ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 299

Acea Pinerolese Energia si presenta a Firenze

 Acea Pinerolese Energia, azienda pubblica pinerolese, è stata scelta come ambasciatrice dell’economia civile e ha presentato  a Firenze presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio la propria case history di sostenibilità ambientale, economica e sociale legata al progetto Energheia di Efficientamento Energetico degli edifici, in occasione della terza edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si terrà a fino al 26 settembre prossimo sul tema “Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni”.

In particolare il Direttore Operativo di Acea Pinerolese Energia Ezio Chiaramello ha presentato a Firenze il modello di questa impresa, eccellenza di economia sociale con le sue iniziative correlate alla transizione energetica nell’ambito del Progetto Energheia, portato avanti con la collaborazione degli importanti partner Tecnozenith e l’Energy Center del Politecnico di Torino. Un progetto che sta contribuendo a diffondere in Italia la costituzione di comunità energetiche condominiali e l’autoconsumo collettivo come svolta per favorire l’inclusione sociale e la solidarietà, contrastare la povertà energetica e dare un impulso notevole alla diffusione delle energie rinnovabili come strumento di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Una svolta, quella proposta da Acea Pinerolese Energia, che può potenzialmente replicarsi in tutta Italia e coinvolgere decine di milioni di condòmini e per questo l’azienda è stata scelta insieme a quattro buone pratiche nazionali per il  Premio Nazionale Imprese Ambasciatrici dell’Economia Civile 2021 grazie al proprio progetto fondato sul consolidamento della sostenibilità ambientale e sociale e sulla replicabilità locale e nazionale – del proprio modello di business.

La buona pratica di Acea Pinerolese correlata alla transizione energetica è stata anche segnalata agli organizzatori della Settimana sociale dei Cattolici, che quest’anno si svolgerà a Taranto, dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, seguendo le indicazioni del Vescovo di PineroloMons. Derio Olivero, volte a sostenere le buone pratiche del territorio. Tale segnalazione ha permesso di allargare la conoscenza di questa eccellenza pinerolese, grazie alla medesima presenza organizzativa dei due eventi, anche verso il Festival Nazionale dell’Economia Civile in occasione del quale l’eccellenza pinerolese si presenterà con il prestigioso riconoscimento di ambasciatrice dell’economia civile italiana.

In particolare a Firenze, Acea Pinerolese Energia ha presentato alla platea il primo Condominio Autoconsumatore Collettivo operativo d’Italia di Pinerolo, un passo importante verso la transizione energetica nel segno delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Un sistema autonomo quanto a fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento in quanto per il 90% autoconsuma quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico.

Nel corso del Festival esponenti istituzionali, del mondo accademico, economico, imprenditoriale e sociale si confronteranno sul percorso di ripresa post pandemia individuato dal Next Generation EU e dal PNRR italiano, nei 3 assi condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen), che lo promuove insieme a Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e SEC (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di FONDOSVILUPPO, il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è ormai accreditato come un evento di particolare interesse su temi che pongono al centro l’uomo, il suo valore come individuo, il bene comune.

Tante le personalità di spicco che partecipano alla terza edizione del Festival, lanciata il 7 settembre insieme con il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Alla tre giorni di lavori prendono parte, tra gli altri, Premi Nobel e Pulitzer come Raghuram Rajan (Professore alla Booth School of Business dell’Università di Chicago), Angus Deaton (Premio Nobel per l’Economia 2015) e Jared Diamond (Professore di Geografia all’Università della California e Premio Pulitzer 1998).

Una importante rappresentanza anche del mondo politico tra i quali Andrea Orlando (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Irene Tinagli (Presidente Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo), Patrizio Bianchi (Ministro dell’Istruzione), Stefania Giannini (Vice-Direttrice Generale UNESCO per l’Educazione), Enrico Giovannini (Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili). E poi ancora interventi a tutto tondo con Mauro Berruto (Allenatore di pallavolo ed ex CT della nazionale italiana), Michela Spina (Portavoce dei Friday for Future Italia), Riccardo Di Stefano (Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria) e tanti altri.

Durante l’edizione 2021 ci si concentrerà in modo particolare su come i principi dell’Economia Civile e le esperienze concrete già consolidate su molti territori, come quella di Acea Pinerolese, possano contribuire a uno sviluppo inclusivo e realmente sostenibile, calato nelle sei grandi missioni sulle quali si concentreranno le ingenti risorse messe a disposizione dall’Unione europea: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute.

 

Cancro al seno, possibili nuovi test in Piemonte

In Piemonte sarà possibile effettuare i test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce, a carico del servizio sanitario. Lo stabilisce la delibera di Giunta approvata , su proposta dell’assessore alla Sanità, che recepisce e fornisce attuazione alle indicazioni del Decreto del Ministro della Salute del 18 maggio 2021.

 

Il cancro al seno rappresenta un importante problema di salute pubblica: in Italia nel 2020 sono stati stimati quasi 55.000 casi nella popolazione femminile, il 30% di tutte le forme. Anche nella nostra regione gli ultimi dati disponibili sono allineati su questi numeri, con circa 4.500 casi.

 

Il test genomico consente di individuare la biologia individuale del tumore fornendo informazioni riguardanti l’aggressività in stadio precoce, nonché la sua capacità di crescita e di diffusione. I test multigenici molecolari sono in grado di fornire indicazioni utili a prevenire in oltre il 50% dei casi un sovratrattamento adiuvante e soprattutto i rischi di tossicità legati alla chemioterapia. Sono importanti per definire la terapia più appropriata per le pazienti e rappresentano un passo avanti verso la medicina personalizzata.

 

Il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità sottolineano l’importanza dei test genomici per la prevenzione precoce, che è da tempo una delle priorità, con i programmi di screening specifici che sono particolarmente utili per individuare la malattia. Promuovere la qualità delle cure oncologiche e la ricerca e l’innovazione sono tra gli obiettivi della nuova Rete oncologica costituita nel mese di luglio, con un nuovo modello organizzativo e funzionale che pone sempre di più al centro il paziente.

 

La delibera prevede che saranno oltre 800 all’anno le pazienti che potranno accedere ai test genomici: i costi previsti sono di 1 milione e 600mila euro, finanziati dal Ministero della Salute. I test saranno prescritti dalle Breast Unit presenti sul territorio, mentre i centri di esecuzione del test saranno individuati dalla Giunta con un prossimo provvedimento amministrativo.

 

Calzaturiero, export ok

Le prime 5 destinazioni dell’export piemontese nel primo semestre 2021 sono risultate: Francia (+55,7% su gennaio-giugno 2020), Germania (+47,2%), Spagna (+38,3%), Cina (+123,8%), USA (+61,4%).

Milano 20 Settembre 2021

Prosegue la risalita nel comparto calzaturiero, ma i livelli pre-pandemia restano lontani in molti indicatori congiunturali. I risultati più confortanti arrivano sul fronte dell’export, trascinato dalle griffe. La fotografia del comparto scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici è stata presentata nell’ambito di Micam, il Salone Internazionale delle Calzature in corso a Fiera Milano Rho.

In Piemonte nel primo semestre 2021 il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, una flessione pari a -2 unità, tra industria e artigianato, accompagnata da un saldo negativo di -28 addetti. Sul fronte dell’export si registra una crescita del +45,8% in valore sullo stesso periodo dell’anno precedente, tra calzature e componentistica (con un +16,7% sui livelli pre-pandemia di gennaio-giugno 2019). Le prime 5 destinazioni dell’export piemontese nel primo semestre 2021 sono risultate: Francia (+55,7%), Germania (+47,2%), Spagna (+38,3%), Cina (+123,8%), USA (+61,4%); assieme coprono oltre il 60% dell’export regionale. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS nel primo semestre dell’anno per le imprese piemontesi della filiera pelle, si registra una flessione del -64,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, in controtendenza rispetto al trend nazionale: sono state autorizzate 211mila ore (con un +553%, comunque, rispetto al primo semestre di due anni addietro).

Sull’andamento dello scenario nazionale è intervenuto Siro Badon Presidente di Assocalzaturifici e MICAM Milano: “Gli ultimi dati economici che tracciano il perimetro del nostro settore ci confortano, evidenziando come anche nel secondo trimestre dell’anno emerga un forte recupero nei principali indicatori dopo l’impennata già registrata a marzo. Un rimbalzo legato soprattutto al confronto con mesi in cui le restrizioni imposte ovunque durante il lockdown avevano fortemente condizionato le attività delle imprese, la distribuzione e i consumi. In particolare le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici mostrano incrementi a doppia cifra sull’anno precedente: aumentano sia la produzione industriale (+13%) che il fatturato (+22%), oltre alla spesa delle famiglie italiane (+17,4%); fa ben sperare l’export (+31,5% in valore). Allo stato attuale, però, resta ancora elevato il gap coi livelli pre-Covid. Se le vendite estero, grazie al terzismo per le multinazionali del lusso, limitano il divario col 2019 attorno al -5% in valore (ma con un -11% in quantità nei primi 5 mesi), domanda interna, produzione industriale e fatturato restano ancora decisamente al di sotto dei livelli, già peraltro poco soddisfacenti, di due anni addietro (con divari superiori al -15%): per 7 aziende calzaturiere su 10 il fatturato è ancora nettamente inferiore”.

Per quanto riguarda l’export a livello nazionale, trend disomogenei tra i mercati esteri: recuperano i flussi verso la Svizzera, corre la Cina (grazie alle griffe), rimbalzi notevoli per Francia e USA; male invece Giappone e Regno Unito. Sul mercato interno, dopo un avvio 2021 ancora negativo, segnali confortanti per maggio e giugno, in cui gli acquisti delle famiglie hanno sfiorato i livelli 2019; si attenua l’impennata delle vendite online. 

Il lungo periodo di forte difficoltà indotta dall’emergenza sanitaria sta lasciando il segno nei dati occupazionali: 2.000 addetti in meno da inizio anno (-3.000 considerando anche la componentistica); -61 i calzaturifici attivi. La Cassa Integrazione Guadagni nella Filiera Pelle, dopo il record del 2020, segna nel primo semestre un ulteriore +3,8%, con un numero di ore autorizzate dieci volte superiore a due anni addietro

La gestione del tempo e dello stress nei contesti organizzativi

A San Maurizio Canavese  l’incontro promosso dalla rete di professionisti di Focus Hub

 

Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, i professionisti di Focus Hub si confronteranno sul tema della gestione del tempo nei contesti organizzativi e sulle tecniche di gestione dello stress.

 

Focus Hub è una rete di professionisti nata ad aprile 2020, in piena emergenza Covid-19, come unione di competenze differenti a servizio di aziende e privati cittadini. Il team di Focus Hub è formato da professionisti altamente specializzati (avvocati civilisti, consulenti finanziari, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri civili, geometri) uniti per seguire con professionalità le diverse esigenze dei clienti: tra queste assume un ruolo sempre più centrale il tema della gestione del tempo.

 

L’emergenza Covid ha, infatti, spinto le organizzazioni e i professionisti verso un ripensamento dell’organizzazione del lavoro: un cambiamento importante che ha introdotto la necessità di riflettere sulla riorganizzazione di spazi fisici e temporali, in termini di conciliazione famiglia-lavoro. L’incontro “TEMPO E STRESS: DA NEMICI AD ALLEATI” vuole, quindi, essere un’occasione di confronto e dibattito sul tema aperta a tutti i professionisti e cittadini.

 

L’evento, organizzato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Focus Hub di San Maurizio Canavese, si terrà Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, in via Matteotti 13. Sarà condotto dalla Dott.ssa Emanuela Morello – Life & Business Coach e insegnante di Mindfulness Metodo Respira per IL LEONE E LA FARFALLA e interverranno per la rete Focus Hub: Rossana Grasso, Commercialista; Francesca Contento, Avvocato; Cristina Ierfino, Consulente finanziaria; Manuela Albertini e Fabrizio Marchino, Consulenti del lavoro; Luca Fontana, Geometra; Marco Suppo, Ingegnere edile.

Sarà inoltre possibile seguire l’iniziativa da remoto attraverso la piattaforma Zoom Meeting. I posti sono limitati: per partecipare è necessario inviare una mail a info@focushub.it specificando la modalità con cui si intende seguire l’iniziativa.

Allarme fauna selvatica: “distrugge le vigne”

VENDEMMIA. CARENINI (CIA PIEMONTE): FAUNA SELVATICA DISTRUGGE LE VIGNE, CHIESTO INTERVENTO AD ASSESSORE AGRICOLTURA

“Un incontro proficuo, organizzato per discutere a fondo dei danni che caprioli e cinghiali procurano alle vigne. La vendemmia, quest’anno, ha patito in modo eccessivo la presenza ormai fuori controllo di questi animali selvatici. All’assessore, sempre sensibile all’argomento e disponibile all’ascolto, abbiamo presentato le nostre richieste, che vanno dalla regolamentazione della figura del tutor al reperimento di fondi aggiuntivi per poter arruolare le guardie di polizia provinciale per gli abbattimenti. La fauna selvatica costituisce un problema enorme non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza stradale e bisogna mettere in atto tutte le azioni possibili per il suo contenimento”. Così Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte, a margine dell’incontro avvenuto oggi con l’assessore all’agricoltura, Marco Protopapa, a cui ha preso parte anche una delegazione di presidenti provinciali di Cia.

l’Italia è tra i Paesi che guidano la rivoluzione digitale

ESCP Business School presenta il Digital Riser Report 2021

 

Lo studio dello European Center for digital Competitiveness, che misura

la capacità di trasformazione digitale negli ultimi tre anni, evidenzia

il balzo dell’Italia: dall’ultimo posto al secondo tra i Paesi del G7

 

 

L’Italia digitale è sempre più competitiva a livello mondiale: grazie agli investimenti e alle buone pratiche introdotte soprattutto nell’ultimo anno, ha scalato la classifica dei Paesi del G7, passando dall’ultimo posto al secondo gradino del podio. È quanto emerge dal Digital Riser Report 2021 stilato dallo European Center for digital Competitiveness della ESCP Business School, che misura la capacità di trasformazione digitale e i progressi di 137 Paesi del mondo negli ultimi tre anni.

 

Se all’interno del G20, la Cina è stata in grado di avanzare maggiormente diventando il primo “Digital Riser” seguito dall’Arabia Saudita (+169 posizioni), nel Gruppo dei Sette Canada, Italia e Francia sono stati i più dinamici. Al contrario, tra il 2018 e il 2020 risulta evidente la significativa perdita di terreno di altre superpotenze globali, tra le quali Stati Uniti (-72 posizioni), Giappone (-190 posizioni) e Germania (-176 posizioni), arretrata in penultima posizione nel G7.

 

“Nonostante il campanello d’allarme della pandemia, il nostro rapporto evidenzia che le tecnologie digitali non sono ancora una priorità per molti governi”, afferma il prof. Philip Meissner che guida lo European Center for digital Competitiveness presso la sede berlinese della business school internazionale. “Questo è sorprendente, poiché il modo in cui i governi gestiscono la transizione digitale delle loro economie determinerà in modo significativo quanto saranno competitivi e prosperi i loro Paesi nei decenni a venire”.

 

In Europa, continua quindi la trasformazione a due velocità messa in luce anche dal Digital Engagement Report 2021, pubblicato dal Centro a inizio luglio. “I risultati, tuttavia, rivelano anche che il cambiamento può avvenire rapidamente con le giuste misure”, afferma Christian Poensgen, che ha condotto lo studio insieme a Meissner.

 

Un esempio evidente è rappresentato dall’Italia, capace di passare da una posizione di svantaggio ai vertici del ranking in soli dodici mesi grazie a misure audaci e mirate proposte dal governo in carica.  Il Report evidenzia in particolare tre iniziative che hanno impresso un cambio di passo: la creazione di “Repubblica Digitale”, lanciata dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale per superare il divario digitale culturale presente nella popolazione italiana, sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro tra i cittadini;  l’introduzione dell’Italian Startup Act, un nuovo quadro normativo che definisce una serie di criteri di ammissibilità per individuare le nuove imprese innovative e potenziare l’ecosistema delle startup; e, infine, il sostegno alla formazione a distanza, all’imprenditoria e all’innovazione (blockchain, intelligenza artificiale e internet of things, in particolare) con sostanziosi investimenti mirati.

 

“I migliori Digital Riser nel nostro studio condividono obiettivi ambiziosi per i loro sforzi di trasformazione e una forte attenzione all’imprenditorialità”, conclude il professor Meissner. Ad esempio, il Vietnam è stato il primo paese in ascesa digitale nell’Asia orientale e nel Pacifico nel 2021 e il suo obiettivo è far sì che l’economia digitale del paese rappresenti il 30% del PIL entro il 2030.

 

Informazioni sul Digital Riser Report 2021

Il Digital Riser Report misura le due parametri fondamentali della competitività digitale: l’ecosistema di un Paese, che prende in considerazione indicatori come la facilità di assunzione di manodopera straniera, e il suo mindset, ovvero l’attitudine al rischio imprenditoriale, sulla base dei dati forniti dal Global Competitiveness Report del World Economic Forum, dalla Banca mondiale e dall’International Telecommunication Union. I 137 Paesi sono poi confrontati in relazione alla regione in cui sono inseriti (ad esempio, Europa e Nord America) o all’appartenenza a un gruppo (ad esempio, G20 o G7), per garantire la comparabilità dei risultati. Rispetto al Global Competitiveness Report del World Economic Forum che analizza la competitività complessiva dei paesi, il Digital Riser Report ne valuta solo la competitività digitale nell’arco degli ultimi tre anni. Oltre alla classifica stessa, il Digital Riser Report analizza anche le politiche intraprese dai migliori Digital Riser, rivelando gli aspetti più importanti in comune da cui altri governi possono imparare quando progettano la strategia digitale del proprio Paese.

 

La sintesi del Report, nonché i profili dettagliati di ciascuno dei principali Digital Riser, è disponibile sul sito www.digital-competitiveness.eu/digitalriser.

 

Lotta al contante, d’accordo. Ma le criptovalute?

Da anni i governi lottano contro l’evasione fiscale, concentrando la loro attenzione e i loro sforzi contro l’utilizzo del contante, considerato “sterco del demonio” e origine di tutte le nefandezze criminali.

Comportamento a dir poco incoerente, perché i contanti sono emessi dalle autorità monetarie pubbliche; ma la coerenza non appartiene al mondo politico, se ricordiamo ad esempio che lo Stato mantiene il monopolio delle sigarette, pur combattendo il fumo, e concede autorizzazioni all’installazione di slot machine pur combattendo la ludopatia…

Ma quello che è più incoerente è il fatto che si impedisce al cittadino di effettuare pagamenti in contanti oltre i 2.000 euro (dal prossimo gennaio 2022 addirittura da 1.000 euro) e si tollera che un altro cittadino spedisca a Singapore 1 milione di euro attraverso una piattaforma operativa che maneggia criptovalute.

Inoltre si perseguitano i potenziali evasori attraverso controlli su tutte le transazioni commerciali e si tassano tutte le rendite finanziarie lasciando nell’ombra (o quasi) profitti enormi conseguiti negoziando bitcoin, ethereum, polkadot o una delle altre 9.000 criptovalute circolanti nel web.

Il tema del trattamento fiscale dell’innovazione finanziaria è sempre stato molto delicato e complesso. Ogni novità cerca di “ritagliarsi” uno spazio in un cono d’ombra al riparo dai riflettori del fisco, il quale ovviamente interviene quando il fenomeno diventa consistente.

E’ quanto avvenuto in Italia: le criptovalute sono nate nel 2009, ma si sono diffuse inizialmente con molta lentezza, fino al 2016, e puntualmente da quel momento sono entrate nella lente d’ingrandimento del fisco.

Primo passo è stata la definizione di criptovaluta, definita come moneta virtuale utilizzata per le transazioni online. Infatti l’articolo 1, comma 2, lett. qq), D.Lgs. 90/2017, la definisce una “rappresentazione digitale di valore, non emessa da una banca centrale o da un’autorità pubblica, non necessariamente collegata a una valuta avente corso legale, utilizzata come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi e trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente”.

Già in precedenza l’Agenzia delle entrate, con la risoluzione 72/E/2016, ha affermato che la criptovaluta è una tipologia di moneta “virtuale” utilizzata come “moneta” alternativa, la cui circolazione si fonda su un principio di accettazione volontaria da parte degli operatori privati.

A partire da quella data il possesso di valute virtuali è diventatafatto rilevante ai fini delle imposte sui redditi delle persone fisiche, generando, nel caso di plusvalenze, un reddito diverso, tassabile in base all’articolo 67 Tuir.

In parole povere, ogni conversione di criptovaluta che generi plusvalenza (sia nel caso di operazione contro una valuta legale, sia nel caso di operazioni contro altra criptovaluta) è soggetta a tassazione con l’aliquota ordinaria del 26%. L’assoggettamento alla tassazione è prevista solo per giacenze medie annue superiori alla soglia minima di 51.645,69 euro.

Ulteriore obbligo imposto ai detentori di criptovalute è quello di indicare l’ammontare posseduto nel quadro RWdel modello per le persone fisiche, ma soltanto nei casi in cui siano depositate” presso intermediari non residenti.

In teoria tutto bene, ma…

Osserviamo che la determinazione dei risultati effettivamente conseguiti è complessa, sia perché le transazioni avvengono in maniera anonima attraverso la blockchain, sia perché i tassi di cambio non sono fissati in alcun mercato ufficiale e sono soggetti ad oscillazioni abnormi anche nel corso di una sola giornata.

In pratica, prevedere la tassazione delle criptovalute è come regolare il sesso degli angeli, una pratica al limite dell’impossibile perché le valute digitali non sono tracciabili e quindi non sono praticamente imponibili. Gli acquisti, le vendite e tutte le transazioni effettuate mediante bitcoin o criptovalute in generale avvengono nel più totale anonimato, anche perché non è identificabile il possessore del bitcoin o della criptovaluta. Le autorità possono solo rintracciare le attività di conversione in valuta ordinaria delle criptovalute, ma non anche gli scambi.

Il punto delicato è che l’autorità di sorveglianza italiana, la Banca d’Italia (da me interpellata mesi fa per conoscere i dati in suo possesso), non sa nulla dell’entità di criptovalute in mano agli italiani, quindi non si capisce come il fisco riesca ad avere dati precisi sull’entità del fenomeno.

Basterebbe chiedere alle banche tutti i trasferimenti di fondi verso le piattaforme di trading specializzate in vendita di bitcoin e simili per individuare chi e per quali importi abbia comprato le valute digitali, e chi e per quali importi abbia negoziato bitcoin e simili per accreditarsi euro sul conto.

Basterebbe anche chiedere che ogni esercizio commerciale (negozio, supermercato, magazzini on line) che vende un bene o un servizio ricevendo in cambio criptovalute debba segnalare al fisco le generalità dell’acquirente

Altrimenti è inutile perseguitare chi paga una motocicletta da 5.000 euro in contanti e chiudere gli occhi su chi acquista un quintale di hashish o marijuana pagando in bitcoin su un conto a Panama…

Gianluigi De Marchi

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“Ingegneria della sicurezza industriale e analisi dei rischi”, il master

Aperte le iscrizioni al Master di Politecnico e Inail Piemonte 

 

Il Master formerà figure professionali altamente specializzate nella sicurezza industriale; 12 le borse di studio che il Politecnico di Torino metterà a disposizione grazie al sostegno di Inail Piemonte

Grazie all’accordo tra la Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino e la Direzione regionale Inail Piemonte sono aperte le iscrizioni al Master universitario di II° livello in “Ingegneria della sicurezza industriale e analisi dei rischi”, coordinato dalla professoressa Micaela Demichela del DISAT – Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico.  Il percorso didattico-scientifico della durata di un anno è rivolto ai possessori di laurea quadriennale o quinquennale del vecchio ordinamento o di laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche e in particolare in Ingegneria, Architettura, Chimica, Medicina, Geologia e Scienze Fisiche e Naturali, Tecniche della Prevenzione o altri titoli che saranno valutati dalla Commissione di selezione del Master.

L’accordo fa seguito al Protocollo d’intesa del 22 aprile 2020 con il quale l’Istituto e l’Ateneo si sono impegnati a promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.

Obiettivo del Master è infatti quello di proporre una preparazione multidisciplinare che consenta ai partecipanti di inserirsi nelle diverse realtà professionali, pubbliche e private, fornendo gli strumenti necessari per lo sviluppo e l’attuazione della prevenzione e per l’aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. La figura professionale che risulterà formata dal Master è quella di Esperto in Ingegneria della Sicurezza Industriale e Analisi dei Rischi, conformemente con quanto previsto dalla legislazione vigente.

Inail Piemonte finanzia 12 borse di studio, pari a 4.000 euro ciascuna, da assegnare un base a una graduatoria formulata a seguito di valutazione del merito (voto di laurea), dei requisiti professionali (esperienze formative e lavorative nel campo della sicurezza dei luoghi di lavoro) e del reddito degli iscritti.

Oltre a Inail collaborano alla realizzazione del Master anche la Camera di commercio di Torino – con il finanziamento di ulteriori 5 borse di studio – e Intesa Sanpaolo, che metterà a disposizione degli studenti la propria expertise e accoglierà nel proprio team 2 studenti per la fase di stage.

Dichiara il professor Paolo Neirotti, direttore della Scuola Master del Politecnico di Torino: “Il Master riprende una tradizione del Politecnico a fornire formazione permanente sul tema della salute e sicurezza del lavoro insieme a istituzioni come Inail e conferma la nostra capacità di applicare competenze tecnico-scientifico su temi di life-long learning rilevanti per il benessere sociale”

Aggiunge il Direttore regionale Inail, Giovanni Asaro “Il Master a cui diamo avvio ha all’attivo nel corso degli anni già numerose edizioni. Oggi viene ulteriormente arricchito con l’attuale formulazione che tiene conto del contesto economico e tecnico-organizzativo in continua evoluzione e con la convinta e attiva partecipazione di partner essenziali per poter fornire una qualificata formazione professionale e prospettive occupazionali agli studenti. Lo sosteniamo – prosegue Asaro – anche con l’apporto professionale dei nostri tecnici, per richiamare l’interesse degli studenti sia  in termini di partecipazione, sia di ricadute occupazionali nel campo della sicurezza, dell’igiene industriale e della prevenzione, nonché per la richiesta crescente di formazione su queste tematiche: il percorso formativo infatti rivolge una particolare attenzione alle possibilità di contatto diretto con la realtà del mondo del lavoro, soprattutto grazie allo stage svolto in azienda e alle esercitazioni e simulazioni lavorative in aula. In questo modo l’iniziativa contribuisce a promuovere il rapporto fra le istituzioni universitarie e il tessuto produttivo del territorio al fine di diffondere la cultura della sicurezza nell’accezione più ampia di “prevenzione”, intesa come l’insieme delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per eliminare o minimizzare i rischi di lavoro-correlati”.

 “Il Master, finanziato anche dalla Camera di commercio di Torino, andrà a formare esperti in sicurezza sul lavoro fondamentali per il tessuto imprenditoriale locale – spiega Dario GallinaPresidente dell’ente camerale torinese. – L’obiettivo è quello di stimolare la cultura della sicurezza negli studenti e sviluppare competenze integrate, anche con una prospettiva rivolta alle nuove tecnologie in ambiti come robotica, industria 4.0, automazione, intervenendo per una maggiore protezione per le persone, l’ambiente e le attrezzature di tutte le imprese”.

Per maggiori informazioni:

https://bit.ly/3BZsCAA

Un nuovo Master per la sicurezza sul lavoro

Il Forum delle acque

Venerdì 24 settembre, h.9.30, si terrà a Torino, presso l’auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo il Forum Acque di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.Tutela fluviale, Progetto Life VisPO, buone pratiche saranno i fulcri tematici dell’incontro.

  

La prima parte della giornata sarà la conferenza finale del Progetto Life Vispo, cominciato nel gennaio 2018 e giunto alla sua conclusione. Life VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, il progetto che in oltre 3 anni ha coinvolto 215 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese e 35 volontari in Ungheria sul Danubio.

Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Il progetto è finanziato nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC). Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva.

 

Seguirà un ricco confronto su buone pratiche

 


venerdì 24 settembre, h 9.30

Auditorium Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16

 

Parteciperanno:

Conferenza finale VISPO:

Giorgio Prino – Presidente Legambiente PVDA

Giorgio Zampetti – Direttore Legambiente Onlus

Angelo Robotto – Direttore Generale Arpa Piemonte 

Meuccio Berselli – Segretario Generale Autorità di Distretto del Bacino del Po 

Sara Leporati – Responsabile Missione Proteggere l’Ambiente Obiettivo Pianeta Fondazione Compagnia di San Paolo

Barbara Azzarà – Consigliera delegata all’Ambiente di Città Metropolitana di Torino

Alice De Marco – Direttrice Legambiente PVDA

Emoke Takacs – Responsabile progetto Life ESC VisPO – ERI Ungheria

Antonietta Fiorenza, Silvia Matteucci – ARPA Piemonte

 Maria Sighicelli  – Responsabile progetto LIFE Blue Lakes, Enea

Franco Borgogno – Responsabile progetti scientifici-ambientali ERI Italia

Vincenzo Andriani – Responsabile progetto LIFE ESC 360  

Guido Boella – Unito – responsabile progetto First LIFE

Alessandro La Rocca, Giovanna Neirotti – Volontari Progetto Life ESC VisPO

           

Sessione buone pratiche:

Stefania Di Vito – Ufficio Scientifico Legambiente Onlus

Alice De Marco – Direttrice Legambiente PVDA

Paolo Mancin – Regione Piemonte, Direzione Ambiente, Energia e Territorio, Settore Tutela delle Acque

Giovanni De Bernardi – Presidente EcoMuseo del Lago d’Orta

Daniele Barbone – Acque Novara VCO

Giacomo Ballari – Agrion

Daniele Agosto – Celli Group

Massimo Ramunni – Assocarta

 

Life is pink, 102 mila euro per la Ricerca sul Cancro

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GOLF, CUCINA E SOLIDARIETA’: RACCOLTI OLTRE 100 MILA EURO CON LA PRO AM DELLA SPERANZA-THE GREEN IS PINK

Al Royal Park i Roveri accanto ai professionisti del golf sono scesi in campo grandi chef per raccogliere fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e dare il via alla campagna Life Is Pink, che finanzia la ricerca sui tumori femminili.

Golf, cucina e solidarietà. Per il secondo anno consecutivo è stata questa la formula della Pro Am della Speranza–The Green is Pink, che si è svolta il 21 settembre al Royal Park I Roveri. La manifestazione benefica – dedicata quest’anno a Furio Maggiorotto, lo stimato oncologo dell’Istituto di Candiolo prematuramente scomparso un anno fa – ha permesso di raccogliere 102 mila euro per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che li destinerà alla ricerca e alla cura dei tumori femminili, dando così il via all’ edizione 2021 del progetto “in rosa” LIFE IS PINK.
La “Pro Am della Speranza” è giunta alla XXII edizione. Quest’anno si sono sfidate 22 squadre composte da un professionista e tre dilettanti, in rappresentanza di altrettanti sponsor e partner. Tra una buca e l’altra si sono potuti assaporare piatti in abbinamento a vini e cocktail, preparati da alcuni dei più importanti chef della nostra regione per un break tutto da gustare, in collaborazione con Città del Gusto Torino – Gambero Rosso.
La “Pro Am della Speranza” è uno degli eventi storici della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: nata nel 1998 ha raccolto negli anni oltre 2 milioni di euro grazie al sostegno generoso di numerosi importanti partner. Vi hanno partecipato i nomi più prestigiosi del golf italiano, dai fratelli Molinari a Costantino Rocca a Matteo Manassero, oltre a campioni internazionali.
Sono stati partner della XXII edizione della Pro Am della Speranza-The Green is Pink, Memorial Furio Maggiorotto: Allianz, Guido Gobino, Lavazza, Iveco, Banca Patrimoni, Beko, BasicNet, Cofifast, Investitalia, Romec, Chiusano Immobiliare, Arriva, Fondazione Bassanini, Bus Company, RTL, Juventus, Cavourese, Maserati Forza SpA, Memoriosa, Jolly Sport, La Stampa, Xerjoff, Gambero Rosso Accademy, Damilano Barolo, Stryke Agency, Tn Italy, Gettyimages, Between, Briccodolce, Galup, Balocco, Sparea, Rovagnati.
Un supporto importante è venuto da: Ristorante Del Cambio, Kensho, BanAnna, Cornoler, Fuzion, Affini, Aroma Ristorante, Agribiscotto, Chocolat e SanGiors.

LIFE IS PINK è la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro a favore della lotta contro i tumori femminili. Per il quarto anno consecutivo la Pro Am della Speranza – The Green is Pink dà il via a una serie di eventi e iniziative che si protrarranno per tutto il mese di Ottobre. L’ anno scorso sono stati numerosi i personaggi del mondo sport e dello spettacolo coinvolti, a partire dalla madrina della Fondazione, Cristina Chiabotto. Attraverso la campagna social dedicata hanno deciso di sostenere la Fondazione con la promozione della speciale maglietta e della shopper con il cuore rosa. L’ edizione 2021 vede confermate le charity partnership “sportive” con il VII Rugby Torino e la Reale Mutua Fenera Chieri ’76, che sosterranno la Fondazione attraverso diversi momenti dedicati.