ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 269

La roulette russa

IL PUNTASPILLI di Luca Martina  

La fortissima salita dei prezzi del gas, alla quale abbiamo assistito negli ultimi 12 mesi, è stata dovuta in buona parte alla ripresa dell’economia, iniziata già a partire dalla metà del 2020.  

I colli di bottiglia dovuti ad una subitanea ripresa della domanda di beni e servizi, senza che fosse possibile soddisfarla prontamente a causa delle fabbriche ancora a regime ridotto (dopo le chiusure e le riduzioni di personale)  ed alla mancanza di scorte nei magazzini (non ricostituite durante la prima fase della crisi), hanno causato l’aumento parabolico dei prezzi di molte materie prime (diventate merce scarsa e richiestissima) e, successivamente, si sono tradotti anche in elevati incrementi dei prezzi al consumo e, dulcis in fundo, in inflazione.

Ma a questo ha anche contribuito la elevata instabilità politica di molti dei Paesi produttori e, almeno nella prima fase, le condizioni atmosferiche che hanno ridotto la produzione di energia idroelettrica.

Occorre ricordare qui come il mercato del gas naturale sia molto “regionale”: i Paesi europei si riforniscono prevalentemente dalla Russia mentre il mercato americano è in buona parte autosufficiente.

Il nostro Paese, ad esempio, nel 2019 ha importato il 46% del gas consumato dalla Russia (tramite un gasdotto che attraversa il territorio ucraino) mentre il 19% proveniva dall’ Algeria ed il rimanente da Qatar, Norvegia e Libia.

E’ così accaduto che il prezzo del gas sia rimasto sostanzialmente stabile negli Stati Uniti a differenza di quanto avvenuto in Europa ed in Asia.

  Il riacuirsi della crisi tra la Russia e l’Ucraina è stata la classica benzina (o gas…) gettata sul fuoco.

Il conflitto tra i due Paesi è iniziato quasi otto anni fa, nel febbraio del 2014, con l’occupazione russa della Repubblica di Crimea (che apparteneva per legge all’Ucraina) e il sempre maggiore avvicinamento, con la potenziale adesione alla NATO, di Kiev ai Paesi occidentali (che secondo Putin, dopo la rivoluzione del 2014, controllerebbero il Paese) ha provocato la reazione russa (con un massiccio schieramento di truppe ai confini) degli ultimi mesi.

Putin ha disposto inoltre prima la cessazione delle esportazioni di carbone all’ex repubblica sovietica e, successivamente, l’utilizzo del nuovo (appena terminato) gasdotto “Nord stream 2” che consentirà di tagliare fuori l’Ucraina (riducendone così le entrate percepite per questo “passaggio”) dal percorso del gas esportato.

Questo gasdotto sarà in grado di portare nel cuore dell’Europa il gas russo attraverso il mar Baltico ed è stato a lungo avversato sia dagli Stati Uniti che dalla Commissione europea (che deve ancora concedere i permessi necessari, anche se la Germania, con il suo nuovo governo, potrebbe presto sfilarsi) per questioni ambientali e di sicurezza.

Il presidente russo ha reagito con sempre maggiore insofferenza alle critiche, provenienti dai governi occidentali, al suo atteggiamento nei confronti di Kiev ed ha utilizzato senza grandi scrupoli le forniture energetiche per rendere più “malleabili” i paesi importatori.

Uno degli effetti collaterali di questa situazione è stata la creazione di forti tensioni, particolarmente evidenti nei Paesi dove il prezzo del gas, dapprima calmierato, è stato lasciato libero di salire, provocando un forte scontento tra la popolazione.

Ciò è quanto avvenuto in Kazakistan dove le proteste popolari si sono sommate alle richieste di maggiori libertà democratiche (il presidente in carica Tokajev è filorusso ed ha sempre risposto a queste istanze con estrema durezza).

Il Kazakistan e l’Ucraina rappresentano due dei più importanti stati-cuscinetto che hanno storicamente consentito alla Russia di approvvigionarsi di materie prime e di tenere lontani da Mosca, il cuore del Paese, i propri nemici.

Impensabile quindi che l’ex impero zarista si rassegni a rinunciare completamente al controllo (diretto o indiretto) dei territori che la “proteggono”, ad ovest dagli altri Paesi europei della sfera atlantica ed a sud dalla Cina e dalle repubbliche islamiche.

Non sembra perciò realistica, per il prossimo futuro, una totale cessazione delle tensioni e tanto meno la creazione di stati pienamente democratici nell’ambito dei Paesi appartenenti alla Comunità degli stati Indipendenti (la CIS).

Il rischio che la situazione sfugga di mano esiste ma la realpolitik dovrebbe condurre ad una stabilizzazione che consentirà una riduzione delle pressioni sul prezzo del gas ed un suo graduale ritorno a livelli più simili a quelli praticati oltreoceano dai produttori statunitensi.

Il ricorso alla forza rimane improbabile anche se è purtroppo impossibile sapere se, come in una pericolosa roulette russa, la pistola puntata alla tempia sia carica o no.

La Russia, un po’ come la Cina, rivendica sempre di più un ruolo di primo piano nello scacchiere geopolitico mondiale e questo è uno degli effetti del cambiamento di rotta, con un crescente disimpegno a livello internazionale, operato dagli Stati Uniti: iniziato dalla presidenza di Barack Obama, proseguito poi, con ancora maggiore decisione, da Donald Trump e non certo smentito, sinora, da Joe Biden.

Chi è causa del suo male…

Edilizia: migliaia di cantieri aperti, ma lievitano costi di ponteggi e materiali Più incidenti sul lavoro

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Le commesse sono cresciute in modo esponenziale, i prezzi dei materiali sono saliti alle stelle (+ 123 % il legno d’abete, +88% i mattoni, nel primo semestre di quest’anno), la manodopera specializzata è diventata merce rara, si sono moltiplicate le nuove ditte edili e gli infortuni sul lavoro hanno registrato una forte impennata: 44 in Piemonte nel 2021.

il 34% degli incidenti mortali di quest’anno si concentra nella provincia di Torino, seguita da Cuneo (29,5%) e Alessandria (20,5%). Tre vittime ad Asti, una a Biella, una nel Verbano Cusio Ossola. Nessuna nella provincia di Novara.

 

L’edilizia, dopo il pieno di incentivi fiscali, ha trasformato l’Italia e il Piemonte in un grande cantiere: le commesse sono cresciute in modo esponenziale, i prezzi dei materiali sono saliti alle stelle (+ 123 % il legno d’abete, +88% i mattoni, nel primo semestre di quest’anno), la manodopera specializzata è diventata merce rara, si sono moltiplicate le nuove ditte edili e gli infortuni sul lavoro hanno registrato una forte impennata.

“In Piemonte – commenta Enzo Tanino, Presidente edilizia di Confartigianato Imprese Piemonte – i cantieri aperti sono migliaia: piccoli e grandi interventi che hanno avuto il merito di rilanciare l’edilizia ma purtroppo come conseguenza quello di far lievitare i costi dei ponteggi e dei materiali.”

Secondo gli ultimi dati ENEA in Italia lavori certificati sono quasi 70mila che equivalgono a 11miliardi di investimenti ammessi a detrazione. Un’accelerata anomala e incontrollata che ha portato difficoltà a reperire ponteggi, materiale e personale qualificato.

“Inoltre, occorre fare tutto in fretta – continua Tanino – perché per le proprietà unifamiliari bisogna completare almeno il 30% delle opere entro il 30 giugno 2022 per incassare il contributo.  Questa è la ragione che ha portato l’aumento di nuove imprese, spesso improvvisate, e che, in molti casi, non sono in grado di far fronte alle prescrizioni normative sulla sicurezza. La corsa all’incentivo rischia, dunque, di lasciare in eredità dei danni come l’aumento di nuove imprese non sempre affidabili e l’aumento di subappalti, spesso con manovalanza che arriva dall’estero e che non conosce la normativa italiana”.

Un altro aspetto che si intreccia al boom dei cantieri è la crescita degli incidenti sul lavoro.

I dati INAIL dei primi 10 mesi del 2021, al netto del Covid-19, registrano un incremento degli infortuni mortali del 20%.

L’incertezza sulla proroga del superbonus dei prossimi anni, che è stata al centro delle discussioni della Legge di Bilancio in questi mesi, ora superata con l’approvazione della stessa legge -continua Tanino – ha prodotto una situazione di caos nel settore edile: gli incentivi hanno garantito una forte ripresa dell’attività del settore ma anche un aumento esponenziale degli incidenti.”

Il lavoro che uccide. 44 in Piemonte nel 2021 (finora): il 34% degli incidenti mortali di quest’anno si concentra nella provincia di Torino, seguita da Cuneo (29,5%) e Alessandria (20,5%). Tre vittime ad Asti, una vittima a Biella e una nel Verbano Cusio Ossola. Nessuna nella provincia di Novara.

Il tema della formazione e della sicurezza – riprende Tanino – sono per noi in primo piano; è necessario aggiornare i programmi dei corsi in seno agli Enti Bilaterali: i neoassunti devono poter acquisire le competenze pratiche sul campo, in cantiere, e lì applicare quanto appreso in aula sotto la guida delle mani più esperte. Come accadeva un tempo con il maestro di bottega che rappresenta il tratto distintivo del settore artigiano. La legge di abilitazione al settore, che potrebbe impedire l’accesso ad imprese improvvisate, è una richiesta inevasa da 40 anni; l’ultimo testo è fermo in parlamento dal 2010. E’ necessario, dunque, puntare sulla formazione e mettere in campo azioni di prevenzione a livello normativo.”

“Per mettere un freno agli incidenti sul lavoro generati dalla fretta – conclude Tanino – sui bonus bisogna avere una prospettiva di più lungo periodo, per permettere alle imprese di avere una migliore programmazione sul lavoro cantierabile, maggiore disciplina sulle norme di sicurezza e una performance qualitativamente più elevata”.

“Infermieri bloccati nelle graduatorie”, l’allarme di Nursing Up

“Aziende sanitarie che non vogliono siano condivise con altre aziende sanitarie Piemontesi. Una vergogna che la Regione deve risolvere subito facendo rispettare la Dgr in vigore

“In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo dobbiamo denunciare un comportamento a dir poco inaccettabile da parte di alcune aziende sanitarie piemontesi che, in un periodo di carenza enorme di infermieri e di nuova emergenza negli ospedali, hanno deciso di non condividere con altre aziende sanitarie sempre della nostra regione le graduatorie concorsuali a cui attingere per assumere gli infermieri. Si tratta di un comportamento che contravviene in modo palese la Dgr regionale (la 1-2300 del 18 novembre 2020) che prevede “l’obbligo per le AASSRR di consentire… l’utilizzo delle graduatorie di concorso pubblico e di avviso pubblico da parte delle altre Aziende sanitarie della Regione Piemonte).”

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, “esige che la Regione intervenga immediatamente imponendo alle aziende sanitarie di condividere le graduatorie con le altre aziende sanitarie piemontesi pronte a stipulare contratti a tempo indeterminato per soddisfare la grande necessità di infermieri in tutte le strutture del nostro territorio”.

Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Questa specie di ‘guerriglia bambinesca tra aziende sanitarie’ che si ‘negano’ a vicenda gli infermieri è deplorevole. Sia perché contravviene una precisa direttiva regionale negando la possibilità che forze fresche di infermieri possano trovare la loro collocazione dove vi è la necessità, fatto ancora più grave con la nuova emergenza che stiamo affrontando. Sia perché gli infermieri non sono pedine o ‘oggetti privati’ di un’azienda sanitaria la quale poi impedisce alle altre di andare a proporre loro contratti che possono anche essere allettanti. Sappiamo per certo, ad esempio, che l’Asl Cn2 ha una graduatoria concorsuale di infermieri per stabilizzare a tempo indeterminato quelli che hanno un contratto a tempo determinato che non è intenzionata a condividere con le altre aziende pronte a offrire contratti.

La Regione deve imporsi obbligando le aziende a seguire le direttive regionali permettendo alle altre aziende di prelevare infermieri anche da graduatorie di aziende sanitarie diverse. La verifica urgente su questi fatti, verifica prevista anche dalla Dgr 1-2300 del 18 novembre 2020, è necessaria, irrimandabile e va fatta subito. Auspichiamo che una volta tanto la Regione riesca a essere veloce e risolutiva su questo incredibile problema. Infine, se tale Dgr non è stata abbastanza chiara per le aziende sanitarie piemontesi, la Regione emani subito una nuova direttiva più imperativa che sia definitivamente risolutiva per la problematica descritta”.

Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

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Lunedì 10 gennaio alle ore 18.00 il Museo del Risparmio e il MOIGE – Movimento Italiano Genitori onlus – presentano il webinar “Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

L’appuntamento è inserito all’interno del ciclo di incontri online dedicato ai genitori, insegnati e a tutti gli interessati dal titolo “La Cittadinanza Attiva si impara in famiglia“, dove vengono approfonditi i temi legati alla cittadinanza economica e digitale.

Durante l’incontro si parlerà di come il gioco può potenziare l’apprendimento di bambini e ragazzi, approfondendo gli aspetti positivi e quelli patologici del gaming online. Se è infatti vero che i principi di cittadinanza economica, così come accade per la matematica e la storia, dovrebbero essere insegnati sin da piccoli, anche il gioco e le nuove tecnologie, nella loro veste digitale, possono essere mezzi efficaci per accrescere le conoscenze e il coinvolgimento di giovani e adulti.

Dopo i saluti introduttivi di Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio e di Elisabetta Scala, vicepresidente MOIGE, prenderanno la parola Paola Mattioli, docente ed esperta di didattica innovativa, Marco Crivello, dello staff del Museo del Risparmio, con una dimostrazione live delle App educative di SAVE e, infine, Gaia La Spina, psicologa MOIGE, con un intervento sulle strategie per guidare i ragazzi a un uso consapevole del gaming online e prevenirne la dipendenza.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-gioco-ed-edutainment-le-nuove-frontiere-dellapprendimento-230761733557

Ristoranti e hotel, feste in rosso Crescono gastronomia e asporto

Le feste di fine-inizio anno chiudono con un bilancio in rosso per ristorazione e alberghi 

I dati di CNA Agroalimentare Piemonte indicano che le attività del settore  hanno perso rispettivamente il 50% a Capodanno e il 30% a Natale.

Per la distribuzione, ristoranti, strutture alberghiere e catering, è ancora profonda crisi. La gastronomia e l’asporto sono invece in aumento, perchè feste  si sono spostate dalle sale dei ristoranti alle sale da pranzo delle case.

Inoltre gli imprenditori stanno combattendo contro enormi difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime per le preparazioni.

Ecco quando è possibile fruire due volte del Bonus Casa

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che il bonus sull’acquisto della prima casa si può ottenere due volte.

Ricordiamo che il bonus prima casa è un’agevolazione che spetta a chi compra un immobile nel Comune dove risiede: la condizione è che non si devono possedere altre abitazioni nella stessa città o altre abitazioni per cui si è già percepito il bonus. Ma ci sono alcune eccezioni, vediamo quali.

Bonus prima casa, quando è possibile richiederlo due volte.

È possibile richiedere il bonus prima casa una seconda volta quando il contribuente è costretto a cambiare abitazione perché quest’ultima non è più idonea. L’esempio tipico è quello di una casa ormai inagibile a seguito di una calamità naturale o perché sottoposta a un ordine di ristrutturazione del Comune. Oppure nel caso in cui una coppia ha avuto figli e non può più vivere nell’abitazione perché troppo piccola rispetto alle mutate esigenze del nucleo familiare.

La Suprema corte ha ricordato che in tema di agevolazioni prima casa l’idoneità dell’abitazione va valutata sia sotto il profilo oggettivo (effettiva inabitabilità), che sotto quello soggettivo (fabbricato inadeguato per dimensioni o caratteristiche qualitative), nel senso che il beneficio trova applicazione anche nell‘ipotesi di disponibilità di un alloggio che non sia concretamente idoneo, per dimensioni e caratteristiche complessive, a soddisfare le esigenze abitative dell’interessato.

Si può usufruire una seconda volta del bonus prima casa quando si compra un immobile adiacente al primo per potersi allargare. Per la Cassazione, se un cittadino compra un appartamento confinante al proprio (per il quale ha usato il bonus prima casa) e abbatte le pareti divisorie per crearne uno più grande accatastato come unico, può estendere l’agevolazione anche sull’acquisto dell’immobile.

La condizione è dimostrare di avere ampliato l’abitazione principale perché divenuta inidonea all’uso: il contribuente, in sostanza, deve dimostrare l’effettiva unificazione delle due unità immobiliari finalizzata a realizzare un unico alloggio. Alloggio però che non deve essere di lusso, condizione quest’ultima per poter fruire dell’agevolazione.

La Cassazione aggiunge che, entro tre anni dalla registrazione, deve essere dato “effettivo seguito all’impegno assunto dai contribuenti, in sede di rogito, di procedere all’unificazione dei locali”.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

Differenze: il progetto Uisp per dire no alle discriminazioni

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Prosegue il progetto Differenze, realizzato da Uisp Nazionale in collaborazione con Uisp Torino, che coinvolge gli studenti e le studentesse dell’Istituto Primo Levi.

Il progetto che vede coinvolti la Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re, è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’obiettivo è di scardinare stereotipi discriminatori e attuare sempre di più il principio di parità e uguaglianza nei rapporti tra i sessi.

Attraverso laboratori sperimentali di educazione di genere organizzati per Uisp Torino da Paola Voltolina e in qualità di tutor da Fabrizia Lovarini, sono state sensibilizzate due classi seconde dell’istituto, formate ciascuna da 23 elementi con prevalenza maschile e rispettivamente con 6 e 7 ragazze. Seguite da due classi IV di controllo, formate da 20 e 23 elementi con 6 e 8 ragazze.

Laboratori con forti caratteri innovativi sia nell’approccio al tema, che con la creazione di un apposito percorso di riflessione, formativo e di crescita. Una campagna basata sui loro codici espressivi, realizzando video, foto, fumetti, grafiche, che verrà diffusa attraverso canali social dedicati.

Nel primo incontro che si è tenuto con E.m.m.a. onlus, rete di centri antiviolenza, si è parlato delle varie tipologie di violenze, il rispetto,  i vissuti e le emozioni legati all’aspetto psicologico, tutti temi che hanno colpito emotivamente l’immaginazione dei ragazzi e delle ragazze.

Secondo loro tante nozioni sono superate e con una visione molto più all’avanguardia rispetto agli adulti, diversa a sua volta tra femmine e maschi  e dove quest’ultimi sono apparsi più attenti.

 

Tra gli esempi, i costumi succinti che la giocatrici di volley devono indossare. Uno dei ragazzi ha fatto notare, che si evidenziano sempre e solo i problemi per le ragazze. Fenomeno che succede analogamente anche in campo maschile, come la lotta. In questo caso gli atleti sono costretti ad indossare costumi ridotti ai minimi termini, simbolo di sfottò sia del pubblico che degli spogliatoi.

 

Sono stati accolti con molto entusiasmo e curiosità i due laboratori sportivi Role Playing proposti da P&B. Gli studenti e le studentesse dietro un copione e tecniche di simulazione, avevano il compito di creare una squadra eccellente, per valorizzare le differenze in palestra.

Si è chiesto, di entrare nel ruolo di chi allena squadre di pallanuoto, per promuovere i propri atleti/e alla convocazione delle Olimpiadi e i/le giudici avrebbero dovuto convocare il team migliore.

Tenendo conto delle caratteristiche differenti delle squadre e dalla rappresentazione delle classi seconde CSA e DSA, sono stati messi in atto comportamenti che hanno privilegiato la forma fisica e la potenza nello sport.

Situazione che ha evidenziato, come molto spesso, i ragazzi e le ragazze non conoscano quasi i nomi dei compagni/e, perchè hanno trascorso in dad il primo anno del liceo e anche buona parte del secondo.

Il 14 dicembre si è lavorato sulla creazione di un gioco sportivo natalizio (stile parole in catena), proposto dai social media manager e dalla tutor del progetto, senza alcun tipo di censura.

E’ stato utilizzato il telefonino, specificando ruoli, regole, obiettivi e squadre.

Gli studenti e le studentesse si sono divertiti molto, hanno lavorato bene e realizzato un elaborato, dividendosi in team.

L’ultimo appuntamento dell’anno è stato con l’avvocata Silvia Sinopoli, che ha spiegato, raccontato, letto, cosa dice e cosa fa la legge, in casi di violenza subita, denunciata, fatta.

 

Nel mese di gennaio ci sarà un incontro con la Polizia di Stato che illustrerà gli interventi sul territorio e successivamente con Monica Cerutti (ex assessora regionale), che parlerà dell’unica legge nazionale (della Regione Piemonte) sulla violenza sulle donne, i fondi nazionali previsti e  le esperienze raccolte.

Pnrr, 162 milioni ai Comuni del Piemonte Ecco gli interventi per ogni Provincia

FINANZIATI 79 INTERVENTI, SUDDIVISI IN TUTTE LE PROVINCE.

Il presidente della Regione Cirio: “Premiata la capacità progettuale dei Comuni. Queste risorse consentiranno di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione”.

Quasi 162 milioni di euro, a valere sui fondi del PNRR, per la regione Piemonte. E’ quanto ha comunicato il Ministero dell’Interno, con una nota del 31 dicembre scorso, riconoscendo la bontà di ben 79 progettualità che i Comuni hanno presentato al bando previsto dalla legge di bilancio 2020, le cui domande scadevano il 4 giugno dello scorso anno, a sostegno di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

“Sono risorse importanti che premiano, ancora una volta, la capacità progettuale dei Comuni piemontesi. Accanto alle risorse del PNRR alcuni interventi verranno cofinanziati dagli Enti locali, consentendo così di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione Piemonte – sottolinea il presidente Alberto Cirio -. Complimenti ai Comuni per questo importante lavoro e perché si tratta di interventi di rilievo dedicati a scuole, edifici a destinazione culturale, impianti sportivi”.

Ecco, nel dettaglio, le risorse:

– Provincia di Alessandria € 28.203.500,00 per 11 interventi;

– Provincia di Asti € 9.999.986,00 per 4 interventi;

– Provincia di Biella € 18.424.048,00 per 13 interventi;

– Provincia di Cuneo € 15.779.722,00 per 12 interventi;

– Provincia di Novara € 24.908.187, 00 per 13 interventi;

– Città Metropolitana di Torino € 41.029.101,00 per 14 interventi;

– Provincia del Verbano-Cusio-Ossola € 19.105.933,00 per 8 interventi;

– Provincia di Vercelli € 4.400.000,00 per 4 interventi

Anpas, 159 posti per il servizio civile dei giovani

Opportunità di svolgere servizio civile universale in Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti.

In tutto il Piemonte sono 390 i posti disponibili in Anpas, 159 posti nelle diverse Associazioni della provincia di TorinoVolontari Assistenza Soccorso Caravino (5 posti); Croce Verde Cavour (5 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (1 posto); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (8 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (3 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (11 posti); Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti).

Per orientare i giovani nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale indicativamente di 25 ore. Presentazione domande esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 26 gennaio 2022, l’accesso è consentito tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Anpas Comitato regionale del Piemonte avvierà i propri progetti di servizio civile negli ambiti del soccorso in emergenza 118 e del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario e nel settore educazione e promozione culturale dando la possibilità a circa 400 giovani di diventare volontari soccorritori.

I giovani in servizio civile, dopo un’adeguata formazione, contribuiranno a dare un importante aiuto alle Pubbliche Assistenze Anpas del Piemonte e alla comunità, soprattutto in questa particolare situazione di emergenza.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.

I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni concernenti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio dei volontari a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

Il Natale come rinascita

Anche se il Natale è trascorso, gli eventi degli ultimi tempi ci hanno convinti della necessità di riappropriarci, di riflettere e di riproporre il significato autentico e profondo del Natale.
Questa significativa ricorrenza si è  trasformata, infatti,  negli ultimi decenni (riferendoci, quindi, al lungo periodo e non a questi “anni covid”) sostanzialmente in una “festa dei consumi” e recentemente “attaccato” anche da una concezione ideologica ed estrema del “politically correct”. 
Noi, invece, siamo così convinti dell’importanza storica, culturale e spirituale da ritenere questa ricorrenza un’occasione e un motivo di dialogo fecondo e unione fra le religioni diverse e altresì di pace e fraternità all’umanità intera.
Nella locandina il programma e i riferimenti delle realtà che hanno voluto promuovere questo evento.
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Giampiero Leo, portavoce del Movimento interconfessionale “Noi siamo con voi” (uno dei vari soggetti organizzatori).