Differenze: il progetto Uisp per dire no alle discriminazioni

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Prosegue il progetto Differenze, realizzato da Uisp Nazionale in collaborazione con Uisp Torino, che coinvolge gli studenti e le studentesse dell’Istituto Primo Levi.

Il progetto che vede coinvolti la Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re, è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’obiettivo è di scardinare stereotipi discriminatori e attuare sempre di più il principio di parità e uguaglianza nei rapporti tra i sessi.

Attraverso laboratori sperimentali di educazione di genere organizzati per Uisp Torino da Paola Voltolina e in qualità di tutor da Fabrizia Lovarini, sono state sensibilizzate due classi seconde dell’istituto, formate ciascuna da 23 elementi con prevalenza maschile e rispettivamente con 6 e 7 ragazze. Seguite da due classi IV di controllo, formate da 20 e 23 elementi con 6 e 8 ragazze.

Laboratori con forti caratteri innovativi sia nell’approccio al tema, che con la creazione di un apposito percorso di riflessione, formativo e di crescita. Una campagna basata sui loro codici espressivi, realizzando video, foto, fumetti, grafiche, che verrà diffusa attraverso canali social dedicati.

Nel primo incontro che si è tenuto con E.m.m.a. onlus, rete di centri antiviolenza, si è parlato delle varie tipologie di violenze, il rispetto,  i vissuti e le emozioni legati all’aspetto psicologico, tutti temi che hanno colpito emotivamente l’immaginazione dei ragazzi e delle ragazze.

Secondo loro tante nozioni sono superate e con una visione molto più all’avanguardia rispetto agli adulti, diversa a sua volta tra femmine e maschi  e dove quest’ultimi sono apparsi più attenti.

 

Tra gli esempi, i costumi succinti che la giocatrici di volley devono indossare. Uno dei ragazzi ha fatto notare, che si evidenziano sempre e solo i problemi per le ragazze. Fenomeno che succede analogamente anche in campo maschile, come la lotta. In questo caso gli atleti sono costretti ad indossare costumi ridotti ai minimi termini, simbolo di sfottò sia del pubblico che degli spogliatoi.

 

Sono stati accolti con molto entusiasmo e curiosità i due laboratori sportivi Role Playing proposti da P&B. Gli studenti e le studentesse dietro un copione e tecniche di simulazione, avevano il compito di creare una squadra eccellente, per valorizzare le differenze in palestra.

Si è chiesto, di entrare nel ruolo di chi allena squadre di pallanuoto, per promuovere i propri atleti/e alla convocazione delle Olimpiadi e i/le giudici avrebbero dovuto convocare il team migliore.

Tenendo conto delle caratteristiche differenti delle squadre e dalla rappresentazione delle classi seconde CSA e DSA, sono stati messi in atto comportamenti che hanno privilegiato la forma fisica e la potenza nello sport.

Situazione che ha evidenziato, come molto spesso, i ragazzi e le ragazze non conoscano quasi i nomi dei compagni/e, perchè hanno trascorso in dad il primo anno del liceo e anche buona parte del secondo.

Il 14 dicembre si è lavorato sulla creazione di un gioco sportivo natalizio (stile parole in catena), proposto dai social media manager e dalla tutor del progetto, senza alcun tipo di censura.

E’ stato utilizzato il telefonino, specificando ruoli, regole, obiettivi e squadre.

Gli studenti e le studentesse si sono divertiti molto, hanno lavorato bene e realizzato un elaborato, dividendosi in team.

L’ultimo appuntamento dell’anno è stato con l’avvocata Silvia Sinopoli, che ha spiegato, raccontato, letto, cosa dice e cosa fa la legge, in casi di violenza subita, denunciata, fatta.

 

Nel mese di gennaio ci sarà un incontro con la Polizia di Stato che illustrerà gli interventi sul territorio e successivamente con Monica Cerutti (ex assessora regionale), che parlerà dell’unica legge nazionale (della Regione Piemonte) sulla violenza sulle donne, i fondi nazionali previsti e  le esperienze raccolte.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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