ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 252

Caro bollette, i consigli utili per risparmiare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

rincari di questi mesi, aggravati dalla drammatica situazione ucraina, dimostrano ancora una volta quanto sia diventato necessario cercare di risparmiare in bolletta.

Servono interventi quotidiani volti ad evitare la stangata dei costi, ma anche a contribuire a diventare meno dipendenti, come Paese, dalle importazioni di gas dall’estero e contemporaneamente dare maggior impulso alla necessaria (e non più rinviabile) transizione ecologica.

Qui alcuni consigli utili sui comportamenti da adottare per risparmiare in bolletta:

1. monitorare i consumi leggendo periodicamente la lettera del proprio contatore e comparandola con  quella indicata in fattura e modificare le nostre abitudini per diventare più efficienti.
2. Imparare a confrontare le diverse offerte presenti sul mercato che meglio possono adattarsi alle nostre esigenze diffidando di promesse di risparmi eccessivi
3. Ridurre i consumi utilizzando apparecchiature moderne ed a risparmio energetico (lampadine a led, piani a induzione, pompe di calore, ecc). Mentre per il gas utilizzare al meglio il proprio impianto di riscaldamento per evitare consumi eccessivi e dispersioni.
4. Riqualificare, ove sia possibile, le nostre abitazioni o i locali ove si svolge la propria attività lavorativa come, ad esempio, la sostituzione della caldaia, l’installazione di pannelli solari, l’isolamento termico di muri e infissi, l’utilizzo di soluzioni moderne come le pompe di calore.

L’uso corretto degli elettrodomestici che siano questi moderni o no è fondamentale al fine di ridurre i consumi. Dei piccoli comportamenti virtuosi per un risparmio efficiente.

Lo scaldacqua elettrico è l’elettrodomestico che divora più corrente. Il 20% della bolletta dipende, infatti, dall’acqua calda. Ridurre la temperatura del termostato a 40-45°C durante l’estate e 55°C in inverno può limitare il consumo oltre ad eseguire una manutenzione periodica dell’impianto.

Altro elemento di consumo che ai nostri occhi potrebbe essere quasi invisibile è la spia luminosa dello Stand-by presente nelle TV, computer, registratori ecc.. Per la comodità di poter accendere il televisore con il telecomando ci siamo abituati a lasciarlo sempre in stand-by. Il consumo d’elettricità è basso, ma eliminando tutte le luci delle spie (tv, computer, videoregistratori …) si risparmia il 10-11%, pari a circa 80 euro all’anno a famiglia (ai prezzi attuali e considerando il consumatore domestico tipo come definito dall’ARERA).

Si calcola che il 55 % del consumo energetico della Tv abbia luogo nella modalità stand-by. Inoltre, si usura maggiormente il televisore e si corre il rischio che, lasciandolo in tensione, possa implodere, provocando un incendio. Inoltre, Impostare la corretta temperatura del riscaldamento e gestire le ore di accensione dell’impianto è fondamentale: 19/20 gradi al massimo sono sufficienti a garantire il comfort necessario e rispetto a temperature più alte ogni grado in meno consente un risparmio di gas.

Tenere sempre acceso il riscaldamento è uno spreco enorme, soprattutto se la nostra casa è mediamente efficiente. È importante, invece, impostare le ore di accensione quando effettivamente ci troviamo in casa, spegnere o impostare al minimo la temperatura quando siamo fuori casa.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Commercialisti e Inps: come migliorare i servizi

Stipulato in Piemonte il Protocollo d’Intesa con il Coordinamento interregionale degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Piemonte e Valle d’Aosta

Nei  locali della Direzione Regionale Inps del Piemonte, è stato siglato con il Coordinamento degli Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili del Piemonte e della Valle d’Aosta un protocollo quadro regionale, che fa seguito al quello stipulato il 2 settembre 2021 tra Inps e Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili, finalizzato ad attivare una più incisiva collaborazione tra le parti per migliorare la fruibilità dei servizi da parte dei contribuenti.
In particolare, il protocollo sancisce l’impegno delle parti a migliorare i flussi di comunicazione, a contrastare il fenomeno dell’esercizio abusivo della professione, a migliorare le relazioni e gli scambi di conoscenze anche tramite la programmazione di incontri formativi/informativi, a collaborare per la risoluzione delle casistiche più complesse.
Emanuela Zambataro ha sottolineato l’importanza di una collaborazione paritetica e trasparente che, nel rispetto dei reciproci ruoli, agevoli la risoluzione di eventuali ostacoli, con l’auspicio che le parti sviluppino un percorso sinergico per la coprogettazione di interventi condivisi ed efficaci sul territorio regionale.
Domenico Calvelli ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo, che si colloca in una tradizionale linea di leale collaborazione tra gli Ordini dei Commercialisti, unitamente ai propri iscritti, e la Pubblica Amministrazione, elemento sempre più indispensabile in un periodo di risorse, umane e materiali, limitate e di estrema complessità del contesto giuridico.
Il protocollo è stato firmato da Emanuela Zambataro, Direttore regionale del Piemonte, e da Domenico Calvelli, Presidente del Coordinamento degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli
Esperti contabili di Piemonte e Valle d’Aosta, in nome e per conto degli Ordini di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli.
Presente alla stipula del protocollo anche Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino.

La kermesse storica automobilistica made in Torino: il Salone Internazionale dell’Automobile

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 6


Il Salone internazionale dell’automobile di Torino è stata per diverso tempo la kermesse automobilistica più rilevante a livello italiano  e tra le più prestigiose al mondo; un vero e proprio riferimento nazionale e internazionale.

La prima edizione fu dal 21 al 24 aprile 1900 battezzata con il nome Mostra di Automobili e si tenne nella Palazzina delle Belle Arti del Parco del Valentino, su una superficie di 800 mq. Parteciparono circa 2000 persone, le quali poterono ammirare le auto di Italia, Francia e Germania; gli espositori italiani erano 11 tra cui ricordiamo la Carcano, Ceirano, Orio-Marchand, Prinetti & Stucchi e la neonata FIAT. Dopo questa prima edizione ci furono diversi tiri e molla tra Torino e Milano nell’ospitare il Salone, ma dal 1948 in avanti rimase stabile nel capoluogo piemontese. Negli anni la manifestazione vide un continuo sviluppo, tant’è che nel 1959 fu necessario trovare nuovi spazi poiché sia gli espositori che soprattutto i visitatori erano in continuo aumento. Così fu costruito il Padiglione n.5 su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi, collegato con la parte già esistente attraverso una galleria sotterranea lunga 150 metri dotata di tapis roulant. Ad oggi considerata una delle espressioni più significative del razionalismo italiano del Dopoguerra, per gli elementi architettonici innovativi come strutture, mensole, sbalzi, travi e telai in cemento armato articolati in forme quasi astratte che riaffermano una ricerca dell’uso dei materiali – ferro e cemento – in un linguaggio che ottimizza le qualità statiche ed economiche da un lato, esaltando le caratteristiche di espressione architettonica dall’altro.

L’edificio fu concepito per avere tre location ben distinte: le due gallerie laterali e il salone voltato dotato di lucernari. Durante queste manifestazioni furono presentate per la prima volta la FIAT 1400, la FIAT 126, la Lancia Appia e la Lancia Thema. Nel 1984 il Salone dell’Automobile di Torino si trasferì negli spazi espositivi del Lingotto dove si festeggiò anche il centenario, con la 68° edizione, nel 2000. A causa della crisi del mercato automobilistico, la 69° edizione del 2002 non si tenne: gli organizzatori, gli stessi del MotorShow di Bologna che qualche tempo prima avevano acquistato i diritti per mantenere la manifestazione, proposero a tutti gli espositori di partecipare gratuitamente al Salone – il costo includeva la partecipazione al Motorshow, ma tutte le principali case automobilistiche – esclusa FIAT – decisero di non parteciparvi, portando all’annullamento dell’edizione.


Dal 2014 al 2018 si rifece il Salone dell’Automobile sempre al Valentino ma in modalità aperta e diffusa per il parco.

Giulia De Sanctis

A ‘Primantenna Focus’ si parla di truffe e rincaro del carrello della spesa, di carburanti ed energia

Unc Piemonte in tv su ‘Primantenna’, storica emittente interregionale che dal 1976 informa e intrattiene quotidianamente il pubblico di Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle D’Aosta.

Il Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, è protagonista dello spazio d’approfondimento serale condotto dalla giornalista Daniela Sollazzo ‘Primanews Focus’.

Mercoledì 2 marzo e Giovedì 3 Marzo, a partire dalle 23.00, ospiti in seconda serata sono la Dottoressa Jessica Campolongo e l’Avvocato Samuele Perassi per fare rispettivamente il punto della situazione, nelle due trasmissioni, su truffe e raggiri al tempo del Covid e sull’impennata inflattiva con particolare riferimento al caro carrello della spesa e ai rincari dell’energia, luce e gas.

Unc Piemonte persegue da sempre una politica di dialogo e ascolto costanti con i media nazionali e del territorio. Con l’obiettivo di creare un virtuoso interscambio grazie a cui monitorare da vicino le esigenze dei consumatori del Nord Ovest, e approntare così per tempo risposte e soluzioni in linea con il diritto e l’attualità delle problematiche che ogni giorno gli utenti segnalano ai nostri sportelli. Ringraziamo tutti gli organi di informazione locali, in particolar modo il ‘Gruppo Primantenna’ per l’opportunità di poter raggiungere in poco tempo, grazie all’efficacia del mezzo televisivo, un amplissimo bacino di telespettatori”, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori nonché titolare di incarichi al vertice in primarie realtà societarie nazionali, tra le tante, quali il ‘Gruppo San Donato’, ‘NB Aurora’, ‘Reply’, ‘Zucchi’, ‘Compagnia di San Paolo’ e ‘Juventus’.

Per sintonizzarsi sul canale, tutte le info su www.primantenna.tv. Sos consumatori sul sito www.uncpiemonte.it.

Stellantis presenta il piano del decennio: tanto ambiente e ancora nulla su Torino

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A cura di lineaitaliapiemonte.it

Stellantis ha presentato ieri  ad Amsterdam “Dare Forward 2030”, l’atteso piano strategico per il prossimo decennio: l’azienda si impegna a diventare il campione del settore nella lotta contro il cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni da carbonio entro il 2038 e la riduzione del 50% entro il 2030. Ma non ci sono novità per Torino e per Mirafiori per cui la situazione di incertezza continuerà e con l’incertezza andrà avanti l’uso degli ammortizzatori sociali

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/03/01/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/stellantis-presenta-il-piano-del-decennio-tanto-ambiente-e-ancora-nulla-su-torino.html

Expo Dubai: gli Emirati arabi cercano i prodotti di lusso Made in Piemonte

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Oltre 150 incontri tra importatori e aziende del nostro territorio in occasione della presenza della Regione all’Expo di Dubai

I gioielli dell’alta oreficeria piemontese, la creatività e qualità della progettazione di interni e dei prodotti per l’interior design e l’arredamento, ma anche le rubinetterie e gli utensili di alta gamma accanto all’eccellenza dei tessuti e della biancheria per la casa.

Sono alcune delle produzioni dedicate al mondo del lusso che hanno catturato l’interesse del mercato emiratino, durante i due giorni di incontri business organizzati dalla Regione in collaborazione con il Ceipiemonte, il Centro estero per l’internazionalizzazione, in occasione della settimana del Piemonte all’Expo di Dubai.

Oltre 150 gli appuntamenti con 80 buyer in arrivo dalle principali città del Golfo. Protagoniste 16 piccole e medie imprese piemontesi dell’Alta Gamma, nell’ambito del Progetto di Internazionalizzazione della Filiera, finanziato con le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Non solo incontri b2b, ma un vero e proprio show-room con l’esposizione dei prodotti “Made in Piemonte”, ricreato nella cornice dell’elegante Hotel Wolford Astoria nel cuore di Dubai.

Dalle penne e gli oggetti per scrittura della Aurora, agli impianti di illuminazione della Creative Cables, le creazioni etiche della Giverso Gioielli, ma anche le proposte dello Studio MVarchitects, gli arredi per esterni della Silat ed i tessuti per arredamento della Simta, tutte aziende di Torino e della sua area metropolitana.

Presenti anche i complementi di arredo, creativi ed ecosostenibili, della 13 Ricrea di Serralunga di Crea e le creazioni di oreficeria della Ofir Gioielli e della Gioielleria Roberto Casarin di Valenza.

Dalla provincia di Cuneo sono arrivate, invece, le pavimentazioni e gli arredi in legno della Brondello Erminio di Borgo San Dalmazzo, le posaterie della Coltelleria Silvano Collini di Bra e i rivestimenti e complementi d’arredo della Olivero Pannelli di Cavallermaggiore, oltre a quelli della Nova Analysis di Novara. In esposizione anche gli arredi per esterni della FIM di San Pietro Mosezzo e i rubinetti da bagno e da cucina della Rubinetteria Giulini Giovanni di Pogno, oltre ai 150 modelli per la tavola e altrettanti di biancheria da bagno, tendaggi e tessili per l’arredamento, decori e oggettistica della Maison Claire di Quarona.

“Nei primi 9 mesi del 2021 le esportazioni piemontesi verso gli Emirati Arabi Uniti hanno avuto una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo del 2020 – sottolinea l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. Parliamo di un giro d’affari che già oggi supera i 200 milioni di euro e il nostro obiettivo, con attività come questa, è quello di accrescerne il valore, sfruttando la grande potenzialità di questo mercato”.

Tra i settori principali dell’export piemontese negli Emirati Arabi c’è l’agroalimentare con un valore di oltre 42 milioni di euro, poi macchinari e apparecchiature (36,7 milioni di euro) e i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori che cubano oltre 28 milioni di euro.

Notevole anche l’interesse per il settore della robotica e meccatronica piemontese. A inizio febbraio una delegazione guidata dal ministro dell’Economia emiratino, Abdoullah Bin Touq AlMarri, ha visitato a Torino il Competence Industry Manufacturing 4.0 incontrando le istituzioni locali e stakeholder pubblici e privati del sistema economico, produttivo e della ricerca piemontese.

Inoltre, sempre nell’ambito delle attività di internazionalizzazione promosse dalla Regione Piemonte con il Ceip, una delegazione di PMI ha partecipato nell’autunno scorso allo Iac, l’International Astronautical Congress, punto di riferimento per la comunità spaziale internazionale, tenutosi a Dubai. A fine gennaio altra presenza all’Arab Health, la fiera di riferimento del settore Salute&Benessere per l’area del Golfo, mentre due settimane fa una delegazione di imprese piemontesi ha fatto tappa al Gulfood, il più grande salone specializzato in Medio Oriente per l’industria alimentare e delle bevande.

“Con i fondi della nuova programmazione europea consolideremo il settore della manifattura di eccellenza. Abbiamo lavorato molto in questi mesi per far emergere i bisogni trasversali ed ora siamo pronti ad utilizzare le risorse per dire che bisogna venire in Piemonte se si vuole produrre con qualità”, commenta l’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano.

Presente ieri per un saluto alle aziende piemontesi anche il viceministro dell’Economia Gilberto Pichetto: “In questo momento, grazie all’Expo, Dubai è diventato il centro del mondo – ha sottolineato -. Una città con una grande vivacità, un centro commerciale di incontro e la presenza di molti buyer, accanto ai normali visitatori, la rende una opportunità per le nostre imprese. Per cui è apprezzabile questa idea della Regione Piemonte di organizzare un evento di questo tipo proprio in concomitanza con l’Expo”.

ARCASE sbarca a Dubai

Il gruppo immobiliare torinese negli Emirati con un accordo di partnership con BRS holding

 

Il gruppo immobiliare torinese ARCASE sbarca a Dubai in virtù di un accordo di partnership con BRS holding ( www.brsholdinggroup.com), una consolidata società  di consulenza e investimenti che ha sede a Dubai, per dar vita a un forte interscambio di informazioni su operazioni immobiliari che interessino l’intera Europa.

La nascita di ARCASE risale al 1993 quando il suo fondatore, Enrico Marchese Iezza, decise di dar vita a una nuova realtà nel settore immobiliare individuando il suo target di riferimento negli immobili di prestigio. Questa passione si è  coniugata a un’ottima preparazione professionale  che ha fatto di questa realtà immobiliare un punto di riferimento per gli acquirenti di immobili esclusivi.

“La filosofia di ARCASE – spiega il suo fondatore – si basa sull’esclusività che i nostri clienti ci riconoscono, frutto di impegno e serietà.  Ogni immobile che ci viene affidato è sempre affiancato da una preziosa e dettagliata brochure che ne racconta la storia, ne evidenzia le particolarità fondamentali e ne mette in risalto gli aspetti architettonici originali. Un altro nostro principio è, sicuramente, quello del dinamismo e della discrezione, due elementi che, abbinati, consentono di ottenere il massimo del risultato, nel rispetto della privacy, nella velocità di vendita e con un’attenzione particolare rivolta  verso il vantaggio finanziario”.

ARCASE comprende al suo interno diverse sezioni, tra cui ARCASE Classic, che seleziona solo immobili storici, edifici d’epoca, capaci di raccontare un passato di eleganza, e ARCASEContemporanea, sezione in cui la casa diventa un palcoscenicocapace di rendere straordinario il quotidiano.

L’amore di ARCASE per l’esclusività emerge già a partire dallascelta della sua sede, nel cuore di uno dei quartieri più eleganti di Torino, la Crocetta. Qui in un elegante palazzo del Novecento ha sede il suo quartiere generale, simbolo di bellezza architettonica in cui prestigio e eleganza diventano un binomio inscindibile.

Sale affrescate ampie e luminose, stucchi originali d’epoca, soffitti a cassettoni e finiture interne molto raffinate sono presenti e valorizzate da un recente restauro conservativo. Le riunioni aziendali e gli appuntamenti contrattuali si trasformano in momenti esperienziali in cui i dettagli architettonici della sede di ARCASE accompagnano le scelte esclusive di una clientela attenta ai particolari.

Mara Martellotta 

“Parlaconme” entra nelle dimore storiche

PARLACONME si addentra nella puntata del 2 marzo, condotta da Simona Riccio, in un viaggio attraverso le dimore storiche del Pinerolese ospitando il conte Guido Calleri di Sala, proprietario del Palazzo dei Conti di Bricherasio

 

La puntata di mercoledì 2 marzo prossimo della trasmissione PARLACONME sulla Radio web Radiovidanetwork, dalle 18 alle 19, condotta da Simona Riccio, founder e Social Media Manager del CAAT, avrà come fil rouge le dimore storiche che valorizzano il territorio e sono in grado di creare sinergia con il settore agroalimentare.
Protagonista di eccezione della puntata il conte Guido Calleri di Sala, che è già stato ospite dell’edizione PARLACONME Speciale di Carmagnola; egli non si limiterà a raccontare la storia della propria famiglia, ricca di particolari interessanti e molto legata al territorio piemontese, ma si addentrera’ a illustrare il circuito delle dimore storiche del Pinerolese. Spiegherà anche l’importanza di appartenere a questo circuito di dimore che, proprio nella loro diversità, sono in grado di creare una sinergia importante per la valorizzazione di tutte le realtà legate al territorio, tra cui quelle estremamente fondamentali dell’enogastronomia.
In questo modo la creatrice di questa trasmissione, Simona Riccio, lega il settore dell’agroalimentare al turismo di prossimità, una forma di turismo lento, capace di cogliere opportunità per valorizzare i prodotti e le persone che lavorano per far sì che tutto il made in Italy rappresenti un’eccellenza italiana riconosciuta sia in Italia sia nel mondo.
L’itinerario delle Dimore storiche italiane, come si legge dal sito dell’Associazione, si prefigge di valorizzare sotto il profilo turistico e culturale l’area del Pinerolese, creando un circuito di apertura e visita di castelli, palazzi, antiche ville di pregio e dimore storiche vincolate per la presenza di elementi artistici e architettonici meritevoli di conservazione e tutela, considerati segni e documenti fondamentali da tramandare alle future generazioni. Il Pinerolese è una terra ricca di storia e, soprattutto, nota per la sua tradizione cavalleresca, che affonda le radici al destino dei possedimenti dei Savoia nel Seicento, già negli anni precedenti al ritorno della città sotto il dominio francese, fatto che l’avrebbe trasformata in città fortificata, immagine tramandataci dell’iconografia del Seicento.
L’itinerario nelle “Dimore storiche del Pinerolese” rappresenta un’iniziativa nata dalla volontà di questi proprietari, aderenti all’ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane, e si sviluppa nel periodo che, partendo dalla primavera arriva fino all’autunno. Il progetto non vuole limitarsi a raccogliere gruppi di turisti o di storici che vogliano approfondire la conoscenza del territorio pinerolese, ma ha lo scopo, soprattutto, di favorire la crescita locale sia a livello locale sia a livello socio economico e culturale, con una serie di iniziative di lunga durata. Scopo fondamentale è quello di ampliare il polo di Torino attraverso un viaggio capace di portare alla conoscenza di un territorio ricco di storia, in cui sport e cultura si uniscono e si possono effettuare itinerari a piedi, a cavallo, in pullman, bicicletta.
La dimora di Guido Calleri di Sala, in occasione della giornata del 23 maggio scorso, Giornata delle Dimore Storiche Italiane, in cui le dimore sono visitabili gratuitamente, ha ricevuto ben 400 visite.
Quest’anno Guido ha deciso di realizzare un ricco calendario di eventi sia culturali sia sportivi dove i visitatori potranno recarsi all’interno della dimora per ascoltare scrittori, poeti e non solo, legati al territorio. Durante questi eventi saranno presenti anche interessanti aziende che rappresentano prodotti quali mele, kiwi, miele, formaggio, salumi, vino e olio.

Mara Martellotta

La trasmissione viene trasmessa in diretta web Radio da Radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it e tramite App Radio Vida Network
Dal giorno dopo è possibile seguire la puntata senza interruzioni sul sito www.parlaconmeofficial.it

 

L’indice della paura

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

I timori che Vladimir Putin, procedendo con l’invasione, abbia sbagliato i suoi calcoli sono sempre più diffusi ed il sentimento della paura, il più forte e più antico dell’animo umano, come scriveva lo scrittore H. Phillips Lovecroft, comincia a prendere corpo tra gli investitori.

 

Al di là del dramma umanitario, che sempre accompagna le guerre, i mercati finanziari tendono cinicamente a focalizzarsi sui riflessi che simili situazioni esercitano sull’economia e sulle sue prospettive.

Le preoccupazioni ed i rischi che potrebbero abbattere ulteriormente le quotazioni dei mercati possono essere così riassunti:

  • Le sanzioni messe in campo contro la Russia si inaspriscono e finiscono per avere effetti negativi anche per chi le impone (in particolare provocando ulteriori e duraturi aumenti dei prezzi delle materie);
  • L’avanzata russa si deve arrestare a causa della resistenza incontrata e la situazione si prolunga in modo indeterminato (rendendo reali per i russi gli spettri della disastrosa esperienza in Afghanistan);
  • Putin esagera e invade uno degli stati confinanti appartenenti alla NATO;
  • L’opposizione interna porta alla caduta di Putin e la Russia precipita nel caos.

 

Realisticamente i rischi risiedono oggi principalmente nelle prime due possibilità (pur non potendo escludere completamente le altre).

 

Le sanzioni che mirano a tagliare fuori la Russia dai pagamenti internazionali (escludendo il suo sistema bancario dal circuito SWIFT) ed il timore di ulteriori sanzioni sta già gettando nel caos i suoi mercati, azionario ed obbligazionario, e facendo precipitare il rublo ma difficilmente impedirà, nei prossimi mesi, l’operatività delle banche russe.

 

La Russia ha da alcuni anni, proprio in risposta alle sanzioni internazionali,  costituito un suo sistema di pagamenti, l’NSPK (National Payment Card System), per risolvere le potenziali difficoltà nel gestire le sue transazioni nei circuiti tradizionali.

 

Molte banche russe risultano inoltre aderenti al sistema CIPS (Cross-border Interbank Payment System), alternativo allo SWIFT, costruito dalla Cina, che ha raccolto sempre più adesioni nel corso degli ultimi anni.

 

Quello che potrebbe fare davvero male a Mosca è la chiusura agli acquisti delle sue risorse energetiche (gas e petrolio) e minerarie: finora è sembrata una possibilità remota, per il potente effetto boomerang sui Paesi importatori europei, ma non è detto che continui ad essere così se il conflitto dovesse sanguinosamente protrarsi nel tempo.

 

Questo scenario potrebbe riportare in vita le ombre di una recessione che, per quanto ciò possa apparire strano, solo una volta dal termine del secondo conflitto mondiale è stata innescata da una crisi geopolitica.

 

Stiamo parlando della guerra dello Yom Kippur che nel 1973 vide contrapposti Israele ed i Paesi arabi, Egitto e Siria in testa, ad Israele.

 

L’embargo alle esportazioni di petrolio da parte dell’OPEC, il cartello dei Paesi produttori guidato dall’Arabia Saudita, ai Paesi che avevano sostenuto Israele, che ne seguì portò il suo prezzo a quadruplicarsi, da 3 a 12 dollari, in pochi mesi.

 

Il ricordo della pesante recessione di quegli anni, con il raddoppio del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti ed il quasi dimezzamento dell’indice Standard and Poor, è ancora vivo nei nostri genitori ed è popolato di razionamenti forzati, targhe alterne e pesanti disordini sociali.

 

Oggi le nostre economie sono molto meno dipendenti dal petrolio di 50 anni fa e le conseguenze di un simile scenario potrebbero essere meno drammatiche di allora ma ci auguriamo caldamente che non si debba trovare ad assistere alla sua controprova.

 

Venendo poi alla durata, è evidente che si tratta di una delle variabili più importanti: una guerra conclusa in pochi giorni o settimane riduce il numero di vittime e l’incertezza sul suo decorso e viene perciò vista positivamente (se così si può dire…) dagli investitori.

 

Un conflitto che assume una maggiore lunghezza ed un esito incerto può, al contrario, trasformarsi in un autentico incubo, non solo per chi lo sta combattendo ma anche per i mercati finanziari.

 

E’ noto, infatti, come la circostanza più temuta dai mercati è l’incertezza sul futuro (la peggiore paura è quella verso l’ignoto) ed ogni notizia che la accresce è salutata dai ribassi dei listini.

 

Questo è reso evidente dalla salita del cosiddetto “Indice della paura”.

 

Si tratta dell’indicatore “VIX” (“Volatility Index”) che misura la volatilità dell’indice del mercato azionario statunitense Standard and Poor.

 

La volatilità (le oscillazioni) dei prezzi tende ad aumentare quando sono in discesa e perciò viene utilizzata per misurare il livello di pessimismo (di paura) presente tra gli investitori.

 

In questi frangenti non riesco ad immaginare un consiglio migliore di quello fornito, in tempi non meno pericolosi di quelli attuali, da Martin Luther King: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”.

Gap: un passo avanti nella prevenzione delle fratture ossee

Il progetto GAP dell’Alta Scuola Politecnica ha portato a un grande progresso nella comprensione del meccanismo di danneggiamento osseo. Una risorsa straordinaria per l’elaborazione di strumenti da fornire direttamente ai medici, per migliorare il processo di diagnosi dell’osteoporosi.

 Un gruppo di studenti ha ideato un dispositivo innovativo e un algoritmo per comprendere e prevenire le fratture ossee. Nel corso della vita, infatti, circa il 40% della popolazione italiana incorre in una rottura di femore, vertebra o polso. Le fratture dovute all’osteoporosi hanno conseguenze importanti in termini di mortalità e di disabilità motoria, con elevati costi sanitari e sociali. Il progetto GAP (image-Guided experimental and computational Analysis of fractured Patients) si inserisce in questo ambito e punta a superare i limiti della diagnostica attuale delle fratture ossee, per sviluppare metodi di diagnosi precoce più efficaci. L’idea è nata all’interno dell’Alta Scuola Politecnica (ASP), il programma internazionale riservato ai migliori studenti del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino. Il gruppo di lavoro si è focalizzato sullo studio delle fratture ossee alla microscala, dove sussistono ancora molti dubbi sull’origine e sulla propagazione delle fratture. Non è ancora chiaro quale sia il ruolo di piccole cavità presenti nell’architettura ossea, definite lacune. Per avere un punto di vista completo gli studenti dell’ASP hanno analizzato il fenomeno sia attraverso una campagna sperimentale, sia con dei modelli computazionali.

In dettaglio, è stato progettato e realizzato un dispositivo di micro-compressione che permette sia di testare i campioni ossei femorali in condizioni che riproducono la situazione di lavoro in-vivo all’interno del corpo umano, sia di acquisire immagini di determinate sezioni ossee. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo della tecnologia innovativa, basata sulla generazione di luce di sincrotrone e di laser ad elettroni liberi di alta qualità, dell’Elettra Sincrotrone di Trieste. La luce del sincrotrone è una radiazione elettromagnetica caratterizzata da particelle cariche con una velocità elevatissima, vicina a quella della luce, e che, di conseguenza, ha una lunghezza d’onda molto limitata. Queste caratteristiche fanno sì che il picco di radiazione rientri nella categoria dei raggi X e che sia molto adatta per analizzare un tessuto come le ossa. Questo è il punto fondamentale della ricerca, perché nessuno prima aveva studiato il fenomeno con immagini di risoluzione così alta. La qualità e la quantità di immagini acquisite e analizzate sono, infatti, l’elemento di forza di questo studio.

Altrettanto innovativa è stata la tecnica utilizzata per processare questa grande mole di dati. Gli studenti, dovendo esaminare oltre 2 milioni di immagini, hanno deciso di automatizzare il processo, sviluppando una rete neurale convoluzionale in grado di identificare autonomamente le lacune ossee. Le reti neurali sono algoritmi di deep learning oggi al centro dell’attenzione della comunità scientifica internazionale, per il loro potenziale nell’analizzare le immagini cliniche. La realizzazione di questo algoritmo ha permesso di risparmiare oltre 2 milioni di ore nella fase di post-processing. Parallelamente il fenomeno è stato esaminato attraverso simulazioni computazionali. È stato realizzato e validato un modello che permette di riprodurre prove di compressione ossea che potrà essere utilizzato per analisi future, senza la necessità di nuovi campioni delle ossa.

Il progetto GAP, coordinato da Maria Chiara Sbarra, insieme a Irene Aiazzi, Bingji Liu, Alessandro Casto e Giovanni Ziarelli, ha ottenuto risultati importanti in soli due anni di lavoro. Il team multidisciplinare, guidato dalla Professoressa Laura Vergani e dalla Dottoranda Federica Buccino del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, ha collaborato con l’ETH di Zurigo, il centro di ricerca internazionale Elettra Sincrotrone di Trieste e il Gruppo San Donato.