ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 234

Roma ladrona? Ma no! Diamole poteri speciali

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Roma, Milano, Napoli nuovi soggetti istituzionali, il numero delle regioni diminuito: si torna a parlare di riforme costituzionali dopo quella incompiuta sul federalismo. Ma, oltre al rischio che i nuovi soggetti peggiorino la mole di burocrazia e la confusione tra soggetti, non è anche discriminatorio verso le altre città? Forse i parlamentari dovrebbero pretendere un serio dibattito in sede parlamentare

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/04/27/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/roma-ladrona-ma-no-diamole-poteri-speciali-magari-con-milano-e-napoli-di-carlo-manacorda.html

50 anni di rca obbligatoria, convegno al Mauto

Il Museo dell’Automobile ospita oggi il Convegno Nazionale Agenti (SNA) dal titolo emblematico “50 anni di RCA obbligatoria. La riforma possibile tra mutualità e consulenza”.

 

In programma oggi presso il Museo dell’Automobile a Torino il Convegno Nazionale Agenti (SNA), con inizio alle ore 14, dal titolo “50 anni di RCA obbligatoria. La riforma possibile tra mutualità e consulenza”, promosso dal Sindacato  Nazionale Agenti di Assicurazione (SNA).

L’evento ha ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Città  di Torino e della  Confconsumatori e è  inserito  nel quadro degli appuntamenti collegati all’87esimo Comitato Centrale del Sindacato, in programma venerdì 29 aprile, che avverrà  nella stessa prestigiosa sede torinese.

Il focus sarà  puntato sui temi di maggior interesse, riguardanti la responsabilità civile auto, che si conferma centrale nell’ambito dell’attività di raccolta degli agenti, la cui quota di mercato sfioral’85 per cento.

Ad aprire i lavori sarà, con il suo saluto, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il senatore Andrea De Bertoli, il segretario della Sesta commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato, gli onorevoli Piera Aiello, componente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e testimone di giustizia, Gianluca Cantalamessa, componente della Commissione Finanze della Camera, Mara Colla, Presidente di Confconsumatori,  collegata in videoconferenza.

Seguiranno due tavole rotonde moderate dalla giornalista Marianna Aprile, conduttrice del programma Forrest su RAI Radio 1 e caporedattrice del settimanale Oggi di Rcs Mediagroup, con i contributi video di Andrea Pancani, conduttore della trasmissione televisiva Coffee Break e vicedirettore di La 7.

Tema della prima tavola rotonda sarà  quello di “RCA, come la vediamo”, alla quale interverranno il professor  Lodovico  Marazzi, dell’Università  Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Mercati e Prodotti Assicurativi), l’avvocato Sonia Monteleone, del Movimento  Consumatori, componente comitato tecnico calcolo forfait, l’avvocato Annamaria Patisso di Adusbef, Elena Dragoni, vicepresidente nazionale SNA, l’avvocato Gianluigi Malandrino, esperto in materia di distribuzione assicurativa, e Emilio Deleidi,  giornalista di attualità e di inchiesta, appartenente alla redazione di Quattroruote.

La seconda tavola rotonda sarà incentrata sul tema “La riforma possibile tra mutualità  e consulenza “, cui parteciperanno Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dello Sviluppo Economico, gli onorevoli della Commissione d’inchiesta per la tutela dei consumatori, e Maria Soave Alemanno, appartenente alla Commissione Finanze e presentatrice del disegno di legge sulla riforma della RCA, il dottor Umberto Guidoni, condirettore ANIA, Massimo Ferrero, responsabile della direzione B AGCM Tutela Consumatore, e Claudio Demozzi, presidente nazionale  SNA.

“Questo convegno – ha affermato il Presidente della sezione provinciale torinese Michelangelo Negro – rappresenta per il sindacato un importante segno di ritorno alla normalità,  dopo oltre due anni di mobilità  sociale. Sono orgoglioso che ciò  avvenga a partire proprio dalla nostra città,  votata per sua stessa tradizione all’ospitalità”.

Il presidente Claudio Demozzi si è  dichiarato inoltre convinto che l’avvenimento costituisca “l’occasione per dibattere, con i diversi soggetti coinvolti, gli argomenti  di maggiore interesse per i consumatori in quanto collegati alla RC Auto, che si conferma la più diffusa, quando non l’unica copertura assicurativa nel segmento delle famiglie italiane.

“Temi come il multipreventivatore Ivass – spiega il presidente Claudio Demozzi – che rischia di trasformarsi nell’ennesimo gravame burocratico a carico degli agenti di assicurazione,  i logori sistemi del bonus malus e dell’indennizzo diretto, che necessitano di una urgente riforma, la evasione diffusa dell’obbligo assicurativo, capace di mettere a rischio il diritto di risarcimento in caso di sinistro stradale, sono al centro della vita di tutti i cittadini, non soltanto di quella degli addetti ai lavori.

Per questo motivo auspichiamo che questo appuntamento  possa contribuire allo sviluppo di nuove convergenze utili a trasformare gli impegni in risultati concreti a favore dell’utente assicurativo”.

Mara Martellotta 

Il 2021 di Edisu Piemonte: un anno di trasformazioni

Tra crisi pandemica e grandi sfide

Presentato a Palazzo Lascaris il rendiconto di amministrazione 2021 dell’Ente. 

Intenso, impegnativo, caratterizzato da numerose incognite legate all’andamento della pandemia ma da altrettante sfide di grande stimolo. L’anno di esercizio 2021 di Edisu Piemonte è stato al centro di una presentazione ufficiale, ospitata nella Sala Viglione del Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte a Torino, alla presenza dei vertici dell’Ente, il Presidente Alessandro Ciro Sciretti e la DG Donatella D’Amico, del Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia e del Presidente del Coreco, il Prof. Gian Carlo Avanzi.

Non solo cifre: il documento che delinea in che modo ha voluto orientare i propri passi l’Ente lo scorso anno, fa emergere anche i numerosi obiettivi perseguiti e i traguardi raggiunti nell’arco dei passati dodici mesi. Tra questi, le collaborazioni di altissimo profilo con grandi partner quali Stellantis, Amiat, Coldiretti coi quali sono stati sviluppati progetti legati alla transizione ecologica, all’educazione ambientale e ad uno stimolo di nuova consapevolezza sui temi green nella popolazione studentesca, fino a imprimere la propria impronta durante grandi eventi di caratura nazionale e internazionale: tra tutti la partecipazione, insieme agli atenei del Piemonte, alle manifestazioni collaterali delle ATP Finals, la presenza per la prima volta nella storia dell’ente, al Salone internazionale del libro di Torino con una sala studio temporanea di oltre settanta metri quadri nel padiglione 1 del Lingotto Fiere. Restando in tema sala studio, sono stati siglati accordi con Environment Park, Reggia di Venaria e Comune di Settimo per la realizzazione di spazi studio dedicati anche in zone decentrate, prive di servizi universitari, ma altamente popolate dagli studenti e dalle studentesse. Tra le scommesse ambiziose ed oggi finalmente tangibili, i Giochi Mondiali Universitari invernali 2025 che tornano a Torino e che, grazie all’impegno del Comitato organizzatore, presieduto da Alessandro Ciro Sciretti, garantiranno investimenti a sei zeri su tutto il territorio regionale per la realizzazione di oltre mille posti letto e l’ampliamento e miglioramento di servizi essenziali.

Il mese di maggio 2021 è stato caratterizzato dall’avvio di un altro progetto ambizioso per l’Ente: è nato il brand Campus Piemonte, un marchio che raccoglie sotto il proprio cappello tutti i servizi offerti da Edisu – sale studio, residenze, mense etc.- e ridisegna il sistema universitario del Piemonte, creando raccordo, scambio e collaborazione con gli atenei del territorio e gli enti di Alta Formazione artistica e musicale. Con Campus Piemonte si è data un’identità a un nuovo modo di guardare al territorio piemontese, non più come mero luogo che ospita eccellenze accademiche, ma come sistema universitario regionale che si presenta al mondo in modo unitario, forte e altamente competitivo a livello internazionale per qualità dell’offerta didattica, dei servizi, delle peculiarità dei territori, nonché per le sue bellezze storico-artistiche e ambientali.

I numeri dell’Ente: benefici economici a favore della popolazione studentesca

Per l’a.a, 2021-22 sono state presentate 23.638 domande di borsa di studio dagli iscritti ai corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico. I vincitori al 25 febbraio 2022 sono 15.818 pari al 100% degli aventi diritto, con un numero complessivo di esclusi pari a 7.288.

Schermata 2022-04-21 alle 22.01.09.png

Per l’anno accademico 2021-22 è stato possibile assegnare il 100% delle borse di studio degli aventi diritto per un importo complessivo di € 48.287.363,20 a favore di 15.818 studenti con l’erogazione di un importo di prima rata pari a € 23.455.622,77

Altri benefici

Già nel gennaio 2021 il MUR ha disposto delle misure emergenziali per aiutare gli studenti che si sono trovati a dover sostenere spese per affitti nel 2020, in una situazione di grande difficoltà economica causata dalla pandemia. Con D.M 57 del 14 gennaio 2021 ha istituito il Rimborso del Canone di Locazione 2020 ed ha stanziato a tale scopo al Piemonte l’importo di € 1.551.751,41 Con questo importo è stato assegnato il rimborso a tutti gli aventi diritto coirca del 50% dell’importo totale accertato.

Non solo: Edisu ha assegnato il Contributo straordinario a fondo perduto per l’acquisto di dispositivi elettronici per la DAD, a favore degli studenti vincitori di borsa di studio 2019 che hanno acquistato dispositivi elettronici quali pc, tablet, cellulari e smartphone purché con connessione di rete o sim, da febbraio 2020 alla data di presentazione della domanda.

In base alle disponibilità di Bilancio e alle indicazioni dei Criteri Regionali sono stati inoltre assegnati i seguenti benefici, a favore del 100% dei richiedenti in possesso dei requisiti:

  • 39 integrazioni alla borsa di studio per interventi legati alla disabilità per un importo di € 78.144,20.

  • 15 contributi straordinari per un importo di € 26.462,00 .

  • 371 contributi integrativi per la mobilità internazionale per un importo complessivo di € 1.015.040,00);

  • 399 premi di laurea per un importo di € 467.336,50 a favore degli studenti vincitori della borsa di studio per l’anno accademico 2019/20 che si sono laureati entro il 31.07.2020. L’importo è stato erogato nel mese di maggio 2021 (anno accademico 2019-20).

  •  103 collaborazioni studenti 200 ore per € 185.400,00.

Il numero di collaborazioni è raddoppiato rispetto al 2020 dal momento che, con l’allentarsi della pandemia, tutti i servizi hanno ripreso a funzionare al 100%.

Edisu ha invece impegnato risorse per il proprio personale a tempo indeterminato e determinato, circa 60 dipendenti con profilo tecnico e amministrativo su tutto il territorio regionale, per un ammontare pari a circa 3 milioni e 560 mila euro. A questi vanno aggiunte altre risorse variabili dedicate alle attività di formazione e aggiornamento, al welfare aziendale, buoni pasto etc.

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, pur dinanzi alle difficoltà che il contesto pandemico ci ha costretti a fronteggiare, ha rappresentato una svolta nella storia di questo Ente. Con le iniziative, i progetti, le azioni convintamente promosse nell’arco del 2021 abbiamo impostato un percorso capace di dare una centralità al ruolo di Edisu nel panorama universitario piemontese, ponendolo quale primario interlocutore sia per la popolazione studentesca che per l’intero sistema istituzionale del territorio. Un cammino che guarda all’obiettivo ambizioso di fare sempre più di questa terra un punto di riferimento per gli studenti e le studentesse del nostro Paese come del resto del mondo”.

L’Ass. regionale al diritto allo studio universitario Elena Chiorino: “ancora una volta la sinergica collaborazione sviluppata con Edisu in questi anni si è focalizzata sui servizi agli studenti – commenta l’assessore all’istruzione e al diritto universitario Elena Chiorino – un buon risultato, merito del lavoro di squadra, che oggi ci consente di presentare una progettualità che valorizza ulteriormente il nostro sistema universitario.  Lavoriamo con l’obiettivo di incrementare la nostra capacità attrattiva e, contestualmente, di favorire un accesso meritocratico degli studenti. La competenza del Presidente Alessandro Sciretti è sicuramente il valore aggiunto nella capacità progettuale che oggi siamo in grado di presentare”.

Il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia: “il bilancio del 2021 dell’Edisu è totalmente positivo grazie all’impegno dell’Ente e del Consiglio regionale che ha voluto stanziare il 100% delle borse di studio a favore degli studenti e a favore dell’ampliamento della proposta promozionale di Regione Piemonte. questo lo si riscontra nei numeri sempre in crescita del turismo in Piemonte e in Torino grazie alla presenza degli studenti che sono un veicolo per la città e un vantaggio come dice il Rettore Avanzi che ha promosso il potenziamento delle residenze universitarie piemontesi, vantaggio per il Piemonte del futuro”.

Il Presidente del Coreco e Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi: “in qualità di Rettore dell’Università del Piemonte Orientale non posso che esprimere soddisfazione per i risultati ottenuti dall’Edisu in quest’ultimo anno. Veniamo da anni difficili, in cui gli studenti hanno avuto bisogno di un aiuto concreto. E questo aiuto è arrivato: aver assegnato il 100% delle borse di studio agli aventi diritto in un periodo di grande incertezza è un ottimo risultato. In qualità di Presidente del Coordinamento dei Rettori (Coreco) vorrei sottolineare che la presidenza Sciretti ha permesso all’Edisu di interpretare un ruolo di servizio e di raccordo per l’intero territorio regionale, senza distinzioni tra centro e periferie. Tutta l’alta formazione piemontese ne è risultata rafforzata, sia nelle sue componenti (tutti gli atenei e gli istituti di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) sia come sistema. Un’ulteriore dimostrazione è quanto è stato fatto in attuazione del bando della Legge 338/2000 per le residenze studentesche; l’Edisu sta coordinando una cabina di regia per l’identificazione e la realizzazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica per le residenze studentesche, avvalendosi del supporto tecnico degli Atenei, in una logica di stretta collaborazione e condivisione degli obiettivi del proprio piano strategico. Si è creato, insomma, un circolo virtuoso di collaborazione tra i vari attori coinvolti: Edisu, Sistema Universitario Piemontese, attraverso il Coreco, e Regione Piemonte, con gli assessorati direttamente coinvolti. In conclusione non posso che complimentarmi per i risultati raggiunti nel 2021 e auspicare che quelli del 2022 siano ancora migliori, nell’ottica della proficua collaborazione con il sistema universitario piemontese”.

Cooperative di Comunità, istituito l’Albo Regionale

Con l’adozione della legge del 28 maggio 2021, n. 13, anche la Regione Piemonte si è dotata di una normativa che disciplina le cooperative di comunità. Una scelta, questa, resa necessaria in virtù dell’assenza di una puntuale disciplina dell’istituto a livello statale. La nuova legge regionale ha anche previsto l’istituzione dell’Albo regionale delle cooperative di comunità.

            La Giunta Regionale ha approvato una delibera con cui – come ha ricordato l’Assessore allo Sviluppo della Attività Produttive e alla Cooperazione Andrea Tronzano – viene data operatività a questo nuovo Albo regionale, il Piemonte sarà tra le prime Regioni in Italia ad adottarlo. Le cooperative di comunità costituiscono una forma moderna di esempio associativo in cui un gruppo di cittadini individua e riconosce i fabbisogni e le esigenze della collettività e le trasforma in opportunità di crescita e di progresso, sviluppando a catena nuove occasioni di lavoro, un maggiore rafforzamento del tessuto economico e sociale, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di quell’area.

            Le “cooperative di comunità” si possono considerare come un nuovo modello di innovazione sociale, che vede cittadini, attivi di un territorio in difficoltà, organizzarsi per trasformare le esigenze di quella comunità in nuove opportunità di crescita, di sviluppo e di lavoro. Queste cooperative nascono, infatti, in contesti connotati da fragilità demografica, sociale ed economica: In queste realtà una risposta efficace arriva dal protagonismo dei cittadini che riescono a trasformare il bisogno in impresa e la marginalità e le criticità in punti di forza.

            Le cooperative di comunità, attraverso la valorizzazione delle risorse territoriali a disposizione, cercano di dare risposte ai bisogni comuni dei cittadini e nel contempo sono capaci di generare anche opportunità imprenditoriali attraverso un’attività economica finalizzata al perseguimento dello sviluppo comunitario e della massimizzazione del benessere collettivo non solo dei soci.

            La delibera che ha approvato la Giunta regionale prevede l’approvazione delle modalità di gestione e di aggiornamento dell’Albo regionale, le procedure per la presentazione delle istanze, i termini e la documentazione da allegare per l’iscrizione. Le Cooperative di Comunità iscritte all’Albo dovranno dimostrare ciclicamente ogni due anni il mantenimento dei requisiti d’iscrizione previsti mediante l’invio di specifica documentazione.

            L’iscrizione nell’Albo regionale consentirà alle cooperative di comunità di accedere ai seguenti strumenti finanziari regionali previsti dalla L.R. 23/2004 “Interventi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione”:

a) finanziamenti agevolati per investimenti produttivi/immobiliari e contributi specificatamente dedicati alla fase di avviamento;

b) meccanismi atti ad agevolare la capitalizzazione da parte dei soci ordinari e dei soci sovventori;

c) incentivi finalizzati alla creazione di nuova occupazione.

            L’Albo regionale sarà pubblicato sul sito della Regione Piemonte e conterrà gli elementi essenziali della Cooperativa di Comunità.

Targhe estere legali in Italia, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Dal 21 marzo è perfettamente legale per chiunque, senza alcun vincolo, circolare con targa estera, essendo in possesso di taluni documenti a bordo.
Con la stretta sui “furbetti della targa estera” che era stata data con il Dl 113/2018, per adeguarsi alle norme europee, la Legge europea 2019 (la n. 238/2021) ha infatti modificato gli articoli 93, 94, 132 e 196 del Codice della strada ed è stato aggiunto l’articolo 93-bis.
Alcune novità sono in vigore dal 1° febbraio, ma il nuovo regime è pienamente in vigore dal 18 marzo.
Si è passati così da un divieto di guidare sul territorio nazionale veicoli con targa estera per chi risieda in Italia da più di 60 giorni a un obbligo di immatricolare con targa italiana (articolo 93-bis) il proprio veicolo entro tre mesi (chi era residente da prima del 1° febbraio deve mettersi in regola dal 1° maggio, secondo la circolare 9868U/2022 emanata dalla direzione centrale Specialità della Polizia il 23 marzo).
Nel nuovo regime, l’immatricolazione in Italia si può evitare se il conducente residente in Italia non coincide col proprietario (residente all’estero): in questo caso, si è in regola se si tiene a bordo un documento con data certa firmato dal proprietario, che indichi a che titolo e per quanto tempo il conducente può utilizzare il veicolo.
Se il diritto di questi a disporre del mezzo “supera un periodo di 30 giorni, anche non continuativi, nell’anno solare”, titolo e durata dell’utilizzo vanno registrati in un nuovo archivio, tenuto dal Pra: il Reve (Registro veicoli immatricolati all’estero).
Dunque, basta poter documentare un comodato, un noleggio o un leasing con una persona o un operatore stranieri e iscrivere il veicolo al Reve per poter circolare in Italia. Le multe potranno essere notificate all’indirizzo italiano dell’utilizzatore del mezzo, che sarà tenuto a pagarle.
A oggi non è richiesto il pagamento nè dell’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) né del bollo auto (che va alla Regione) e dell’eventuale superbollo, nonostante il nuovo comma 4-ter dell’articolo 94 del Codice istituisca nel Pra un elenco dedicato alle targhe estere, a fini fiscali. Inoltre, la targa estera porta con sé il fatto che la polizza assicurativa sia rilasciata nel Paese di immatricolazione. Quindi alle Province non va l’imposta sulla Rc auto, che è la loro principale fonte di introiti.
Nel caso di una vettura “potente” (il cui motore sviluppa più di 185 kiloWatt), lo Stato perde pure l’incasso del superbollo. Questo vale non solo per gli esemplari nuovi, ma anche per quelli già circolanti con età fino a 20 anni (oltre questa soglia, scatta comunque l’esenzione).
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Galup, una bella storia piemontese e italiana

 

100 ANNI DI GALUP ALLA SCUOLA DI APPLICAZIONE DELL’ESERCITO

Galup è molto più di un marchio, è una bella e importante realtà della storia italiana
che, nel suo settore, ha modificato e fatto la storia di un prodotto nazionale: 1922
Pietro Ferrua inventa il panettone che non c’era.

LA STORIA
Rendono grande un uomo più le sue intuizioni che le sue certezze.
(Roberto Gervaso)

Il Panettone Galup è frutto di una fortunata intuizione di Pietro Ferrua, un’intuizione
che diventa realtà in un piccolo forno di Pinerolo, cittadina della provincia di Torino
posta ai piedi delle Alpi Cozie, e che nel tempo diviene un simbolo della pasticceria
italiana, conosciuta in tutto il mondo.

Nel 1922 il giovane Pietro, nativo di Dogliani nelle Langhe, ma trasferito con la famiglia
a Pinerolo, crea un panettone diverso rispetto all’unico esistente, e nato a Milano. Ne
reinterpreta quindi la ricetta, dando vita a quello che diventerà un classico dell’alta
pasticceria piemontese.


Il suo panettone è più basso e più largo, l’impasto più leggero e ha una caratteristica
unica, è ricoperto con una glassa a base di nocciola “Tonda e gentile” delle sue amate
Langhe, irregolare, corposa e croccante, decorata con granella di zucchero.

La pasticceria di Pietro Ferrua, e di conseguenza il suo panettone, hanno un nome che
richiama la tradizione ed è identificativo con il territorio: Galup, che in dialetto
piemontese vuol dire goloso, prelibato. In quel nome così corto, rapido e impossibile da
dimenticare, è racchiusa una buona percentuale del futuro successo.

Ben presto il panettone Galup viene apprezzato dai consumatori, tanto che Pietro
Ferrua decide di mettere mano a un altro dolce, grande classico della pasticceria
italiana, la Colomba.

La produzione della Pasticceria Galup è accattivante, gli ingredienti sono di qualità e sia
i panettoni che le colombe, vengono incartate a mano con un involucro raffinato. La
fama di Galup cresce, tanto che già nel 1937, viene nominato Fornitore della Real
Casa.

Il 1949 vede l’inaugurazione del nuovo e ampliato stabilimento in via Fenestrelle 32 a
Pinerolo. L’alta qualità e la bontà rappresentano sicuramente aspetti vincenti del
panettone di Pietro Ferrua, ma esiste un altro elemento, che ha consentito di andare ben
al di là del passaparola, e ha contribuito a renderlo famoso in tutta Italia: la
comunicazione o, come si definiva in passato, la pubblicità.

Alcuni nomi importanti hanno accompagnato il cammino e la crescita di Galup. Fausto
Coppi immortalato con una fragrante fetta di panettone appena sfornato, il Presidente
Luigi Einaudi, originario anche lui di Dogliani, in visita allo stabilimento, fino agli
indimenticabili siparietti del grande Erminio Macario per Carosello. Immagini impresse
nella memoria dei consumatori che sono state davvero un grande veicolo pubblicitario.
3La storia di Galup si avvicina al secolo e, dal 2014, è guidata da Giuseppe Bernocco –
Presidente della GLP s.r.l. – e dallo storico amico e socio Sebastiano Asteggiano.
Bernocco, anche lui figlio delle Langhe, è imprenditore lungimirante e affermato, a capo
del Gruppo TCN, che raggruppa le aziende Bianco Textile (macchinari per il comparto
tessile), Bianco Engineering (packaging e automazione), Tcn Vehicles Division
(automotive e motocicli), Tcn Mechanical Machining (lavorazioni meccaniche di
precisione) e Thok E-Bikes (mountain bikes a pedalata assistita), tutte riunite nello
storico stabilimento albese Miroglio, completamente ristrutturato e rinnovato, diventato
polo d’eccellenza della meccanica industriale. Inoltre fanno parte del Gruppo TCN anche
Mandrile Melis a Fossano, Pasticceria Cuneo nella storica piazza Galimberti a Cuneo e
Golosi di Salute a Monticello d’Alba nel quale il gruppo è presente con una quota del
50%
La nuova proprietà ha preso in mano i fili della produzione e della distribuzione di Galup,
applicando strategie a lunga scadenza e importanti innovazioni che hanno dato nuova
linfa e visibilità allo storico marchio, rafforzandolo e ampliando l’importante legame con il
territorio
Nel 2015 lo storico stabilimento Galup viene completamente ristrutturato e rinnovato in
tutti i suoi spazi, dagli uffici alle zone di produzione e magazzini, per arrivare ad una
superficie complessiva di oltre 10.000 mq. La ristrutturazione è stata studiata
accuratamente per migliorare i processi produttivi, preservando l’alta qualità dei prodotti,
sono stati introdotti infatti nuovi macchinari e tecnologie innovative. Nulla è stato
trascurato, compreso lo storico e sempre frequentato punto vendita Galup che ora
occupa una superficie di 350 mq.

DA OGGI AL FUTURO
La storia insegna che la costante ricerca della qualità premia, a dimostrarlo è la
crescita del fatturato.
(Giuseppe Bernocco)

Innovazione e tradizione è la combinazione, equilibrata e vincente, che guida le scelte di
Galup.

Per l’azienda pinerolese è fondamentale mantenere una costante attenzione sull’alta
qualità del prodotto, partendo dall’accurata scelta delle materie prime, e continuare a
realizzare prodotti di alta gamma: il lievito madre utilizzato per la produzione di panettoni
e colombe, è ancora quello di Pietro Ferrua, rinfrescato quotidianamente con farina di
prima scelta e ottima acqua del pinerolese. Il lievito madre è fondamentale perché i
prodotti conservino inalterate le caratteristiche di fragranza, leggerezza e digeribilità.

L’impasto continua a lievitare lentamente e per 40 ore, in modo naturale e non esiste
ingrediente che non sia selezionato con grande cura: le uova, la farina, il latte e il burro, fino
alla frutta candita.

La Glassa continua a essere a base di nocciole Piemonte IGP, presentando lo stesso aspetto
irregolare che fa sì che tutti i panettoni e le colombe Galup siano diversi, unici.

L’azienda dolciaria di Pinerolo è inoltre impegnata nel rendere completamente tracciabile
ogni singolo ingrediente, fino al prodotto finito, un’importante garanzia per i consumatori.

Alla tradizione si affianca la costante ricerca per proporre nuove ricette, per stuzzicare la
curiosità del mercato, ma anche per andare incontro a nuove e specifiche esigenze del
cliente.

Per le ricette più delicate e per piccoli lotti, Galup mantiene una lavorazione
completamente manuale, lavorazione che si affianca anche a quella automatizzata dei
prodotti a larga diffusione, con una pratica che consente di mantenere standard di qualità
elevati.

Galup ha un laboratorio di analisi interno, può contare su logistica, produzione e qualità
controllate interamente ed integralmente tramite sistema di gestione. E’ azienda
certificata ISO 9001 applicata, ISO 14001, ISO 45001, SA 8000, BRC, IFS e BIO.

La storica azienda pinerolese ha il preciso obiettivo di arricchire ed innovare, pur
mantenendo la storicità della ricettazione, la propria gamma di prodotti, sia per quanto
riguarda gli stagionali, con l’inserimento ogni anno di nuove linee e referenze, che
riservando un’attenzione particolare ai prodotti continuativi, con prodotti di alta qualità.

Galup, l’azienda dolciaria da cui è nato il panettone basso con glassa alla nocciola
Piemonte IGP, l’originale, punta a consolidare la propria posizione come riferimento
d’eccellenza del mercato, grazie anche all’esperienza della tradizione e alla capacità
innovativa, elementi questi che le consentono di essere, a pieno titolo, leader nel settore.

Una moderna realtà in continua evoluzione, sempre più presente in Italia e che, negli
ultimi anni, ha vissuto una forte espansione verso i mercati esteri, come avvenuto nella
collaborazione con Eataly.

Comunicare ai giovani, Blockchain e innovazione. A “Parlaconme”

Questi i temi della puntata  di mercoledì 27 aprile, condotta dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio

Sarà una puntata speciale quella che andrà in onda mercoledì 27 aprile prossimo dalle 18 alle 19 sulla radio web Radiovidanetwork , condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, Social Media Manager del CAAT.
Saranno concentrati i temi della comunicazione e della sua importanza, in particolar modo nei confronti dei giovani, dell’innovazione nel settore agroalimentare e della sua evoluzione, che è andata di pari passo con l’utilizzo crescente delle tecnologie innovative, per migliorare la qualità e la tracciabilità dei prodotti alimentari.
Simona Riccio, conduttrice della trasmissione, fornirà un caso di studio ideale, vale a dire la sua strategia di comunicazione con l’azienda Dorilli Kamarino, che mira al coinvolgimento diretto dei dipendenti e a incuriosire le persone più giovani.
Alessio Criscuolo, diciannovenne, racconterà come i giovani della sua generazione osservino e percepiscano dall’esterno la comunicazione del settore agroalimentare.
Davide Conti, Direttore tecnico Dorilli Società Agricola Srl e William Nonnis, Full Stack & Blockchain Developer del Ministero della Difesa, non saranno in collegamento, ma Simona Riccio si servirà di stralci delle loro interviste passate, in cui hanno raccontato, rispettivamente, come la raccolta digitale dei dati avvenga attraverso il quaderno di campagna e il funzionamento della Blockchain.
La puntata viene trasmessa in diretta web Radio da Radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vida Network.
Dal giorno dopo è possibile seguire la puntata senza interruzioni sul sito www.parlaconmeofficial.it

Mara Martellotta

Una storia semplice

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

La storia della Russia è legata indissolubilmente a quella delle repubbliche oggi indipendenti (almeno formalmente) che la circondano.

La necessità di creare un cuscinetto difensivo dalle potenze europee (Germania in testa) ed un accesso al Mar Nero è sempre apparsa come una assoluta priorità dei suoi governanti.

Ai nostri giorni la minaccia percepita da Mosca non è forse tanto la NATO o la Comunità europea quanto il loro sistema socio-economico che, termine di confronto costante per i sui abitanti, ha prima logorato e poi definitivamente fatto crollare la Cortina di ferro.

La forza attrattiva dell’Europa occidentale, con le sue variegate libertà (di pensiero, di stampa, di voto ma anche, non di minore importanza, di consumo), ha sempre rappresentato una minaccia che Vladimir Putin ha avuto ben chiara sin da quando ha varcato la soglia del Cremlino.

Va ricordato come alla fine del secolo scorso la Russia si trovava in una situazione estremamente difficile.

Dopo il dissolvimento dell’impero sovietico (il giorno di Natale del 1991) gli anni successivi avevano visto un presidente, Boris Eltsin, del tutto inadatto a gestire un Paese dove la povertà, la criminalità e la corruzione pubblica crescevano a dismisura.

Sin dal suo insediamento a capo del governo nell’agosto del 1999 Putin si è accreditato nei confronti del suo paese come l’uomo forte indispensabile necessario alla Russia per potere risorgere dalle proprie ceneri.

Durante il suo primo mandato presidenziale il PIL russo è cresciuto del 72% in otto anni e la sua popolarità è aumentata di pari passo.

Una volta stabilizzato il fronte interno l’attenzione del “piccolo zar” si è concentrata nel consolidamento e nell’accentramento presso di sé delle principali leve del potere.

Nel frattempo, il piano di riconquista dei territori sovietici persi ha iniziato a prendere corpo. Per potere avere successo un simile progetto non poteva certo prescindere da una maggiore integrazione delle federazione russa con i giganti economici europei, con l’obiettivo di renderli alla fine dipendenti dalle proprie risorse naturali.

L’ingresso, nel 2012, nel WTO (l’organizzazione mondiale del commercio) che ha consentito alla Russia di entrare pienamente negli scambi internazionali, ne è stato un chiaro esempio.

Un aiuto insperato è arrivato, poi, dalla decisione degli Stati Uniti (ancora sotto la presidenza Obama) di ridurre la propria presenza in Europa per concentrarla sul fronte asiatico.

I legami con la Germania sono presto diventati la potente testa di ponte russa in occidente e l’occasione ghiottissima dell’annuncio della chiusura delle centrali nucleari (nel 2011, dopo il disastro dell’impianto giapponese di Fukushima) ha consentito alla Russia di offrire il proprio gas su un vassoio d’argento, con un gasdotto, il Nord Stream 1, progettato nel 1997 e inaugurato giusto in tempo per tranquillizzare i tedeschi orfani dell’atomo.

Per l’imponente opera infrastrutturale, fondamentale per distribuire le enormi quantità di gas naturale necessarie ai Paesi europei (con la Germania e l’Italia in prima fila), furono coinvolti in ruoli attivi, utilissimi per ottenere le necessarie autorizzazioni, politici di spicco del nostro continente: a capo figurava l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder e tra i consulenti gli ex primi ministri finlandese ed italiano.

Ma l’abbraccio inestricabile dell’orso russo non si è limitato al super gasdotto, poi raddoppiato con il benestare tedesco, con il Nord Stream 2. A capo della maggiore banca russa, la Sberbank, veniva chiamato un altro ex primo ministro finlandese, alle ferrovie nazionali ed alla Lukoil (la più grande compagnia petrolifera nazionale) due ex cancellieri austriaci.

Gli “amici” russi resero anche inutile, portando al suo abbandono, il disegno, ormai ad uno stato avanzato di studio, che si prefiggeva di rendere navigabile il Danubio collegando così l’Europa Centrale al Mar Nero.

Il lungo volo della “falena pallida” (uno dei soprannomi di Putin) non si è però limitato a toccare l’Europa occidentale. I legami con Cina, India, Africa e Medio Oriente sono stati negli ultimi vent’anni coltivati con estrema cura.

Non poteva infine certo mancare una organizzazione che riavvicinasse, riunendoli in una organizzazione internazionale, alcuni dei gioielli della corona sovietica ed infatti nel 2011 Putin annunciava la creazione dell’Unione economica eurasiatica (UEE).

Sono tutte queste alleanze che stanno rendendo assai poco efficaci le sanzioni poste in atto contro Mosca.

A pensarci bene, è una storia semplice ed è così che è maturata, sottotraccia ma certamente non in modo invisibile, la crisi che ha condotto alla guerra.

Non c’è nessuno di così cieco di chi non vuole vedere e la guerra sta facendo ritornare la vista a molti di coloro che hanno colpevolmente per troppi anni chiusi i propri occhi.

Se un cieco si mette a guidare un altro cieco, entrambi cadono nella fossa, recitava Gesù nel vangelo di Matteo.

Riacquisita la vista si tratterà di farne in futuro buon uso e di non lasciarci più accecare dalla nostra cupidigia.

Non dovremmo mai dimenticare che, come ricordava un grande giornalista, Tiziano Terzani, “la Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti ma non certo per l’ingordigia di tutti”.

Giachino: un 25 aprile pensando al lavoro e al futuro

Lettera aperta al Sindaco, al Presidente della Regione e all’Arcivescovo.
Carissimi,
Per chi ha la responsabilità politica di guidare le Amministrazioni , le  commemorazioni sono importanti per ricordare i valori politici e comunitari da cui nasciamo ma anche per fare un esame di coscienza sulle condizioni di vita dei nostri concittadini dopo le grandissime speranze di quel 25 Aprile di 77 anni fa. Ho avuto la fortuna di avere genitori che hanno vissuto quegli anni e , quando a casa non c’era la TV, raccontavano a me e i miei due fratelli cos’erano stati quegli anni e le loro speranze finita la guerra che hanno sublimato nel voto a De Gasperi il 18 aprile del 48. Un voto che ha rilanciato il nostro Paese sino a portarlo ad essere una delle prime economie mondiali.
Da oltre 20 anni Torino e il Piemonte hanno perso la spinta propulsiva che le vedevano trainare la economia del Paese e questo costa molte sofferenze nella nostra Città.
Lo ricordo perché il ricordo di quelli che persero la vita per la nostra libertà deve spingerci a fare le scelte per ridare slancio alla nostra economia e al lavoro .
Il lavoro è il primo problema per Torino e il Piemonte. Senza lavoro gli altri diritti valgono di meno.
Secondo l’ultimo rapporto di Eurostat nella classifica delle 240 Regioni d’Europa per tasso di occupazione solo tre regioni italiane sono sopra la media , Bolzano (76a), Emilia (122) e Trento. Il Piemonte è solo 180a mentre l’Estonia è 55a, Varsavia 20a. Torino sta ancora peggio perché sappiamo che da noi è altissima la disoccupazione giovanile così come quella degli ultracinquantenni espulsi dal processo produttivo.
Se a questo aggiungiamo che chi ha problemi di lavoro vive nella maggioranza dei casi nelle Periferie dimenticate senza servizi e senza sicurezza dovremmo dare una svolta decisa ai programmi e al piglio amministrativo che sovente appare distante dai gravi problemi sociali della Città . Si profilano altri anni difficili perché la TAV , che abbiamo dovuto salvare noi con le nostre piazze , arriverà tra dieci anni, e le iniziative nei nuovi settori sono lente nel produrre effetti mentre la scelta di puntare solo sull’auto elettrica creerà grossi problemi nell’indotto auto con altri gravi problemi occupazionali.
Io conto molto sul cambio di linea del Governo che , dopo le nostre proteste per una Finanziaria che aveva dimenticato il settore auto, ha stanziato 8,7 miliardi nei prossimi anni. Dobbiamo coinvolgere Politecnico e Centri di ricerca nello studiare alternative che consentano di avere auto meno inquinanti, meno costose e salvare i posti di lavoro nel settore che ha più ricadute sulla nostra economia .
Ho esteso la mail anche all’Arcivescovo NOSIGLIA perché negli ultimi dieci anni la Sua voce si è levata alta a difesa del lavoro e della dignità dell’uomo .
Buona Festa e grazie della attenzione,
Mino GIACHINO 
SILAVORO

Corriere, Gazzetta, La 7: gli oligarchi/avvoltoi aspettano il 4 maggio per divorare Cairo

Per i tifosi di calcio del Torino, il 4 maggio è una data-simbolo: è il giorno dello schianto a Superga dell’aereo con a bordo gli Invincibili del Grande Torino.

 

Ma quest’anno il 4 maggio sarà una data particolare non solo per i tifosi granata ma anche per tutto il Sistema Italia, la consorteria di oligarchi che ha rovinato il Bel Paese. Sarà infatti il giorno in cui, negli Usa, si riapre il confronto in tribunale tra il fondo Blackstone ed Urbano Cairo. Con il primo che ha chiesto una montagna di soldi, per danni, al patron del Toro ma anche del Corriere della sera (ed annessi, a partire dalla Gazzetta dello sport) e de La 7.

Continua a leggere:

Corriere, Gazzetta, La 7: gli oligarchi/avvoltoi aspettano il 4 maggio per divorare Cairo