Giachino: un 25 aprile pensando al lavoro e al futuro

Lettera aperta al Sindaco, al Presidente della Regione e all’Arcivescovo.
Carissimi,
Per chi ha la responsabilità politica di guidare le Amministrazioni , le  commemorazioni sono importanti per ricordare i valori politici e comunitari da cui nasciamo ma anche per fare un esame di coscienza sulle condizioni di vita dei nostri concittadini dopo le grandissime speranze di quel 25 Aprile di 77 anni fa. Ho avuto la fortuna di avere genitori che hanno vissuto quegli anni e , quando a casa non c’era la TV, raccontavano a me e i miei due fratelli cos’erano stati quegli anni e le loro speranze finita la guerra che hanno sublimato nel voto a De Gasperi il 18 aprile del 48. Un voto che ha rilanciato il nostro Paese sino a portarlo ad essere una delle prime economie mondiali.
Da oltre 20 anni Torino e il Piemonte hanno perso la spinta propulsiva che le vedevano trainare la economia del Paese e questo costa molte sofferenze nella nostra Città.
Lo ricordo perché il ricordo di quelli che persero la vita per la nostra libertà deve spingerci a fare le scelte per ridare slancio alla nostra economia e al lavoro .
Il lavoro è il primo problema per Torino e il Piemonte. Senza lavoro gli altri diritti valgono di meno.
Secondo l’ultimo rapporto di Eurostat nella classifica delle 240 Regioni d’Europa per tasso di occupazione solo tre regioni italiane sono sopra la media , Bolzano (76a), Emilia (122) e Trento. Il Piemonte è solo 180a mentre l’Estonia è 55a, Varsavia 20a. Torino sta ancora peggio perché sappiamo che da noi è altissima la disoccupazione giovanile così come quella degli ultracinquantenni espulsi dal processo produttivo.
Se a questo aggiungiamo che chi ha problemi di lavoro vive nella maggioranza dei casi nelle Periferie dimenticate senza servizi e senza sicurezza dovremmo dare una svolta decisa ai programmi e al piglio amministrativo che sovente appare distante dai gravi problemi sociali della Città . Si profilano altri anni difficili perché la TAV , che abbiamo dovuto salvare noi con le nostre piazze , arriverà tra dieci anni, e le iniziative nei nuovi settori sono lente nel produrre effetti mentre la scelta di puntare solo sull’auto elettrica creerà grossi problemi nell’indotto auto con altri gravi problemi occupazionali.
Io conto molto sul cambio di linea del Governo che , dopo le nostre proteste per una Finanziaria che aveva dimenticato il settore auto, ha stanziato 8,7 miliardi nei prossimi anni. Dobbiamo coinvolgere Politecnico e Centri di ricerca nello studiare alternative che consentano di avere auto meno inquinanti, meno costose e salvare i posti di lavoro nel settore che ha più ricadute sulla nostra economia .
Ho esteso la mail anche all’Arcivescovo NOSIGLIA perché negli ultimi dieci anni la Sua voce si è levata alta a difesa del lavoro e della dignità dell’uomo .
Buona Festa e grazie della attenzione,
Mino GIACHINO 
SILAVORO
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