ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 193

La Mole spenta e il declino di Torino

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’idea di spegnere la Mole Antonelliana annunciata dal sindaco di Torino esprime in una sintesi perfetta il ripiegamento e la crisi di una Città che ha perso la sua identità e da un anno naviga a vista senza una guida politica sicura. Eletta un anno fa, l’amministrazione incespica su tutto o quasi. La Giunta Appendino aveva leso gravemente gli interessi della città, ingessandola su progetti insensati e su demagogie che hanno fatto regredire Torino.  L’unico riferimento positivo resta la Giunta di Fassino che è stata stroncata nella sua operatività dal debito colossale accumulato nel decennio precedente da un venerato maestro dell’attuale sindaco, quel Chiamparino bocciato nelle urne come presidente uscente della Regione. In un anno la Giunta Lo Russo non è riuscita a progettare nulla di concreto, anche se alcuni annunci appaiono devastanti. Mi è capitato di ascoltare dal vivo un’intervista al Sindaco e sono rimasto sorpreso dei limiti piuttosto evidenti persino nel linguaggio da lui usato. In pochi minuti è riuscito a ripetere per tre volte la parola “casino”, declinandola in tre diverse accezioni. Forse in questo modo si ottengono le simpatie di certi ambienti e forse fa bene a seguire la sua linea, ma la Città merita più rispetto. Si è anche spinto a fare campagna elettorale per il suo partito in comizi che non hanno precedenti nella storia della città, se si eccettua Novelli che, sindaco in carica, si candidò alle elezioni europee e mantenne il doppio incarico. Non ho mai visto il Sindaco nella sua veste istituzionale di Sindaco della Città. Addirittura ha indossato il 25 aprile la fascia tricolore e un foulard di parte.
Adesso ha deciso di risparmiare spegnendo la Mole .
Forse avrebbe dovuto decidere di non accenderla per ogni occasione possibile, anche quelle palesemente settarie. La Mole che si spegne e’il simbolo di una città piegata, priva di speranza, colpita nel suo stesso simbolo che il tornado del 1953 aveva decapitato, ma che torno’ a splendere per opera del grande sindaco Amedeo Peyron.
L’attuale sindaco si è rifiutato di accendere la Mole per Mario Soldati, cittadino onorario di Torino, nel centenario del salvataggio di un suo coetaneo che stava affogando nel Po. Esattamente cent’anni fa il Sindaco di Torino festeggio’  in Comune il giovane Soldati a cui venne conferita nell’ottobre del 1922 la medaglia d’Argento al valor civile. L’attuale sindaco non ha detto una parola in ricordo di un grande torinese del Novecento, senza neppure rispondere alle mail che gli erano state inoltrate anche attraverso la sua capa di Gabinetto.
La Mole spenta sta a significare anche l’oblio per la storia torinese che viene ignorata, se non è declinata nel senso di un politichese novecentesco ormai tramontato e che, per fortuna, non è destinato a tornare.

Iren sottoscrive con BBVA il primo Finanziamento Water Footprint in Italia

Iren, grazie al supporto di BBVA è la prima azienda italiana a sottoscrivere un finanziamento Water Footprint che rappresenta un ulteriore traguardo nell’ambito della finanza sostenibile a supporto dell’impegno per la transizione ecologica e per l’uso sostenibile della risorsa idrica.

La nuova linea di credito da 50 milioni di euro, della durata di 5 anni, è legata al raggiungimento di alcuni degli obiettivi di sostenibilità che sono parte integrante del Business Plan al 2030. In linea con il suo impegno a promuovere e proteggere le risorse idriche, Iren è particolarmente attiva nell’individuare e ridurre le perdite d’acqua dalla sua rete e nel sensibilizzare clienti e cittadini per incoraggiare il risparmio idrico. A questo proposito, nell’ambito del Business Plan al 2030, Iren ha pianificato significativi investimenti per rendere sempre più efficiente il servizio di distribuzione dell’acqua, riducendo i prelievi dall’ambiente e massimizzando l’efficienza della rete distributiva.
Il margine del finanziamento è legato a due indicatori chiave: (i) il prelievo di acqua, definito come il volume complessivo prelevato dall’ambiente per uso potabile e (ii) le perdite idriche, definite come il rapporto tra il volume totale delle perdite idriche reali e il volume totale in entrata nel sistema di acquedotto in un determinato anno. Per ogni indicatore sono stati fissati dei target, il cui raggiungimento o meno, comporterà una rimodulazione del margine finanziario. Gli indicatori scelti sono anche correlati a tre Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs): numero 6 (Acqua pulita e servizi igienici), numero 13 (Azione per il clima) e numero 14 (Vita sotto l’acqua).
Anna Tanganelli, Chief Financial Officer di Iren ha commentato: “La sottoscrizione di questa nuova linea di credito con BBVA, fondata su obiettivi concreti di sostenibilità, nasce dalla solidità del merito creditizio che ci riconosce il mercato e ha permesso a Iren di diversificare ulteriormente le proprie fonti di finanziamento. La nostra struttura finanziaria, che vede il 65% del debito totale di Iren composto da strumenti green e assimilati, dimostra quando sia solida la strategia di sostenibilità che rappresenta per Iren la base di tutti i progetti di crescita futura.”

Sorpasso: sono gli adulti i veri fan del digitale

Tra i meno giovani scoppia l’entusiasmo per i servizi pubblici da remoto: 9 su 10 vogliono una PA digitale e ormai la maggioranza paga le tasse online. Dopo la pandemia, è boom per i siti della PA: un italiano su due ha iniziato a consultarli per ottenere servizi e informazioni utili.

Questi i dati emersi dal panel PA digitale che ha aperto la seconda giornata del Festival del Digitale Popolare, occasione per presentare i risultati della ricerca La digitalizzazione del Paese condotta dall’Istituto Piepoli per la Fondazione Italia Digitale, con l’Assessora alla Transizione Digitale e alla Transizione Ecologica del Comune di Torino Chiara Foglietta, Gloriana Cimmino, Direttore Vendite & Clienti di PagoPA S.p.A., il Presidente della Fondazione Italia Digitale Francesco Di Costanzo e Livio Gigliuto, Direttore della Fondazione e Vicepresidente dell’Istituto Piepoli, che ha appunto illustrato i dati.

Nove italiani su dieci ritengono importante che la pubblica amministrazione sia digitale, in particolare lo pensa il 90% degli over 54 a fronte del 75% di chi ha tra 18 e 34 anni. Il 53% utilizza i servizi della PA per pagare i tributi, il 46% i siti web, il 43% i servizi anagrafici e previdenziali, solo il 13% non li utilizza. Quasi la metà degli italiani è propenso a sostituire alcune visite mediche fisiche con visite da remoto, a distanza tramite smartphone. Qui la ricerca completa.

Altro aspetto saliente emerso è che sono proprio loro, gli over 54, a spingere per una didattica mista remoto/presenza e per colloqui con i genitori a distanza – sottolinea Livio Gigliuto, Direttore della Fondazione Italia Digitale – Il digitale intanto allarga le proprie sfere di influenza: 3 italiani su 4 ammettono che condividere foto mentre fanno sport li spinge a farne di più, il 69% ritiene che il digitale abbia migliorato la mobilità pubblica (tra monopattini e car/bike sharing) e addirittura un italiano su due, dove possibile, sostituirebbe visite mediche in presenza con controlli da remoto”.

Come PagoPA nasciamo ‘popolari’ nel senso più ampio del termine, perché puntiamo a offrire soluzioni universali, con benefici che arrivino a tutti, senza lasciare indietro nessuno – commenta Gloriana CimminoI risultati dell’indagine condotta dalI’Isituto Piepoli per la Fondazione Italia digitale mostrano che stiamo lavorando nella giusta direzione.  I numeri confermano la centralità dei pagamenti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. PagoPA è, infatti, partita proprio dai pagamenti elettronici ma adesso è il momento di andare anche oltre, per digitalizzare tutti i servizi pubblici“.

La sfida dei prossimi anni sarà quella di uniformare le modalità con cui i cittadini accedono ai servizi e ai pagamenti – dichiara l’Assessora Chiara Foglietta – Oggi ci sono ancora differenze che complicano le attività quotidiane. La trasformazione digitale dovrà andare di pari passo a quella ecologica, insieme costituiscono un obiettivo non più rimandabile negli anni a venire“.

Ospiti speciali di oggi al Festival anche Claudio Marchisio, protagonista dell’appuntamento su sport e digitale e Makkox su comics e meme al tempo dei social, in attesa dell’incontro domani con La Rappresentante di Lista

Una pedalata di oltre 800 chilometri per aiutare le donne malate di tumore al seno

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Ottobre torna a tingersi di rosa e per Torino il mese della prevenzione sarà dinamico e itinerante. Mettiamoci le Tette – la onlus torinese che da dieci anni si occupa di sensibilizzazione, sostegno e accompagnamento alle donne malate di tumore al seno – salta in sella per una pedalata di oltre 800 chilometri da percorrere in bicicletta da Parigi a Gargas (cuore del Luberon), in 5 giorni, per un totale di 5 tappe a favore della ricerca.

Un’impresa organizzata dalla catena Relais & Châteaux che sarà sostenuta dal Team Triathlon Canal Plus e che vedrà come unica e sola partecipante italiana una onlus che da anni porta avanti la sua battaglia dedicata alla prevenzione al tumore al seno.

Dal 16 al 21 ottobre Torino e la Francia saranno alleate per compiere un’impresa sportiva che è nata in Francia nel 1994 per volontà dell’Associazione Ruban Rose (Fiocco Rosa) per la sensibilizzazione e la raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno.

Quest’anno Coquillade Provence Resort & Spa ha voluto dare vita al Challenge Paris-Coquillade: un’impegnativa pedalata ciclistica che si colloca in una visione più ampia di impegno collettivo a sostegno di questa causa. Una sorta di “percorso benessere” che si svolgerà in presenza di ospiti d’eccezione:

Les Chevaliers du Fiel : celebre duo comico francese composto da Eric Carrière e Francis Ginibre
Cadel Evans : ciclista australiano e campione del Tour de France 2011 con l’équipe di BMC
Mauro Drogo : medico e senologo
Carla Diamanti, giornalista e Presidente dell’Associazione “Mettiamoci le Tette”
Emma Bilham e Guilhem Lacaze (membri emeriti del Team Alltricks X Mercedez-Benz)

Questa pedalata di 805 chilometri toccherà 5 fra le strutture più belle e suggestive della catena Relais & Châteaux presenti in Francia dove alcuni degli chef stellati delle strutture hanno scelto di prendere parte a questa sfida organizzando cene di gala, il cui ricavato sarà devoluto alla ricerca.

L’appuntamento è per il 16 ottobre alle ore 8,00 presso il Chateaux di Versailles per la grande partenza. L’arrivo è previsto il giorno 20 ottobre, giovedì, e sarà seguito dalla salita al Mont Ventoux venerdì 21 ottobre, sfida e meta agognata da tanti ciclisti professionisti e non solo.

Carla Diamanti, giornalista e Presidente della Onlus Mettiamoci Le Tette, pur non essendo una sportiva professionista né una ciclista allenata, ha accettato la sfida e pedalerà lungo tutto il percorso. La sua è una testimonianza forte e importante, in prima linea come figura in rappresentanza della onlus ma soprattutto come donna che ha dovuto combattere contro la malattia, vincendo la sua scommessa contro il cancro.

“Ci aspetta una nuova sfida. Questa volta uniamo il piacere della scoperta del territorio all’impegno fisico e morale. Nel senso che con questa nostra pedalata porteremo l’attenzione sull’importanza dell’attività fisica ma anche sull’importanza di raccogliere fondi per la ricerca – commenta Carla Diamanti – “Inoltre questa pedalata internazionale e fuori dal nostro territorio, testimonia il fatto che tutti dobbiamo coalizzarci e lavorare insieme per combattere una malattia che non conosce confini e proprio per questo io ho deciso di mettermi in gioco, pur non essendo una persona con una preparazione atletica di alto livello. Abbiamo con gioia accettato questo invito a partecipare a questa challenge come unica onlus italiana: vogliamo portare un messaggio che parli a più voci e che arrivi a tutte le persone”.

Un percorso seminato di stelle :

A ciascuna tappa saranno i grandi nomi della gastronomia e dell’hôtellerie francese che daranno il loro contributo accogliendo i ciclisti. Alcuni grandi chef organizzano un Charity Dinner e parte della ricavato sarà devoluto alla ricerca:

16 ottobre : Charity Dinner – Côte Saint-Jacques Relais & Châteaux (2* Michelin)
17 ottobre : Bernard Loiseau Relais & Châteaux (2* Michelin)
18 ottobre : Charity Dinner – Georges Blanc Relais & Châteaux (3* Michelin)
19 ottobre : Anne Sophie Pic Relais & Châteaux (3* Michelin)
20 ottobre : Coquillade Provence Relais & Châteaux Charity Dinner, prevista per il 21 ottobre. Durante a serata verrà venduto un pacchetto (soggiorno di 2 notti in pensione completa e un pacchetto benessere)

A pedalare con il team di Canal Plus sarà presente anche il Dottor Mauro Drogo, senologo ed esperto nello screening per le diagnosi precoci del tumore al seno. Ogni tappa rappresenterà anche un momento importante in questo percorso: Il Dottor Drogo terrà brevi seminari informativi sulle modalità di prevenzione e di follow up, e tutte le donne che lo desidereranno potranno avere un colloquio gratuito con il senologo per avere indicazioni e informazioni utili sul percorso da compiere.

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Mettiamoci le Tette è la onlus nata dal movimento spontaneo che nel 2012 si è battuto contro la chiusura dell’ospedale Valdese di Torino e del suo reparto di Senologia, fiore all’occhiello della sanità pubblica nazionale. Oltre 600 interventi all’anno di tumore mammario, 18.000 mammografie ed ecografie, uno staff all’avanguardia e specializzato nella diagnosi precoce.

Soprattutto, un modello unico, che metteva le pazienti al centro di un sistema perfettamente funzionante, senza tempi di attesa e con costi bassissimi. Mettiamoci le Tette ha raccolto l’eredità morale di quel modello, che accoglieva e “abbracciava” le donne dalla diagnosi al follow up.

Le sue attività, gratuite e finalizzate alla divulgazione della cultura della prevenzione e al supporto alle donne in terapia, sono organizzate e gestite da volontari e rientrano in un progetto denominato “PERCORSO FUCSIA”.

Oggi Mettiamoci le Tette Onlus è in grado di offrire servizi a supporto delle donne che si trovano a dover affrontare la malattia. A loro disposizione, oltre a corsi che vanno dall’attività fisica alla cucina e alle lingue, appuntamenti con esperti nel campo della psicologia e della bellezza che forniranno consigli per gestire le varie difficoltà, incontri con medici specialisti. Sono stati attivati sportelli per l’assistenza legale delle lavoratrici e servizi per la consegna della spesa a domicilio o per l’aiuto ai bambini nello svolgimento dei compiti scolastici.

www.mettiamociletette.it

I luoghi dell’abitare. Potenzialità, vulnerabilità e cura

 

Giornate nazionali lunedì 10 e martedì 11 ottobre

 

Il progetto innovativo di Chiese a porte aperte, il  centro  di restauro della Venaria Reale, la visita alla cappella della Sindone sono alcune delle <eccellenze> piemontesi  che verranno presentate ai convegnisti giunti a Torino da tutti l’Italia per partecipare alla due giorni promossa dall’Ufficio nazionale dei beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto in collaborazione con la Consulta regionale della Regione Piemonte e Valle d’Aosta e con l’Arcidiocesi di Torino. Le Giornate nazionali  si terranno  lunedì 10 e martedì 11 ottobre sui temi:   “I luoghi dell’abitare: paesaggio, territorio e comunità” e “la conservazione del patrimonio: dalla conoscenza alla manutenzione”.

Due i luoghi d’incontro, entrambi emblematici della ricchezza storica e artistica del patrimonio piemontese. Nella prima giornata l’appuntamento sarà al salone degli Svizzeri a Palazzo Reale di Torino. La seconda giornata si svolgerà nell’aula magna del centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale (via XX Settembre 18 a Venaria Reale).

(foto di Mario Alesina)

Sliding doors: o si riconosce di avere perso il Donbass o sarà guerra (nucleare)

In questo momento, l’unico che ha capito la gravità della situazione ed ha colto l’opportunità di trattare con Putin e porre fine alla guerra è Henry Kissinger:

“La Russia ha perso ma ora bisogna parlare con Mosca per evitare l’escalation nucleare. Non importa se Putin ci piace o no”. Realpolitik nuda e cruda. La geopolitica non è un film dove i cattivi perdono e i buoni vincono sempre, qualora fosse così facile distinguere gli uni dagli altri…

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Cosa chiederanno lunedì gli industriali di Torino alla Meloni, a Tavares, alle Banche, a Cirio e Lorusso?

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Giachino: “E cosa chiederanno ai sindacati ma anche ai tanti capitali torinesi dormienti nelle Banche e nelle Finanziarie?

Ora che anche il maggiore giornale torinese parla di quella parte del Nord (Torino e il Piemonte) che e’ poco sopra i dati economici e sociali del Sud , abbiamo bisogno che gli imprenditori , gli unici che creano posti di lavoro e che investono sul futuro , parlino chiaramente a tutti, a Giorgia MELONI, a LORUSSO , a CIRIO, ai partiti se sono ancora interessati, ai parlamentari eletti che e a Roma speriamo difendano meglio e con forza Torino… Lunedì infatti si tiene la annuale Assemblea degli Industriali torinesi alla presenza di tutte le Autorità, civili e religiose, ai sindacati, ai banchieri e ai finanzieri d’affari.
Stimo e ho in grande simpatia Giorgio Marsiaj, imprenditore abile e brillante. Era uno dei cinque interlocutori con cui ai primi di ottobre del 2018,  dopo la tragica caduta del Ponte Morandi, come scrissi su un noto quotidiano online torinese, parlavamo di organizzare una Marcia dei 40.000 per la TAV.
La Assemblea si svolge dopo la denuncia del Presidente di Contromarca, MUTTI, secondo il quale se si aspetta ancora a intervenire sul problema dei costi energetici siamo a rischio di desertificazione industriale , perché le difficoltà a pagare bollette quintuplicate o decuplicate potrebbe  spingere le Banche a prendere misure restrittive del credito alla azienda. Secondo li tempi di arrivo dei componenti dall’estremo Oriente che hanno fatto saltare il must in time mette in difficoltà la filiera.. I concorrenti esteri che nel,loro,Paese hanno costi della energia inferiore del 30/50% potranno mettere fuori mercato alcune nostre aziende.insomma se l ‘Europa non prende urgentemente decisioni forti la nostra manifattura che da due anni stupiva tutti per la sua dinamicità sui mercati internazionali rischia grosso. In questa situazione i nostri concorrenti nel mercato globale, a partire dai tedeschi, farebbero salti di gioia.
Gli industriali torinesi offrano sostegno al Governo scelto dagli italiani e chiedano cose di interesse generale, per il bene del Paese.
1. Gli 8 miliardi che rimangono del fondo Giorgetti per il settore automotive debbono essere usati in parte per incentivare il rinnovo del parco circolante auto e TIR , diminuendo inquinamento , e la metà per una politica industriale del settore che punti sull’auto elettrica ma anche sul diesel ultima generazione e sui nuovi combustibili. Questi fondi non c’erano nella Finanziaria e sono scaturiti  dalla nostra protesta torinese ascolta nella Mozione Molinari e altri .
2)-modificare la norma sull’ area di crisi assegnando straordinariamente a Torino la ZES . Questo aumenterebbe la capacità di attrazione della nostra area in declino degli investimenti esteri.
3. Accelerare i Lavori della TAV perché ogni mese guadagnato porta più lavoro e PIL a Torino.
4. Una soluzione per la tangenziale di Torino e Accelerare i lavori della Asti Cuneo.
4.Sbloccare la Zona Logistica semplificata per sviluppare la logistica anche nella nostra Regione. La logistica piemontese è un po’ come la bela Maria che , grazie alla incompetenza degli Assessori, tutti la vogliono ma nessuno la piglia.
5.Corsi di Logistica nelle Università , negli ITS e nei Licei.
6.Accelerare la istituzione del Centro per la Intelligenza Artificiale.
7.Chiedere ai capitali torinesi impiegati negli investimenti finanziari di credere al futuro di Torino investendo nel territorio e creando opportunità di lavoro e crescita per i neolaureati .
I momenti migliori Torino li deve alla qualità delle sue Amministrazioni, alla intraprendenza dei suoi imprenditori, alla mobilitazione della Società  civile. La marcia dei 40.000 e la Piazza SITAV sono due momenti eccezionali e fecondi e tutti torinesi.
Mino Giachino
SITAV

Expocasa: la casa del futuro comincia qui

Cosa amano della propria abitazione i visitatori di Expocasa? Cosa cercano al salone dell’arredamento?

Se l’ambiente preferito è il soggiorno, l’attenzione del pubblico non si limita agli arredi, ma abbraccia tutti i temi del salone, compreso il design più sofisticato – che ad esempio propone le piastre a induzione che si appendono – e si allarga alla cura della dimora nel suo insieme, puntando sul risparmio energetico.

 

Torino, 6 ottobre 2022 – Il soggiorno è l’ambiente preferito dai visitatori di Expocasa, l’immenso show room dell’arredamento all’Oval Lingotto Fiere fino al 9 ottobre. Nell’indagine realizzata da GL events Italia, tra i visitatori che hanno scaricato l’accredito finora, in 35.000 lo hanno messo al primo posto, seguito da cucina, studio e bagno. Il pubblico di Expocasa si lascia sedurre dalle sofisticate soluzioni di design che guardano al futuro, però è qui anche per imparare e chiedere consigli su come affrontare la ristrutturazione della propria casa. La domanda più gettonata: come riqualificare la casa per raggiungere l’indipendenza energetica?

Il soggiorno è amato perché è il più versatile e il più vissuto, seguendo la tendenza che lo vede sconfinare ed entrare in cucina, integrandola in un ambiente unico, con soluzioni mimetiche, soprattutto quando lo spazio è limitato. Ma la cucina living piace anche nelle grandi metrature, per amplificare appunto la vivibilità della sala. Lo studio è un’esigenza crescente, legata all’esperienza dello smart working. Anch’esso può essere ritagliato nel soggiorno, ma è ambita la possibilità, metri quadri permettendo, di avere una stanza dedicata. Infine cresce la tendenza a trasformare i bagni in piccoli salotti, deputati al relax, dove impiegare anche le carte da parati, con risultati sorprendenti.

A Expocasa il pubblico cerca anche idee e consigli per ristrutturare, per il risparmio energetico, oltreché per pulizia sicurezza. A confermarlo sono i numeri dei primi 3 giorni: 350 soluzioni tecnologiche per la pulizia vendute, presi d’assalto gli stand che propongono sistemi di sicurezza per la casa. Anche l’Agenzia delle Entrate è presente a Expocasa con il servizio di assistenza gratuito “Incontra l’esperto” che nei primi giorni della manifestazione ha già accolto circa 100 persone. Tra i temi più richiesti: la differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria, la sostituzione di caldaia, i titoli abilitativi per il rilascio delle asseverazioni, il calcolo dell’Iva e le modalità di pagamento per usufruire delle diverse agevolazioni.

Affluenza oltre ogni aspettativa, nel primo week end, ma anche durante la settimana, negli stand dal taglio più tecnico consulenziale per il risparmio energetico, dove impianto fotovoltaico e pompa di calore sono le soluzioni più richieste, inseguendo l’obiettivo di eliminare il gas e raggiungere l’indipendenza. E la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC)? Poca o nulla la conoscenza di questo sistema che consente il ricambio continuo e la purificazione dell’aria in un ambiente confinato, senza spalancare le finestre. Una soluzione strategica in termini di energia e fondamentale per respirare aria pulita in casa, dove l’inquinamento è fino a 5 volte più elevato rispetto all’esterno. «Expocasa infatti è anche l’occasione per diffondere la cultura su tecnologie ancora poco note al grande pubblico, ma fondamentali per il benessere dell’ambiente in cui viviamo e del nostro portafoglio» spiega Fulvia Ramello, project manager della manifestazione.

A tutto questo si intreccia il design, quello iconico, con pezzi d’autore come la Panton Chair, disegnata dal designer Verner Panton nel 1960, a prodotti, prototipi, progetti che hanno ricevuto il Compasso d’Oro. Quello sperimentale di 6 giovanissimi designer che hanno presentato prototipi unici. Ma soprattutto il design industriale contemporaneo che si proietta verso il futuro, dove estetica, tecnologia e funzionalità si integrano lavorando su materiali e finiture. Ad esempio il sistema Quokker è un rubinetto che fa tutto: acqua bollente a 100° e un secondo dopo acqua frizzante fredda. Poi ci sono soluzioni salvaspazio per ambienti che si trasformano, come le piastre a induzione che si possono appendere, ma anche quelle invisibili, realizzate su un piano in gres porcellanato dove soli 4 piccoli segni fanno intendere dove posizionare le pentole per cucinare.

Perché, come è stato sottolineato nel convegno di apertura: il design evolve in funzione dei cambiamenti culturali della società in cui vive. Non a caso a Expocasa si parla anche di design for all con soluzioni per case e ambienti per persone che necessitano di maggiore attenzione. «In questa edizione il nostro obiettivo è stato anche di stimolare le aziende a sviluppare una nuova attenzione sull’accessibilità e sulla disabilità, non come limite, ma come opportunità per progettare e sperimentare soluzioni innovative – aggiunge Ramello-. Realizzare ambienti inclusivi non è più solo un’opzione, ma è la mission richiesta a tutti i grandi player del settore casa».

Tra gli ultimi appuntamenti in arrivo:

 

 sabato 8 due incontri: alle 10.30 sulla VMC per vivere in una casa più sana e alle 18.00 sull’efficacia dei sistemi di VMC per la sicurezza ed il benessere di studenti e personale scolastico nelle scuole.

Argomento clou degli eventi di domenica 9, ultimo giorno del salone, è il risparmio energetico. Si parte alle 12.00 con suggerimenti su Come ristrutturare casa tra stile, tecnologie e risparmio energetico. Si continua alle 15.00 con le istruzioni per risparmiare energia elettrica e gas attraverso ricette e metodi di cottura, ricorrendo quindi alla chimica degli alimenti, come il succo di limone e l’aceto che oltre a bilanciare sapori e aromi di un piatto grazie all’acidità, inducono una sorta di “cottura”.

Non solo arredamento dunque, ma anche suggestioni, stimoli e informazioni pratiche attraverso numerosi eventi. Qui il programma completo: Calendario Eventi – Expocasa

Le nanotecnologie, una grande potenzialità, ma anche un grande pericolo per l’umanità

È ormai accettato dagli scienziati la possibilità di poter ottenere l’invio del nostro pensiero a altre persone tramite l’utilizzo di presidi tecnologici, ridotti a dimensioni ultramicroscopiche, immessi nel nostro cervello grazie alle moderne tecniche di nanotecnologia che consentono di stabilire comunicazioni fra gli individui.

Il termine “nanotecnologia” fu coniato da Eric Drexler, un brillante ingegnere americano che fu tra i primi a dedicarsi a questo tipo di studi negli anni Settanta; nel 1986 pubblicò il testo da cui prende il nome l’impiego di attrezzature miniaturizzate “Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology”.
Nel suo lavoro descrive una macchina nanotecnologica autoreplicante; in questo contesto ha proposto il termine “peste grigia” per riferirsi a ciò che accadrebbe se un nanorobot autoreplicante fosse rilasciato nell’ambiente.
Da allora si è percorsa molta strada, ma si è ancora solo agli inizi, i risultati dovranno essere verificati ulteeriormente, ma il dato importante, che è possibile dedurre da questo assunto, è che già oggi le nanotecnologie lasciano intravedere un incredibile sviluppo, una possibilità offerta al genere umano che, al momento, riusciamo solo a immaginare.
Però, come sempre accade nella storia dell’uomo, esiste un rovescio della medaglia perché, come tutte le meraviglie create grazie alle facoltà immaginifiche della nostra mente, le nanotecnologie possono risultare assai pericolose per la stessa sopravvivenza della specie umana.
I nanomateriali attualmente prodotti dall’industria sono in via di sviluppo; contemporaneamente si accresce la consapevolezza delle questioni legate alla nanosicurezza.
La nanotecnologia molecolare è una svolta talmente importante tale da rappresentare uno shock per la nostra società, tanto da poter essere paragonabile a quello della Rivoluzione industriale, ma con una notevole differenza; nel caso della nanotecnologia l’enorme impatto si farà sentire nel giro di pochi anni, con il rischio che l’umanità sia colta impreparata rispetto ai pericoli che un tale cambiamento comporta.
Attualmente le nanotecnologie sono già impiegate nei trattamenti oncologici, una metodica ottimale
per la distruzione delle cellule tumorali con la possibilità di agire arrecando danni minimi ai tessuti adiacenti alla formazione tumorale e agli organi sani come, altrettanto efficaci, risultano nell’individuazione e nell’eliminazione delle cellule tumorali prima che queste si sviluppino in eccesso, divenendo la malattia devastante che può condurre rapidamente a morte.
Volendo utilizzare a uso terapeutico strumenti ridotti a dimensioni microscopiche, comprese tra 1 e 100 nanometri, circa un millesimo del diametro di un capello umano, una scala paragonabile a quella degli atomi e delle molecole, esistono numerosi rischi di cui bisognerà essere coscienti, derivanti dalla esposizione alle nanoparticelle, sparse nell’organismo, attive per l’intero ciclo di vita del nanomateriale.
La maggior parte degli sforzi per migliorare il trattamento del cancro attraverso le nanotecnologie è attualmente in fase di ricerca o sviluppo, ma sono già realtà istituti universitari e aziende in tutto il mondo che lavorano allo sviluppo di questo settore. Con le tecniche offerte dalla nanomedicina, oltre la riparazione, la difesa e il miglioramento di tutti i sistemi cellulari umani, sarà possibile un monitoraggio completo del sistema biologico umano nella sua globalità, operando a partire, come detto, dal livello molecolare, utilizzando nanodispositivi e nanostrutture estremamente sofisticate. Tramite i microstrumenti immessi nell’organismo è anche possibile effettuare analisi e utilizzare tecniche di “imaging” per poter rilevare una malattia, avendo la possibilità di monitorare localmente le cellule, dimostrando un loro possibile malfunzionamento e inviando nelle aree alterate nanosistemi farmaci, che verranno somministrati localmente solo nelle aree interessate dalla malattia o, addirittura, esclusivamente nelle cellule interessate dalla malattia, ottenendo che il trattamento sia assai più efficace, evitando fastidiosi effetti collaterali.
Una applicazione fra le più interessanti di questa tecnica è quella della possibilità di riparare o sostituire tessuti danneggiati, ampliando la potenzialità attuale della medicina rigenerativa, argomento che solleva la problematica di poter disporre delle apposite attrezzature, nanostrumenti necessari alla manipolazione delle cellule, interagendo con i loro recettori o con i loro specifici componenti, anche di pertinenza del nucleo. A questo proposito sono già disponibili, suscettibili di ulteriore miglioramento, minuti strumenti chirurgici con cui si possono effettuare distruzioni selettive di formazioni cellulari danneggiate o che abbiano subito la mutazione neoplastica.
Le nanoparticelle permettono di migliorare le immagini ottenute con mezzi diagnostici tradizionali, quali la risonanza magnetica, essendo in grado di trasportare molecole metalliche che vengono fissate selettivamente in neoplasie nel momento della loro insorgenza, anche con diametro estremamente ridotto, di un paio di millimetri.
Alcuni di questi nanomezzi sono già stati approvati per l’utilizzo negli esami di routine, come nel caso della ricerca precoce della malattia di Alzheimer.
Di fronte a tanta meraviglia non bisogna dimenticare che sarà necessario legalizzare ogni settore in cui questa tecnologia verrà applicata, essendo potenzialmente pericolosa se, anziché l’utilizzo destinato al benessere dell’umanità, possa essere impiegata in campo militare con il possibile sviluppo di armamenti nanotecnologici, tutt’altro che impossibili da realizzare, già da quanto risulta alla luce di queste conoscenze.

Rodolfo Alessandro Neri

Torino Capitale dell’innovazione: sono cinque i festival in città

Sarà un ‘Autunno a tutta Innovazione’, come promette il titolo della campagna di comunicazione divulgata sui social e affissa in questi giorni in città. Appena conclusi gli Open Living Lab Days, occorre segnare in agenda altri cinque appuntamenti con la tecnologia e l’innovazione, che si susseguiranno nell’arco delle prossime settimane.

Il primo è stato l’Italian Tech Week,  il 29 e 30 settembre che ha visto alle OGR startupper, investitori, istituzioni, media e aziende per parlare di innovazione e nuove tendenze. L’evento è già sold out, ma si potrà seguire anche in diretta streaming.

Poi il 30 settembre è stata la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea per favorire l’incontro tra il mondo della ricerca e la società. L’evento si svolgerà a Torino, con la partecipazione dell’Università e del Politecnico, e in altre quattro città europee: Timisoara (Romania), Covilha (Portogallo), Chambery e Pau (Francia).

Il digitale non deve essere riservato per una nicchia ristretta di esperti e lo scopo del Festival del Digitale Popolare, dal 7 al 9 ottobre, è proprio quello di rendere il digitale più inclusivo. Negli spazi de La Centrale Nuvola Lavazza e di CAP 10100 si parlerà di gaming, podcast, comunicazione, viaggi, sport, cultura, diritti, sostenibilità, scuola, P.A., mobilità e molti altri temi, con la partecipazione di ospiti quali il fumettista e autore televisivo Makkox; l’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi; il calciatore e imprenditore Giorgio Chiellini; l’ex calciatore Claudio Marchisio; la capitana della Nazionale di calcio Sara Gama; il filosofo Maurizio Ferraris, il gruppo musicale La Rappresentante di Lista, e tra le personalità del mondo istituzione Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione.

Domenica 11 ottobre il Festival del Metaverso porterà a Torino il dibattito su uno dei temi che negli ultimi anni più affascina e fa discutere il mondo, per le infinite opportunità che può offrire e al tempo stesso per i presunti rischi a cui espone soprattutto i più giovani. L’evento, organizzato da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – e ospitato alle Officine Grandi Riparazioni, è il primo nel suo genere in Italia e coinvolgerà giovani innovatori italiani e opinion leader, aziende e startup, istituzioni, università e istituti di ricerca.

L’autunno all’insegna dell’innovazione si chiude con un ultimo importante evento, la Biennale Tecnologia, dal 10 al 13 novembre. Organizzatore dell’evento è il Politecnico di Torino, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, a conferma dell’alto valore di questa rassegna, che comprende laboratori, lezioni, dibattiti e mostre, con ospiti e relatori da ogni parte del mondo.

Tutte le informazioni su programmi, prenotazione dei biglietti e side-events sono disponibili sul sito ‘Torino che spettacolo!’, accessibile all’indirizzo www.comune.torino.it/eventi.