ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 163

Giachino: “Il modo migliore per ricordare Agnelli è difendere l’automotive”

“Il modo migliore di ricordare l’avvocato Agnelli è difendere il settore automotive perché può dare ancora molto al nostro Paese in termini di ricerca scientifica, di lavoro e ci consente di lavorare alla mobilità del futuro”. È il commento di Mino Giachino, fondatore del movimento SìTav – Sì Lavoro. Prosegue Giachino: “nonostante  i tanti errori commessi che hanno portato a una grave riduzione della produzione di auto nel nostro Paese e alla vendita della Fiat alla Peugeot, l’Italia deve difendere il settore automotive , impegnandosi in Europa a correggere la decisione di puntare solo sull’auto elettrica. Il nostro Paese – aggiunge – oltre alle produzioni Fiat dispone di un patrimonio di aziende dell’indotto auto competitive nel mercato automobilistico mondiale che va assolutamente difeso utilizzando al meglio gli otto miliardi del fondo Giorgetti . Conclude Giachino: “È un settore dove vi è una grande ricerca e una grande innovazione che non possiamo perdere perché indeboliremmo il nostro PIL e il nostro Lavoro”.

Ivrea, i terreni intorno alla Variante del Peduncolo restano agricoli

I terreni intorno alla “Variante del Peduncolo” di Ivrea rimarranno agricoli. La rassicurazione da parte dell’Amministrazione comunale è arrivata ieri con un incontro tra il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, il segretario di Zona Coldiretti, Massimo Ceresole, gli assessori all’agricoltura e all’urbanistica del Comune di Ivrea Giuliano Balzola e Michele Cafarelli.

Gli agricoltori che coltivano l’area interessata dall’opera viaria tirano così un sospiro di sollievo: il progetto di miglioramento dell’arteria che collega Ivrea a Burolo si portava dietro il rischio concreto di una nuova ondata di consumo di suolo e per questo, Coldiretti Torino, ha chiesto chiarimenti ai vertici comunali.

«Siamo soddisfatti: le nostre posizioni sono le stesse della giunta eporediese – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Non siamo contrari a un ampliamento che possa rendere più scorrevole la viabilità esistente, non siamo nemmeno contrari a opere accessorie di accesso ed eventuale interscambio. Ma non saremmo d’accordo se il progetto prevedesse un’occupazione massiccia dei terreni oppure se l’opera si portasse dietro la trasformazione dell’area in zona produttiva o residenziale. Gli assessori Balzola e Cafarelli ci hanno chiaramente mostrato che una trasformazione nella destinazione d’uso non è prevista nella variante di Piano regolatore che ha appena iniziato l’iter di approvazione, e di questo siamo soddisfatti».

Coldiretti Torino ribadisce la richiesta di non consumare nuovo suolo agricolo anche nella scelta del nuovo ospedale del Canavese. «Per il nuovo nosocomio, al momento solo il sito proposto dal comune di Ivrea sembra non comportare nuova cementificazione. Al contrario, quello di Pavone, oltre a problemi idrogeologici che i nostri agricoltori conoscono bene, prevede la sparizione di una vasta area di campi agricoli».

(foto di repertorio)

Città a 30 all’ora, primo confronto tra l’Assessora Foglietta e la consulta Ambiente e Verde

Nei giorni scorsi  l’Assessora alla Mobilità Chiara Foglietta ha partecipato in assessorato a un seminario tecnico organizzato dalla Consulta Ambiente e Verde. Si è trattato di una prima occasione di confronto e di dibattito – era presente anche Claudio Cerrato, presidente della sesta commissione del Consiglio comunale competente nelle materie Ecologia, Ambiente e Verde Pubblico – sugli interventi che la Città può realizzare in tema di politiche della mobilità per ridurre l’inquinamento prodotto dal traffico veicolare, e in particolare sul progetto di città a 30 all’ora.

 

In apertura l’assessora ha sottolineato come questa “sia una sfida importante, che non solo è presente nelle linee programmatiche della Città, ma è stata anche rafforzata da un atto del Consiglio Comunale. Nel 2023 saremo impegnati in un percorso che porterà ad individuare, attraverso l’interlocuzione con le Circoscrizioni, quelle che saranno le zone delle città che saranno interessate da questo provvedimento. Creare una città a 30 all’ora non significa mettere segnaletica orizzontale e verticale, ma coinvolgere la cittadinanza con azioni di sensibilizzazione, in sinergia con altri enti e con la collaborazione di soggetti come la Consulta Ambiente Verde. Un lavoro lungo, impegnativo – ha concluso Foglietta – ma fondamentale per migliorare la qualità dell’aria delle nostra città e la salute dei suoi cittadini”.
L’intervento del dottor Francesco Forleo, ricercatore dell’Università di Torino, ha quindi fornito utili spunti di analisi per il momento di confronto e discussione. Dopo aver passato in rassegna i diversi tipi di alimentazione “green” attualmente disponibili sul mercato (ibridi, elettrici, o idrogeno fuel cell), Forleo si è concentrato sull’analisi della situazione di Torino, che a causa della sua particolare posizione, e della bassa ventilazione, costituisce una vera e propria città “laboratorio” per studiare le soluzioni da adottare in tema di mobilità utili a migliorare la qualità dell’aria, pur nei limiti del contesto normativo attuale.
E’ stato sottolineato come il progetto Torino 30 all’ora proposto veda la Consulta decisamente favorevole e impegnata al massimo nel portare il suo contributo. Si tratta di un tema particolarmente sentito da molte altre città, che stanno prendendo sempre più consapevolezza di quanto possa essere importante ridurre la velocità nelle loro aree urbane, perché avere meno consumi delle auto significa ridurre al minimo le emissioni nocive, con benefici evidenti per la qualità dell’aria e anche in termini di sicurezza stradale.
Nell’immediato i singoli cittadini possono fare la loro parte. E’ importante infatti che siano consapevoli, anche attraverso campagne di sensibilizzazione, di quanto il loro comportamento al volante, con l’adozione di uno stile di guida etico e responsabile, possa contribuire a ridurre l’inquinamento prodotto dal traffico. A tal proposito la Consulta ha presentato un “Vademecum dell’automobilista consapevole e intelligente” con una serie di semplici consigli che potrebbero comunque instaurare comportamento virtuosi negli automobilisti, per risparmiare carburante e limitare le emissioni nocive: evitare forti accelerazioni inutili, adottare uno stile di guida fluido, spegnere i motori per fermate superiori a un minuto, mantenere pneumatici a pressione prescritta, evitare frenate brusche, limitare le condizioni carico massimo del veicolo.
Francesco Tamburello

La sostenibilità digitale

La tecnologia, se usata correttamente, rende il nostro pianeta più sostenibile.

Quando utilizziamo uno dei nostri device come ilcomputer, lo smartphone, il tablet e ogni tipologia  di dispositivo che rientra nella categoria ICT – Information Communication Technology – che permette di scambiare ed immagazzinare informazioni, non siamo in grado dipercepire la quantità di emissioni che questi strumenti possono produrre, non sentiamo infatti nessun odore, non vediamo alcun fumo o polvere che ci suggeriscanoche stiamo inquinando; le contaminazioni digitali sonodi fatto invisibili ma esistono ed impattanosignificativamente sull’ambiente contribuendo al riscaldamento globale, all’inquinamento e all’impoverimento di diverse risorse naturali. Questa riflessione , tuttavia,  non è un invito a non far uso dellatecnologia, sarebbe impossibile considerando l’irreversibilità della “rivoluzione digitale e i molteplici vantaggi che derivano dal suo impiego, ma è, al contrario, una chiamata al conseguimento di una maggiore consapevolezza dei benefici derivanti dal suo corretto utilizzo. Sfruttare nel modo giusto la tecnologia a nostra disposizione, infatti, contribuisce a rendere il pianeta, quello che generosamente ci ospita, più sostenibile e meno a rischio.

Quali sono i comportamenti digitali da adottare per scongiurare conseguenze negative sull’ecologia? Un decalogo della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, presieduta dal professor Stefano Epifani, ci aiuta a capire cosa fare e cosa evitare.

Cosa fare per inquinare meno con il digitale.

Usare con moderazione la banda internet, evitando di lasciare video in streaming se non li stiamo guardando o spegnendo il video durante una conferenza se non serve.

Spegnere i dispositivi che non stiamo usando.

Non sostituire i device ogni anno, come ci suggerirebbe la tendenza o la moda, e  quando  si acquistano i nuovi attuare lo smaltimento dei vecchi apparecchi come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche); gli oggetti “smart” sono fatti con diversi materiali inquinanti e, soprattutto, molti di loro possono essere riciclati.

Eliminare i file inutili, spazzatura digitale, dagli account cloud.

Cosa fare per inquinare meno grazie al digitale

Installare uno smart meter per tenere sotto controllo i consumi elettrici ovvero risparmiare e inquinare meno.

Utilizzare le app per la programmazione intelligente del riscaldamento e per differenziare meglio i rifiuti.

Attraverso il navigatore satellitare scegliere i percorsi più ecologici.

Ordinare cibo a domicilio scegliendo applicazioni pensate per combattere gli sprechi alimentari.

Il punto n. 5 del manifesto della Fondazione per la Sostenibilità Digitale dice una cosa molto importante “la tecnologia non è buona o cattiva. Ciò non vuol dire che non produca effetti nell’una o nell’altra direzione. È fondamentale quindi interrogarsi sugli impatti negativi per minimizzarli e concentrarsi su quelli positivi per valorizzarli”.

MARIA LA BARBERA

sostenibilitàdigitale.it

Bilancio auto da profondo rosso Stellantis punta sulla 500 a Mirafiori

Lo scorso anno sono state immatricolate nell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) 11.286.939 auto: il calo è del 4,1% rispetto al 2021.

A dicembre le immatricolazioni sono state 1.091.119, ovvero il 14,8% in più dello stesso mese dell’anno prima.

Questi sono i dati  dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto. Stellantis ha immatricolato 2.052.543 auto, il 13,7% in meno del 2021. La quota è pari al 18,2% a fronte del 20,2% dell’anno precedente.

Invece la Peugeot 208 è l’auto più venduta in Europa con quasi 220.000 unità nel 2022. Sono 4 i modelli che Stellantis piazza nei 10 più venduti: con Peugeot 208 infatti, Fiat 500, Opel/Vauxhall Corsa e Citroen C3.

Centomila vetture nel corso del 2023: intanto a Torino questo è l’obiettivo del gruppo Stellantis per Mirafiori, a proposito  di 500 Bev, il nuovo modello che sta trainando l’attività della storica fabbrica Fiat. Ci si augura che la vettura possa garantire il rilancio dello stabilimento.

Prezzi in aumento a Torino. In un anno salasso energetico e alimentari più cari del 12,5 per cento

Gli indici dei prezzi al consumo di dicembre 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nel mese di dicembre 2022 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 117,9 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,3% rispetto al mese precedente e del +11,5% rispetto al mese di Dicembre 2021 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano INVARIATO sul mese precedente e +8,3% su dicembre 2021. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +0,4% rispetto al mese di novembre 2022 e +18,6% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,7% sul mese precedente e +4,6% rispetto   dicembre 2021.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,3% su base congiunturale e +16,8% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,3% sul mese precedente e +12,4% sull’anno precedente,
Beni Energetici -0,5% sul mese precedente e +65,8% sull’anno precedente,
Tabacchi INVARIATO sia sul mese precedente che sull’anno precedente,
Altri Beni +0,8% sul mese precedente e +5,8% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,3% su base congiunturale e +3,9% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,1% sul mese precedente e +2,7% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni +0,3% sul mese precedente e +0,5% sull’anno precedente,
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +0,1% sul mese precedente e +6,2% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +1,3% sul mese precedente e +7,2% sull’anno precedente,
Servizi vari +0,1% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,5% rispetto al mese precedente e +6,0% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di settembre si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

Polis Policy: Politiche e infrastrutture per l’immigrazione

La tematica della seconda sessione dei lavori della VI edizione dell’Accademia di Alta Formazione 

Politiche e infrastrutture per l’immigrazione costituiranno la seconda sessione della VI edizione dell’Accademia di Alta Formazione Polis Policy, che quest’anno affronterà la tematica relativa alle sfide e opportunità per un’Italia in transizione. L’appuntamento sarà venerdì 27 gennaio, a partire dalle 18:00, all’NH Hotel Santo Stefano, in via Porta Palatina 19, a Torino.

I lavori si articoleranno in tre sessioni, di cui la prima, a partire dalle 18:00 fino alle 20:00, dal titolo “Vision”, proporrà un dibattito tra Roberta Ricucci, Docente di Sociologia delle Relazioni Interetniche e di Sociologia dell’Islam all’Università di Torino, Giada Petterossi, studentessa universitaria, e Nzonza Berthin dell’Associazione Mosaico.

Secondo momento dei lavori, dal titolo “Another vision”, dalle 20:00 alle 21:00, prevede la cena buffet, accompagnata dal concerto del trio “Marilì”. Ultimo, ma non meno importante momento di confronto, sarà quello dell’“Agorà”, dalle 21:00 alle 22:30, che vedrà impegnati Sergio Durando, della Pastorale Migranti, Laura Cassio, della Prefettura di Torino, e Massimo Tamiatti, esperto del Mercato del Lavoro.

Mara Martellotta

 

Informazioni e iscrizioni presso: segreteria@difendiamoilfuturo.it ; www.polispolicy.it

Telefono: 3421499351

Riciclo e riuso contro la minaccia del freddo! A “Parlami di spreco”

Giovedì 26 gennaio 

L’inverno a Torino, come in tutta Italia, è sempre molto freddo e le temperature arrivano vicino allo zero. Il pensiero della trasmissione è rivolto alle moltissime persone che in tutta la penisola non hanno una fissa dimora o una casa nella quale potersi rifugiare da questa morsa del freddo che, negli ultimi giorni, ha già provocato le prime vittime. Il censimento della popolazione pubblicato a metà dicembre dall’ISTAT, ha aggiornato i dati relativi alle persone senza tetto e senza fissa dimora che vivono in Italia. Sono quasi 100.000. Per la precisione 96.197.

“Parlami di Spreco”, nell’ambito di “Parla con me”, puntata condotta e ideata da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e specialista del mercato agroalimentare, con testimonial Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166 / 16 Antispreco e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, sarà incentrata sul tema dell’arrivo dell’inverno e delle sue conseguenze. Questa stagione non giunge all’improvviso, ma è ampiamente prevista e, di conseguenza, possono essere attuate molte attività al fine di prevenire alcune spiacevoli situazioni. Dopo la presentazione dell’attuale scenario, attraverso i dati IPSOS e ISTAT, si parlerà di quali attività si possano promuovere per supportare questa causa.

Simona Riccio dialogherà con Linda Senfett, Responsabile della Sosta Comunità Sant’Egidio di Torino, con Giorgio De Ponti, Professore di Integrated Design al Politecnico di Milano e conMatteo Giantomassi, Responsabile della comunicazione istituzionale e relazioni esterne dell’ATA Rifiuti di Ancona.

La Comunità di Sant’Egidio ha lanciato un appello in favore della raccolta straordinaria di coperte, sacchi a pelo e accessori di lana per i senza dimora e, durante la trasmissione, verrà anche mandato in onda il servizio del TG Piemonte. Nell’ambito di “Parlami di Spreco” verrà ricordata, a proposito del riciclo e del riuso, l’iniziativa che è stata promossa da IKEA negli store di Carugate, Corsico e San Giuliano nel periodo compreso dal 28 ottobre al primo novembre 2022, che ha invitato l’intera comunità a raccogliere coperte, trapunte e piumoni da destinare alle persone senza fissa dimora. Con l’iniziativa “IKEA di generazione in rigenerazione” l’azienda ha sensibilizzato la possibilità di dare una nuova vita a una coperta vecchia o rovinata che, invece di essere buttata, può essere rinnovata in maniera creativa. Attraverso un video, rielaborato per la trasmissione “Parlami di Spreco”, sarà possibile cogliere i vari momenti della campagna di sensibilizzazione che segue lo slogan “Per cambiare il futuro rimettiamo in circolo il passato”. Oltre al tema delle coperte rigenerate, si parlerà del recupero del cibo, con l’intervento di Matteo Giantomassi. Attraverso le attività di ATA, l’ente di Governo dell’ambito territoriale della provincia di Ancona, ci si occupa della pianificazione e programmazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Tra le sue finalità vi sono quelle di sviluppare politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti e di comunicazione della sostenibilità ambientale, sensibilizzando aquesto tema cittadini, scuole e tutto il tessuto sociale. Vengono promossi molti laboratori di educazione ambientale per le scuole che, ogni anno, raggiungono circa 20.000 ragazzi, tra i quali il progetto “Fatti gli avanzi tuoi” e “Non SprecArte”, la mostra itinerante del progetto SOS Scuola Zero Spreco.

La puntata, condotta e ideata da Simona Riccio, verrà mandata in onda live sulla pagina Linkedin e sul canale YouTube di “Parla con me”, sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio. Per riascoltare tutte le edizioni precedenti si può visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

MARA MARTELLOTTA

L’età dell’incertezza

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

La fase storica che stiamo attraversando mi ha riportato alla mente una vecchia, ma ancora molto piacevole ed istruttiva, lettura.  

Cinquant’anni fa, più precisamente nell’estate del 1973, l’economista canadese, naturalizzato americano, John Kenneth Galbraith veniva contattato dalla BBC per realizzare una serie di trasmissioni divulgative sulla storia del pensiero economico.  

Lo studioso racconta, con il suo ben noto sarcasmo, che gli era spesso richiesto dal rettore dell’università di Harvard, dove era professore, di manifestare pubblicamente entusiasmo per l’insegnamento e come questa consuetudine fosse per lui vieppiù pesante e poco sincera (col passare degli anni si rendeva conto di provare un malcelato fastidio nei confronti dei giovani studenti).  

L’impegno televisivo, durato tre anni, lo riconciliò con il mondo accademico, rinverdì i rapporti con i partecipanti ad i suoi corsi e gli fornì il materiale per scrivere uno dei suoi libri di maggior successo: “L’età dell’incertezza”.  

La tesi, in estrema sintesi, espressa nelle pagine del volume del 1977 è quanto mai attuale: le grandi aziende del sistema capitalistico occidentale, contribuiscono all’incertezza sul futuro dei sistemi sociali ed economici in quanto perseguono obiettivi che non sono compatibili con gli interessi generali ed il bene comune.  

Winston Churchill, in uno dei suoi aforismi più fulminanti, sosteneva che “il capitalismo è un’ingiusta ripartizione della ricchezza mentre, per contro, il comunismo è una giusta distribuzione della miseria” e la storia non può che confermarlo ma quello che è avvenuto nei rapporti con la Cina e la Russia ci rende oggi più che mai consapevoli dei rischi che il nostro sistema ha accettato di correre, per mancanza di lungimiranza politica e a causa di un sempre maggiore e pervasivo potere delle grandi multinazionali.  

L’età dell’incertezza si riflette naturalmente anche sulla capacità di prevedere il futuro dell’economia, in balia di potenti quanto imprevedibili correnti.  

La pandemia ci ha ricordato la vulnerabilità di un mondo circumnavigabile ormai in una piccolissima frazione degli ottanta giorni narrati da Jules Verne, nel suo omonimo romanzo, nel 1872.  

La sensazione di insicurezza che ci pervade da tre anni è stata poi drammaticamente rafforzata dall’esplosione di un conflitto che, così vicino al nostro continente, epitome del “mondo civilizzato”, non immaginavamo potesse più avvenire.  

Le forze che si sono scatenate hanno sgretolato il vaso di Pandora nel quale era rimasto rinchiuso per molti anni (uno degli effetti benefici della globalizzazione) il demone dell’inflazione e messo a repentaglio il fragile equilibrio che si stava ricreando dopo la fase più acuta della diffusione del coronavirus.  

Di tutto ciò non potevano certo disinteressarsi i mercati finanziari che rimangono sospesi tra l’incudine dell’inflazione e dei tassi di interesse in salita e il martello della recessione incombente.  

D’altro canto, è risaputo che ciò che più detestano gli investitori non sono tanto le notizie negative certe e ben definite quanto l’indeterminatezza che caratterizza i cambiamenti imprevisti.  

L’incertezza, dunque, è la peggiore iattura che possa affliggere gli investimenti.  

Meglio, allora, cercare di comprendere quando e come una ormai probabile recessione si materializzerà, perché solo allora l’”aggiustamento” dei prezzi, che sempre la precedono come abbiamo già dolorosamente visto nel 2022, potrà completarsi e si inizierà a pensare ad un futuro dove l’obiettivo non sarà più quello di riportare l’inflazione sotto controllo ma di fare ripartire la crescita economica e, con essa, le borse mondiali.  

Va ricordato che non è certo un caso che si parli di “ciclo economico”: la ruota economica girando velocemente sviluppa energie positive (grazie alla innata capacità dell’uomo di generare innovazioni e maggiore ricchezza globale, secolo dopo secolo) fino a che la pedalata frenetica non provoca la rottura della catena, le inevitabili recessioni, o, molto più raramente, rovinose cadute, le depressioni.  

L’età dell’incertezza ci sta portando a ripensare a un modello consolidato, quello derivato dalla globalizzazione, caratterizzato da un trentennio di crescita economica completamente priva di inflazione (cancellata dallo spostamento della produzione in Paesi a basso costo e sempre più in competizione tra loro). 

L’apertura indiscriminata dei mercati internazionali delle merci e dei capitali seguita alla caduta della cortina di ferro, nel 1989, ha completamente trascurato le sue potenziali future conseguenze geopolitiche, rafforzando oltre misura gli avversari storici del mondo occidentale.  

Le parole dell’economista francese del XIX secolo Frédéric Bastiat, “Dove non passano le merci, passeranno gli eserciti”, hanno guidato negli ultimi decenni le strategie europea e statunitense, trascinate anche dall’interessato entusiasmo delle grandi corporations, prime beneficiarie del nuovo verbo.

Ora che gli eserciti si sono rimessi in moto siamo in attesa di comprendere quale sarà il nuovo equilibrio. Il progresso mondiale certamente non si arresterà ma, memore di quanto sta accadendo, sarà forse più sostenibile e meno incerto. Forse… 

Torino, meta ideale tra le destinazioni europee. Riparte la campagna di marketing

Al via la seconda fase della campagna congiunta per la promozione del territorio

Mercati target: Regno Unito, Spagna, Nord Europa (Danimarca e Svezia)

 

Dal 23 dicembre 2022 è iniziata la seconda fase della campagna di comunicazione per posizionare Torino tra le destinazioni europee più desiderate e accessibili sfruttando le potenzialità dell’apertura della nuova base aerea di Ryanair a Caselle avvenuta il 1 novembre 2021. Sono infatti molteplici le rotte servite dall’aeroporto di Torino Caselle dalla compagnia irlandese: 34 le destinazioni garantite dal titolo di “base Ryanair” con l’apertura di 6 nuove rotte, per il periodo invernale, verso destinazioni come Billund, Manchester, Praga, Stoccolma, Vilnius e Breslavia.

Il progetto è finanziato da Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e la partnership della stessa compagnia aerea.

La prima fase della campagna, attivata nei mesi di febbraio e marzo 2022, ha sfruttato 12 canali messi a disposizione dalla compagnia tra cui Facebook, Instagram, Hero Banner ecc. per un totale di 67 azioni su 6 mercati target: Belgio, Danimarca, Francia, Israele, Spagna, UK. Tale attività ha contribuito significativamente all’aumento delle prenotazioni nel periodo di riferimento. Il media mix ha permesso di raggiungere un’ampia fascia di clienti che ha mostrato interazioni estremamente positive con il messaggio della campagna raggiungendo un’impression complessiva di oltre 18 milioni. Guardando alle destinazioni le attività promozionali intraprese durante la campagna hanno fortemente contribuito alla ripresa del traffico sulle rotte di Tel Aviv, Parigi e Regno Unito; particolarmente positivo è l’incremento delle prenotazioni da Danimarca e Spagna, dove si osserva un aumento rispettivamente del 22% e del 28% delle prenotazioni e dove l’operativo non ha subito variazioni nel corso dei mesi invernali. La rotta Bruxelles-Torino è quella che ha giovato maggiormente dalle attività promozionali della campagna con un aumento del 50% sulle prenotazioni rispetto al periodo precedente.

Gli ottimi risultati ottenuti durante la prima fase della campagna ci hanno portato ad investire ulteriormente in questi primi mesi del 2023 per far conoscere sempre di più la destinazione Torino in Europa attraverso i media Ryanair – sottolinea Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Con la crescita del traffico aeroportuale, sono evidenti i benefici che ricadono su tutti gli operatori del sistema accoglienza torinese, tra cui trasporti, commercio, turismo, sport e cultura“.

“Ospitare una base operativa Ryanair a Torino – sottolinea Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia – contribuisce sensibilmente all’incremento dei flussi turistici verso il nostro territorio; grazie all’investimento di Camera di commercio la partnership, arricchita di un piano articolato di promozione digitale, ci consente di raggiungere e informare i milioni di clienti della prima compagnia low cost in Europa, circa le esperienze e i servizi che Torino offre, con la promessa di una vacanza intrattenente in città”.

“Siamo lieti di confermare la nostra collaborazione – sottolinea Mauro Bolla, Country Manager Ryanair – con Camera di commercio di Torino e Turismo Torino e Provincia. I risultati positivi della prima campagna pubblicitaria hanno supportato il lancio della nuova base di Torino che ha celebrato recentemente un anno di attività con oltre 2 milioni di passeggeri trasportati”.

 

La seconda fase della campagna in programma dal 23 dicembre 2022, e per circa due mesi, ha come obiettivo la promozione della destinazione sul Regno Unito, Spagna, Nord Europa (Danimarca e Svezia) attraverso il seguente media mix:

Sito web Ryanair: Hero Banner, Our Partner’s Banner ed Explore Europe Carousel su Ryanair.com, il sito web della compagnia aerea numero 1 al mondo con 1,1 miliardi di visite univoche l’anno;

App Ryanair: posizionamento del banner in alto sull’App Ryanair;

App Ryanair Pop Up: Pop Up sull’App che occupa l’intero schermo con immagini accattivanti e un prezzo interessante;

Email dedicata a Ryanair: email dedicata che ritrae ciò che Torino come destinazione ha da offrire;

Campagna Abandon Basket Ryanair: campagna che si rivolge direttamente ai consumatori che hanno messo nel carrello i voli delle rotte mirate ma non li hanno acquistati.