Il Politecnico di Torino e il Collegio di Merito della Fondazione siglano una convenzione
Un impegno triennale per promuovere percorsi di formazione innovativi, contrastare la dispersione scolastica e avvicinare gli studenti al mondo del lavoro
Il Politecnico di Torino e la Fondazione CEUR insieme in un percorso di tre anni per sostenere l’ospitalità universitaria, sviluppare percorsi e processi formativi innovativi, promuovere strumenti e modalità di ricerca al passo coi tempi e sostenere gli studenti nel loro percorso post laurea.
Il Politecnico di Torino è una delle principali università tecniche in Europa, riveste un ruolo primario nei processi integrati di sviluppo del sistema socio-economico e, per la realizzazione delle proprie finalità istituzionali, collabora con soggetti pubblici e privati; il Collegio di Merito Camplus Bernini, riconosciuto e accreditato presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, è gestito da Fondazione CEUR, che persegue la valorizzazione del merito, nell’ambito delle politiche per la qualità del sistema universitario.
Queste due istituzioni hanno deciso di collaborare in un progetto nel quale le attività di studio e ricerca condotte dal Politecnico possano integrarsi con le attività di formazione sviluppate dal Collegio di Merito Camplus Bernini di Torino.
In particolare, il Collegio si impegna a mettere a disposizione le proprie strutture o altre residenze della propria rete per offrire ospitalità a visiting professor, studenti italiani e stranieri di specifici progetti formativi del Politecnico, ricercatori, partecipanti a convegni promossi dal Politecnico e a rendere disponibili le proprie strutture per incontri, seminari, lezioni.
Nell’ambito delle attività formative, il Politecnico e il Collegio collaboreranno, ad esempio, per la sperimentazione di modalità didattiche innovative fruibili sia attraverso formazione in aula che formazione a distanza; per la progettazione e l’erogazione di percorsi di formazione multidisciplinari rivolti agli allievi del Collegio e la realizzazione di percorsi di orientamento al lavoro per laureandi e neolaureati.
Commenta Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino: “Il nostro Ateneo crede fortemente nella valorizzazione del merito e nell’importanza di attrarre studenti e studentesse particolarmente brillanti. Questo accordo si affianca così ad altre importanti iniziative che vanno in questa direzione, come gli Honours Programmes, ovvero percorsi finalizzati a valorizzare e potenziare i nostri migliori talenti”
“Quando nel 1990 abbiamo pensato al ruolo che la Fondazione CEUR avrebbe potuto avere nel mondo dei collegi di merito all’interno del sistema universitario – afferma Maurizio Carvelli, Consigliere Delegato di Fondazione CEUR – immaginavamo proprio quello che oggi con il Politecnico di Torino abbiamo concretizzato. Per questo ringraziamo il Politecnico, il Magnifico Rettore Professor Guido Saracco e la Professoressa Anita Tabacco, oltre a tutta l’istituzione che rappresentano. Essere a fianco di un’istituzione così importante significa davvero puntare con decisione sul mondo universitario, sulla formazione e sul merito. Penso già alle tante attività che il Collegio di Merito Camplus Bernini svolge per i suoi studenti coinvolgendo i docenti del Politecnico: dai laboratori di robotica, ai giochi senza frontiere della matematica, passando per gli incontri sul metodo di studio e le visita a laboratori di ricerca fino ad arrivare ai temi legati intelligenza artificiale e ancora tanto altro. Grazie a questo accordo potremmo avviare nuovi progetti innovativi a favore dei nostri studenti! “
L’Oréal Italia comunica la nomina di Chiara Sburlati come Direttore dello Stabilimento di Produzione di Settimo Torinese, uno dei più importanti d’Europa per il Gruppo.
Chiara Sburlati proviene da un background formativo internazionale, che l’ha portata a studiare o lavorare in USA, UK, Argentina e Francia. Nei suoi quasi 25 anni all’interno del Gruppo L’Oréal, ha ricoperto molti ruoli con responsabilità sempre crescenti, Sburlati è entrata nello stabilimento di Settimo Torinese nel 1999.
Nel corso della sua carriera, ha maturato una solida esperienza nella Produzione, nella Supply Chain e nei Flussi attraverso i diversi ruoli ricoperti sia nello Stabilimento di Settimo Torinese sia nello Stabilimento di Vichy in Francia e presso la Direzione delle Operations a Parigi.
Chiara Sburlati è il 10° direttore nella storia dello Stabilimento di Settimo Torinese, inaugurato nel 1960 e da sempre un’eccellenza sia dal punto di vista produttivo che di sostenibilità.
Nel polo produttivo di Settimo Torinese vengono prodotti mascara e polveri – dei brand L’Oréal Paris e Maybelline NY – e shampoo, balsami ed altri trattamenti capillari dei brand Garnier, L’Oréal Paris, Frank Provost. I prodotti provenienti dallo Stabilimento di Settimo vengono distribuiti in oltre 30 Paesi.
Lo Stabilimento occupa oggi circa 340 addetti e si sviluppa su una superficie di 100.000 mq di cui 55.000 coperti.
Settimo Torinese, tra i primi 10 stabilimenti produttivi L’Oréal nel mondo, è una fabbrica “zero CO2” dal 2015 e una “waterloop factory” dal 2018, ovvero un sito produttivo che consuma acqua unicamente come materia prima nei prodotti, mentre per tutti gli altri usi questa viene filtrata e riutilizzata in un ciclo chiuso.
Iren cresce ancora nel fotovoltaico
Grazie all’acquisizione dell’autorizzazione per la costruzione di un nuovo impianto da 20MW in Sicilia
Iren S.p.A. prosegue ancora la sua crescita nel fotovoltaico, come previsto dal Piano Industriale @2030. Attraverso la società controllata Iren Green Generation, ha infatti sottoscritto con European Energy il contratto per l’acquisizione del 100% della SPV (società veicolo) Limes 20 S.r.l., partecipata interamente da European Energy e titolare dell’autorizzazione per la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 20,39 MWp su terreni siti nei comuni di Noto e di Pachino (SR), in Sicilia.
Tale operazione si inserisce nell’ambito dell’accordo commerciale, sottoscritto nel Gennaio 2022, che sancisce una partnership tra European Energy e Iren su una pipeline di 437,5 MWp di progetti fotovoltaici in Italia.
Al termine della costruzione dell’impianto, il Gruppo Iren potrà beneficiare di una produzione annua attesa di 42 GWh per un EBITDA complessivo medio atteso nei primi 3 anni di circa 3,6 milioni di euro.
“Con l’operazione di oggi, non solo confermiamo l’impegno di Iren nel perseguire il proprio sviluppo nella direzione della transizione ecologica così come delineato nell’ultimo Piano Industriale, – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren – ma procediamo a passo spedito verso il raggiungimento degli obiettivi fissati di 3,6GW di capacità rinnovabile al 2030, ovvero il 75% della capacità di generazione complessiva. Inoltre, anche grazie a questa operazione, siamo presenti con il fotovoltaico in molte delle regioni del Centro e del Sud Italia, dal Lazio alla Sicilia, passando da Puglia e Basilicata”.
“L’acquisizione di oggi – afferma Moris Ferretti, Vice Presidente Iren – è l’ennesima testimonianza di quanto la sostenibilità e la transizione ecologica siano elementi fondanti del piano industriale Iren @2030 e di come il Gruppo riesca a darne concretezza attraverso le singole operazioni che caratterizzano la sua azione”.
CON CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO
Aperte le posizioni nel capoluogo piemontese grazie alle quali Just Eat amplia la propria flotta e promuove la crescita della consegna di cibo a domicilio responsabile
Just Eat (www.justeat.it), parte di Just Eat Takeaway.com, uno dei leader mondiali nel mercato della consegna di cibo a domicilio, è alla ricerca di 45 rider da inserire entro settembre con contratto di lavoro subordinato. Nella città piemontese sono già stati assunti oltre 200 rider inquadrati come lavoratori dipendenti ai quali è stato applicato il CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni, grazie all’accordo raggiunto nel marzo 2021 da Just Eat e le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT-CISL e UIL, che ha permesso di arrivare al primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider.
Il modello di delivery responsabile di Just Eat è approdato a Torino a maggio 2021, a testimonianza dell’impegno sulle persone e sul territorio da parte dell’azienda che adesso è pronta ad ampliare la propria flotta contribuendo così alla creazione di nuovi posti di lavoro in città, per generare opportunità a sostegno della crescita del mercato del digital food delivery e migliorare il livello del servizio.
«Torino è stata la prima città in Piemonte in cui abbiamo introdotto il nostro modello di assunzione per i rider e la risposta è stata fin da subito positiva da parte dei rider che hanno scelto di passare da un modello di lavoro autonomo ad uno che garantisce loro diritti e tutele, oltre alla sicurezza di una paga. Vogliamo anche influenzare i nostri partner e i nostri clienti a prendere parte in questo cambiamento positivo scegliendo un’azienda che mette al centro le persone e l’ambiente, senza perdere di vista la qualità del servizio.» dichiara Davide Bertarini, Head of Delivery di Just Eat Italia.
LE ASSUNZIONI A TORINO
Sono aperte ufficialmente le candidature a Torino per entrare a far parte della squadra di Just Eat con un contratto di lavoro subordinato che garantisce i diritti sindacali e il trattamento economico e normativo previsto dall’accordo sindacale siglato nel 2021. Il contratto offerto prevede l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità secondo quanto regolamentato dal CCNL. La retribuzione segue le tabelle previste dal CCNL con un compenso orario superiore a 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni. Ad un salario orario di partenza di 8,75 euro si aggiungono i bonus per ordine e l’accantonamento del TFR, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.
A Torino, al momento, si cercano candidati che inizino con un contratto di lavoro a 10 ore settimanali, con la possibilità di aumenti delle ore contrattuali nei mesi successivi. Le ore lavorative vengono pianificate mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa. Sono previste inoltre indennità a titolo di rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, ciclomotore o bicicletta, e l’applicazione piena e integrale delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza e consegna di tutti i DPI previsti dalla normativa vigente, e dotazioni di sicurezza gratuite come casco, indumenti con inserti ad alta visibilità e indumenti antipioggia e zaino per il trasporto del cibo. Inoltre, in aggiunta alle coperture assicurative fornite dagli istituti di previdenza ed assistenza pubblici (INPS e INAIL), a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione integrativa nel caso si verifichi un incidente grave sul lavoro.
In più, verrà offerto ai rider assunti un training dedicato con 12 ore di formazione base e specifica sulla professione e sul tema salute e sicurezza, quali parti integranti del lavoro e regolarmente retribuite, insieme a una visita medica periodica di idoneità al lavoro.
Le ricerche sono in corso ed è possibile candidarsi sulla pagina dedicata https://www.justeat.it/rider inserendo le proprie informazioni personali, guardando un video esplicativo sul ruolo di rider e rispondendo ad alcune domande. Il candidato può fornire, inoltre, le informazioni relative al mezzo per le consegne, l’indicazione delle proprie preferenze per i turni di lavoro e i documenti necessari all’assunzione. I candidati verranno valutati ad uno ad uno e successivamente contattati per partecipare ad una sessione online conoscitiva sull’azienda e sul ruolo del rider e per chiedere informazioni ai recruiter.
L’imprenditrice torinese succede a Rodolfo Zich alla guida dell’ente che raggruppa
190 tra imprese e Comune che fa parte della rete dei dodici cluster tecnologici del Mur
Porchietto: “Lavoriamo per sviluppare un soggetto già forte e autorevole”
Il consiglio di amministrazione ha eletto Claudia Porchietto nuova presidente del cluster tecnologico nazionale SmartCommunitiesTech. L’imprenditrice torinese succede a Rodolfo Zich, scomparso l’8 maggio, che aveva guidato il cluster sin dalla sua fondazione nel 2012.
“Quando ricoprivo l’incarico di assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, partecipai all’istituzione di quello che allora era un soggetto nuovo, percependone immediatamente il potenziale. L’autorevolezza e l’impegno profuso dal professor Zich su questo progetto in questi anni hanno trasformato il cluster SmartCommunitiesTech e quel nostro lavoro iniziale, in un soggetto forte: un riferimento stabile e consolidato per il comparto tecnologico nazionale. Personalmente, quindi, ritengo la mia nomina una chiusura di un cerchio e metterò a disposizione tutto il mio impegno personale per garantire lo sviluppo ulteriore del cluster” ha dichiarato Porchietto appena ricevuta la nomina a presidente.
I Cluster Tecnologici Nazionali sono partenariati pubblico privati messi a sistema per le politiche di ricerca e innovazione del Paese. Sono promossi e finanziati dal Mur (Ministero dell’Università e della Ricerca) insieme alle imprese che ne fanno parte. Lo SmartCommunitiesTech rientra tra i primi otto cluster che furono lanciati nel 2012, oggi il network è composto da 12 soggetti che si occupano: dell’ottimizzazione dell’efficacia dei fondi strutturali; dell’innesco di processi di modernizzazione industriale e di transizione digitale, verde, energetica; della promozione di sistemi economici più produttivi, diversificati e in grado di rispondere ai cambiamenti. In termini numerici, il network dei 12 cluster conta su 1.300 Pmi, 100 grandi imprese e 90 università e centri di ricerca aderenti, e complessivamente nella sua storia ha coinvolto oltre 20mila soggetti. I Cluster organizzano ogni anno oltre 500 eventi nazionali e internazionali di promozione, disseminazione e trasferimento tecnologico e gestiscono direttamente 42 grandi progetti di ricerca e sviluppo che determinano oltre 400 milioni di investimenti e sei lighthouse plant, ovvero fabbriche intelligenti, su cui si sono attivati oltre 130 milioni di investimenti.
Il cluster SmartCommunitiesTech, in questo quadro, è il riferimento nazionale per la rete di attori della ricerca e dell’innovazione, promuovendo sia progetti di innovazione che soluzioni tecnologiche ed applicative per realizzare città e comunità più intelligenti in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni dei cittadini e di una società più sostenibile, giusta ed inclusiva. Ciò avviene tramite un continuo processo di consultazione che lavora su tre attività principali: supporto ai policy maker ed advisory; sviluppo collaborazioni; networking. L’insieme di queste attività determina un portafoglio di 96 idee progettuali con oltre 200 partecipanti e 193 milioni di attività, 36 progetti supportati da bandi, oltre 800 incontri B2B, 127 imprese e 63 città che collaborano e 35 enti coinvolti sulla valorizzazione della ricerca.
“L’improvvisa scomparsa del professor Zich, a cui dobbiamo anche la creazione Torino Wireless oggi Fondazione Piemonte Innova, cui il ministero ha affidato la gestione del cluster, ha rappresentato una perdita rilevante a livello umano per tutti noi. Abbiamo però assorbito pienamente in questi anni la sua lezione principale, che era quella di guardare al futuro e alle persone con serenità e ottimismo. Forti di questo insegnamento, abbiamo accolto quindi con grande piacere e soddisfazione la disponibilità di Claudia Porchietto a ricoprire la presidenza del cluster SmartCommunitiesTech e la accogliamo quindi a braccia aperte, sicuri che ci guiderà e supporterà in questa nuova fase di grande opportunità di sviluppo anche sui Sistemi di Innovazione del MUR, nati con il PNRR, e con cui il nostro Cluster già collabora attivamente per sostenere l’attivazione delle componente industriale” commenta Laura Morgagni, segretario del cluster SmartCommunitiesTech e direttore generale di Fondazione Piemonte Innova.
Con la nomina di Claudia Porchietto, il consiglio risulta composto come segue: Claudia Porchietto (Presidente), Alessandro Monti (Vicepresidente), Lucia Mazzoni (Consigliere), Filippo D’arpa (Consigliere), Fabio Germagnoli (Consigliere).
Sara Origlia (Presidente di Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte): “L’imprenditoria femminile continua a rappresentare un traino per la nostra economia, ma dalla BCE un altro colpo per le nostre imprese: Europa miope con i più piccoli”
Le più recenti analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese in relazione al mercato del lavoro e all’imprenditoria femminile nel nostro Paese disegnano un quadro preoccupante per quanto riguarda la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Permane infatti un grave ritardo rispetto al resto d’Europa, con un tasso di occupazione femminile tra i più bassi rispetto al resto dell’UE, con un dato negativo che si fa più marcato nel Mezzogiorno.
In un quadro di tale portata, tuttavia, è doveroso evidenziare come l’attività imprenditoriale rappresenti una via fondamentale per la partecipazione femminile al mercato del lavoro. L’Italia, infatti, ricopre il primo posto tra i Paesi Ue per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome. Nonostante la vigorosa stretta monetaria e le incertezze legate al prolungamento del conflitto in Ucraina, infatti, è stata osservata una crescita robusta dell’occupazione: nel primo trimestre 2023 l’occupazione sale del 2,3% rispetto allo corrispondente periodo precedente, combinazione di un aumento del 2,9% per le donne e del +1,8% per gli uomini. La dinamica dell’occupazione femminile in Italia è superiore al +2,1% della media Ue e, nel dettaglio supera il +1,5% della Francia e il +2,5% della Spagna, mentre in Germania si registra una crescita più marcata (+3,1%). Nel Piemonte, infine, l’occupazione sale del +1,1% con un +1,6% per le donne e un +0,7% per gli uomini, risultato senz’altro positivo, anche in comparazione delle altre maggiori regioni italiane.
L’imprenditoria femminile rappresenta dunque un traino nel lavoro indipendente, che ha rappresentato la categoria più colpita nella crisi pandemica. Nell’ultimo anno il recupero dell’occupazione indipendente (+50 mila unità, pari al +1,0%) ha registrato il maggiore impulso dalle donne imprenditrici e lavoratrici autonome, in aumento di 41mila unità, pari al +2,6%, mentre gli uomini sono saliti di 9mila unità, pari al +0,3%. La componente femminile spiega l’81,7% dell’incremento di occupati indipendenti.
“Senz’altro è positivo il dato che emerge dalle relazioni del nostro Ufficio studi nazionale – commenta Sara Origlia, Presidente di Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte – Le imprenditrici hanno da sempre scontato delle difficoltà legate a fattori culturali che le vorrebbero relegate in una posizione di secondaria importanza, ma la realtà dei fatti dimostra la forza e le potenzialità sottese alla parità di genere”.
“Tuttavia – continua Origlia – a fronte degli enormi sforzi messi in campo dalle nostre imprese, è doveroso commentare quanto sta accadendo in relazione ai tassi di interesse. Non c’è niente da fare: dall’Unione europea non arriva mai una buona notizia per le microimprese ma solo scelte ‘lacrime e sangue’. L’ultima in ordine di tempo è la decisione della Banca centrale di innalzare di un altro 0,25% i tassi di interesse, portandoli al 4%. Una misura che sarebbe finalizzata a contrastare l’inflazione ma che di fatto si traduce per imprese e famiglie in un maggior costo del denaro: pagheremo di più mutui e prestiti.
Quindi – conclude Origlia – riassumendo: artigiani, commercianti e microimprenditori hanno sofferto duramente durante la pandemia, pagando chiusure, restrizioni e adeguamenti sanitari dei luoghi di lavoro; hanno poi subito il rincaro delle materie prime e la febbre inflazionistica conseguenza soprattutto di speculazioni internazionali; subiranno gli effetti delle decisioni “green” che Strasburgo e Bruxelles impongono sul nostro patrimonio immobiliare e sulla produzione automobilistica; infine, ecco che saranno presi alla gola dalla crescita dei tassi. Un accanimento senza fine da parte di una politica economica europea miope nei confronti della piccola impresa. Intanto, le criticità croniche della difficoltà di accesso al credito, dei ritardi nei pagamenti della PA e delle troppe tasse rimangono inaffrontate. Mentre le sinistre di Schlein e di Conte sono impegnate a fare crociate a difesa del ‘pizzo di Stato’ o del reddito di cittadinanza elargito a pioggia, ci aspettiamo che il Governo Meloni sappia fare argine allo scempio di questa Europa dei ricchi e forti, tutelando, non a parole ma con atti concreti, chi in questo Paese continua a credere nella fatica del lavoro, nella propria bottega, negozio o fabbrichetta”.
E cresce l’attenzione alla sicurezza
L’Osservatorio Sara Assicurazioni ha esplorato i principali trend nel rapporto con le
due ruote a motore
Le due ruote a motore si ritagliano uno spazio sempre
maggiore nelle preferenze di mobilità degli abitanti di Torino. E viaggiano di pari passo
con una crescente attenzione alla sicurezza alla guida.
Sono questi i principali risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni,
che ha analizzato il rapporto dei torinesi con motocicli e ciclomotori.
Dati alla mano, più di uno su tre (44%) si dichiara interessato ad acquistare una moto
nel prossimo futuro, pensando quindi non al classico cinquantino quanto a veicoli di
maggior cilindrata, in prevalenza piccola-media (38%) ma anche cilindrate superiori
(8%).
A spingere i torinesi verso le due ruote a motore risultano in primis i fattori psicologici,
a cominciare dal desiderio di recuperare un senso di libertà (63%) e di lasciarsi alle
spalle, salendo in sella, lo stress e i problemi della quotidianità (35%).
Tutti questi dati lasciano ipotizzare nel complesso una domanda di mercato vivace per
le due ruote a motore, dopo un mese di maggio che in Italia ha registrato una crescita
importante con 42.884 nuove immatricolazioni, di cui 18.198 moto e 22.372 scooter.
Incoraggianti anche i primi cinque mesi del 2023, dove il mercato ha guadagnato
l’11,8% sullo stesso periodo del 2022 (fonte: ANCMA).
Diverso il discorso per scooter e moto elettriche, che nel complesso solo un 6% oggi
prenderebbe in considerazione, mentre una fetta significativa (65%) esprime dubbi
sull’opportunità di questa tecnologia e non sembra al momento intenzionata a rinunciare
agli aspetti più materiali della guida, come l’uso di marce e frizione.
Sicurezza in primo piano. Il desiderio di macinare chilometri in libertà si accompagna
a un’importante sensibilità verso i rischi alla guida. Un aspetto di rilievo se si
considerano le statistiche sull’incidentalità legata a questi veicoli.
A preoccupare è innanzitutto il rischio di infortuni (46%), a cui segue l’eventualità di
arrecare danni ad altre persone o beni (33%). Un 29% sottolinea, su altro versante, il
timore di subire furti o atti vandalici. Insieme all’adozione di comportamenti
responsabili, per più di uno su due (56%) un importante aiuto può venire dalla
tecnologia, che grazie a sistemi innovativi renderà l’esperienza di guida sempre più
sicura.
Per una protezione completa, i torinesi sottolineano l’utilità di una polizza assicurativa,
di cui apprezzerebbero soprattutto le opportunità di personalizzazione con le tutele
ritenute più utili al caso proprio (46%).
“La nostra ricerca ha evidenziato come il diffuso interesse per ciclomotori e motocicli si
accompagni, ed è un aspetto molto importante, a specifiche esigenze di sicurezza e di
tutela – commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer
Relationship di Sara Assicurazioni – “Come compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI
da anni portiamo avanti molte iniziative di educazione e sensibilizzazione alla sicurezza
per tutti gli utenti della strada e abbiamo sviluppato soluzioni complete e all’avanguardia
per soddisfare le più diverse necessità di protezione di chi, per lavoro o per passione,
sceglie questi mezzi per i propri spostamenti”.
*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area
geograf
Nell’ambito del percorso verso il nuovo Piano Regolatore Ascom Confcommercio approfondisce con il Comune di Torino gli aspetti di economia commerciale del Piano.
Martedì 11 luglio alle ore 11:00 gli assessori Paolo Chiavarino e Paolo Mazzoleni dialogheranno con la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa sulle opportunità e le criticità per il settore del commercio nella Torino di domani, con il contributo di Luca Tamini, professore del Politecnico di Milano ed esperto diEconomie di prossimità̀ e regolazione urbanistica e dell’architetto Elena Franco, che interverrà sui Distretti del Commercio come opportunità di sviluppo. In via Massena 20 a Torino.
Ripartiti dalla Giunta regionale i 10.735.000 euro che costituiscono il Fondo per la montagna relativo al 2023.
“Compiamo un altro passo – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso – all’interno della nostra strategia di attenzione e valorizzazione della montagna piemontese, cuore pulsante del territorio, che deve essere vissuta tutto l’anno con servizi e attività economiche oltre che come straordinario luogo di villeggiatura e turismo. Ed è per questo motivo che fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo dedicato grande attenzione alla nostre terre alte stanziando importanti risorse, come ad esempio gli oltre 10 milioni del bando per la residenzialità, i 3 milioni per le botteghe dei servizi e i fondi per le scuole, accanto ai contributi destinati alle Unioni montane”.
La disponibilità del Fondo è stata così ripartita:
– 7.090.000 euro alle Unioni montane sulla base della superficie del territorio montano e della popolazione residente; di questi, 2.364.00 euro sono riservati al finanziamento dei progetti presentati in attuazione del programma annuale della montagna;
– 3.043.000 euro per coprire parte dei costi del personale dipendente delle Unioni montane che svolge le funzioni regionali delegate.
Inoltre, 522.000 euro vanno a finanziare iniziative di promozione, salvaguardia del territorio, valorizzazione delle risorse umane, culturali ed economiche organizzate da enti pubblici, associazioni no profit e privati aventi particolare rilevanza e considerate strategiche per la Regione in quanto coerenti con le proprie politiche di sviluppo e promozione dei territori montani.
Con 80.000 euro sono finanziate le attività delle Commissioni locali valanghe.