E’ morto annegato Don Luigi Angelini, 60enne, parroco della Madonna della Sanità di Martina Franca (Taranto). Si era tuffato e stava facendo il bagno nella marina di Ostuni, ed era in spiaggia con un altro sacerdote che non è entrato in acqua. Gli addetti al servizio di pulizia della spiaggia hanno visto il corpo galleggiare e hanno dato l’allarme. Inutili i tentativi di rianimazione del personale dell’ambulanza del 118 e della Capitaneria di porto.
Ossessione e inferno migranti
Sulla questione migranti si scriveranno e diranno fiumi di inchiostro e di parole. Per cui lo faremo, per una volta anche noi. Ma senza una strategia e un senso comune di affrontare il problema non ne verremo fuori. Scappano dalla guerra e da situazioni disumane, ma quelli che arrivano, sono quelli che si possono permettere di pagare la tangente ai trafficanti. Un business enorme e senza rispetto di regole, di pietà e carità. Pietà e carità che si voleva solo dall’Italia e, ora, in parte, anche dagli altri Paesi. Così dei nuovi immigrati, sbarcati, a Pozzallo, dalla nave della Guardia di Finanza Monte Sperone e dal pattugliatore Protector di Frontex, l’Italia ne accoglierà 200 e gli altri 250 saranno suddivisi fra Spagna e Portogallo (50 migranti a testa), Francia e Malta 100. Comunque sia, il riparto non equo, ma è meglio di niente! L’altra mezza Europa (che aderisce a Visegread). Sui migranti si intensificano anche le accuse reciproche. Per il premier maltese Jospeh Muscat è scorretto usare Facebook o Twitter per gestire il problema dei migranti. D’accordo con il premier maltese, ma ormai il mondo va da quella parte, anche se non è un bene. Secondo il premier
ceco Andrej Babis “un tale approccio per gestire i migranti è la strada per l’inferno”.A parte la carità e pietà, non è che 600 milioni di africani possano venire in Italia e in Europa. Il problema è da risolvere là, con meno guerre e accordo di tutte le nazioni (compresa la Cina) che fa affari d’oro in Africa. Intanto sulla pelle dei migranti si fanno giochi politici e campagna elettorale che in Italia non ha mai fine.Nel frattempo si riapre un altro caso Ong perché due imbarcazioni della spagnola Proactiva Open Arms sono nella zona Sar (Search and rescue) tra il nostro Paese e Libia che, attraverso i portavoce, dichiarano “navighiamo verso quel posto dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo”. Netta, da Mosca la risposta di Salvini “risparmino fatica perché in Italia non ci arrivano”. Praticamente una storia infinita.
Tommaso Lo Russo
L’Egitto punta sui turisti italiani
L’Egitto ha l’obiettivo di ospitare 400 mila turisti italiani, raddoppiando i numeri dello scorso anno. Nel 2017 i connazionali che hanno scelto la terra delle piramidi per le vacanze – scrive l’agenzia Ansa – sono stati 255 mila. L’ambasciatore egiziano in Italia, Hisham Badr, intervenuto alla premiazione del concorso “Vinci l’Egitto”, organizzato all’Accademia d’Egitto a Roma ha detto che “I turisti italiani stanno cominciando a tornare: nel 2010 avevamo un milione e 200 mila turisti dall’Italia, ma stiamo facendo passi avanti”. E nella stagione estiva si registra un aumento del 100-200% delle prenotazioni.
E’ caduta da circa sei metri d’altezza, mentre si trovava su una scala al primo piano di una palazzina a Termoli. La donna, di circa 40 anni, era sul balcone per pulire il condizionatore. Per cause in corso di accertamento, è caduta riportando ferite gravissime alla testa ed in varie parti del corpo. Ad accorgersi dell’incidente un giovane straniero di origine africana che ha dato l’allarme. Ora la donna è ricoverata all’ospedale in stato di coma. (foto archivio)
DALLA CAMPANIA A 17 anni è morto nella notte all’ospedale di Aversa, nel casertano, a seguito di un incidente stradale avvenuto a Casal di Principe. Il ragazzino era a bordo di uno scooter con un amico e, secondo quanto accertato dai carabinieri, i due si sono scontrati frontalmente su Corso Umberto I, la via principale della città, con una Smart. Il motorino, sostengono gli accertamenti, avrebbe tentato un sorpasso azzardato quando è sopraggiunta la vettura sulla corsia opposta. L’amico della vittima è stato portato in clinica con diverse contusioni ma è stato poi dimesso.
E’ forse il caso di tornare sulla notizia di questi giorni, rilanciata dal “Torinese”, riguardante le origini della bandiera di Genova e la bizzarra idea del sindaco della città che, per fare cassa, pensa di chiedere alla regina Elisabetta gli arretrati dell’affitto della bandiera di San Giorgio per due secoli e mezzo. Nel Medioevo infatti Londra ottenne la possibilità di issare sulle sue navi la bandiera della Repubblica marinara di Genova in cambio di un tributo annuale che dopo secoli diventò un regalo. A parte il tradizionale “vizio” dei genovesi per le palanche, per i quattrini, che fa sorridere tutti gli italiani, la bandiera di Genova ha una storia gloriosa, quasi millenaria, che deriva dalla Prima Crociata. Così come sono gloriosi i personaggi genovesi che contribuirono alla liberazione di Gerusalemme nel 1099 dai Fatimidi, dinastia sciita, ma nei libri di storia, nei quali già si parla poco di Crociate, si ricorda sempre e solo Goffredo di Buglione e ci si dimentica facilmente di Guglielmo Embriaco. Chi era costui? Nobile genovese, condottiero, stratega, avventuriero e costruttore, l’Embriaco è stato una delle figure più rilevanti della prima
Crociata. Quasi come Goffredo di Buglione. Mentre Genova lo ricorda con statue, monumenti e torri, i libri narrano le sue gesta davanti alle mura della Città Santa. Crociati stanchi e distrutti dalla sete e dal caldo torrido assediano la città con la forza della disperazione trascinati dal predicatore Pietro l’Eremita. Il dipinto di Francesco Hayez nel Palazzo Reale di Torino immortala la scena. Tra quei cristiani c’era anche Guglielmo Embriaco. Fonti alla mano, gli storici di Genova fanno presente che i genovesi adottarono la bandiera di San Giorgio (croce rossa in campo bianco) proprio durante la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro ( come ben si vede nel quadro di Hayez) per poi cederla, un secolo dopo, agli Inglesi nel 1190 con la mediazione di Riccardo Cuor di Leone, le cui galee nel Mediterraneo si sentivano più sicure se battevano la bandiera con la croce rossa. Le galee genovesi erano infatti molto temute sui mari e nessuno si azzardava ad attaccarle. La croce rossa fu poi concessa anche ai Milanesi a metà del Duecento. Secondo la leggenda,
San Giorgio sarebbe apparso ai crociati durante la spedizione in Terra Santa insieme a creature celesti sventolanti vessilli con croci rosse su sfondo bianco. Fu da allora che i genovesi assunsero quella croce nella loro bandiera senza abbandonarla mai più. Il fatto importante non è tanto la cessione della bandiera genovese alla regina d’Inghilterra e in seguito ai Milanesi ma piuttosto il contributo decisivo che i genovesi diedero per restituire Gerusalemme ai cristiani, anche se per poco tempo. Embriaco
nacque a Genova nel 1070 in una famiglia imparentata con gli aristocratici Spinola. Gli fu dato l’appellativo di Embriaco per la sua passione per il vino. Fin da giovane studiò l’arte militare, in particolare la progettazione di macchine d’assedio necessarie a quel tempo per scavalcare le mura di fortezze e città. Sbarcato a Giaffa (l’antica Tel Aviv) distrusse le sue galee per non farle cadere in mano nemica e con la legna recuperata costruì alcune torri d’assedio per lanciare l’assalto a Gerusalemme. Condusse i suoi balestreri genovesi sotto le mura della città che fu conquistata il 15 luglio 1099 da un esercito sfinito per la sete. Gli esperti ci dicono che quando la perdita di volume idrico supera il 15% restano poche ore per reidratare il corpo prima di morire. Ebbene, nell’estate del 1099, migliaia di crociati subirono questo processo di disidratazione e molti morirono di sete. Crociata era anche sinonimo di bottino e l’Embriaco né approfittò come tanti altri ma quello che prese e portò con sé a Genova da Gerusalemme era qualcosa di eccezionale che ancora oggi divide gli storici. Era il Sacro Catino, un piatto di vetro verde nel quale, secondo la tradizione cristiana, Gesù avrebbe mangiato l’agnello pasquale nell’Ultima Cena o forse era
più semplicemente un oggetto di arte islamica del X secolo. Oggi il sacro catino è conservato nella cattedrale di San Lorenzo a Genova e al tempo delle crociate era stato scambiato perfino per il mitico Santo Graal. Onore dunque ai simpatici e gloriosi genovesi. E per saperne di più, quando si va a Genova, è interessante fare un salto nel bellissimo Museo del Mare Galata, al Porto Vecchio, dove un tempo si costruivano le potenti galee genovesi.
Filippo Re
DAL PIEMONTE Un bimbo di sei anni è morto nel cortile di un’azienda agricola in una frazione di Centallo, nel Cuneese, investito da un trattore nel cortile dell’azienda di famiglia. Intervenuti, i medici non hanno potuto che constatare la morte. Il mezzo agricolo, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, era guidato dal nonno del bambino, che nel corso delle manovre non si sarebbe accorto del nipote. L’anziano è ora in ospedale in stato di choc.

DALLA SARDEGNA – Sarebbero stati dissidi tra coniugi alla base dell’omicidio suicidio. Un uomo ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita a Senorbì, nel Sud della Sardegna, a 40 chilometri da Cagliari. La vittima è Paola Sechi, 51 anni casalinga che sarebbe stata strangolata dal marito Carlo Cincidda, di 62 anni, ex lavoratore della locale cantina sociale, che è stato trovato cadavere, dopo essersi lanciato nel vuoto, proprio vicino alla stessa cantina.I carabinieri stanno svolgendo le indagini.
DALLA CAMPANIA – Sarebbe passato per quasi 400 volte dai caselli della Tangenziale di Napoli senza però mai pagare il pedaggio: la Polizia Stradale di Fuorigrotta ha fermato un uomo di 66 anni a bordo di un’auto con targa polacca. L’accusa è di insolvenza fraudolenta, poiché l’automobilista sarebbe riuscito a non pagare il pedaggio per 394 volte. La Stradale lo ha bloccato dopo che aveva superato, accodandosi a un veicolo, la pista Telepass della barriera Astroni, alla guida di una Audi A4 in noleggio.L’uomo aveva inoltre la patente scaduta, verrà denunciato in stato di libertà e gli sono state contestate sanzioni amministrative per centinaia di euro.