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CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 822

Io non gioco. Vinco! A Palazzo Lascaris la giornata conclusiva

usura lascarisProgetto contro il gioco d’azzardo e a favore dell’uso responsabile del denaro

 

Un impegno concreto contro il gioco d’azzardo e a favore dell’uso responsabile del denaro. Questo lo scopo del progetto per le scuole superiori “Io non gioco. Vinco!”, realizzato dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura in collaborazione con l’Associazione Acmos, la cui giornata conclusiva si è svolta mercoledì 20 maggio nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris. Con il consigliere regionale Gabriele Molinari, delegato all’Osservatorio, sono intervenuti Elena Lumetta dell’Associazione Acmos, Andrea Zummo, responsabile educativo di Libera Piemonte e Maria José Fava, referente di Libera Piemonte. “Da anni l’Osservatorio è impegnato in prima linea contro il gioco d’azzardo – ha dichiarato Molinari, aprendo i lavori – responsabile dell’indebitamento e del senso di fallimento che, soprattutto in tempo di crisi, illude le categorie più disagiate che un colpo di fortuna possa imprimere una svolta all’esistenza”.

 

Lumetta ha ricostruito, attraverso un video, i momenti salienti delle attività e dei laboratori svolti in oltre una trentina di classi delle scuole medie piemontesi.Zummo e Fava hanno invece ricordato che il gioco d’azzardo è uno dei “settori” in cui la mafia prospera e fa affari. E, a pochi giorni dal 23 marzo, ventitreesimo anniversario della strage di Capaci, hanno sottolineato la frase del magistrato Giovanni Falcone secondo cui più dell’esercito, contro la mafia, può la scuola, perché l’istruzione e la capacità di discernere e ragionare possono tenere lontane le giovani generazioni dalla criminalità.Al termine dell’incontro, cui hanno partecipato anche il vicepresidente della Giunta regionale Aldo Reschigna e il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, i ragazzi hanno presentato i propri elaborati.

 

(www.cr.piemonte.it)

La Torino noir di Mario Pippìa

pippia“Il vizio dell’odio”, “La casa senza ombra”, “Il vangelo di Anna” e “Il paradiso dei vigliacchi”; tutti ambientati a Torino o in Piemonte, tutti con gli stessi protagonisti principali: il commissario Polloni, della questura centrale, il suo amico e collega Giacomo Rizzo e, da qualche tempo, Federica Conte

 

 

Sono nato a Torino domenica 28 Aprile 1963. Penso che sia importante il fatto che sia nato di domenica: tutti quelli che ho conosciuto e che sono nati di domenica, come mia figlia Martina, sono persone positive, solari, divertenti e simpatiche. Anche io, ovviamente, qualunque cosa voglia dire solare. Sono molto legato a Torino, città per cui nutro una specie di amore-odio. Amore per la città e la maggior parte dei suoi abitanti; odio per quei pochi che Torino riescono a rovinarla, facendola diventare una “metropoli” senza personalità. Ho iniziato a scrivere quasi per caso grazie a Mariano Rizzo, un geniale scrittore pugliese che mi onora della sua amicizia. Grazie a lui ho scoperto il piacere di inventare un mondo, metterci dei personaggi e farli vivere: una sensazione molto vicina all’atto di creazione. E sempre grazie a lui ho conosciuto nel 2007 Alberto Giachino, della Graphot Editore, che stava cercando storie gialle ambientate a Torino per una collana chiamata Dark Side.

Con loro ho pubblicato “Dove la notte inizia” nel 2009, e “Tabula rasa” nel 2011. Successivamente ho continuato in autonomia, pubblicando su Amazon, in versione elettronica, “Il vizio dell’odio”, “La casa senza ombra”, “Il vangelo di Anna” e “Il paradiso dei vigliacchi”; tutti ambientati a Torino o in Piemonte, tutti con gli stessi protagonisti principali: il commissario Polloni, della questura centrale, il suo amico e collega Giacomo Rizzo e, da qualche tempo, Federica Conte. Oltre ai tre protagonisti principali, ci sono altri personaggi che girano intorno a ogni puntata: la dottoressa Adele Crota, patologa; Silvio Marotta, amico da lunga data di Polloni ed esperto di informatica e tecnologia in genere; il professor Barovero, insegnante in pensione, e poi altri che variano di racconto in racconto, e che a volte mi diverto a ripescare. Tutti i miei personaggi nascono dalla vita reale, sia dai miei amici e conoscenti, sia da quanti sfiorano la mia vita anche solo per un breve istante. Se mi vedete in giro e vedete che vi sto osservando, non preoccupatevi: probabilmente sto pensando a come uccidervi. Meglio tenermi buono, e chiedermi un autografo o un selfie.

 

Mario Pippìa 

Una garanzia di lavoro per i giovani

GIOVANI CONSULTAI primi dati del progetto che ha lo scopo di intercettare un flusso di circa 17mila ragazzi l’anno

 

Durante la seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Attività produttive, presiedute da Daniele Valle e Raffaele Gallo, si è parlato di “Garanzia Giovani”, progetto nato ad aprile 2014.L’assessore all’Istruzione e al Lavoro Gianna Pentenero ha illustrato i primi dati del progetto che ha lo scopo di intercettare un flusso di circa 17mila ragazzi l’anno (tra i 16 e i 22 anni) che, concluso il percorso di studi, non ha ancora un lavoro.

 

  • Più di 5mila ragazzi hanno utilizzato il servizio
  • Circa 3.500 assunti o in tirocinio
  • Altri 2.400 avviati a percorsi di formazione
  • 274 inseriti nel Servizio Civile nazionale

 

"Creme Caramel", fragranze, cosmesi e bijoux in Val Pellice

Un centinaio di fragranze, bijoux per tutti i gusti, profumatori per l’ambiente, saponi di Marsiglia, creme per il corpo, il tutto mantenendo le caratteristiche di qualità e ricercatezza

 

pelliceAttenzione a non lasciarsi ingannare dal nome, “Creme Caramel” non è una pasticceria, bensì un negozio in cui ogni donna ci troverebbe uno e più motivi per fare dello shopping di qualità. Nato quattro anni fa, con l’idea di offrire qualcosa di nuovo alla Val Pellice, Creme Caramel propone un vasto repertorio di profumi di nicchia, non trovabili nelle profumerie commerciali e un po’ di bijoux. Da questo progetto iniziale, il negozio ha pian piano preso una sua forma, arrivando, nel tempo, ad avere un centinaio di fragranze, bijoux per tutti i gusti, profumatori per l’ambiente, saponi di Marsiglia, creme per il corpo, il tutto mantenendo le caratteristiche di qualità e ricercatezza.pellice2

Oltre a tutto ciò, si possono trovare cosmetici del marchio Eva Garden e l’oggettistica regalo di Mathilde M. Tra i marchi più rinomati, Reminescence, Lorenzo Villoresi, Les Nereides, Ortigia, Fragonard, Exoal, Ottoman, per citarne alcuni. Non resta che dedicarsi del tempo per se stessi e passare un pomeriggio fuori porta, tra le fragranze e gli oggetti unici, dal tocco discreto ed elegante.   Creme Caramel si trova a Torre Pellice, in via Arneaud1.

Angela Barresi

 

L’Italia e gli italiani raccontati al Salone in due modi diversi

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Uno è un libro molto serio, “Un paese ci vuole” (Longanesi), l’altro decisamente più scanzonato “Vite segrete dei grandi  scrittori italiani: tutto ciò che non vi hanno mai raccontato su di loro” (Electa); ma entrambi suggeriscono quanto l’odierna (tanto conclamata) rottamazione sia una  pessima idea, perché l’esperienza ha sempre qualcosa da insegnare

 

Se  non siete convinti,  ma un dubbio comunque vi tange, una bella spinta nella giusta direzione ve la da “Un paese ci vuole” (Longanesi): pamphlet antirottamazione della giornalista del “Fatto Quotidiano” Silvia Truzzi che ha raccolto le sue  interviste a 16 italiani importanti. E in epoca di roboanti (spesso vuoti) slogan sciorinati in 140 caratteri, questo libro scorre piacevolmente controtendenza. Qui si raccontano “i grandi vecchi” che (non solo  per l’autrice) hanno reso l’Italia migliore e la rappresentano…e buttali  via personaggi come Camilleri, Ceronetti, Magris, Citati,  Dacia Maraini,  Luciana Castellina e tutti gli altri.  16 personalità dai capelli  bianchi che riannodano fili del passato, commentano il  presente, azzardano pronostici  sul futuro. Certo, si parla di politica ma, più di tutto, risalta lo spessore intellettuale e umano dei protagonisti. A partire dal grandissimo “cuntatore” Andrea Camilleri, voce arrochita dalle tante Multifilter, che ricorda gli anni in Rai, parla di mafia, Sciascia e Mattei; Claudio Magris che dalle finestre del Caffè  S. Marco di Trieste vede un paese che va sempre peggio e constata amaramente che “il sapere non è più un valore”; Guido Ceronetti convinto che la politica sia una menzogna incarnata; il giornalista, scrittore e velista Piero Ottone che rinvanga quando licenziò (pentendosene) Montanelli; Giovanni  Sartori ripercorre i suoi gloriosi anni a Stanford, alla Columbia University , la conoscenza di Ronald Reagan e ricorda che forse è l’unico con cui la Fallaci non litigò mai, (anzi a New York preparava per lui ottimi  pranzetti); Pietro Citati che discetta amabilmente di Manzoni, Leopardi, letteratura russa e francese  per arrivare all’amicizia con Calvino, Pasolini e Fruttero. Poi, Luciana Castellina e Dacia Maraini, fatte di antica tempra e che in un sol boccone potrebbero mangiarsi le rampanti ministre di oggi. La prima, dirigente e militante comunista tutta d’un pezzo; la seconda che ricorda i genitori Fosco e Topazia,  l’infanzia a Kobe, l’amore e il legame indissolubile con  Moravia. C’è un filo, neanche  poi tanto  sottile, che lega questi grandi  saggi: l’analisi acuta e disincantata del rapporto tra passato e  presente.

 

Di tutt’altro tenore è “Vite segrete dei grandi scrittori italiani” (Electa) di Lorenzo Di  Giovanni e Tommaso Guaita. Dopo i volumi sulle vite di artisti e scrittori internazionali, qui a essere svelate  sono le storie  bizzarre e gli aneddoti più curiosi degli autori più celebrati sui banchi di scuola, spesso non amati, vissuti con noia e disinteresse. Ma scoprire che Macchiavelli sollazzava gli amici con storie sboccate e bazzicava i postriboli, o che il perfettino Dante, in gioventù,  stilava elenchi  delle fanciulle più procaci e scambiava insulti a suon di rime, sono  soddisfazioni che alzano immediatamente l’asticella del gradimento. E’ insomma una visione  più ampia delle  personalità  di  36 scrittori, e un modo divertente per apprendere, anche attraverso disegni (che sfiorano un po’ la caricatura) per es che: Pirandello aveva una moglie  inquietante che di notte si aggirava brandendo un coltello, Boccaccio rubava manoscritti e  preziosi codici dall’Abbazia di Montecassino, Manzoni invece era agorafobico e ossessionato dal cinguettio  degli uccelli … e le altre chicche scopritele voi.

 

 Laura Goria

Torino, la città del jazz

jazz musica

Locali storici, artisti internazionali, jam session estemporanee e rassegne decennali. E tutto ciò che ha trasformato il jazz nella colonna sonora di Torino

 

Un libro, scritto da Marco Basso, che ripercorre le tappe fondamentali della storia del jazz a Torino, ricordandone i protagonisti, i luoghi e le vicende più importanti. Un excursus costellato di aneddoti irripetibili, malinconici o divertenti, dei ricordi dei testimoni, delle immagini più belle. I nomi, le voci, i brani che hanno condizionato e arricchito la città negli ultimi cento anni. «Torino negli anni si identifica nel jazz innescando un feeling e un’affezione storica. Questo legame ha permesso alla città – ospitando concerti, rassegne e festival – di produrre l’humus che genera appassionati, collezionisti, musicisti di straordinaria levatura. Sono proprio loro, i cultori del jazz, che ne diventano poi i reali attori: questi, mentre fanno i lavori più disparati, dal notaio al direttore di banca, all’operaio, nel tempo libero ascoltano e suonano jazz. Ed è proprio il loro inesauribile entusiasmo che ha contribuito e contribuisce fortunatamente tuttora a mantenere il jazz vivo, nei locali, nelle piazze, nelle cantine. Il jazz è un modo di vivere, un virus benevolo che contagia tutto ciò con cui viene a contatto: è cultura, letteratura, pittura, e Torino ne rappresenta una delle più autentiche espressioni.»  Il libro verrà presentato mercoledì 20 maggio alle ore 18 alla Piazza dei Mestieri di Via Durandi.

 

Marco Basso nasce a Torino l’8 febbrai odel 1958. È felice di essere un acquario esoprattutto di fare nella vita le cose che ama, come occuparsi di musica e di arte figurativa. Giornalista musicale, laureato in lettere, conduttore radiofonico dall’alba delle «private» ai programmi storici di Radiorai (Stereodrome, Planet Rock, Stereonotte), insegna Storia dell’Arte. Idea e coordina Le Chiavi Della Musica, progetto di divulgazione musicale per le scuole superiori, per il quale scrive Orecchie: istruzioni per l’uso. Da anni scrive di musica sulle colonne della STAMPA.

 

 

PREFAZIONE DI ENRICO RAVA

 

 

 

 

Coordinamento No Zoo: una nuova petizione

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NESSUN ANIMALE, NEPPURE ACQUATICO, DOVRA’ ESSERE COINVOLTO NELLA RIQUALIFICA DI PARCO MICHELOTTI. PRESENTATA A PALAZZO CIVICO LA NUOVA PETIZIONE RIVOLTA AL SINDACO PIERO FASSINO

 

Riceviamo e pubblichiamo


In occasione della tribuna giornalistica che si è tenuta presso Palazzo Civico, ottenuta a seguito delle centinaia di firme raccolte in pochi giorni dal Coordinamento No Zoo, le associazioni animaliste e ambientaliste lanciano una nuova petizione sulla piattaforma Change.org dal titolo “No Zoo a Torino”. L’iniziativa questa volta è rivolta in particolare al Sindaco di Torino e al Presidente del Consiglio comunale.La nuova petizione, supportata dalla relazione specialistica dal titolo “Gli zoo, inutili e dannosi per gli animali”, illustrata in occasione della conferenza odierna dal dott. Enrico Moriconi, ribadisce le ragioni btecnico-scientifiche del dissenso delle associazioni animaliste e ambientaliste circa l’ipotesi di coinvolgere animali in cattività nell’ambito della futura destinazione del Parco Michelotti.”Non dovrà ricomparire alcun animale, né in gabbia, né dietro ad un recinto, né dentro ad un acquario o ad una teca, nella riqualificazione di Parco Michelotti” – dichiara Gualtiero Crovesio, Responsabile territoriale della LAV. Non sarebbe tollerabile, tantomeno nel luogo in cui il vecchio zoo era stato chiuso nel lontano 1987 e in cui nel frattempo si sono tenute due edizioni del VegFestival, neppure l’ipotesi di aprire esclusivamente uno spazio di promozione di zoo o bioparchi – conclude Crovesio”. Si ricorda inoltre che il progetto di valorizzazione del Parco è stato approvato senza il parere – obbligatorio ai sensi del Regolamento comunale tutela animali – della Consulta delle associazioni di volontariato animalista della Città di Torino.

 

 

LINK NUOVA PETIZIONE:

https://www.change.org/p/torino-animalisti-no-zoo-no-zoo-a-torino

 

 

I nostri NO e i nostri SI’

 

NO alla presenza di animali in cattività nel Parco e quindi NO alla loro sofferenza,

NO alla logica della privatizzazione del bene pubblico,

SI’ alla gestione del privato sotto convenzione che ne garantisca al meglio la pubblica fruizione, sotto controllo pubblico;

NO alla pregiudiziale della migliore offerta economica,

SI’ al miglior progetto sostenibile economicamente; reversibile, con possibilità di rivalsa da parte della Città qualora non correttamente realizzato e gestito;

SI’ all’abbattimento delle costruzioni precarie presenti per riportare a naturalità il luogo;

NO ad attività disparate di carattere commerciale, turistico, sportivo, senza garanzie per la fruizione pubblica dell’area nel suo complesso;

NO ad un bando ad personam in base a offerte già avanzate;

SI’ alla valenza didattica e ad attività protette per i bimbi.

 

Coordinamento No Zoo: LAV Lega Anti Vivisezione, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, L.I.D.A – Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia, Ecopolis, Molecola – Circolo Legambiente Torino, OIPA, Le Sfigatte, “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori” – Comitato di Torino, Associazione META – sezione di Torino

Rotary, Inner Wheel e Rotaract a Librolandia

rotaryL’obiettivo della presenza è soprattutto quello di comunicare quanto il Rotary ha fatto, sta facendo e farà nella società, attraverso i tanti service organizzati dai club che incidono positivamente sulla qualità della vita di migliaia di persone

 

Per la prima volta al salone del libro di Torino sarà presente uno stand gestito dal Rotary, dall’Inner Wheel e dal Rotaract (le tre organizzazioni che hanno matrice rotariana) che intendono così manifestare anche al grande pubblico la loro identità e le loro realizzazioni a livello internazionale e locale. L’obiettivo della presenza è soprattutto quello di comunicare quanto il Rotary ha fatto, sta facendo e farà nella società, attraverso i tanti service organizzati dai club che incidono positivamente sulla qualità della vita di migliaia di persone. Si parla di un’associazione che nel mondo conta oltre 1 milione e 200 mila soci, è rappresentata con un seggio alle Nazioni Unite ed ha una storia che risale al 1905, quando l’americano Paul Harris la fondò nei dintorni di Chicago. L’Inner Wheel è un’associazione partner del Rotary, nata invece durante il secondo conflitto mondiale sempre negli Stati Uniti e come club esclusivamente femminile, per continuare le attività dei rotariani impegnati nello scontro bellico e servire la società civile in un momento di particolare difficoltà. Il Rotaract, infine, è un sodalizio di componenti tra i 18 ed i 30 anni, istituito in tutto il mondo nel 1968, anche in risposta al fermento sociale che si è vissuto in quegli anni.

 

Come in tutte le altre occasioni, sarà realizzato un importante progetto, denominato “Pinocchio”, grazie al quale saranno fornite decine di tablet a supporto dell’iniziativa “Scuola in ospedale”, che offre ai bambini ricoverati la possibilità di seguire corsi scolastici durante la loro degenza.

Oltre a questa importante iniziativa, lo stand illustrerà, con ampi pannelli ricchi di fotografie, 60 iniziative realizzate dai club del Piemonte sul territorio regionale ed all’estero. Fra queste degne di nota la cura della talassemia (che in pochi anni ha salvato la vita a decine di migliaia di bambini in Marocco), la realizzazione del microcredito (che ha consentito ad una trentina di piccoli imprenditori ed artigiani di avviare un’attività ea condizioni agevolate), il sostegno a MUSe (una ONLUS che aiuta i bambini immigrati ad inserirsi nelle scuola), il progetto “Guanti Rossi” (che aiuta i bambini sordi nell’apprendimento della scrittura e della lettura), il progetto “Abili per l’arte” (che consente ai non vedenti di scoprire i quadri esposti a Palazzo Madama).

 

Il Rotary inoltre organizzerà quattro conferenze nei locali del Salone, in cui presenterà alcuni libri significativi legati alla propria attività, mentre l’Inner Wheel organizzerà altre quattro conferenze presso l’Hotel Méridien. Allo stand saranno esposte decine di libri, sia di carattere “istituzionale” (la storia del Rotary e dell’Inner Wheel, le azioni a favore della collettività, ecc.), sia di carattere culturale (opere scritte da rotariani ed “innerine” che spaziano sui temi più vari, dalla storia all’arte, dalla finanza alla narrativa. Per quanto riguarda il 14 maggio, alle ore 13.30 presso la Sala Avorio, Bruno Gambarotta presenta il volume di fiabe tanzaniane “Tutukane”: un libro di grande impatto emotivo che fa scoprire la ricchezza culturale di un mondo ancora poco conosciuto. Alle ore 20.30, presso la Sala autori, Gianni Garrino presenterà il suo libro “Gli spiriti vaganti e l’uomo nuovo”, un volume che fa scoprire aspetti sconosciuti di Torino. Entrambi gli appuntamenti sono organizzati dal Rotary (insieme con Inner Wheel e Rotaract) che il giorno successivo continuerà con la presentazione di Simone Bruno del suo volume “Affiancare le famiglie fragili”, che illustra l’attività svolta da Paideia (ONLUS che si occupa di bambini affetti da problematiche psichiche) per aiutare i bimbi e le loro famiglie a vivere una vita il più possibile serena e “normale”. Il 18 maggio infine Paolo Gardino parlerà alle ore 11 del progetto “Il Rotary e la lotta alla talassemia”, un’iniziativa che, nel giro di pochi anni, ha salvato decine di migliaia di bambini malati, offrendo loro cure efficaci che garantiscono la possibilità di vivere serenamente con l’assistenza di personale specializzato. A seguire Ernesto Ramojno parlerà dell’azione della ONLUS “La scialuppa”, che offre assistenza ed aiuto finanziario alle vittime dell’usura.

 

Giovanni Vagnone

 

Le conferenze organizzate:

giovedì 14 maggio ore 13.30: Bruno Gambarotta presenta il libro di fiabe TUTUKANE (Sala Avorio);

giovedì 14 maggio ore 20.30: Gianni Garrino presenta “Gli spiriti vaganti e l’uomo nuovo” (Sala Autori);

venerdì 15 maggio ore 14.30: Luisa Vinciguerra presenta “Lo spirito dell’Inner Wheel” (Hotel Méridien);

venerdì 15 maggio ore 15.30: Silvia Bader presenta “Costanza d’Altavilla” (Hotel Méridien);

venerdì 15 maggio ore 17.30: Anna Maria Calciati presenta “Le donne nella letteratura tedesca” (Hotel Méridien);

lunedì 18 maggio ore 11.00: Ernesto Ramojno presenta “Come combattere l’usura” e Paolo Gardino  presenta “Il Rotary costruisce un ponte sul Mediterraneo”.

"Europeans Under the Same Sky"

ConsultaUE

Cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso “Diventiamo cittadini europei” a cura della Consulta Europea

 

Hanno lavorato per mesi in classe con i loro insegnanti sui temi dell’Europa per partecipare alla 31a edizione del  concorso “Diventiamo Cittadini Europei” ed hanno vinto. Questa mattina l’aula consiliare di Palazzo Lascaris era piena di ragazzi vivaci e colorati: oltre ai 180 studenti vincitori del concorso bandito dalla Consulta europea c’erano anche compagni di classe, insegnanti e dirigenti scolastici.

 

“Quest’anno hanno partecipato al concorso 1.300 studenti di 80 scuole di tutto il Piemonte: una grande partecipazione che segna il successo di un’iniziativa che in 30 anni ha coinvolto 20 mila studenti – ha commentato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti durante il saluto iniziale -. I ragazzi si sono confrontati su temi importanti per il loro futuro: i diritti e i doveri dei cittadini dell’Europa e la disoccupazione che colpisce soprattutto i più giovani, temi che riguardano la vita di tutti noi e ci portano a riflettere sull’importanza di avere un’Europa unita che sia in grado di dare risposte concrete”.

 

“Dobbiamo ricordarci  – ha proseguito Boeti – che l’Europa è nata per dare pace e stabilità al mondo dopo 180 milioni di morti delle due guerre mondiali ed anche del fatto che moltissimi dei nostri compatrioti in passato hanno dovuto emigrare per trovare una vita migliore, esattamente come oggi stanno facendo migliaia di uomini e donne che ogni giorno arrivano sulle coste delle Sicilia con i barconi della speranza”.

 

Gli studenti vincitori del concorso partecipano ogni anno ad alcuni viaggi di studio nelle sedi delle istituzioni europee. Proprio da uno di questi viaggi degli studenti, lo scorso novembre a Berlino in occasione dei 25 anni della caduta del Muro, è nato lo slogan “Europeans Under the Same Sky” che, stampato sulle magliette della Consulta Europea regionale, è diventato il ricordo tangibile della giornata di premiazione. Al termine della cerimonia i ragazzi ed i loro insegnanti sono stati invitati a partecipare al Salone del Libro alla presentazione del Dvd dello spettacolo “L’Europa a 100 anni dalla Grande Guerra”.

 

www.cr.piemonte.it

Lancia Delta S4, storia di un mito

deltaIl debutto iridato di questa straordinaria vettura avvenne in occasione del RALLY RAC inglese, e fu subito un trionfo grazie alla vittoria del grande pilota finlandese Henri Toivonen


Venerdì 15 maggio alle ore 19 presso L’Aquilone di Via Valdellatorre106/c verrà presentato il libro “LANCIA DELTA S4” di Vittorio Roberti e Luca Gastaldi. Nel novembre del 1985 salì alla ribalta dei rally mondiali la Lancia Delta S4. Il debutto iridato di questa straordinaria vettura avvenne in occasione del RALLY RAC inglese, e fu subito un trionfo grazie alla vittoria del grande pilota finlandese Henri Toivonen. A trent’anni esatti da quell’impresa la storia della S4 è stata ricostruita in un libro (il primo in assoluto dedicato esclusivamente a questo modello) grazie a Vittorio Roberti e Luca Gastaldi. Il primo dei due autori è un ingegnere che ha lavorato presso il reparto corse Abarth dal 1979 al 1994 , e che del progetto SE038 ( quello che inizialmente identificava la Delta S4) ha seguito molte fasi di sviluppo. Gastaldi è un giornalista specializzato in storia dell’automobile ,autore in precedenza,nel 2010, di una pubblicazione a quattro mani insieme con Sergio Limone,”Le Abarth dopo Carlo Abarth”.La S4,oltre ad essere stata la prima 4×4 del Gruppo Fiat,sfoggiava un motore dotato di doppia sovralimentazione mista con compressori volumetrico e turbo. Nel libro viene trattata in maniera completa tutta la storia del modello. Quasi 400 pagine,oltre 1000 fotografie e decine di illustrazioni tecniche per descrivere l’evoluzione e le differenze tra la versione stradale e quella da competizione. Ci sono anche le testimonianze dei protagonisti (da Cesare Fiorio a Miki Biasion), gli “allestimenti gara”, le caratteristiche dei prototipi e delle versioni definitive,la storia dettagliata di ogni singolo telaio e tanto altro. Praticamente tutto, in una vera e propria bibbia su questa famosa Lancia entrata nella leggenda.

Helen Alterio