CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 611

Sere d’estate al castello di Masino

Ogni giovedì fino al 5 settembre 2019, dalle ore 18 alle 22

 

Privo di luna quella notte, altero

di stelle il ciel quanto più mai splendea

onde assai bene si scorgeva il sentiero.

Tommaso Valperga di Caluso (Euforbo Melesigenio), Scherzo Epico, 1808

 

Nell’ambito della rassegna Sere FAI d’Estate, ogni giovedì fino al 5 settembre il Castello e Parco di Masino, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), prolungherà l’apertura oltre l’orario abituale e dalle 18 alle 22 si animerà di luci, suoni e colori proponendo un ricco programma di eventi. Immancabili ingredienti delle serate saranno i piatti e i vini tipici del territorio degli aperitivi sulla terrazza panoramica per rilassarsi alla vista della Serra d’Ivrea e del paesaggio del Canavese.

 

Giovedì 29 agosto appuntamento con Aperitivo in…acquerello in compagnia di Maria Giachetti, restauratrice e pittrice, che illustrerà i segreti dell’acquerello paesaggistico e inviterà gli ospiti a lasciarsi ispirare dal panorama del Canavese e della maestosa catena alpina per creare il proprio dipinto (materiali necessari a cura dei partecipanti).

 

Chiuderà la rassegna, giovedì 5 settembre, un Aperitivo in…jazz a base di prodotti enogastronomici del territorio e una sessione jazz a cura dell’associazione Musica Insieme, da godere sulla più bella terrazza panoramica del Piemonte.

 

Con il Patrocinio di Regione Piemonte. Con il Patrocinio di Città metropolitana Torino, Comune di Caravino e Comune di Ivrea.

Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2019” è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al fondamentale contributo di FinecoBank, già Corporate Golden Donor, che ha scelto di essere a fianco del FAI anche in questa occasione e di PIRELLI che conferma per il settimo anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Per il secondo anno si conferma la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.

 

 

* * * * *

 

Giorni e orari: ogni giovedì fino al 5 settembre 2019, dalle ore 18 alle 22

 

Biglietti:

Intero € 11; Ridotto (6-18 anni) 7,50; Iscritti FAI e bambini fino ai 5 anni: gratuito. Ridotto per i possessori di biglietto dell’Apolide Festival 7,50

 

Per informazioni:

Castello e Parco di Masino, via al Castello 1, Caravino (TO)

tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

Parcheggio interno, ingresso dalla biglietteria del castello

 

www.fondoambiente.itwww.castellodimasino.it

Ecco il “Cavallo” di Leonardo

Nell’imponente versione plastica di Dante Ferretti, è diventato installazione permanente dei Giardini della Reggia di Venaria

Leonardo l’immaginò e la disegnò oltre cinque secoli fa. Per la precisione nel 1492. E dal 7 luglio scorso, la sua imponente “Cassaforma per la testa di cavallo” ha trovato casa, nella grandiosa rivisitazione scultorea (dieci metri di altezza e 7,50 x 6 di base, costruita con travi di legno di willow o salice americano) ideata nel 2011 dal Premio Oscar Dante Ferretti, nei Giardini   della Reggia alla Venaria Reale, quale scenografica chiusura del “Gran parterre” juvarriano. L’evento, ancora una volta reso possibile dal generoso contributo dell’Avta (Associazione venariese tutela ambiente – Amici della Reggia), rientra nel fitto panorama delle celebrazioni organizzate, a livello internazionale, in occasione dei 500 anni dalla morte del Genio di Vinci, nato ad Anchiano – Vinci nel 1452 e scomparso in Francia, ad Amboise nel 1519. A questo progetto, Leonardo aveva iniziato a lavorare nel 1482, allorché gli venne commissionato da Ludovico il Moro, duca di Milano, un grande monumento equestre in onore del padre, Francesco Sforza.

Opera che, secondo gli ambiziosi piani di Leonardo, avrebbe dovuto essere la più grande statua equestre del mondo, ben quattro volte più alta del naturale e decisamente superiore ai modelli precedenti di Donatello per il Gattamelata (Padova) e del Verrocchio per il Colleoni (Venezia). Due furono i progetti ipotizzati: il primo prevedeva un cavallo rampante che presentava però grandi difficoltà realizzative e di equilibratura, mentre il secondo   immaginava un cavallo al passo, di forme colossali fino a sette metri di altezza. Nel 1493, però, dopo che Leonardo era arrivato ad esporre nel cortile del Castello Sforzesco un grandioso e ammiratissimo modello in creta, ormai pronto per la fusione, tutti i piani cambiarono e le cento tonnellate di metallo occorrenti per la realizzazione della statua furono dirottate alla costruzione dei cannoni necessari alla difesa del ducato di Ferrara dall’invasione di Luigi XII, re di Francia. Per l’eclettico Genio toscano, c’è da giurarci, il fatto segnò una profonda ferita, tanto più che il suo cavallo in creta pare essere finito, in quei frangenti, alla berlina delle truppe francesi che addirittura lo utilizzarono come tiro a segno delle loro balestre distruggendo così il modello dell’opera. Di cui però, fortunatamente, sono rimasti i bozzetti, uno dei quali è proprio la “Testa di cavallo” o “Cassaforma per la testa di cavallo”, disegnata a matita rossa su carta, conservato alla Biblioteca Nazionale di Madrid, e preziosa fonte ispirativa per Dante Ferretti nella realizzazione della scenografia della mostra “Leonardo. Il genio, il mito” che nel 2011 (Ferretti era già all’epoca vincitore di due dei tre Premi Oscar – 2005, 2008 e 2012 – per la migliore scenografia) si tenne alla Reggia di Venaria, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Fu proprio in quell’occasione, e sulla base del disegno recuperato di Leonardo, che il grande scenografo marchigiano commissionò ad “Antiqua Restauri” di San Secondo di Pinerolo la realizzazione della grande scultura in legno, posizionata all’interno della Reggia; la stessa che oggi (dopo alcuni anni trascorsi in magazzino, ristrutturata e ripensata, con interventi anche rinforzativi, dallo Studio “Reinerio Architetti” con la Bottega di Architettura “Carlo Deregibus” e “Ipe Progetti”) si può ammirare come installazione permanente, all’interno della programmazione di “Vivi i Giardini!” alla Venaria. Molto interessante, al di là delle dimensioni mozzafiato dell’opera, l’idea di creare all’interno della struttura una sorta di “bolla”, in cui al pubblico è permesso di entrare per scoprire, attraverso pannelli e didascalie, le vicissitudini del progetto di Leonardo, insieme ad una presentazione dell’Avta, del suo ruolo storico e delle sue molteplici attività a favore della Reggia.

E’ possibile visionare il “Cavallo leonardesco” con tutte le tipologie di biglietto della Venaria Reale. Per info: tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

Gianni Milani

“Living art – falsi d’autore”

Lo spettacolo del borgo antico di Lu, affastellato sulle colline, con un colpo d’occhio rotondo sul Monferrato, offre già da solo un’emozione a chi osserva. Ma i giardini, le chiese e i chiostri, le corti delle antiche case di Lu appositamente aperte diventano uno scrigno di opere d’arte durante “Living art – falsi d’autore”, la kermesse artistica che, giunta alla sua terza edizione, si svolgerà sabato 7 e domenica 8 settembre.

La manifestazione, per i contenuti di alto livello artistico, ha raggiunto una vasta popolarità: gli artisti, partecipanti con falsi d’autore al concorso ma anche con mostre personali, sono già una quarantina, provenienti non solo dal territorio locale ma anche da Milano, Torino, Forlì, Monza, molti innamorati della suggestiva scenografia che fa da sfondo alle loro opere. Più di 200 saranno i quadri esposti, di cui una sezione dedicata ai “giovani artisti”. Dunque una manifestazione sempre più “glocal”, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio locale ma capace di attirare artisti e visitatori molto variegati. Imperdibili saranno poi le performance dei “quadri viventi” con splendidi costumi d’epoca, riprodotti nella cornice della chiesa sconsacrata della Trinità, sulla sommità del paese.

Il concorso avrà come sempre una titolata giuria di esperti d’arte: Carla Debernardi, illustratrice di testi narrativi e maestro d’arte, Adriano Antonioletti Boratto, docente e critico d’arte, Federico Favaretto, pittore, illustratore e maestro d’arte, Lorena Palmieri, curatrice del museo di San Giacomo di Lu e catalogatrice dei beni artistici delle parrocchie della Diocesi di Casale e Luca Monti, docente e coordinatore del Master in Eventi culturali dell’Università Cattolica di Milano. Suspence sul nominativo di un celebre artista torinese, trapiantato nel Monferrato, allievo di Felice Casorati, con opere esposte a Milano, ai Musei vaticani e all’estero. Gli organizzatori di Living art incrociano le dita per la sua partecipazione come espositore di una sua opera celebrativa di Angelo Morbelli.

Living art, col sostegno dell’amministrazione comunale di Lu – Cuccaro, ospiterà anche la mostra fotografica di Mauro Ottonelli, dal titolo “ Lu e Cuccaro e la sua gente”, presso il circolo pro loco di Lu ( sabato 16,00 – 19,00; domenica 10,00 – 12,30 e 15,00 – 19,00).

Lungo le vie, addobbate con scenografiche riproduzioni su legno di opere di Klimt, Magritte, Van Gogh ed altri artisti, ed in piazza S. Valerio, i visitatori troveranno stand con prodotti di artigianato locale in legno, monili preziosi, torte e dolci della pro loco di Cuccaro, nocciole “tonde e gentili” e cioccolato della Co.ri.lu. La Cantina sociale sarà aperta per degustazioni dei vini del Monferrato. Aperto anche il Museo d’arte di San Giacomo, che raccoglie alcune delle testimonianze più significative della storia della fede di Lu e del suo territorio, tra cui “ I canonici” del Guala, opere di Guglielmo Caccia e della figlia Suor Orsola Maddalena.

Sabato 7 settembre alle 17 l’inaugurazione del concorso; la domenica, dalle 10,00, apertura del percorso artistico, per tutta la giornata, fino alla premiazione dei falsi d’autore e dei quadri viventi, verso le 18,00.

A pranzo la pizzeria “La Trinità” ed il ristorante “ Orazio” accoglieranno i turisti con un “menù d’arte” tematico, mentre la sera, a conclusione della manifestazione, la Pro loco luese conforterà il pubblico affamato con il suo celeberrimo fritto misto piemontese e con musica dal vivo ‘70/’80 e ‘90.

Per iscrizioni e informazioni : 3336626587; 3319503929;3347807250

 

Il Teatro Regio porta “La traviata” in Slovenia

Festival di Lubiana

 

I complessi artistici del Teatro Regio invitati al 67° Festival di Lubiana, con La traviata di Brockhaus e Svoboda, dirige il maestro Donato Renzetti Cankarjev dom, mercoledì 28 e giovedì 29 agosto 2019, ore 20

 

Il Teatro Regio è stato invitato a partecipare alla 67ª edizione del Festival di Lubiana, in Slovenia, dove mercoledì 28 e giovedì 29 agosto alle ore 20 porterà in scena La traviata di Giuseppe Verdi al Cankarjev dom, il più grande centro culturale sloveno. Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, interpreta il capolavoro del compositore di Busseto. Il Regio porta a Lubiana il leggendario allestimento della Traviata con regia e luci di Henning Brockhaus e scene di Josef Svoboda, proveniente dallo Sferisterio di Macerata e dalla Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi.

La presenza del Teatro Regio di Torino al Festival di Lubiana è il risultato della cooperazione tra il Festival Ljubljana, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura in Slovenia, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, in virtù dell’accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell’istruzione tra i Governi italiano e sloveno.

Il Festival di Lubiana, grazie alla sua lunga tradizione e al suo programma di altissimo livello, contraddistingue significativamente la proposta culturale della capitale slovena, arrivando negli ultimi anni a proporre fino a 80 eventi di diverso genere e accogliendo più di 80.000 spettatori. Dal 1953, il Festival ha ospitato, nei numerosi palchi disseminati per la città, opera, performance, concerti, teatro, danza, arti visive. Negli corso degli anni hanno partecipato grandi nomi tra i quali Krzysztof Penderecki, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Vladimir Ashkenazy, Julian Rachlin, Angela Gheorghiu; e celebrate orchestre come la New York e la Israel Philharmonic Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, l‘Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e teatri d’opera come La Scala di Milano.

Il Teatro Regio è ospite per due serate con un allestimento leggendario – Premio Abbiati 1993 – che ha riscosso un enorme successo lo scorso dicembre al Regio, e noto come “La traviata degli specchi”. Lo spettacolo indaga il sottile confine tra la natura intima e delicata di Violetta e la sua immagine pubblica, sottolineata da un enorme specchio inclinato che moltiplica, da tutti i possibili punti di vista, l’oggetto del desiderio all’occhio del voyeur. Le scene, di forte impatto visivo, sono di Josef Svoboda, riprese da Benito Leonori, la coreografia di Valentina Escobar, i costumi di Giancarlo Colis. Il Coro è istruito magistralmente da Andrea Secchi.

Donato Renzetti, tra i più rinomati direttori italiani, torna a dirigere il capolavoro verdiano dopo il successo ottenuto al Regio a dicembre. La sua lunga carriera alterna all’attività operistica quella sinfonica, senza tralasciare l’insegnamento e le sedute in sala di registrazione.

Il ruolo della protagonista sarà interpretato mercoledì 28 agosto da Maria Mudryak, soprano nata in Kazakistan: bella, elegante e con una vocalità di prim’ordine, doti che in pochissimo tempo l’hanno portata, a soli 23 anni, all’attenzione del pubblico e di molti importanti teatri. Giovedì 29 agosto il ruolo del titolo sarà sostenuto da Irina Dubrovskaya, voce cristallina e ricca di armonici, la soprano nata in Siberia, ha incantato la platea della Fenice di Venezia pochi mesi fa nello stesso ruolo. Alfredo Germont è interpretato da Giulio Pelligra, uno dei tenori italiani emergenti che ha destato grande interesse in pubblico e critica. Giorgio Germont è interpretato dal baritono Giovanni Meoni, rinomato interprete del repertorio operistico italiano, eccelle nei capolavori verdiani, in particolare nei ruoli di “baritono nobile”, grazie a un fraseggio raffinato e a una rilevante presenza scenica. Nel cast troviamo anche: il contralto Elena Traversi (Flora Bervoix), il soprano Ashley Milanese (Annina), il tenore Luca Casalin (Gastone), il baritono Paolo Maria Orecchia (Douphol), il baritono Dario Giorgelè (Obigny), il basso Mattia Denti (Grenvil), il tenore Alejandro Escobar in alternanza con Luigi Della Monica (Giuseppe), il baritono Marco Sportelli in alternanza con Franco Rizzo (un domestico) e il basso Giuseppe Capoferri, in alternanza con Riccardo Mattiotto (un commissionario).

Macugnaga Piano Trail, quando le grandi vette incontrano quelle della musica

Si è  concluso sabato 17 agosto, presso la Kongresshaus di Macugnaga, il festival di musica classica che ha come scenario questo incantevole paese ai piedi del monte Rosa, nella valle Anzasca. Si tratta del Macugnaga Piano Trail, giunto quest’anno alla sua seconda edizione; a concluderlo un concerto di successo, con protagonista il giovane e talentuoso pianista polacco Mikolaj Sikala, originario di Danzica.

Artista di notevole capacità espressiva e lirica, unita ad una brillante tecnica, Sikala è riuscito subito a catturare l’attenzione del pubblico con l’esecuzione della Sonata in la maggiore D 664 di Franz Schubert, una delle prime scritte dal compositore viennese. Completata nel luglio 1819, riflette l’immagine del giovane musicista innamorato, durante il suo soggiorno nell’incantevole campagna austriaca. Altrettanto ben ispirata e ben risolta è stata l’esecuzione della “Berceause” di Chopin, composta negli anni 1843-44 nella forma di variazioni su di un tema di grande equilibrio. Il pianista ha poi proposto una lettura espressiva della Parafrasi di Strauss/Grunfeld sul Fledermaus. In conclusione Sikala ha eseguito una serie scelta di Preludi dei due libri di Claude Debussy, esempi e capisaldi della musica impressionista, utilizzando un linguaggio raffinato e, al tempo stesso, capace di comunicare, oltre che un certo temperamento espressivo, anche una notevole maturità.

Il concerto precedente, tenutosi mercoledì 14 agosto scorso, ha visto protagonista il pianista ventunenne Li Mingyang, originario dell’Henan, che ha manifestato già in tenera età una particolare attitudine per il pianoforte. Dopo gli studi presso la città natale, ha poi proseguito la sua formazione musicale al Conservatorio centrale di Pechino, ottenendo risultati considerevoli, e frequenta attualmente i corsi di perfezionamento al Conservatorio di Hannover. Ha eseguito la suite di Claude Debussy intitolata “Estampe”, scritta nel 1930 e considerata la prima opera del simbolismo musicale. Il pianista ha condotto con chiarezza espressiva la serie di tre brani, quadri musicali deliziosi dal forte carattere descrittivo: “Pagodes”, suite ricca di incanto e di sonorità orientali, rese dal pianista sapientemente, “La soiree dans Grenade”, carica di atmosfere suggestive tipiche del mondo spagnolo, e la pagina forse più nota della musica di Debussy, intitolata “Jardin sous la pluie”, descrizione, di grande effetto, di un acquazzone autunnale. Il giovane pianista ha poi proposto la Sonata KV 547 in re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, l’ultima tra le sue sonate, composta nel 1789 e soprannominata “La caccia” per il tema iniziale cui è ispirata, che imita un segnale di caccia. Li Mingyang ha perfettamente risolto questa sonata, facendola risultare brillante e virtuosa, grazie alla sua abilità ed al suo temperamento poetico, calibrato secondo il gusto classico del compositore. Il secondo tempo del concerto è stato concentrato sul periodo romantico, con l’esecuzione dello Scherzo n. 4 di Brahms, scritto in età giovanile e sostenuto da una grande agilita’ tecnica. A conclusione la Parafrasi dal Rigoletto di Verdi, una delle più riuscite, di cui è autore Franz Liszt.

Successo di pubblico anche per i primi due appuntamenti del Macugnaga Piano Trail, di cui il primo concerto, domenica 4 agosto scorso, è stato aperto dalla pianista e direttore artistico della rassegna, Serena Costa, ideatrice del festival insieme al M° Marco Giovanetti, già direttore del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, purtroppo recentemente scomparso a soli 59 anni.

Con le Kinderszenen  (Scene infantili) composte da Robert Schumann, la pianista ha trascinato ed incantato il pubblico con il suo pianismo ispirato, nel racconto di ciascuno dei tredici pezzi che le compongono. A conclusione della serata, in cui Serena Costa ha dimostrato grande sensibilità pianistica, il percussionista  Vadim Schischkin, primo timpanista dell’Orchestra sinfonica della Georgia, ha eseguito il Chiaro di luna di Debussy, nella versione per vibrafono e pianoforte, in duo con Serena Costa, dando vita ad un’interpretazione che ha suscitato nel pubblico una trascinante commozione.

Altrettanto successo di pubblico ha riscosso, sabato 10 agosto scorso, l’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni, molto attiva presso il Duomo di Torino, e nata affiancando l’istituzione creata per favorire la diffusione del sacro nelle arti. Diretta dal M° Antonmario Semolini, l’Orchestra è stata protagonista del concerto insieme al giovane pianista sedicenne di Taiwan Chou Hung-Tse. Il pianista ha eseguito il concerto K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart.

La seconda parte del concerto è stata dedicata alla Sinfonia n. 5 di Franz Schubert,  in cui il compositore dimostra un certo distacco dalle forme beethoveniane, tracciando un ritorno allo stile mozartiano. Per entrambi i brani il pubblico ha dimostrato un grande entusiasmo  con lunghi applausi e richieste di bis. L’interpretazione dataci dal maestro Semolini è stata rivolta ad evidenziare ogni minima sfumatura del testo musicale ed ha dimostrato una grande perizia nell’interpretazione delle pagine mozartiane, creando un fascinoso dialogo tra il pianista e l’orchestra.

Mara Martellotta

 

Nelle foto: la pianista e organizzatrice del festival, Arena Costa e il percussionista della prima serata

Marchierù, domenica al castello

Domenica 25 agosto , aprirà i propri cancelli ai visitatori anche il castello di Marchierù (Villafranca Piemonte , via San Giovanni 77) Dimora storica privata aderente all’ Itinerario Pinerolese  inserito nel circuito   “ Dimore Storiche fuori Torino” promosso da Turismo Torino e Provincia e dalla Regione Piemonte

 

Visite guidate dai proprietari ( ore 10/11/12 * 15/16/17 ) del parco, delle scuderie, della cappella gentilizia e delle sale ammobiliate del castello medioevale.

Sarà presentato al pubblico il nuovo prodotto delle “ Vigne Marchesi Ripa di Meana” , a ricordo delle nozze che unirono questo Casato a quello dei Conti Filippi di Baldissero, proprietari allora, nel 1699, come ancora oggi, del castello di Marchierù.

 

Richiesta prenotazione ( 3394105153 / 3480468636 * segreteria@castellodimarchieru.it )

Un libro per l’estate

/

Dalla Liguria

L’appuntamento di sabato 24 della rassegna ‘Un libro per l’estate’, organizzata dalla Libreria  Cento Fiori, che si tiene dalle ore 21.15, in piazzale Buraggi, sul lungo mare di Finale Ligure Marina, vede come protagonista il libro ‘Neofascismi’ di Claudio Vercelli, docente a contratto di storia dell’ebraismo all’Università Cattolica di Milano.

Il testo riscostruisce, dalla fine del fascismo ad oggi la parabola della destra estrema in Italia, compiendo un viaggio che va dalla Rsi a Casa Pound, passando per la fondazione del Msi, il 68 visto dall’estrema destra, gli anni del cosiddetto ‘terrorismo nero’, per giungere alla ‘Svolta di Fiuggi’ operata da Gianfranco Fini ed alla successiva esperienza di Alleanza Nazionale. E’ un saggio rigoroso e documentato ma con uno stile agile e scorrevole.

Massimo Iaretti

Ultimi giorni per De Chirico

Chiude domenica 25 agosto la mostra GIORGIO DE CHIRICO. Ritorno al futuro, che presenta al pubblico un dialogo tra la pittura neometafisica di Giorgio de Chirico e le generazioni di artisti che si sono ispirati alla sua opera, riconoscendolo come il maestro che ha anticipato la loro nuova visione.

Chi non ha ancora visitato l’esposizione può farlo nell’ultimo fine settimana di apertura, e approfittare della visita guidata di domenica 25 agosto alle ore 16.00 “DA GIORGIO DE CHIRICO ALLE NUOVE GENERAZIONI DI ARTISTI” (Costo visita guidata: € 6 con radioguida + biglietto secondo regolamento mostra – Info e prenotazioni: TicketOne 011 0881178)

La mostra a cura di Lorenzo Canova e Riccardo Passoni è organizzata e promossa da Fondazione Torino MuseiGAM Torino e Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e presenta circa 100 opere provenienti da importanti museienti, fondazioni e collezioni private.

Con una pittura di grande intensità e felicità cromatica, il de Chirico neometafisico sembra rispondere agli omaggi degli artisti più giovani creando un dialogo a distanza di grande intensità e vitalità.

La mostra evidenzia questo rapporto intenso e profondo, mettendo in relazione le opere neometafisiche di de Chirico con le nuove tendenze dell’arte italiana e internazionale.

 

Oltre al prestito delle opere neometafisiche della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, la mostra presenta opere di Valerio Adami, Franco Angeli, Mario Ceroli, Lucio Del Pezzo, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Gino Marotta, Ugo Nespolo, Ezio Gribaudo, Concetto Pozzati, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Emilio Tadini, Fabrizio Clerici, Renato Guttuso, Ruggero Savinio, Henry Moore, Philip Guston, Bernd e Hilla Becher, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Fabio Mauri, Claudio Parmiggiani, Luca Patella, Vettor Pisani, Giuseppe Uncini, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Paladino, Alessandro Mendini, Salvo, Gino De Dominicis, Luigi Ontani, Juan Muñoz, Vanessa Beecroft, Francesco Vezzoli, Maurice Owen e Russell Richards, Claudio Abate, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Fausto Melotti, Tano Festa, e un disegno originale di Michelangelo proveniente da Casa Buonarroti.

Il Portone del Diavolo di Palazzo Trucchi di Levaldigi

Misteri Piemontesi….

 

La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste.
(Charles Pierre Baudelaire)

 

Il portone di questo palazzo, riccamente adornato da fiori, animali, frutta e simbologie varie, si trova a Torino in via XX settembre al numero 40, è stato commissionato da Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi e realizzato a Parigi nel 1675. Il suo dettaglio più inquietante è sicuramente il battente in bronzo al centro, che raffigura il diavolo con la bocca spalancata, mentre scruta chiunque bussi alla porta, e all’interno due serpenti uniti.

Un luogo colmo di energia negativa e tante leggende, si racconta che la porta del diavolo sia apparsa dal nulla in una sola notte e che quella stessa notte uno stregone invocò le forze oscure. Satana infastidito dalla chiamata lo rinchiuse all’interno del portone imprigionandolo per l’eternità.

Si vociferava anche che nel 1600 al piano terreno del palazzo, fosse nata la prima sede della fabbrica dei tarocchi e questa fu un’altra conferma che il portone del diavolo fosse legato alla magia nera. Inoltre il suo numero civico a quei tempi era il 15 e nei tarocchi quel numero corrisponde alla carta che rappresenta il diavolo.

L’Arcano numero XV, il Diavolo, rappresenta una tetra parodia della carta degli Amanti. La scelta era la chiave di quella carta, ma siccome la scelta non è stata quella giusta, allora le due figure sono incatenate. Nonostante questo i semidiavoli non sono affatto infelici, anzi, sembrano sereni, riposati, un lieve accenno di sorriso sul volto. L’incatenamento dei semidiavoli ci proietta in un mondo rivolto a pratiche sessuali, ad una dipendenza materiale dal sesso, alla vita vissuta nella trasgressione. Il diavolo ritratto nella carta è assimilato a Baphomet, personaggio che era usato dai Cavalieri Templari durante le cerimonie di iniziazione, e uno dei motivi per cui l’inquisizione sciolse l’ordine per eresia ed idolatria. Per i Templari era il divinatore del sacro Gral, che nei tarocchi è rappresentato dall’asso di coppe.

Una leggenda legate al portone del diavolo

Una leggenda narra che durante una festa in maschera, nel 1790, tenuta nel palazzo che in quel periodo apparteneva a Marianna Carolina di Savoia, una ballerina cadde a terra, pugnalata a morte, durante la sua esibizione. L’arma del delitto non fu mai ritrovata come neppure il suo assassino.

Quella stessa notte una violenta tempesta si abbatté sulla città di Torino, fulmini e tuoni erano così forti da spaccare i vetri delle finestre e un vento gelido si diffuse all’interno del palazzo. Tutte le luci in un sol colpo si spensero terrorizzando gli ospiti e facendoli fuggire lontano.

Il giorno dopo si raccontava che apparse un quadro che raffigurava la ballerina che volteggiava sulle fiamme dell’inferno. Non molto tempo dopo, si dice anche che il fantasma della danzatrice uccisa, si aggirasse tra le stanze del palazzo.

 

Il demone è bugiardo. Mentirà per confonderci e alle menzogne mescolerà anche la verità per aggredirci.
(Dal film L’esorcista)

 

 

Maurizio Platone

Ulteriori approfondimenti nel mio blog: www.astrologiadiplatone.com

Seguimi su: https://www.facebook.com/astrologiadiplatone/

 

Al via Todays Festival

23-24-25 AGOSTO 2019

Inizia questo fine settimana la quinta edizione di TODAYS FESTIVAL a Torino da Venerdì 23 a Domenica 25 Agosto, ed è già un successo!

A meno di una settimana dal festival sono completamente SOLD OUT in prevendita sia tutti gli ABBONAMENTI interi disponibili per i 3 giorni, sia tutti gli ABBONAMENTI GIORNALIERI di Sabato 24 Agosto.

Ma non rischiate di perdete l’occasione di partecipare a TODAYS 2019!
Le prevendite online sono concluse, ma sono ancora attive le prevendite fisiche presso tutti i punti vendita autorizzati della vostra città e sarà possibile acquistare i biglietti singoli e giornalieri anche durante i giorni del festival sia presso la biglietteria a sPAZIO211 (apertura ogni giorno dalle ore 16.30 in poi) che presso la biglietteria a INCET (apertura ogni giorno dalle ore 22.00 in poi).