Il 6 giugno 1861 moriva Cavour, il suo Castello a Santena è aperto al pubblico

All’ultimo piano del Castello di Santena c’è la stanza di Cavour, primo ministro del Regno d’Italia, con i suoi arredi originali tra cui il letto dove morì a Torino, la sua scrivania personale, i mobili e i cimeli del nipote Augusto morto a Goito nel 1848 a vent’anni, provenienti dal Palazzo torinese dove Camillo Benso si spense 160 anni fa, il 6 giugno 1861.

Alla fine di maggio Cavour non stava bene, era molto pallido. Il 29 maggio fu colto da una febbre, forse malarica, che aumentò in modo preoccupante e che i medici non seppero spiegare. Non servirono a nulla neppure le cure con il chinino. Il 31 maggio, benché le sue condizioni di salute non migliorassero, mentre i torinesi si avvicinavano alla sua casa per avere qualche notizia, ebbe ancora la forza di convocare i ministri. La situazione precipitò in poche ore e già si cominciò a pensare al funerale. Ma a questo punto sorsero i problemi. La Chiesa infatti poteva negare a Cavour i sacramenti e il funerale religioso perché lo statista era in lotta con lo Stato Pontificio ed era stato colpito da scomunica per aver appoggiato le leggi Siccardi sulla separazione tra Stato e Chiesa. Tuttavia il 5 giugno Cavour fece chiamare padre Giacomo da Poirino, vice parroco della chiesa Madonna degli Angeli, che lo confessò e gli diede l’estrema unzione. La febbre saliva di ora in ora e Cavour riuscì solo a pronunciare qualche parola. Alle 7 del mattino del 6 giugno avrebbe detto la famosa frase: “frate, frate, libera Chiesa in libero Stato”. Verso le nove Re Vittorio Emanuele si recò a Palazzo Cavour. Nonostante la febbre lo statista riconobbe il sovrano e le sue ultime parole furono: “l’Italia è fatta, tutto è salvo”, poi morì. Sotto la pioggia una folla immensa seguì nel centro di Torino il funerale celebrato dallo stesso padre Giacomo nella chiesa della Madonna degli Angeli tra le vie Carlo Alberto e Cavour. Era il 6 giugno 1861, Cavour si spense nel palazzo di famiglia a meno di tre mesi dalla proclamazione del Regno d’Italia e fu sepolto, come aveva chiesto, a Santena nella tomba di famiglia. Ora, dopo quattro anni di lavoro, il Museo-Memoriale Cavour, collocato all’interno del Castello di Santena, è stato finalmente riaperto al pubblico lo scorso 17 marzo, quando, in occasione del 160esimo anniversario dell’Unità nazionale, il presidente onorario della Fondazione Camillo Cavour, Nerio Nesi, e il suo presidente Marco Boglione, tagliarono il nastro tricolore. Le visite al castello con gli appartamenti, gli arredi, gli oggetti personali e i documenti che raccontano la vita dello statista e la storia del Risorgimento sono possibili, per il momento, solo su prenotazione. All’esterno della dimora è stata ristrutturata la tomba di famiglia dove Cavour è sepolto e nel parco cavouriano si può vedere anche la lapide della contessa di Castiglione. Fu Carlo Ottavio Benso di Santena a volere la costruzione del castello che passò poi alla famiglia Benso di Cavour che lo utilizzò come tenuta estiva di caccia. Oggi, il luogo dove ha vissuto uno dei personaggi più importanti della storia d’Italia, è una villa del Settecento circondata da un parco all’inglese con alberi secolari e tanti scoiattoli che corrono e si arrampicano sulle piante. Nelle sale del castello sono conservati mobili e arredi d’epoca tra cui una coppa di in porcellana di Sèvres regalata da Napoleone III a Cavour. Al piano terra si possono ammirare il salone delle cacce, la sala da pranzo e il salotto cinese mentre ai piani superiori ci sono la biblioteca, la camera verde e la camera da letto dello statista. All’esterno si trovano le scuderie, il salone diplomatico e la tomba dei conti Benso di Cavour dove è sepolto Camillo Benso di Cavour.
Filippo Re
Orario di apertura del Museo Memoriale Cavour: dal lunedì alla domenica con ingressi ore 9.00 – 11.0014.30 -16.00 -17,30
Il parco Cavour di Santena è aperto tutto l’anno con ingresso gratuito: orario estivo 8.00 -19.00, orario invernale 9.00- 16,30
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