Giovedì 18 ottobre alle ore 17, nella Sala “Viglione” di Palazzo Lascaris (via Alfieri 15), il Centro “Pannunzio” ed il Consiglio regionale del Piemonte organizzano un Convegno dedicato al ricordo di Alfredo Frassati in occasione del 150° anniversario della nascita. Interverranno i giornalisti Marcello Sorgi e Jas Gawronski, nipote di Frassati; Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte; Pier Franco Quaglieni, storico contemporaneista, direttore generale del Centro “Pannunzio”. Presiederà Nino Boeti, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte. Nato a Pollone nel 1868, Frassati si laureò in Giurisprudenza all’Università di Torino, approfondendo in seguito i suoi studi in Germania. Collaboratore del quotidiano “La Gazzetta Piemontese”, ne divenne in breve tempo comproprietario e direttore cambiandone il nome in “La Stampa” e diventandone nel 1902 unico proprietario. Appoggiò costantemente l’opera politica di Giolitti e fu contrario all’intervento dell’Italia nel 1915 nella I Guerra Mondiale. Abbandonata la direzione del giornale nel 1920 perché nominato Ambasciatore a Berlino, si dimise dalla carica all’avvento del fascismo e quasi contemporaneamente fu costretto a cedere il quotidiano a Giovanni Agnelli. Libero Docente di Diritto e Procedura penale all’Università di Torino. Senatore del Regno dal 1913,dopo il 1945 fu componente della Consulta Nazionale e Senatore di diritto della Repubblica nella prima legislatura. Finì la sua carriera giornalistica ,collaborando al “Corriere della Sera” di Mario Missiroli. Morì a Torino il 21 maggio 1961.
La lingua nell’era digitale
Incontro promosso da Reale Mutua Torino Castello in collaborazione con la Società Dante Alighieri il 16 ottobre
Il mondo digitale e la realtà linguistica. L’introduzione delle nuove tecnologie, dei social media ha radicalmente modificato il modo di rappresentare la realtà e, di conseguenza, anche quello di esprimersi. I social network hanno trasformato l’uso della grammatica e del linguaggio, che è spesso si e conformato a quello della rete ed alle abbreviazioni in uso su Messanger e Whatsapp. Nulla tornerà più, molto probabilmente, come prima. Nel suo volume dal titolo “#Hashtag” l’antropologo Marino Niola ha spiegato che “i grandi passaggi epocali hanno sempre prodotto un sobbalzare nella lingua, un cambio di regime e di destinazione delle parole, nonché del loro rapporto con la realtà”. In occasione della diciottesima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata in collaborazione con l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, la Confederazione Elvetica e il MIBAC, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale propongono il titolo “L’Italiano e la Rete, le Reti per l’Italiano”. https://www.esteri.it/mae/it/politica_estera/cultura/promozionelinguaitaliana/settimanalinguaitaliana. Lo scopo del tema di quest’anno è quello di indagare i legami e le influenze esistenti tra la lingua italiana, il mondo della rete Internet, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, incluse le piattaforme social. Il Comitato di Torino della Società Dante Alighieri lo spiegherà nel corso di un incontro dal titolo “Le nuove parole nel mondo digitale come veicolo di cambiamento culturale, sociale, economico e professionale”. “La password è pericolosa?” “Chi è il signor Giga?” “Quanto sono grandi i bitcoin?” “Sui social media si può scrivere quello che si vuole?”. Queste alcune delle domande, apparentemente assurde, realmente poste da persone che, pur conoscendo bene l’italiano, sono state investite dalla rivoluzione digitale, che ha introdotto nella nostra lingua parole sconosciute. Il linguaggio dei computer e dei social media, infatti, utilizza parole mutuate dall’inglese e neologismi inventati per dare un’etichetta a fenomeni ed invenzioni finora sconosciuti. Come reagisce la lingua italiana in presenza di questo fenomeno? Quali raccomandazioni si possono dare per assorbire con equilibrio questi neologismi preservando la chiarezza e l’armonia della nostra lingua? Peraltro la rete Internet collega tutti i luoghi del mondo e può servire per costruire ponti tra i cittadini italiani e coloro che vogliano conoscere la nostra cultura, diventando, al tempo stesso, uno strumento efficace per mantenere viva la nostra lingua e la nostra memoria. Quali risorse culturali diventano fruibili attraverso il web in maniera protetta e tesa alla conservazione dei valori, anziché all’uso consumistico dei dati? Quali sono i cambiamenti in ambito sociale, professionale e culturale?
Nella tavola rotonda ne discuteranno:
Giovanni Saccani Presidente Comitato Torino Società Dante Alighieri http://www.ladante-torino.it/ con Inserimento dei neologismi nel soggettario delle Biblioteche italiane nell’ambito di SBN Web: un excursus sul cambiamento della ricerca semantica
Antonio De Carolis Direttore Commerciale Reale Mutua Assicurazioni Agenzia Principale Torino Castello http://www.torinocastello.it/ e Presidente CDVM UI – Club Dirigenti Vendite e Marketing Unione Industriale di Torino http://www.cdvm.it con La comunicazione WEB in chiave di marketing
Alessandro Crosetti Professore Ordinario di Diritto amministrativo. Giurisprudenza – Università di Torino https://www.unito.it con Insulti, Social Networks e Istituzioni. Alcune brevi riflessioni in chiave giuridica
Giovanna Giordano titolare Escamotages – la tua guida nel mondo dell’informatica http://escamotages.com – autrice del glossario Le parolacce del computer consultabile liberamente online sul sito
Pietro Jarre Presidente eMemory – Emotional Memories la tua casa digitale in totale privacy https://www.ememory.it – e Vicepresidente Sloweb – Associazione non profit fondata per promuovere l’uso responsabile degli strumenti informatici http://www.sloweb.org – con Da informatica a “informetica”.
Coordinerà l’incontro Antonio De Carolis. Porterà i saluti del Comitato della Società Dante Alighieri torinese Loretta Del Ponte Segretario organizzativo e Responsabile Comunicazione, Stampa e Media. L’incontro è organizzato da Società Dante Alighieri Comitato di Torino in collaborazione con Reale Mutua Torino Castello e si svolgerà il 16 ottobre p.v. dalle ore 17.30 presso la Reale Mutua Torino Castello, Tower Center – Sala Universo, in Piazza Castello 113 a Torino. Ingresso libero fino a disponibilità dei posti.
Mara Martellotta
Pietro Caramelli, Francesco Cesario, Stefano Cicerone, Andrea Marazzi, Matteo Martino, Luca Morino e Federico Primavera – della scuola di musica elettronica guidata da Stefano Bassanese del Conservatorio statale di musica “G. Verdi” di Torino – hanno vinto il XIII Premio Nazionale delle Arti, sezione Musica elettronica, nella categoria D “Realizzazioni e interpretazioni di opere del repertorio storico elettroacustico” con l’interpretazione di Acustica di Maurizio Kagel (1968-70). La qualificatissima giuria era formata da: Barry Truax, David Pirrò e Alvise Vidolin. Nell’ambito della medesima iniziativa si segnala anche l’accesso alla finale, nella categoria C – Opere originali audio-video, di Matteo Marson con Chora.
Si riscopre a tutto campo il mondo classico, la cultura greca come quella latina, giornate di studio, conferenze e spettacoli, la consapevolezza di poter attingere ancora oggi da titoli che per secoli hanno divertito e insieme ci hanno fatto fare i conti con noi stessi. Radici insuperabili, esempi attuali – anche – di riscritture e rivisitazioni capaci nella loro attualizzazione di offrire, complice la Storia più recente, nuove letture che ancor maggiormente illuminano il Mito antico. Un cammino che certo non prende corpo oggi, ma che per molti versi ha potuto contare sul suggestivo progetto culturale voluto da Torino Spettacoli e dalla passione di Germana Erba e Pierpaolo Fornaro, come dall’impegno di due attori come Adriana Innocenti e Piero Nuti.
Sul palcoscenico dell’Erba, siamo giunti al ventesimo appuntamento con la cultura classica. Un Festival (le rappresentazioni dei vari titoli in programma termineranno il 31 ottobre) che ha avuto la propria inaugurazione con il ritorno dello spettacolo-conferenza “Ciò che uno ama”, un interessante percorso attraverso i poeti lirici dell’antica Grecia. Sono seguiti, tra gli altri, la plautina “Commedia delle tre dracme”, il doppio confronto con la figura di Antigone attraverso Alfieri e Brecht, l’arte oratoria di Cicerone riversata nel “Pro Caelio” dovuto alla scrittura di Nuti, il peregrinare di Ulisse attraverso le parole di Andrea Camilleri con il racconto “Maruzza Musumeci”. Ancora Cicerone questa sera con il “De Senectute” (ancora la scrittura di Nuti a proporre oggi “L’arte di saper invecchiare”, mentre giovedì 18 e venerdì 19 sarà la volta di “Pro Milone” (“Il coraggio fa 90”) con Girolamo Angione, Luciano Caratto, Elia Tedesco, Giovanni Gibbin e Michele Fazzari. Ad Anfitrione rivisto nel 1668 da Molière (un lungo percorso dalla commedia di Plauto, che passa ancora dal primo Ottocento del tedesco von Kleist al novecentesco Jean Giraudoux, pronto Thomas Mann a definire la commedia come “la più bella del mondo”) sono dedicate le serate di sabato 20 e domenica 21 prossimi, un divertimento assicurato nel rivedere le vicende della beffa ordita dagli dei ai danni dei mortali e l’esilarante gioco degli scambi di identità che questa volta riescono a coinvolgere la reggia di Francia e gli amori alla corte di Luigi XIV.
Ancora “Rudens/Ridens… tutto in una tempesta” (24 e 25 ottobre) e “Il soldato fanfarone” (26 – 28 ottobre), entrambi i titoli diretti da Girolamo Angione. Ultimo appuntamento (30 e 31 ottobre) “Non una di meno” che Manlio Marinelli ha tratto dalle “Troiane” di Euripide, con la regia di Lia Chiappara e la produzione del Teatro Libero Palermo, ancora donne che attraversano il mare, perseguitate e schiave, un dolore e un’umanità in balìa degli eventi, Ecuba Andromaca e Cassandra che gettano un ponte con il nostro tempo.
Elio Rabbione
Nelle immagini Elia Tedesco in una scena di “Rudens/Ridens… tutto in una tempesta “ e un momento di “Non una di meno”
Mombello Monferrato, comune della Valcerrina, è stata testimone indiretta di un passaggio importante per la storia della Repubblica di Genova perché proprio qui tra i colli del Monferrato venne siglato l’atto di decesso della Superba come repubblica marinara ad opera di Napoleone Bonaparte. La vicenda ha origini lontane che non trovano in loco molte fonti di conoscenza, ad eccezione di un richiamo, sul sito del Comune di Mombello Monferrato per cui ‘in seguito alla stipula del trattato di Utrecht, il dominio dei luoghi passò alla dinastia dei Savoia, fino alla discesa in Italia di Napoleone, he proprio nel palazzo oggi denominato Palazzo Tornielli, firmò la pace con Genova nel 1797’. Effettivamente il 1797 è l’anno nel quale si concluse la Campagna d’Italia che siglò con il Campoformido la fine della gloriosa Repubblica di Venezia, ma gli eventi che portarono la sua antica rivale al capolinea sono meno conosciuti. Ecco, dunque, che accadde: il 21 maggio 1797, ancora presente con la sua Armata d’Italia il Bonaparte, giacobini genovesi iniziarono una rivolta. I rivoluzionari, però, vennero fermati da una controrivoluzione popolare alla quale partecipavano portuali e carbonari che scendevano nelle vie della città al grido di ‘Viva Maria, morte ai Giacobini’, memori di quelle rivolta nei confronti degli austriaci iniziata da Balilla qualche decennio prima. Le due fazioni vennero, pertanto, alle mani dando vita ad una lotta fraterna che insanguinò Genova finita con molti arresti. La vicinanza di Napoleone diede un impulso ai moti e pochi giorni dopo, il 5 giugno 1797 a Mombello Monferrato, venne stipulata la convenzione tra il nuovo ordinamento della Repubblica di Genova tra il generale corso e la deputazione genovese composta da Luigi Carbonara, Michelangelo Cambiaso e Girolamo Serra. A questo punto, Mombello Monferrato che fu comunque teatro di un passaggio importante, uscì di scena ed il 14 giugno 1797, a Genova ebbe luogo la prima seduta del Governi Provvisorio e, quindi, per influsso della Rivoluzione Francese, il governo della Repubblica di Genova, nell’ordinamento del 17 marzo 1576, venne sostituito dal governo democratico. Gran parte di questa narrazione è contenuta in un documento politico, ovvero una mozione elaborata dall’allora consigliere comunale Franco Bampi, del 5 maggio 1997 ed intitolata proprio ‘Sui fatti che accaddero a Genova nel 1797’, nella quale l’autore, storico e profondo conoscitore della lingua e dell’identità ligure, ripercorre con dovizia di particolari gli eventi che portarono all’aspro conflitto nelle strade della Superba tra i giacobini francesi ed i cittadini francesi da un lato e dai sostenitori del doge Giacomo Maria Brignole che, complice il sostegno di Napoleone, portarono alla nascita della Repubblica Ligure che dal giugno del 1805 entrò a fare parte dell’Impero Francese. Per quanto riguarda invece Palazzo Tornielli di Mombello Monferrato che su testimone di questo passaggio cruciale della storia genovese le sue
origini risalgono al XV-XVI secolo. Nel 1711 era la dimora del castellano Giovanni Giacomo Paltro. Alla fine del XIX secolo sull’arco del portico sotto il palazzo vi era la data del 1462, che si riferisce, con ogni probabilità, a lavori di ripristino ed ampliamento. Fu fra la fine dell’800 e i primi del ‘900 che l’ingegner Vittorio Tornielli (progettista del castello di Cereseto, dietro incarico di Riccardo Gualino, socio nei primi anni della Fiat di Agnelli e mecenate torinese), che lo ristrutturò nel 1910 e lo arredò con mobili d’epoca. Abbandonato nel 1960 è stato restaurato negli anni ’90 dall’attuale proprietario con risultati eccellenti. Architettonicamente è molto bella la parte loggiata che conferisce leggerezza all’edificio, aprendolo verso il bellissimo panorama antistante, sulle colline del Monferrato. Si ringrazia il vice sindaco di Mombello Monferrato Augusto Cavallo per la collaborazione e le fotografie, importanti per la riuscita di questa tappa alla riscoperta della Valcerrina
Massimo Iaretti
Il nuovo spazio per il jazz a Torino
In un contesto urbano pieno di rimandi industriali, all’interno di un edificio storico nel cuore di Torino, che una ristrutturazione radicale ha riportato all’essenza, si trova MILK, il nuovo spazio creativo e epicentro dell’intrattenimento notturno della città. I lavori di valorizzazione architettonica degli spazi hanno svelato le superfici originali, con i graffi e le lacune che pongono l’accento sulla sincerità dell’ambiente
Gli elementi che compongono l’idea di Marco Piccirillo, Alberto Gurrisi e del padrone di casa Alessandro Mautino, sono un locale modulabile e versatile, il Milk di via Sacchi 65, con un palco fornito di tecnica audio ineccepibile, la programmazione di livello nazionale, con artisti tra i più noti del panorama musicale contemporaneo, dj set ricercati e sofisticati e un servizio cocktail bar attento e di qualità. L’alchimia di Milk Jazz Way ha preso forma il 1° ottobre 2018 e proseguirà tutti i lunedì della stagione 2018 – 2019 con un cartellone che esplorerà i vari linguaggi e stili del jazz non dimenticando di strizzare l’occhio alla contemporaneità, cercando di offrire un punto di vista inedito all’attento pubblico piemontese. Già in programma da qui a dicembre grandi artisti del panorama nazionale ed europeo, come Flavio Boltro, Emanuele Cisi, Giovanni Amato, Bebo Ferra, Denise King, Tony Match, Andrea Pozza, Aldo Zunino, e alcuni tra i più esperti esponenti del circuito nazionale, di casa a Torino, tra cui Marco Piccirillo, Alberto Gurrisi, Laura Klain, Alessandro Minetto, Mauro Battisti, Sergio Di Gennaro, Mattia Barbieri e molti altri. Ogni live sarà seguito dal nuovissimo format EVOLVE sviluppato dagli ideatori della Jam session InDaFunk e del Jazz RapSody Collective e prodotto in esclusiva da Milk Jazz Way Torino. EVOLVE unisce i groove trascinanti della musica EDM, Funk, HipHop e Trap al linguaggio del Jazz e dell’improvvisazione in una miscela musicale innovativa che stimola mente e corpo, ballo e ascolto. La musica verrà suonata e prodotta da una band live e alternerà produzioni originali a momenti di improvvisazione che condurranno verso una jam session aperta a musicisti e cantanti senza limiti di genere e stili. Evolve è un laboratorio musicale on stage in costante evoluzione tra mondi e linguaggi musicali diversi a cura di Silvio Defilippi (Sax, Keyboard), Luca Romeo (Basso elettrico, Fx) e Giorgio Sandrone (Beats, Real Time Processing). La ritmica di casa è affidata un lunedì al mese a Two Late, Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Laura Klain alla batteria, un viaggio nella musica afroamericana che attraversa diverse epoche e abbraccia vari stili, ma sempre radicato nella tradizione jazzistica e incalzato da un costante senso del groove. Il repertorio spazia infatti da brani spiritual a composizioni originali e di autori contemporanei, con un sound molto dinamico e con richiami psichedelici grazie alle sonorità dell’organo hammond. In poco più di due anno il duo si è esibito in oltre 100 concerti, calcando importanti palchi come Tanjazz Festival Marocco, Torino Jazz Festival, Ispani Jazz e molti club e rassegne in tutta Italia, lavorando anche come sezione ritmica con alcuni solisti ospiti come Daniele Scannapieco, Giovanni Amato, Michael Rosen, Nico Gori, Alessio Menconi e altri. Inoltre, il primo lunedì di ogni mese, il poliedrico format Jazz Rapsody a cura di Silvio De Filippi, capace di miscelare le atmosfere del jazz, dell’hip hop e della musica elettronica in cui le forme di improvvisazione strumentale si uniscono al freestyle ed al beat box, offrirà un appuntamento fisso da non perdere. Completerà la prima parte della stagione la Lindy Hop Night a cura di Alessandro Muner e l’associazione Dusty Jazz, per una serata fuori dagli schemi nella quale i ballerini saranno i benvenuti.
MILK JAZZ WAY | via Sacchi 65 – Torino
www.milktorino.com | info@milktorino.com | FACEBOOK: @milktorino | INSTAGRAM: milktorino |
PROGRAMMA OTTOBRE – DICEMBRE 2018
1 ottobre
OPENING PARTY!!!
Open Jam Session + Jazz Rapsody
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
8 ottobre
Jam session night
opening set: Fabio Giachino trio
Fabio Giachino (p) – Davide Liberti (cb) – Ruben Bellavia (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
15 ottobre
Two Late feat. Giovanni Amato
Giovanni Amato (tr) – Alberto Gurrisi (org) – Laura Klain (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
22 ottobre
Lindy Hop Night
Dusty Jazz Blusters
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
29 ottobre
Daniele Gorgone trio
Daniele Gorgone (p) – Marco Piccirillo (cb) – Giovanni Paolo Liguori (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
5 novembre
Jazz Rapsody
- De Filippi (sax,keys) – G. Vitale (keys) – L. Romeo (b) – M. Crocivera (dr)
- Giacalone, A. Soro (voc) – T-fesk (MC) – DJ Feib (el.)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
12 novembre
Denise King – Tony Match 4et
Denise King (voc) – Sergio Di Gennaro (p) – Marco Piccirillo (cb) – Tony Match (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
19 novembre
Two Late feat. Bebo Ferra
Bebo Ferra (g) – Alberto Gurrisi (org) – Laura Klain (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
26 novembre
Andrea Pozza trio feat. Aldo Zunino
Andrea Pozza (p) – Aldo Zunino (cb) – Alessandro Minetto (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
3 dicembre
Jazz Rapsody
- De Filippi (sax,keys) – G. Vitale (keys) – L. Romeo (b) – M. Crocivera (dr)
- Giacalone, A. Soro (voc) – T-fesk (MC) – DJ Feib (el.)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
10 dicembre
Two Late feat. Emanuele Cisi
Emanuele Cisi (sax) – Alberto Gurrisi (org) – Laura Klain (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
17 dicembre
Flavio Boltro – B.B.B. trio (presentazione album)
Flavio Boltro (tp) – Mauro Battisti (cb) – Mattia Barbieri (dr)
Jam session e live set EVOLVE al termine dei concerti.
Dalle 22.00 alle 2.00
“Grand’Italia” al Circolo dei Lettori
31 ritratti di grandi italiani del Novecento
Martedì 16 ottobre alle ore 17,30 nella Sala Gioco del Circolo dei lettori In via Bogino 9, Gianni Oliva e Maurizio Ceccon presenteranno il libro di Pier Franco Quaglieni GRAND’ITALIA, Golem Edizioni. 31 ritratti di grandi italiani del Novecento. Interverrà l’autore. Ingresso libero.
Luciano Ragozzino, “Il ragazzo innocuo”
VENERDI’ 19 E SABATO 20 OTTOBRE
Yu Hua (Cina) con “Il settimo giorno” (Feltrinelli), Andreï Makine (Francia) con “L’arcipelago della nuova vita” (La nave di Teseo), Michele Mari (Italia) con “Leggenda privata”(Einaudi), Viet Thanh Nguyen (Vietnam) con “I rifugiati” (Neri Pozza) e Madeleine Thien (Canada) con “Non dite che non abbiamo niente” (66thand2nd): sono loro i cinque finalisti del Premio Bottari Lattes Grinzane – VIII edizione per la sezione “Il Germoglio”, il riconoscimento internazionale che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri, dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno. Cinque nomi che “rappresentano un autentico giro del mondo – ha commentato la Giuria Tecnica, presieduta da Gian Luigi Beccaria, linguista, critico letterario e saggista – con un’attenzione particolare, tranne un importante eccezione italiana, alle aree lontane, dalla Siberia alla Cina al Sud-est asiatico, con contrastato e sfaccettato rapporto fra natura e civiltà”. Da Bolzano a Catania saranno 400 studenti (appartenenti alle 25 Giurie Scolastiche, una anche ad Atene, che fra aprile e settembre hanno letto e scelto i cinque libri finalisti) a proclamare il vincitore il prossimo sabato 20 ottobre alle ore 16.30 nel corso della cerimonia finale aperta al pubblico, al Castello di Grinzane Cavour. In mattinata, alle ore 10.30 i finalisti incontreranno pubblico e studenti alla Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba (via Marconi 16, ingresso libero). La canadese Madeleine Thien incontrerà i lettori anche a Torino nei giorni precedenti il Premio, in un doppio appuntamento: martedì 16 ottobre alle ore 18 alla Libreria Il Ponte sulla Dora (via Pisa, 46) e mercoledì 17 ottobre alle ore 18 alla Biblioteca Villa Amoretti (corso Orbassano, 200), in collaborazione con la Libreria Gulliver e Leggermente.
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António Lobo Antunes, nato a Lisbona nel 1942, dotato di sguardo profondo sulla realtà e la psicologia umana, che ha attinto dalla sua professione di psichiatra, è invece il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane 2018 per la sezione “La Quercia”, intitolata a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001) e dedicata a un autore internazionale che abbia saputo raccogliere nel corso del tempo condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico. La maggior parte dei suoi libri sono pubblicati in Italia da Feltrinelli.
Venerdì 19 ottobre l’autore terrà una lectio magistralis al Teatro Busca di Alba (ore 18, ingresso libero) e riceverà il riconoscimento sabato 20 ottobre al Castello di Grinzane Cavour (ore 16.30, ingresso libero), insieme con gli scrittori finalisti.
Lunedì 22 ottobre, lo scrittore portoghese sarà a Milano per presiedere all’inaugurazione della cattedra a lui dedicata dall’ Università degli Studi meneghina, con il patrocinio dell’ Istituto Camões di Lisbona, per la promozione e la divulgazione della lingua e cultura portoghese in Italia (ore 16, via Festa del Perdono 7).
Le precedenti edizioni della Quercia sono state vinte da: Ian McEwan (2017), Amos Oz (2016), Javier Marias (2015), Martin Amis (2014), Alberto Arbasino (2013), Patrick Modiano (2012), Premio Nobel 2014, Enrique Vila-Matas (2011).
Il Premio Bottari Lattes Grinzane è organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, con il sostegno di: Mibact, Regione Piemonte, Fondazione CRC (main sponsor per il triennio 2017-2019), Fondazione CRT, Matera 2019, Città di Cuneo, Comune di Alba, Comune di Grinzane Cavour, Comune di Monforte d’Alba, Cantina Giacomo Conterno, Cantina Terre del Barolo, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Banor, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Antico Borgo Monchiero.
g.m.
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Tel. 0173.789282 – organizzazione@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes
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Nelle foto:
– Antonio Lobo Antunes
Aco Bocina al Circolo della Magia
Sabato 13 ottobre alle 20 il Circolo Amici della Magia di Torino (Via Salerno, 55, amicidellamagia.it) ospita il primo appuntamento di Magic Off, ossia la rassegna che attingendo a linguaggi artistici diversi da quello dell’illusionismo, intende proporre eccellenze nell’ambito della musica, del teatro e delle arti performative all’interno di serate in cui non mancherà un tocco di magia. Protagonista della serata sarà il Maestro Aco Bocina considerato tra i migliori chitarristi e mandolinisti al mondo, che proporrà un concerto di musica mediterranea in una serata che vedrà musica e magia convivere. L’artista (definito dai critici il figlio del vento per la leggerezza e la velocità con cui le sue mani si muovono su questo strumento che, sovente, nelle sue composizioni funge da solista al posto della chitarra) attinge dall’inesauribile serbatoio creativo della cultura mediterranea, che lega strettamente a tutto ciò che viene tramandato fin dalle origini di tutta la tradizione dell’est europeo; le influenze, lo stile di vita e di pensiero della cultura dei Balcani legata a quella Tzigana e Araba, amalgamate da sempre nel paese dove è nato. Aco usa la musica come mezzo di diffusione di tutte le culture che conosce, sia quelle che lo accompagnano dalla nascita sia quelle che arrivano da più lontano. Riascoltando le diverse produzioni si possono percepire i cambiamenti che lo hanno influenzato nel corso della vita. Nei suoi concerti non mancano sfumature jazz, blues o rock, che amalgamate con la musica mediterraneo/balcanica creano un originale mix esplosivo e senza eguali. La serata inizia alle 20.00 con apericena accompagnata da interventi di illusionisti close up che accompagneranno il pubblico in un’atmosfera magica. A seguire il concerto di Aco Bocina. Ingresso 30 € (cena e concerto). Prenotazione obbligatoria al numero 348.5281608.