CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 532

Andiamo! L’estate del Torinodanza Festival

IL SECONDO CAPITOLO DI VERTIGINE#2

 


Torinodanza prosegue anche questa estate con l’esplorazione delle relazioni fra danza e montagna nell’interpretazione trasversale di tre artisti italiani che, attraverso residenze e laboratori in alta quota, presentano e costruiscono performance originali.

Un vero e proprio happening di tre giorni, il 26, 27 e 28 luglio, fra Avigliana, Sestriere e Prali, per mettere in connessione la città di Torino e le sue montagne, ma non solo. Il programma, che quest’anno si presenta con il titolo “ANDIAMO!”, il secondo capitolo di #VERTIGINE all’interno del progetto Corpo Links Cluster finanziato dal programma europeo ALCOTRA (Alpi Latine Cooperazione TRAnsfrontaliera), coinvolge oltre al Teatro Stabile di Torino ‐ Teatro Nazionale/Torinodanza festival anche Malraux scène nationale Chambéry Savoie, Associazione Dislivelli di Torino e Université Savoie Mont Blanc in un vero e proprio festival italo-francese.

 

ANDIAMO! è il secondo capitolo del progetto #VERTIGINE, un sentiero che abbiamo iniziato a percorrere la scorsa stagione e che passo dopo passo ci ha entusiasmato per l’originalità della proposta – dichiara il direttore di Torinodanza Anna Cremonini – Gli spettacoli che sono nati in montagna sono approdati in teatro e oggi sono nel programma dei migliori teatri e festival in Italia e non solo. In questa edizione diventa ancora più forte e concreta la collaborazione con la sponda francese del progetto: Torino, Chambéry e le montagne diventano davvero un unico grande territorio di spettacolo.

Sport, ambiente e cultura di montagna sono un’ispirazione unica di questi territori, capaci di stimolare danza, performance e partecipazione. Come partire insieme e conquistare una cima.

 

E’ un punto di vista diverso sulla montagna, che non vive così esclusivamente nella dicotomia fra inverno e estate, fra neve, sci, velocità e i cieli tersi di una gita estiva in alta quota, lungo sentieri e pendii verdissimi. Lo sguardo dei coreografi di Torinodanza esplora la storia e la memoria, incontra le persone e si immerge negli ambienti naturali. Gli artisti percorrono il territorio, abitano le valli e si confrontano con chi in montagna ci vive o chi ci passa solo qualche giorno e trasformano queste esperienze in danza.

Arrampicata, sci di discesa e trekking sono gli sport da cui si originano i gesti coreografici. Grandi personaggi di montagna, come la guida alpina Anna Torretta, il campione di sci Piero Gros e l’antropologa e scrittrice Irene Borgna, saranno i protagonisti degli incontri (coordinati dal giornalista e scrittore Enrico Camanni) che seguiranno ogni spettacolo.

 

Il programma:

 

DANZA E ARRAMPICATA AD AVIGLIANA

Venerdì 26 luglio 2019 – ore 21.00 Palestra di Roccia (Via IV Novembre)

Performance site-specific AU BOUT DES DOIGTS di Piergiorgio Milano

a seguire PIERGIORGIO MILANO incontra l’alpinista ANNA TORRETTA – modera ENRICO CAMANNI

in collaborazione con Comune di Avigliana e CAI – Sottosezione Avigliana

INGRESSO LIBERO

 

DANZA E SCI A SESTRIERE

Sabato 27 luglio 2019 – ore 17.00

Piazza Fraiteve

Performance a chiusura del laboratorio IL CORPO IN BILICO di Marco Chenevier con i giovani dello Sci Club Sestriere

a seguire MARCO CHENEVIER incontra il campione di sci alpino PIERO GROS – modera ENRICO CAMANNI

in collaborazione con Comune di Sestriere e Sci Club Sestriere

INGRESSO LIBERO

 

DANZA, TREKKING E FESTA A PRALI  

Domenica 28 luglio 2019

ore 11.00 – Conca dei 13 Laghi (Seggiovie 13 Laghi)*

TREKKING COREOGRAFICO di Silvia Gribaudi

ore 16.00 – Piazza Giovanni Perro

Performance a chiusura del laboratorio MON JOUR! LAB di Silvia Gribaudi

a seguire SILVIA GRIBAUDI incontra l’antropologa e scrittrice IRENE BORGNA – modera ENRICO CAMANNI

conclude la giornata il concerto folk occitano con TRIGOMIGO

in collaborazione con Comune di Prali, Prali Ski Area, Pralibro e AGAPE

INGRESSO LIBERO

*SEGGIOVIA 7€ A/R

Ritrovo alle ore 11.00 alla seggiovia dei 13 Laghi. Durata del trekking dalle ore 11.30 alle ore 13.00

 

NAVETTA GRATUITA TORINO-PRALI A/R

Info e prenotazione (obbligatoria)

agenzia@buscompany.it – 011/2261941 int. 1

 

Gli stessi artisti arriveranno poi in autunno a Torino per presentare il loro lavoro all’interno del programma di Torinodanza, elaborando ulteriormente gli spunti creativi nati in montagna. Piergiorgio Milano con White Out, nuovo spettacolo al suo debutto assoluto, Silvia Gribaudi e Marco Chenevier con performance che saranno presentate in forma compiuta a Torinodanza festival 2020.

 

Maria La Barbera

 

 

INFO

info@torinodanzafestival.it

www.torinodanzafestival.it

www.corpolinkscluster.eu

 

 

 

 

La Passione di Cristo nell’arte di Missaglia

Renato Missaglia, l’artista che ha donato sue importanti opere sul tema della Passione di Cristo al Museo Diocesano di Torino

 

il M° Renato Missaglia è un artista di origine bresciana, da anni molto attivo anche all’estero, che, dapprima imprenditore, ha intrapreso la professione artistica dal lontano 1979. Ha maturato con la città di Torino, ormai da molti anni, un legame importante.

Ha interpretato, infatti, per gli organizzatori, momenti ed emozioni delle Olimpiadi Invernali Torino 2006, che sono sfociati nel volume intitolato Con gli occhi dell’arte. XX Olimpiadi Invernali Torino 2006.

La multinazionale “Coca-Cola mondo” lo ha inoltre scelto quale testimonial artistico.

Banca Aletti, presso il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana, ha poi organizzato una importante presentazione del suo lavoro artistico.

Per l’Arma dei Carabinieri ha inoltre realizzato il libro d’arte dal titolo I Carabinieri e Torino. Due secoli di storia, dalla fondazione ai Giochi Olimpici Invernali, un excursus a partire dalla nascita dell’Arma a Torino, in Via Pastrengo.

La Stampa di Torino ha poi rieditato il libro in diecimila copie, allegandolo al quotidiano cittadino.

 

– Lei ha di recente esposto nel Duomo di Torino e poi donato all’attiguo Museo Diocesano alcune opere pittoriche dedicate al tema della Passione di Cristo, presentate al pubblico proprio nel luogo dove si conserva la reliquia più importante della Cristianità, la Sacra Sindone. Quale significato ha avuto per Lei questa esposizione?

 

Premetto che sono un cattolico praticante da sempre affascinato dal mistero della Sacra Sindone, ragione per la quale, quando Don Carlo Franco, Giacomo Bottino ed il Maestro Antonmario Semolini mi hanno proposto un’esposizione all’interno del Duomo di San Giovanni a Torino, nell’ambito del progetto “Lo spirituale nell’arte”, parte integrante dell’Accademia di San Giovanni, ho realizzato tre opere pittoriche ispirate alla Passione di Cristo. Sono la drammatica Salita con la croce al Golgota, la Crocefissione e la Deposizione, opere poi posizionate per alcuni mesi sull’altare principale del Duomo, a fianco della Sacra Sindone, ultimo atto della Passione di Cristo.

 

– Il tema del Sacro lo ha già affrontato in precedenza nelle sue opere ispirate alla Via Crucis. Che cosa rappresenta per Lei questo soggetto?

Sempre colpito dalla drammaticità della Via Crucis, negli anni ho realizzato varie opere a tema con tecniche e interpretazioni diverse.

 

– Da dove nasce il suo interesse per la ritrattistica, che lo ha portato a dipingere i volti di Capi di Stato e Pontefici, tra cui Benedetto XVI e Papa Francesco, oltre che di alcuni tra i più importanti chef stellati?

 

Fino ad alcuni anni fa dipingevo per la mia collezione privata ritratti di personaggi che colpivano la mia fantasia (mai più di due all’anno).

La mia cara amica Milena Milani, alla quale li mostravo, li riteneva interessanti, ragione per la quale, un poco alla volta, mi sono dedicato a questo filone artistico.

Da anni i ritratti che realizzo non sono più finalizzati alla mia collezione privata, ma rivolti ai committenti, sempre più numerosi ed appartenenti ai settori più diversi.

I ritratti dei Papi mi sono stati commissionati direttamente dal Vaticano, i Capi di Stato da amici che volevano farne loro dono, i grandi Chef in occasione di Expo Milano 2015. (www.libroexpo2015.it).

 

 

– Proveniente da una città come Brescia, Lei ha fatto del mondo il palcoscenico della sua arte, esponendo anche al Grand Palais a Parigi, a Vienna, a Monaco, a Ginevra, New York, Shangai, Montecarlo e Palm Beach. Quali sono le differenze principali che ha colto nella percezione da parte del pubblico nei confronti dell’arte tra l’Europa e gli altri continenti?

L’elemento che mi ha sempre stimolato è stato il confronto con nuove culture e nazioni diverse; questi incontri mi hanno aiutato a crescere in maniera esponenziale.

 

– Nella sua arte Lei utilizza una tecnica che dimostra eclettismo ed originalità, capace di unire la pittura alla fotografia. Qual è il suo rapporto con quest’ultima disciplina?

Ho sempre amato la fotografia; fin da ragazzo fotografavo e stampavo. Ora sono riuscito a trasformare in tecnica mista il dipingere e il fotografare, un mondo senza limiti.

 

– Le sue opere sono dense di significati e suggestioni oniriche. Quale è il suo rapporto con l’universo onirico?

Le mie opere scaturiscono sempre da emozioni che l’universo mi regala quotidianamente, suggerite dal cambio delle stagioni, dai drammi e le catastrofi, o il semplice sbocciare di un fiore.

 

– Che ne pensa del rapporto tra l’arte figurativa e le altre arti, quali musica, teatro e letteratura, che contraddistingue l’operato dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, che ha altresi’ generato un’orchestra come i Virtuosi, ormai nota ben oltre i confini regionali?

Ho sempre coniugato le mie opere e le esposizioni con eventi musicali e letterari, interpretando, di volta in volta, e ispirandomi alle musiche e alle opere dei grandi compositori.

 

Mara Martellotta

Una giornata dedicata a Dante

Di Pier Franco Quaglieni
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Istituire una giornata dedicata a Dante Alighieri e’ un’idea ampiamente condivisibile, lanciata recentemente  da un giornalista del” Corriere della Sera”
La proposta e’ nata in rapporto al settimo centenario della morte del Poeta che cadrà nel 2021.La giornata, non felicemente già denominata “Dantedi’” , ha già avuto delle adesioni, ma nessuna particolarmente autorevole, se si esclude il ministro degli Esteri Mogavero e il linguista Marazzini. La proposta e’ in netta controtendenza con l’infausta idea di Aldo Cazzullo di ospitare le versioni dialettali dell’ ”Infinito”di Leopardi sul “Corriere”.
                                                                        ***
Ha taciuto finora sul “Dantedi’”   la storica “Società Dante Alighieri ” attualmente presieduta dall’ex ministro Riccardi, non certo la persona più qualificata, nel suo  incontenibile multiculturalismo,   per questa carica, ricoperta per tanto tempo, con esiti brillanti,  dall’ambasciatore Bottai. La “ Dante” che dovrebbe tutelare la lingua italiana in Italia e nel mondo venne gravemente penalizzata da quando non vennero più iscritti d’ufficio tutti gli studenti italiani della scuola che oggi si definisce primaria . Quella piccola tessera verde aveva un grande significato in una scuola che badava seriamente alla conoscenza della lingua italiana .La Società, fondata da Giosuè Carducci nel 1889 entrava naturaliter nella vita di ogni italiano fin da quando era bambino ,una scelta molto importante del percorso formativo . La “ Dante” per il VI centenario fu protagonista nel 1921 delle celebrazioni dantesche e dell’emissione  di una memorabile di francobolli.
C’è da augurarsi  che torni ad essere protagonista anche nel 2021, anche se qualche dubbio e’ lecito. Molte realtà locali della “Dante “ sono quasi inesistenti. Mentre all’estero il suo ruolo e’ rimasto inalterato negli anni, in Italia ha subito un  qualche appannamento dovuto anche  al decreto legislativo del 2004 che l’ha assimilata ad una Onlus . In effetti la “Dante “, per la sua storia e per la sua funzione,  non può essere assimilata ad una Onlus qualsiasi ,ma la trascuratezza della politica e anche la vera e propria ignoranza di troppi politici  non hanno consentito di tutelare uno strumento di italianità in patria e nel mondo così prezioso.
                                                                               ***
La novità di oggi e’ che un oscuro deputato barese  dei 5 stelle ,l’on.  Michele Nitti si è fatto promotore di una iniziativa parlamentare a sostegno della giornata dantesca. Sembra quasi incredibile che altri deputati e senatori non abbiano colto l’occasione per farsi avanti. Tra le tante giornate ,spesso inutili  o solo commerciali o da sfruttare politicamente da parte di qualcuno  ,una giornata dedicata a chi, attraverso il suo poema, davvero unico ed immortale,, ha creato la nostra lingua ,oggi tanto trascurata  dai più e violentata da troppi anche in televisione e nei giornali .Una giornata dedicata a Dante forse servirebbe a ridare vigore alla stessa “ Dante “ che merita ben altra attenzione, in primis ,da parte del mondo della scuola .
Occorre che Università e scuole sostengano la proposta del “Corriere”, che in particolare i senatori a vita mi muovano , che i  consigli regionali e comunali votino ordini del giorno ,dando vita in parlamento ad una iniziativa rigorosamente bipartisan.
Lasciare all’on. Nitti una questione del genere  rivelerebbe una disattenzione davvero incomprensibile,imperdonabile  ed anche un po’ preoccupante.
La mozione parlamentare  non deve partire dai 5 stelle,ma da parlamentari di ogni schieramento ,se ci sono  ancora parlamentari che abbiano a cuore il nostro patrimonio storico e culturale. Io sono sicuro che ce ne siano ,malgrado la demonizzazione della politica fatta proprio dai 5 Stelle,molto spesso – salvo l’on. Nitti, i più ignoranti .Credo anche che una donna colta e raffinata come la presidente del Senato Casellati ,seconda carica dello  Stato,possa essere sensibile a quest’idea .Dante merita davvero una grande mobilitazione di intelligenze al di là della mischia avvilente della politica.

“Donne in jazz”

Il  volume del musicologo e jazzista Piero Terranova, in cui storia e critica musicale si incontrano

 

“Donne in jazz” è l’omaggio che il jazzista e musicologo palermitano Piero Terranova ha voluto tributare alla femminilità jazzistica sia vocale sia strumentale.

Il libro, edito da Paola Caramella Editrice, è il frutto della passione dell’autore per il jazz e la scrittura, che lo ha già portato a pubblicare un precedente volume dal titolo “Genealogia di un linguaggio artistico”, con alcuni capitoli dedicati al jazz belga. Questi passi hanno reso il testo piuttosto noto presso le biblioteche non soltanto italiane, ma anche belghe, tra cui quella delle Arti di Bruxelles.

Nato a Palermo nel 1929, Piero Terranova ha iniziato la sua attività concertistica nel lontano 1972 con un concerto tenuto presso il Circolo della Stampa palermitano, trasmesso dalla sede romana della Rai, con il titolo “Jazz dal vivo”, insieme al gruppo formato da Armando Speciale al contrabbasso e Dino Dispenza alla batteria.

Il jazz è, per Piero Terranova, soprattutto improvvisazione. Questo lo si coglie benissimo seguendo la narrazione attraverso cui l’autore ci conduce alla scoperta dei ritratti delle 195 donne che hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia del jazz, dal continente americano al Giappone, dall’Australia all’Europa.

Piero Terranova conduce il lettore attraverso una strada costellata di grandi talenti femminili nel jazz, un genere musicale che, soprattutto all’inizio, era diffuso in un mondo prevalentemente maschilista. Furono, in seguito, proprio alcune grandi cantanti blues degli anni Venti-Trenta, come Bessie Smith, vendendo milioni di copie di dischi e cantando con grandi come Armstrong e Goodman, a far nascere una vera e propria industria del jazz. La stessa Ella Fitzgerald, orfana, molestata, homeless, approdata al teatro Apollo ad Harlem e poi assunta nell’orchestra di Chick Webb, dimostrò di avere un piglio da leader, quando, alla morte di questi, ne prese le redini. Billie Holiday era amata e riconosciuta dai musicisti a lei contemporanei come un’artista di grande talento, indipendente e capace di penetrare dentro il tessuto della musica.

Il volume “Donne in jazz”, presentato a Torino al Salone del Libro sabato 11 maggio 2019, è stato anche recentemente accreditato presso l’ Accademia internazionale di studi sul jazz di Siena, massima autorità in questo specifico campo musicale, su parere del suo direttore Francesco Martinelli, storico e critico di jazz. È poi stato inviato, per gli italiani che lo frequentano, al Lincoln Center Jazz Club di New York, locale diretto dal tromebettista Winton Marsalis.

 

Mara Martellotta

Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione

AL TEATRO CARIGNANO UN OMAGGIO AL FAMOSO CICLISTA

 

Venerdì 26 luglio, alle 21.30 andrà in scena la prima nazionale del reading “FAUSTO COPPI. L’affollata solitudine del campione” un progetto di Gian Luca Favetto con Michele Maccagno, Gian Luca Favetto, Fabio Barovero e con l’allieva della scuola del Teatro di Torino Letizia Russo.

Lo spettacolo, una produzione della Fondazione Circolo dei Lettori e del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, sarà replicato sabato 27 luglio alle ore 21.00, sempre al Teatro Carignano, in occasione dell’inaugurazione degli European Master Games.

L’opera porta in scena un recital di parole e musica che vuole ricordare uno dei più grandi personaggi del ciclismo mondiale. “La storia di un uomo dentro la storia – scrive Gian Luca Favetto – e di un campione, di una persona gentile e riservata diventata già in vita, al di là delle intenzioni, una leggenda. Un uomo sempre in fuga che riassume in sé la storia di quel lembo del Piemonte sud orientale che lo ha forgiato, di cui portava in giro per il mondo silenzi, tenacia, fatiche asprezze e dolcezze. Un recital di parole e musica che vuole restituire al tempo presente la figura di Fausto Coppi. Non un ricordo, ma un racconto che si avvale anche delle pagine di chi ha ammirato e cantato le sue imprese da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, da Orio e Guido Vergani a Curzio Malaparte.

Un racconto di vittorie e tragedie, di cadute e trionfi che mette in fila le prime pedalate come garzone di macelleria e la prima corsa, la prima vittoria al giro d’Italia e la prima doppietta Giro d’Italia-Tour de France, la fuga più lunga e i grandi distacchi con cui arrivavano al traguardo gli avversari. E poi il rapporto con Gino Bartali. E l’Italia di quegli anni. E il suo essere tutt’uno con la bicicletta, come Paganini era un tutt’uno con il suo violino. E naturalmente l’amore. E naturalmente la morte, che consegna al mito questo uomo solo in fuga, con la maglia biancoceleste addosso: il suo nome è Fausto Coppi”.

Storia di un Campione. 100 anni di Fausto Coppi è un progetto della Regione Piemonte, realizzato dalla fondazione Circolo dei Lettori e dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con DMO Piemonte e Marketing e Piemonte dal Vivo. Media Partner La Stampa e il Secolo XIX.

I cento anni dalla nascita di una delle più importanti figure del ciclismo del Novecento sono l’occasione per celebrare lo sport, per ricordare il profondo legame che Coppi ebbe con il territorio piemontese, suo luogo di nascita, e per rievocare un momento storico e sociale entrato a pieno diritto dell’immaginario collettivo del nostro paese.

 

Maria La Barbera

 

 

 

 

 

Quattro pianisti a “Musiche da ripostiglio”

Il 27 luglio ad Azeglio (T0)

Alle 21 di sabato 27 luglio, la residenza di campagna “Fuori porta d’Azeglio”, prestigiosa location nell’omonimo comune del Canavese ospiterà un’altra serata della rassegna “Musiche da ripostiglio”, ideata e condotta da Giuseppe Lo Faro, multiforme artista e   infaticabile promotore di iniziative culturali. La serata, intitolata “Piano4te” vedrà sulla scena un pianoforte e quattro pianisti che si esibiranno in quattro diversi stili. Protagonisti saranno l’eclettico azegliese Vincenzo Savoretti, il compositore e pianista classico Antonio Adduce, la compositrice dalle influenze jazz e blues Anna Dari e, infine, con il suo pop melodico, il musicista ed ex produttore discografico David K Tickle, inglese di Lancaster e canavesano d’adozione. La serata avrà come special guest Angela Carlotta   mentre ogni brano sarà introdotto e descritto da Inika F Tickle.

M.Tr.

Tredici super – autori anticipano Librolandia

Sono tredici i grandi autori da tutto il mondo, come  Isabelle Allende, David Grossmann e Bret Easton Ellis che giungeranno  a Torino, dal 10 settembre al 19 novembre

E’ il calendario di Aspettando il Salone, iniziativa che anticipa Librolandia, che si terrà invece dal 14 al 18 maggio 2020. Sotto la Mole anche Jonathan Safran Foer, Salvatore Scibona, Valeria Luiselli, Daniel Saldaña París, David Nicholls, Eshkol Nevo, Samanta Schweblin, Leiji Matsumoto, Amitav Ghosh, André Aciman. IL’idea  è della Fondazione Circolo dei lettori,  Associazione Torino, La Città del Libro,  con la partecipazione di Scuola Holden, Colti – Consorzio Librai Torinesi Indipendenti, Biblioteche Civiche Torinesi, TorinoReteLibri, Rete delle Case del Quartiere.

Il discorso delle stelle

Uscirà nei prossimi giorni il romanzo “Il discorso delle stelle” , un romanzo d’attualità nel contesto della guerra civile siriana e del terrorismo internazionale che ha come grande protagonista la pace, che giunge grazie all’azione di straordinari eroi protagonisti di questa storia. È un romanzo sul sogno di una umanità dove regni la pace tra i popoli. L’editore è Emersioni del gruppo Lit (Castelvecchi/Elliot)

 

Durante gli anni della guerra civile siriana e del terrorismo internazionale, prende forma l’amore tra un ragazzo italiano e una ragazza siriana, tra due esistenze con problemi molto diversi; tra chi è alle prese con il mondo produttivo del benessere, comodo e spietato, che ti spiazza continuamente perché corre troppo veloce, e chi si confronta quotidianamente con la violenza e la morte. È lo scontro tra due culture e visioni del mondo differenti, una storia di amicizia tra popoli, di guerra, che prende una piega del tutto inattesa, in uno spettacolare finale. Le vite dei personaggi, movimentate e avventurose, traversate da continui pericoli, sono assimilate ai movimenti degli astri. È un romanzo unico e originale dove ogni capitolo è introdotto da un breve concetto astronomico che trova un parallelismo nelle storie dei personaggi. Personaggi che nell’arco della narrazione mutano le loro relazioni, le loro emozioni e i loro sentimenti alla ricerca di una crescita interiore.

 

L’autore

ANTONIO RUBINO. Classe 1978, torinese, ingegnere chimico, coltiva da sempre la passione per la letteratura. Vive e lavora a Torino dove si occupa di mercati energetici. Forse un contrasto dicotomico, quello tra mondo aziendale e letteratura, o forse è l’elemento fondante della creatività e della produzione letteraria.

 

Torino a luglio è Liberty: la Fontana dei Mesi è spensierata

Lo stile Liberty anche detto stile Floreale appartiene alla città di Torino da più di un secolo

A chi piace bighellonare spensieratamente dico che può darsi egli incappi nello stile Liberty da un momento all’altro, come si incontra una pianta, magari un bel vaso di fiori, in un giardino all’inglese oppure come in mare si incrocia inaspettatamente la bianca cresta di un’onda. I palazzi realizzati con quello stile si trovano in diversi frangenti della città; essi sono opportunamente segnalati da cartelli informativi che ricordano alcune informazioni come, ad esempio la data di costruzione, l’architetto, il nome stesso del palazzo. La seconda uscita della rubrica sulla Fontana dei Dodici Mesi di Torino è dedicata prima di tutto allo stile Liberty, poi ai lettori che abitano a Torino tanto quanto agli aspiranti vacanzieri, visitatori della città e naturalmente alla statua del mese di luglio che anche in questo caso è una figura femminile in movimento.


In breve la Fontana dei Mesi è una fontana di forma più rotonda che ovale, costruita su di un tratto in pendenza del terreno e è formata da cascate e da spruzzi; oltre ai giochi d’acqua la Fontana è costituita dalle statue a cui sono dedicate le uscite di questa rubrica, da altre statue raffiguranti imponenti nettuno. Parte integrante della fontana è la sorta di laghetto all’interno delle due braccia lungo le quali si trovano simmetricamente le statue.


Inaugurata nel 1898 in occasione della grande esposizione in pieno periodo Liberty la Fontana è uno dei luoghi più amati dai torinesi che frequentano il bellissimo parco del Valentino, specialmente dopo la riapertura avvenuta a seguito del lungo restauro. Come abbiamo visto in precedenza, tutte le dodici statue hanno caratteristiche peculiari e con questa rubrica proviamo ad associare delle correnti artistiche alle statue, con il duplice eventuale buon risultato di ricordare l’aspetto della statua e di fare una passeggiata al parco. La statua del mese di giugno che abbiamo visto in precedenza tiene in grembo un involto e incede, con la gamba destra avanzata. Luglio ha le braccia levate e tiene sul capo un lembo della veste che si gonfia leggera al vento estivo e la leggerezza ricercata fino all’estremo è uno dei tratti più caratteristici del Liberty. La donna è colta in un momento di pausa dal cammino.

La sua fisicità, così come il volto, è caratterizzata da grande gioia e da altrettanta spensieratezza del vivere. Ricorda prepotentemente un tratto della femminilità che tutti ci auguriamo non vada mai perduto nonostante gli orribili femminicidi che tragicamente accadono così spesso che è quello di riuscire a gettare il passato dietro alle spalle insieme al suo correlato di portare il presente alla realtà.

In chiusura penso: chissà se qualche lettore della rivista iltorinese.it, durante la prossima eclissi totale di Luna -uno degli eventi astronomici che la scorsa settimana ha tenuto tutta Italia col naso all’insù- ricorderà la statua del mese di Luglio, per il fatto che Luglio alla Fontana dei Mesi ferma un attimo eterno oppure per quella mezzaluna che forma il velo. In attesa di Ferragosto, nessuna anticipazione per la prossima uscita, ma restate connessi! Si parlerà ancora della Fontana dei Mesi e naturalmente di arte.

Elettra-ellie-Nicodemi

 

Giona delle sequoie. Viaggio tra i giganti rossi del Nord America

Al Castello di Miradolo, la presentazione del nuovo libro di Tiziano Fratus. Domenica 28 luglio, ore 16. San Secondo di Pinerolo (Torino)


Un suggestivo viaggio on the road compiuto da un infaticabile e poetico cercatore di alberi secolari, là dove vivono gli esemplari più grandi e antichi del pianeta: questo è “Giona delle sequoie. Viaggio fra i giganti rossi del Nord America”, il nuovo libro dello scrittore e poeta bergamasco (cresciuto fra Lombardia e Piemonte) Tiziano Fratus, recentemente edito da Bompiani e di cui la Fondazione Cosso ospita la presentazione, nel Parco del Castello di Miradolo, in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo. L’appuntamento – e il luogo non poteva essere più adeguato – è per domenica 28 luglio, a partire dalle ore 16. Quelli di Fratus sono viaggi del corpo, della memoria e dell’anima che, ancor prima di diventare scrittura, magicamente ti portano in luoghi e spazi terrestri che risuonano di voci e immagini che senti appartenere alle tue radici e alle tue origini. Ancor prima, e molto prima, che ci arrivi. Una sorta di “terra dello spirito”. Che, per lo scrittore, è in questo suo ultimo libro la mitica California, lungo la Weast Coast dell’Oceano Pacifico. “Nel continente delle sequoie, la Sequoia Belt, una delle più grandi cattedrali naturali del pianeta insieme all’Amazzonia e alla foresta del Borneo, Fratus – si legge in una nota stampa – ha respirato il vento che l’oceano riversa fra i giganti rossi che popolano luoghi mitici quali Big Sur, Humboldt County, Jedediah Smith; ha deviato verso i luoghi sacri in Sierra Nevada, da Calaveras a Yosemite, da Mariposa alla Giant Forest, dal General Grant Grove a Mountain Home. All’ombra di questi Eden verticali si spalancano le pagine di una storia leggendaria, fatta delle imprese di uomini che hanno avuto un ruolo centrale nell’incredibile conquista di terre sconosciute: i primi avventurieri, i taglialegna, i cacciatori di grizzly, i guardia parco, i conservazionisti e gli amanti della natura che hanno lottato per la loro salvaguardia inventando l’istituzione della riserva naturale così come oggi noi la conosciamo. E poi scrittori, poeti, fotografi e artisti che si sono lasciati ispirare dal canto di una Madre Natura esuberante e gargantuesca”. Fra questi, Tiziano Fratus che incontrando le sequoie millenarie in California e gli antichi boschi delle Alpi ha coniato il concetto di Homo Radix, legato alla disciplina della Dendrosofia come pratica quotidiana di meditazione in natura. In vent’anni, Fratus ha pubblicato opere di grande diffusione per i maggiori editori italiani, fra i quali “Manuale del perfetto cercatore d’alberi”, “Ogni albero è un poeta”, “L’Italia è un bosco”, “Il libro delle foreste scolpite”, “Il bosco è un mondo” e “Il sole che nessuno vede”. Collabora con il “Manifesto” e “Radio Francigena”. Le sue liriche, pubblicate in diciassette paesi, sono state raccolte di recente nell’opera “Poesie creaturali”. Per Bompiani ha pubblicato “I giganti silenziosi” (2017). Nel 2012, per la sua attività letteraria e divulgativo-scientifica, ha ricevuto il “Premio Ceppo Natura” a Pistoia e nel 2015 il “Premio Le Ghiande” del Festival Cinemambiente di Torino.Al Castello di Miradolo, la presentazione del libro di Fratus sarà seguita da una passeggiata all’interno del Parco ottocentesco dell’antica dimora, all’ombra degli alberi secolari del giardino. Ingresso libero, fino ad esaurimento posti. Obbligatoria la prenotazione al n° 0121/502761 o prenotazione@fondazionecosso.it

g. m.