E’ ospitata nel nuovo spazio espositivo della galleria d’arte contemporanea Raffaella De Chirico
Il tema dell’acqua rappresenta il fil rouge della mostra ospitata nel nuovo spazio espositivo della galleria di Arte Contemporanea Raffaella De Chirico, in via Barbaroux 16, dal titolo “Rain Gun”, personale dell’artista Fabio Perino.
L’esposizione, dopo un ciclo di studio allestito presso la suggestiva casa atelier dell’artista nel corso del 2020, durante il quale è stato possibile fruire di lavori il cui leitmotiv era incentrato sulle tematiche della linea e del punto, ora presenta un suo nuovo ciclo di lavori. Questi testimoniano un’evoluzione della sua ricerca e del suo pensiero, indagando anche una serie di tematiche inerenti la messa in discussione di verità comunemente accettate. L’elemento della linea risulta materializzato e perde i suoi connotati fisici.
Video, installazione e fotografia vanno a comporre un corpus omogeneo all’interno di una struttura narrativa che fa del corto circuito il suo fil rouge.
Tra i lavori in mostra, particolarmente significativo il Self Self Portrait o Passaporto, composto da neon e foglia di cycas evoluta, in cui la poetica dell’autoritratto si sofferma sull’identità necessaria e imprescindibile, già a partire dal momento della nascita dell’uomo. Un’altra opera particolarmente densa di significati è la Stampa su carta hahnemuhle dal titolo “Filling the sea”, realizzata quest’anno. Si tratta dello scatto di un’azione documentata sulla spiaggia ligure di Bordighera, attraverso cuiFabio Perino riempie di acqua il mare. L’opera vuole simboleggiare l’incoerenza propria di ogni essere umano, espressa attraverso un’azione del tutto controversa.
Presso la casa atelier dell’artista, in via Gioberti 8, sarà proiettato su appuntamento il video dal titolo “Dear no one”, della durata di 7 minuti. Qui l’acqua fuoriesce quasi ossessivamente con una precisa ritmicita’. Si tratta di un’allegoria umana, che simboleggia un’energia senza fine e ragione, un’incoerenza destinata ad incontrare lo spettro del reale, che rimane l’unica fonte oggettiva di paragone.
L’opera assume una declinazione audio visiva in cui la stessa scena, ripresa in punti diversi da camere differenti, viene proiettata su tre pareti e accompagnata dal suono naturale prodotto dall’opera medesima. La dimensione performativa è dovuta alla presenza stessa dell’uomo all’interno dell’opera.
MARA MARTELLOTTA
La mostra è visitabile fino al 3 luglio con orario giovedì, venerdì e sabato dalle 15 alle 19.
Gradita prenotazione.
Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
Via Barbaroux 14-16
Tel 3928972581


DAL PIEMONTE/ Nel gennaio del 1993 aveva tenuto una conferenza all’allora Salone Baronino sulla situazione della ex Jugoslavia, in quel momento dilaniata dalle guerre che avevano disgregato la federazione. Questa volta – l’incontro è avvenuto all’aperto a Palazzo San Giorgio sede del Comune di Casale, introdotto dal sindaco Federico Riboldi e da Federico Cavallero, presidente dell’associazione PiemonteStoria – si è soffermato sul dramma accaduto al Confine Orientale, le foibe e l’esodo degli italiani da Istria, Venezia Giulia a Dalmazia, presentando il libro scritto con Matteo Carnieletto e con il contributo di Toni Capuozzo per i tipi di Signs Books, ‘Verità infoibate – Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica’. “Questo non è tanto un libro su quanto




Cavour riuscì solo a pronunciare qualche parola.
