CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 450

Se il Giro d’Italia diventa commedia circense

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La FLIC torna a teatro con una commedia circense dedicata al Giro d’Italia 

Sabato 29 maggio 2021 – ore 20:30

Teatro Concordia, Corso Giacomo Puccini, Venaria Reale (TO)
Compagnia Madame Rebiné in “Giro della piazza” nell’ambito della rassegna “Citè 2021”

 

Domenica 30 maggio 2021 – ore 18:30

In streaming su www.youtube.com/user/ScuolaFlic

Spettacolo “Mani in Tasca” con allievi del corso Mise à Niveau diretti da Erika Bettin

 

Dopo la pausa forzata del 2020, la FLIC Scuola di Circo torna dal vivo con la rassegna “Cité” al Teatro Concordia di Venaria Reale e lo fa con una commedia ciclo-comica dedicata al Giro d’Italia, il “Giro della Piazza” dei Madame Rebinè, compagnia che durante questa creazione ha seguito dal vivo il 101° Giro d’Italia e sperimentato il forte rapporto che questo sport ha con le città e con i suoi abitanti.

Proseguono anche le proposte in streaming con lo spettacolo “Mani in Tasca”, in cui vanno in scena gli allievi del corso Mise à Niveau diretti dalla regista e coreografa Erika Bettin

 

www.flicscuolacirco.itwww.teatrodellaconcordia.it

 

 

Dopo la pausa forzata del 2020, riprende finalmente vita la cittadella del circo a Venaria Reale grazie a “Cité 2021”, VIII edizione della rassegna internazionale di circo a teatro ideata e diretta dalla FLIC Scuola di Circo di Torino, in collaborazione con Fondazione Via Maestra e Teatro Concordia, che da sempre propone un circo nuovo che si esprime con un linguaggio multidisciplinare nato da ricerche che relazionano il circo con teatro, danza, musica e altre forme di spettacolo.

 

“Cité” propone due appuntamenti che fondono lo sport con il circo e sabato 29 maggio alle ore 20:30 si inizia con uno spettacolo dedicato al Giro d’Italia (che terminerà il giorno successivo), la commedia ciclo-comica “Giro della Piazza” della compagnia Madame Rebiné.

Data l’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria, i posti verranno assegnati dal teatro per rispettare le misure di sicurezza di distanziamento e capienza. Lo spettacolo prevede un biglietto di ingresso unico di € 10;00 ed è possibile prenotare telefonando al numero 0114241124 o inviando una mail a biglietteria@teatrodellaconcordia.it o a booking@flicscuolacirco.it

 

Entrambi gli appuntamenti di “Cité” sono con compagnie composte interamente da ex allievi della scuola di circo, in un percorso di sostegno che da sempre la FLIC offre a molti dei sui “vecchi” studenti e che quest’anno assume un significato e una motivazione ancora più forti, in relazione alla crisi del settore dovuta alla pandemia.

La Compagnia Madame Rebinè compie proprio in questi giorni i suoi primi 10 anni di vita – nata nel 2011 a Toulouse maturando un progetto iniziato nel 2007 dall’incontro di Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri alla FLIC – e lo spettacolo di Venaria sarà quindi l’occasione per festeggiare e celebrare insieme questo importante traguardo, insieme alla scuola e a docenti che li hanno accompagnati nei primi passi e in altre occasioni della loro carriera segnata da rilevanti collaborazioni con registi e produzioni internazionali.

“Giro della Piazza” è nato dal desiderio di celebrare il ciclismo nei suoi aspetti più rilevanti, quello della resistenza fisica e del coinvolgimento del pubblico. Per studiare l’argomento, durante la creazione dello spettacolo, i tre componenti della compagnia hanno partecipato al 101° Giro d’Italia e sperimentato il rapporto molto ravvicinato che questo sport ha con le città e con i suoi abitanti. Per questa ragione hanno deciso di esaltare le peculiarità del teatro di strada e lavorare su un compromesso neo-classico in cui elementi della tradizione popolare sono al servizio di una drammaturgia più contemporanea. Il risultato è uno spettacolo molto coinvolgente, dal ritmo serrato in cui gli artisti sono chiamati a una prova di resistenza al limite della performance e dove per la prima volta hanno sperimentato dei momenti di interazione con il pubblico.

La sinossi presenta così lo spettacolo al pubblico: Gentili signore e signori buonasera e benvenuti al Giro della piazza. Un percorso ciclistico insidioso che negli anni ha visto lo sbocciare di atleti quali Bartali, Coppi e Pantani e che oggi vedrà in pista le promesse del ciclismo italiano. Chi sarà il vincitore? Andrea Brunello, il ciclista veloce e snello ma soprattutto bello o Tommaso, il ciclista dal grande naso? Per scoprirlo non resta che scendere in piazza e fare il tifo per il vostro preferito.

 

 

“Io ne esco”, una riflessione sulla contemporaneità

Al Cap 10 100 in scena fino al 5 giugno la produzione teatrale della compagnia Genovese Beltramo

 

Al Cap 10100, in corso Moncalieri 18, alle 19.30 è in scena dal 25 maggio scorso al 5 giugno la produzione teatrale dal titolo “Io ne esco”,  della Compagnia Genovese Beltramo, realizzata in collaborazione con lo stesso Cap 10100.

Lo spettacolo ha preso origine da un’idea nata in tempi pre Covid e sviluppata a partire dall’inizio del 2020, diventando a tutti gli effetti un lavoro teatrale e un’operazione di resistenza culturale, un grido da parte del teatro indipendente, capace di coinvolgere direttamente anche gli spettatori desiderosi di tornare ad assistere ad uno spettacolo dal vivo.

Il progetto è nato dalla volontà di rielaborazione drammaturgica da parte di Viren Beltramo di tre opere di Eugene Ionesco, noto drammaturgo del Novecento, “Il rinoceronte “, “Il pedone nell’aria” e “ Il re muore”.

“Io ne esco” risulta un viaggio personale e, al tempo stesso, una lotta contro la disumanizzazione del presente, un atto di coraggio, un viaggio entro i limiti dell’essere umano che, per restare tale, può fare solo una scelta, quella di non arrendersi. Tale scelta forse non lo salverà dalla morte, ma sicuramente da una vita vissuta di stenti e da un’agonia rappresentata dalla mera sopravvivenza. Combattere la progressiva disumanizzazione cui va incontro la società contemporanea significa scegliere, nonostante tutto, di essere pienamente umani.

La prenotazione  per lo spettacolo è obbligatoria al link https://tinyurl.com/IoNeEsco

Mara Martellotta 

“Tra sogno e realtà”, la nuova personale di Tiziana Inversi

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 Al Circolo degli Artisti di Torino

‘Tra sogno e realtà’. Rappresenta un anelito tanto più prezioso in questa epoca di Covid, ma anche il titolo della mostra personale delle opere di Tiziana Inversi, presentata dal critico Angelo Mistrangelo e che si inaugura sabato 29 maggio alle 18 alla Giardineria Reale, presso il Circolo degli Artisti di Torino, rimanendo aperta fino al 12 giugno prossimo, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30.

L’inaugurazione sarà preceduta dalla presentazione del libro dal titolo “Traccia rosa” di Fabio M. Bodi, socio al Circolo degli Artisti di Torino.
L’artista da tempo partecipa a collettive nazionali e internazionali, con alcune delle quali si è imposta all’attenzione della critica, in occasione di rassegne piuttosto note quali l’annuale concorso artistico “Il Centenario”, dove ha ottenuto progressivi e qualificanti riconoscimenti, fino a conseguire il primo Premio nell’Edizione 2016 e quello piuttosto noto, “Edgar Degas”, nel 2017.
Dal 2015 è diventata socia della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e dal 2017 del Circolo degli Artisti di Torino, dal 2016 dell’Associazione culturale Magica Torino.
L’ingresso alla mostra sarà consentito contingentato secondo le norme anti Covid presso il Circolo degli Artisti di Torino, in corso San Maurizio ª Torino.
Medico con l’amore per l’arte, Tiziana Inversi dipinge dagli anni dell’adolescenza e si è formata frequentando studi torinesi di importanti pittori e conoscendo artisti quali Carena e Mainolfi.
L’artista compie una approfondita ricerca sulle potenzialità del segno e del colore, esplorando i confini di una narrazione originale sospesa e di soluzioni liriche e epiche filtrate da intuizioni personali. Le tonalità dei suoi dipinti sono fluide o calcate e spesso le scelte formali abbracciano soluzioni più astratte, dando vita a opere piuttosto incisive.
Il racconto può abbracciare fondali marini, anfratti onirici e del pensiero, esplorare le vastità dei cieli e amalgamarsi, abbracciandole, con figure archetipiche, dando vita a profili, ritratti, paesaggi, prospettive, in una trama capace di sciogliere le fila della razionalità.

Mara Martellotta

Wpp, a Torino le foto più belle

“World Press Photo. Exhibition 2021”        

A pochi giorni dall’apertura, segnali più che positivi per la mostra dedicata al più importante concorso di fotogiornalismo al mondo

Fino al 22 agosto

Le cifre la dicono tutta. Sono circa 4mila, per l’esattezza 3.621, le persone che in poco più di due settimane – da venerdì 7 maggio, data dell’inaugurazione, a domenica 23 maggio – hanno visitato l’anteprima italiana, ospitata per il secondo anno consecutivo in Palazzo Madama a Torino, della 64° edizione di “World Press Photo. Exhibition 2021”, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso del mondo, che quest’anno, e fino al prossimo 22 agosto, espone nella “Sala del Senato”, oltre alle foto vincitrici, tutti i 159 scatti dei fotografi finalisti. Soddisfatto, a pochi metri dalla linea di partenza, Vito Cramarossa, presidente di “Cime”, l’associazione pugliese che organizza l’evento e fra i maggiori partner europei della “Fondazione World Press Photo” di Amsterdam”: “Siamo molto contenti – afferma Cramarossa – della risposta del pubblico piemontese che, ancora una volta, premia il grande lavoro svolto da parte della ‘World Press Photo Foundation’, di ‘Cime’ e della ‘Fondazione Torino Musei’. In un periodo così incerto abbiamo lavorato per offrire a Torino una mostra, in anteprima nazionale, che ci potesse raccontare uno spaccato contemporaneo dell’umanità e ci permettesse di viaggiare in dimensioni geografiche e culturali assolutamente distanti dalle nostre”. Allestita, ogni anno, in oltre 120 città e in 50 Paesi, con le sue otto sezioni, la rassegna vede esposto tutto il “meglio” di “scatti” fotografici” che sono autentiche “finestre spalancate sul mondo”. Sui fatti, i racconti, le voci, le urla, le lacrime di gioia e dolore, i volti e i corpi che hanno fatto la storia del Pianeta nel 2020. 74.470 le immagini presentate quest’anno da 4.315 fotografi di 130 Paesi e collaboratori delle maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, dalla “CNN” a “Le Monde” e ad “El Pais”. Per la prima volta, nella sua storia,quest’anno la valtazione, che ha portato alla scelta dei 159 finalisti, è avvenuta online, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao. “Foto dell’anno” la  poetica, suggestiva e ricca di forte intensità emotiva la Tenda dell’abbraccio”, realizzata nell’agosto del 2020 dal fotografo danese Mads Nissen, dove l’abbraccio è quello fra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura “Viva Bem” a San Paolo del Brasile. Protagonista inevitabile del 2020 la terribile pandemia. Ma non solo. Sul podioanche tre italiani. Il secondo riconoscimento più prestigioso del concorso, la World Press Photo Story of the Year 2021, è andato per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo Habibi” (“Amore mio”), che racconta dei circa 4.200 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, alcuni dei quali con condanne da 20 anni o più che, data la proibizione delle visite coniugali, se desiderano avere figli, contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, per esempio, nei regali agli altri figli. Habibi racconta proprio il coraggio e la perseveranza di queste persone, sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.Primo premio, nella sezione Stories – Spot News, anche per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell’agenzia Contrasto, che ha raccontato l’esplosione, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio ad alta densità, che ha scosso Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020: lo scoppio ha danneggiato o distrutto circa 6milaedifici, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6mila e lasciandone sfollate almeno 300mila. Terzo italiano premiato, il toscano della Val di Chiana, Gabriele Galimberti: suo il reportage realizzato per National Geographic, che ha vinto il primo premio in Stories Portraits”. Il lavoro racconta per immagini un dato drammatico: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone. Scatti e numeri che fanno riflettere. E rabbrividire.

Gianni Milani

“World Press Photo. Exhibition 2021”

Palazzo Madama – Sala del Senato, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino al 22 agosto

Orari: merc. giov. e ven. 13/20; sab. e dom. 10/19

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Nelle foto:

– Mads Nissen: “Tenda dell’abbraccio”
– Gabriele Galimberti for “National Geographic”

Riapre alle visite il castello di Marchierù

Dopo la Giornata Nazionale ADSI , le Dimore storiche aderenti all’ Itinerario del Pinerolese riapriranno le loro case domenica 30 maggio, iniziando così la stagione 2021. 

Fra esse, il Castello di Marchierù, sito in frazione San Giovanni di Villafranca Piemonte, che aveva focalizzato ola prima apertura sull’ “Anno Internazionale ONU della Frutta e verdura” con tavoli imbanditi nel porticato del castello, unendo storia, arte e …Arcimboldo.
Entusiastica l’accoglienza ricevuta dalle centinaia di visitatori che hanno percorsi i vialetti del parco ed ammirato la cappella gentilizia e le scuderie settecentesche ascoltando le narrazioni degli stessi proprietari del castello, diretti discendenti di coloro che vi hanno abitato dal 1224 !!!! Siamo di fronte, infatti, ad uno dei pochi edifici esistenti che abbia mantenuto i caratteri medioevali senza essere mai stato alienato nè ceduto fino ai giorni nostri !
Da questa domenica, secondo il programma 2021 dell ‘ Itinerario delle Dimore Storiche del Pinerolese, il castello sarà aperto alle visite guidate, comprendendo anche le sale interne, ogni ultima domenica dei mesi da maggio ad ottobre, con orario ore 10/11/12 * 15/16/17
Prenotazione obbligatoria
segreteria@castellodimarchieru.it  * 3394105153 /3480468636

Da Rossini ai Beatles

A Racconigi, “Progetto Cantoregi” riparte con un concerto alla Soms

Domenica 30 maggio, ore 17,30

Racconigi (Cuneo)

E’ una lunga e indubbiamente coraggiosa galoppata musicale, con brani che vanno dall’Ottocento ai giorni nostri, quella pensata dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”, per riprendere le attività (eccezion fatta per quelle possibili mai interrotte), dopo la chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria. L’appuntamento è per domenica 30 maggio, a partire dalle 17,30, negli spazi della “Soms”  (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso e oggi sede dell’Associazione), con il concerto ad ingresso gratuito “Da Rossini ai Beatles”, fra le note della musica classica, del blues, del jazz e del rock . Impresa non da poco. Un’avventura che si preannuncia però di grande interesse e suggestione, se si pensa ai nomi diprimissimo piano dei protagonisti: le statunitensi, ma ormai piemontesi di adozione, Sherri Anne Grieve e Fe Avouglan (soprano) Chiara Leto (clarinetto), Emilio Marcucci (baritono) e Gioacchino Scomegna(pianoforte).

“La chiusura forzata – ricorda Marco Pautasso, presidente di Cantoregici ha consentito anche di proseguire nei lavori di miglioramento della Soms e di implementazione della sua dotazione tecnica, ben testimoniato dal successo del crowdfunding per l’acquisto di un videoproiettore e un telo meccanizzato da proiezione. E se gli schermi – dei personal computer, dei tablet o degli smartphone – nostro malgrado, sono diventati in questi mesi le principali interfacce visuali della nostra comunicazione quotidiana, non potevamo non misurarci anche noi con questi strumenti digitali, cercando di adattarli alla nostra poetica”. Una rivoluzione copernicana, se vogliamo, per chi ha fatto del teatro di e per il popolo il proprio vessillo artistico. “O forse solo, giocoforza, un adeguarsi – prosegue Pautasso – e adattarsi ai tempi, senza snaturare i principi fondanti del proprio credo scenico. Sono nate così iniziative come l’allestimento Come rane d’inverno, pensato per il Giorno della memoria, l’intervista allo storico Eric Gobetti per il Giorno del ricordo, Zona rosa. Discorsi semiseri attorno al mondo delle donne’, organizzato in collaborazione con Concentrica per la Festa della donna, e Voci di libertà’, il nostro oratorio laico dedicato alla resistenza al femminile per il Giorno della Liberazione. Nuove modalità espressive, iscritte però nel solco di una tradizione di impegno nella celebrazione del calendario civile che, anche in questo annus horribilis, non abbiamo voluto mancare. Nell’attesa di poterci nuovamente abbracciare. Non solo simbolicamente.

Per info: “Progetto Cantoregi”, Soms, via Carlo Costa 23, Racconigi (Cuneo), tel. 349/2459042 o www.progettocantoregi.itinfo@progettocantoregi.it

Prenotazione obbligatoria.

g. m.

Nelle foto:
– Fe Avouglan
– Sherri Anne Grieve
– Emilio Marcucci

 

Torna la Grande invasione, più di un festival

DAL 27 AL 30 MAGGIO 2021 LA NONA EDIZIONE DELLA GRANDE INVASIONE IL FESTIVAL DELLA LETTURA DI IVREA

 

L’appuntamento apre la stagione dei festival estivi
richiamando a Ivrea, candidata a Capitale italiana del libro 2022, lettori, scrittori, giornalisti, illustratori, traduttori e appassionati della lettura di ogni età.


Più di 90 ospiti, oltre 110 appuntamenti, 5 mostre, 30 lezioni.

 

Chiara Alessi, Malika Ayane, Silvia Bencivelli, Matteo B. Bianchi, Francesco Bianconi, Mario Calabresi, Francesco Costa, Vittoria Facchini, Sofia Gallo, Emanuela Fanelli, Fabio Geda, Christian Greco, GUD, Neri Marcorè, Davide Morosinotto, Margherita Oggero, Roberto Piumini, Guia Risari, Simonetta Sciandivasci, Luca Sofri
e molti molti altri…

 SCARICA QUI LA CARTELLA STAMPA

 

Dal 27 al 30 maggio 2021 torna La grande invasione, il festival della lettura di Ivrea, che giunge alla nona edizione proponendo un intenso calendario di incontri dal vivo: 90 ospiti, 110 appuntamenti, 5 mostre, 30 lezioni. Si apre così la rassegna estiva “A riveder le stelle – Ivrea Summer Festival”.
Curato da Marco Cassini e Gianmario Pilo, con Lucia Panzieri e Silvia Trabalza per la sezione Piccola invasione, il festival è una radicata consuetudine per tutta la “comunità dei libri” che come ogni anno trova casa a Ivrea, candidata a Capitale italiana del libro 2022.

 

La grande invasione torna a maggio, nel suo periodo abituale, aprendo la stagione dei festival estivi dando il via, in qualità di primo appuntamento in assoluto, alla ripartenza delle manifestazioni all’aperto in tutta Italia. Un ritorno alla normalità reso possibile anche grazie al sostegno di partner e sponsor: la Città di Ivrea e la Regione Piemonte, il main partner Intesa Sanpaolo, Compagnia di SanPaolo, Fondazione Guelpa, AEG Cooperativa, Azimut, Icas, Scuola Holden, Carbomech, Aircom, Progind, Matrix Mechatronics, Core Informatica, Osai, Message, Sirio Assicura, Dirivet, Bookdealer.

 

Dalla lettura dei giornali nel primo mattino fino al late show al tramonto, La grande invasione scandisce gli orari della giornata in un susseguirsi di incontri che ruotano intorno alla lettura.

LA NOSTRA CARRIERA DI LETTORI
Il format ideato dalla Grande invasione che mette in dialogo gli scrittori sulle letture che hanno inciso sul loro percorso vede protagonisti Milena Agus e Antonella Lattanzi (28 maggio ore 20) e Margherita Oggero e Alessandro Robecchi (sabato 29 maggio ore 18).

 

ANTEPRIMA DEL PREMIO STREGA
Prosegue la collaborazione con la Fondazione Bellonci che anche nel 2021 fa tappa a Ivrea per il tour ufficiale di presentazione della «dozzina» del Premio Strega. In attesa del verdetto finale di luglio Stefano Petrocchi intervistato da Gian Luca Favetto, racconta la sua opera (venerdì 28 maggio ore 17).

 

INCONTRI
Due focus sull’America per gli Incontri 2021: Francesco Costa con Una storia americana (venerdì 28 maggio ore 15) e Giovanna Pancheri con Rinascita americana (sabato 29 maggio ore 12 alla Società Canottieri Sirio nuova location del Festival); entrambi sono intervistati da Marta Ciccolari Micaldi. Incontro molto atteso è quello con Francesco Bianconi, il protagonista di Atlante delle case maledette / Forever in technicolor, intervistato da Maurizio Blatto (sabato 29 maggio alle ore). La mia vita selvaggia tra i lupi italiani è il titolo dell’incontro in cui Davide Gamba intervista Mia Canestrini (domenica 30 maggio ore 15) che chiude la serie.

 

COLAZIONE E GIORNALI
Altro appuntamento ormai rituale, la lettura condivisa e commentata dei quotidiani in apertura di giornata: ospiti Francesco Costa (Il Post), Cecilia Sala e Simonetta Sciandivasci (entrambe Il Foglio).

 

LE LEZIONI
Tornano le lezioni, incontri di approfondimento a numero chiuso con autori, scrittori e saggisti. Ulteriormente ampliata le proposta, con un ciclo sulla letteratura americana, uno dedicato alla musica e incentrato sulla poesia, per un totale di 30 appuntamenti: Chiara Alessi sul design; Silvia Bencivelli sulla medicina; Daniele Cassandro sui dischi da salvare; Marta Ciccolari Micaldi (La McMusa) sulla letteratura americana; Gianni Montieri e Anna Toscano sulla poesia; Matteo Nucci su Socrate, Matteo Saudino (Barbasophia) sulla filosofia; Luca Scarlini sull’arte; Andrea Staid sull’antropologia; l’Ultimo Uomo su sport e sentimento.

 

PODCAST LIVE
Novità! Entra a far parte del programma della Grande invasione anche una sezione dedicata ai podcast, uno degli strumenti più amati, che sta raccogliendo sempre più consensi arrivando a un pubblico trasversale per età e preferenze. A Ivrea raccontano le loro serie Mario Calabresi, che presenta Altre/Storie e la sua esperienza in Chora, Alberto Nerazzini, che parlerà del suo 121269 (su piazza Fontana, prodotto da Dersu), Cecilia Sala e Chiara Lalli per Polvere, sul caso Marta Russo (Miyagi/Huffpost,) e Chiara AlessiLa mia Olivetti (Archivio Olivetti). A introdurre gli incontri un altro podcaster, Matteo B. Bianchi, voce dell’imperdibile serie Copertina.

 

GRUPPI DI LETTURA
Ritorna la più bella delle abitudini, la lettura condivisa, altro momento tradizionale del festival, quest’anno a dedicato a tre scrittrici. Colette, Virginia Woolf e Sibilla Aleramo sono le protagoniste delle «interviste impossibili» del Club dei libri, Ornella Cerutti e Francesca Baro.

EDITORI OSPITI
Due gli editori special guest di #Invasione21; SUR, che compie 10 anni, e Nottetempo, che ne ha quasi il doppio (20 nel 2022). In programma un dialogo tra i due editori, Marco Cassini e Andrea Gessner, per raccontare i loro progetti e la visione del mondo editoriale. SUR ospita lo scrittore argentino Patricio Pron col suo romanzo Domani avremo altri nomi intervistato da Daniele Cassandro, oltre a Neri Marcorè con un reading speciale che chiuderà, domenica sera, la nona edizione del Festival.
Un particolare punto di vista è quello offerto da Valerio Corzani, nell’incontro La musica tra le righe che invita all’ascolto del catalogo SUR.

 

ESORDI
Come sempre il Festival della lettura dedica un’attenzione particolare agli autori emergenti più interessanti, in collaborazione con Scuola Holden. Quest’anno sono confermati: Valentina FerrariL’arte di restare a galla (Mondadori); Paolo MiloneL’arte di legare le persone (Einaudi); Valentina MiraX (Fandango); Nicola MuscasIsla bonita (66thcaand2nd); Germana UrbaniChi se non noi (Nottetempo, editore ospite del Festival), Ulderico IorilloCome fanno le volpi (Pequod). A introdurli Martino Gozzi e Alessio Torino.

 

MOSTRE & ILLUSTRATORI
È possibile leggere attraverso un disegno? Certamente, ed è proprio per questo motivo che La grande invasione propone cinque mostre in altrettanti spazi di Ivrea, aperti alle opere di Elisa Seitzinger Miracoli e sortilegi (Santa Marta), Davide Bonazzi Twist (Museo Garda), Riccardo Guasco Stay at Home (Galleria del libro), Andrea Serio Leggerezze (MamaB) e Marco Cazzato Camera Obscura (LBStudio). Per tutte l’inaugurazione sarà durante l’apertura del Festival, giovedì 27 maggio dalle 18.
Inoltre, per rimanere sempre nell’ambito dell’illustrazione, Claudio Marinaccio ogni giorno illustrerà (a modo suo) alcuni appuntamenti del festival in A spasso per il festival.

 

SAGGISTICA
Spazio anche ai saggi: venerdì 28 maggio il Direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco dialoga con Adele Rovereto su Antico Egitto e nuove tecnologie e sabato 29 maggio Mia Canestrini propone un incontro dal titolo La ragazza dei lupi.

 

ANTEPRIMA
Domenica 30 maggio alle 16 un momento particolare è dedicato alla presentazione di Cose, il nuovo progetto firmato da Iperborea e Il Post, raccontato da Pietro Biancardi e Luca Sofri sotto la guida di Maurizio Blatto.

 

LATE SCIANDI SHOW
Il tradizionale momento di chiusura della giornata sarà curato dalla giornalista Simonetta Sciandivasci con tre ospiti speciali: Daniela Collu, Emanuela Fanelli e Malika Ayane.

 

INOLTRE
Non mancano gli appuntamenti «fuori catalogo». Protagoniste le donne: l’attrice Francesca Brizzolara presenta il suo Antigone_web, reading ispirato alla vita di Chelsea Manning, con le con le musiche di Marco ForestaPetunia Ollister, al secolo Stefania Soma, proporrà un workshop sulla comunicazione culturale al tempo dei social promosso da Hangar per Digital Hangar, progetto della Regione Piemonte per lo sviluppo della cultura progettuale nella cultura, in collaborazione con Scuola Holden; Laura Curino, attrice e Direttrice artistica del Teatro Giacosa di Ivrea, intervistata da Helena Verlucca presenta il suo Ritratti al futuro del passato prossimo. Infine la proiezione del documentario Io sono di Martina Biagi nell’appuntamento Albergo Etico Ivrea: disabilità, futuro, lavoro seguito da una bicchierata.

 

LA PICCOLA INVASIONE
Lettura per tutte le età! Per questo a fianco della Grande invasione c’è La piccola invasione, rivolta ai più giovani.
Primo appuntamento venerdì 28 maggio con autori e illustratori che si mettono a disposizione delle scuole, a partire dai piccoli dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado. In particolare al Liceo Artistico Faccio di Castellamonte il festival, come ormai da tradizione, porta un illustratore che possa raccontare il suo percorso artistico agli studenti: quest’anno è la volta di Vittoria Facchini, Premio Andersen 2006 come migliore illustratrice.
Altri illustratori ospiti del festival saranno GUD, con i suoi fumetti, Fabio Sardo ed Elisa Talentino con il suo esordio con i Topipittori.
Tra gli scrittori, La piccola invasione 2021 ospita Roberto Piumini, amatissimo da grandi e bambini che arriva a Ivrea con il suo nuovo libro Di che colore è la libertà e con un reading al teatro Giacosa, accompagnato dalla fisarmonica di Nadio Marenco.
Altri attesissimi ospiti in arrivo sono Davide Morosinotto, Guia Risari, Sofia Gallo, Pino Pace, Loredana Baldinucci e Andrea Vico.
Domenica pomeriggio al Teatro Giacosa uno spettacolo anche per piccolissimi, grazie a Faber Teater che mette in scena Non ti vedo non mi vedi, liberamente ispirato a In una notte di temporale di Yuichi Kimura.
In programma anche di invadere la città con attività nelle aree verdi tra Villa Girelli, Orto della Palude e Parco della Polveriera.

 

A CAVALLO TRA PICCOLA E GRANDE INVASIONE
Per i ragazzi e le ragazze che non sanno mai da che parte stare, tra La piccola e La grande invasione, il festival propone tre appuntamenti: una chiacchierata tra i rapper Amir Issaa e Kento, intervistati da Emiliano Sbaraglia sulla cultura rap e sui progetti che ruotano intorno a questo linguaggio musicale; Storie dentro lo sport. Lo sport che cambia il mondo, con Riccardo Gazzaniga intervistato da Matteo Fontanone e Cambiamo la scuola, Chiara Foà e Matteo Saudino intervistati da Fabio Geda. Inoltre, in collaborazione con Jolly Troll Ivrea, in arrivo Matteo De Longis con il primo numero della sua saga a fumetti The Prism.

 

FUORIPORTA
In calendario anche un appuntamento al Castello di Masino, a una manciata di chilometri da Ivrea: sabato 29 maggio alle 17.30 Chiara Alessi presenterà il suo libro Tante care cose. Gli oggetti che ci hanno cambiato la vita (Longanesi).

COME PARTECIPARE ALL’INVASIONE
I biglietti delle lezioni, dei reading e degli spettacoli sono in vendita alla Galleria del Libro di Ivrea o prenotando al numero 0125641212. Ogni lezione ha il costo di 5 Euro.
Tutti gli altri eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

Il programma e tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.lagrandeinvasione.it

 

www.lagrandeinvasione.it

Twitter: grandeinvasione

Instagram: grandeinvasione

Facebook: facebook.com/invasionefestival

#invasione21

 

Antonello Venditti in concerto a Stupinigi

DA LUGLIO LIVE CON UNPLUGGED SPECIAL 2021

Da luglio ANTONELLO VENDITTI tornerà ad esibirsi dal vivo in tutta Italia con “UNPLUGGED SPECIAL 2021”.

Antonello Venditti, nella sua incredibile carriera, ha emozionato intere generazioni mettendo in musica i suoi sentimenti e l’amore, tematiche sociali e culturali.
In questi speciali concerti il cantautore ripercorrerà in una versione unplugged le sue più importanti canzoni, ripercorrendo il suo straordinario repertorio.

Queste la date ad oggi confermate:

02 luglio NICHELINO (TO) – STUPINIGI SONIC PARK

06 luglio CERVERE (CN) – ANFITEATRO DELL’ANIMA

08 luglio VILLAFRANCA (VR) – CASTELLO SCALIGERO

10 luglio TREVISO – ARENA DELLA MARCA

13 luglio FERRARA – PIAZZA TRENTO TRIESTE

19 luglio GARDONE RIVIERA (BS) – ANFITEATRO IL VITTORIALE

23 luglio MAJANO (UD) – FESTIVAL DI MAJANO

25 luglio VIGEVANO (PV) – CASTELLO SFORZESCO

29 luglio TAORMINA (ME) – TEATRO ANTICO

01 agosto ENNA – CASTELLO DI LOMBARDIA

10 agosto LECCE – PIAZZA LIBERTINI

16 agosto CATTOLICA (RN) – ARENA DELLA REGINA

04 settembre PRATO – PIAZZA DUOMO

08 settembre VICENZA – PIAZZA DEI SIGNORI

I biglietti per UNPLUGGED SPECIAL 2021sarannodisponibili in prevendita a partire dalle ore 18.00 di oggi, venerdì 21 maggio.
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I personaggi di Kureishi, se la scappatella rompe la rispettabilità

“The spank” in prima mondiale, per la stagione dello Stabile

 

Lo spunto per “The spank”, scritto da Hanif Kureishi – di padre pakistano e madre inglese, romanziere (“Il Budda delle periferie”), drammaturgo e sceneggiatore (gli si devono principalmente i successi di “My beautiful laundrette” con nomination all’Oscar e “Sammie e Rosie vanno a letto”) – e prodotto e rappresentato in prima mondiale dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, è autobiografico.

“Questa storia di un’amicizia è nata da qualcosa di assolutamente naturale, un’abitudine che ho da anni: vedere un amico una o due volte alla settimana in un caffè di quartiere. Stranamente, ci mettiamo seduti uno di fianco all’altro, in parte perché i mi devo sistemare vicino all’orecchio che gli funziona… io e il mio amico beviamo un po’, talvolta mangiamo, ci lamentiamo molto, parliamo del più e del meno, e vediamo come va. Analizziamo la commedia dell’esistenza, le nostre famiglie, gli altri amici, parliamo di sport, di politica e del nostro lavoro… l’amicizia è una forma di ozio volontario, il rapporto si basa sulla parità, non sul potere”. Questo racconta Kureishi. Quel caffè (un rifugio, un antro della conoscenza, un pub senza pretese, divenuto nella scena di Laura Benzi una succosa chiccheria), quella coppia, sono ancora uno sguardo aperto sulla Londra di oggi, uno sguardo amplificato, con l’umanità proveniente dal resto del mondo. Perché Sonny è di professione dentista, Vargas farmacista, lavorano nella stessa strada londinese, a pochi metri di distanza, i genitori di entrambi sono immigrati che per i figli hanno costruito con sicuri sacrifici un’esistenza solida e di successo. Un rapporto che li lega da anni, piccole e grandi confidenze, le parole che ti sconvolgono o le banalità di ogni giorno. I loro figli si conoscono, le mogli si frequentano e se un giorno Vargas, così, per parlare, chiede a Sonny di rendergli conto, per vecchia amicizia, chi sia quella bionda con cui l’ha visto giocare a tennis qualche giorno prima, mentre la cingeva anche con un braccio attorno alla vita, ecco che il perbenismo, la rispettabilità tutta quanta su cui è costruita una vita, ecco che quell’antica amicizia si sfaldano, scricchiolano con rumori sempre più sinistri, con relativo quanto successivo resoconto da moglie a moglie. Sì, una relazione c’è, da un anno e mezzo. Che fa Sonny, si discolpa? In un torrentizio dialogo – reso dalla traduzione di Monica Capuani brillantemente – che avrebbe tutti i presupposti per stare su un ring, feroce e struggente, pacato e urlato, inseguito e distorto, Sonny incassa quella buriana che gli è piovuta sulla testa, in pacata croce di fronte ad un Vargas che sbandiera la giusta bontà del proprio operato e la certezza della forza che al contrario tiene unita la sua famiglia.

In un alternarsi di umorismo e di malinconia, che Kureishi maneggia con grande intelligenza e che è forse l’aspetto più vero e vitale della commedia, ben altro succede nei 100’ di svolgimento, tra il tecnologico e il moderatamente porno, tutto quanto giocato in salsa decisamente attuale. Come ci appare moderno e intrigante quel coro di personaggi invisibili che ruotano intorno ai due uomini e che intessono altri rapporti, man mano in via anch’essi di disfacimento a causa dell’allegra quanto sbadata scappatella. Tra sbandierate sicurezze e fughe in alberghetti di quart’ordine nel tentativo di ritrovare un minimo di pace, tutto vacilla, non soltanto i rapporti ma la vita stessa. Dov’è finita la normalità, cosa è successo, ci si chiede: di fronte al disfacimento delle verità o della verità, che, a voler aggiustare in qualche modo ogni sconquasso, qualche limite dovrebbe pur averlo. Filippo Dini, nella sua veste di regista, chiudendo l’azione tra tuoni e scrosci di pioggia e velari che seppelliranno ogni cosa, espone e non giudica, racconta in piccoli tocchi le tragedie di questi piccoli uomini ridicoli. In stacchi indovinati di luci e di ombre, di parole e suggestioni, di rabbie e ricordi. In un inseguirsi di moti dell’animo che fanno di “The spank” (la sculacciata, “Spankies” è l’insegna che campeggia luminosa sopra il bancone) un piccolo capolavoro di analisi dei rapporti umani. Certo il successo dello spettacolo non si ferma al solo testo: basta vedere il crepitìo di umori che le interpretazioni di Dini (che è Vargas) e di Valerio Binasco (che è Sonny) sanno far nascere per comprendere quanto i due attori abbiano assimilato i loro personaggi e ce li restituiscano con impareggiabile bravura.

Elio Rabbione

 

Foto Luigi De Palma

La “Fondazione Bottari Lattes” racconta un anno di attività

“La cultura come relazione”. A Cuneo illustrati i progetti futuri
Sabato 29 maggio, ore 11 Monforte d’Alba (Cuneo)

Un anno difficile. In salita. Insidioso. Ma un anno durante il quale (e nonostante gli intoppi e le insidie create dall’emergenza sanitaria) la “Fondazione Bottari Lattes”, nata nel 2009 a Monforte d’Alba per volontà di Caterina Bottari Lattes – con lo scopo di promuovere la cultura e l’arte in memoria del marito, Mario Lattes, scrittore editore e pittore, fra gli intellettuali più prestigiosi del secolo scorso – non si è certo risparmiata. Sono tante infatti, fra il 2020 e questi primi mesi del 2021, le attività e gli eventi realizzati dalla Fondazione.

E tanti e importanti anche quelli messi in piedi per il prossimo futuro. L’elenco è lungo. Dalla recente pubblicazione del cofanetto “Opere di Mario Lattes” (Olschki editore) all’XI edizione del “Premio Lattes Grinzane”, con la designazione dei finalisti e il Premio Speciale a Margaret Atwood, al nuovo progetto digitale per “Vivolibro”, in cui si coinvolgono scuole e territorio (reso possibile grazie ad una campagna di “crowdfunding” promossa dalla Fondazione CRC in collaborazione con “Rete del Dono”) fino all’istituzione del “Centro Studi” a Monforte d’Alba (luogo di ricerca di tutte le iniziative ruotanti intorno alla figura di Mario Lattes) e all’ideazione del docufilm, ancora in fase di realizzazione, firmato da Claudio e Federico Strinati, dedicato sempre al grande intellettuale scomparso nel 2001. Eventi cui ancora s’aggiungono le mostre in presenza e online, la promozione in Italia del progetto europeo “Eti” che ha visto la selezione della proposta open air “Wine in progress” dello street artist Gec Art, con le sue opere di arte pubblica partecipata. Per finire con le collaborazioni, siglate da un Protocollo d’Intesa, con “Unesco” e “Alba capitale della cultura 2021” fino al recentissimo ingresso della Fondazione al torinese “Polo del ‘900” in qualità di “Ente partecipante non residente”. L’elenco è davvero lungo. E si è solo a metà percorso. Tanta anche la soddisfazione e la voglia di condividerla, raccontandone passione ed impegno – fra territorialità ed internazionalità – con il più vasto pubblico. Per questo motivo, la “Fondazione Bottari Lattes” dà appuntamento sabato prossimo, 29 maggio, alle ore 11 a Cuneo, nello spazio outdoor della tettoia di Piazza Virginio con l’iniziativa “La cultura come relazione”. “Sarà una occasione – ricorda Caterina Bottari Lattes – per ribadire quanto sia importante la collaborazione tra pubblico e privato a livello nazionale, internazionale e territoriale, per la realizzazione di proficue reti di partecipazione culturale”.
L’ingresso è su prenotazione, nel rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza sanitaria dovute all’emergenza Covid-19: book@fondazionebottarilattes.it. Ma l’appuntamento sarà trasmesso anche in streaming sul sito e sulla pagina Facebook della Fondazione. Aperto a tutti – e realizzato in collaborazione con Fondazione CRC, la Città di Cuneo e con il supporto di “Mobili Bianco” – l’incontro sarà condotto dalla giornalista Marta Perego. Interverranno: la presidente e il direttore marketing della “Fondazione Bottari Lattes” Caterina Bottari Lattes e Mario Guglielminetti, i membri della giuria del “Premio Lattes Grinzane” Gian Luigi Beccaria (presidente) e Valter Boggione, i curatori del cofanetto “Opere di Mario Lattes” Giovanni Barberi Squarotti e Mariarosa Masoero.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

g. m.

Nelle foto
– Caterina Bottari Lattes con gli studenti del “Premio Lattes Grinzane”
– Mario Lattes: “Autoritratto”, 1990
– Marta Perego