CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60
C’è una massima arcinota che recita così: “Volere è potere”.
Per carità… nulla da obiettare in via teorica. Ma molto spesso la dura realtà fa scricchiolare paurosamente questa sentenza, tanto più se ci si trova a fare i conti con budget limitati o si debba prestare massima attenzione a spese ed entrate, calcolando le mosse da intraprendere per non incorrere in tracolli di bilancio.
Stesso problema per decine e decine di garage rock bands statunitensi degli anni Sessanta nel periodo della “high school”, allorquando un eccesso di spesa poteva risultare fatale. Va da sé che in moltissimi casi il management del gruppo era del tutto autogestito, magari affidato al padre del batterista, al fratello maggiore del cantante o al cugino che vantava agganci con qualche emissario di case discografiche locali. Nella seconda metà della presente sezione discografica figurano varie bands che affidarono le loro sorti ad un management autogestito, purtroppo a volte con risultati perfino controproducenti.
– The Viscount V “My Angel / She Doesn’t Know” (Lavette Records LA-5009/5010);
– Blues Inc. “Get Off My Back / Tell Me Girl” (Phalanx 1025);
– The Epics “White Collar House / She Believed In Me” (Dolphin Records 3821);
– The Innkeepers “Never Should Have Done It / Wanted” (Galiko 895);
– [The] Chevrons [V] “What Everyone Wants / Hey Little Teaser” (Fenton Records 2092);
– The Union Jacks “I Gotta Go / No One But You” (Rampro Records R-116);
– The Shaprels “You’re Cheatin’ On Me / A Fool For Your Lies” (Feature Records 817R-103);
– 006 “Like What, Me Worry / Why Can’t I Stay” (Red Bird RB 10-066);
– The Baskerville Hounds “Here I Come Miami / Make Me Your Man” (Tema Records PXT 135);
– Spider and The Mustangs “So Long Child / You Ask Me Why” (Sands Records 10661);
– The Greek Fountains “Blue Jean / Countin’ The Steps” (Philips 40355);
– The Retreds “Black Mona Lisa / Johnny Be Goode” (R & T Records RP 6601);
– The Kon-Taks “One Of These Days / Money” (Rondack Records RO7-9788/9789);
– The Proper Strangers “Joyce / One In A Million” (Quill Records 109);
– Peck’s Bad Boys “Crazy World / Cloud Seventy Six” (Scepter Records SCE 12176);
– Robin Hoods “My Love Has Gone Away / Love A Game” (Ruff Records 45-1014);
– The Executioners “You Won’t Find Me / Haunting My Mind” (Vermillion Records 626V-8301);
– The Troyes “Why / Rainbow Chaser” (Phalanx 1008-1009);
– [The] Cobras “I’m Hurtin’ / If I Can’t Believe Her” (Scoop SC 07-1 / SC 07-2);
– James T. and The Workers “Who Can I Turn To? / That Is All” (SS-6368-01);
– The Nomads [feat. Joe Herman] “Time Remains / I Want You Back” (J & S Records 45-1002);
– The Wrong Numbers “The Way I Feel / I Wonder Why” (Hit Cat HCV01);
– The Great Society “I’m The One For You / And I Know” (U.S.A. Records 856);
– The Shadows 5 “That Little Girl / Gathers No Moss” (Tech Records S-4835/4836).
(…to be continued…)
Gian Marchisio
Dove mai, se non a Ivrea, dal 16 febbraio scorso “Capitale italiana del libro 2022”, poteva tenersi la “prima” della Giornata Mondiale Unesco del libro e del diritto d’autore? Domanda retorica. E, infatti, sabato 23 aprile, alle ore 11, al “Teatro Giacosa” (piazza Teatro, 1) di Ivrea, prende ufficialmente il via la XII edizione de “Il Maggio dei Libri”, la campagna del “CEPELL – Centro per il libro e la lettura” (Istituto autonomo del Ministero della Cultura dipendente dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore) che, fino al 31 maggio, invita gli appassionati di libri e lettura ad organizzare iniziative in presenza e in digitale ispirate al tema istituzionale “ContemporaneaMente. Leggere per comprendere”. Particolarmente soddisfatta, Costanza Casali, assessore eporediese alla Cultura: “La partenza del ‘Maggio dei libri’ da Ivrea è un segnale importante per la Città e segna una tappa importante dell’anno da Capitale. Vogliamo coinvolgere il ‘Cepell’ nella costruzione del ‘Manifesto per il futuro del libro’, il nostro grande obiettivo. L’avvio dei lavori coinciderà con il ‘Salone del Libro’, dove saremo presenti e faremo il passaggio di consegne con l’attuale Capitale, Vibo Valentia”.
17 dicembre 1995
Un viaggio nella storia della musica e nei capolavori dell’iconografia pop del Novecento che hanno rivoluzionato il concetto di disco come oggetto del desiderio. Miró, Warhol, Koons, Bausquiat, Haring, gli italiani Clemente, Paladino, Lodola, Pistoletto, Nereo Rotelli, D’Angelo, Zorio, e grandi fotografi come Araki, Mapplethorpe, Ghirri, illustratori quali Crepax, Manara e tanti altri uniti nel segno della musica. Curata da Vincenzo e Giorgia Sanfo, con la collaborazione di Alessandra Mammì, Red Ronnie, Sergio Secondiano Sacchi, l’esposizione raccoglie 156 vinili, sculture, dipinti, grafiche e documenti di un mondo ancora in buona parte sconosciuto al grande pubblico.
Springsteen e Annie Leibovitz, gli incontri come quello tra Mario Schifano e Andy Warhol sino ad artisti come Ugo Nespolo, Enzo Cucchi o Joseph Beuys che hanno utilizzato il vinile come mezzo di divulgazione delle proprie riflessioni.

