CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 423

Pino sotto le stelle Il cinema di Infini.to

venerdì 6 agosto 2021

WALL-E (Disney, Pixar)

di Andrew Stanton

Pino Torinese (TO) Via Osservatorio, 8

Nell’ambito della rassegna del Comune di Pino Torinese Pino sotto le stelle, Infini.to – Planetario di Torino presenta la seconda serata di Cinema sotto le stelle. Venerdì 6 agosto si prosegue con Wall-e di Andrew Stanton, capolavoro Disney-Pixar, profonda riflessione sulle conseguenze ambientali dell’azione umana, ma anche tenera storia d’amore e di speranza.

Infini.to – Planetario di Torino torna a proporre serate di cinema all’aperto, ma cambia location: le proiezioni si svolgeranno in via Osservatorio 8 a Pino Torinese, presso la corte dell’ex risalita al Planetario, cuore verde della riserva MAB Unesco (Man and Biosphere), dove il cielo stellato farà da cornice alla pellicola spaziale.

Pino sotto le stelle è frutto di una sinergia tra il Comune di Pino Torinese, Infini.to – Planetario di Torino e TUM Torino e si inserisce nel contesto di una più ampia programmazione ispirata al cielo, alle stelle e allo Spazio. Paese delle stelle, sede storica dell’Osservatorio Astrofisico di Torino e, da più di 10 anni, del Museo dell’Astronomia e dello Spazio Infini.to, anche nell’estate 2021 a Pino Torinese non mancheranno gli appuntamenti dedicati alla volta stellata, per giocare con la scienza e imparare da esperienze culturali diversificate. Così si declina il cartellone spaziale che incrocia musica, cinema e astrofisica: dopo l’evento inaugurale del 16 luglio con Paolo Spaccamonti & Ramon Moro due appuntamenti targati Cinema sotto le stelle (23 luglio The Martian e 6 agosto Wall-e) e un nuovo momento musicale con il concerto di Bob Rocket (30 luglio) autore della composizione in formato disco, realizzata con i suoni emessi dallo spazio e catturati dalle sonde della NASA.

6 AGOSTO 2021 – INFO

WALL-E di Andrew Stanton (US, 2008, 97’)

Ex Risalita al Planetario, via Osservatorio 8 Pino Torinese (TO)

Apertura porte ore 19

Inizio film ore 22

Link prenotazione: www.eventbrite.it/e/biglietti-pino-sotto-le-stelle-proiezione-wall-e-160529908277

I LUOGHI

EX RISALITA AL PLANETARIO

L’area dell’ex risalita al Planetario è una zona dismessa del territorio di Pino Torinese, a due curve dal centro di Torino, un tempo adibita a biglietteria e zona di partenza della cremagliera che portava al Planetario, poi chiusa per frana nel 2008. Il Comune di Pino Torinese ha condotto negli ultimi due anni un percorso di cantiere animato per la rigenerazione e la valorizzazione dell’area, che è di gran pregio naturalistico e ha in prossima uscita un apposito bando di assegnazione.

INFINI.TO

Paese delle stelle e sede storica dell’Osservatorio Astrofisico di Torino, da più di 10 anni Pino Torinese ospita Infini.to, un moderno Museo dell’Astronomia e dello Spazio all’interno del quale è possibile giocare con la scienza grazie alle sue postazioni interattive. Cuore pulsante è il planetario digitale, tra i più avanzati in Europa. Grazie alla sua Terrazza sul cielo lo Staff del Museo riesce a mostrare ai suoi visitatori le meraviglie del cielo.

PINO SOTTO LE STELLE

Un evento del Comune di Pino Torinese

In collaborazione con: Infini.to – Planetario di Torino, TUM, Piscina Moby Dick, Magazzino sul Po

Forte Bramafam, il baluardo delle Alpi Cozie

Non solo il forte di Exilles: poco più su, in alta Val Susa, svetta il Bramafam, la fortezza delle Alpi Cozie. Dallo sperone roccioso del monte Bramafam si controllavano Bardonecchia e le valli della Rho e del Fréjus.

Sul costone, a 1450 metri di altezza, cannoni e mitragliatrici tenevano sotto tiro il traforo ferroviario da eventuali assalti francesi mentre altre bocche da fuoco puntavano il Melezet e la Valle Stretta. Costruito per difendere il tunnel del Fréjus e la ferrovia Torino-Modane, il forte Bramafam era, alla fine dell’Ottocento, la più importante fortificazione delle Alpi Cozie. Al termine della II guerra mondiale le bombe e i saccheggi lo devastarono in gran parte lasciandolo in uno stato di totale abbandono. Verso la fine dell’Ottocento venne dotato di diversi tipi di artiglieria e durante la Prima guerra mondiale fu utilizzato come campo di prigionia per gli austriaci. Nel giugno del 1940 sette aerei francesi sganciarono decine di bombe ma i danni furono limitati. Nel settembre del 1943 venne occupato dai tedeschi che, in ritirata, lo abbandonarono nell’aprile 1945. Finita la guerra il forte fu dismesso dall’esercito e abbandonato al suo destino. Oggi il Forte Bramafam è un museo diretto dall’Associazione per gli Studi di storia e architettura militare di Torino ed è sede di mostre e rievocazioni storiche.

Il gruppo di volontari che lo gestisce dal 1995, guidato da Pier Giorgio Corino e Giorgio Ponzio, ha raccolto negli anni materiale storico di ogni genere tra cui uniformi, fotografie, lettere, dispacci, diari, oggetti e materiale logistico per mettere in salvo le memorie storiche tra 800 e 900 relative alle fortificazioni, alle artiglierie e agli oggetti militari usati ogni giorno. Ciò che vediamo è un museo sulla storia del Regio Esercito nel quale, oltre ad armi e cannoni, si trovano più di settanta pezzi di artiglieria di diverse epoche, decine di manichini che indossano uniformi originali dal 1885 al 1943, il restauro di una ventina di ambienti di fine Ottocento e degli anni Quaranta del Novecento e di una trincea della Grande Guerra oltre a 2000 reperti storici che illustrano la storia militare dell’Italia dal 1890 al 1945. Collocati sui due piani del forte vi erano gli alloggi per la guarnigione oltre a cucine, magazzini e riservette. “Molto materiale, spiegano i gestori della struttura militare, è giunto al forte Bramafam in donazione da amici, soci e sostenitori che hanno voluto che conservassimo le memorie militari di famiglia. Qualora foste in possesso di materiale storico che non volete vada disperso, anche piccoli ricordi del passato, contattateci..”. Arrivare alla fortezza delle Alpi Cozie è facile. Per visitare il forte dell’alta Valle di Susa bisogna percorrere la strada provinciale Oulx-Bardonecchia e poco prima di entrare a Bardo, un’indicazione con la scritta “Museo-Forte Bramafam” segnala una svolta a sinistra dove si transita sotto il sottopasso ferroviario e si imbocca il ponte sulla destra. A questo punto bisogna risalire la strada sterrata per due chilometri fino al bivio della cappella di Sant’Anna. Qui si lascia l’auto e si prosegue a piedi per 500 metri fino al forte, visitabile ad agosto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18,30 (ultimo ingresso ore 17.00)

Filippo Re

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città

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NASCE ‘TO SHAPE – TORINO URBAN ART DISTRICT’

LA CITTÀ PUNTA SULL’URBAN ART COME ESPRESSIONE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città di Torino che raccoglie l’eredità dei lavori di Murarte, Street Attitudes, Pareti ad Arte, Porte ad Arte, Picturin, Bart, TOward, SAM-Street Art Museum, MAU-Museo Arte Urbana, Spazio Portici-Percorsi Creativi e le azioni artistiche all’interno di Parco Dora.

È una visione nuova dell’arte che pone la street art, il muralismo e l’urban art al centro e la identifica come motore di sviluppo.

‘To Shape’ – progetto di Città di Torino / Torino Creativa, Fondazione Contrada Onlus e GAI – Giovani Artisti Italiani realizzato anche grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo – darà merito alle opere già esistenti (sedimentate sul territorio negli ultimi 20 anni) e sarà il punto di riferimento per gli interventi futuri. Un’azione di valorizzazione, con uno sguardo verso il domani, che riconosce la creatività giovanile come asse trainante di sviluppo economico al fine di sostenere il lavoro e le professioni creative. Uno spazio di innovazione imprescindibile anche all’interno del mondo dell’arte.

A sostegno di questa nuova prospettiva si inserisce anche la collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio che si occuperà di arte urbana con lo stesso impegno con cui si dedica alla conservazione dei monumenti e alla valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea.

Cuore di ‘To Shape’, progetto che si fonda sulla comunicazione, organizzazione e fruizione delle opere sia dal vivo, sia attraverso piattaforme digitali, è la cabina di regia che coinvolge soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo e all’incremento dell’arte pubblica e del tessuto sociale metropolitano. Ne fanno parte l’Ufficio Torino Creativa dell’Area Giovani e Pari Opportunità, la Fondazione Contrada Torino Onlus, il GAI (Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani), il curatore Roberto Mastroianni, la comunità artistica rappresentata dai collettivi e dai singoli creativi che hanno generato e che sostengono l’Urban Art, e istituzioni già invitate che devono aderire formalmente come il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino e l’Accademia Albertina delle Belle Arti

La nostra città possiede una ricchezza eccezionale, la creatività giovanile, che deve essere sostenuta dalle istituzioni – dichiara Marco Giusta, Assessore alle Politiche e Creatività Giovanile -. Questa cresce e si sviluppa attraversando i luoghi di trasformazione spesso lontano dal centro città e fuori dai classici canali di comunicazione e saperla coltivare, rispettandone l’identità e la modalità espressiva è uno degli obiettivi di una città che vuole scommettere sul futuro. Torino, oggi conosciuta come la città dell’arte povera e contemporanea, diventerà nei prossimi anni anche un punto di riferimento per la street art e il muralismo. La capacità delle e dei giovani di costruire nuovi percorsi artistici sarà vettore di sviluppo pari a quello dell’arte contemporanea. Una visione questa condivisa con la cabina di regia di To Shape che sceglie lo spazio pubblico come luogo di espressione’.

‘To Shape’ è quindi un cambio di passo e prospettiva: l’arte che si sviluppa nelle periferie – intese come luoghi del contemporaneo e della trasformazione – quella delle e dei giovani creativi, la street art, il muralismo e l’arte urbana potrà essere considerata come correnta fondamentala con valore culturale, artistico ed economico al pari – in prospettiva – di quello dell’arte contemporanea.

 

LE AZIONI IN CORSO:

La ‘cabina di regia’ cittadina, attiva da marzo 2021, ha già iniziato una serie di operazioni tra cui:

– il coordinamento, attraverso un comitato scientifico e curatoriale, di interventi futuri e di riscrittura del tessuto metropolitano in un’ottica di urban design che permetta una facile fruizione delle opere e una programmazione degli interventi in relazione alle aspettative dei cittadini, dell’Amministrazione e degli attori pubblici e privati del territorio;

– la pianificazione, all’interno delle procedure funzionali, delle informazioni da emanare verso l’esterno creando i presupposti per un archivio digitale di tutte le opere realizzate in Città, ancora presenti o scomparse;

– l’istituzione di una ‘galleria a cielo aperto’ permanente e temporanea, valorizzata attraverso l’individuazione di modalità razionali di censimento per avviare interventi di conservazione e restauro e con azioni e mostre temporanee a Parco Dora e nei portici e gallerie di Torino per alimentare l’interesse sulle modificazioni artistiche in corso.

 

AZIONI PIANIFICATE:

Il progetto, di durate biennale, ha visto slittare alcune azioni a causa della pandemia e delle restrizioni Covid-19. I lavori che hanno trovato spazio nel cronoprogramma e che sono già in fase di organizzazione sono:

– la creazione di centri studio e documentazione sul ‘muralismo urbano’, anche con funzione di Osservatorio Nazionale, che integrino il nascente archivio digitale con momenti di riflessione pubblica, produzione di cataloghi, pubblicazioni, workshop e conferenze;

– la realizzazione di corsi e opportunità di accoglienza per artisti nazionali e internazionali che, attraverso un sistema di residenze mirate, producano opere sul territorio;

– la pianificazione di tour tematici che permettano la fruizione delle opere murarie;

– l’ideazione di una rete di opere – illuminate ad hoc per facilitarne la percezione notturna – da inserire nei percorsi tematici ed eventualmente nel circuito invernale delle Luci d’Artista;

– la scrittura di documenti e regolamenti da usare come base e strumento per esportare, in altre città italiane, buone pratiche amministrative, esperienze tecnico-logistiche e conoscenze artistico-scientifiche da fornire a enti terzi.

 

“Ivan Theimer. Selva simbolica” All’ “Accorsi-Ometto” di Torino

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Realtà e mito si fondono nella grandiosità delle sculture dell’artista franco-ceco  Fino al 19 settembre

Assai sinteticamente (ma in modo decisamente riduttivo) per molti è l’“artista degli obelischi”. In Francia – dov’è emigrato nel 1968 dalla natia Olomouc, dopo l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia – per tanti è sempre lo “scultore di Mitterand”, in quanto proprio dall’allora (1989) Presidente della Repubblica francese gli fu commissionato il “Monumento dei diritti dell’uomo e dei cittadini”, situato nel Champ de Mars e i tre obelischi in bronzo per il Palazzo dell’Eliseo.
Solo alcune delle grandi opere monumentali, obelischi soprattutto, realizzate per numerose piazze d’Europa. Oggi Ivan Theimer vive fra Francia e Italia, fra Parigi e Pietrasanta, coltivando ancora una forte passione per i viaggi in luoghi remoti alla ricerca di paesaggi che ama fissare in deliziosi acquerelli, ben studiati nei giochi di luce e trasparenze di colore. A lui il Museo “Accorsi-Ometto” di Torino dedica oggi, e fino al 19 settembre, una personale, di quelle da non perdere. Una mostra, curata da Marco Meneguzzo, articolata in un’ottantina di opere (fra sculture, dipinti, grafica e disegni) che partono dal Cortile del Museo di via Po per accedere al secondo piano negli spazi espositivi interni della Galleria. Già ben esemplificativo, oltreché suggestivo, il titolo: “Selva simbolica”. E il perché ce l’abbiamo subito al primo impatto, davanti agli occhi, varcando la soglia del Cortile, in cui svettano (sempre in verticale, direzione-cielo) opere scultoree che rappresentano l’esatto emblema della sua vita e del suo lavoro come incontro continuo di due elementi: “uno minoritario, di rappresentazione della realtà e uno preponderante, di allegoria, metafora, mito, simbolo”. Ecco allora quell’antico Cortile diventare altro. Ci si aggira fra immagini di perfetta assoluta realtà, grandiose e monumentali, un “urlo” d’arte pura, trasformate in simboli strettamente legati al mito. Una selva, riflessa nello sviluppo plastico in verticale, con le sue tipologie ripetute. Ma “selva simbolica”. Dove una serie di obelischi in bronzo dipinto fa da cornice a un gruppo di bambini con copricapi orientaleggianti, con frutti e pesci tenuti fra le mani e poi tartarughe e stele su cui svetta l’imponente “Arione”, Arione di Metimna o di Lesbo, il citarista dell’antica Grecia prediletto da Periandro, tiranno di Corinto, tratto in salvo dalle acque del mare da un delfino che lo portò fino al santuario di Poseidone a Capo Tenaro. Mito e ancora mito. Allegorie che sfidano il reale. In un percorso stilistico di grande preziosità e raffinate cesellature che richiamano ad un manierismo toscano alla Benvenuto Cellini, ma anche al simbolismo e agli antichi classicismi, dalla civiltà egizia a quella greco-romana. Dal Cortile alla Galleria interna. Qui troviamo dipinti legati agli esordi dell’artista (allievo all’“Ecole des Beaux-Arts” di Parigi, dove riprende gli studi d’arte già conclusi in patria), minuziosi disegni su carta e i suoi “trous” o “buchi” dipinti dalla fine degli anni Sessanta e “scavati in un terreno metafisico – ricorda Marco Meneguzzo – in un luogo assolutamente non realistico, più vicino a un paesaggio surreale di Yves Tanguy che a un qualsiasi luogo reale”. Dopo la “Sala Tartaruga” dedicata a Ercole e al suo mito (bellissimo e anche forse un po’ ironico l’“Ercole con obelisco” colto in una posa sbilanciata di grande difficoltà con quel peso non indifferente da reggere anche per una montagna di muscoli come quelli attribuiti all’unico mortale riuscito a diventare dio, figlio di Giove e della regina Alcmena), il “Salone Cinese” vede la rappresentazione scenografica della “selva simbolica” con le opere concentrate al centro e svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una sorta di foresta di obelischi. La sala attigua è infine occupata da altre opere dell’artista come i “d’après” di grandi pittori del passato e dal bozzetto del monumento per il bicentenario della “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”, eretto in Champ de Mars a Parigi. A concludere il percorso espositivo, troviamo i pilastri/lampade (mirabili opere di moderno design) e gli acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall’artista nell’arco della sua vita. Attenti. Poetici.Capaci di rendere appieno la volontà di fissare un’emozione nello spazio morbido di una pennellata e nel gioco, atteso anche per ore, del cambio di luci, atmosfere e colori.
Gianni Milani
“Ivan Theimer. Selva simbolica”
Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto”, via Po 55, Torino; tel. 011/837688 int. 3 o www.fondazioneaccorsiometto.it
Fino al 19 settembre
Orari: da mart. a ven. 10/18 – sab. dom. e festivi 10/19
Nelle foto
– “Tartaruga con tempio”, bronzo
– “Stele paesaggio vegetale II”, bronzo dipinto, 1981-1995
– “Arione”, bronzo, 2008

Torna Scena 1312, rassegna di musica-teatro di Bardonecchia

9 appuntamenti dal 3 al 18 agosto con l’Accademia dei Folli

Si rinnova per il 2021 l’appuntamento con Scena 1312, rassegna di musica-teatro promossa dal Comune di Bardonecchia.

Il cartellone teatrale è curato dalla compagnia torinese Accademia dei Folli, con 9 spettacoli in programma dal 3 al 18 agosto, di cui 8 al Palazzo delle Feste e uno itinerante nella frazione di Rochemolles.

 

Il calendario

La prima data da segnare in calendario è martedì 3 agosto: alle 21 si entra nelle pieghe della storia sabauda con Scala reale: gli attori della compagnia, accompagnati dai musicisti di Estemporanea, raccontano con ironia le giornate frenetiche che precedevano l’arrivo di re Carlo Alberto al castello di Racconigi per le vacanze estive. Il conte di Castagneto guida il pubblico tra varie stanze, mostrando la macchina organizzativa che si sta approntando tra nobili, servitori, cuochi e maniscalchi.

Appuntamento per i più piccoli il pomeriggio di giovedì 5 agosto: in scena La gabbianella e il gatto. Un racconto, tratto dal capolavoro di Sepùlveda, dolce e forte allo stesso tempo, adatto certamente ai bambini ma in grado di catturare l’attenzione anche di adulti sensibili alle tematiche della natura e a quelle della solidarietà.

Alle 21 invece spazio al primo dei due spettacoli del filone portraits, una galleria di ritratti, in equilibrio tra parole e musica, di grandi autori del panorama musicale contemporaneo: l’appuntamento è con Fred dal whiskey facile. Cinque donne della vita di Buscaglione – tutte interpretate dalla stessa attrice – si avvicendano sul palco: ognuna ha qualcosa da dire su Fred, ognuna pretende di averlo capito meglio delle altre. Intanto il fantasma dell’artista aleggia ancora, e fa le due cose che gli riuscivano meglio: cantare e bere, non necessariamente in quest’ordine Lunedì 9 agosto è invece protagonista la musica e la poesia del maestrone di Pàvana, Francesco Guccini, con il nuovissimo spettacolo Canzoni delle osterie di fuori porta.

Mercoledì 11 nuovo appuntamento pomeridiano (ore 16) dedicato ai più giovani: i Folli portano in scena Monsters &Co, uno spettacolo tutto da ridere sui vecchi e nuovi mostri. Dalla letteratura per bambini ai più blasonati e famosi personaggi dell’orrore, dal Dottor Jekyll e Mr Hyde a Nessy, il mostro di Lockness, dal Conte Dracula alla strega di Biancaneve, Monsters & Co è un buffissimo reportage in giro per il mondo per conoscere sotto un’altra luce le personalità più famose che popolano da secoli i nostri incubi.

 

Alle ore 21 invece è di scena una serata dedicata a Dario Fo, lo straordinario attore e drammaturgo scomparso nel 2016. La luna è una lampadina è un reading per due voci, accompagnate da musiche eseguite dal vivo alla chitarra, che ripercorre le pagine più celebri ed esilaranti dell’opera di uno dei più amati autori italiani degli ultimi settant’anni.

 

Giovedì 12 il borgo di Rochemolles si trasforma in un palcoscenico naturale per lo spettacolo itinerante La grande storia nel nostro piccolo, un tributo divertente ai grandi personaggi storici, da Garibaldi a Stalin, da Gandhi a Caterina di Russia, da Giovanna d’Arco alla recente Greta Thunberg.

 

Lunedì 16 si torna al Palazzo delle Feste con Uomini e topi, uno studio-reading tratto dal capolavoro di John Steinbeck: un piccolo intenso dramma sull’amicizia e sull’emigrazione a Ovest, terra di mancate promesse.

 

La stagione si chiude mercoledì 18 agosto L’amore sacro e l’amor profano, la leggendaria storia di Abelardo ed Eloisa, che si amarono per pochi mesi e si scrissero per vent’anni. Entrambi soffrirono tantissimo: lei ci rimise la giovinezza, lui la reputazione e la virilità.

 

Gli spettacoli teatrali e musical-teatrali a cura di Accademia dei Folli sono tutti a ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia, piazza De Gasperi 1, tel. 0122 99032.

Quaglieni ricorda Badini Confalonieri, il gentiluomo liberale

Martedì 3 agosto alle ore 17,30 a Bardonecchia (Palazzo delle Feste), avverrà la presentazione del libro di Pier Franco Quaglieni “La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni”, Buendia Books, 2021, con copertina di Ugo Nespolo.

Interverranno, con l’autore, Giampiero Leo, Maurizio Ceccon,l’editrice  Francesca Mogavero. Introdurrà Giuseppe Piccoli.
L’autore del libro , lo storico Pier Franco Quaglieni, ricorderà Vittorio Badini Confalonieri, costituente, deputato, ministro, gentiluomo liberale d’altri tempi nel giorno anniversario della sua morte avvenuta a Bardonecchia  il 3 agosto 1993.  Nel libro è contenuto anche un ritratto dell’on. Badini Confalonieri .

Si veste e fa il pieno d’estate il Parco del Castello di Miradolo

“Siamo Aperti! Estate al Parco”

Da giovedì 5 a domenica 15 agosto

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Un’arena di oltre duemila mq., sette grandi schermi per la video-proiezione e, a disposizione del pubblico, le “cuffie silent system” per dar modo di scoprire le diverse narrazioni immersi nella quiete della natura. Sotto l’organizzazione della “Fondazione Cosso”, prosegue anche quest’anno nel mese di agosto la “Rassegna Estiva” nel Parco storico del Castello di Miradolo (sede della Fondazione, presieduta da Maria Luisa Cosso) in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo (Torino).

Si parte giovedì 5 agosto, alle 21.30, con la proiezione del film “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli (2020, “01 Distribution”), girato in parte negli spazi del Castello di Miradolo e del suo Parco. Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor (la protagonista del film) è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

Si prosegue, sempre con il “Cinema nel Parco”,  giovedì 12 agosto. In agenda, alle 21,30“Dumbo” di Tim Burton (2019, “Disney Pictures”). La pellicola, adattamento cinematografico della storia scritta da Helen Aberson ed illustrata da Harold Pearl, è il remake in “live action” del film d’animazione del 1941 “Dumbo – L’elefante volante”. Con: Colin Farrell, Michael Keaton, Danny DeVito, Eva Green, Alan Arkin, Nico Parker.

Biglietti: 6,50€ a persona. Gartuito fino a 6 anni. Prenotazione obbligatoria: tel. 0121/ 502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

Ferragosto, domenica 15,  il Castello apre le sue porte per trascorrere insieme una giornata all’aria aperta. Dalle 12 è possibile ritirare un cesto da pic-nic o pranzare presso il “Bistrot del Castello”, tra i profumi delle erbe aromatiche nel dehor estivo. Come da tradizione, dalle 15, parte la “caccia al tesoro” nel Parco per le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni: un divertente percorso immersi nella natura, alla scoperta di piante esotiche e secolari, con la guida di un’esperta botanica.

Biglietti: 5€ a partecipante, compreso l’ingresso al Parco. Prenotazione obbligatoria: tel. 0121/ 502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

Anche ad agosto, inoltre, la mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” è aperta dal venerdì al lunedìdalle 10 alle 19.30.

Per la visita del Parco è sempre disponibile un’audio guida stagionale: una passeggiata guidata approfondita, il cui ascolto può essere personalizzato secondo i propri ritmi.

Per ragioni di sicurezza i posti per ogni attività sono limitati e la prenotazione è obbligatoria, anche per la sola visita alla mostra e al Parco: tel 0121/ 502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

g. m.

Nelle foto

–         Il Castello di Miradolo

–         “Miss Marx”

–         Caccia al tesoro nel Parco

Scala reale, a teatro con i Savoia

Appuntamento alle 21 al Palazzo delle Feste

Bardonecchia Scena 1312: sabato 3 agosto Scala reale, un viaggio ironico tra le pieghe della storia sabauda.

Sul palco gli attori dell’Accademia dei Folli e i musicisti di Estemporanea

Martedì 3 agosto appuntamento reale per la stagione 2021 di Scena 1312, rassegna di musica-teatro promossa dalla città di Bardonecchia e curata da Accademia dei Folli (per la parte teatrale) ed Estemporanea (per la parte musicale).

Alle ore 21 il Palazzo delle Feste si trasforma per una sera nel terzo piano del Castello di Racconigi, e il pubblico viene accompagnato nelle pieghe della storia sabauda con Scala reale: gli attori dell’Accademia dei Folli, accompagnati dai musicisti di Estemporanea, raccontano con ironia le giornate frenetiche che precedevano l’arrivo di Carlo Alberto nella sua residenza estiva.

Racconigi, 30 giugno 1838. Non un giorno qualsiasi, ma la vigilia dell’arrivo di re Carlo Alberto, che passerà le vacanze nel castello. Questo vuol dire che nelle settimane precedenti, da ogni angolo del Piemonte, da ogni sperduto villaggio del regno si è messo in moto un esercito di servitori. Anche nobili, di sangue blu, che servire il re è un onore mica da poco. Poi naturalmente ci sono i servitori dei nobili, gli aiutanti dei servitori, i servitori degli aiutanti, cuochi, maniscalchi, palafrenieri, etc.

Quartier generale di questa macchina organizzativa è il terzo piano del castello, una specie di alveare in piena frenesia da preparativi. A guidarci tra le sue stanze è il conte di Castagneto, intendente della Real Casa, per nulla provato dall’impresa logistica che grava sulle sue spalle. Seguendo il suo sopralluogo incontriamo un cameriere che misura al millimetro le distanze tra le posate; un domestico fissato con gli scacchi; un garzone di bottega che dipinge piccoli e solo apparentemente inutili particolari decorativi; e una cameriera, anzi una femme de chambre, che prova e riprova il suo inchino. A tutti loro il conte cerca di trasmettere la sua convinzione: che fare bene il proprio mestiere è importante, che anche un piccolo particolare può salvare il mondo e che, all’opposto, per una tovaglia piegata male a Racconigi, può scoppiare una guerra in Crimea. L’ingresso è gratuito, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia, piazza De Gasperi 1, 0122 99032.

Scala reale

martedì 3 agosto 2021
ore 21
Palazzo delle Feste – piazza Valle Stretta 1 | Bardonecchia (TO)

con Giovanna Rossi, Enrico Dusio, Carlo Roncaglia, Gianluca Gambino, Valter Schiavone

e con i musicisti di Estemporanea

testo Emiliano Poddi

musiche e arrangiamenti Estemporanea

costumi e elementi scenici Paola Caterina D’Arienzo
luci e fonica Andrea Cauduro

regia Carlo Roncaglia

La classifica delle “delusioni letterarie del 2020”: conferme e sorprese!

A volte capita che un libro ci deluda, soprattutto quando nei suoi confronti abbiamo molte aspettative, dovute, soprattutto, all’imponente campagna pubblicitaria che ne ha preceduto l’uscita:

l’anno scorso abbiamo provato a chiedere ai lettori di esprimersi in proposito, indicando quale fosse il romanzo uscito negli ultimi anni, che maggiormente li aveva delusi; vista l’attenzione suscitata dalla domanda e la massiccia partecipazione alla discussione seguente, abbiamo pensato di riproporla, limitandola però ai romanzi usciti nel 2020, per far sì che questo tipo di indagine diventi un appuntamento fisso e un modo per sondare, direttamente, la reazione dei lettori nei confronti di pubblicazioni oggetto di diffuse e sovente martellanti, campagne di marketing.

Quindi, alla domanda, quale romanzo uscito in Italia nel 2020 vi ha maggiormente deluso, la nostra community (unlibrotiral’altroovveroilpassaparoladeilibri)ha risposto votando Come Un Respiro, di Fernan Ozpetek come libro meno convincente dell’anno: non è stata esattamente una sorpresa, perché già nelle molte discussioni dedicate al titolo in questione, la perplessità di chi lo aveva trovato noioso e poco incisivo era emersa più volte; secondo posto per Riccardino, Camilleri, anche questo ampiamente citato nel sondaggio precedente, sull’onda dell’emozione per la scomparsa dello scrittore e dello sconcerto per non aver ritrovato, nella sua ultima opera, atmosfere e soluzioni narrative riconducibili ai più celebri episodi della saga del Commissario Montalbano, saga che si conclude proprio con Riccardino; terzo posto, abbastanza a sorpresa in questo caso, per Piano Nobile, ultima fatica letteraria di Simonetta Agnello Hornby, scrittrice in realtà molto apprezzata e amata dai lettori del nostro gruppo, che però hanno sottolineato come Piano Nobile manchi di coinvolgere e interessare pienamente, a differenza degli altri titoli della scrittrice.

La classifica prosegue con altri titoli più o meno noti e già abbondantemente discussi: la prima “delusione” tra gli scrittori stranieri è quella di Haruki Murakami, col suo Abbandonare un gatto.

L’articolo è aggiornato con i dati del sondaggio al 25 luglio 2021

 

Ceresole, 90 anni di energia

Si è concluso l’evento Iren “Ceresole 90 anni di energia” organizzato per festeggiare i 90 anni della costruzione della diga, alla presenza di circa 2mila persone, che si sono distribuite lungo il coronamento della diga e sui bordi del lago. Grande successo per le esibizioni organizzate da Fondazione Cirko Vertigo con la direzione artistica di Paolo Stratta, che si sono tenute nonostante le condizioni meteo proibitive dato dal forte vento che ha reso ancora più spettacolari ed emozionanti le due performance di Elisa Mutto, acrobata sul cerchio aereo e del funambolo Andrea Loreni. Andrea ha portato a compimento la più lunga traversata della sua carriera, camminando in equilibrio su un cavo lungo oltre 300 metri e posto a 20 metri di altezza.