CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 311

I libri più commentati del mese

Di quali libri ha discusso community de Il Passaparola dei Libri nel mese di luglio? Come c’era da spettarsi, al primo posto c’é Come D’Aria , della sfortunata Ada D’Adamo postuma vincitrice del più recente Premio Strega; al secondo posto un altro romanzo premiato, al Bancarella stavolta, ovvero La Portalettere di Francesca Giannone; terzo posto per L’Insostenibile Leggerezza Dell’Essere, romanzo “cult” del defunto Milan Kundera, tornato prepotentemente alla ribalta letteraria.

 

Incontri con gli autori

 

Questo mese abbiamo fatto la conoscenza di Stefania P. Nosnan, scrittrice udinese autrice di Sangue agli Dei (Bertoni, 2023) un giallo ambientato in una riserva Navajo e con la scrittrice e giornalista Tindara Lanza de’ Rasi che ha esordito nella narrativa con il suo primo romanzo L’Ibiscus Stava Fiorendo (Kimerik, 2023) 

 

 

Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su FB e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

A Usseaux, Musica e “Forest Food” a 1.500 metri d’altezza

“Summer Forest Festival”

Dal 4 al 6 agosto

Usseaux (Torino)

Primissima edizione, a ingresso gratuito. Tre gli ingredienti di base: un pianoro a 1.500 metri d’altitudine, una foresta tutt’attorno e un nuovo “Festival Musicale”. Siamo ad Usseaux, stupendo comune nel cuore della Val Chisone, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia” nonché “Bandiera Arancione” per il “Touring”: qui, in strada comunale dell’Inverso 1, in borgata “Fraisse”, si trova l’“Area Magic Forest” (una superficie pianeggiante di oltre un chilometro quadrato fra le Alpi Cozie) che ospiterà, da venerdì 4 a domenica 6 agosto, il “Festival”.

“La montagna di norma è vissuta – dice Maurizio Dainelli, ideatore e organizzatore del Festival –  da chi ha l’abitudine di farlo o perché ha una seconda casa o perché la ama. Molti, specie giovani, non la vivono perché mancano spazi di divertimento. La musica, il Festival, il cibo alternativo sono l’occasione per dormire sotto le stelle, conoscere questa vallata e un palcoscenico naturale unico, portare i ragazzi in montagna”.

La musica sarà l’ingrediente principe. Quattro le band selezionate per dare miccia a concerti indimenticabili. I motori si iniziano a scaldare venerdì 4 agosto, con musica dalle 16 alle 24.

Quindi, sabato 5 agosto alle 17, il via ufficiale con il metal degli “Anomalya Band” in concerto. A seguire, alle 20,30, salgono sul palco i “Lover Boys – Queen tribute band:fino alle 24, uno show energico, che non si limita a riprendere i più famosi concerti, ma esplora l’intera produzione dei magici “Queen”.

Domenica 6 agosto, spazio a due band che, da molto tempo, scaldano il pubblico. Alle 17 il rock blues dei “Dillo Tu Prima”, attivi dal 1990.

Dalle 20,30 alle 24 la chiusura è affidata ai “Sigma 2.0”, una band storica, nata nel 1981, con un curriculum di concerti in tutta Italia e collaborazioni con grandi artisti ai quali la formazione ha fatto da supporter (Little Tony, Bobby Solo, Don Backy, Gino Paoli, Michele, Wilma Goich, Jimmy Fontana, Mal, Rocky Roberts, Bruno Lauzi e altri) e con famosi gruppi degli anni ’60 ( da “I Camaleonti” a “I Cugini di Campagna” fino ai “Dick Dick” e a “I Nomadi”). Ad Usseaux, i “Sigma” proporranno il meglio del pop/rock degli anni ’60 – ’70 – ’80.

Ma non solo Musica. Il “Summer Forest Festival” propone anche “Forest Food” e attività en plein air.

“Qui, infatti – dicono ancora i responsabili – era difficile parlare di street food, essendoci solo verde e alberi intorno. Dunque, è stato coniato questo nome, ‘forest food’: piatto forte sarà la carne, soprattutto la brace, accompagnata da vino e birra”.

“L’idea – continuano – è di incentivare, con questo nuovo festival, anche la conoscenza della montagna da parte delle famiglie. Verranno pertanto proposti ‘giochi’ per adulti e ragazzi. Verranno promosse ‘camminate in zona’ e ‘percorsi in bici’. L’obiettivo è convincere chi sale qui a scoprire, di giorno e prima dei concerti, i bellissimi sentieri che propone la zona”.

E, inoltre, per chi decidesse di dormire in zona, tra il fresco di queste montagne, l’“Area Magic Forest” mette a disposizione i suoi spazi: si può scegliere se arrivare in tenda (300 le tende che potranno essere accolte) o in camper (130 posti disponibili). Info: info@magicforest.it o 348/3437621

g. m.

Nelle foto:

–       Il lago di Usseaux

–       “Lover Boys”

–       “Sigma 2.0”

Al traguardo “Aosta Classica”

Al “Forte di Bard”, Carmen Consoli in duo con Marina Rei

Venerdì 4 agosto, ore 21,30

Bard (Aosta)

Sarà un concerto “a tutto rock”, il “Carmen Consoli feat. Marina Rei”, con cui all’aostano “Forte di Bard” si chiuderà, venerdì 4 agosto(alle 21,30) l’edizione 2023 di “Aosta Classica”. Amicissime fra loro, vena artistica similare, strade parallele che, non di rado, hanno deviato in percorsi comuni (è del 2022 “Un momento di felicità” singolo realizzato in perfetta collaborazione), le due “sacerdotesse” del rock italiano saranno insieme sul palco della grande “Piazza d’Armi” del Forte in un concerto che si preannuncia veramente indimenticabile. La “cantantessa” (per sua autodefinizione) Carmen Consoli, origini catanesi, alla voce e la romana Marina Rei (al secolo Marina Restuccia) eccezionalmente – ma sempre con maestria – alle irrequiete bacchette della batteria, regaleranno al pubblico, c’è da scommetterlo, emozioni da vendere. Di Carmen, Elvis Costello ebbe a dire: “Ha più idee originali lei in una manciata di pezzi piuttosto che alcune famose band inglesi o americane in un intero concerto”. E a dar ragione alle parole del grande cantautore, chitarrista e compositore britannico è di certo la lunga sfilza di premi e riconoscimenti accumulati nella quasi trentennale carriera artistica della rocker siciliana, prima artista italiana a calcare il palco dello “Stadio Olimpico” di Roma e prima donna a vincere la “Targa Tenco” come “miglior album”, con quel “Confusa e felice” degli esordi, inserito al 32° posto (seconda donna in classifica) nella lista dei cento migliori album italiani secondo “Rolling Stone”, nonché seconda donna italiana, con “Stato di necessità” inserito fra i dieci migliori album italiani del decennio scorso (unica donna solista) dal “Corriere della Sera”. Pezzi che torneranno a farsi sentire (fra gli altri più recenti) insieme ai celebri “Primavera” e “Al di là di questi anni”, con i più recenti “Portami a ballare” (2016) e “Per essere felici” (2020) della “sodale” Marina Rei, che già nel novembre del 2021 partecipò come batterista al tour di Carmen Consoli “Volevo fare la rockstar”.  Molti per entrambe i concerti realizzati in Italia e all’estero. Grande successo soprattutto in Giappone per Marina che, negli anni ’90 si esibiva in dance musiccon lo pseudonimo di Jamie Dee. Tre concerti (primi 2000) tutti esauriti, per la “cantantessa”, a New York e diverse tournée nelle maggiori capitali europee e del Nord America.  Nel 2004 è stata la prima artista italiana al “South By Southwest Festivak” ad Austin (Texas) e nel 2005 l’unica italiana a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley, in Etiopia. Nel 2015, inoltre, Carmen Consoli è stata scelta da David Byrne come rappresentante per l’Italia al “Meltdown Festival” a Londra. Nello stesso anno è risultata essere l’artista italiana con il maggior numero di ingressi registrati in un concerto in Italia (a Cupramontana, circa 12.500 persone), battendo anche Madonna, e nel 2016 è la prima donna ad essere scelta come “maestra concertatrice” della “Notte della Taranta”. Tre le partecipazioni al “Festival di Sanremo”: nel ’96 con “Amore di plastica”, nel ’97 con “Confusa e felice” e nel 2000 con “In bianco e nero”. E per Marina Rei, come non bastasse, oltre alla musica (cantautrice, percussionista e batterista), il lungo curriculum ci parla anche di una sua felice incursione nel mondo della letteratura con la pubblicazione nel 2022 (Editrice “La Corte”) del suo primo romanzo “Un Giorno Nuovo”.

Sul suggestivo palco di “Piazza d’Armi” al “Forte di Bard”, la “mejo coppia al femminile”del rock italiano faranno “fuochi e fulmini”. Ne siamo certi. Ma, si spera, non in senso letterale. Con i tempi che corrono!

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine di repertorio, ph. Francesco Passalacqua Buffa

–       Carmen Consoli, ph. Paolo Leone

Il Gatto con gli stivali 2 al Castello di Miradolo

Il Gallo di Brancusi

Il Gallo di Brancusi, il premio offerto a Torino, da Sua Eminenza Teodosio, al poeta greco Dinos Koubatis. 

La consegna del prestigioso premio è avvenuta al termine del simposio denominato „Cultura romena, cultura europea”, evento che si è svolto presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, tra il 26 e il 28 luglio 2023, sotto l’egida della neonata „Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino”.

Durante i due giorni, i torinesi hanno potuto ammirare anche un’impressionante collezione di sculture realizzate dall’artista Rodion Gheorghiță ricostruendo le opere perdute del grande scultore Constantin Brancusi, oltre a opere d arte digitali firmate dal giovane artista Mihai Dionis Barbu, insieme con un manoscritto del 501, appartenuto a Giovanni Cassiano, santo nato nella Scizia minore, la Dobrogea di oggi.
Il Palimpsesto di San Giovanni Cassiano fa parte dell’archivio della Biblioteca Nazionale di Torino ed è stato esposto per la prima volta al grande pubblico, cosa che ha dato maggiore importanza al recente evento tenutosi ai piedi delle Alpi.
Un momento di grande carica spirituale è stato anche la gioia e l’onore di avere al centro di questa azione Sua Eminenza Teodosio, Arcivescovo di Tomis, che ha fatto una bella esposizione della vita di San Giovanni Cassiano, così come di altri Santi, trasmettendo ai presenti messaggi e insegnamenti calorosi, parabole con insegnamenti spirituali.
Durante i due giorni dedicati all’evento, la soglia della Biblioteca Nazionale di Torino è stata varcata da numerosi ospiti d’onore, come il vicesindaco di Torino, Michela Favaro, il filosofo Constantin Barbu, Sua Eccellenza Bogdan Cuza (pronipote del principe Alexandru Ioan Cuza), oltre a insegnanti, giornalisti, scrittori, poeti, artisti, sacerdoti, persone di cultura provenienti dall’Italia, dalla Romania e dall’Europa in generale. Tutti hanno dato lustro alla cultura romena a Torino.
Dinos Koubatis, il poeta premiato a Torino in occasione dell’evento culturale organizzato dall’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino, in collaborazione con la rivista Ispirazione Romena, è nato ad Atene ed è un rinomato poeta greco che ha dedicato tutta la sua vita all’arte, essendo, oltre che un illustre uomo di cultura, un importante attore e regista in Grecia.
Ha pubblicato oltre 20 libri, i suoi volumi sono stati pubblicati in diverse lingue e venduti in paesi come Grecia, Francia, Polonia, Canada ecc.
Istituita nel giugno 2023, l’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino nasce con l’obiettivo di difendere la cultura in generale, promuovere la cultura romena e la lingua romena, le nostre tradizioni, promuovere la conoscenza della storia, dell’etnografia, con l’obiettivo di promuovere la scienza in generale.
Il primo evento organizzato a Torino, nella sede della prestigiosa Biblioteca Nazionale della città piemontese, sottolinea la nobile missione che questa organizzazione si assume, sulla base degli obiettivi sopra elencati.
La cultura romena ha oggi un ruolo essenziale nel mondo, un posto che merita. Al fine di rafforzare questo ruolo, l’accademia avrà presto un senato composto da intellettuali romeni, ma anche accademici di diversi stati europei.
Un ringraziamento speciale viene dato da parte dell’Accademia Europea di Scienze Arte e Letteratura al Ministero della Cultura italiana.
 Luiza Diculescu 
Servizio fotografico Mihai Bursuc

“Scacco Matto” con “I Venerdì del CAI”

A Sauze d’Oulx, fresche serate con la “cultura della montagna” nel gradevole Bar – Solarium di Paola Debili

Dal 4 agosto al 1° settembre

Sauze d’Oulx (Torino)

Iniziati il 21 luglio scorso, proseguono, fino al prossimo 1° settembre, le “serate informative e culturali” – i “Venerdì del CAI” – organizzate dal 2018 a Sauze d’Oulx, “Balcone delle Alpi” in Alta Val di Susa, dalla sottosezione sauzina del “Club Alpino Italiano”. L’appuntamento è, come sempre (dopo una fase iniziale ospitata presso la Sala Conferenze dell’“Ufficio del Turismo” di viale Genevris) nella gradevole e simpatica location del Bar – Solarium “Scacco Matto” di Paola Debili, in Piazzale Miramonti, la piazza più alta (panorama “mozzafiato”) del Centro valsusino. In agenda sono ancora sette gli incontri (tutti a partire dalle 21 e a ingresso gratuito) rivolti, in particolare, ma non solo, agli appassionati di montagna e alla secolare architettura “roccia su roccia” che spesso ne contraddistingue magnificamente il paesaggio.

Il prossimo rendez vous è per venerdì 4 agostocon un incontro, a cura di Bruno Dotti, sulle orme tracciate – da Venezia alla Cina del Kublai Khan – e raccontate ne “Il Milione”(“Devisement du Monde”), dal leggendario Marco Polo. E proprio “Viaggio in Afghanistan: Trek sulle orme di Marco Polo” è il titolo dell’incontro condotto da Dotti che, per immagini e con molta capacità di suggestiva narrazione, ci porterà dalle sicure cime di casa nostra alle montagne dell’Hindu Kush, nella zona del Panjshir, oltre i 7mila, montagne definite “senza più futuro”, a causa dei continui conflitti che da mezzo secolo stanno martoriando quel Paese.

Con Paolo Manenti del CAI di Almese, l’appuntamento è invece per giovedì 10 agostoe il tema non sarà certo meno suggestivo del precedente. Manenti racconterà infatti di “Ski Alp in Norvegia”. Come dire, immaginarci di praticare “scialpinismo”, al di sopra del circolo Polare Artico, sulle Isole Lofoten, fra i fiordi norvegesi, sospesi fra mare e cielo e magari in tempi di “aurora boreale”. Cosa di meglio? Ascoltare e sognare. E (perché no?), se possibile, far del sogno una concreta realtà.

Di “Montagne teatri di guerra” (e quanto lo siano state anche per noi,  proprio in Val di Susa, ce lo insegna ancora oggi ciò che resta della “Batteria dello Chaberton”, il forte più alto d’Europa) tratterà invece, sabato 12 agosto, lo storico Gian Paolo Rovetto, mentre di “Naturopatia alpina. Erbe e rimedi popolari per i disturbi di oggi” parlerà, domenica 13 agosto, la torinese, da anni residente ad Avigliana, Loredana Matonti. Laureata in “Scienze Naturali”, la Matonti farà riferimento al suo libro “Erbe e antichi rimedi di ieri, oggi e domani” (“Editrice del Graffio”), frutto di una ricerca decennale condotta proprio in Val di Susa, in cui si tratta scientificamente delle meraviglie compiute, ai fini del benessere umano, da decotti, impacchi, sciroppi, oleoliti, unguenti e quant’altro.

Di grande interesse sarà anche, venerdì 18 agosto, la presentazione del libro, edito da “Zerotre” nel 2022, “Storia della Valle di Susa e della Sacra di San Michele”, scritto dall’architetto torinese, socio del “Lions Club Susa Rocciamelone”, Sandro Sandri. Coverrealizzata dal grande Ugo Nespolo, nel consueto linguaggio visionario in cui si incontrano gran parte delle cifre stilistiche dell’arte contemporanea, il libro nasce con l’obiettivo di apportare, attraverso la vendita, un importante contributo economico alla “Sacra” (fra i più importanti monumenti – simbolo del Piemonte), che per il lungo periodo di pandemia non ha più beneficiato delle quote di ingresso dei numerosi visitatori, mediamente 100mila all’anno.

E, dopo l’incontro a tema – giovedì 24 agosto – su “Fauna e viabilità in Alta Valle di Susa”(nell’ambito del Progetto “Life Wolfalps Eu”), è ancora con la presentazione di un libro che si concludono i “Venerdì del CAI” a Sauze. Si tratta de “La Regina del Labirinto” (edito da “Kubera”) che l’autore, lo scrittore santantoninese Marco Pent presenterà allo “Scacco Matto” la sera di venerdì 1 settembre. Per Per Pent (insegnante in pensione, scrittore nonché appassionato compositore di musica sacra) si tratta ormai del suo quarto romanzo – dopo tre raccolte di poesie e un’autobiografia dedicata agli anni dell’infanzia – un unico libro che per la molteplice varietà dei sentimenti e delle condizioni umane trattate “sembra contenerne – è stato scritto – una decina d’altri”.

Per info: tel. 339/6523306

Gianni Milani

Nelle foto:

–       “Scacco Matto”, Paola Debili con Elisa e Giulia

–       Sandro Sandri

–       Cover “Storia della Valle di Susa e della Sacra di San Michele”

Il sorriso di Renzo Villa e l’invenzione della tv privata

Una fetta di sorriso è il titolo di un libro molto bello che si legge in un fiato.

L’ha scritto Cristiano Bussola, giornalista alessandrino di nascita e torinese d’adozione, appassionato di televisione. Racconta, attraverso una quarantina di testimonianze, l’avventurosa storia del luinese Renzo Villa, uno dei pionieri della televisione commerciale italiana, morto prematuramente nel 2010. Pagina dopo pagina, sfogliando i ricordi di registi e conduttori, cantanti e comici, cameraman e telespettatori, prende vita l’incredibile impresa di un uomo che amava lo spettacolo e la cultura al punto da spingersi, nel 1975, a fondare la prima tv privata in Italia a trasmettere via etere al fianco del petroliere Giuseppe Mancini e dell’amico Enzo Tortora, notissimo volto del piccolo schermo grazie alla Domenica Sportiva e a Portobello. L’esperienza di Telealtomilanese, che trasmetteva da Busto Arsizio in provincia di Varese, dovette fare i conti con mille ostacoli e con il sequestro operato dalla   polizia del trasmettitore e delle telecamere dell’emittente. Ma Villa e Tortora non erano certamente dei tipi che si lasciavano intimorire. Nel 1977 fondarono una nuova tv, Antennatre Lombardia, emittente che farà la storia delle trasmissioni televisive, all’avanguardia dal punto di vista della tecnologia e del linguaggio, con uno studio ( il celebre Studio 1 a Legnano) che poteva vantarsi di essere il più grande d’Europa, trasmettendo le immagini a colori nell’anno in cui anche la Rai andò oltre al bianco e nero. Nelle interviste raccolte da Cristiano Bussola con un lavoro dove s’intuisce la grande passione per il piccolo schermo viene ricostruita la storia della creatura mediatica di Renzo Villa che lanciò la réclame a livello imprenditoriale in un contesto di creatività e sperimentazione con programmi che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo come La Bustarella, condotta da Ettore Andenna, Il Pomofiore condotto da Lucio Flauto con la regia di Cino Tortorella ( il mitico mago Zurlì dello Zecchino d’Oro) e Bingooo, il gioco a premi ispirato alla versione anglosassone della tombola che andò in onda per 420 puntate, condotto dallo stesso Villa che compose ed eseguì anche la sigla del programma (“Se la vita non ti sembra bella, gioca al Bingoo, ridi, canta e balla, se sei triste e pieno di guai, vieni dai, e sorriderai…”)  che, incisa sul vinile a 45 giri registrò la vendita record di un milione e mezzo di copie. Le testimonianze raccolte da Bussola offrono una visione ricchissima della personalità di Villa e degli anni ruggenti di Antennatre Lombardia tra il 1977 e il 1987. Oltre al già citato Andenna ci sono gli esordi di Massimo Boldi e del suo personaggio Max Cipollino, Gerry Bruno già leader dei Brutos, Enrico Beruschi e Elena, la figlia di Lucio Flauto, Donatella Rettore e Wally Villa che tiene viva la memoria del marito attraverso l’associazione di amici che porta il suo nome. E ancora Peppo Sacchi, Memo Remigi, Johnson Righeira (L’estate sta finendo fu un grande successo sull’emittente lombarda),il giornalista sportivo Ravezzani, Wilma De Angelis e tantissimi altri. L’ultima parte del libro è dedicata all’album fotografico di quel decennio d’oro che suscita ricordi ed emozioni. Cristiano Bussola ha avuto il grande merito di dare l’opportunità a chi ignorava questa storia e i suoi protagonisti di conoscere Renzo Villa e i suoi collaboratori che, dal più umile operatore e tecnico ai volti più noti e popolari, hanno contribuito alla storia delle televisione italiana regalando a una larghissima platea di spettatori una grande “fetta di sorriso”.

Marco Travaglini

 

“Una fetta di sorriso. Renzo Villa, l’inventore della tv commerciale raccontato da chi lo ha conosciuto” di Cristiano Bussola, Paola Caramella Editrice – Euro 18,00. Link per l’acquisto:

https://www.paolacaramella.it/product/una-fetta-di-sorriso/

Per un mese, a Niella Tanaro, si suona in “aia” la musica “dotta e popolare”

“Musica sull’Aia”

Dal 2 al 30 agosto

Niella Tanaro (Cuneo)

Il palcoscenico è indubbiamente suggestivo e custode di antiche memorie: l’“aia”, un tempo (ma a volerlo ancora oggi) luogo centrale della vita contadina. Nell’aia, davanti alla cascina, le famiglie di campagna erano solite, un tempo, battere il grano o sgranare i legumi e nelle serate estive riunirsi a crocchio e raccontarsi della rava e della fava o sentire o fare musica o ballare, mentre i più piccoli si rincorrevano e giocavano in piena libertà sotto le stelle. Complici, qualche spetteguless (che ci stava sempre bene) e un buon bicchiere di rosso o (perché no?) un bell’“Antico Toscano”, trinciato “spacca gola”, di quelli da godersi pian piano e in santa pace, anche se spenti, che manco te ne accorgi.

E proprio qui, in queste memorabili e rimpiante oasi di pace, ritorna anche quest’anno, per la sua XXIX edizione, la ricca programmazione concertistica di “Musica sull’Aia”, organizzata a Niella Tanaro, fra le dolci colline monregalesi, da “Maestro Società Cooperativa”“Pro Niella Tanaro”. Cinque gli appuntamenti concentrati nel mese di agosto (sempre di sera, a partire dalle 21) e tesi, come sempre, a promuovere e diffondere la musica “dotta e popolare” (un termine non esclude l’altro) portandola direttamente nelle caratteristiche aie o nei cortili di paese. Davvero una bella pensata che prenderà il via mercoledì 2 agosto, presso “Aia Camilla”, località Roà Soprana a Niella Tanaro, con il concerto “Incantevole Barocco”, protagonisti i musicisti Carlo Aonzo (mandolino) e Marcello Scandelli (violoncello). La rassegna proseguirà, sempre a Niella Tanaro, con altri quattro eventi in calendario domenica 6, 13 e 20 agosto, per terminare il mercoledì 30 agosto.

Domenica 6 agosto, il  ritrovo è nell’“Aia della Cascina Berzide” con “Radio Juice – I grandi successi rivisitati in chiave acustica” e arricchiti da effetti elettronici, beatbox, da Giulia Cavallera, Andrea Griffone, Claudio Bozzolasco e Paolo Tarolli (“Fondazione Academia Montis Regalis”). La serata sarà animata dalla partecipazione attiva del pubblico, che avrà un ruolo fondamentale nella realizzazione del concerto.

“Madame, l’operetta con un tocco di Napoli”trasporterà, invece, in luoghi e tempi remoti gli spettatori che, domenica 13 agosto, interverranno presso l’“Aia di Baraté” in località Borgo, al concerto dedicato ad alcune delle più celebri melodie d’operetta dal soprano cuneese Serena Garelli e dal tenore borgarino Michelangelo Pepino, accompagnati al pianoforte da Lorenzo Martini.

Il programma proseguirà domenica 20 agostopresso “Aia Beccaria”, località Poggio, con “Naviganti e sognatori”, concerto tratto dall’ultimo disco di Luca Falomi, chitarrista genovese, Alessandro Turchet, bassista friulano, e Max Trabucco, batterista e percussionista veneziano. Lo spettacolo promette di raccontare “un intreccio di storie nascoste nei riflessi salmastri e sfuggenti dell’Italia marittima”.

A chiudere davvero alla grande, il quinto e ultimo appuntamento, di respiro internazionale, che si terrà mercoledì 30 agosto, presso l’“Aia Camilla-Borio”, in località Sant’Anna. Qui il “Bebado Jazz Duo” con Enrica Capilli (voce) e Gioele Mazza (chitarra) si esibirà in “Racconto musicale sulla Bossa Nova”, narrazione in musica della storia di questo genere musicale brasiliano, dalla fine degli anni ’50 (origini dalla samba) fino alle più moderne, attuali trasformazioni. Nel primo atto, ci si concentrerà sui personaggi che hanno dato inizio al movimento, da Vinìcius de Moraes ad Antonio Carlos Jobim, da Joao Gilberto a Chico Buarque. Nel secondo, invece, si attraverserà l’Oceano per ritrovare questi autori in Italia e, grazie alla fruttuosa collaborazione con Ornella Vanoni, esplorare la brillante unione tra musica brasileira e lingua italiana.

Per ulteriori info e per il programma completo: tel. 347/3810902 (Emanuele Rovella) o www.musicasullaia.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine di repertorio

–       Carlo Aonzo e Marcello Scandelli

–       “Bebado Jazz Duo” – Enrica Capilli e Gioele Mazza

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Karl-Markus Gauss “Viaggio avventuroso intorno alla mia camera”

-Keller Editore- euro 18,00

In questo breve e affascinante libro lo scrittore austriaco è un flâneur della sua stanza: perimetro limitato in cui lui ha l’abilità di avventurarsi e ogni oggetto su cui posa lo sguardo diventa lo spunto per un volo fantastico… altrove. Viaggiare nella storia e nel mondo, ma stando fermi e osservando quello che ci circonda e abita le nostre stanze; per farlo occorre avere cultura e fantasia.

Il germanista Karl –Markus Gauss, classe 1954, ci aveva già appassionati con il precedente “Nella foresta delle metropoli”, una mappa temporale del vecchio continente in cui era chiara la sua grande capacità di essere un viaggiatore nella memoria europea.

Ora dalla sua casa di Salisburgo osserva le stanze e parte da semplici oggetti per aprire mondi da esplorare e raccontare.

Un tagliacarte con la scritta «scatole in Eternit-brevetto Hatschek» è l’innesco per ripercorrere la storia dell’inventore del materiale edilizio a lunga conservazione, che lo rese ricco e fu impiegato ovunque, perché non si sapeva ancora quanto fosse mortale. Gauss ricostruisce l’avventura di Ludwig Hatschek, nato nel 1856 in Moravia, poi trasferitosi nell’Alta Austria, studi in Inghilterra e la sua creazione che, dopo la morte a soli 60 anni (causata dall’Eternit), fu portata avanti dal figlio che continuò a venderlo in mezzo mondo.

Questo solo un esempio, poi quadri, foto, raccolte di oggetti, librerie stracolme, bauli di famiglia, ricettario della nonna……tutto quello che è l’habitat domestico dello scrittore diventa trampolino di lancio per ricucire biografie, pensieri, viaggiare in altri paesi e in altre epoche. Tutto diventa materia che nelle sue mani si trasforma in racconto intelligente, dotto, interessante. Impossibile riassumere i tanti spunti che scoprirete e che vi faranno amare questo filosofo della memoria.

 

 

Isaac Bashevis Singer “Max e Flora” -Adelphi- euro 19,00

E’ rocambolesca la trama di questo romanzo dello scrittore yiddish Premio Nobel Isaac Bashevis Singer ((1902- 1991), uscito a puntate tra agosto e aprile 1972 sul quotidiano di New York (in lingua yiddish) “Forverts”, e finora inedito in volume.

E’ la storia di una coppia di coniugi ambientata nella Varsavia ebraica a inizio Novecento. Sono i Max e Flora del titolo, ebrei polacchi emigrati in Argentina dove hanno fatto fortuna con una fabbrica di borsette, ma anche gestendo un lucroso traffico di prostitute per il bordello di una certa Berta. Flora è analfabeta con un passato da attrice e sogna di tornare sul palcoscenico. Max gongola del successo ottenuto oltreoceano e della bella moglie.

I due partono da Buenos Aires, destinazione Varsavia, per reclutare nuova manovalanza femminile di dubbia destinazione finale, giovani operaie o/e «carne fresca» per la seconda attività redditizia.

Max e Flora si muovono nel ghetto ebraico, riallacciano i rapporti con i vecchi amici, a partire dal malavitoso Meir Panna Acida. L’azione si svolge tutta intorno a via Krochalma, pullulante di ladri, prostitute, rabbini, gestori di attività sordide e miseria umana varia ed assortita.

Singer ha passato gran parte della sua vita negli Stati Uniti, eppure il suo pensiero è tornato spesso nei romanzi in quella strada dove aveva abitato con la famiglia nel 1908, dove era cresciuto, aveva studiato e preso parte a tutti gli eventi chassidici. La via principale del quartiere ebraico di Varsavia, cancellato poi dalla Shoa.

E’ lì che i protagonisti si trovano immersi in grovigli amorosi, segreti del passato, e viene messa a dura prova la loro solidità di coppia particolare. Una serie di vicende tra il tragico e il ridicolo.

Flora è legata da un’ infinita riconoscenza all’uomo che l’ha salvata dal destino incerto, la sua dedizione arriva addirittura a scegliergli le amanti. Dal canto suo Max è pienamente appagato da Flora che soddisfa ogni suo capriccio. Le sortite extraconiugali paradossalmente cementano il loro legame e la passione che li unisce. Ma l’incontro con Rasha, la 15enne badante di un’anziana, rischia di far vacillare Max che (40enne) medita addirittura di sfidare la legge pur di stare con il nuovo amore. Aspettatevi complicazioni di ogni sorta.

A Varsavia accade di tutto: il ghetto imbriglia le loro vite e li scaraventa in una girandola di gangster, innamoramenti, ladruncoli, rabbini, tra sordide camere di hotel, case di sconosciute, stazioni e via così di grovigli criminali…..

 

 

Carlo Vecce “Il sorriso di Caterina” -Giunti-

A mettere al mondo Leonardo da Vinci il 15 aprile 1452, uno dei maggiori geni dell’umanità, sarebbe stata la schiava circassa, Caterina. Lo svela nel suo romanzo Carlo Vecce, professore all’Orientale di Napoli, filologo e studioso del Rinascimento, che padroneggia 6 lingue, autore di saggi dottissimi, abilissimo nello scandagliare importanti archivi storici.

Il 14 maggio Vecce ha annunciato che dopo anni di approfonditi studi e ricerche ha scoperto chi era la madre di Leonardo. Tutto accuratamente documentato e reso accessibile in forma romanzata.

Il libro ricostruisce la vita di Caterina, nata libera e selvaggia sugli altopiani del Caucaso, figlia del guerriero Jacob. La sua vita cambia drasticamente quando viene catturata alla Tana (ultima colonia veneziana alla foce del Don).

E’ l’inizio della sua schiavitù, considerata meno di niente, passata di mano da un padrone all’altro: comprata, rivenduta e prestata. Trascinata contro la sua volontà via mare fino a Costantinopoli, poi a Venezia; sempre in lotta con la fame, rischiando stupri e morte.

La schiava circassa a un certo punto si ritrova a Firenze, proprietà dell’avventuriero Donato di Silvestro che fugge a Firenze dove ritrova il suo primo amore, monna Ginevra; la sposa e le regala Caterina.

E’ in casa loro che la giovane viene notata dal notaio Ser Piero, sposato a sua volta, che se innamora e, contravvenendo alla legge, la sottrae alla famiglia di cui è schiava. E’ con lui che Caterina concepisce quel figlio che, essendo frutto di una relazione extraconiugale, rischia di esserle portato via.

Ser Piero però non l’abbandona e insieme fuggono a Vinci, dove il piccolo Leonardo nasce il 15 aprile 1452.

Caterina ha 25 anni quando con un parto travagliato mette al mondo il suo primo figlio Leonardo. Ma poiché è stato concepito quando lei era una schiava e fuori dal matrimonio è qualcosa che le leggi dell’epoca puniscono severamente, ragion per cui non potrà mai dichiarare il loro legame di sangue.

Il nome scelto per il nascituro è quello del Santo protettore degli schiavi, e crescerà con lo zio, i nonni e Caterina che lo allatta e lo cresce per 10 anni, nel ruolo di balia dei figli del padrone di casa.

Quando il piccolo non ha neanche 6 mesi lei viene dichiarata libera con un atto notarile stilato proprio da Ser Piero da Vinci.

Anni dopo sposerà un ex soldato diventato contadino, avrà altri 5 bambini e il loro matrimonio durerà 40 anni. Anche se la sua strada si separerà da quella di Leonardo, il suo amore per lui sarà insuperabile, ampiamente ricambiato.

Rimasta vedova lo raggiungerà a Milano dove lui lavorava presso Ludovico il Moro; ed è lì che morirà di malaria il 26 giugno 1494, accudita fino all’ultimo dal figlio.

Leonardo organizzò per lei un funerale principesco e si ipotizza che i suoi resti potrebbero essere tra quelli riportati alla luce durante i recenti scavi nella Cappella dell’Immacolata Concezione nella Chiesa di San Francesco Grande.

 

 

Carlo Arancio “Sicily in Decay”

Carlo Arancio è un giovane prodigio siciliano, nato a Catania il 20 marzo 1992, studi di architettura, fotografo di sensibilità e talento, che si avventura in palazzi abbandonati e ferma nelle sue immagini il tempo inesorabile del degrado. Risultato: foto stupende che parlano all’anima e raccontano stralci di vite passate.

E’ talmente bravo che ha vinto gli ND Awards 2020, contest internazionale, come migliore fotografo non professionista nella sezione architettura d’interni. Inoltre vanta collaborazioni prestigiose con grandi fotografi, primo fra tutti Thomas Jorion.

Il volume raccoglie gli scatti della sua prima mostra personale a Catania “Sicily in Decay. Serie Biscari e serie Scammacca”.

Libro pregiato dell’allestimento aperto al pubblico dal dicembre 2020 ad aprile 2021 in due location poco distanti una dall’altra. A Palazzo Biscari (nella parte adibita a co-working) e nel piano nobile di Palazzo Scammacca, (restaurato ed ora aperto al pubblico come spazio espositivo).

La sua è una sorta di missione di vita ed è legata soprattutto alla magnifica terra che gli ha dato i natali, la Sicilia, dove le dimore lasciate a se stesse sono innumerevoli e nascondo meraviglie incredibili. Lui le scopre, vi entra con passo felpato, grande rispetto ed estrema sensibilità, poi compie la sua magia: riesce a cogliere l’essenza del luogo, la intuisce tra calcinacci e muri scrostati.

Se visitate la sua pagina social Sicily_ in_ Decay trovate le magnifiche foto che scatta in ville, chiese e palazzi fatiscenti.

Il libro è acquistabile sul suo sito, va consultato ripetutamente, con calma, e ad ogni sguardo scoprirete qualche dettaglio in più. Perché, come ci ha raccontato, il suo non è semplicemente addentrarsi in luoghi massacrati dall’incuria.

Se volete conoscere meglio questo artista si è raccontato nella lunga intervista che ha concesso al Torinese

https://iltorinese.it/2023/07/07/sicily-in-decay-le-fotografie-di-carlo-arancio/

 

Per scoprire le sue opere e acquistare il libro è da consultare il sito

www.sicilyindecay.com

Per le foto al Winners Awards 2020 il link del Contest:

https://ndawards.net/winners-gallery/nd-awards-2020/non-professional/interior/812/gold-award/

Rock Jazz e dintorni a Torino. Cristina Donà e i Marlene Kuntz

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Francesca Michielin si esibisce a Chesal sopra Bardonecchia. Chiusura a Venaus di “Alta Felicità” con Mellow Mood, Myss Keta e Cosmo in veste di Dj. A Verbania blues con Fabrizio Poggi. Per “Attraverso” a Cherasco è di scena Neri Marcorè in duo con Domenico Mariorenzi.

Martedì. Sempre per “Attraverso” recital di Gioele Dix con “Ma per fortuna che c’era il  Gaber”

Mercoledì. A Cuneo per “Musica e pace” in piazza suonano i Marlene Kuntz. Epilogo di “Monfortinjazz” con Carmen Consoli e Marina Rei ( in replica dopo 2 giorni al forte di Bard). Al Blah Blah si esibiscono i Cro-Mags.

Giovedì. A Mondovì è di scena gIANMARIA. A Cuneo canta Alberto Fortis.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Hellripper. A Cuneo arriva Francesco Baccini.  Al forte di Exilles suona la Bandakadabra. Alla Cascina Bellaria di Sezzadio si esibisce il sestetto Sothiac Group. A Verbania è di scena il cantautore curdo Ashti Abdo. A Sant’Ambrogio debutto di “Camosci Sound” con Torso Virile Colossale e Tubipora.

Sabato. A Cuneo termina “Musica e Pace” con Massimo Priviero. Per “Camosci Sound” Cristina Donà e Patrizio Fariselli. A Guarene per il “Roero Music Fest”, suona il sestetto di Mauro Ermanno Giovanardi. A Verbania suona il batterista Khompa.

Domenica. A Rossana per “Occit’amo” si esibisce Lou Pitakass. A Visone suona il quartetto della violoncellista Ana Carla Maza. Chiusura di “Camosci Sound” con Valeria Sturba  e Carlot-ta.

Ad Agosto l’8 al Blah Blah suonano i Sasquatch. Il 9 a Rivalta è di scena Tricarico. Il 10 a Exilles Raphael Gualazzi e Simona Molinari. Per il concerto di ferragosto si esibiscono i Lou Dalfin a Castelmagno. Il 18 a Bardonecchia arriva Cesareo, chitarrista di Elio e le Storie Tese. Il 19 Baccini ad Aramengo, Mr.Rain al forte di Bard  e Francesco Gabbani a Castagnole Lanze per “Contro” che prevede anche i Nomadi il 26 e il 27 Bobby Solo. Comincia anche “Todays” con allo Spazio 211 Wilco(25), Verdena (26) e Christine And The Queens (27).

Buone vacanze a Tutti! Ci si vede a settembre

Pier Luigi Fuggetta