CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 307

La Diplomazia risorgimentale a Torino

Dal Palazzo delle Segreterie alla Società del Whist Accademia  Filarmonica

Torino può essere definita la città italiana dove tutto ebbe inizio in tempi moderni. Il Palazzo delle Segreterie è uno dei primi esempi di struttura appositamente concepita per ospitare i capi a comando degli Stati, specialmente quelli degli Esteri, rendendolo ai tempi, uno strumento molto efficace, semplice e soprattutto veloce accessibile alle predisposizioni di esecuzione del sovrano. Durante il risorgimento si svolgevano anche i balli diplomatici a Corte, uno dei più importanti ed esclusivi si teneva a Torino preso la Società del Whist-Accademia Filarmonica, fondata da Cavour nel marzo 1841, ispirato dai club per gentiluomini londinesi, creò un circolo di nobili liberal-moderati per colmare il “vuoto sociale creato dalla scomparsa della tradizionale vita di corte” ed avere anche un degno luogo d’incontro. Infatti, in essa si incontravano le maggiori diplomazie a Torino e vi trovavano  rifugio e accoglienza molti rifugiati politici di molte nazioni. Ma anche la nobiltà e civiltà dei caffè intellettuali, i quali solitamente erano frequentati dai maggiori esponenti della diplomazia vecchia e nuova, della cultura, dell’eleganza, dell’ esercito e  da noti politici.

Sofia Scodino

Piemonte da scoprire tra arte e storia

Un bel libro-guida da sfogliare e leggere per visitare il Piemonte nella stagione dei grandi colori.

Lo porta in edicola e in libreria un turista curioso che dalla sua Lombardia ha scoperto le bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra regione. Si è innamorato così tanto della sua nuova terra che non l’ha più lasciata. Un tal giorno, Paolo Ponga, giornalista e scrittore di romanzi, ha fatto la scelta della sua vita: via dal caos della periferia milanese per trasferirsi sulle dolci colline del Monferrato. Con la macchina fotografica a tracolla ha viaggiato per le otto province del Piemonte scoprendo posti e luoghi di cui si parla poco o meno di tanti altri ma che hanno fascino da vendere. Tutti angoli da conoscere meglio e valorizzare come meritano. Si tratta di trenta località scelte dall’autore lungo un percorso che si snoda tra arte, cultura e storie avvincenti. Ecco qualche suggerimento. Nell’astigiano l’obiettivo di Ponga è puntato su San Secondo di Cortazzone, la chiesa in cima a una collina, in mezzo alla campagna, uno dei più interessanti esempi del romanico astigiano, risalente al secolo XI, e sull’antica cripta di Sant’Anastasio, secondo vescovo di Asti, eretta mille anni fa o forse anche prima, vero e proprio tesoro nascosto nel centro di Asti, la cui atmosfera misteriosa ricorda all’autore le pagine del Codice da Vinci di Dan Brown.
In provincia di Alessandria, a metà strada tra Casale e Valenza, sorge il castello di Giarole fondato in seguito a un diploma concesso da Federico Barbarossa a quattro cavalieri della nobile famiglia Sannazzaro. L’attuale conte Sannazzaro, previo appuntamento, guida i visitatori nelle sale del maniero attraverso otto secoli di storia. Raggiungiamo il paese medievale di Rocca Grimalda, nell’Ovadese, dove il castello è diventato un’oasi fiorita. Furono i Grimaldi piemontesi, ramo collaterale della famiglia del Principato di Monaco, a trasformare nel Settecento il castello militare nella splendida dimora attuale con giardini all’italiana, medievali e romantici. Anche qui è possibile vedere il castello con una visita guidata condotta dai proprietari. Nel biellese ampio spazio al Ricetto medievale di Candelo, uno dei borghi più belli d’Italia, con le mura fatte di ciottoli di fiume, costruito dagli abitanti del paese per ripararsi dalle incursioni dei briganti. Il Ricetto, dal latino “receptum”, ossia un rifugio difeso da fortificazioni, veniva utilizzato come deposito di prodotti agricoli e come luogo per difendersi in caso di pericolo o di guerra. Entrarci significa fare un salto indietro nel tempo di 700 anni. A Dronero, nel cuneese, il famoso Ponte del Diavolo con i suoi merli a coda di rondine. L’opera fu costruita nel 1428 sul torrente Maira, grandioso intervento per quei tempi, così come è molto suggestiva la leggenda sul diavolo, tutta da leggere. A Monticello d’Alba, 2000 abitanti sulle colline del Roero, si trova il castello delle favole, “per le torri potenti e i camminamenti ricchi di merli”, voluto mille anni fa dai vescovi di Asti per difendere il territorio dalle invasioni dei Saraceni, come quella distruttiva del 920 dopo Cristo.
Le cronache medioevali narrano di almeno due grandi assedi al castello tra il 1187 e il 1300. E che dire dell’Abbazia fortificata di San Nazzaro Sesia nel novarese? Ben pochi la conoscono, eppure è uno dei complessi monastici più significativi della nostra regione. Il comune, 700 abitanti, fa parte del Parco naturale delle Lame del Sesia e la sua fondazione risale forse all’età Longobarda, al tempo della regina Teodolinda. Oppure l’affascinante chiesa romanica di San Michele a Oleggio nella campagna novarese, a 15 chilometri dal capoluogo, tra Bisanzio e il Romanico lombardo, con un ciclo pittorico straordinario, di gusto bizantino, risalente all’anno Mille. Investigatore a caccia di opere d’arte: Ponga scova preziosi gioielli quasi perduti, di cui si sa ben poco, e uno di questi si trova vicino a Ivrea. È la piccola pieve di Santa Maria di Vespiolla, nel comune di Baldissero Canavese. Ricca di affreschi risalenti al Quattrocento la chiesa fu eretta forse già prima del X secolo ed era il centro del potere spirituale del territorio circostante. La prima data in cui viene citata in un documento è comunque il 1122. In provincia di Torino citiamo ancora l’antica Abbazia di Santa Fede, vicino a Cavagnolo, in Val Cerrina, dimenticata e da riscoprire, di origine longobarda ma rifatta nel XII secolo e nominata dal Barbarossa in un documento dell’epoca. Nel Verbano-Cusio-Ossola un’attenzione particolare viene riservata alla chiesa monumentale di San Gaudenzio, a Baceno, in Valle Antigorio, adagiata su uno sperone roccioso, con la facciata romanica in pietra e e il portale cinquecentesco. Nel vercellese spiccano le rovine dell’antico castello di Vintebbio e la sua lunga storia iniziata nell’Alto Medioevo e il castello-monastero di Lenta tra misteri, abbandono e uomini di buona volontà. C’è ovviamente molto altro nel volume di Paolo Ponga, un invito quindi a leggerlo e a viaggiare per il Piemonte nella stagione più incantevole dell’anno. Tutte le informazioni per le visite ai siti si trovano alla fine del libro.
Filippo Re
Nelle foto la Chiesa San Secondo di Cortazzone, il castello di Sannazzaro di Giarole, il ricetto di Candelo

Torino Spiritualità ha chiuso con migliaia di presenze

Torino Spiritualità edizione 2022 ha chiuso i battenti  sabato dopo 4 giorni affollati di presenze. Migliaia i visitatori accorsi per ascoltare il Premio Nobel Orhan Pamuk e il Premio Pulitzer 2022 Joshua Cohen, Lilian Thuram, Alex Zanotelli, Fabrizio Gifuni, Luciana Littizzetto, Stefano Mancuso, Massimo Recalcati, Oliviero Toscani, Cecilia Strada, Gherardo Colombo, Vito Mancuso e Alessandro Bergonzoni, Jan Brokken, Frank Westerman, Nicola Lagioia e Valeria Parrella, Luigi Maria Epicoco, Enzo Bianchi.Quest’anno il festival ha compiuto 18 anni e ha esplorato la “inesauribile complessità dell’esistenza attraverso la pelle”.  Tema della rassegna è stato infatti: Pelle, “superficie profonda” dell’essere umano.

“Il Purgatorio ritrovato” di Francesco Longano sarà presentato alla Fondazione Firpo


LIBRI / 
Nella Sala Seminari in piazza Carlo Alberto 3, al primo piano della Biblioteca Nazionale Universitaria

 

“Il Purgatorio ritrovato – Censura Inquisizione e massoneria” di Francesco  Longano verrà  presentato presso la Fondazione Firpovenerdì 14 ottobre 2022 dalle 10 alle 13.

La Fondazione Firpo ha recentemente acquisito l’unico esemplare esistente della prova di stampa del Purgatorio ragionato” di Francesco Longano (1729-1796), che costituisce un ottimo spunto per in incontro che riguarderà  la storia del libro e dell’editoria, dell’Illuminismo meridionale e italiano e della censura antimassonica tipica del Settecento. L’opera sarà presentatavenerdì  14 ottobre prossimo dalle 10 alle 13.

Francesco Longano è  considerato uno dei rappresentanti più significativi dell’Illuminismo meridionale italiano per la sua riflessione politica e filosofica e per gli studi di geografia.

La sua opera più celebre, che verrà  presentata presso la Fondazione Luigi Firpo, il 14 ottobre prossimo, è  il ‘Purgatorio ragionato’, o ‘Purgatorio politico’, risalente al 1779. Si tratta di un’opera fondamentale per la sua riflessione umanistica e massonica sulla purificazione ultraterrena. Commissionata da un libraio di Vienna, sottoposta a censura preventiva, fu mandata in stampa senza tenere conto dei rilievi dei censori e venne proibita e sequestrata tra l’agosto e il settembre 1779.

I fogli allora stampati furono chiusi in una stanza dell’Università di Napoli e la stampa venne interrotta al settimo capitolo. Nessun esemplare a stampa fu trasmesso e la conoscenza del contenuto rimase affidata all’autobiografia di Longano e a poche testimonianze dei contemporanei.

Nel 2005 avvenne un ritrovamento eccezionale e la Biblioteca Apostolica Vaticana acquistò  il manoscritto da un privato a Ripalimosani, la città natale dell’autore.

Ne discuteranno Elvira Chiosi dell’Università di Napoli  Federico II, Francesco  Lepore di Linkiesta di Roma, Giuseppe Recuperati dell’Università di Torino, Antonio Trampus dell’Università Cà Foscari di Venezia, Simone Volpato della Libreria Antiquaria Drogheria 28  a Trieste.

 

MARA MARTELLOTTA

Segreteria Fondazione Firpo, Centro Studi sul Pensiero Politico Onlus presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino,

Piazza Carlo Alberto 3 Torino 

Tel 011/8129020.

Palco Emozioni e T’Amo: la nuova stagione del Teatro Luciano Pavarotti a Leini’

E la rassegna amatoriale

Un cartellone principale di quattro spettacoli da novembre a gennaio, uno spettacolo dedicato ai più giovani e quindi tre rappresentazioni amatoriali. Tornano Tiziana Foschi e Alessia Olivetti: in scena generi per tutti i gusti dalla commedia al musical

 

Leini – Riparte la stagione teatrale presso il teatro civico con un cartellone principale e una rassegna amatoriale.

Palco Emozioni, questa la denominazione del cartellone principale, inizia sabato 12 novembre con una commedia dedicata alla maternità, “Mamma…zzo!!!” con Federica Cifola: un’ironica riflessione sul ruolo di madre, ponendosi dubbi e inquietanti interrogativi, analizzando anche i percorsi di alcune mamme famose della storia, della politica e dell’attualità.

Il 19 novembre torna Roberta Olivetti con “Il treno dei desideri”: Linda, attrice squattrinata trentaquattrenne, intraprende un viaggio in treno per andare a Napoli, dal suo grande amore, ormai ex.  Il desiderio è di riconciliarsi con Filippo per continuare a scrivere quella storia amorosa che le ha dato molto ma che continua a farla soffrire. Un viaggio pieno di imprevisti ed avventure fra ricordi ed incontri, consapevolezze e addii, significativo per sciogliere tanti nodi del passato e poter vivere così un futuro colmo d’amore per… se stessa.

Il 3 dicembre tocca al duo Andrea Murchio e Alessia Olivetti in un musical dalle note decisamente rock: è la storia di Rick Bradley, un reduce della guerra in Vietnam, che diviene contestatore del potere attraverso uno show sulla CBS -“ON AIR”- che, nel giro di poco tempo, si trasforma in un fenomeno di costume, ma anche quella della sua musa tuttofare Linda. Una vicenda attraverso la quale riscoprire la grande musica del periodo d’oro del rock, dall’inizio degli anni ’60 fino alla metà dei ’70.

Il 22 dicembre un gradito ritorno sul palco del Pavarotti, quello di Tiziana Foschi, già componente della Premiata Ditta, impegnata in “Faccia un’altra faccia”, uno spettacolo che cerca di scatenare una risata, stimolare un pensiero, suscitare un ricordo… cerca una nuova faccia da mostrare.

Il 15 dicembre Silvano Antonelli racconterà la storia di un palloncino ai ragazzi delle scuole, nella rappresentazione dedicata e riservata ai più piccoli.

A gennaio e febbraio, la rassegna amatoriale T’Amo: il 14 gennaio “La panchina”, dell’associazione Teat-Rino, racconto ambientato in un unico posto, la panchina, sulla quale si dipanano 5 storie diverse, tutte con un minimo comune denominatore, la verità. Omossessualità, dipendenza, luoghi comuni, i temi che si sviluppano all’interno dello spettacolo trattati senza vergogna e con la massima autenticità.

L’11 febbraio sarà il momento di un’opera di Alan Ayckbourn, con la regia di Luciano Caratto, “Sinceramente bugiardi”: Ayckbourn costruisce un autentico capolavoro di virtuosismo con il minimo dei mezzi, un banale equivoco e due coppie appartenenti a generazioni diverse. Il risultato è una pièce dalla comicità irresistibile. Ginny e Greg sono da poco fidanzati, e Greg vorrebbe sposarla. Ma nell’appartamento di Ginny a Londra, Greg trova un paio di pantofole da uomo…

Chiude la rassegna il 18 febbraio “Il vero ispettore Hound” di Tom Stoppard, con la regia di Cristiano Falcomer, fondatore di Lunathica: la commedia è una sofisticata parodia del genere giallo, un brillante esempio di teatro nel teatro nel quale finzione e realtà si mescolano al punto da confondere lo spettatore. Il repentino scambio di ruoli tra critici, attori e personaggi, mina le nostre certezze, le regole del buon senso e i canoni teatrali. Continui esilaranti colpi di scena divertono e disorientano. I punti cardinali sono invertiti, palcoscenico e platea si fondono.

Tariffe: Cartellone Palco Emozioni (platea 16 €, galleria 12 €, ridotto 10 €) – Abbonamento a 56 € per 4 spettacoli

Mini rassegna amatoriale T’Amo: Prezzo fisso e unico 8 €. Abbonamento a 21 € per 3 spettacoli

Biglietteria: Tutto il mese di novembre: mercoledì ore 17-19 e sabato mattina 10-12. Foyer del teatro Pavarotti

Dal 1 al 6 novembre solo per acquisto abbonamenti. Dal 7 al 30 novembre prevendita biglietti singoli spettacoli. Biglietteria aperta la sera di ogni spettacolo dalle ore 20.

“Abbiamo raggiunto un altro piccolo obiettivo – commenta l’Assessore alla Cultura, Cristina Bruno -: oltre a proporre un cartellone principale di qualità, con spettacoli vari e di grande rilievo, e una rappresentazione dedicata ai ragazzi, aggiungiamo una mini-rassegna amatoriale, un segnale di attenzione per un mondo che per il nostro teatro può essere un riferimento importante. Voglio ringraziare gli Uffici comunali per l’impegno e augurare buon divertimento a chi vorrà condividere con noi quell’arte affascinante e coinvolgente che è il teatro”.

 

L’isola del libro: Speciale Windsor / 2. Oltre Elisabetta II

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

In attesa che i royal watcher diano alle stampe libri aggiornatissimi in cui analizzano la situazione dopo la triste dipartita della regina Elisabetta II, possiamo intanto leggere alcuni testi che hanno ben individuato le dinamiche in atto da tempo all’interno della casa reale britannica. Libri in cui esperti di alto livello disegnano le personalità dei principali protagonisti presenti e futuri, tutti importanti, anche se in modi diversi, per il delinearsi del nuovo corso.

Vittorio Sabadin “La guerra dei Windsor” -Utet- euro 18,00
Questo libro ci aiuta a riflettere sui giovani royal inglesi e i loro complicati rapporti. Si focalizza su William e Kate, Harry e Meghan, che, a seconda delle loro scelte e dei loro comportamenti, sono l’ago della bilancia da valutare per il futuro della monarchia britannica.
Una monarchia millenaria corre il rischio di sfaldarsi e perdere smalto perché a picconarla c’è Meghan Markle, l’ambiziosa e tenace attrice americana che ha preso all’amo Harry. E’ l’ultima entrata nella famiglia reale ed è stata accolta con grande favore; eppure ha deciso di andarsene a vivere con il suo principe e i loro figli lontano dalla brumosa Inghilterra, per planare nella calda e soleggiata California e condurre una dorata vita da super vip.
In queste pagine Sabadin ripercorre la storia più recente della famiglia reale e i particolari della Megxit dopo il 9 marzo 2020, data che ha segnato l’ultimo appuntamento ufficiale dei duchi di Sussex al fianco della regina Elisabetta II. Poi anche la deflagrazione delle accuse lanciate dai “fuggiaschi”.
Di tutt’altra pasta è invece fatta Kate, la futura regina, moglie dell’erede al trono William.
Sabadin ci racconta la sua vita, il suo eccellere negli studi e negli sport, la sua capacità di stringere solide amicizie e la costante pazienza decennale al fianco di William fin dai tempi dell’università. Una giovane splendida donna che riga dritto ed esegue diligentemente quello che le si dice di fare. Mai un passo falso o una parola di troppo, sempre perfetta; come moglie del futuro re della monarchia più in vista, come madre affettuosa e attenta dei suoi tre bambini e magnifica tanto da non sembrare nemmeno vera. Invece lei è così, e totalmente diversa dalla cognata Meghan Markle. Laddove la divorziata americana che ha stregato il cadetto Harry è stata una mina che ha fatto esplodere i rapporti nella famiglia reale, Kate è sempre stata la donna saggia che finché ha potuto ha cercato di tenere uniti i fratelli.
Pagine poco benevole invece tracciano la figura di Meghan Markle, grande manipolatrice che ha orchestrato l’incontro con l’uomo famoso e ricco da accalappiare. Pare ci sia riuscita fin troppo bene, dimostrandosi capricciosa e pretenziosa. Si dice che ambisca diventare la donna più famosa del pianeta e per realizzare la sua sete di notorietà pare sia disposta a tutto, come i fatti fino ad ora hanno dimostrato.
Quasi si prova pena per l’Harry fragile, debole, che appare totalmente stregato e succube della moglie che se lo trascina dove vuole: anche lontano dalla nonna che lo aveva sempre amato moltissimo e dal fratello che l’aveva sempre protetto.
Subito dopo essere stata impalmata l’attrice ha iniziato a bistrattare e licenziare i collaboratori, primo fra tutti “il braccio destro di Harry”; insomma ha fatto il vuoto intorno per meglio controllare la situazione. Emerge a tinte forti una Meghan con la quale è impossibile andare d’accordo. Commediante capace di piangere a comando, perché in fondo la sua vita sembra il film che si è costruita su misura per il suo esorbitante ego. E i vari aneddoti raccolti nel libro ce lo raccontano in modo convincente, comprese le continue offese nei confronti della regina Elisabetta….cosa inaudita..

Antonio Caprarica “William & Harry” -Sperling & Kupfer- euro 19,90
Il giornalista, scrittore ed ex corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica, in questo libro ci racconta i come e i perché della frattura avvenuta tra i fratelli William ed Harry, l’eredità più preziosa lasciata da Lady D. che li amava sopra ogni altra cosa. In parte la tenuta della monarchia britannica si basava anche sulla prospettiva di William sul trono e al suo fianco il fratello Harry; amatissimi dagli inglesi che non dimenticano il loro contegnoso sfilare a capo chino dietro la bara della madre. Una prova titanica per un 15enne e un 13enne rimasti improvvisamente orfani di colei che maggiormente li copriva di affetto.
Erano legatissimi e inseparabili, anche se il primo -destinato al trono- aveva ricevuto un’educazione finalizzata al suo futuro ruolo di regnante; mentre il secondogenito era un po’ quello di riserva, ma godeva anche di maggiore libertà.
William, che da bambino era incontenibile, poi è maturato diventando un giovane responsabile, bravissimo negli studi e negli sport, con uno stuolo di fidati amici e compagni di studi. I tè settimanali con la nonna regina servivano a fare scuola e riversavano sul ragazzo l’esperienza e i consigli preziosi della monarca più amata sulla terra. Harry era il più fragile, particolarmente legato a lady Diana, ed è quello che probabilmente è stato maggiormente segnato dalla sua tragica precoce morte. E’ cresciuto con quel dolore che più volte ha contribuito a portarlo fuori carreggiata con bravate discutibili. William l’ha sempre difeso e protetto, e anche Kate è stata meravigliosa con quel fratello acquisito.
Tra le cause della fine dell’idillio ci sono più fattori. Carlo è stato un ottimo padre, ma i molteplici impegni insiti nel suo ruolo di erede al trono probabilmente non gli hanno permesso di svolgere a tutto tondo il ruolo genitoriale. Ha fatto quello che ha potuto e non deve essere stato facile nemmeno per lui.
Harry probabilmente si è sentito meno importante del fratello maggiore e qualche lacuna è sicuramente rimasta non colmata.Il resto l’ha fatto il ciclone Meghan che, se da un lato ha imbrigliato le sue energie peggiori, dall’altro sembra averlo dominato completamente. L’equilibrio esistente tra i fratelli e Kate è stato letteralmente spazzato via dalla new entry americana, con la quale è stato impossibile portare avanti la bella idea dei “fab four” alleati nel perorare cause umanitarie.
Harry ha avvallato le accuse che l’attrice ha gridato ai quattro venti contro la sovrana e l’istituto della monarchia, dimenticando che la nonna era amica di Nelson Mandela e razzista non è mai stata. Probabilmente parte del livore del principe però affonda nel suo passato in casa Windsor e insieme alla moglie ha pensato male di sfogarsi in pubblico. E nello strappo della Megxit anche lui ci ha messo del suo.La frattura con il fratello -che riveste un ruolo strategico nella casa reale- sembra sempre più ampia, come hanno dimostrato le ultime comparsate dei duchi di Sussex; che dopo aver deciso di staccarsi dalla famiglia sembrano finiti nelle retrovie degli eventi pubblici ai quali non hanno potuto evitare di partecipare.
I tentativi di riconciliazione sono stati fatti in occasione del funerale di Filippo di Edimburgo, nonostante l’inopportuna intervista rilasciata da Harry e Meghan a Oprah Winfrey in concomitanza con gli ultimi giorni di vita del nonno. Kate aveva tentato di far riavvicinare i fratelli, ma l’impresa è miseramente fallita. Peggio ancora è andata per il Giubileo di Platino del regno di Elisabetta, per non parlare della distanza dei fratelli ai funerali della sovrana.
Nelle pagine di Caprarica c’è la puntuale ricostruzione della vita e dei rapporti tra i due fratelli, ma cosa accadrà in futuro non è ancora stato scritto. Ed ora si attende il libro di memorie di Harry che si preannuncia esplosivo.

Enrica Roddolo “Elisabetta & i segreti di Buckingham Palace” euro 16,00
Qui la giornalista ed esperta di reali ci conduce all’interno delle stanze e delle sale di Buckingham Palace che dal 1837 è il cuore della monarchia britannica e teatro di tantissime vite, vicende , segreti e retroscena dei Windsor.
L’autrice dedica il libro alla storica “Firm”, come è chiamato il team reale, e ripercorre non solo la storia della reggia più famosa al mondo, ma anche passi, pensieri dei tanti personaggi della vita di corte che tra quelle pareti si sono avvicendati facendo la storia.
Si parte dal famoso balcone al quale si affaccia da sempre la famiglia reale tra matrimoni, giubilei ed eventi pubblici importanti; poi si scivola nel salone dei banchetti ufficiali dove tutto è preparato con una precisione al millimetro; e così via entriamo in una stanza dopo l’altra.
Un tour accurato dentro il palazzo che è il luogo dove vengono accolti capi di Stato e celebrities giunte da ogni angolo del mondo, ammessi al cospetto dei sovrani che si sono passati la corona nel corso degli anni.

Ma è anche la “casa” della famiglia reale. E’ lì che si sono svolte le vite private dei sovrani; dai nonni e i genitori di Elisabetta a lei, con il consorte il duca di Edimburgo che rivestiva il ruolo di capo famiglia, l’unico autorizzato a dialogare con la regina da pari a pari.
Nel libro sono tanti gli aneddoti e i sipari che portano in scena momenti importanti per la famiglia reale, molti inediti, conditi da risvolti segreti di questo monumentale palazzo intriso di storia.

Eva Grippa “Kate” -DeAgostini- euro 17,00
La futura regina d’Inghilterra Kate Middleton ha compiuto 40 anni (splendidamente portati e all’apice della sua bellezza) il 9 gennaio 1922, Poco dopo è uscito in Italia questo libro della scrittrice, giornalista di Repubblica e Royal watcher Eva Grippa, dal sottotitolo “Luci e ombre della futura regina”.
Diciamo subito che Kate sembra perfetta per il ruolo che ricopre e le luci nel suo caso sono sfavillanti. Ombre invece apparentemente non ce ne sono. Comunque difficilmente emergerebbero dal momento che essendo lei un personaggio pubblico ha saputo proteggersi bene e non è mai venuta meno a una delle sue caratteristiche tra le più apprezzate dalla casa reale, ovvero la discrezione.
Sappiamo che è cresciuta in una famiglia borghese che ha fatto fortuna grazie all’ingegno della madre che ha saputo gestire alla perfezione anche i tre figli; educazione rigorosa, piena di amore e suggerimenti preziosi
(che Kate ha saputo ascoltare … e guarda dove l’hanno portata!), le scuole migliori e le frequentazioni giuste.
Sarà la prima regina inglese commoner e laureata. Sebbene nelle sue vene non scorra sangue blu, di fatto il blasone se lo è conquistato sul campo, con la serietà in tutto quello che fa. Si muove con stile innato ed eleganza ad ogni apparizione pubblica; strepitosa quella ai funerali della regina Elisabetta II, in cui tra occhi tristi, cappello e veletta, era più bella che mai, ed ha trasformato il lutto in elemento di incommensurabile classe e stile.
Il suo apprendistato è stato lungo, impegnativo e notevole, nulla le è stato regalato dalla Royal family.
Ha saputo aspettare ben 10 anni prima che William si decidesse a sposarla…e bene che ha fatto perché fin da subito Kate è stata al suo fianco nel modo giusto. Amorevole, fedele, intelligente e colta, madre di tre splendidi bambini che educa personalmente insieme al marito. Lei cresciuta in una famiglia doc è riuscita a creare lo stesso clima amorevole nel suo matrimonio, offrendo a William quell’unione familiare che non aveva mai avuto. Ha anche lenito la ferita della morte di Lady D, incarnando per il consorte un universo intero di affetto e solidità.
Responsabile e rispettosa, eccellente in tutto quello che ha fatto, grande sportiva e con interessi comuni con William, Kate è ligia al dovere; se prende un impegno lo svolge fino in fondo e pure in modo egregio.
Fin da subito si è stagliata come grande risorsa per la casa reale e la sua strada è in costante ascesa. In questo libro conosciamo meglio la sua storia e finiamo per amarla ancora di più.

Angela Kelly “The other side of the coin” -HarperCollins Publishers-
E’ un affascinante libro fotografico in cui la stilista di moda, sarta e modista britannica Angela Kelly ci conduce praticamente negli armadi della sovrana più iconica del mondo. La Kelly è stata assistente personale, consigliere e curatore della regina Elisabetta II dal 2002 fino alla sua recente morte. E’ lei che ogni giorno la vestiva e lo ha fatto anche il giorno della sua ultima apparizione, il 6 settembre quando nell’amato castello di Balmoral ha ricevuto la neo premier britannica Liz Truss.
Angela Kelly è stata anche una delle prime persone ad avvertire l’approssimarsi della fine della vita della regina perché da più di tre mesi viveva con lei, rivestendo il ruolo di confidente oltre che guardarobiera e stilista di Elisabetta. Deve essere stata anche colei che l’ha vestita per l’ultimo viaggio e su cosa aveva disposto al riguardo la regina mantiene il più stretto riserbo.
In questo libro c’è la testimonianza visiva di come la Kelly per circa 20 anni ha avuto un rapporto speciale e privilegiato con la sovrana, alla quale ha dedicato la sua vita consigliandole i leggendari abiti e cappelli colorati che rendevano Elisabetta unica in tutto e per tutto, quella sempre immediatamente visibile nella folla che accorreva a omaggiarla.
Ci si intenerisce a guardare le immagini in cui gli abiti color pastello della regina sono conservati negli armadi, divisi per colore e tonalità. Come aprire una piccola porta che ci permette di affacciarci sul privato della donna più famosa del pianeta, accanto alla quale la Kelly, oggi 64enne, è stata presenza costante, compagna nel noioso isolamento del lockdown, sempre un passo dietro e di supporto alla sua regina.

“Her Majesty. A photografic history 1926-today” -Taschen- euro 50,00
Altra testimonianza per immagini della vita di Elisabetta II, che racconta la lunga vita della sovrana, nata nel 1926, sposatasi nel 1947 ed incoronata nel 1953. Il prezioso volume racchiude splendide fotografie che hanno immortalato tanti momenti della vita privata e pubblica della sovrana. In un mix di bellezza, storia, glamour e cultura.
Ripercorriamo i viaggi di Stato in tutto il mondo, gli incontri e le strette di mano con i grandi della terra, con le celebrità che si sono inchinate di fronte a Elisabetta.
Poi tanti momenti di vita familiare e più privata, tutto da scoprire con un tuffo al cuore e rimpianto. Immagini che raccontano una vita assolutamente unica e irripetibile e attraverso i tanti fotogrammi che ricompongono l’affascinate percorso della Storia.

Rock Jazz e dintorni. Sfera Ebbasta e i Goblin

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Inaugurazione del Circolo della Musica di Rivoli con il concerto di David Keenan.

Martedì. All’Off Topic suonano Korobu, Red Room e Levi. Al Blah Blah sono di scena gli Unida affiancati dai Flyng Disk.

Mercoledì. All’ Off Topic si esibiscono Leatherette, Narratore Urbano, e Gemini Blue. Debutto della rassegna “OGR Club” nel Duomo con Galea e Lepre. All’Osteria Rabezzana è di scena il quartetto della cantante Giulia Damico.

Giovedì. Al Magazzino Sul Po suonano i Yosh Whale con il quintetto Tamè. Al Blah Blah si esibiscono i Fleshtones. Alle OGR show audiovisivo “Zero”con gli Spime.Im.

Venerdì. All’Off Topic sono di scena Tito Sherpa &Phin, Illaria, Olmo e altri. Al Folk Club suona il trio del pianista Dado Moroni con Gegè Telesforo. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il cantante Napoleone. Al cinema Massimo suonano i Goblin. Allo Ziggy sono di scena i Cibo. Al Magazzino di Gilgamesh riapertura con il sestetto Bob Malone. Al Bunker punk con i Sinners Squad , Plakkaggio, e Middle Finger.

Sabato. Ultima giornata per “resetfestival” all’Off Topic con Clemente Guidi, Androgynus, Ellie Cottino. A Tortona comincia “Jazz:Re:Found”  con Fantastic Twins e vari dj. Al Blah Blah suonano i Loyal Cheaters. Allo Ziggy si esibiscono Adyton e Ponte del Diavolo.

Domenica. Per “Jazz:Re:Found” a Tortona è di scena l’arpista Kety Fusco e il Dj Ralf. Al Pala Alpitour arriva Sfera Ebbasta. Al Blah Blah suonano i The Devils.

Pier Luigi Fuggetta

I libri più letti e commentati di settembre

Torniamo a occuparci dei libri più letti e commentati dai membri del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di settembre.

Al primo posto, trainato dalla notizia della morte della Regina d’Inghilterra, troviamo uno dei più recenti libri di Antonio Capranica, dedicato a Elisabetta II: Intramontabile Elisabetta.

Secondo posto per Tomas Nevinson, ultimo romanzo del grande scrittore Javier Marias, recentemente scomparso: a lungo si è fatto il suo nome come possibile vincitore del premio Nobel.

Ultimo gradino del podio per il romanzo di Olivia Ninotti Sembrava Un British Invece Era Un Merdish, del quale abbiamo parlato più volte, visto il successo che sta ottenendo: a causa del titolo irriverente, il libro ha sollevato vivaci polemiche e potete leggere la replica della scrittrice sul nostro sito.

Andar per libri… e non solo

Dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 si terrà la XX edizione di Pisa Book Festival: articolato tra diversi luoghi (Arsenali Repubblicani, Museo delle Navi e Palazzo Blu) l’evento vedrà la partecipazione di autori, editori e librai. Tutte le informazioni sul sito della manifestazione.

Dal 7 al 9 ottobre 2022 si terrà Firenze Books, una tre giorni interamente dedicata ai libri, una grande libreria indipendente con presentazioni e laboratori; Info su firenzebooks.it

Incontri con gli autori

Questo mese abbiamo intervistato Alessandra Pritie Maria Barzaghi autrice de Le Verità Dei Figli Adottivi. Luci e ombre dell’adozione internazionale (Scatole parlanti, 2022) che affronta un tema interessante e delicato.

Marco Fuccello è l’autore de L’Ultimo Sguardo (Capponi, 2022), una storia d’amore in equilibrio precario e lo sforzo necessario a ricomporre un legame dopo una rottura.

Per questo mese è tutto, vi invitiamo a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Ribellarsi…ma con filosofia!

Incontro al Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, con Matteo Saudino, in arte “BarbaSophia”

Sabato 1 ottobre, ore 15

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Torinese, classe ’74, insegnante di “Filosofia e Storia” al Liceo Scientifico “Giordano Bruno” di Torino, ha collaborato anche con l’Ateneo torinese come docente di “Istituzioni Politiche” (presso la “SISS-Scuola di Specializzazione per la Formazione di Insegnanti”) ed è l’ideatore di “BarbaSophia”, il canale Youtube in cui spiega e racconta concetti e storia della Filosofia. Al secolo, Matteo Saudino, sarà lui, sabato 1 ottobre (ore 15) a presentare al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata 2, tel. 0121/376545) il suo ultimo libro, certamente uno dei più provocatori fra quelli, del genere, pubblicati quest’anno. Titolo: “Ribellarsi con filosofia. Scopri con i grandi filosofi il coraggio di pensare”, Vallardi editore. L’appuntamento fa parte del cartellone di “Bellezza tra le righe”, la rassegna organizzata da “Fondazione Casa Lajolo” e “Fondazione Cosso” con il contributo della Regione Piemonte che, per il terzo anno, anima due luoghi speciali: il giardino di Casa Lajolo, a Piossasco, e, appunto, quello del Castello di Miradolo. L’incontro rientra anche nel ciclo di appuntamenti “Trame: traduzioni, passaggi, metamorfosi”, il festival di “Pensieri in Piazza”, organizzato in collaborazione con la “Fondazione Cosso”. Scrive del libro di Saudino, lo scrittore Fabio Geda:  “Matteo Saudino disegna una mappa per far sì che ciascuno trovi la propria strada nella complessità. Invita a godere della bellezza del pensiero e a fare ciò che si può per lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato. Ricorda, in ogni riga, quale meravigliosa avventura sia la vita e quanto profonda sia la capacità dell’uomo di interrogarla”. Proprio attraverso quella disciplina, la Filosofia, da molti studenti e da noi ex-studenti a torto ritenuta troppo fumosa, esercizio di pensiero incapace di incidere con concretezza nella vita di ogni giorno. Materia scolastica. Quasi mai strumento utilizzato a superare gli inciampi della vita quotidiana. “Kant è utile – chiede Saudino- per riparare la ruota di una bicicletta? Studiare Anassimandro aiuta a postare una foto su Instagram? Conoscere Ipazia contribuisce a compilare un curriculum vitae? Insomma, a cosa serve la filosofia? La risposta è: a cambiare la vita. Perché fare filosofia non è solo un atto di ribellione contro l’utilitarismo della nostra società, ma anche uno strumento per costruire un pensiero autonomo che può condurci a realizzare molto di più. In compagnia di Kant, che ha sfidato il re di Prussia Federico Guglielmo per difendere un’idea, di Anassimandro, coraggioso evoluzionista ante-litteram, della geniale Ipazia, astronoma e matematica, esempio di emancipazione femminile e disobbedienza civile, e di molti altri filosofi”. Nel suo libro Matteo Saudino – in arte “BarbaSophia” – mostra come il coraggio delle idee possa impattare sulla nostra esistenza, insegnandoci a guardare alla filosofia con occhi nuovi e alla vita con “gli occhiali della filosofia”. Attraverso la biografia e il pensiero di dieci filosofi e filosofe l’autore ci guida alla scoperta del “pensiero critico”, strumento fondamentale per cambiare noi stessi e il mondo, al fine di renderlo un luogo più bello e giusto. Accettiamo l’invito. Non ci costa nulla!

Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria; tel. 0121/502761 o prenotazione@fondazionecosso.it

g.m.

Nelle foto:

–       Matteo Saudino

–       Castello di Miradolo

“Il luogo dell’anima”. Duplice mostra alla Telaccia

Una duplice mostra è  ospitata alla galleria d’arte Malinpensa by Telaccia,  dedicata a Severino del Bono e Rabarama

 

Si intitola “Il luogo dell’anima” la mostra dedicata a Severino del Bono, ospitata alla galleria d’arte Malinpensa by Telaccia, insieme a quella dell’artista e scultrice Rabarama.

Cresciuto in un ambito familiare in cui si respirava già  l’amore per l’arte, Severino del Bono si avvicina e apprende i metodi della tecnica pittorica grazie al fratello maggiore, pittore amatoriale. Era quello il tempo in cui sceglieva i colori per il fratello, un pittore amatoriale affetto da una forma di daltonismo. Ancora bambino iniziò a usare la pittura ad olio e, a partire dai vent’anni, si sarebbe immerso nella pittura, scegliendo la tecnica dell’acrilico su tela e sviluppando la sua continua e ossessiva ricerca estetica  in campo figurativo.

Il suo stile risulta ispirato agli studi sulla luce caravaggesca e all’espressività di Francis Bacon.

Questa esperienza lo porterà  a focalizzarsi, a partire dai primi anni Duemila, sulla figurazione,  concentrandosi sulla trasfigurazione intellettuale dell’anatomia umana e inserendovi una vena intimistica.

Fondamentale nella sua opera la ricerca intorno al rapporto tra la natura umana e l’artificio tecnico, sulla perdita di identità provocata da metamorfosi bioniche cui sono sottoposti corpi e visi. L’artista utilizza cromie acide che veicolano un senso di irrealtà.

Sono i volti di giovani donne il soggetto prediletto da Severino Del Bono. Queste sono ritratte nell’immobilità  ieratica di un algido realismo, ammantate dalla luce della grazia divina e capaci di emanare un’aura di immanente temporalità, che si richiama alla perfezione estetica delle divinità classiche.

Del Bono plasma i tratti fisiologici con la grande abilità escandisce i livelli di luce e ombra, definiti modulando i colori con un’abilità tecnica che nel tempo va perfezionandosi.

L’animo, la psiche e la sua tensione emotiva emergono dalle piccole alterazioni dell’espressione, dettate dalla contrazione delle labbra e dai solchi che solcano la pelle.

“Dietro agli occhi chiusi – spiega l’artista – c’è un chiudersi al di fuori e un aprirsi  al dentro”.

Le sue donne danno vita a nuove modalità percettive. Che abbiano gli occhi chiusi o coperti da oggetti, le sue donne rappresentano un tentativo di sfuggire dalla realtà,  attraverso l’introspezione e fuggendo dal caos quotidiano. Nei suoi ritratti l’artista coglie un luogo in cui è  possibile una silenziosa introspezione.

Lo sguardo delle sue “Dee bendate” viene nascosto e sostituito da vari oggetti simbolici che appaiono in continua metamorfosi e risulta pervaso da una fantasia inesauribile e da una capacità di ispirazione costante in cui lo sfondo dell’opera non invade mai il soggetto, creando un’atmosfera assoluta e una resa prospettica di grande effetto.

Severino Del Bono, servendosi della tempera acrilica su tela, con una magistrale stesura, crea volti di donne iconiche espressi con buon gusto e con una carica emotiva di intenso dialogo pittorico. Le sue immagini sono ironiche e giocate da emozioni e sensazioni continue attraverso le quali Del Bono evidenzia uno stile inconfondibile.

La mostra “Il luogo dell’anima” è  ospitata presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dal 4 al 15 ottobre prossimi.

 

MARA MARTELLOTTA

Galleria d’arte Malinpensa by Telaccia

Corso Inghilterra 51.

Orario 10.30-12.30 16-19.

Chiusura il lunedì e i giorni festivi.

Tel 0115628220.