CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 3

Mai Più! (Non) Sono Solo Parole

Al “Teatro Toselli” di Cuneo, l’“ACI” locale torna a dire “No” all’incessante fenomeno della violenza sulle donne

Domenica 23 novembre, ore 17,30

Cuneo

“Pare che quest’anno sia diminuito il numero delle ‘vittime donna’, ma i numeri sono ancora troppo alti. Festeggeremo davvero solo quando il numero sarà pari a ‘zero’. Fino ad allora, continueremo a fare rumore e cercheremo, anche quest’anno, di far sì che le parole ‘Mai’ e ‘Più’ non siano effettivamente solo parole”. Ma “Parole” ben chiare. Come quelle succitate, usate da Giuseppe De Masi, direttore dell’“ACI” di Cuneo, per raccontare le motivazioni alla base dell’organizzazione dello spettacolo “Mai Più! (Non) Sono Solo Parole!”, in programma domenica 23 novembredalle 17,30, presso il cuneese ottocentesco “Teatro Toselli” (via Teatro Toselli, 9), quale serata di sensibilizzazione, per l’appunto, contro il drammatico, inarrestabile fenomeno della criminale violenza sulle donne. A fianco di “ACI – Cuneo” nell’organizzazione dell’evento, ad ingresso gratuito (con prenotazione obbligatoria su “Eventbrite”), anche “Trs Radio Savigliano”.

Lo spettacolo si tiene in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” che si celebra ogni anno il 25 novembre e si svolge con il patrocinio della “Città di Cuneo”, inserendosi all’interno del calendario eventi di “8 marzo è tutto l’anno”, l’annuale rassegna di appuntamenti proposta dall’assessorato alle “Pari Opportunità – Servizio Parità e antidiscriminazioni” del “Comune di Cuneo”.

La serata, condotta da Davide De Masi (direttore artistico) e Simona Solavaggione (“Trs”), richiede, come detto, la prenotazione obbligatoria su “Eventbrite”. Per maggiori infoeventi@acicuneo.it

Ancora il direttore Giuseppe De Masi“Portiamo a Cuneo una nuova edizione di ‘Mai Più! (Non) Sono Solo Parole”, lo spettacolo/talk show sull’importanza del fare rete nella lotta alla violenza contro le donne, attraverso gli strumenti dell’arte, della danza, della musica e delle parole. Per questa edizione il ‘Comune di Cuneo’ ci ha concesso l’onore di poter calcare il ‘Teatro Toselli’: da questo importante palco cercheremo, nel nostro piccolo, di portare avanti un messaggio chiaro e preciso: ‘basta con la violenza di genere!’”.

La manifestazione vedrà la partecipazione di Giuseppe De Masi (direttore “ACI Cuneo”), Elena Banin (avvocato esperta di “diritto delle donne”) e Chantal Milani (antropologa forense, esperta in casi di violenza e rappresentante dell’Associazione “Mai + Sole”).

Sul palco saliranno inoltre professionisti e volti noti del mondo dello spettacolo, come Cecilia Gayle (che interpreterà i suoi celebri successi da “El Pam Pam” a “El Tipitipitero”), Mauro Villata, direttamente da “Colorado Cafè” ed Athena Priviterainfluencer e attivista contro la violenza sulle donne.

Momenti chiave dello spettacolo anche suggestive performance di danza. Ad esibirsi saranno “Palcoscenico Performing Arts Center” (Sezione di Ginnastica Ritmica “ISEF” di Torino), “Out of Dance”“Julie’s School” e “La Maison de la Danse”.

  1. m.

Nelle foto: Un momento di una precedente edizione dello spettacolo e Giuseppe De Masi, direttore “ACI Cuneo”

Al teatro dell’Orsa di Cuorgnè lo spettacolo “Fuochi”

In occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, il teatro dell’Orsa di Cuorgnè, nel Torinese, presenterà lo spettacolo “Fuochi”, che fa parte della rassegna Le Radici del Coraggio, a cura dell’ASL TO 4. Il giorno precedente le artiste del gruppo guideranno l’incontro di formazione Parole d’altro genere. Mappe sulla pari dignità.

“Ma non sono una voce solitaria,  io sono tante voci. Sono quei 66 milioni di ragazze che non possono andare a scuola”. Così  Monica Morini cita l’attività pakistana  Malala Yousafzai, Premio Nobel  per la Pace nel 2014 all’età di diciassette anni, per introdurre “Fuochi. Ribelle, coraggiose libere”, spettacolo del teatro dell’Orsa, di cui è interprete e autrice, che sabato 22 novembre, alle ore 21, sarà in scena al teatro Tullio Pinelli di Cuorgnè, a pochi km da Torino, nell’ambito della quarta edizione della rassegna “Le radici del coraggio”, a cura della ASL TO 4, realizzata in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le donne.

Venerdì 21 novembre, alle ore 14, Monica Morini e Anna Maria Gozzi, del teatro dell’Orsa, inaugureranno la rassegna con “Parole d’altro genere”, mappe sulla pari dignità, incontro di formazione dedicato principalmente agli studenti e alle studentesse del corso di laurea in Infermieristica, che avrà luogo al Polo Formativo Officina H di Ivrea.

“Antigone è l’antenata che per prima ha la forza di disobbedire in nome della giustizia- ha dichiarato Monica Morini – a proposito dello spettacolo ‘Dal mito alla vita’. Su uno stesso filo camminano Rosa Parks e la sua disobbedienza, che cambia la legge sugli autobus dell’Alabama, poi Malara Yousafzai, Nobel per la Pace, con una fede tenace nel credere a una scuola come diritto per tutte e tutti, o Samia Yusuf Omar, campionessa olimpica che inseguendo il sogno del diritto allo sport lascia la Somalia in guerra, e compie un viaggio per correre alle Olimpiadi di Londra, e ancora Alfonsina Morini Strada, unica donna al Giro d’Italia, è Nellie Bly, prima giornalista a inventare la scrittura d’inchiesta, donne libere che hanno aperto nuove strade per tutti e mandato in frantumi pregiudizi lunghi di secoli. Fuochi di luce che riscaldano e incoraggiano”.

“Fuochi. Ribelli, coraggiose, libere” di e con Monica Morini – al pianoforte Gaetano Nenna – ideazione e realizzazione grafica e visiva di Michele Ferri – collaborazione di Anna Maria Gozzi – regia e luci di Bernardino Bonzani.

Teatro Tullio Pinelli – via Giuseppe Garibaldi 9, Cuorgnè

Ingresso gratuito – prenotazione obbligatoria a biblioteca@comune.cuorgne.to.it

0124 655254

Mara Martellotta

Uno strabiliante Dracula apre la stagione del Teatro Astra

Sino al 30 novembre, al Teatro Astra di Via Rosolino Pio 6, le repliche di Dracula con la regia di Andrea De Rosa

Il Teatro Astra si trasforma in un organismo vivo per ospitare Dracula, nuova produzione del TPE tratta liberamente dal romanzo di Bram Stoker, con testo di Fabrizio Sinisi e regia di Andrea De Rosa. Lo spazio teatrale viene ampliato e ripensato a tal punto da inglobare ogni angolo dell’imponente edificio di Borgo Campidoglio: gli attori percorrono l’intera sala, affiorano dai finestroni, scompaiono e ricompaiono da quinte che non sono più quinte, mentre il pubblico osserva l’azione davanti, dentro e persino sotto la scena. Lo spazio architettonico ospita la storia, ma è parte integrante della stessa, come un ventre che contiene vita, morte, amore e mostruosità. Ed è proprio il tema del mostro quello che si affronta in Dracula. Una scelta registica che, nelle parole di un magistrale De Rosa, nasce dall’idea che “il mostro è l’essere che a qualsiasi prezzo rifiuta la morte; mostruoso è il desiderio di prolungare la vita oltre ogni limite” e che Dracula rappresenti la forma moderna di questo impulso, “la storia di un uomo che non riesce a morire, e di un pubblico che accetta di guardare negli occhi questo desiderio mostruoso”.

A introdurre gli spettatori nell’incubo è Marco Divsic, un Jonathan Harker timoroso e determinato, che entra in sala trascinando con sé la sua ricerca di Mina. La Mina di Chiara Ferrara è un’apparizione rarefatta, quasi sognata, che solo nel finale si rivela sorprendentemente terrena. Ma è la meravigliosa Federica Rosellini a imporsi con un Dracula prima mostruoso e poi terribilmente umano: una figura androgina, fragile nella sua condanna all’immortalità, che domina lo spazio con corpo e voce anche quando non è fisicamente presente. Accanto a loro, Michelangelo Dalisi e Michele Eburnea offrono prove solide che contribuiscono a tenere in equilibrio una drammaturgia densa e costruita per sottrazione.

Le luci di Pasquale Mari e il suono di G.U.P. Alcaro diventano architettura narrativa, mentre la scenografia, firmata dallo stesso De Rosa con Luca Giovagnoli, trasforma il teatro in un altare livido e asettico dove si consuma un rito antico e moderno. È una macchina scenica imponente, tanto da rischiare talvolta di sovrastare il testo, ma il cast riesce a restituire un intreccio che parla di morte e di sangue solo per arrivare, quasi di nascosto, a parlare della vita.

Il Dracula, a questo punto di De Rosa-Sinisi, può essere messo in scena solo qui al Teatro Astra, perché tra queste mura è stato cucito, come una fodera al suo mantello. Non lasciatevi sfuggire queste piccole magie irripetibili. Con questo cast, questi costumi, queste atmosfere. In realtà lo spettacolo richiederebbe due visioni: la prima con lo stomaco, lasciandosi andare alla potenza istintiva delle immagini; la seconda con la testa, per giocare a cogliere ogni riferimento letterario, artistico e cinematografico disseminato lungo il percorso. Resterà in scena fino al 30 novembre.

Avete abbastanza coraggio per affrontare il mostro?

 

Lori Barozzino

 

“Luna di miele” a Hiroshima Mon Amour

Colombre e Maria Antonietta: dopo 15 anni insieme, il debutto congiunto 

Dopo quindici anni di vita condivisa e due percorsi solisti affermati nella scena indie italiana, Colombre e Maria Antonietta hanno deciso di unire finalmente anche le loro voci artistiche. Il risultato è Luna di miele, un album di dieci brani di pop dolce e alternativo in cui i due cantautori si raccontano a vicenda. Il disco sarà presentato dal vivo giovedì 20 novembre alle 22 all’Hiroshima Mon Amour.

Il progetto nasce da un ritrovamento casuale: alcune bozze di canzoni dimenticate in un hard disk, riemerse dalla cassettiera della loro camera da letto. Erano state scritte esattamente quindici anni fa, nelle prime settimane della loro storia. Un piccolo esercizio di “archeologia sentimentale” che si è trasformato nel nucleo creativo del nuovo lavoro condiviso.

Luna di miele sceglie di raccontare un amore felice senza eludere ombre e contrasti, ma restituendoli attraverso una prospettiva luminosa, fatta di quotidianità, ironia e meraviglia. Un approccio raro nella canzone d’autore, che qui prende forma in dieci brani freschi e luminosi, dove le identità dei due artisti si fondono fino quasi a scomparire una nell’altra.

Nel disco Colombre e Maria Antonietta mettono da parte le rispettive ricerche per abbracciare una nuova direzione condivisa, più giocosa ed esplosiva, attraversando pop, rock, reggae e soul senza perdere la radice cantautorale che li caratterizza. “È stata un’avventura diversa dalle altre – raccontano – una sfida, un modo per liberarsi di se stessi. L’immaginario del disco si muove tra le pieghe morbide di una notte infinita, suggestioni retrò, velluto blu e una felicità sospesa fuori dal tempo“.

Valeria Rombolà

“A.S.P. Armata Spaccamonti”: Colosimo allo Spazio Kairos

Venerdì 21 novembre alle 21

Venerdì 21 novembre alle 21 allo Spazio Kairos, via Mottalciata 7, arriva Angelo Colosimo, con “A.S.P. ARMATA Spaccamattoni”scritto dallo stesso attore bolognese per la regia di Roberto Turchetta. È un ritorno per Colosimo, molto amato dal pubblico torinese, già protagonista in passate edizioni del Torino Fringe Festival e delle precedenti rassegne organizzate dai padroni di casa di Onda Larsen.

Immersi nel tranquillo borgo di San Pietro in Scavatore, un piccolo paesino del meridione, dove il tempo sembra essersi ormai arreso, vivono da sempre i non più giovanissimi fratelli Bruzzano insieme alla loro madre. I due fratelli in un moto di cambiamento e necessità lavorative decidono di trasferirsi il 5 febbraio 2020 a Lodi in cerca di nuove opportunità, portando la madre con loro. Ma il loro viaggio segnerà l’inizio di qualcosa di ben più grande e imprevedibile. Poco dopo il loro arrivo, il mondo viene sconvolto da una pandemia senza precedenti, e tra i vicoli di San Pietro in Scavatore inizia a diffondersi la voce che sarebbero proprio i fratelli Bruzzano la causa di tutti questi disastri. Questa nuova e bizzarra teoria inizia a prendere piede su un gruppo di sprovveduti amici e frequentatori dell’unico Bar del paese, che formandosi in squadra soprannominata “L’Armata degli Spaccamattoni”, decide di agire per il bene di tutti. Disobbedendo a tutti i divieti imposti durante la quarantena, i membri della banda mettono in piedi un piano folle per recuperare i fratelli Bruzzano da Lodi e riportarli nel loro habitat naturale, convinti che questo gesto possa riportare l’ordine nel mondo. Ma il viaggio che li attende sarà pieno di ostacoli e scoperte inaspettate, la loro missione si annoderà con verità ben più complesse e misteriose di quanto avessero mai immaginato. Un racconto di amicizia, superstizione e cronaca, dove il confine tra realtà e folle immaginazione svelerà segreti e paure dell’uomo moderno.

Lo spettacolo fa parte della rassegna organizzata da Onda Larsen, compagnia teatrale torinese che, dal 2008, produce spettacoli, organizza rassegne e “(per)corsi di teatro” per grandi e piccini, con il sostegno di Fondazione Crt sviluppo e risorse ed Eppela. Partner dell’iniziativa sono Arci Torino, Torino Fringe Festival, C.ar.pe e Taffo. Informazioni: 3514607575 (anche whatsapp),  biglietteria@ondalarsen.orgwww.ondalarsen.org.
Ingresso riservato ai soci Arci: se ci si tessera in loco, il biglietto del primo spettacolo è a 6 euro. Spazio Kairos apre un’ora prima degli spettacoli. I biglietti si possono comprare online su www.ticket.it. Intero: 12 euro.
Ridotto (universitari, over 65, TAT, CRAL, carta giovani, abitanti circoscrizione 6, AIACE): 10 euro. Under 18 e persone con disabilità: 8 euro. Ridotto Comitiva (acquisto minimo di 6 biglietti per la stessa serata: 48 euro. Abbonamento “Onda” con 4 spettacoli a scelta: 32 euro.

Da Balla a Dalla: Storia di un’imitazione vissuta, con Dario Ballantini

Teatro Superga, Nichelino (TO)

Sabato 22 novembre, ore 21

 

 

 

Dario Ballantini porta sul palco del Teatro Superga, sabato 22 novembre, un omaggio personale e toccante all’amico e grande cantautore Lucio Dalla con Da Balla a Dalla. Storia di un’imitazione vissuta. Uno spettacolo che parla di Lucio Dalla attraverso la vita di Dario che, da fan, giovane imitatore e pittore in erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e rappresentazioni, fino al loro incontro, avvenuto vent’anni dopo, in cui i ruoli si sono invertiti facendo si che Lucio diventasse un sostenitore di Dario, come pittore e trasformista. Ballantini con i musicisti, racconta i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele all’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. Tra un brano e l’altro, scorrono le decine di foto tratte dai disegni di Ballantini sui diari scolastici che rivelano la maniacale passione per Dalla.

 

Info

Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)

Sabato 22 novembre 2025, ore 21

Da Balla a Dalla

Con Dario Ballantini

Progetto e regia Massimo Licinio

Scritto e cantato da Dario Ballantini

Musicisti: Francesco Bendinelli, Federico Gaspari, Tancredi Lo Cigno, Nicola Sciarpa, Matteo Zecchi

Biglietti: platea 23 euro, galleria 17,25 euro

www.teatrosuperga.it biglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Orari biglietteria: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18, online su Ticketone.it

“Monferrato Decorato”, alla scoperta delle volte degli edifici antichi

Venerdì 21 novembre, alle ore 17, partirà il tour artistico e culturale, da piazza Gherzi a Lu, noto come “Monferrato Decorato”, alla scoperta delle volte degli edifici antichi di Lu – Cuccaro Monferrato

Venerdì 21 novembre, a Lu – Cuccaro Monferrato, vi sarà un percorso luese alla scoperta dei soffitti colorati. Il tour artistico e culturale rappresenta un viaggio alla scoperta del patrimonio colorato monferrino, il paese di Lu – Cuccaro Monferrato, e si terrà venerdì 21 novembre, alle ore 17, con appuntamento a Lu, in piazza Luigi Gherzi. L’evento, ideato da Anna Maria Bruno, è promosso dalla Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni, e si propone di far conoscere il patrimonio artistico e decorativo, che nella storia ha determinato la storia di numerose abitazioni monferrine, indipendentemente dalla classe e dal ceto sociale. La prima tappa sarà a Casa Signorini, incantevole dimora situata nel borgo Monferrino, custode di fascino e bellezza. A seguire l’itinerario proseguirà nell’eleganza di palazzo Paleologi, al cui interno sono attivi il relais palazzo Paleologi e il ristorante Daimon. Quindi, il tour si allungherà in un’ala del ristorante Antico Monastero, il cui soffitto a cassettoni rimanda a suggestioni ancestrali.

“Per la prima volta a Lu, con ‘Monferrato Decorato’, potremo farci sorprendere dalle meravigliose volte di due edifici antichi, che ancora oggi trasudano di arte, bellezza e storia – commenta il Presidente Corrado Calvo – con Anna Maria Bruno riscopriremo risvolti meno noti e avremo il privilegio per un giorno di ammirare i bellissimi ambienti decorati e i loro diversi stili”.

La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione al numero 348 2211219 – chebisa@virgilio.it

Mara Martellotta

Floating mountains: Pensare come una montagna

Pragelato ospita la mostra Floating Mountains, dialogo tra arte e paesaggio alpino, che inaugurerà  il 29 novembre prossimo e promossa dall’Associazione di Promozione Sociale Neks, realizzata grazie al contributo della Fondazione CRT, che da anni sostiene progetti capaci di coniugare innovazione artistica e valorizzazione del territorio.

L’iniziativa si avvale del sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Assessorato alla Cultura, con il patrocinio del Comune di Pragelato.
La mostra d’arte contemporanea, curata da Michele Bramante e Cristina Giudice, sotto la direzione di Paolo Facelli, vedrà la partecipazione di quattro artisti internazionali portatori di linguaggi e sensibilità differenti, che dialogheranno con il paesaggio alpino e la comunità locale.

Si tratta del primo progetto artistico di Neks in ambito montano, un debutto che segna l’inizio di un percorso dedicato alla montagna quale spazio di ricerca artistica  e innovazione culturale della montagna, capace di superare la stagionalità turistica legata alla neve e di aprirsi a esperienze accessibili durante tutto l’anno.
Il titolo dell’esposizione “Floating Mountains” richiama l’idea di una montagna che perde la sua immagine tradizionale di elemento fisso e immutabile  per diventare simbolo di trasformazione.  Nella percezione collettiva la montagna è sempre stata simbolo di solidità,  stabilità e permanenza. Oggi, però, le alterazioni climatiche in corso, i cambiamenti nell’economia della neve e le nuove forme di abitare  e visitare i territori alpini ne stanno modificando profondamente l’identità. La montagna “fluttuante” rappresenta così una condizione in divenire, un paesaggio in via di ridefinizione, capace di invitare a riflettere sul rapporto tra essere umano, ambiente e cultura. In questo contesto l’arte diventa strumento di lettura e di dialogo con un territorio che non è più solo scenario naturale, ma soggetto attivo, dotato di un suo valore etico e di una capacità di relazione.

“Floating mountains” si configura come una mostra diffusa con opere collocate negli spazi aperti e urbani del Comune di Pragelato, pensate per integrarsi con il paesaggio e dialogare con la comunità locale. La montagna viene trasformata in un laboratorio vivo di cultura, sostenibilità e innovazione, dove l’arte diventa un linguaggio condiviso capace di generare nuove forme di partecipazione e di relazione con l’ambiente.
Il progetto, parallelamente alla mostra, punta a rafforzare il legame tra arte e comunità, promuovendo accessi di partecipazione attiva e di inclusione sociale. Obiettivo è trasformare  l’esperienza artistica in un’occasione di incontro, scambio e crescita condivisa, capace di coinvolgere generazioni diverse e di valorizzare la dimensione educativa e relazionale dell’arte. Verrà realizzato un  laboratorio didattico-artistico destinato alla scuola primaria, ideato e condotto dalla dottoressa Martina Berra, con uscite sul territorio e attività pratiche pensate per stimolare la curiosità dei bambini e bambine e per costruire racconti visivi intrecciati alla storia e alla natura locali.

I quattro artisti protagonisti di Floating Mountains sono Johannes Pfeiffer, Luisa Valentini, Gabriele Garbolino e Carlo D’Oria.
Johannes Pfeiffer, nativo di Ulm nel Sud della Germania,  e con studi a Berlino e alle Accademie di Belle Arti di Roma e Carrara, dal 1985 si dedica alla land art e alle installazioni ambientali, con interventi in Europa, Asia, Sud America, tra cui Pechino, Praga, Palma de Maiorca e il deserto di Acatama. Le sue opere, concepite come esperienze site-specific, instaurano un dialogo diretto con lo spazio e le forze naturali che lo attraversano.

Luisa Valentini,  docente all’Accademia di Belle Arti fino al 2022, dal 2024 è direttrice artistica del Museo Piscina Arte Aperta e le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Vanta collaborazioni internazionali quali quella con il Cirque du Soleil e negli ultimi anni è  stata molto impegnata sul fronte dell’arte sacra.
Le sue opere coniugano spiritualità e materia, equilibrio e tensione formale.
Gabriele Garbolino, diplomato in Scultura all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Riccardo Cordero, ha realizzato sculture in materiali quali bronzo, marmo e alluminio, presenti in collezioni museali in Italia e all’estero. La sua ricerca è una riflessione sul corpo e sulla forma come sintesi tra esperienza fisica estensione interiore.
Carlo d’Oria, nato a Torino, esplora nelle sue opere la fragilità della condizione umana e la relazione tra individuo e collettività.  Le sue sculture,  simboliche e essenziali, sono presenti in importanti collezioni come quella del castello di Rivara, Castello Reale di Racconigi e il Parco d’Arte Quarelli. Il suo linguaggio plastico traduce in forma la memoria del paesaggio e il segno della presenza umana.

L’inaugurazione della mostra avverrà sabato 29 novembre alle 15.30 presso l’ATL di piazza Lantelme di Pragelato.

Mara  Martellotta

Stefano Tempia, workshop sulla musica e il canto corale

Giovedì 20 novembre, alle ore 17, presso la biblioteca civica Italo Calvino, a Torino, si terrà un workshop sulla musica e il canto corale di un maestro diviso tra innovazione e tradizione, Stefano Tempia

Nel 150⁰ anniversario della fondazione dell’Accademia Corale Stefano Tempia, la più antica associazione musicale del Piemonte, nonché la prima Accademia Corale nata in Italia, è in programma giovedì 20 novembre un incontro dedicato alla riscoperta dell’opera e del mondo musicale del suo fondatore, che ha dato avvio a una tradizione corale viva ancora oggi. Al workshop partecipano Aldo Salvagno, direttore d’orchestra e saggista, Giuliana Maccaroni, docente al Conservatorio di Torino, Luigi Cocilio, direttore artistico e maestro del Coro dell’Accademia Stefano Tempia.  Interviene e coordina il giornalista e musicologo Nicola Gallino. Dopo il workshop, le celebrazioni dei 150 anni dell’Accademia culmineranno giovedì 4 dicembre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino con la prima esecuzione, in tempi moderni, delle opere di Stefano Tempia, custodite dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino. Giovedì 20 novembre, alle 17,

biblioteca civica Italo Calvino: Lungo Dora Agrigento 94, Torino

“Riscoprire Stefano Tempia” – ingresso libero

Prenotazioni: info@stefanotempia.it

MARA MARTELLOTTA

“Non fraintendermi Se sto guardando un po’ abbagliata”

Music Tales, la rubrica musicale

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“Non fraintendermi
Se sto guardando un po’ abbagliata
Vedo le luci al neon
Ogni volta che passi
Non fraintendermi
Se tu dici ciao e io faccio un giro
Al mare dove la luna mistica
Gioca il caos con la marea
Non fraintendermi”
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“Don’t Get Me Wrong”: quando i Pretenders diventano l’inno non detto di una Brexit mal compresa.
Tornando al brano Immaginate Chrissie Hynde che, in volo su un British Airways, ascolta gli annunci di emergenza e pensa: ‘È questa la mia prossima melodia’. Non fraintendetemi, non è un messaggio contro l’aerofobia: è l’ispirazione per il suo enorme successo. E se anche la Brexit potesse cantare, probabilmente il suo brano preferito sarebbe proprio Don’t Get Me Wrong.
Facciamo un excursus breve breve sulla band, su Chrissie Hynde, su quando e perché è stata scritta la canzone.
Il testo è la dedica a John McEnroe, la melodia ispirata ai suoni dell’aereo sul quale sta viaggiando.
Il video e il richiamo a “The Avengers”
Dunque I Pretenders sono una band rock anglo americana nata alla fine degli anni ’70, nota per il loro stile che mescola rock, punk, new wave e pop.
La figura centrale del gruppo è , per l’appunto, Chrissie Hynde, cantante, chitarrista e autrice.
Americana di nascita (Ohio)
Si trasferisce giovanissima a Londra
Entra nella scena punk britannica
Fonda i Pretenders nel 1978
Hynde è conosciuta per
la voce particolare: forte, graffiante ma emotiva
i testi intensi, spesso autobiografici
la presenza scenica elegante e ribelle.
È una delle frontwoman più iconiche della storia del rock.
E mentre Don’t Get Me Wrong ci ricorda quanto spesso fraintendiamo perfino ciò che amiamo, vale la pena ricordare che il rock più sincero nasce spesso proprio vicino a casa nostra. I Brexit, trio torinese di alternative rock nato nel 2021, sono uno di quei casi felici: energia autentica, idee fresche e la volontà di riportare la scena locale al centro.
Nel 2023 rilasciano Vivere Di Nascosto, il loro primo album, realizzato sotto la direzione artistica di Alberto Bianco (Levante, Niccolò Fabi). L’album viene recepito positivamente dalla critica (75/100 su Rumore) e dal pubblico, permettendo al gruppo di suonare in tutto il Nord Italia in oltre 30 date nel biennio 2023/2024, tra le quali spiccano il sold out nel locale Spazio211 di Torino ed il festival Montagne Rock di Trento, in cui hanno condiviso il palco principale coi Sick Tamburo.
Nell’estate del 2024, la band annuncia il cambio formazione, salutando il cantante Lorenzo Pierpaolosson e presentando il già bassista Davide Barbieri come nuova
voce e frontman del gruppo.
Da maggio 2024 il gruppo entra in una nuova fase creativa e inizia nuovo ciclo di scrittura, caratterizzato da suoni più heavy e melodici al tempo stesso, andando a definirsi Heavy Pop.
Insieme a loro, venerdi 21 novembre 2025, allo Spazio 211 di Via Cigna a Torino,  saliranno sul palco anche i “Domani Martina”, band anch’essa torinese pop-rock che cerca un punto d’incontro tra le sonorità brit rock, brit pop e la tradizione cantautorale italiana. Prodotti da Pan Music Pro Production, hanno pubblicato nel maggio 2023 il loro primo album “Sulle nuvole” un debutto che ha già mostrato la loro sensibilità melodica e un’identità sonora ben definita.
Ad aprire la serata ci sarà Riccardo Maccario, torinese, giovane, alle prime armi con il palco ma già capace di proporre brani particolari in versione chitarra e voce, autentici e intensi: un’esibizione intima da non perdere.
Per questo invito tutti a venirli ad ascoltare questo venerdì: non soltanto per sostenere tre realtà della nostra città, ma perché Torino continua a produrre musica capace di sorprendere davvero. E magari, per una volta, non ci sarà nessun fraintendimento: il talento è sotto il palco, chiaro e forte.
“Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra.”
Jim Morrison
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CHIARA DE CARLO
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere: