CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 13

Forattini, il libero pensiero contro il conformismo

IL  COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
.
Morire a 94 anni è un privilegio di pochi, ma sicuramente Giorgio Forattini avrà vissuto gli anni del tramonto. Era il vignettista più famoso ed apprezzato. Quando a Torino “La Stampa“ in due periodi diversi lo sottrasse a “Repubblica“, divenne famoso anche tra lettori non acculturati perché una sua vignetta aveva l’effetto di un editoriale. Pochi tratti di matita e una battuta rendevano un’idea, un giudizio subito chiari e fulminanti. Era stato querelato una ventina di volte sempre da esponenti di sinistra, anche se la sua matrice originaria era la stessa, intesa però in senso anarchico – liberale. Fu considerato da alcuni politici un nemico, D’Alema, ad esempio, ma da altri, come Spadolini, una fortuna. Il Giovannone fiorentino grasso e impacciato nelle sue vesti professorali fu denudato da Forattini e reso subito  popolare. Più severo Forattini fu con Craxi di cui senti’ il mussolinismo. Storica è la vignetta per la vittoria al referendum del 1984 quando disegnò una bottiglia di champagne il cui tappo era Fanfani. Ho conosciuto bene Forattini che aveva un sovrano disprezzo verso tutti i partiti e non accettò mai di diventare subalterno al Berlinguer di turno. Era un uomo libero che non prendeva ordini da nessuno. A mio modo di vedere può essere paragonato a Giovannino Guareschi anche se la vignetta di Forattini è molto più libera ed estemporanea. Guareschi aveva una storia alle spalle, era stato internato in Germania ed era vissuto in tutt’altro tempo tra il  1908 e il 1968. Forattini incominciò  la sua carriera di vignettista a partire dagli anni ‘70 in un tempo caratterizzato dal livore ideologico. Non scrisse libri che non fossero la raccolta delle sue vignette, mentre Guareschi, non solo per il suo Don Camillo, è scrittore riconosciuto a livello internazionale. Ma lo spirito libero ha accomunato ambedue. Fu insignito del Premio “Pannunzio” di cui andava fiero. Era diventato un critico feroce di Scalfari e aveva vissuto sulla sua persona la violenza di una censura di sinistra che io definii quando gli consegnai il Premio, la “feroce egemonia gramsciana“. Non ci sono più in attività gli Angelo D’Orsi di turno, ma la ferocia resta in certi palazzi della cultura torinese. E’ una ferocia ancora peggiore perché la belva oggi appare ferita. Forattini mi mandò una vignetta in cui il Centro “Pannunzio” avrebbe liberato Torino da quella morsa. Non è accaduto come sparava lui che, non vivendo a Torino, era troppo ottimista. Pensare a Giorgio oggi mi riempie comunque di orgoglio perché l’assegnazione a lui del Premio “Pannunzio” fu una scelta giusta. Ebbi anche il consenso dell‘avvocato Agnelli che sarebbe venuto al Premio al “Cambio“ se la data non fosse coincisa con il suicidio del figlio. Forse il nipote Elkann non sa neppure chi sia stato Forattini. Un schiena diritta capace di andare controcorrente, capace di difendere Sogno anche quando era indifendibile.

Valle Bormida: i francobolli della Liberazione

La Resistenza è stata combattuta anche con i francobolli. Nel dicembre del 1944 i CLN locali della Valle Bormida stamparono in clandestinità dei francobolli alternativi a quelli della Repubblica Sociale Italiana, destinati ad entrare nel corrente uso locale una volta che la zona dei sette Comuni fosse stata liberata. I francobolli vennero stampati in modo rudimentale in una tipografia di Castelnuovo Bormida e recavano l’immagine della Vittoria Alata, del Teseo uccisore di mostri e del Perseo del Cellini. Tra il 26 aprile ed il 4 maggio del 1945 i CNL locali emanarono i decreti in cui si dichiaravano fuori corso i francobolli della RSI e si riconosceva l’ufficialità della emissione dei Patrioti della Valle Bormida, ordinandone la distribuzione presso gli uffici postali e la loro circolazione come valori legali.

Questo aspetto “filatelico” della lotta di Liberazione viene ora raccontata in una mostra itinerante, presentata al Polo del ‘900, che inaugura venerdì 7 novembre a Rivalta Bormida, per poi essere ospitata negli altri sei Comuni alessandrini di Castellazzo Bormida, Castelspina, Sezzadio, Castelnuovo Bormida, Strevi e Cassine.

In realtà, prima di quelli stampati dai “patrioti della Val Bormida”, altri francobolli erano stati utilizzati come sfida politica al fascismo. Dopo l’8 settembre per affrancare la corrispondenza gli italiani continuarono a utilizzare i francobolli del Regno d’Italia ma nella Repubblica Sociale furono soprastampati prima con la scritta “GNR” (Guardia Nazionale Repubblicana), poi “RSI”, e la sagoma del fascio. Nel 1944 il nucleo di polizia postelegrafonica della Guardia Nazionale Repubblicana di Torino intercettò alcune lettere affrancate con francobolli contraffatti, che sbeffeggiavano il “Cerutti”, ovvero Mussolini.

Dall’aprile ai primi di maggio 1945 alcuni Comitati di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia diedero alle stampe serie filateliche autonome. Alcuni di questi esemplari furono usati per affrancare la posta, altri vennero prodotti per autofinanziamento o per fini collezionistici; alcuni non arrivarono mai agli sportelli postali, altri ancor sono postumi o semplici leggende.

Ben diversa è la storia dei francobolli dei Patrioti della bassa Val Bormida, fra Alessandria e Acqui, che già a partire dai primi di dicembre del 1944 pianificarono l’organizzazione amministrativa del territorio una volta liberato, compresa l’attivazione di un servizio postale. Le difficoltà iniziali furono molte, fra il timore dei rastrellamenti, l’assenza di macchinari tipografici adeguati, l’inesperienza dei produttori e la scarsa reperibilità di carta, inchiostri colorati e gomma arabica.

Come soggetti vennero scelti il Teseo che abbatte il Minotauro di Canova ed il Perseo del Cellini che ostenta la testa di Medusa come simboli della decapitazione dei nemici, e la Vittoria Alata conservata al Museo Civico di Brescia; tutte immagini che assumono valore chiaramente patriottico. La serie circolò ufficialmente in gran parte della valle nel periodo post Liberazione per oltre un mese, dal 26 aprile al 19 maggio 1945. La validità postale cessò dal 20 maggio, in coincidenza con l’entrata in vigore di una ordinanza del Governo Militare Alleato, che ripristinava l’utilizzo esclusivo di francobolli del Regno. Un caso unico nella storia della filatelia italiana, gli unici francobolli, la cui emissione fu preparata in clandestinatà, aventi valore legale nell’affrancatura della normale corrispondenza.

La mostra “I Patrioti della Valle Bormida” è un progetto dell’ANPI Comitato Provinciale di Alessandria, con il patrocinio del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.

Emanuele Rebuffini

“Torino citta’ delle donne” al Museo di Arte Urbana di Torino

La presentazione del libro di Maria La Barbera organizzata da M.o.i.c.a., Donne attive in famiglia e Societa’

Il 6 novebre prossimo sara’ presentato al Museo di Arte Urbana il libro “Torino citta’ delle donne” di Maria La Barbera pubblicato da Capricorno Edizioni. L’incontro e’ organizzato da Lucia Rapisarda per M.o.i.c.a. – Donne attive in famiglia e Societa’ – Piemonte Aps, associazione che si occupa di promuovere i valori della persona con attivita’ di interesse generale.

Torino citta’ delle donne” e’ una interessante e vivace collezione di interviste fatte a 22 torinesi, di origine e di adozione, attraverso cui l’autrice racconta l’affezione per Torino, le sue potenzialita’ e la gratitudine nei confronti di una citta’ che non ha bisogno di assomigliare ad altre. Le straordinarie torinesi che hanno partecipato a questo progetto editoriale posseggono una visione complessa e articolata della citta’ e hanno un comune denominatore: l’amore per Torino . Questo sentimento di devozione lo ha espresso anche l’autrice che scrive: “Torino rappresenta per me quel centro di gravita’ che cercavo da tempo dove sobrieta’ e creativita’ si diluiscono, dove l’estro si sposa con la moderazione, la mia miscela perfetta, il mio antidoto agli eccessi” e ancora “Girando per la citta’ nel mio primo periodo torinese rimanevo incantata dai suoi angoli, dai suoi particolari, dalla sua eleganza e dalla sua signorilita’, prodotto di una esistenza regale e di un passato glorioso cardine della storia della nostra Italia, e dalla capacita’ di essere contemporanea con uno stile tutto suo, temperante ma convincente”.

Un tema importante trattato nel libro e’ quello del lavoro che andrebbe intrapreso per fare di Torino un luogo ancora piu’ attraente, per sviluppare ulteriormente le sue potenzialita’ e risolvere quei problemi che la tengono ancora troppo salda al suo passato nonostante sia indiscutibilmente una laboratorio di idee e rappresenti un modello ispirazionale.

Nell’ultima fase dell’intervista si affronta, inoltre, la questione di genere ovvero quale e’ la posizione delle donne all’interno del mondo del lavoro, quanta strada e’ stata fatta e se queste ultime hanno imparato a fare squadra per unire le forze e puntare al futuro con lo spirito del sodalizio.

Hanno gentilmente partecipato a questo libro dedicato a Torino, la citta’ delle donne:

Maria Caramelli, Evelina Christillin, Maria Luisa Cosso, Sara D’Amario, Elena D’Ambrogio Navone, Elsa Fornero, Alessandra Giani, Paola Gribaudo, Piera Levi-Montalcini, Marina Marchisio, Licia Mattioli, Camilla Nata, Margherita Oggero, Enrica Pagella, Antonella Pannocchia, Laura Pompeo, Paola Prunastola Filippi di Baldissero, Fulvia Quagliotti, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Giulietta Revel, Carola Vallarino Gancia Bianco di San Secondo Biondi, Tiziana Viora.

“Passaggi” per i 25 anni di Piemonte Movie

Una mostra allestita all’Unione Culturale Franco Antonicelli

Dal 5 al 30 novembre prossimi si terrà la mostra antologica “Passaggi. 25 anni con Piemonte Movie” all’Unione Culturale Franco Antonicelli, in via Cesare Battisti 4, a Torino. Si tratta del racconto della storia di Piemonte Movie, che andò in scena nella sua prima edizione il 4 e 5 maggio 2000, a Moncalieri, stesso anno in cui nacque la Film Commission Piemonte e venne inaugurato il Museo Nazionale del Cinema di Torino alla Mole Antonelliana. Non si trattava di una combinazione, ma neppure di una decisione coordinata. Semplicemente c’era fermento nell’aria, e un gruppo di giovani attorno ai trent’anni, sostenuti da una amministrazione lungimirante, decideva di raccontare il passato, il presente e il futuro del cinema realizzato in Piemonte. Dietro al tavolo del cinema King Kong, al Castello di Moncalieri, si vedono quattro persone: Alfonso Papa , in rappresentanza del Torino Film Festival, il regista Guido Chiesa, Bruno Gambarotta, l’attore Felice Andreasi e Franco Prono, Professore di Storia del Cinema all’Università di Torino. Tutto iniziò da lì, dalla proiezione  de “Il partigiano Johnny”. La mostra antologica “Passaggi. 25 anni con Piemonte Movie” è curata da Alessandro Gaido, Presidente e fondatore dell’Associazione, da Federica Zancato, socia e vicedirettore del GLocal Film Festival, coadiuvati all’allestimento dalla scenografia Isabella Bruschi e dal fotografo Diego Domenici. Tutti i soci sono stati coinvolti in questo evento, a partire da Cristina Nebbia, co-fondatrice del sodalizio. Il fil rouge dell’esposizione è il numero 25: tutte le sezioni faranno riferimento a questa cifra; chi entrerà nei locali sotterranei di Palazzo Carignano, troverà sette sezioni e qualche altra sorpresa che lo accompagnerà attraverso 5 lustri di attività cinematografiche.

“Momenti”: 25 fotografie esposte rappresentano alcune istantanee di persone che hanno fatto la storia di Piemonte Movie; “Ritratti”: comprende altre 25 fotografie incentrate su personaggi del mondo del cinema che hanno partecipato alle passate edizioni; “Impressioni”: comprende 25 testi, di 25 righe ciascuno, chiesti agli amici storici di Piemonte Movie per domandare cosa rappresenti per loro Piemonte Movie; “Fotogrammi”: comprende 25 video per vedere sullo schermo le immagini giunte dal passato, spot, interviste e trailer; “Immagini”: comprende 25 stampe tra cataloghi, locandine e manifesti che, con la loro comunicazione promozionale, hanno raccontato i tempi; “Pezzi”: comprende oggetti, materiali, memorabilia della storia di Piemonte Movie tale da comporre un 25; “Polaroid”: è presente una selezione di 250 frammenti di memoria, tra le centinaia di fotografie degli archivi, appesi in esposizione permanente.
L’inaugurazione della mostra è unita al cine-concerto in programma la sera al Cinema Massimo, e rappresenta l’avvio degli eventi collaterali del Festival GLocal Film Festival 2025, che si svilupperà la settimana successiva, dall’11 al 15 novembre, con prologo lunedì 10 novembre presso Rai Teche.

Unione Culturale Franco Antonicelli – via Cesare Battisti 4, Torino.

Inaugurazione della mostra a ingresso gratuito

Cine-concerto: omaggio a Maggi e Tarlarini – mercoledi 5 novembre, ore 20.30, Cinema Massimo, via Verdi 18, Torino

Mara Martellotta

“Io sono il guardiano” di Agrippino Musso. Un noir torinese tra mistero, filosofia e spiritualità

 Torino tra le righe

Ci sono romanzi che vanno oltre la semplice indagine poliziesca, capaci di unire la tensione del mistero a riflessioni profonde sull’animo umano. Io sono il guardiano, scritto da Agrippino Musso e pubblicato da Bookabook, è uno di questi. L’autore nato in Sicilia nel 1950, si trasferisce da giovanissimo a Torino. Ancora studente, inizia a scrivere sceneggiature per fumetti come IntrepidoLanciostoryKen Parker Magazine e Diabolik. Negli anni ’80 si avvicina alla psicologia junghiana, al Buddhismo Tibetano e al Tai Chi Chuan, discipline che lo porteranno a un profondo percorso di crescita personale. Da trent’anni insegna Tai Chi e lavora con gruppi sulla relazione corpo-mente, conducendo anche laboratori di scrittura creativa e percorsi terapeutici con persone fragili. Dopo diversi saggi, Io sono il guardiano è il suo primo romanzo.
Ambientato a Torino, il romanzo affascina per la sua trama avvincente e per la cura con cui vengono delineati i personaggi: figure complesse, ognuna con le proprie ombre, fragilità e segreti.
Tutto ha inizio in via Po 27/c, dove la morte della splendida Lucy sconvolge la quiete della città. Il suo corpo viene ritrovato tra le statue eterne del Museo Egizio, e da quel momento si apre un’indagine che coinvolge una galleria di personaggi singolari: il vicequestore aggiunto Andretti, la misteriosa Maga Pentesilea, il sarcastico Marius, cinque adolescenti ribelli e sognatori… e soprattutto Ikkyo, il guardiano che dà voce al racconto. È lui a guidarci tra le pieghe della vicenda e dell’anima umana, in una Torino sospesa tra cielo e sottosuolo, logica e caos.
Musso costruisce un noir raffinato, dove il classico enigma della “camera chiusa” si intreccia con temi filosofici e spirituali. Accanto alla tensione dell’indagine, infatti, emergono riflessioni sulla connessione tra corpo e mente, sul dolore, sulla rinascita e sull’armonia interiore. L’autore, da anni insegnante di Tai Chi Chuan e studioso del pensiero orientale, riesce a infondere nel romanzo la sua esperienza personale, trasformando la ricerca del colpevole in un viaggio più profondo: quello dentro se stessi.
Lo stile di Musso è fluido e suggestivo, capace di alternare momenti poetici a passaggi più intensi e drammatici. Torino diventa un personaggio a sé, con i suoi cortili, i misteri sotterranei e la sua luce particolare che filtra tra le vie del centro. Il lettore vi si perde e si ritrova, proprio come Ikkyo, scoprendo che la verità non è mai solo un fatto, ma un percorso di consapevolezza.
Io sono il guardiano è un romanzo che unisce generazioni e sguardi diversi: i giovani lettori ne apprezzeranno il ritmo e il linguaggio moderno, mentre i più esperti troveranno spunti di riflessione, rimandi culturali e profondità psicologica. È un giallo che si legge tutto d’un fiato, ma che lascia nel cuore la voglia di tornare indietro, per assaporarne le sfumature e le verità nascoste tra le righe.
Con questo esordio nella narrativa, Agrippino Musso, dimostra come il mistero, quando è ben raccontato, possa diventare anche uno strumento di conoscenza.
MARZIA ESTINI

“Alta infedeltà”, donne e menzogne al Teatro Cardinal Massaia

Da venerdì 7 a domenica 9 novembre
TEATRO CARDINAL MASSAIA
Via Sospello 32/c – Torino

Tra continui colpi di scena, arriva a Torino la nuova esilarante commedia di Claudio Insegno

Phil (Andrea Beltramo) è un uomo sposato col vizio delle donne e delle menzogne. Vive in una
elegante villa borghese ed è legato in un matrimonio senza amore a Magda (Daniela De Pellegrin).
L’uomo è da poco alle prese con una nuova e biondissima amante, Julie (Carlotta Iossetti), che
ignora il suo stato civile e che per un caso fortuito ha appena acquistato la casa di fronte alla sua.
Allarmato dalla situazione scomoda, Phil chiede aiuto a George (Claudio Insegno), consigliere
riluttante, ma al contempo amico arrendevole, che da sempre e suo malgrado gli risolve problemi,
sollevandolo da situazioni scomode.
Questa volta però le cose sembrano mettersi male. Le ben edificate bugie di Phil crollano sotto i
colpi assestati da una serie di personaggi, ciascuno in cerca di qualcosa: di un amante, una figlia,
una fidanzata, un incendio, una bottiglia di whisky; persino un pollo arrosto.
Tra corse a perdifiato, ingressi rocamboleschi e trafelati, cene bruciate e crisi d’isteria collettiva, Phil
e signora ritroveranno, ciascuno a suo modo, la via della camera da letto.
Sul palco del Teatro Cardinal Massaia torna, con la produzione di Pangi Production, il trio comico
delle meraviglie Iossetti – Beltramo – Insegno, accompagnato da un cast di eccezione nel quale
non possono mancare Guido Ruffa ed Ettore Lalli. A completare la commedia degli equivoci tre
personaggi femminili interpretati da Daniela De Pellegrin, Elena Cascino e Sara Zappa.
Un gruppo tanto consolidato sul palco da rendere difficile per il pubblico distinguere le risate di scena
previste dal copione da quelle reali degli attori.
Alta Infedeltà va oltre la commedia classica, diventando una vera e propria macchina per risate
che coinvolge il pubblico in un ritmo serrato e con continui colpi di scena in grado di ribaltare più
e più volte il racconto sul palco. La scrittura testuale di Claudio Insegno è esilarante e in grado di
divertire ogni target d’età. A completamento, le musiche originali del Maestro Jacopo Fiastri.
Claudio Insegno dichiara: “Per questa commedia mi sono ispirato alle grandi commedie degli
equivoci di matrice anglosassone, celebrando il gusto brillante del teatro di Neil Simon e Ray
Cooney: un susseguirsi di bugie, malintesi e porte che sbattono senza tregua, in un vortice di risate
e imprevisti. Tra doppi giochi, travestimenti improvvisati e amori fuori controllo, la commedia rende
omaggio all’irresistibile tradizione inglese, dove l’amore è complicato, ma le risate sono garantite!”

La commedia sarà in scena per tre repliche, da venerdì 7 a domenica 9 novembre:
– Venerdì 7 novembre ore 20.45
– Sabato 8 novembre ore 20.45
– Domenica 9 novembre ore 16.30
Biglietti a posto unico numerato acquistabili in prevendita sul sito www.clappit.it o presso la
biglietteria del Teatro Cardinal Massaia un’ora prima dell’inizio di ciascuna replica dello spettacolo.
– Intero 27 euro inclusa prevendita
– Ridotto* 22 euro inclusa prevendita
*il ridotto è applicato agli under 12 anni, over 65 anni, studenti universitari under 26 anni, possessori
di Abbonamento Musei e tessera Aiace

La Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo presenta il Trio Boccherini 

Proseguono gli appuntamenti in cartellone per la Stagione concertistica 25/26 Ascolti della Fondazione Accademia di Musica. Martedì 4 novembre il pubblico avrà l’occasione di ascoltare uno dei gruppi da camera più apprezzati degli ultimi anni in ambito internazionale, il Trio Boccherini – formato da Suyeon Kang al violino, Vicki Powell alla viola e Paolo Bonomini al violoncello – che porterà a Pinerolo (TO) il programma “Tra passato e futuro” con musiche di Laszlo Weiner, Leo Weiner e Ludwig van Beethoven.

“Il Trio Boccherini si dedica da anni alla scoperta del repertorio per trio d’archi, genere che conobbe l’apice nella seconda metà del ‘700 – afferma il direttore artistico Claudio Voghera – Fu poi trascurato a favore del quartetto d’archi che, per possibilità contrappuntistiche, gli era superiore; nel Novecento, però, compositori quali Schönberg, Krása, Kodály, Stockhausen, diedero nuovo impulso al trio d’archi e in questo concerto potremo apprezzare i due momenti salienti della storia di questo fondamentale ensemble.”
L’evento prenderà il via alle 20:30 e sarà anticipato alle ore 20.00 dall’incontro ‘Inseguire le note’ curato dal Maestro Claudio Voghera, piccola ma preziosa guida all’ascolto apprezzata sia dagli appassionati melomani che dai neofiti della musica colta.
Il Trio Boccherini si dedica alla riscoperta e all’esecuzione di un vero e proprio tesoro di oltre cinquecento brani per trio d’archi, tra cui grandi capolavori e autentici “gioielli” sconosciuti al pubblico. Formatosi a Berlino e composto da artisti provenienti da tre diversi continenti, il Trio Boccherini (Suyeon Kang, Vicki Powell, Paolo Bonomini) contribuisce con sensibilità proprie a un esito musicale più volte definito dalla critica come “unico e originale”. La gamma variegata di colori ed espressione musicale, in combinazione con la condivisa formazione europea e una solidissima base tecnica, culmina in interpretazioni appassionate e trascinanti. Il Trio Boccherini ha ricevuto un’importante guida musicale da Rainer Schmidt (Hagen Quartet), Hatto Beyerle, Günter Pichler (Alban Berg Quartet) e Johannes Meissl. L’attività concertistica internazionale del Trio Boccherini include apparizioni, tra le altre, alla Wigmore Hall, al Konzerthaus Berlin, al Heidelberger Frühling, al teatro la Fenice di Venezia, al Bach-Archiv Lipsia, al MITO SettembreMusica Festival, al Gent Festival delle Fiandre, al Festival Internazionale di Musica di Canberra. Nella loro discografia spicca “Beethoven String Trios Op. 3 and Op. 8” nominato per il “Preis Der deutschen Schallplattenkritik”, il più prestigioso premio della critica tedesco. Individualmente, Suyeon Kang, Vicki Powell e Paolo Bonomini sono molto richiesti come solisti, prime parti d’orchestra e pedagoghi.
L’attività concertistica della Fondazione Accademia di Musica è realizzata con il contributo di Regione Piemonte, Ministero della Cultura, con il contributo e il patrocinio di Città di Pinerolo, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, con il sostegno di Streglio. Il nostro grazie va anche a L’Eco del Chisone, Piatino, Yamaha.

Fondazione Accademia di Musica – viale Giovanni Giolitti 7,  Pinerolo

Teatro Sociale – piazza Vittorio Veneto, 24 | Pinerolo

Biglietti: Intero – Accademia di Musica: 16 € | Teatro Sociale 20 €

Ridotto – Abbonamento Musei, Socio Nova Coop, Unitre, ALI e Gruppo San Paolo, Coro Accademia, ARCI, tesserati Pro Loco Pinerolo: Accademia di Musica: 14€ | Teatro Sociale 15€ – Bambini e ragazzi: gratuito sotto i 10 anni | Under 18: 5€ | 19/30 anni: 10€ | Pinecult card: 5€ – Studenti del Conservatorio e dell’Istituto Musicale Corelli: 5€ – Disability Card: Accademia di Musica: 14€ | Teatro Sociale: 15€ e ingresso omaggio per l’accompagnatore.

Mara Martellotta

I libri più commentati del mese

Il più discusso del mese di ottobre tra i titoli presenti sul nostro Gruppo FB è, senza dubbio Tanta Ancora Vita, di Viola Ardone: un romanzo che racconta chi resta invisibile, toccante e profondo. I lettori lo amano.

 

Novembre in libreria, il mese più ghiotto che ci sia! È, tradizionalmente, il mese in cui è concentrata la maggior parte delle uscite editoriali in vista del Natale e anche quest’anno abbiamo faticato a selezionare solo tre titoli tra i molti proposti!

Ecco dunque in arrivo, 11 novembre il nuovo romanzo di Donato Carrisi, La Bugia Dell’Orchidea (Longanesi), un thriller nero che più nero non si può al centro del quale c’è una famiglia perfetta…

 

Stesso giorno per l’uscita di un altro giallo atteso, il nuovo romanzo di Robert Galbraith L’Uomo Marchiato (Salani), che vede Cormoran Strike alle prese con un delitto dalle implicazioni esoteriche!

 

Le Parole Della Pioggia (Einaudi), nuovo romanzo di Laura Imai Messina in uscita anch’esso l’11 novembre. Una fiaba metropolitana che affonda le radici nel cuore delle leggende giapponesi, e proprio da quella materia antica trae la forma inattesa di qualcosa di nuovo.

 

Consigli per gli acquisti

 

Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione.

 

Rosso Siciliano ( Minerva Edizioni, 2025)  è il romanzo dello scrittore messinese Guido Guidi Guerrera che abbiamo scelto per voi: un romanzo di formazione che racconta il dramma di vivere la diversità, la felicità della presa di coscienza  e l’anelito alla libertà in una Sicilia assolata, morbosa e passionale.

 

In Ciabatte Sul Campaniledi Claudia Piccini (Helicon Edizioni, 2025) è un romanzo che racconta Firenze da punti di vista inaspettati nell’incantata atmosfera della notte, una lettura perfetta per tutti coloro che amano l’arte e la magia che può riservare vita.

 

Il Caffè del Lunedì (Giovane Holden Edizioni, 2025), di Alfredo Nepi, è la nostra proposta per lettori e lettrici interessati alla narrativa introspettiva: un romanzo che esplora l’universo dei sentimenti al tempo dell’amore virtuale.

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it

“L’arte di rendersi infelici” allo Spazio Kairos

Venerdì 7 novembre alle 21


Con LabPerm, liberamente ispirato a “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick

Venerdì 7 alle 21 allo Spazio Kairos di Torino,  ex fabbrica riconvertita in teatro in via Mottalciata 7, va in scena “L’arte di rendersi infelici”, liberamente ispirato a “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick.

Scritto e diretto da Domenico Castaldo, con Giulia Berto, lo stesso Castaldo, Marta Laneri e Zi Long Ying, questo spettacolo è un “manuale vivente” per imparare l’infelicità in un mondo felice ed esplora con leggerezza i meccanismi dell’infelicità quotidiana: è il frutto di un’attenta osservazione su come l’essere umano, pur procedendo nel progresso tecnologico, si trovi in verità, paralizzato nella sua capacità di produrre agio, felicità in se stesso e negli altri.

Questa nuova messa in scena del LabPerm dà vita ad una sorta di manuale utile a chi ha raggiunto la felicità in questa vita e vorrebbe scoprire come bilanciarla con un tocco di inferno quotidiano. Come ci si circonda di nemici? Come ci si procura dolori, collere, dispiaceri e così via?

Insomma si vedranno sulla scena le istruzioni pratiche per una sana infelicità da spargere in questa valle di gioia e sorrisi.
L’inferno si presenta come il luogo prediletto del divertimento, dell’arte, dello svago e questo lavoro ne incarna una attenta disamina grazie alla guida del professor Paul Watzlawick, che ha stilato una serie di esempi ironici e  paradossali nel volumetto “Istruzioni per rendersi infelici”, nato dalla sua esperienza alla scuola di Pragmatica della Comunicazione Umana di Palo Alto – California. Con “L’Arte di Rendersi Infelici” il LabPerm mette in scena il frutto di un’attenta analisi su come l’essere umano, pur procedendo nel progresso , si trovi in verità, paralizzato nella sua capacità di produrre agio, felicità in se stesso e negli altri. Ne risulta dunque uno spettacolo, un divertito studio e degli utili esempi, per diventare esperti d’inferno e, senza fretta, con tutto il rispetto possibile, con i nostri tempi, uscirne.

Lo spettacolo fa parte della rassegna organizzata da Onda Larsen, compagnia teatrale torinese che, dal 2008, produce spettacoli, organizza rassegne e “(per)corsi di teatro” per grandi e piccini, con il sostegno di Fondazione Crt sviluppo e risorse ed Eppela. Partner dell’iniziativa sono Arci Torino, Torino Fringe Festival, C.ar.pe e Taffo.

Informazioni: 3514607575 (anche whatsapp),  biglietteria@ondalarsen.orgwww.ondalarsen.org.

Ingresso riservato ai soci Arci: se ci si tessera in loco, il biglietto del primo spettacolo è a 6 euro.
Spazio Kairos apre un’ora prima degli spettacoli. I biglietti si possono comprare online su www.ticket.it.
Intero: 12 euro. Ridotto (universitari, over 65, TAT, CRAL, carta giovani, abitanti circoscrizione 6, AIACE): 10 euro. Under 18 e persone con disabilità: 8 euro. Ridotto Comitiva (acquisto minimo di 6 biglietti per la stessa serata: 48 euro. Abbonamento “Onda” con 4 spettacoli a scelta: 32 euro.