CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 129

“Ma che male c’é se ho lasciato un cuore sotto la tua foto”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Ma che male c’é se ho lasciato un cuore sotto la tua foto,

Farò male a me, che capisco tutto e non capisco niente quando vedo te”

Gesuè Pagano nasce a Messina il 28 Gennaio del 1983, inizia a sviluppare la propria passione

musicale da piccolissimo. All’età di 3 anni, sollecitato dalla famiglia e sostenuto dal Maestro

Giovanni Fusco, intraprende gli studi di violino, pianoforte complementare, solfeggio e lettura

musicale. Diverse manifestazioni e saggi lo hanno portato ad esibirsi in pubblico sia al violino che

al pianoforte già da giovanissimo.

All’età di otto anni inizia a studiare chitarra, prima come autodidatta applicando le proprie

conoscenze musicali sullo strumento, successivamente seguito da diversi docenti della città e

scuole musicali private del territorio. Facendo cosi della Chitarra il suo unico e principale

strumento.

A 13 anni si trovava già a suonare con amici in formazioni “occasionali” e successivamente in

svariati gruppi per piccole esibizioni live in qualche locale. Inizia cosi un percorso chitarristico

pluristilistico continuando a collaborare e a suonare con diversi gruppi di svariato genere musicale.

Nel 1997 muove i suoi primi passi sul territorio regionale insieme alla “ Loggia dei Mercanti ” che

lo vedono coautore e arrangiatore oltre che musicista, dividendo i vari palchi con nomi ancora oggi

noti al panorama nazionale: Sottotono, Neffa, Caparezza, Bassi maestro, Er Piotta, 99 Posse e molti

altri.

Dal 1999 partecipa a svariati concorsi musicali con la band “ Linea 32 “ come autore dei brani, voce

e musicista.

Intraprende gli studi di “chitarra elettrica fusion” diplomandosi presso l’accademia di musica

moderna Lizard di Messina e di Fiesole ( FI ), nello stesso periodo segue i corsi di : “ Arrangiamento

e Composizione “ con Maurizio Rolli; “ hard disk recording e tecnico del suono” con Mario

Ansaldo; “musica e cinema” con Giovanni Renzo.

Durante gli anni accademici suona per la “Lizard guitar band”, e così la possibilità di suonare ed

esibirsi insieme ai giganti della chitarra mondiale come Steve Vai ed Andy Timmons. Ha seguito le

master class, docenze private e seminari di: Alex Stornello, Massimo Varini, William Stravato,

Michael Mellner, Greg Howe, Poul Gilbert, Andy Timmons, Steve Vai e molti altri.

Tra gli svariati gruppi per diversi anni sarà alla chitarra de la “Superstition funky soul band” con il

maestro Saro Sorrenti alla direzione della sezione fiati.

Nel 2008 per ben due anni è insegnante per la classe di chitarra presso l’ Istituto Magistrale “

Emilio Ainis “ di Messina. Nello stesso anno si qualifica secondo, insieme ad altri musicisti, per il

“village music lab” del maestro Vincenzo Capasso e radio italia.

Dal 2009 collabora in studio per arrangiamenti di chitarre e composizioni per svariati autori di

musica pop locale e spesso impegnato anche come autore, coautore e per la composizione di

brani inediti per concorrenti a noti concorsi nazionali come il “ Concorso Mia Martini “.

Nel 2010 crea un progetto musicale tutto suo “ La soluzione New reality live”, una cover band

multi genere con la quale si proponeva un intrattenimento musicale indicato ad un utenza di ogni

età, genere e gusto.

Suonando cosi nei più grandi e rinomati locali, club, eventi sia privati che non, palchi importanti e

grandi piazze, di tutto il territorio.

Nel 2018 decide di intraprendere un percorso artistico totalmente individuale come cantautore e

solista, portando in giro tra locali, teatri e trasmissioni radiofoniche il proprio repertorio composto

di inediti e cover. Nello stesso anno partecipa alle selezioni di Sanremo Giovani con AreaSanremo

qualificandosi semifinalista Nazionale.

Nel Luglio 2019 Produce e pubblica il suo primo singolo ufficiale “Occhi Stanchi”, dando cosi il via

ad un percorso discografico indipendente in continua evoluzione. Ad oggi si contano una decina di

singoli pubblicati e disponibili on line in tutte le piattaforme e stores digitali.

Nel Settembre 2021 viene selezionato in collaborazione con “Radio Zenith Messina” e il critico

musicale e giornalista “Red Ronnie” come portavoce musicale della propria città e quindi cosi la

possibilità di partecipare ad un tour nei più grandi teatri della Sicilia portando sul palco dal vivo i

propri brani tra i quali “ Messina occhi blu ”.

Nello stesso anno inizia un esperienza radiofonica come speaker per “Radio Zenith Messina”.

Ad oggi si contano una decina di singoli con i relativi videoclip, prodotti e distribuiti sui i canali

ufficiali e distributori digitali.

Impegnato tra locali, piazze ed eventi vari in un intensa attività dal vivo che lo vede protagonista di

uno spettacolo totalmente “live” in svariate formule: dal singolo chitarra e voce fino a ben cinque

elementi sul palco con lui. Con un repertorio fatto totalmente di musica italiana che spazia tra

cover e brani inediti.

Dal 21 Giugno 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo lavoro dal titolo

“ANCHE NO”.

Il videoclip ufficiale in uscita sul canale You Tube, realizzato in collaborazione con il Comune di

Messina.

Proprio di questo singolo voglio parlarvi.

Bel sound, trovo sia molto attuale e valga la pena di essere ascoltato e divulgato.

Una “storia d’amore” del ‘69 . . .ai giorni d’oggi.

CHIARA DE CARLO

      Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=8beVdg7qErc

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

La vibrazione della materia nelle opere di Pier Tancredi De-Coll

RITRATTI TORINESI  

 

Pier Tancredi De-Coll’, torinese di nascita nel 1959, è un pittore di impianto espressionista, che di recente ha aderito alla corrente romana dell’Effettismo di Francesca Romana Fragale. In lui l’amore per gli acquerelli e i colori nasce in ambito famigliare, avendo lo zio Piercarlo noto e bravo acquerellista. Nell’adolescenza Pier Tancredi trascorse tantissime giornate a dipingere acquerelli nella casa dello zio, e poi assunse la decisione di prendere lezioni dal pittore Serafino Geninatti, artista molto valido dal punto di vista tecnico. Intorno ai vent’anni, quasi per scherzo, si fece portare nella redazione de La Stampa, dove ha esordito come vignettista lavorando per quindici anni per il quotidiano stesso per Stampa Sera e per le edizioni provinciali quando nacquero intorno agli anni Ottanta. La scelta dei temi che Pier Tancredi De-Coll’ indaga nella sua pittura sono gli interni e le figure, che in essi vivono, esprimendo nel colore quella particolare vibrazione che il pittore ha saputo conferire alla materia. Le sue opere sono state realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela, per alcuni artisti considerata difficile, per altri facile poiché, come tutti sanno, la materia e il corpo dell’acrilico non sono come la pittura ad olio.


“Nelle sue opere avviene – spiega il critico Emanuele Gregolin – una preziosa alchimia, a volte perché posseggono quel tocco e quel respiro che farebbero pensare alla duttilità dell’olio, alla sua elasticità e trasparenza, mentre, in realtà, sono opere nate con la pittura stesa con i colori acrilici, tecnica di moderna invenzione. È un punto, questo, non secondario, perché già si svela per noi il primo incanto, la magia che porta pensieri poetici nei confronti dei dipinti creati dal nostro artista. Il tema della figura vive negli spazi e nei suoi dipinti, perché lo spazio è contenitore delle emozioni e dei ricordi, e negli interni di De-Coll’ diverse opere narrano storie differenti, dove uomini e donne sono protagonisti nel colore.

La celebrità sarebbe giunta con la realizzazione di un libro di disegni e poesie a quattro mani con lo scrittore Federico Audisio Di Somma (Premio Bancarella 2002), dal titolo “Femmes – Donne Elettriche”. Questo libro ricevette la sponsorizzazione e la prefazione di un noto stilista di allora, Gianni Versace, e fu regalato in occasione della prima raccolta fondi per la costruzione dell’Istituto Candiolo. Nel 2014 De-Coll’ fece un ritratto ad un amico, al cui padre era stato fatto un ritratto dal noto pittore iperrealista Benedicenti. Questo ritratto di De Coll’ vinse il secondo premio nel concorso dei “Pittori della domenica”, e partecipò al Premio “Internazionale Arte”. Il premio prevedeva che il primo classificato potesse esporre i suoi quadri per una settimana in uno spazio interno di via Bellezia. De Coll’ chiese di esporli in uno spazio più ampio e informale, dove l’8 settembre 2016 furono visitati da Ezio Gribaudo e la sua famiglia. Il grande maestro lodò la pittura di Pier Tancredi e, su questo suo percorso artistico, è stato scritto il libro “Pura pittura”(Gli Ori) curata dalla Presidente dell’Accademia Albertina Paola Gribaudo e scritto da Federico Audisio di Somma, presentato al Salone del Libro di Torino nel 2017. Durante la presentazione dello stesso libro presso il Circolo dei Lettori, la critica Liletta Fornasari notò il lavoro di De-Coll’ e decise di approntare una mostra antologica a lui dedicata presso la galleria Comunale di Arte Contemporanea della città di Arezzo, da lei stessa curata. Nel 2019 la Presidente Donna Allegra Agnelli ha inaugurato la prima personale d’arte in assoluto di De-Coll’, intitolata “Lessico quotidiano”, presso il prestigioso istituto per la cura e la ricerca sul cancro, a Candiolo, poi trasformata in mostra permanente. All’inizio i quadri venivano venduti, ma dall’inizio del 2023 l’artista ha deciso di donare la sua collezione all’Istituto Candiolo. A Salerno ha ricevuto il Premio “Charlot – performace d’artista”. Antonio Perotti, napoletano di nascita e salernitano di adozione, ha voluto Pier Tancredi De-Coll’ nel suo gruppo di artisti, dove sono presenti personaggi di fama artistica mondiale, e ha avuto l’onore di essere fra i sedici artisti internazionali a interpretare “La Mole Urbana”, innovativa pop car elettrica di Umberto Palermo. Il suo lavoro di istanze sociali è pubblicato all’interno del libro di Paola Gribaudo “COndiVIDere”, che raccoglie le testimonianze sul primo lockdown di molte personalità torinesi. De-Coll’, oltre ai dipinti, realizza anche installazioni, di cui ricordiamo una in particolare dal titolo “Mira la luna”, recentemente inaugurata a Ogliastro Cilento, nell’ambito dei percorsi d’arte del Cilento curati da Elio Rumma.

La prima mostra che De-Coll’ ha inaugurato a Torino è stata presso la galleria di Riccardo Costantini nel 2015, in via Giolitti, vicino al Po. Suoi lavori sono stati selezionati per il Premio “Sulmona”, ricevendo nel 2022 la Menzione d’onore dalla Giuria presieduta da Vittorio Sgarbi.

II 29 maggio 2021, in occasione del lancio ufficiale di “Mole Urbana”, come per la première, è stato chiamato da Antonio Perotti a rivestire con la propria opera Le colonnine per la ricarica della innovativa automobile elettrica progettata da Umberto Palermo.

Attualmente una sua opera, intitolata “D’Annunzio e la Cina”, è in esposizione al Vittoriale in una mostra che durerà fino al febbraio 2025. Una personale che gli è stata dedicata di recente è quella a Villa Bertelli, nel cuore di Forte dei Marmi.

Le sue opere sono esposte in permanenza presso la Galleria ArteèKaos di Alassio e Bologna, la Galleria Mentana di Firenze, la Bottega d’Arte Bianchi di Alessandria e ProposteLab di Cava de’ Tirreni. Parteciperà quest’anno all’edizione 2024 del prestigioso Premio Odisseo del Cdvm ( Club Dirigenti Vendite & Marketing).

 

 

 

 

Mara Martellotta

 

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Sono 24 gli allievi  per il corso di laurea per artista di Circo della Fondazione Cirko Vertigo

Sono 24 gli allievi selezionati per il prossimo anno accademico del corso di laurea triennale per artista di Circo contemporaneo equipollente in DAMS dell’Università della Fondazione Cirko Vertigo. Ventidue entrano al primo anno mentre i restanti due entrano direttamente al secondo anno. I nuovi allievi selezionati per il triennio 2024-26 provengono da 11 Paesi differenti: 11 sono quelli selezionati dall’Italia, gli altri dall’Europa e dal resto del mondo, ovvero Cile, Brasile, Uruguay, Guatemala, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Francia, Finlandia e Austria.

Hanno un’età media di 23 anni e mezzo e si sono candidati con le più svariate discipline di specializzazione, dall’acrodanza al palo cinese, da tessuti, cerchio e corda aerei al filo teso fino alla giocoleria e all’equilibrio sulle mani, alla corda molle e alla scala libera.

Durante il percorso di selezione durato 4 giorni, la commissione esaminatrice ha valutato oltre 70 profili di candidati, di cui più di 50 in presenza e una ventina online. I primi due giorni sono stati caratterizzati dalle prove fisiche, dalle lezioni di teatro, danza, acrodanza e specialità e dai numeri personali. Gli ultimi due giorni dai colloqui personali.

“La commissione d’esame costituita dal direttore generale Paolo Stratta, dalla direttrice pedagogica Silvia Francioni, dalle insegnanti di teatro e danza Luisella Tamietto e Daniela Paci e dal maestro emerito Arian Miluka, oltre che dall’assistente alla pedagogia Fabio Merante – dichiara il direttore Paolo Stratta – si è trovata a operare la scelta più complessa dalla nascita della scuola in questi ultimi 22 anni, ci siamo trovati davanti ad un alto livello tecnico e a giovani con tanta voglia di imparare e crescere professionalmente e artisticamente. In bocca al lupo ai nostri nuovi allievi”.

Fondazione Cirko Vertigo è un polo di formazione universitaria (Laurea triennale equipollente in Dams) e professionale, centro internazionale di creazione e produzione nell’ambito del circo contemporaneo, attivo da oltre 20 anni e con sede in Piemonte a Grugliasco. Dall’anno accademico 2023/24 amplia la sua offerta formativa con una nuova sede a Mondovì, in provincia di Cuneo. Nata nel settembre 2016, la Fondazione Cirko Vertigo eredita il patrimonio di attività, conoscenze, valori maturati dall’Associazione Qanat Arte e Spettacolo, fondata a Torino nel 1999 da Paolo Stratta come prima esperienza italiana di formazione alle arti circensi che non afferisse al circo tradizionale. L’Associazione ha promosso nel 2002 il primo corso di formazione professionale per Artista di circo contemporaneo, a Torino in via provvisoria e poi, dal 2005, nella sede di Grugliasco (che ne è il partner principale), dove mantiene ancora oggi il proprio quartier generale presso il Parco Culturale Le Serre. Nel 2022 il riconoscimento come primo corso di laurea triennale per artista di Circo contemporaneo d’Italia con cui la Fondazione, con la sua Accademia, riconferma la propria vocazione ad essere “hub” creativo e formativo, preparando le giovani promesse del circo contemporaneo all’entrata diretta nel mondo del lavoro grazie alla collaborazione con il Centro nazionale di produzione blucinQue Nice e avviando così un percorso, unico in Italia, in grado di seguire gli artisti nascenti dalla formazione all’ingresso in compagnia o alla creazione e produzione di nuove opere di circo contemporaneo. La direzione è saldamente nelle mani del suo fondatore, Paolo Stratta, mentre la presidenza è affidata a Paolo Verri, manager culturale già direttore di Matera Capitale della Cultura e attuale direttore della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano.

La rassegna dei libri più letti e commentati

Eccoci al consueto appuntamento con i libri più letti e commentati dalla community di Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola dei Libri nel mese di giugno, 2024.

Hanno tenuto banco tre titoli molto recenti, segno che i lettori rimangono attenti alle nuove tendenze della narrativa.

Triste Tigre di Sinno Neige, una cruda e lucida storia di abusi e lotta per la giustizia; La Casa Delle Sirene di Valeria Galante, saga familiare e romanzo storico allo stesso tempo; stesse caratteristiche per  Il cognome delle donne, di Aurora Tamigio, a conferma di come questo genere di narrativa incontri decisamente i gusti del pubblico.

Incontri con gli autori

 

Nel mese di giugno abbiamo intervistato

Chiara Vittorini autrice di Quei Marinai  (Bookabook, 2024), una storia di dipendenza affettiva molto toccante e drammatica.

Federica De Paolis, autrice di Da Parte di Madre  (Feltrinelli, 2024) L’incredibile storia di una madre e una figlia, tra  identità, amore e  inversione di ruoli; Ben Pastor  scrittrice scrittrice italiana naturalizzata statunitense che ha deciso di dare un seguito ideale a I Promessi sposi nel suo ultimo romanzo La Fossa Dei Lupi  (Mondadori).

 

Per questo mese è tutto. Vi invitiamo a seguire Il Passaparola dei libri sui nostri canali sociali e a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

L’isola del libro

Rubrica settimanele a cura di Lura Goria

 

David Nicholls “Tu sei qui” -Neri Pozza- euro 20,00

L’acclamato scrittore inglese (nato a Eastleigh nel 1966) prima di dedicarsi alla narrativa ha studiato per diventare attore ed ha lavorato a lungo per la BBC, realizzato adattamenti shakespeariani e firmato serie di successo. Il suo romanzo “Un giorno” del 2009 è diventato un film con Anne Hathaway e Jim Sturgess.

In “Tu sei qui” tornano i temi cari all’autore e accattivanti per i lettori; amore, amicizia e l’arco di 10 giorni di narrazione. Qui i protagonisti stanno vivendo in pieno la crisi di mezza età.

Michael è un professore di geografia in fase di divorzio, ma ancora innamorato della moglie.

Marnie è una correttrice di bozze ed editor free lance, single dopo alcune deludenti esperienze e il matrimonio con un pessimo soggetto. Ora nel suo futuro il genere maschile non è più contemplato.

Entrambi, dopo essere stati feriti dalla vita e disorientati dal mondo, stanno costruendosi una nuova dimensione, ed hanno scelto una rassicurante solitudine. E Nicholls riesce a narrare perfettamente quella sorta di zona grigia che aleggia tra amore e amicizia, lo fa anche attraverso dialoghi illuminanti sullo stato d’animo dei personaggi.

Un’amica comune li spinge a intraprendere un lungo viaggio, infiniti chilometri zaino in spalla e scarponi ai piedi. Durante il tragitto scopriamo due solitudini e due anime ferite che poco a poco imparano a conoscersi e confrontarsi.

 

 

Julya Malye “Le ragazze della Baleine” -Mondadori- euro 20,00

L’autrice parigina è il nuovo fenomeno letterario francese con al suo attivo 4 romanzi, di cui il primo scritto quando aveva solo 15 anni. In queste pagine esplora anfratti dimenticati dalla storia, con protagoniste alle prese con destini difficili.

Siamo nel 1720 all’ospedale psichiatrico femminile la Salpêtrière dove sono internate donne ai minimi scalini della scala sociale: prostitute, orfane, povere o colpevoli di qualche reato.

La madre superiora, Marguerite Pancatelin, deve selezionarne 90 da caricare sulla nave Baleine per spedirle nella Louisiana dove sposeranno coloni francesi che hanno occupato i territori nel Nuovo Mondo.

Ufficialmente sono volontarie; in realtà vengono selezionate dalla direttrice che le sceglie in parte per sottrarle a pene durissime alle quali sono state condannate magari anche ingiustamente. Altre, invece, chiedono di partire per non separarsi da una compagna.

Partendo dall’elenco dei nomi di queste sventurate, Julia Malye, immagina e traccia il destino di tre di loro che seguiremo oltreoceano dove la loro sorte finirà per compiersi.

Genevieve, denunciata dalla sua padrona e accusata di aver aiutato ad abortire donne disperate. Petronille, di nobili natali ma decaduta e ripudiata dalla famiglia per tutta una serie di motivi che scoprirete leggendo. Charlotte che è stata abbandonata appena nata alla Salpêtrière; è lei a chiedere di partire per non staccarsi dall’amica Étiennette.

Le osserveremo nel periglioso viaggio nel mare gelido dell’Atlantico, a bordo del veliero che durante la lunga traversata diventa la loro casa. Poi nel Nuovo Mondo dove sposeranno uomini disillusi e dovranno fare i conti anche con una natura che vince su tutto.

 

 

Chiara Bianchi “Il canto della fortuna” -Salani- euro 19,00

Il romanzo ripercorre la parabola di vita ascendente di un personaggio unico che ha fatto la storia dell’editoria italiana. E’ Angelo Rizzoli, nato il 31 ottobre 1889, figlio di un povero ciabattino analfabeta che si suiciderà per disperazione. Cresce in un orfanotrofio come “martinitt”, ovvero orfano poverissimo, senza prospettive di futuro.

Ma lui non è semplicemente uno dei tanti miserabili scaraventati in una vita di stenti.

Angelo è fatto di acciaio inossidabile, intelligente sopra la media, ha capacità eccezionali, sviluppa grandi idee, lavora duramente per costruirsi un avvenire diverso, pensa in grande e vola altissimo.

Risparmia lira su lira, azzarda e firma cambiali, fatica notte e giorno e, appena maggiorenne, nel 1912, con un compagno di orfanotrofio, apre una piccola tipografia. E’ solo l’inizio.

La donna che veramente conta nella sua vita è la moglie Annina Marzorati, anche se all’apice del successo le donne lo attireranno sempre molto e lui non è certo tipo da rinunciare alle occasioni che il destino gli mette lungo la strada.

Ma il fulcro della sua esistenza è soprattutto la lungimiranza che lo porta a intravedere l’informazione come la chance del futuro su cui puntare. L’occasione per il grande salto gli si prospetta quando insegue il sogno di diventare editore e acquista 4 testate con bilanci in rosso, di proprietà di Mondadori che vuole disfarsene.

Angelo nel 1927 le compra per 40 mila lire e le trasforma in riviste di punta del mercato italiano. Nelle pagine della biografia si ripercorre la sua avventura umana e imprenditoriale, fatta di giornali, libri e film, in un alternarsi di luci e ombre, inclusa la debolezza per il rovinoso gioco d’azzardo.

Chiara Bianchi ricostruisce anche gli intrecci dei suoi discendenti, e pennella gioie e dolori di una dinastia indimenticabile, con tutte le traversie che l’hanno costellata.

 

 

Josè Maria Eça de Queiroz “I Maia”

-Edizioni Settecolori- euro 28,00

Eça de Queiroz è una sorta di monumento letterario portoghese, autore ottocentesco di stampo realista che amava descrivere il versante periglioso e romantico della vita, e mettere in luce quanto le grandi passioni possano essere dannose.

I Maia” è il dodicesimo libro di una saga scandita da tanti episodi di vita sentimentale. Sottesa a tutta l’opera c’è una sottile e acuta ironia con cui l’autore sottolinea come la società dell’epoca aspirasse alla modernità, facendo però solo ripetuti passi indietro. L’accostamento spontaneo è con il nostro “Gattopardo” e il suo baricentro: le cose devono cambiare per restare esattamente come sono.

Secondo Eça de Queiroz il desiderio di progresso che vibrava a Lisbona, di fatto veniva frenato dall’indolenza insita nella saudade portoghese, scaturita dalla perdita delle colonie e delle ricchezze. La saudade nostalgica di cose possedute e poi perse per sempre.

I Maia” è la storia di tre generazioni e le loro diverse reazioni alle traversie della vita.

Capostipite della dinastia è Alfonso de Maia, uomo vecchio stampo. E’ sposato con una donna di salute malferma e completamente sottomessa ai voleri del marito; adorante nei confronti dell’unico figlio che è riuscita a mettere al mondo, Pedro.

Ma il rampollo è penalizzato dalla fragilità e dalla tendenza all’autodistruzione.

I templari e i vampiri dei Balcani nel castello della Rotta

Non solo templari e fantasmi di cavalieri morti in battaglia, leggende e suggestioni, ma molto di più.

Il castello medievale della Rotta a Moncalieri non finisce di stupire, più passa il tempo e più si infittiscono i misteri che lo circondano. Nuovi studi rilanciano la storia di questo maniero che ci porta anche molto lontano, nelle fredde terre ungheresi e in quelle dei principi di Valacchia e di Transilvania, i famosi Vlad Dracul. Da Moncalieri alla Romania. Abbiamo già scritto su questo castello ricordando storie e favole che volteggiano sullo stato fatiscente dell’edificio nei pressi di Moncalieri che rimanda alla storia dei Templari e poi a quella dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. D’altronde, tra le ipotesi che circolano sull’origine del nome stesso di Moncalieri c’è proprio quella che ritiene che derivi da Monte dei Cavalieri, perché l’antico ponte sul Po fu prima dei Templari e poi dei cavalieri di San Giovanni. Ma ora le vicende della Rotta si arricchiscono di nuovi capitoli grazie alle ricerche di Francesco Lorusso Léon, studioso di storia, archeologia ed esoterismo. Dopo aver scoperto un cunicolo nei pressi del castello, nascosto dalla vegetazione, che potrebbe risalire al medioevo templare, lo storico e artista sostiene che nel maniero sono passati i Cavalieri dell’Ordine del Drago e forse perfino Leonardo da Vinci. L’attenzione dello studioso si è concentrata sul proprietario del castello, Giorgio di Valperga, Gran Priore gerosolimitano, conte di Mazzè, nato nel 1371. Dopo anni di ricerche Lorusso Léon afferma con certezza che Giorgio di Valperga faceva parte dell’Ordine del Drago perché lavorava per Sigismondo di Lussemburgo, fondatore dell’Ordine del Drago, nato per contrastare l’avanzata del sultano ottomano nei Balcani. Era quindi al servizio di Sigismondo di Lussemburgo, re d’Ungheria e imperatore del Sacro Romano Impero, sconfitto in modo disastroso dai Turchi nella battaglia di Nicopoli nel 1396. Per ordine del sovrano il Valperga svolse vari incarichi tra cui quello di presidiare la frontiera con la Valacchia. Forse combatté gli Ottomani a fianco dei principi “vampiri” di Valacchia e Transilvania, i Vlad Dracul, che difendevano l’Europa dall’invasione ottomana, e che avrebbe poi ospitato proprio al castello. Morì sul campo di battaglia contro i turchi nel 1429. Ma la storia della Rotta continua. Dopo la morte del conte di Valperga i suoi successori ingrandirono il castello e alla fine del Quattrocento arrivò Ludovico il Moro, reggente del Ducato di Milano, e le gallerie sotto la residenza, sempre secondo le ricerche di Lorusso, sarebbero state probabilmente progettate da Leonardo da Vinci che in quegli anni lavorava per il suo signore, Ludovico il Moro.
Filippo Re
Nelle foto, Castello della Rotta, Francesco Lorusso Léon, archeologo e storico, conte Giorgio di Valperga

Rock Jazz e dintorni a Torino: Willie Peyote e Nada

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al parco della Tesoriera per “Evergreen Fest”, suona il Cettina Donato Trio.

Mercoledì. A Santa Pelagia con “Paganini Rock…and others stories” il Gnu Quartet rende omaggio a Niccolò Paganini. Per “Evergreen Fest” alla Tesoriera, va in scena  “Love songs in the  dark” , concerto al buio fra musica classica e canzoni dal mondo. Per ImpattoZero Festival all’Arena Manin, tributo a Burt Bacharach da parte di un sestetto jazz . All’Osteria Rabezzana si esibisce Lil Darling in trio per un tributo a Duke Ellington. Per Il Flowers Festival a Collegno, si esibisce Venerus.

Giovedì. Allo Spazio 211 suonano i Bdrmm. Ad inaugurare la rassegna estiva del teatro Concordia di Venaria arriva Nada in duo. Per “Evergreen Fest “ alla Tesoriera tributo a Fred Buscaglione a cura dei Noi Duri 2.0. Per il “Flowers Festival” a Collegno, si esibisce Willie Peyote preceduto da Rose Villain.

Sabato. Al Parco Dora anteprima del Kappa FuturFestival con i danesi WHOMADEWHO.

Domenica. Per “Evergreenfest” alla Tesoriera suona la Distilleria Manouche con un programma Swing e Jazz anni 30 & 40.

Pier Luigi Fuggetta

Torna Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada

Dal 10 al 14 luglio 2024 torna Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada giunto alla XXII edizione, con il suo bagaglio di artisti e spettacoli internazionali pronti a sconvolgere i comuni di Cirié, Mathi, Nole, Fiano, Lanzo, Leinì e Villanova Canavese in Provincia di Torino.

Una invasione pacifica e colorata, come quella raffigurata nel manifesto di questa edizione ispirato al Quarto Stato di Pellizza di Volpedo, che vede protagonisti oltre cento artisti portatori di un messaggio di pace, bellezza, libertà, rispetto dell’ambiente e creatività. Il loro linguaggio è quello delle arti performative, dal circo contemporaneo al teatro di figura, dalla danza moderna alla musica dal vivo. L’arte e lo spettacolo sono valvole di sfogo imprescindibili in momenti difficili in cui il mondo sembra aver perso la propria bussola

Il ricco cartellone propone oltre 90 spettacoli di 21 compagnie, con 5 prime nazionali6 prime regionali e 3 debutti teatrali, distribuite in 5 giornate. Il Festival non è solo questo! Si rinnova infatti la grande festa del territorio che colorerà i comuni che la ospitano con una proposta variegata di eventi collaterali.

Il focus di quest’anno del Festival è sul clown, personaggio senza tempo che quotidianamente aggiorna il proprio linguaggio veicolando messaggi importanti attraverso l’arte della comicità, con un’espressione, la musica o l’acrobatica. Protagonista, tra gli altri, la donna clown messicana Gabriela Munoz che gioca con l’idea della solitudine, l’attesa e il desiderio dell’arrivo di un marito ideale. Novità del 2024 è la sezione è dedicata alle compagnie italiane e straniere che, per vicinanza geografica o motivi logistici legati alla propria tournée, hanno scelto “fermarsi” al festival e proporre i propri spettacoli. Tra le nuove collaborazioni allacciate dal Festival Lunathica è particolarmente autorevole quella con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino i cui giovani talenti sono autori di installazioni artistiche che contribuiranno a decorare gli spazi del Festival in tutti i comuni toccati dal Festival.

Anche quest’anno il Circus Village di Villanova Canavese sarà uno dei centri nevralgici del Festival dove ha sede anche il Ristorante Lunathico: un punto di ritrovo per artisti, operatori del settore e pubblico, completamente plastic-free grazie a CAV CISA (Consorzio Intercomunale di Servizi per l’Ambiente), SIA (Servizi Intercomunali per l’Ambiente) e SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) con un invito a rispettare l’ambiente che ci circonda e a differenziare correttamente i rifiuti.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Soldati uomo libero e scrittore – Regione al via e altro – Omaggio a Puccini – Lettere

Soldati uomo libero e scrittore
Insieme a Valentino Castellani, il Sindaco di Torino molto apprezzato e  da lui votato  a suo tempo nel 1993, ho ricordato on line Mario Soldati a 25 anni dalla sua scomparsa nel 1999. Ha interloquito con me Edoardo Massimo Fiammotto. Non so se siamo riusciti a far rivivere qualcosa di Soldati : per lui parlano i suoi libri, i suoi film, le sue trasmissioni televisive. Credo che Soldati non avrebbe apprezzato la Seconda Repubblica di cui conobbe gli albori dopo aver visto Tangentopoli che lo colpì in modo particolare.
Era un uomo di altri tempi, anche se sempre curioso della modernità e delle novità. Lo ricordo felice nella sua bella villa sul mare di Tellaro dove abbandonava l’ansia del vivere per recuperare la “gioia di vivere “ che è la cifra vera della sua opera. Che differenza tra la noia di vivere di Moravia, il male di vivere di Montale o anche solo il tragico mestiere di vivere di Pavese . Non era una gioia sfrenata ed edonistica quella di Soldati , ma sempre consapevole che nella vita ci sono il bene e il male, senza esagerazioni manichee. Soldati ha quasi interamente attraversato il “secolo breve” senza bruciarsi, come disse lui di Einaudi, l’amico Presidente da lui più  apprezzato anche per il dolcetto oltre che per il fatto di essere uno scienziato. A me manca oggi più che mai Soldati , la sua intelligenza, la sua cultura, la sua indipendenza, la sua signorilità tutta torinese eppure cosmopolita. Ho conosciuto altri scrittori, ma nessuno è confrontabile a lui. Fruttero &Lucentini erano ammiratori di Soldati e lui ricambiava la simpatia verso due uomini liberi.
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Regione al via e altro
La legge elettorale che sancisce che gli assessori devono cedere il loro posto a consiglieri supplenti, mi lasciò perplesso e continua a suscitarmi dei dubbi. Farà piacere a chi ha addebitato a Cirio una scarsa presenza femminile al governo perché entreranno molte donne escluse dal voto in Consiglio regionale. Resta un fatto molto discutibile la guerra intestina al Pd dove la segretaria nazionale minoritaria in Piemonte vuole ottenere attraverso le sue proconsolesse più che la maggioranza, l’amata, vecchia egemonia di gramsciana memoria.
La guerra per bande è  evidente e colpisce anche persone di rilievo come Laura Pompeo. Il Pd andrebbe rifondato: la componente che viene dalla Margherita non può essere cancellata, come sta avvenendo, dalla componente ex PCI che sta prendendosi il partito. Il solo piccolo fatto di aver dedicato la tessera a Berlinguer anziché, ad esempio, a Matteotti, assassinato 100 anni fa, dimostra una legittima scelta che sbilancia il Pd che è sempre meno un partito plurale e sempre di più è  un ircocervo, avrebbe detto Croce,  formato da un partito radicale di massa e un sopravvissuto partito comunista che stenta ancora  a comprendere l’esperienza storica del socialismo democratico europeo, l’unico storicamente importante. Per non parlare dei laici che non ci sono più e dei cattolici che sono una sorta di riserva indiana.
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Omaggio a Puccini
Lucca,  città di Puccini e di Pannunzio, ha onorato con un grande concerto diretto da Riccardo Muti Giacomo Puccini il piu grande musicista italiano dopo Verdi, nel centenario della morte. La sua è una musica sublime senza tempo che continua a coinvolgere e commuovere. Il ministero per la cultura si e’ impegnato a fondo per dare valore internazionale all’evento musicale trasmesso in mondovisione. Peccato che ho dovuto seguire in Tv perché non sono in condizioni fisiche di recarmi a Lucca dove ero stato invitato. Se pensiamo che qualche fazioso bollo’ di fascismo Puccini per l’Inno a Roma , abbiamo chiaro l’inquinamento ideologico giunto a lambire anche il campo musicale. L’arte e soprattutto la musica ha un valore universale e non conosce i miseri confini delle ideologie novecentesche ormai tramontate, come prevedeva Lucio Colletti
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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
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L’ammutinamento delle  studentesse veneziane
Le tre studentesse veneziane che hanno fatto scena muta alla Maturità per protesta per il voto avuto nel Greco scritto. Il fatto che non siano state sanzionate disciplinarmente , anzi siano state promosse la dice lunga sulla crisi della scuola italiana giunta al collasso.   Enzo Pezzati
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Concordo con Lei. La scuola italiana non si è più ripresa dal ‘68 e con bassi e piccoli alti  illusori si è trascinata fino ad oggi. Anche le forme sono state questa volta  travolte. E il fatto che le televisioni intervistino le tre “grazie” veneziane  come delle eroine è  davvero il segno dei tempi.
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La confessione e il Papa
Ho ascoltato il pezzo di una intervista  a Papa  Francesco che invita i confessori a perdonare i peccati senza indagare  i fedeli e farli soffrire. Dio comprende e perdona . Mi sembra una posizione che annulli il Sacramento della confessione fondata sul pentimento sincero e sul proposito di non più peccare. Anche qui: “Ma chi sono io per …”     Elda Tripodi
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Lei è troppo severa con il Papa sul Sacramento della Confessione anche  detta della riconciliazione. Io sono stato anni lontano da quel Sacramento proprio per i motivi addotti dal Papa. Ma forse sbaglio e ha ragione Lei perché su queste materie non ho una competenza adeguata. Certo inginocchiarsi e raccontare le proprie  peggiori meschinità davanti ad un uomo è cosa difficile e provoca disagio. Credo che l’invito di Francesco si riferisca a questa situazione che è reale.

Maria Nicola vincitrice del Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione

Nicola è la traduttrice del romanzo Le pianure di Federico Falco (Sur). 
La terza edizione del Premio è stata dedicata alla lingua-ispano americana.

È Maria Nicola la vincitrice della terza edizione del Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione, traduttrice del romanzo Le pianure dell’argentino Federico Falco, edito in Italia dalla casa editrice Sur. Realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno e l’Università degli Studi di Torino, per l’edizione 2024 si è stabilito di dedicare il premio alla lingua ispano-americana.

 

Spiegano le esperte Monica Bedana, Gina Maneri e Vittoria Martinetto, che in questa terza edizione compongono la Giuria specialistica, motivando l’assegnazione del Premio: “La traduttrice si è distinta per una resa stilistica di grande sensibilità ed eleganza, trovando, nell’assoluto rispetto del dettato dell’autore, le soluzioni più idonee a restituire un testo ricco di tecnicismi e di elaborate descrizioni di ambito naturalistico. La lingua italiana che ne risulta è cristallina, mai intorbidita – nelle costruzioni sintattiche o nelle scelte lessicali – da sedimenti della lingua di partenza. Lealtà verso il testo originale e fruibilità da parte dei lettori trovano dunque, in questa traduzione, un felice punto d’incontro, ed evidenziano la piena aderenza della traduttrice all’intima cifra stilistica di Federico Falco. La qualità di questo lavoro è un’ulteriore conferma della lunga e solida traiettoria professionale di Maria Nicola, che da decenni contribuisce alla diffusione delle letterature in lingua spagnola in Italia anche con la sua fervida curiosità intellettuale”.

In una prima fase, i testi finalisti sono stati selezionati dalla Giuria stabile, composta da Anna Battaglia, Melita Cataldi, Mario Marchetti, Antonietta Pastore.

 

Gli altri  finalisti in gara sono stati Alberto Bile Spadaccini con Il Gran Burundún-Burundá è morto di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con Lutto di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Raul Schenardi con Fra le tue dita gelate di Francisco Tario (Messico, edito da Safarà) e Giulia Zavagna con Chiamatemi Cassandra di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).

 

La cerimonia di premiazione si è tenuta al Castello di Perno, nel cuore delle Langhe. In questa occasione le traduttrici, i traduttori e i giurati del Premio sono stati coinvolti in una tavola rotonda coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, alla presenza di un pubblico curioso e attento, tra cui un gruppo di studenti di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, che hanno interagito e si sono confrontati con gli esperti.

 

Le esperte di lingua ispano-americana contemporanea, che in questa terza edizione compongono la Giuria specialistica, sono Monica Bedana, che dal 2017 dirige la sede italiana della Scuola dell’Università di Salamanca a Torino, Gina Maneri, traduttrice e insegnante presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano, e Vittoria Martinetto, insegnante di Lingua e Letterature Ispanoamericane all’Università di Torino, a cui si devono le traduzioni di alcune delle opere, tra gli altri, di Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar e Jorge Luis Borges.

 

Il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, è realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno e l’Università degli Studi di Torino, con il contributo e sostegno di Comune di Monforte d’Alba, il sostegno di Banca d’Alba e Fondazione CRT e con il patrocinio di Confindustria Cuneo e Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo.

 

La Fondazione Bottari Lattes.

La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (CN), dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes (1923-2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Mario Lattes è stato un testimone lucido e anticonformista, artista di respiro internazionale, cui va il merito della diffusione in Italia di pittori e autori stranieri di grande valore. Fu direttore dell’omonima casa editrice, fondata dal nonno nel 1893, per lungo tempo punto di riferimento della scuola italiana. Tra le pubblicazioni scolastiche realizzate si ricorda l’antologia La biblioteca illustrata con i disegni di Mario Lattes per gli studenti delle scuole medie. La Fondazione Bottari Lattes non ha scopo di lucro. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: il Premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, mostre di arte e fotografia, i progetti per le scuole come Vivolibro, i convegni. La sede della Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16, Monforte d’Alba) conserva la Biblioteca Mario Lattes, l’Archivio delle carte di Mario Lattes e di altri fondi documentali in possesso della Fondazione e la pinacoteca Mario e Caterina Lattes, che fa parte nella rete degli Istituti Culturali piemontesi. Nel 2017 la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa, come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni e iniziative portati avanti nel capoluogo piemontese. Nel 2023 ricorre il centenario dalla nascita di Mario Lattes.