XVIII edizione
Dal 30 ottobre al 3 novembre
“Possiamo immaginare un futuro in cui i materiali naturali e sostenibili come il legno o il marmo si integrino con tecnologie avanzate e diventino parte della nostra realtà tecnologica quotidiana?”: a porsi la domanda (assolutamente plausibile e comprensibile in tempi di esasperante e visionaria digitalizzazione) è lo scrittore di “fantascienza” americano (dal 2007 residente a Torino) Bruce Sterling, direttore artistico di “Share Festival”, appuntamento organizzato dall’Associazione “The Sharing” e di riferimento importante per l’arte e la cultura digitale, che a Torino (negli ex spazi industriali, condivisi anche quest’anno con “Paratissima”, delle “Palazzine Uffici” di corso Mortara 24) celebra la sua XVIII edizione, con il tema “ALL-Natural”, tesa ad esplorare in maniera creativa il dialogo fra “ambiente” e “nuove tecnologie”.
L’appuntamento è da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre, cinque giorni in cui il Festival offrirà un ricco programma di esposizioni, dibattiti e visioni di “opere innovative”, realizzate attraverso la fusione di “natura” e “tecnologia”, trasformando la città in un vero e proprio “laboratorio creativo” all’avanguardia. Come testimonia anche l’opera, allocata a completamento dell’edizione 2024, presso l’“Environment Park” di via Livorno 60, “Cristallo di Luce” (installazione di vetro e acciaio, alta sette metri, che, grazie a pannelli fotovoltaici, riesce a caricare energia per la comunità) dello scultore torinese Diego Scroppo.
Come da tradizione, cuore del Festival sarà la mostra dedicata alla sedicesima edizione dello “Share Prize”, che premierà le migliori opere selezionate tra oltre 300 candidature internazionali. Le sei opere finaliste (fra cui le due riportate nelle immagini fotografiche a corredo del testo) esplorano le interazioni tra “natura” e “tecnologia” e saranno esposte per tutta la durata del Festival. La Giuria composta da Bruce Sterling, Jasmina Tešanović, Chiara Garibaldi, Silvia Casolari e Antonio Rollo annuncerà l’opera vincitrice mercoledì 30 ottobre.
La sezione “Artmaker Gallery” presenterà tre opere realizzate nell’ambito del laboratorio hi-tech “Artmaker”, offrendo uno sguardo approfondito sul rapporto tra “arte” e “tecnologia”. Le opere, nate dal progetto “ALL-Natural”, includono “In circuito”, video di “Apotropia” (Antonella Mignone e Cristiano Panepuccia, performer e video maker romani), “Stammi vicino” del musicista e sound designer torinese Fabio Battistetti e “Cercavo te nelle stelle” dell’illustratrice e grafica torinese (residente a Bruxelles) Laura Viale.
Grazie alla collaborazione con l’“Accademia Albertina di Belle Arti” di Torino, la sezione “Share Campus” offrirà, inoltre, una sezione didattica incentrata sul tema dell’“estinzione delle specie animali non umane”. Gli studenti dell’Accademia, sotto la guida della professoressa Ajani, presenteranno un’esperienza “in realtà aumentata” che inviterà il pubblico a riflettere su questi temi di urgente attualità.
Progetto Speciale: “Il Versificatore”
L’edizione 2024 del Festival vedrà, infine, il ritorno de “Il Versificatore”, un progetto ispirato al racconto fantascientifico di Primo Levi, che riflette sulle “implicazioni etiche” dell’automazione nella produzione letteraria, oggi più che mai attuale con l’avvento dell’“intelligenza artificiale”. Il modello del “Versificatore”, realizzato da Bruce Sterling, sarà esposto durante il Festival.
Nel racconto “Il Versificatore”, inserito da Primo Levi fra i 15 raccolti in “Storie Naturali” pubblicato, sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila, nel 1966, il celebre scrittore torinese (superstite e straordinario cantore dell’Olocausto, chimico di professione) immaginava l’avvento di una macchina scientifica capace di comporre niente meno che poesie. Ebbene, se la storia, negli anni Sessanta, poteva risultare quanto meno bislacca, oggi ci fa proprio trasalire poiché la vediamo avverarsi nella tecnologia di “ChatGPT – Generative Pretrained Transformer” (inventata da Sam Altman, uno dei nomi più conosciuti nel mondo digitale e delle nuove tecnologie, oggi fra gli imprenditori di maggior successo al mondo) capace addirittura di scrivere non solo una poesia, ma un intero libro. Levi profeta, dunque? Chi lo sa? Certo è che il suo talento fu riconosciuto appieno e le sue “Storie Naturali”vinsero nel ’67 il prestigioso “Premio Bagutta”.
Per info su orari, programma dettagliato e biglietti: www.toshareproject.it
Gianni Milani
Nelle foto:
– Shin Jina: “The skin of a tree”
– Ziyao Lin: “Love letters without recipient”