Cosa succede in città- Pagina 442

Per la prima volta arriva la Doll Therapy

Dopo la Pet Therapy, ora alla Città della Salute di Torino sbarca la Doll Therapy. La terapia della bambola sarà utilizzata per la prima volta sui pazienti affetti da demenze, presso la Geriatria dell’ospedale Molinette

L’aumento della popolazione anziana e dei problemi legati all’invecchiamento ha colto impreparati tanto le famiglie quanto le strutture preposte agli interventi socio-sanitari: la popolazione italiana dal 2001 al 2011, ha subito un forte incremento demografico, crescendo di più di due milioni di unità, grazie al miglioramento della spettanza e della qualità della vita. Secondo le stime dell’Istat (Rapporto annuale 2017) se nel 2001 gli ultrasessantacinquenni costituivano circa il 18% della popolazione, oggi raggiungono il 22% del totale e nel 2043 oltrepasseranno il 32%. L’aumento della spettanza di vita media ha portato con sé una maggior diffusione delle patologie associate all’invecchiamento. Tra queste la diffusione delle demenze si presenta come un fenomeno sociale drammatico che incide pesantemente sulla vita del singolo malato e della sua rete familiare. L’Alzheimer’s Disease International ha stimato a livello mondiale per il 2017 quasi 10 milioni di nuovi casi di demenza all’anno (di cui circa 5 di Alzheimer), cioè un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Si tratta di una crescita che porterà ad una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. I numeri di questa “epidemia” parlano chiaro e si traducono in costi sia sociali che economici estremamente rilevanti. I costi diretti dell’assistenza in Italia ammontano ad oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie. Nel nostro Paese sono 1,2 milioni le persone affette da demenza.

La limitata efficacia delle terapie farmacologiche e la plasticità del cervello umano sono le ragioni più importanti del crescente interesse per le terapie non farmacologiche come ad esempio la “Doll Therapy” o “Terapia della Bambola”.

L’utilizzo della “Doll therapy” nasce in Svezia dall’idea di Britt Marie Egedius Jakobsson, psicoterapeuta, che ha utilizzato la bambola per stimolare l’empatia e le emozioni del proprio figlio affetto da autismo. Da quel momento in poi, e con uno sviluppo sempre maggiore, le bambole dedicate alla terapia come le “Empathy Doll” diventano in tutta Europa un oggetto simbolo nella relazione di aiuto. Esse verranno usate per stimolare l’emotività e l’empatia di bambini ed adulti e successivamente come elemento di cura e terapia per i malati di demenza.

Vari studi hanno dimostrato che la “Terapia della Bambola” può essere utilizzata sia con persone che hanno problemi del comportamento, che in situazioni di ansia, agitazione o al contrario depressione ed apatia, per incentivare la relazione e per contenere gli sbalzi d’umore.

La terapia della bambola è un trattamento di tipo non farmacologico che viene applicato in area geriatrica per il trattamento dei disturbi comportamentali nella persona affetta da demenza. Le sue azioni possono realizzarsi sia a livello preventivo che di cura, attraverso il supporto alla salute che può derivare da alcuni benefici dell’intervento organizzato sistematicamente e professionalmente, quali:

  • la modulazione di stati d’ansia e di agitazione e delle loro manifestazioni sintomatiche come aggressività, insonnia, apatia o wandering;
  • la conseguente possibilità di ridurre sensibilmente il ricorso ai sedativi;
  • la riduzione di condizioni di apatia e depressione caratterizzata da disinteresse ed inattività totale;
  • la capacità di rispondere ai bisogni emotivi-affettivi che, malgrado il deterioramento cognitivo, rimangono presenti ma non sono più soddisfatti come in età precedenti;
  • la possibilità di ostacolare il deterioramento di alcuni abilità cognitive e di sostenere l’utilizzo di prassi motorie che fungono da stimolo delle abilità residue.

A partire dall’osservazione delle potenzialità di questa terapia, essa può essere considerata un metodo integrativo, piuttosto che alternativo, ma anche uno strumento di riabilitazione in grado di aiutare a ridurre e compensare le compromissioni funzionali degenerative.

Dati preliminari dimostrano come, nei pazienti dementi degenti in RSA, la terapia con la bambola sia stata utile nel ridurre i sintomi di aggressività ed il carico infermieristico in pazienti lungodegenti con effetti migliori dell’approccio farmacologico tradizionale nel sedare i pazienti agitati senza avere effetti collaterali.

Grazie ad una donazione liberale del Distretto LEO 108 sarà possibile attivare tale terapia anche nei pazienti dementi ricoverati presso il reparto di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’Osso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Giancarlo Isaia).

Il Distretto LEO ha accolto favorevolmente il progetto sulla “Doll therapy” in pazienti acuti, presentato dalla dottoressa Patrizia D’Amelio (Ricercatore universitario presso la suddetta struttura) e donerà 6 bambole Empathy Dolls al reparto, la cui consegna avrà luogo il 4 maggio alle ore 14,30, presso l’aula Fabris (Reparto di Geriatria – I° piano) e sarà preceduta da un’introduzione sul significato clinico della terapia tenuta dalla dottoressa D’Amelio.

 

Carignano primo teatro “green” d’Italia

Il Teatro Carignano  di Torino  ha scelto di diventare il primo teatro green d’Italia.  Un obiettivo di grande attenzione alla sostenibilità – fortemente voluto da Lamberto Vallarino Gancia ,Presidente del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale  – raggiunto grazie alla tecnologia della startup torinese Enerbrain  che, in soli pochi giorni, ha installato un nuovo sistema di gestione energetica.  Sono stati inseriti nel teatro 14 sensori ambientali e 9 attuatori che affiancano, senza sostituirli, gli impianti di climatizzazione esistenti la cui programmazione viene affinata continuamente grazie a un algoritmo di machine learning e controllato in tempo reale dalla apposita app.  Il risultato è un taglio dei consumi del 23%  e una riduzione di emissioni nell’ambiente che entro l’estate raggiungerà le 15 tonnellate di CO 2   e corrisponde ad aver fatto crescere in 1 anno 99 alberi.  Un miglioramento tangibile anche per il benessere degli spettatori che affollano gli spettacoli del Carignano, e che potranno contare su qualità dell’aria e temperatura ideali in tutte le stagione e in ogni zona del teatro: dalla platea alla galleria.  Nel foyer del Carignano uno schermo comunicherà al pubblico in tempo reale la percentuale di risparmio energetico, ma anche le tonnellate di CO 2  non immesse nell’ambiente e il numero di alberi salvati. 

OGGI E’ LA DOMENICA PER LA SOSTENIBILITÀ

Il 29 aprile è la terza domenica ecologica del 2018, delle nove, durante l’anno, dedicate alla sostenibilità ambientale, promosse per stimolare un cambiamento nelle abitudini individuali e nel modo di vivere in città. Le “domeniche“ promuovono la cittadinanza attiva e intendono far crescere la coscienza ambientale.  Domenica il centro storico cittadino, chiuso al traffico veicolare dalle ore 10 alle ore 18 entro i confini della Ztl centrale, diventerà uno spazio aperto e vivibile.  L’area sottoposta al blocco e le abituali esenzioni per particolari categorie di cittadini e di veicoli sono indicate dall’ordinanza apposita.

Per un giorno Torino capitale dell’intelligenza

Una giornata aperta a tutti, organizzata da Mensa Italia con il sostegno della Fondazione CRT, per scoprire e “giocare” con l’intelligenza

 Domenica 29 aprile Torino diventerà capitale dell’intelligenza per un giorno, in occasione dell’iniziativa “Torino città intelligente“, realizzata dal Mensa Italia, la più grande associazione ad alto QI riconosciuta nel mondo (oltre 121mila soci), con il sostegno della Fondazione CRT. Dalle ore 9.30 alle ore 20, alla Scuola Holden (piazza Borgo Dora, 49), si terranno una serie di attività per scoprire l’intelligenza in tutte le sue sfaccettature: conferenze su tematiche attuali (quali intelligenza e benessere, intelligenza criminale e artificiale), workshop per sfidare la propria mente cimentandosi in enigmi, giochi e quiz e la “fiera dell’intelligenza” per entrare in contatto con oltre 20 associazioni del territorio che si occupano della ricerca, di disturbi dell’apprendimento o di sviluppo delle competenze nei bambini. La Fondazione CRT, che da sempre scommette sui giovani talenti offrendo loro importanti opportunità di formazione e crescita, sostiene le iniziative che, come questa, mettono al centro lo scambio di idee e la valorizzazione delle capacità individuali come fattori chiave per contribuire allo sviluppo della società nel suo complesso. Durante la giornata sarà anche possibile sostenere il test psicometrico di selezione per il Mensa Italia, associazione nata per incoraggiare e scoprire l’intelligenza umana, che ha scelto Torino come location per il proprio XXXV Convegno nazionale, in ragione delle profonde trasformazioni degli ultimi decenni per passare da città dell’industria a città della cultura e dell’innovazione. “Torino città intelligente” è un’iniziativa patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Città Metropolitana, con il contributo della Fondazione CRT; l’entrata è gratuita e aperta a tutti. Informazioni e modalità di prenotazione sul sito https://torinocittaintelligente.it/.

Verso il Salone del Libro: anno della rinascita?

La rinascita del Salone del Libro di Torino riparte dal Sermig dove è stata presentata la 31a edizione. Rispetto agli altri anni, una sede inconsueta, ma come ha illustrato uno dei relatori, motivata dal desiderio di coniugare “Cultura e fratellanza, le diversità che sono ricchezza”

Dicevamo scelta inconsueta, ma anche coraggiosa, perché ad un passante che percorreva il viale del Lungo Dora per arrivare al Sermig è stata chiesta una “donazione” di duemila euro da una coppia di figuri; mille euro per l’uomo e mille per la sua compagna. Probabilmente solo una battuta “infelice, da scherzo idiota” perché non è poi successo nulla e nemmeno hanno avuto soldi. Per contro ,se si fosse abbinato l’eventuale fattaccio con Il Salone come sarebbero schizzati gli ascolti? Noi siamo dell’idea che prevenire è meglio che punire, ma qualche telecamera in più non farebbe male alla vivibilità. Dicevamo il Salone della rinascita, della ripartenza, della speranza e fiducia, da parte delle maestranze che devono ancora prendere lo stipendio e quindi lavorano sulla “fiducia” e delle tante imprese che aspettano di essere pagate dal commissario liquidatore che deve ancora avviare le sue funzioni. Intanto il fermate il mondo che voglio scendere non regge e un doppio binario è indispensabile, uno per pagare quasi tutto il pregresso (tanto), l’altro per promuovere e realizzare il Salone della ripartenza. Più stand del passato, più ospiti, tantissimi eventi, un premio Pulitzer atteso a Torino. Poiché la conferenza è stata al Sermig, è calzante l’aforisma del teologo svizzero Karl Barth: “nessuno può tornare indietro e incominciare un nuovo inizio, ma chiunque può partire oggi e creare un nuovo finale”. Per il nuovo Salone ci auguriamo tutti che sia un nuovo inizio anche attento alla gestione finanziaria e colmo di frutti. Ospite la Francia, a Torino è atteso alla kermesse anche uno dei vincitori del Premio Pulitzer sezione Fiction (narrativa) Andrew Sean Greer autore di Less.Ma al Salone ci sono tantissimi altri autori e tante Tavole rotonde con argomenti interessanti e, per l’ennesimo appuntamento con il Salone del Libro, Solstizio d’Estate presenta il suo Concorso Internazionale il Bosco Stregato, quest’anno dedicato a Giovanni Arpino scrittore braidese di cui un romanzo” Il Buio e il miele” è diventato famoso con la fiction “Profumo di Donna” (Scent of a Woman nella versione inglese). Nella locandina dedicata a Profumo di Donna un carboncino della pittrice albese Nicolle Tomaino . Ci saranno inoltre due tavole rotonde, una di seguito all’altra con inizio alle 10.30 e termine alle 12.00.Luisa Agricola, per la Biblioteca Civica Giovanni Arpino, ricorderà lo scrittore braidese.La prima parte ha per titolo “Creature sotto la Luna. Tra mito e realtà. La seconda “Sfumature di Giallo” in cui ci sarà un duetto appassionante e scoppiettante tra lo psicologo forense Alessandro Meluzzi che svilupperà “Dei delitti e delle pene” e l’investigatore criminologo Biagio Fabrizio Carillo con il tema Realtà e Fantasia, entrambi reduci dal recente successo di Torino Crime Festival. Citando Cesare Beccaria: ” Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi siano chiare, semplici e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle e nessuna parte di essa sia impiegata a distruggerle”. In particolare lo psicologo forense Alessandro Meluzzi cercherà una sintesi, un compromesso tra la certezza della pena per il reato commesso e la sua equità. Pena, però ci deve essere. Biagio Fabrizio Carillo ci intrigherà, con la Saga di Lola e con altri spunti sulla realtà che spesso supera la finzione e che l’investigatore criminologo conosce bene per via della sua professione nell’Arma dei Carabinieri. Rossella Magliano, grafica pubblicitaria, parlerà di “Il valore del Segno grafico nell’era dei nativi digitali. La trasformazione digitale è in continuo divenire e si ridisegnano i processi anche all’interno delle aziende e delle Scuole. Alessandro Casareto accennerà alle curiosità dell’arte del Dadaismo mentre Franco Andreoni ci diletterà con la storia del giallista Friedrich Glauser. L’iniziativa rientra nella Campagna Il Maggio dei Libri e lettrici saranno Elettra Palmirani e Giulia Manfieri. Salone al Lingotto, ma anche “Fuori Salone” alla nuova cattedrale post moderna dell’Arte contemporanea delle OGR e della musica di Torino e al Castello di RIvoli.

Tommaso Lo Russo

 

Primavera di sport a piazza d’armi

 Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito organizza quest’anno tre eventi sportivi inseriti nel calendario della “Primavera di Sport a Piazza d’Armi”. Si partesabato 5 maggio con l’ormai tradizionale “Trofeo Sportivo Scuola di Applicazione” giunto alla decima edizione, una vera e propria miniolimpiade che vedrà gli Ufficiali della Scuola di Applicazione dell’Esercito confrontarsi in diverse discipline sportive con le rappresentative di atleti civili e di altre Forze armate e Corpi Armati dello Stato: Pentathlon, Rugby, Mountain Bike, Scherma, Judo, Pallavolo, Pugilato, Equitazione, Staffetta Nuoto 12×50, Torneo di Pallanuoto, Corsa Campestre, Staffetta 4×100 – 12×400, Tiro Sportivo, Tiro alla Fune,e CAGSM (un percorso volto ad addestrare i militari ad operare e muovere in presenza di ostacoli).  Le gare si svolgeranno presso il Centro Sportivo Militare “Cap. Porcelli” (Piazza d’Armi Corso G. Ferraris 200), con inizio delle gare alle 09.00 e termine alle 17.30.L’ingresso è gratuito e i più piccoli potranno trascorrere una giornata all’aria aperta nel cuore della città divertendosi con le attività e i giochi per bambini curati dalla Sezione Torinese dell’Associazione Nazionale Alpini. Nei giorni 18-19-20 maggio avrà luogo il “Concorso Ippico Nazionale A “Memorial Federigo Caprilli”. Le gare si svolgeranno presso il Centro Sportivo Militare “Cap. Porcelli” (Piazza d’Armi Corso G. Ferraris 200), con inizio alle 09.00 e termine alle 17.00. Si conclude Il 27 maggio con la manifestazione podistica non competitiva “3^ Correndo nelle Caserme”. Dieci chilometri di tracciato cittadino con partenza e arrivo presso il Centro Sportivo Militare “Capitano N. Porcelli”, percorso che apre le porte ai cittadini di sei storiche Caserme Torinesi: la “Morelli di Popolo” sede del Reparto Supporti della Scuola di Applicazione dell’Esercito, il cortile dello storico Palazzo Arsenale sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la “Monte Grappa” sede della gloriosa Brigata Alpina Taurinense, la “Caserma Cernaia” sede della Scuola Allievi Carabinieri, la “Caserma Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta” sede del Comando Regionale Piemonte della Guardia di Finanza e la “Caserma Riberi” sede Polo alloggiativo del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Un mese di sana competizione sportiva con gli Ufficiali della Scuola di Applicazione dell’Esercito che partecipando alle più significative manifestazioni sportive del territorio, consolida l’immagine di una istituzione impegnata nella divulgazione dei fondamentali valori etici e di solidarietà ed assume particolare significato anche alla luce del ruolo centrale della preparazione fisica nel percorso formativo degli Ufficiali. Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito presiede alla formazione di base e avanzata del personale appartenente ai diversi ruoli e categorie della Forza Armata. Ha alle proprie dipendenze l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, le Scuole militari “Nunziatella” di Napoli e “Teuliè” di Milano, la Scuola Lingue Estere dell’Esercito di Perugia, l’80° Reggimento Addestramento Volontari “ROMA” di Cassino ed il Centro Studi Post Conflict Operations di Torino.

Madonna del Pilone, 25 Aprile 1945

“A jé i partigia-n ch’a rivo”

La sera del 24 aprile 1945 si udì distintamente una raffica di mitra e tutti a Madonna del Pilone capirono che erano arrivati i partigiani. La gente che si trovava fuori casa a far due chiacchiere, approfittando dei primi tepori primaverili, preferì rientrare senza attendere il coprifuoco. Non si trattava della solita incursione notturna, i tempi apparivano maturi per un’azione armata più decisa. Alcuni giorni prima aveva transitato lungo il Po la guarnigione repubblichina. Si stava ritirando, facendo un gran polverone, lasciandosi dietro un silenzio pieno di sollievo. Il presagio della fine.

 

Da Borgata Rosa, fino all’inizio della strada per Superga, era tutto un susseguirsi di prati e campi. I binari del tram passavano al centro di Corso Casale e proseguivano tra curve e saliscendi sino a Gassino. La Madonna del Pilone possedeva ancora le sue piole e qualche locale di lusso: il Muletto, Goffi, Cucco. In fondo a Strada Valpiana si trovavano posizionati i cannoni della contraerea. Nel Velodromo avevano stazionato per un po’ i tedeschi, nessuno aveva capito bene cosa ci facessero. Il parroco era don Luigi Corgiatti, detto Barba Vigio, antifascista tosto, uno che diceva pane al pane e vino al vino. Ma nel quartiere si agitavano da tempo fermenti di libertà, con quegli operai, quelle tessitrici, i tranvieri, gli studenti. C’erano socialisti, anarchici, liberi pensatori, qualche sindacalista cattolico. Clandestinamente operava anche un CLN che si riuniva nella società di mutuo soccorso De Amicis.

 

Il 25 mattina si respirava un’aria insolita. I volti della gente apparivano stupefatti, increduli. A jé i partigia-n ch’a rivo. Il comandante Alì, Bill, Pieri-n, Ceco ‘l Matt, Gigi, Tom. Qualcuno di loro aveva un atteggiamento sbruffone, altri ostentavano sorrisi temerari. Erano giovani e forti, audaci e imprudenti. Portavano capelli incolti, barba lunga, probabilmente non mandavano un buon odore. Quasi nessuno indossava una divisa riconoscibile ma tutti imbracciavano un’arma. Del loro coraggio arrivava voce da sopra le colline. Cinzano, Sciolze, Bardassano, nei boschi fino a Pino Torinese: stavano combattendo l’ultima battaglia e, pareva impossibile, la vincevano. Tirandosi su le brache di tela, i bambini li guardavano con invidia. Le donne portavano la mano a visiera sulla fronte e avevano lo sguardo preoccupato. Quanti morti ancora?

 

Ad attendere i partigiani c’erano le macerie del bombardamento a tappeto avvenuto nella notte del 13 luglio ’43. Una striscia di distruzione tagliava il quartiere da Sassi alla barriera di Casale, lungo corso Quintino Sella, il monte dei Cappuccini fin verso Cavoretto. Un solco di morte che il 26 aprile la Brigata Monferrato percorse con il suo carro armato catturato ai repubblichini, per liberare questa parte di città che sembrava campagna. Non fu subito festa, non era ancora giunto il tempo dei fiori sui balconi e delle piazze imbandierate. Si sparava ancora, i cecchini stavano in agguato sui tetti, la gente aveva paura e non usciva di casa. Solo il 6 maggio Torino sarebbe stata finalmente libera.

 

Partigiani. A più di settant’anni non rimane che una parola a definire l’epopea di quel movimento di resistenza popolare che si oppose al nazifascismo. Molti nomi sono stati incisi sulle lapidi in quei giorni, altri di loro se ne sono andati nei decenni successivi. Quei pochi che sono rimasti, però, raccontano i combattenti che erano con un filo di voce e immutato orgoglio. A dispetto di quanti sminuiscono o negano per ignoranza o malafede, i loro ideali non si riferiscono a una stagione ormai conclusa ma ci riguardano ancora oggi. I partigiani non erano ideologi né rivoluzionari, avevano idee semplici e ben chiare: aspiravano alla libertà, ne conoscevano il prezzo e seppero conquistarla con le proprie forze. Spetta a noi difenderla con la consapevolezza che non è stata acquisita una volta per tutte, come un bene ricevuto in eredità, ma va costruita quotidianamente e senza sosta.

 Paolo Maria Iraldi

 

«Mirafiori raccontata da noi»

Sarà presentato il 25 aprile a Torino il documentario «Mirafiori raccontata da noi», realizzato da 23 alunni della quinta A dell’Istituto Primo Levi di Torino, all’interno di un percorso di alternanza scuola lavoro promosso dall’Associazione YEPP Italia, in collaborazione con l’Associazione Centro X 100 e l’Istituto Primo Levi, e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando IntreCCCi. Alla realizzazione del progetto, nato con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo, scambio e conoscenza reciproca fra anziani e giovani del quartiere Mirafiori, hanno contribuito il Comune di Torino tramite ITER, il progetto MiraDOC e la Casa nel Parco-Fondazione Mirafiori. La proiezione si svolgerà alle ore 21.00, nella Casa nel Parco (Via Modesto Panetti 1, Mirafiori Sud) in occasione dell’evento “Welcome: libertà e resistenza. Una ricorrenza speciale come lente per osservare la realtà di oggi”.

ALLA CASERMA AMIONE “LA CITTADELLA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI”

Discussa in commissione Urbanistica presieduta da Damiano Carretto, la variante che prevede la trasformazione delle caserme Amione, in piazza Rivoli e Dabormida, in corso Unione Sovietica.

Il provvedimento, già approvato nelle scorse settimane dalla Giunta e che sarà votato lunedì dal Consiglio comunale, è stato illustrato dal vice sindaco Guido Montanari. La caserma Amione ospiterà la “Cittadella delle pubbliche amministrazioni”. Gli uffici dello Stato presenti in Torino, (circa 1200 persone), troveranno sede in quel luogo, dopo la realizzazione di nuove strutture edilizie al posto dei capannoni che oggi ospitano il museo di Artiglieria. Il progetto di trasformazione, che prevede tuttavia la salvaguardia della facciata, tutelata dai Beni Culturali e del Paesaggio, sarà affidato ad un concorso internazionale. Con questo provvedimento si darebbe seguito al protocollo di intesa sottoscritto lo scorso anno tra la Città, i Ministeri della Difesa e dei Beni culturali e Agenzia del Demanio. Il valore complessivo dell’investimento si aggira intorno ai 100 milioni. La riqualificazione della caserma Amione sarà a carico dell’Agenzia del Demanio e si avvarrà della linea di metropolitana e delle altre linee di mezzi pubblici esistenti oltre che di nuove vie di comunicazione pedonali e ciclabili. Alla caserma Dabormida, invece, sarà invece trasferito il museo di Artiglieria, oggi nella caserma di piazza Rivoli.

Un fiore per la ricerca

AICG sostiene AIRC e  la ricerca sul cancro con la margherita solidale italiana 100%

Ultimi giorni per acquistare le margherite solidali: prosegue infatti fino al 25 aprile l’iniziativa «MARGHERITA per AIRC» grazie alla quale AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) e i suoi associati, da sempre sensibili alle tematiche sociali e alle iniziative benefiche, rinnovano il supporto ad AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) a sostegno della ricerca oncologica. In provincia di Torino partecipano all’iniziativa Crespo Garden a Roletto, Daveli Garden Center a Carmagnola, Garden Center La Serre di Piobesi Torinese, Peraga (Mercenasco), Hortilus e Vivai a Colleretto Giacosa, Viridea a Collegno e Settimo Torinese. Sono quest’anno più di 70 i centri giardinaggio associati ad AICG (l’elenco completo è sul sito www.aicg.it)dove si possono acquistare le piante di MARGHERITA solidale al prezzo di 4.50 euro: per ogni margherita venduta, 1.50 euro sarà devoluto ad AIRC per sostenere la terza e conclusiva annualità della borsa di studio istituita grazie all’impegno di AICG.

 

 

MADE IN ITALY

La «MARGHERITA per AIRC», l’eccellenza interamente italiana – proviene dalla Riviera Ligure, in particolare dalla piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono prodotti circa 10 milioni di vasi e garantita da FDAI – Filiera Agricola Italiana Spa, è contrassegnata da un’etichetta firmata FDAI e AICG. Si conferma quindi la grande attenzione di AICG per la produzione italiana e il made in Italy.

 

TESTIMONIAL

La Margherita solidale ha anche quest’anno il supporto di un’altra Margherita: la campionessa mondiale di scherma Margherita Granbassi, da anni al fianco dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro nella doppia veste di ambasciatrice e volontaria.

 

Per informazioni:

AICG Associazione Italiana Centri Giardinaggio

www.aicg.it – segreteria@aicg.it – Tel. +39.031.301037