Cosa succede in città- Pagina 401

Tfw, prosegue la settimana torinese della moda

Prosegue con successo la settimana della moda torinese che si tiene presso la Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28. Inserita tra le fashion week mondiali dagli operatori del settore, la settimana della moda ha per protagonisti gli stilisti emergenti torinesi, italiani e stranieri, alcuni dei quali famosi nel proprio paese d’origine, ma non all’estero.

 

Il 30 giugno sfilano i fashion designer americani del Modest fashion, tra i quali il brand MadamButterfly che ha realizzato i costumi per la trilogia del celebre film “Hunger Games”. L’1 luglio salgono in passerella gli stilisti della moda islamica di altri continentiTutti sono statiselezionati dall’Islamic Fashion and Design Council (IFDC). Grazie alla collaborazione tra la Torino Fashion Week, Unioncamere Piemonte in qualità di partner della rete Enterprise Europe Network – la più grande rete europea a supporto delle Piccole e medie imprese orientate ai mercati esteri (la rete EEN è cofinanziata dalla Commissione Europea, aiuta le PMI a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi attraverso servizi di ricerca partner, eventi di matchmaking -b2b- di assistenza personalizzata tramite indicazioni su agevolazioni finanziarie e bandi europei) – e l’Islamic Fashion and Design Council (IFDC) con la sua Presidente Alia Khan, anche quest’anno la moda islamica è infatti protagonista.  Con uffici in dieci Paesi del mondo, l’IFDC è leader del Consiglio moda e del Modest design che rappresenta l’economia islamica e si pone come un protagonista del mercato globale. Dopo la TFW 2017, unica location italiana selezionata per le sfilate di Modest fashion, lo scorso anno le principali riviste nazionali hanno dedicato grande attenzione alla moda islamica che ha una cifra d’affari in costante crescita.

 

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Biografia MadamButterfly & Company LLC

Head Designer di MadamButterfly & Company, LLC, Wahida Latif, crede che le donne dovrebbero avere una scelta quando si tratta di stile e moda. Troppo spesso la nostra cultura spinge le donne verso mode che possono oggettivare i loro corpi. C’è un movimento creativo verso il design di abiti che celebrano “The Butterfly” in tutte le donne! Mentre la Modest Fashion per le donne si sta sviluppando, la linea MadamButterfly celebra il potere di trasformazione delle donne. I capi di MadamButterfly riescono a spingerti  fuori dal bozzolo e lanciarti in volo.

Come imprenditrice e titolare della propria società di moda da oltre 20 anni, il talento di Wahida Latif è approdato nell’industria cinematografica,  lavorando in film come “Good Deeds”, “The Code of Many Colors”, Hunger Games I, II e III” e molte altre produzioni nell’area di Atlanta, GA.

Un pezzo di MadamButterfly, che si tratti di abbigliamento, gioielli o arte, è una creazione unica e finemente disegnata. Ogni gioiello è realizzato artigianalmente con argilla polimerica, cristallo e perline da tutto il mondo. Per quanto riguarda l’abbigliamento, MadamButterfly dice: “Quando il mio capo è sul gancio è un bozzolo, ma quando una donna lo indossa si trasforma in una farfalla”.

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Sabato 30 giugno ore 21.00-23.00 USA (Modest fashion IFDC)

Huda Negassi

Myra Wallace

Leslie Farrakhan

Whaida Latif Madame Butterfly

Al Nisa

Domenica 1 luglio ore 21.00-23.00 IFDC (Modest fashion)

Chantique (Dubai)

Mali Rose (USA)

Schmiley Mo (Indonesia)

Bow Boutique (Arabia Saudita)

Mahboubech (Iran)

Zaman Ghafori (Afghanistan)

“Clinica legale”: Università e Comune insieme

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CIVICO – Come funziona realmente il diritto, in contesti veri, concreti? Con il metodo clinico-legale si vuole insegnare il diritto affrontando casi reali. Già consolidato all’estero, in Italia il metodo si sta diffondendo in questi anni, in particolare a Torino, dove, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Torino, sono attive “Cliniche legali” che si occupano di detenuti ed ex detenuti, rifugiati e migranti, persone senza fissa dimora, persone con disabilità e vittime della tratta. Strutturate come corsi universitari, le Cliniche torinesi forniscono nozioni approfondite di diritto, ma, allo stesso tempo, promuovono giustizia sociale e favoriscono l’accesso concreto ai diritti e alla giustizia, con un approccio interdisciplinare.Nella seduta  delle Commissioni Legalità, Quarta e Diritti e Pari opportunità, presieduta da Carlotta Tevere, sono intervenuti docenti e studenti della Clinica legale per le vittime di tratta.Partita in maniera pionieristica nel 2015-2016 dallo stimolo di un gruppo di studenti e docenti – ha spiegato la docente Cecilia Blengino – la Clinica legale anti tratta è entrata a regime lo scorso anno e coinvolge ora dieci studenti, che lavorano a coppie in otto enti, tra cui il Comune di Torino, nell’ambito del progetto regionale “Anello forte”, senza alcun costo per gli enti coinvolti. Sinora gli studenti hanno incontrato 19 vittime di tratta e stanno definendo 6 memorie legali, di cui non si conosce ancora l’esito.“L’Università – ha affermato la professoressa Blengino – vuole perseguire in maniera attiva la terza missione: ovvero la restituzione dei saperi al territorio. Assumendo contemporaneamente compiti di didattica, ricerca e anche di impegno civile”.La clinica legale torinese – ha chiarito l’avvocato Alessandra D’Angelo – collabora con otto associazioni che si occupano delle vittime di tratta su tutto il territorio piemontese e con la Procura della Repubblica. Vengono organizzati colloqui con presunte vittime di tratta, sempre alla presenza di un mediatore culturale, per capire se possano usufruire della protezione internazionale prevista. Viene ricostruita la storia della vittima e viene quindi preparata una memoria legale. Alle associazioni vengono forniti anche pareri legali per approfondire le tematiche della tratta.Secondo i dati 2016 dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) – ha detto l’avv. D’Angelo – delle 11mila donne nigeriane sbarcate in Sicilia dalla Libia, l’80% è vittima di tratta.L’obiettivo della Clinica per i prossimi anni è quello di mettere a sistema tutte le collaborazioni avviate, in primo luogo con l’Ufficio Stranieri del Comune di Torino.Stella Spatafora e Luca Rondi, due degli studenti universitari coinvolti nel progetto, hanno raccontato in Commissione la propria esperienza, evidenziando le difficoltà iniziali nel mettere in pratica le nozioni teoriche imparate a Giurisprudenza, ma anche le soddisfazioni nel costruire un rapporto di fiducia con ragazze vittime della tratta, alle quali sono poi riuscite a fornire assistenza legale. “È stato un lavoro difficile – hanno detto – che però ci ha permesso di sperimentare sul campo quanto imparato sui libri, scoprendo e superando criticità emerse in concreto, non prevedibili sulla carta”.“Sin dalle prime sedute – ha dichiarato la presidente della Commissione Legalità Carlotta Tevere – abbiamo voluto approfondire il tema della tratta degli essere umani e continueremo a tenere il faro puntato su questo vergognoso fenomeno criminale”.“L’encomiabile lavoro svolto dai dipendenti dell’Ufficio Stranieri del Comune di Torino e dagli uomini e dalle donne della Polizia Municipale distaccati in Procura, unitamente all’impegno di operatori e operatrici coinvolti, – ha concluso Tevere – è prezioso e continueremo a sostenerli nell’affrontare le difficoltà oggettive in cui operano ogni giorno. Per contrastare il fenomeno della tratta è inoltre fondamentale mantenere e rafforzare la rete e le sinergie create tra i diversi enti e associazioni coinvolti”.Al dibattito in Commissione, oltre alla presidente Tevere, sono intervenuti i consiglieri Canalis, Grippo, Artesio, Ferrero e Tresso e il commissario Fabrizio Lotito dalla sezione Tratta e sfruttamento della prostituzione della Polizia Municipale di Torino, struttura di eccellenza attiva in città dal 2011.

Ghigo: “Olimpiadi? Con Milano perché vinca Torino”

Di Enzo Ghigo

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Far vincere Torino non significa affermare:  le olimpiadi solo qui, escludendo Milano, oppure nulla. Sarebbe assurdo veder sfumare un’opportunità così importante soltanto per la magra consolazione di non aver ceduto sull’orgoglio. Seguo con grande attenzione l’assegnazione dei Giochi invernali del 2026 e voglio fare alcune considerazioni in base all’esperienza maturata negli anni. Lascio da parte ogni polemica su come questa proposta di candidatura con maggioranze variabili tra area metropolitana e comune di Torino sia stata avanzata e tantomeno sull’approssimativo dossier presentato in questi giorni. Ma osservando le posizioni che sta assumendo il CONI e le valutazioni di carattere politico che mi sembrano avvantaggiare la candidatura di Milano,  sostenuta ora anche dalla discesa in campo della Regione Lombardia a sostegno della Valtellina, riterrei di buon senso, se ne esiste ancora la possibilità, di cambiare strategia. Non dimentichiamoci che, se è vero che i trascorsi olimpici di Torino sono un merito per la città, il fatto che i Giochi siano stati già ospitati da noi potrebbe rappresentare invece un ostacolo nell’ottenere una nuova edizione sotto la Mole. Credo quindi  che sarebbe necessario (e urgente)  tentare una ricomposizione della proposta di doppia candidatura MiTo che secondo me vedrebbe il CONI favorevole. Mi rendo conto che per alcuni questa posizione potrebbe essere letta come una sconfitta, ma un po’ di sana realpolitik dovrebbe convincere i più riottosi a prendere atto che piuttosto che essere completamente tagliati fuori è meglio essere coprotagonisti, con pari entusiasmo e pari dignità rispetto ai milanesi.

Cultura d’estate con Unitre Torino

Martedì 26 giugno “I colori dell’arte” – Giovedì 28 giugno “La musica vista, ascoltata e sentita”. Ore 16 presso l’Auditorium Edp – Corso Govone 16/a, Torino


Nell’ambito del ricco programma estivo per i soci Unitre Torino, continuano gli incontri culturali del martedì e giovedì alle ore 16 presso l’Auditorium Edp di Corso Govone 16/a, a Torino. Martedì 26 giugno la prof. Silvana Cincotti, Docente UNITRE, autrice e storica dell’arte accompagnerà gli ascoltatori in un viaggio attraverso “I colori nell’arte”. Le pale d’autore, gli oli su tela, i quadri, gli affreschi che riempiono i musei, le chiese e le collezioni di tutto il mondo nascono non solo dalla mano e dal genio degli artisti, ma anche dal lavoro degli artigiani nella creazione di colori, pennelli, tele, tavole. Grazie a un percorso anomalo e affascinante, la conferenza sarà l’occasione per avvicinarsi all’arte attraverso la storia degli strumenti d’artista. La settimana continuerà giovedì 28 giugno con l’incontro “La musica vista, raccontata e sentita”. Umberto Resuli e Massimo Oreglia accompagneranno gli Associati Unitre Torino in un viaggio nel mondo della musica. La musica nella storia e i diversi generi saranno solo il punto di inizio: grazie alla nascita dei videoclip, dei musical e dei festival di cinema di genere musicale la musica non è più solo sentita, ma è vista e diventa motore trainante nell’audiovisivo. La potenza del mezzo musicale la rende lo strumento ideale per raccontare: sentimenti, avvenimenti, cambiamenti politici. Lo storytelling delle canzoni permette di entrare dentro il testo, al di là del sonoro e del cantato.Gli appuntamenti continueranno nei mesi di luglio, settembre e ottobre con tante proposte, in attesa dell’inizio del nuovo anno accademico.

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Per informazioni:

Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A

Dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30

Chi vuol essere faraone? L’antico Egitto in pillole

“Chi vuol essere faraone? L’antico Egitto in pillole” è il titolo della visita guidata che accompagnerà i visitatori sabato 23 e domenica 24 giugno, alle ore 10.10, attraverso le sale del Museo Egizio – via Accademia delle scienze 6 –  con un’attività coinvolgente e interattiva
Grandi e piccini saranno invitati al confronto e alla riflessione grazie alla serie di quiz e indovinelli distribuiti lungo tutto il percorso espositivo, in un gioco dove bambini e genitori si sfidano nella ricerca della risposta corretta da fornire alle domande poste dell’egittologo, guida abile ed esperta dell’attività. Il Museo Egizio è il più importante al mondo dopo quello del Cairo? È vero che in certi periodi storici dell’Egitto faraonico i litigi in famiglia erano considerati motivo giustificato di assenza dal posto di lavoro? Queste e molte altre domande verranno presentate ai piccoli visitatori, insieme a numerosi altri enigmi indecifrabili, che condurranno i partecipanti alla scoperta di soluzioni talvolta inattese.
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INFORMAZIONI UTILI 
Chi vuol essere faraone? L’antico Egitto in pillole 
Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori
Data e orari: sabato 23 e domenica 24 giugno, ore 10:10
Durata: 90 minuti
Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)
Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00
Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

Moda & sport, sfilata con brindisi

Si conclude con una serata di festa, dedicata alla Moda e allo Sport, il primo anno di attività del progetto EXPEDIO Lab 4.0 dell’ IIS Primo Levi di Torino, che ha coinvolto più di 300 studenti della Rete dei licei sportivi piemontesi e di altre scuole della provincia di Torino. Sei le giornate pubbliche di attività, dedicate alle nuove tecnologie, ai materiali, all’alimentazione, alla legalità, allo sport inteso non solo come gioco ma come opportunità di lavoro. UISP Torino, Monviso Padel Club, Cookin’factory, 2i3T, Medical Lab, Cinedumedia, Tuttosport, Comau, la Questura di Torino, FootLab, ecco alcune delle realtà che hanno collaborato con EXPEDIO. I ragazzi, divisi in team, hanno curato il marketing, la comunicazione, le relazioni esterne, il budget, la rendicontazione di ciascun progetto, seguendo passo passo la nascita e la crescita di ogni appuntamento, con più di 200 ore di alternanza scuola lavoro. Giovedì 28 giugno, dalle 18 alle 21.30 l’Istituto Alfieri Carrù sarà sede di un evento in cui i ragazzi di alcuni istituti di Torino sfileranno con capi di abbigliamento sportivi forniti da Robe di Kappa, Legea, Starvie oppure da piccole e medie imprese piemontesi come Pella Sportswear e Stamperia Alicese nel biellese, che producono o distribuiscono per grandi marchi nel settore sci, motociclismo, calcio e altri. Seguirà un brindisi finale. Sarà l’occasione per mettere in evidenza la filiera di lavoro regionale delle PMI e di centri di eccellenza come il Politecnico di Torino che forniscono ai grandi marchi di abbigliamento tecnologia e innovazione, applicate nella produzione di capi tecnici sportivi o casual. A condurre la serata il noto giornalista sportivo Paolo Viberti. EXPEDIO Lab 4.0 è il progetto pensato dall’IIS Primo Levi di Torino e finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nato per il percorso di istruzione dei licei scientifici a indirizzo sportivo, che parte dalla scuola e dai ragazzi, per offrire loro, attraverso diverse e molteplici attività, la possibilità di crescere e avvicinarsi al mondo dell’imprenditoria,

Tutti marinai d’altura in Barriera

Nell’ambito dell’iniziativa “Vicini di Fare” promossa da Bricocenter domani, giovedì 21 giugno 2018 alle ore 18.30, di fronte al  negozio di Via Francesco Cigna 103 a Torino si terrà un flash mob. Vi parteciperanno gli abitanti del quartiere Barriera di Milano che dovranno essere vestiti da Marinai d’altura per dare maggiore evidenza all’opera artistica su tela “Opera viva, Tatuaggio per Barriera” (8×4 m), realizzata lo scorso 8 giugno dall’artista Alessandro Bulgini che ha dipinto sul telone pubblicitario della facciata del Bricocenter un magnifico Vascello. L’opera intende rappresentare l’intero territorio del quartiere come il corpo di un giovane marinaio lontano ormai dalla sua nave e dai suoi mari e per questo costretto a tatuarsi un veliero in maniera da non dimenticare il tempo e l’appartenenza a luoghi d’avventura. Bulgini andrà quindi ad apporre nuovi galeoni in giro per Barriera di Milano, a simulare tatuaggi del corpo di questo giovane ed esperto navigatore in attesa del cambiamento. “Bricocenter, da sempre integrato nel quartiere e vicino ai suoi abitanti, – affermano i responsabili dello store – ha offerto subito la disponibilità a prestare lo spazio per la realizzazione e l’affissione di quest’opera artistica unica nel suo genere”.

Edicole, ecco il nuovo regolamento

Il Consiglio comunale  di Torino ha approvato una delibera presentata dall’assessore Alberto Sacco, contenente il nuovo Regolamento per la programmazione e la disciplina dell’attività di vendita di quotidiani e periodici. Scritto nell’ottica di ridisciplinare la materia e per sostenere un settore fortemente colpito dalla crisi e dal calo delle vendite, il regolamento contiene alcune significative novità. In particolare, consente la possibilità alle rivendite esclusive di quotidiani e periodici di ampliare le categorie merceologiche e i servizi offerti al pubblico oltre alla possibilità di fornire servizi quali la consegna di pacchi e raccomandate postali. Novità significative anche per le edicole su suolo pubblico (i chioschi), che potranno vendere al proprio interno prodotti alimentari e non alimentari diversi dai prodotti editoriali, fino ad un massimo del 49% della superficie di vendita. Dalla vendita saranno comunque esclusi quei prodotti per cui è espressamente vietata la vendita su aree pubbliche. La delibera è stata approvata con 23 voti favorevoli e 7 astenuti.

Dal parrucchiere un taglio netto alla violenza

La Regione Piemonte e il Comitato di coordinamento delle Confederazioni artigiane Piemonte (Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e CasArtigiani Piemonte) hanno presentato un protocollo per trasformare i parrucchieri ed estetisti piemontesi in ‘sentinelle’ a tutela delle donne vittime di violenza. Ogni salone diventerà una sorta di punto d’ascolto.


L’accordo è stato annunciato durante la giornata finale del Meeting nazionale di CNA Impresa Donna. La Regione Piemonte è la prima in Italia a sottoscrivere questo tipo di accordo. “E proprio CNA punta a estendere l’iniziativa in tutte le altre regioni”, conferma il responsabile nazionale di CNA Benessere e Sanità Filippo D’Andrea. A livello internazionale ci sono già stati dei casi simili. A Chicago, parrucchieri ed estetisti sono stati coinvolti in corsi per riconoscere i segni di maltrattamenti sulle clienti e per capire come intervenire. Ora anche la Regione Piemonte organizzerà degli incontri insieme ai Centri Antiviolenza. “Vogliamo fornire ai professionisti che vorranno partecipare – spiega l’assessora regionale ai Diritti civili, Monica Cerutti – nozioni utili a individuare eventuali segnali di difficoltà o per capire come comportarsi davanti a richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza”. “Come CNA Impresa Donna siamo molto contente e onorate che un’iniziativa di questo genere sia tra gli atti conclusivi del nostro incontro nazionale. Siamo sempre dalla parte delle donne, con le donne e per le donne come imprenditrici e come destinatarie delle nostre attività” aggiunge Cristiana Alderighi, coordinatrice nazionale di CNA Impresa Donna. “Si parte di qui proprio per segnare un primo passo verso il panorama nazionale – afferma Maria Fermanelli, presidente di CNA Impresa Donna – Useremo l’esperienza del Piemonte per creare un progetto trasversale che coinvolga le imprese del Benessere e tutte le imprenditrici del sistema CNA”. Ai parrucchieri ed estetisti sarà fornito del materiale informativo e sarà chiesto di impegnarsi in una sorta di ‘primo intervento’, informando e indirizzando le clienti verso i centri Antiviolenza più vicini. Sulle vetrine dei saloni di bellezza compariranno degli adesivi che segnaleranno l’adesione al progetto di contrasto della violenza di genere, proprio come già successo ad Asti, dove l’associazione Orecchio di Venere ha avviato la prima sperimentazione in Italia, lanciando lo slogan ‘Se la tua vita sta prendendo una brutta piega, chiedi aiuto’.  Con il protocollo la Regione e gli artigiani si impegnano anche a costituire una cabina di regia con funzioni di coordinamento e di valutazione dell’andamento del progetto. Dopo i parrucchieri inoltre si vuole procedere al coinvolgimento dei centri estetici. Tutto il progetto verrà monitorato e periodicamente saranno elaborati dei report che verranno pubblicati sul sito della Regione. Adesso, per dare un taglio netto ai maltrattamenti, le donne hanno nuovi alleati: tutti i parrucchieri e gli estetisti piemontesi.

Con 85mila visitatori chiude il Bocuse d’Or Off

9 giorni, 150 appuntamenti in 130 luoghi di Torino, 85.000 visitatori: si chiude così il ricco calendario OFF del Bocuse D’Or Europe 2018, la kermesse che ha reso Torino il palcoscenico di un grande racconto culturale e gastronomico fatto di dialoghi, mostre, degustazioni, spettacoli, eventi e laboratori.

 

Più di 200 i soggetti – tra musei, istituzioni e associazioni culturali, player privati, associazioni di categoria e attori del mondo dell’enogastronomia– che si sono mobilitati per dare vita a una programmazione eterogenea e capillare: oltre 100 personalità tra chef, intellettuali, artisti, autori, musicisti, giornalisti, artigiani del cibo hanno animato presentazioni, dialoghi e spettacoli, 26 chef stellati sono stati protagonisti con le loro storie e la loro cucina e oltre 150 tra ristoranti, gelaterie, caffè, negozi, librerie e B&B sono stati coinvolti con cene, attività e iniziative speciali. 

“Questo progetto, inedito nell’ambito del Bocuse d’Or e da noi fortemente voluto – ha ricordato l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi –, ha avuto l’indubbio merito di mettere in rete le migliori istituzioni culturali di Torino e del Piemonte offrendo un programma ricco e di grande interesse, capace di far dialogare patrimonio culturale ed enogastronomico, nonché chef, studiosi, scrittori e artisti. Un esempio virtuoso di sinergia che ha contribuito a rafforzare questo dialogo che sempre più caratterizza il nostro territorio e la sua identità. Vorrei quindi ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a questo importante progetto, offrendo a torinesi e piemontesi una stagione di eventi che ha animato tutto il territorio in occasione delle selezioni europee del Bocuse d’Or”.

 Il pubblico ha risposto con entusiasmo al programma OFF – prima edizione nella storia del concorso Bocuse d’Or –, facendo registrare un’appassionata partecipazione per un evento corale distribuito su più appuntamenti e in diversi luoghi. 18 000 i visitatori delle 8 mostre, 4000 i partecipanti ai talk e ai laboratori, 3000 gli spettatori degli appuntamenti di cinema e teatro, 50 000 i passaggi agli eventi in piazza e 10 000 le persone che hanno preso parte agli eventi enogastronomici. “Siamo alla fine di un lungo e affascinante percorso che abbiamo gioiosamente contribuito a tracciare – ha sottolineaato l’assessore al Commercio e al Turismo della Città di Torino Alberto Sacco –. Il Bocuse d’Or Europe OFF ha costituito un altro importante tassello della strategia di promozione e consolidamento della nostra cultura enogastronomica, strategia che coinvolge sia gli enti pubblici, sia i tanti operatori del settore. Cultura e cibo sono indissolubilmente legati e la loro unione acquisirà ulteriore importanza nel futuro, dato che l’Italia è un serbatoio inesauribile di entrambi.

Desidero ringraziare con tutto il cuore tutti coloro che hanno partecipato e collaborato per rendere questa bellissima iniziativa una realtà. Il Bocuse d’Or Europe OFF sarà sicuramente un modello per coloro che organizzeranno eventi di questo genere negli anni a venire”.

 

Attorno al Bocuse d’Or Europe OFF ha gravitato un mondo di chef e protagonisti della cultura che hanno fatto crescere la consapevolezza della presenza in città di un grande evento: la finale europea della più importante competizione internazionale di alta cucina, per la prima volta in Italia e nel Sud Europa.

 

La grande partecipazione – che ha registrato molti sold out – e la dimensione partecipativa del calendario di eventi hanno reso concreto l’obiettivo di audience engagement che la Regione Piemonte, la Città di Torino e la Camera di commercio di Torino si erano date con la creazione del Bocuse d’Or Europe OFF: coinvolgere diversi pubblici in una riflessione sul cibo che non fosse squisitamente gastronomica, per raccontare attraverso una moltitudine di esperienzeil legame tra cibo e cultura e il ruolo del territorio nel portare avanti questa relazione. Un esperimento di successo, a cui potranno guardare le città e i Paesi che ospiteranno il Bocuse d’Or negli anni a venire.

 

“La tradizione enogastronomica di Torino ha avuto con Bocuse d’Or Europe OFF una straordinaria occasione di visibilità per i tanti turisti accorsi per il premio Bocuse d’Or. A Palazzo Birago poi, la nostra rassegna con i Maestri del Gusto, i viticoltori di Torino DOC, insieme alle associazioni di categoria, hanno appassionato con il loro lavoro oltre 3.800 visitatori. Le visite guidate Passeggiando con “Gusto” hanno permesso ai cittadini e turisti di scoprire tutti i giorni il lato goloso di Torino e di visitare Palazzo Birago, incontrando le nostre eccellenze enogastronomiche. Dal cioccolato al vino, dai formaggi alla gastronomia, dal vermouth di Torino ai cocktail di territorio, tutti hanno mostrato grande cura per le serate, unendo anche talk show musicali e culturali e offrendo una panoramica di elevata eccellenza – ha dichiarato Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio di Torino –. Questa esperienza ha dimostrato che con la grande opera di selezione, formazione e promozione che la Camera di commercio porta avanti con i suoi progetti e il lavoro sinergico con le associazioni locali, abbiamo proposto eventi fantastici, mostrando all’Italia e all’estero la nostra “torinesità” dell’industria enogastronomica, comparto che può e sa darsi una visione comune. È questa eccellenza che riporterà sicuramente molti visitatori a tornare a Torino e molti imprenditori a cominciare o a rinsaldare relazioni commerciali con le nostre imprese. Ricordo infatti che, a conferma della rinomata vocazione agroalimentare della nostra provincia, le oltre 58.000 imprese dell’industria alimentare e di prodotti agricoli, con un bacino occupazionale stimato di circa 38mila addetti, sono attive anche con l’export, in crescita nel 2017 di oltre il 9%, e con una dinamica della produzione industriale sempre positiva”.

 Il programma OFF è nato dal presupposto che il cibo, e quindi anche l’alta cucina, sia espressione di un bagaglio storico, dell’identità di un territorio, di un’idea di contemporaneità in continuo dialogo con altre arti e discipline con cui condivide la capacità di interpretare il presente e disegnare il futuro. Il Bocuse d’Or Europe OFF 2018 è un progetto di Regione Piemonte, Città di Torino e Camera di commercio di Torino, realizzato da Circolo dei lettori e Accademia Bocuse d’Or Italia. Main partner Il Palato Italiano.