Cosa succede in città- Pagina 4

Nasce il centro estivo della Gypsy Musical Academy di Torino

Dai banchi di scuola al palcoscenico nel giro di una sola estate. Il percorso è  davvero molto più  lungo per diventare ballerini professionisti, ma quello che propone la Gypsy Academy di Torino è davvero un buon inizio per i talenti in erba e non solo. Si tratta del Centro Estivo Musical dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni che, finita la scuola, potranno gettarsi a capofitto nell’universo musical all’interno della più grande accademia multidisciplinare di Torino, che rappresenta un’eccellenza italiana.

Un’occasione per bambini e genitori della Circoscrizione, desiderosi di impegnare al meglio i lunghi mesi estivi dei propri figli ( giugno, luglio e settembre), una volta terminata la scuola. I partecipanti avranno l’opportunità di allestire uno spettacolo ogni due settimane, trattando materie  relative al musical, quali allestimento, canto, danza, recitazione, presenza scenica e scenografia.  Lo spettacolo verrà  poi rappresentato nel teatro della Gypsy, in via Pagliani 25. Sono previste molte attività aggiuntive, quali il gioco al parco attrezzato, una gita golosa da Silvano per assaggiare uno dei gelati più buoni di Torino.

Posti limitati. Informazioni allo 011.0968343

Info@gypsymusical.com

Mara Martellotta

Domenica 25 maggio tour guidati gratuiti in via Po

In occasione dell’inaugurazione di via Po due tour speciali, al mattino e pomeriggio, offerti dalle guide professioniste GIA Ascom

 

Via Po si riconsegna alla città. Dopo mesi di lavori, si presenta in una nuova veste, più ordinata e curata, espressione di quattro secoli di storia all’insegna della bellezza e dell’eccellenza. Per celebrare questo momento e per far conoscere a cittadini e visitatori uno dei luoghi simbolo di Torino, le guide turistiche GIA Ascom offrono due tour guidati gratuiti in via Po che mettono al centro ciò che rende questa via davvero vivace: il legame tra cultura e commercio, tra racconto e quotidianità, tra passato e presente.

I tour guidati si terranno domenica 25 maggio con partenza in piazza Castello di fronte al Teatro Regio, al mattino alle ore 10.00 e al pomeriggio alle ore 14.30, riservati a gruppi di massimo 20 partecipanti ciascuno.

La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite Eventbrite:

 

Le visite guidate offrono un percorso che vuole celebrare le diverse epoche di via Po, dalla posa della prima pietra nel 1673 fino al restyling di oggi, lungo i portici sotto cui hanno camminato tutte le personalità che hanno fatto grande Torino in ogni campo, da Cavour, a Gramsci, Primo Levi, Fruttero e Lucentini, Natalia Ginzburg solo per citarne alcuni.

Qui passato e presente si incontrano, dagli storici fornitori della Real Casa a ridosso di piazza Castello, come la settecentesca gioielleria Musy, ai moderni negozi di articoli quotidiani come Gamer, passando per iconici esercizi pubblici come la pasticceria Ghigo e i caffè storici come Fiorio, fino esempi di arredi originari come nella profumeria Niche. Infiniti volti della storia di Torino tenuti insieme dall’architettura di rigore realizzata da Juvarra.

«Il connubio tra cultura e commercio – evidenzia Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – rappresenta un elemento fondativo dell’identità di via Po, che nei secoli ha saputo mantenere viva la sua vocazione commerciale, sempre caratterizzata dalla qualità e che ancora oggi vede moltissime attività indipendenti e autenticamente torinesi. Proprio per mantenere la bellezza di questa via, che con questo ultimo restyling ritrova il rigore e l’ordine originari, occorre porre attenzione alla qualità delle attività che vengono aperte e al mantenimento del decoro. E su questo confidiamo nell’attenzione da parte del Comune e della Sopraintendenza».

«Questi tour guidati – sottolinea Barbara Sapino, presidente delle guide turistiche GIA Piemonte, aderenti ad Ascom – vogliono essere un’occasione per riscoprire Torino con uno sguardo cittadino consapevole. Offrire strumenti di lettura del contesto urbano significa rafforzare il legame tra le persone e i luoghi, valorizzando il patrimonio culturale in dialogo con la quotidianità commerciale. Questa iniziativa vuole anche sottolineare il ruolo delle guide GIA come professioniste della mediazione culturale, capaci di coniugare conoscenza storica e narrazione pubblica in modo accessibile e coinvolgente».

Nei tour non mancheranno le curiosità, come la storia dell’attuale Museo Accorsi Ometto, dove un tempo c’era la nostra Ellis Island per il controllo dei i documenti di chi entrava in città. O il ricordo di Ascanio Sobrero che nel 1847 nei laboratori di via Po scoprì la nitroglicerina, che Nobel sviluppò nella dinamite. E poi la politica, con Camillo Benso Conte di Cavour che andava al Caffè Florio, il caffè dei Conservatori, e lì amava gustare il Bicerin con le chicche di latte, cioccolato e caffè. E mille altre storie, tutte da scoprire.

Incanti e disincanti

In questo ultimo weekend del mese di maggio è ancora possibile incontrare,  nella suggestiva cornice della Giardiniera del Circolo degli Artisti di Torino, la magica pittura di Gabriella Malfatti, nell’ambito della sua personale: “Incanti e disincanti”, in corso San Maurizio, 6. L’artista, monregalese di nascita e da sempre molto legata alla sua terra anche se da anni vive e lavora a Collegno, incontra le suggestioni poetiche di un gigante della letteratura, Jorge Luis Borges e quelle non meno cariche di incanti del poeta langarolo Remigio Bertolino.

Con il suo stile personale ed una libertà interiore non etichettabile e fuori dagli schemi come la sua arte  Gabriella Malfatti si racconta con charme, grazia, tanta passione ed un innato entusiasmo:

“Ho sempre disegnato sin da bambina, ho poi sin da giovanissima insegnato per tanti anni educazione artistica alle scuole medie e superiori, successivamente storia dell’arte all’Unitre di Collegno, e sulla scia del mio prozio Mario Malfatti, ho sempre partecipato a mostre collettive, ideato e realizzato delle mie personali e spesso sono stata autrice di varie pubblicazioni e opere eseguite per incarico di comuni e istituzioni, l’ultima è esposta qui alla Giardiniera: un piatto celebrativo per il Santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo.

” E poi, questo sabato e domenica, c’è ancora da scoprire, ai Giardini Reali di sotto, dalle ore 15.30 alle 19.30, “La signora degli anelli”, un’altra opera di Gabriella Malfatti che ha tutta una sua bellissima e magica storia…

 

Igino Macagno

E’ tornata la Festa dei Vicini, con centinaia di eventi

/

Sabato 24 e domenica 25 maggio atteso ritorno della Festa dei Vicini, con centinaia di eventi,  e domenica 25 maggio festa di via Po

Sabato 24 e domenica 25 maggio torna a Torino la “Festa dei vicini”, con centinaia di eventi sparsi in tutta la città.

Aperitivi, pranzi, cene condivise, giochi e attività ludiche, musica, spettacoli e molto altro. Saranno un centinaio gli eventi in programma all’ombra della Mole sabato 24 e domenica 25 maggio per la Festa dei Vicini, iniziativa con la quale la Città di Torino e l’agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale  aderiscono alla Giornata Europea dei Vicini, nata a Parigi nel 1999.

Gli appuntamenti della festa, che quest’anno è giunta alla sua quattordicesima edizione, si svolgono nei cortili degli edifici di edilizia pubblica e privata, nelle coabitazioni solidali e in tutti i luoghi del territorio diventati spazi di aggregazione,  come le Case del Quartiere,  gli oratori, le associazioni, aree pedonali, piazze e giardini. Anche quest’anno aderiscono  le scuole, con attività sportive, laboratori e altri momenti conviviali.  Tra le tante iniziative ricordiamo il torneo di calcetto e festa nel giardino condominiale del complesso di via Como corso Novara, Quartiere Aurora; pranzo condiviso e attività di animazione in via Gallina a Barriera di Milano;  spettacolo teatrale e aperitivo nel cortile di via Forlì  a Lucento; laboratori e mostra fotografica  in via Montevideo, Borgo Filadelfia e ancora pulizia della piazza e cura del verde pubblico in piazza Paravia, nel quartiere San Donato, merenda e musica in via San Massimo, giochi e attività ludiche in via De Bernardi e in via Romolo Gessi, a Mirafiori.

Tutti gli appuntamenti della Festa, che si propone di rafforzare il senso di comunità  e di mutuo aiuto, promuovendo le buone relazioni di vicinato e rinforzando i legami di solidarietà e prossimità,  sono consultabili alla pagina  www.comune.torino.it/festadeivicini/

Nell’ambito della Festa dei Vicini domenica 25 maggio, si terrà l’inaugurazione della rinnovata via Po, che torna  a disposizione della cittadinanza più sicura e più bella in seguito ai lavori di riqualificazione.  Per l’occasione la Città di Torino ha organizzato dalle ore 13 alle 18 una grande festa cui parteciperanno anche i commercianti e le istituzioni culturali della zona, con un programma di performance artistiche, laboratori, musica dal vivo e iniziative per famiglie consultabili sulla pagina https://eventi.comune.torino.it/festa-di-via-po

Mara Martellotta

 Voci e luoghi della Resistenza piemontese al Polo del ‘900

SABATO 24 MAGGIO 2025, ORE 10

POLO DEL ‘900 – Auditorium

Piazzetta Franco Antonicelli – Torino

80 anni dopo – Verso un Museo regionale

RESISTERE AL TEMPO, CONSERVARE LA MEMORIA

Voci e luoghi della Resistenza piemontese

Con un intervento di Valentino CASTELLANI

I luoghi della Memoria e della Resistenza del Piemonte si raccontano al pubblico e offrono un contributo di idee e di proposte verso la realizzazione del Museo “regionale” della Resistenza.

Sabato 24 maggio, alle ore 10, l’Auditorium del Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli), a Torino, ospiterà l’incontro «80 anni dopo – Verso un Museo regionale. RESISTERE AL TEMPO, CONSERVARE LA MEMORIAVoci e luoghi della Resistenza piemontese», organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, dal Polo del ‘900 e dalla Rete tematica regionale della Guerra e della Resistenza.

Introdurrà i lavori Domenico Ravettivicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione.

Seguirà la proiezione del cortometraggio vincitore della 43° edizione del “progetto Storia contemporanea” realizzato dagli studenti del Liceo Cavalieri di Verbania e dedicato alla figura della partigiana musicista e ministra della libera Repubblica dell’Ossola Gisella Floreanini.

Interverranno i rappresentanti di Alpette (Torino), Benedicta (Alessandria), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Colle del Lys (Torino), Cumiana (Torino), Ornavasso (Vco), Paraloup (Cuneo) Pozzol Groppo (Alessandria), Rocchetta Ligure (Alessandria), Verbania Fondotoce (Vco), Vesime e Vinchio (Asti).

È previsto un intervento di Valentino Castellani.

 

Dichiara Domenico Ravetti: «Per conoscere il Piemonte basta recarsi a visitare i tanti luoghi in cui si custodisce la memoria della lotta di Liberazione e dove si sono forgiati i principi della nostra Costituzione. Per questo crediamo nella necessità che il Museo Diffuso della Resistenza di Torino si trasformi in un “Museo del Piemonte”, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento. Un museo “regionale”, con protagonisti gli Istituti storici della Resistenza ma anche le Province e i Comuni, cosicché i nostri luoghi della Memoria possano essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico (pensiamo ai sentieri partigiani e agli ecomusei), trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando l’anima multimediale e immateriale dell’attuale Museo Diffuso di Torino, con tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con l’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali».

 

Buon compleanno, Festival delle Colline!

La trentesima edizione, dall’8 ottobre al 3 novembre

Una lunga storia d’amore e di teatro”, dice l’Assessora Rosanna Purchia non appena arrivata alla Fondazione Merz per la presentazione della nuova edizione del Festival delle Colline (dall’8 ottobre al 3 novembre prossimi), un’edizione e un anniversario – un trentennale – che Marzio Zorio ha riassunto in quel logo più che esplicativo, tre grandi X che in obliquo formano una lunga linea compatta, attraversate dagli oscillii zigzaganti di una sorta di elettrocardiogramma emotivo che sta lì a decifrare trent’anni di spettacoli. Era il 1996 e gli scenari erano le piazze di paese, i cortili e le case rubate per una sera anche furtivamente a chi li abitava, le ville e i castelli della collina torinese, tutto frutto di chiacchierate e di intuizioni da parte di Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, che ancora ne sono al timone. Una storia d’amore che forse chiamarla un susseguirsi di serate e di appuntamenti suona riduttivo: piuttosto una specie di follia che a un certo punto prese organizzatori e pubblico – quel pubblico che a volte vagava per i verdi pendii alla ricerca dell’introvabile luogo di rappresentazione, che sottostava al maltempo improvviso e vedeva l’allora assessore Valter Giuliano asciugare sedie e materiale fonico mentre Pippo Delbono aspettava le ventitré per poter iniziare la sua “Rabbia” -, un momento di teatro aperto alle molte voci teatrali sempre in arrivo che catturò anno dopo anno un momento importante, fondamentale, nella vita culturale di Torino e dell’intero Piemonte. Tempi pionieristici, ieri come ieri un confronto pieno d’entusiasmo tra drammaturgie differenti, a partire da quelle ore del tramonto del 10 luglio, sulla scalinata della settecentesca Villa Bria di Gassino, quando Galatea Ranzi vi prese a recitare i versi di Clemente Rebora – un’altra antica follia credere nella forza della poesia! -, quando Roberta Bosetto intonò Emily Dickinson nella chiesa di Santa Croce di San Raffaele Cimena, quando Alessandro Quasimodo, in una piazza di Pavarolo, si mise di fronte all’Odissea tradotta da suo padre, quando Aldo Reggiani recitò le poesie di Oddone Cappellino nel palazzo comunale di San Raffaele Cimena.

A voltarsi indietro, vediamo ancora una volta questo “palcoscenico privilegiato” – che continua -, italiano e internazionale per il teatro contemporaneo, ci rivediamo alle spalle numeri di tutto rispetto, come 603 spettacoli di cui 157 stranieri, circa 1300 recite con 287 prime, 336 luoghi a raccogliere 2300 interpreti. Una lunga storia d’amore che ha raccolto 38 paesi esteri per un totale di 180mila spettatori. Bei traguardi, invidiabilissimi. Qualcosa s’è assestato da ieri a oggi, molte cose sono cambiate, le visioni e l’impegno politico-civile, lo spirito di ricerca e di importanza e di bellezza sono sempre quelli. Oggi il Festival delle Colline – ancora l’inossidabile duo alla direzione artistica – è realizzato da TPE – Teatro Piemonte Europa in partnership con Fondazione Merz e in collaborazione con il Teatro Stabile Torinese e Torinodanza Festival, la Fondazione Piemonte dal Vivo e il Museo Nazionale del Cinema, e vede il sostegno del Ministero per la Cultura, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione Compagnia San Paolo e della Fondazione CRT.

Nei luoghi scelti quest’anno a ospitare i sedici spettacoli proposti – dall’Astra alla Fondazione Merz, dal teatro San Pietro in Vincoli al Museo del Risorgimento al Palazzo degli Istituti Anatomici, dalle Fonderie Limone a Le Roi Music Hall – si avvicenderanno la compagnia catalana Agrupaciòn Senor Serrano (nel 2015 Leone d’Argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia) con “Historia del amor”, una reliquia pre-colombiana e una storia d’amore che inizia sul web ma pure Katharine Hepburn e Humphrey Bogart con Virginia Woolf ed Enea, Rimini Protokoll che porterà un titolo alla Magritte, “Ceci n’est pas une Ambassade” con un anziano diplomatico, una vibrafonista e una attivista digitale durante l’inaugurazione di un’ambasciata di Taiwan a Torino, ovvero le mire espansionistiche dell’imperialismo cinese, la Compagnia Arnaboldi con “Autour du Corps”, il Bauhaus cancellato dal nazismo e la Sagra della Primavera di Stravinskij. Federica Rosellini è al centro di “iGirl” di Marina Carr (lo spettacolo farà anche parte del cartellone del TPE, sabato 11 e domenica 12 ottobre), bella scoperta di una delle più importanti drammaturghe irlandesi, una fusione di teatro, videoarte e musica, un curioso sconfinamento nell’arte contemporanea, e Marco Lorenzi che guarda in chiave moderna, con il Mulino d’Amleto, al “Giulio Cesare” shakespeariano che per lui è “la notte della Repubblica”, vista come vittima da uccidere e da sacrificare, ovvero amore per la patria o per il potere?, “La vie secrète des vieux” che dobbiamo a Mohammed El Khatib, ovvero un gruppo di persone anziane, sul parquet di una sala da ballo, “per esaltare passioni che sono inversamente proporzionali alla fragilità dei corpi”, amori in là con gli anni, e ancora Lina Majdalanie e Rabin Mroué, artisti libanesi, a firmare il rapporto tra Brecht e la Commissione per le attività anti-americane, mentre guardano alle loro vite di esuli e ai disastri delle dittature.

Ancora Benedetta Parisi con una performance itinerante, uno spettacolo con il pubblico in cuffia alle prese con percorsi individuali e collettivi che esplorano la Fondazione Merz e il vicino Garage Lancia, il gruppo Sotterraneo con il pubblico che danza, due celebri discorsi di Matteotti che Elena Cotugno porta negli spazi del Museo del Risorgimento mentre Paolo Musio s’affida alla maratona poetica della lettura dell’Eneide virgiliana e Tiziano Cruz con “Wayqeycuna” (il titolo si traduce in “miei fratelli”) fa rivivere storia e cultura di una comunità andina. Il primo novembre torna la compagnia che più è stata presente in questi trent’anni di festival, i Motus, con “Frankenstein (A Love Story) e Frankenstein(A History of Hate”), ancora Maria Hassabi, danzatrice coreografa artista, Sergio Ariotti in veste di autore/attore con Aldo Salassa per “L’ispezione”, quattro repliche per uno studio su Emilio Salgari e Mario Carrara che si incrociarono nel 1911, l’uno morto suicida, l’altro obbligato a fare un’ispezione sul cadavere, mentre l’Italia entrava nell’avventura coloniale in Libia e Carrara sarebbe stato costretto a fare i conti con il fascismo vent’anni dopo. Lunedì 3 novembre, in finale di festival, una sempre interessante tappa, “Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi” presentato con lo Stabile torinese, dello studio che Valter Malosti va conducendo sulla figura dello scrittore di “Se questo è un uomo”, del suo mondo letterario, saggistico e poetico. Una silloge di poesie, al suo fianco la chitarra di Paolo Spaccamonti.

Elio Rabbione

Nelle immagini: “l’elettrogramma emotivo” inventato dall’artista Marzio Zorio per i trent’anni del Festival; scene dagli spettacoli “Ceci n’est pas une ambassade” e “Autour du Corps”; Federica Rosellini interprete di “iGirl” di Marina Carr.

Il Museo Accorsi-Ometto apre al pubblico i suoi depositi

Domenica 25 maggio, e dalla domenica successiva nei fine settimana

Il Museo Accorsi-Ometto renderà visibile per la prima volta al pubblico, domenica 25 maggio dalle 13 alle 18.30, le opere “invisibili” dei suoi depositi, e lo farà in occasione della Festa dei Vicini di via Po. Dalla domenica successiva sarà fruibile nei fine settimana. I suoi depositi comprendono 700 oggetti tra argenti, ceramiche e orologi, oggetti montati, lampadari, dipinti e sculture.

“È la prima volta in 25 anni che il Museo Accorsi-Ometto apre i suoi depositi ‘ragionati’, e questo è stato possibile grazie al lavoro di catalogazione iniziato 5 anni fa. Da domenica 1 giugno sarà possibile fare visite guidate prenotando sul nostro sito – ha dichiarato il direttore Luca Mana”.

La ricerca è durata anni ed è stata condotta sugli oggetti che il collezionista Pietro Accorsi ha comprato o ricevuto in eredità, o come donazioni, e quelle che Giulio Ometto ha collezionato durante la sua vita, alcuni dei quali esposti in Museo. Il deposito si articola in due piani , ma l’unico accessibile è il primo, in cui sono presenti 2 mila opere inventariate, mentre quelle non esposte sono soprattutto mobili. Le quattro sale visitabili sono state allestite a partire da una serie di opere legate ad Accorsi e la sua vicenda biografica, come quelle di Ettore Sobrero, che risalgono agli anni 1972-1973. Nella seconda e terza sala vi sono innumerevoli oggetti appesi alle pareti e esposti sugli scaffali. Ospitano dipinti, come “Il bosco di faggi” di Marco Calderini, risalente circa al 1900, sculture come “Il cavallo” di Davide Calandra, del 1915, e i gessi di Ignazio Filippo Collino, intitolati “La città che riceve dalla fama, i simboli della pace e del commercio”, risalenti al 1790. Tra i dipinti risulta d’interesse anche la veduta di Camino, dove si vede la Mole ancora in costruzione. Di particolare interesse sono gli acquerelli che il Comune di Torino commissionò ai più importanti artisti del territorio per farne dono ai Duchi d’Aosta, e rappresentano un documento prezioso per lo stato dell’arte a Torino nel 1870.

Nella quarta e ultima sala figurano i sette sacramenti, risalenti al 1733, realizzati da Pierre Charles Trémolières. Tra i cimeli visibili non mancano opere d’arte figurativa come la poltrona confessionale, proveniente dalla casa dei Conti Bogino, della metà del Settecento. Non ancora tutto il deposito del Museo Accorsi-Ometto è reso visibile, in quanto al di sotto delle quattro sale di prossima apertura si trovano ancora degli arredi lignei, il cui accesso sarà difficilmente realizzabile per ragioni di sicurezza.

Gian Giacomo Della Porta

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Le assaggiatrici – Drammatico. Regia di Silvio Soldini, con Elisa Schlott. Autunno 1943. La giovane rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno. Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo, Il Führer vede nemici dappertutto, essewre avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, con altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Da un fatto vero, dal romanzo di Rosella Postorino. (Eliseo, Lux)

Bird – Fantasy, drammatico. Regia di Andrea Arnold, con Nykiya Adams e Franz Rogowski. La dodicenne Bailey vive con il padre single Bug e il fratello Hunter in uno squat nel Kent settentrionale. Bug non ha molto tempo per i figli e Bailey, che si sta avvicinando alla pubertà, cerca attenzioni e avventure altrove. Designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Per la capacità di far dialogare con naturalezza il racconto vivido del mondo sottoproletario con l’ipotesi fiabesca, grazie a un afflato lirico non privo di ruvidezze e dominato da una libertà post-punk che è merce sempre più rara nel cinema europeo contemporaneo.” Durata 119 minuti. (Nazionale sala 4)

Black Bag – Doppio gioco – Thriller. Regia di Steven Soderberg, con Cate Blanchett, Michael Fassbender e Pierce Brosnan. George Woodhouse, agente segreto di Sua Maestà, è incaricato di una difficile missione: dovrà, in una sola settimana, per ordine del suo diretto superiore Meacham, scoprire il colpevole della fuga di notizie al cui centro è un software conosciuto con il nome in codice Severus. Cinque gli agenti sospettati, tra i quali Kathryn, la moglie di George. Durante una cena in comune, l’agente dovrà smascherare che è il traditore del gruppo. Alla morte, quella stessa sera, di Meacham, ecco che George vede crescere i propri sospetti nei confronti della moglie. L’uomo si ritrova questa volta diviso tra l’amore per lei e il dovere nei confronti del suo paese. Durata 93 minuti. (Eliseo, Fratelli Marx sala Chico, Nazionale sala 3, The Space Beinasco)

Black Tea – Drammatico. Regia di Abderrahmane Sissako, con Nina Melo. Una storia d’amore, che supera i limiti geografici e le frontiere, attraverso le distese sconfinate dell’Africa fino ad arrivare nelle cerimonie del tè in Cina. Racconta il film la storia di Joice, una giovane donna africana, trentenne, che nel giorno del suo matrimonio dice “no” e decide di lasciare la Costa d’Avorio per raggiungere il quartiere africano di Guangzhou, in Cina, e crearsi una nuova vita. Qui inizia a lavorare in un negozio di tè, apprendendo tutti i rituali delle cerimonie cinesi. Durata 110 minuti. (Classico V.O.)

Flight Risk – Trappola ad alta quota – Drammatico. Regia di Mel Gibson, con Mark Wahlberg e Michelle Dockery. Daryl, di professione pilota, è incaricato di trasportare un’agente federale e il suo prigioniero nella città dove si terrà il processo ma durante il volo, tra i cieli sopra l’Alaska, non tutto è chiaro tra gli occupanti dell’aereo: ben presto ci si renderà conto che Daryl non è chi dice di essere, altri non è che un killer mandato a eliminare il prigioniero. Durata 91 minuti. (The Space Torino, The Space Beinasco)

Francesca e Giovanni – Regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, con Ester Pantano e Primo Reggiani. Ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un paesa in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, in all’uomo con cui ha scelto di vivere accanto fino all’ultimo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del pool. Durata 90 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Romano sala 2)

Fuori – Drammatico. Regia di Mario Martone, con Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna e Stefano Dionisi. Goliarda finisce in carcere per un furto di gioielli, cinque giorni di carcere, ma a Rebibbia l’incontro con alcune giovani detenute diventa per lei un’esperienza di rinascita. Una volta uscite di prigione, in una torrida estate romana, le donne continuano a frequentarsi. In questo tempo che sembra sospesa, Goliarda stringe una relazione profonda e decisiva per la sua vita, un legame autentico e trascinante che nessuno, lì fuori, riuscirà a comprendere. Questo film racconta un momento della vita di Goliarda Sapienza, scrittrice, una storia di amicizia, di amore e di libertà. Unico film italiano in concorso a Cannes, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Abbandonando qualsiasi ambizione biografica per raccontare l’estate di due amiche che si sono incontrate in carcere e decidono di lasciarsi andare alla deriva, Mario Martone trova non solo l’approccio giusto per raccontare un personaggio complesso come Goliarda Sapienza, ma anche la chiave per arricchire di sfumature il suo approccio realista, rimescolando i piani temporali e disallineando le immagini mentali. Grazie anche alla straordinaria prova delle sue attrici.” Durata 117 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Nazionale sala 1, Reposi sala 5, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La gazza ladra – Commedia. Regia di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin. Maria si occupa con amore di alcune persone anziane, e non poche volte fa la cresta sulla spesa che fa per loro. Per un unico motivo: mettere da parte un po’ di quattrini per poter far dare al nipote, ragazzino quantomai dotato, delle lezioni private di pianoforte, per cui ha già preso contatti con il miglior maestro di Marsiglia. Si spinge anche a firmare assegni che sa benissimo non potrà mai assolvere. Grazie all’intervento di qualche anima buona, il caos annunciato rientrerà presto in tutto il suo ordine. Durata101 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana)

Guida pratica per insegnanti – Commedia. Regia di Thomas Lilti, con François Cluzet e Vincent Lacoste. Siamo al rientro dalle vacanze estive, all’inizio di un nuovo anno scolastico, e tra i docenti dell’istituto arriva Benjamin, un giovane dottorando senza borsa di studio che accetta di fare il supplente di matematica per potersi pagare gli studi. Spinto anche dalla famiglia a fare questa prima esperienza nell’insegnamento, Benjamin capirà presto quanto sia difficile questo lavoro. I suoi colleghi, con più esperienza di lui e momento affiatati tra loro gli mostreranno quanta dedizione e tenacia ci vogliano per andare avanti in questa professione. Il sistema dell’istruzione pubblica è un vero e proprio campo di battaglia, in piena crisi ed estremamente fragile. Benjamin dovrà contare sulle proprie forze e affrontare le dure prove alle quali verrà sottoposto, in un mestiere che si rivelerà più impegnativo e serio rispetto a quello che aveva immaginato. Durata101 minuti. (Greenwich Village sala 1)

L’infinito – Di e con Umberto Contarello con Carolina Sala. Umberto è uno sceneggiatore avvilito. Non riesce più a provare piacere o felicità per nulla, si trascina per la casa, come per la città, con uno sguardo triste e disincantato. Si nasconde dalla vita, dentro i cappotti come nella siepe per guardare sua figlia giocare. Aiuta una giovane sceneggiatrice a scrivere una storia, ammira una suora armena pulire i vetri delle finestre, passa le serate in un locale a bere alcolici, mescolando il ghiaccio con le mani. Un ragazzo bussa alla sua porta e gli rivela una notizia importante. Una sua ex viene a trovarlo e gli regala una serata diversa, un’altra deve decidere se finanziare o no la sua storia, e una suora lo accompagna al cimitero dov’è sepolta sua madre. Lì Umberto dovrà fare i conti con traumi e memorie del passato. Durata 91 minuti. (Romano sala 3)

Mission Impossible – The Final Reckoning – Azione. Regia di Christopher McQuarrie, con Tom Cruise, Hayley Atwell, Vanessa Kirby, Hannah Waddingham e Ving Rhames. Ultima tappa del lungo percorso iniziato nel 1996 da Ethan Hunt e le sue mirabolanti imprese. L’eroe con l’intero suo gruppo è impegnato ad affrontare una nuova pericolosa minaccia: sarà suo compito scoprire due chiavi che possono sbloccare un sistema di intelligenza artificiale, in grado di far esplodere disastri e distruzioni a livello mondiale, entrando in circuiti bancari come gettando nel caos migliaia di chilometri di reti elettriche. Dovranno superare la sfida che gli tende Daniel, misterioso individuo chiuso nel passato di Ethan, anch’egli alla ricerca delle due chiavi. L’impresa sarà quella di impossessarsi del codice sorgente da un sottomarino affondato. Durata 165 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 3, Reposi anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche V.O.)

Il mohicano – Drammatico. Regia di Frédéric Farrucci, con Alexis Manenti e Mara Taquin. Joseph ha accidentalmente ucciso un uomo legato alla mafia che voleva costringerlo a vendere i suoi terreni e a interrompere la sua attività di pastore. Sempre in fuga dagli uomini che hanno deciso di punirlo, sarà aiutato dalla nipote Vannina e diventerà un eroe per gli abitanti di quella Corsica che non vuole cedere alla violenza e alle speculazioni. Designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Partendo da un’elaborazione del cinema di genere, Farrucci realizza un western moderno basato sulle contraddizioni di una terra dai forti valori identitari come la Corsica. Affidato allo spirito di indipendenza di un semplice pastore, che assurge suo malgrado al rango di eroe popolare nell’opporsi ai temuti speculatori edilizi della zona, il film tesse un intenso dramma di denuncia sociale attraverso la scena umana e paesaggistica corsa, dove l’autore è di casa.” Durata 87 minuti. (Fratelli Marx sala Chico anche V.O.)

Nottefonda – Drammatico. Regia di Giuseppe Miale di Mauro, con Francesco Di Leva, Dora Romano e Adriano Pantaleo. Da un anno Ciro percorre le strade di Napoli alla ricerca dell’auto che ha ucciso sua moglie, con il figlio Luigi che come lui vorrebbe punire il colpevole. Anche l’amico Rosario intende aiutarlo a risollevarsi dal lutto e gli offre un lavoro: oltre a Ciro dovrà venire in aiuto del fratello Carmine che ha perso il lavoro. Durata 86 minuti. (Due Giardini sala Nirvana)

One to One: John & Yoko – Documentario. Regia di Kevin Macdonald e Sam Rice Edwards, con john Lennon e Yoko Ono. Vita della celebre coppia durante la permanenza nel Greenwich Village a New York tra il 1971 e il 1973, ricostruita attraverso immagini di repertorio, registrazioni di conversazioni telefoniche e un montaggio di filmati carpiti dalle trasmissioni tv dell’epoca. Il titolo si riferisce all’unico concerto completo tenuto da Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles: un evento nato per raccogliere fondi per la Willowbrook State School, luogo di ricovero per disabili minorenni in condizioni di forte disagio. Durata 100 minuti. (Greenwich Village V.O.)

Paternal Leave – Drammatico. Regia di Alissa Jung, con Luca Marinelli e Juli Grabenhenrich. La giovane Leo, quindicenne, vive in Germania e non ha mai conosciuto il padre. Venuta a sapere della sua esistenza, decide di andare alla sua ricerca, arrivando al mare della Romagna e a un chiosco chiuso per l’intera stagione invernale. Paolo è sconcertato e confuso da quell’arrivo che riapre momenti che lui ha tentato di dimenticare, vorrebbe disfarsi di quella ragazzina, non essendo facile venire incontro alle domande che Leo fa: nei giorni successivi, tra padre e figlia si creano situazioni e interessi che prendono a renderli sempre più vicini. Ma non tutto nella convivenza risulterà facile. Durata 113 minuti. (Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 2 V.O.)

Queer – Drammatico. Regia di Luca Guadagnino, con Daniel Craig e Drew Starkey. All’inizio degli anni Cinquanta, William Lee è un americano, cinquantenne, omosessuale, espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate più o meno in solitudine, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana, trascorrendo le proprie giornate da un bar all’altro a bere bicchieri di tequila. Fino al giorno in cui ha l’incontro con il giovane Eugene Allerton, ex militare appena arrivato in città: per l’uomo è l’occasione per la prima volta di guardare alla possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno. Dal romanzo omonimo di William S. Burroughs. Durata 135 minuti. (Eliseo)

La solitudine dei non amati – Drammatico. Regia di Lilja Ingolfsdottir. Maria ha due figli e vive separata dal marito. Una sera incontra Sigmund, con cui prova a ricostruire una nuova famiglia. Ma il rapporto non si dimostra stabile, hanno inizio incomprensione e rabbia: Maria sarà costretta a una nuova separazione, chiedendosi se il rapporto con se stessa e con le persone che le stanno accanto sia sbagliato, se ancora ci sia spazio per un rapporto con Sigmund. Durata 101 minuti. (Fratelli Marx sala Harpo)

L’intelligenza artificiale del sindaco

Qualcuno invii un buon grafico al Sindaco Lo Russo. Va bene usare l’intelligenza artificiale per creare un’immagine di un evento che deve ancora avvenire e per cui mancano foto, ma almeno che non passi il messaggio che i torinesi son come gli zombi. Già ci dicono che siamo falsi e cortesi, ma brutti proprio no!

Lori Barozzino

Nelle foto i particolari dell’immagine realizzata con l’intelligenza artificiale, postata sui social dal sindaco di Torino 

FLOR Primavera torna per il quarto anno consecutivo ai Giardini Reali 

/

 

LA NATURA SI FA ARTE CON LE NINFEE AMATE DA MONET

Musei Reali di Torino – Giardini Reali

Da venerdì 23 a domenica 25 maggio 2025

 

Accanto alla mostra mercato florovivaistica, una ricca proposta espositiva: dalle ninfee predilette da Monet a Citrus, una esposizione dedicata al mondo degli agrumi,

ma anche installazioni interattive e un’esposizione curata dagli studenti dello IED.

A inaugurare la manifestazione, nella mattina di venerdì 23, l’“invasione pacifica” di centinaia di bambini delle scuole dell’infanzia comunali di Torino

 

 

FLOR Primavera torna per il quarto anno consecutivo presso i Musei Reali di Torino, coinvolgendo gli spazi dei Giardini Reali in un magnifico connubio tra natura, arte e storia.

L’appuntamento è per venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 maggio, dalle 9.30 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). Organizzato da Orticola del Piemonte, in collaborazione con i Musei Reali di Torino e con il patrocinio della Città di Torino, FLOR è uno degli appuntamenti conclusivi e più attesi del Festival del Verde (5-25 maggio a Torino e provincia), il cui maggior sostenitore è Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

Accanto alla mostra – mercato florovivaistica, che ospiterà alcuni dei migliori vivaisti, artigiani, agricoltori e Associazioni del verde provenienti da tutta Italia, per un totale di circa 100 espositori, l’edizione 2025 di FLOR sarà ulteriormente impreziosita da un’ampia e variegata proposta espositiva per raccontare il mondo dei fiori e delle piante attraverso l’arte, la storia e la creatività.

Dalla reintroduzione di 18 varietà di magnifiche ninfee antiche, tra cui le varietà originali ibridate dal vivaio francese Latour-Marliac, amate e disegnate dal pittore francese Claude Monet, che torneranno a popolare la Fontana dei Tritoni nei Giardini Reali, a Citrus, una sorprendente collezione che racconta il mondo degli agrumi attraverso i secoli. Dal “Piccolo manuale di Flora selvatica” realizzato dagli studenti del 2° anno del corso di Illustrazione di IED Torino, all’installazione interattiva “La Natura che risponde”.

 

A inaugurare l’edizione 2025 di FLOR Primavera saranno i bambini delle scuole dell’infanzia comunali di Torino. Nella mattinata di venerdì 23, centinaia di piccoli scolari, provenienti dalla Scuola materna municipale Aporti Gastaldi, dalla Scuola comunale dell’infanzia “C.B. Freinet”, dalla Scuola Materna Margherita Hack, dall’Asilo Nido Municipale “Alda Merini”, e dalla Scuola Materna Collodi, accompagnati dalle maestre e da Carlotta Salerno, Assessora alle Politiche educative della Città di Torino, invaderanno pacificamente i Giardini Reali con il loro entusiasmo e la loro voglia di scoprire il mondo e i segreti della Natura.

Dopo aver visitato la mostra – mercato, i piccoli ospiti si cimenteranno in alcuni laboratori che li avvicineranno al mondo del verde e delle piante e grazie a cui impareranno a travasare una piantina di basilico che potranno poi portarsi a casa.

 

L’iniziativa con gli alunni delle Scuole dell’Infanzia è stata pensata per rendere sempre più protagoniste le giovani generazioni e per dare continuità a “Il futuro con le piante”, tema portante del Festival del Verde e, in generale, di tutti i progetti curati da Orticola del Piemonte: saranno, infatti, i bambini di oggi a dover migliorare il rapporto futuro tra Uomo e Natura, trovando nuovi modi di convivenza e di rispetto per il bene del Pianeta.

 

«Bambine e bambini nelle scorse settimane hanno vissuto momenti preziosi di contatto diretto con la natura – ha affermato l’assessora alle Politiche educative della Città di Torino Carlotta Salerno -. Hanno potuto sperimentare e avvicinarsi ai fiori, alle piante, prendersene cura e, così facendo, instaurare con il verde un rapporto unico e speciale. L’evento di FLOR, il prossimo 23 maggio, sarà una grande festa ma anche una nuova occasione di apprendimento, di scoperta, dimostrazione concreta di come si possa fare scuola anche fuori da scuola».

 

FLOR cambia e si evolve anno dopo anno. Accanto alla immancabile e sempre apprezzata mostra mercato florovivaistica, vogliamo creare uno spazio di cultura,  condivisione e arricchimento dove poter raccontare in modi sempre diversi e innovativi il rapporto esistente tra l’uomo e le piante – Spiega Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte – L’obiettivo che ci poniamo con il Festival del Verde e con FLOR non è però solo quello di raccontare il mondo della Natura in tutte le sue forme, ma anche di contribuire in modo concreto a rendere più verde e più bella Torino, lasciando in dono qualcosa di duraturo ai luoghi che ci ospitano: per questo motivo abbiamo deciso di mettere alcune varietà di ninfee, che dopo diversi anni torneranno ad abbellire e valorizzare la preziosa Fontana dei Tritoni, gioiello barocco custodito all’interno dei Giardini Reali”.

 

LE NINFEE DI MONET: DA GIVERNY AI GIARDINI REALI

 

Per lasciare in eredità qualcosa di prezioso, in occasione di FLOR, Orticola del Piemonte contribuisce in modo concreto attraverso Art Bonus al restauro del gruppo scultoreo della Fontana dei Tritoni nel Giardino di Levante, splendida opera dello scultore Simone Martinez, posizionata al centro del bacino nel 1757.

 

Inoltre, basandosi sulla testimonianza storica della presenza di ninfee nella vasca sin dalla fine del XIX secolo, Orticola del Piemonte ha promosso la reintroduzione di 18 varietà di ninfee ottocentesche che sarà possibile ammirare per la prima volta durante la tre giorni di FLOR: tra queste, anche alcune varietà ibridate dal celebre vivaio francese Latour-Marliac tra fine Ottocento e inizio Novecento, che il pittore francese Claude Monet acquistò per i giardini di Giverny e riprodusse nei suoi celeberrimi dipinti.

 

Le cultivar di Latour-Marliac hanno una storia avvincente. Fino alla fine dell’Ottocento, per limiti climatici e agronomici, in Europa si coltivava solo una varietà autoctona della specie Nymphea alba, di colore bianco, l’unica del continente. Successivamente, con un metodo di incrocio originale con specie selvatiche di origine americana, il vivaista francese Joseph Bory Latour-Marliac creò una varietà di ninfee di diversi colori, dal giallo delicato al fucsia fino al rosso fuoco. La collezione di Latour-Marliac era unica in Europa e fu presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, in occasione dell’inaugurazione della Torre Eiffel per il centenario della Rivoluzione francese. La fama delle ninfee di Latour-Marliac ispirò anche il mondo dell’arte, diventando soggetto del famoso ciclo di opere di Claude Monet, Les Nymphéas: fermando sulla tela la peculiare novità botanica, i suoi dipinti costituiscono una delle prime fonti di documentazione di ninfee colorate coltivate in Europa.

 

L’intervento di reintroduzione delle ninfee ottocentesche nella Fontana deI Tritoni dei Giardini Reali di Torino è stato curato da Piante d’acqua di Gianluca Bonomo, vivaio che vanta una delle più importanti collezioni botaniche al mondo di ninfee rustiche e piante acquatiche, grazie a cui è stato possibile recuperare quattro varietà originali tra quelle acquistate da Claude Monet.

Per Orticola del Piemonte è un modo per restituire alla comunità un piccolo tesoro e rendere ancora più affascinanti i Giardini Reali, che per il quarto anno consecutivo ospitano la manifestazione.

 

CITRUS: UN VIAGGIO NELLA STORIA DEGLI AGRUMI

 

L’esposizione Citrus è un viaggio nel passato e nel presente di una delle piante più amate e ricche di storia. L’esposizione curata da Orticola del Piemonte propone, infatti, un’incredibile varietà di piante e frutti di agrumi di ogni epoca: dagli antenati selvatici, come le cultivar dell’arancio amaro, che ha caratterizzato per secoli la storia del giardino in Europa prima dell’avvento, in epoca più recente, dell’arancio dolce, agli ibridi ornamentali gelosamente custoditi nelle serre dell’aristocrazia europea. Ma anche varietà curiose e meno conosciute come la “Mano di Buddha”, un frutto dalla forma molto particolare della famiglia del cedro.

 

Le varietà di agrumi, sia italiane che internazionali, ospitate da Citrus arrivano dalla Sicilia: uno dei centri di acclimatazione più importanti per gli agrumi nel Mediterraneo è l’Orto botanico dell’Università di Palermo, dove sono stati coltivati e adattati alle nostre latitudini per la prima volta il mandarino e il chinotto.

La mostra Citrus va oltre la semplice esposizione e narra la storia di questi alberi di origine orientale che, a partire dal XVI secolo, diventarono oggetto di collezionismo ornamentale presso le corti europee fino a rappresentare il dono per eccellenza della nobiltà.

Gli agrumi erano presenti anche nei Giardini Reali di Torino: durante i mesi caldi abbellivano e profumavano i viali. A fine Ottocento erano presenti circa una cinquantina di esemplari di agrumi coltivati tra Citrus ornamentali, limoni e chinotti. Rientravano a pieno titolo nella collezione botanica dei Savoia che comprendeva circa 605 specie, per un totale di oltre 9.000 esemplari, che comprendeva cultivar rari per l’epoca come i gerani provenienti dall’Africa, le camelie e le azalee dall’Oriente e altre piante provenienti dal continente americano.

 

“LA NATURA CHE RISPONDE” E “PICCOLO MANUALE DI FLORA SELVATICA”: QUANDO LA NATURA È CREATIVA

Le piante non sono solo ornamento ma rappresentano qualcosa di ancora più prezioso.

È questa l’idea alla base dell’installazione interattiva “La Natura che risponde”, presente nel cuore dei Giardini Reali durante la tre giorni di FLOR Primavera.

 

Le piante diventano custodi di luce, strumenti vivi di una sinfonia luminosa che attende di essere composta. L’installazione invita ogni visitatore a interagire attivamente con le piante e a osservare ciò che accade: ad ogni tocco, la natura risponde con bagliori, accensioni delicate e atmosfere mutevoli. È un gesto semplice, primordiale, che risveglia il legame tra uomo e natura: ogni luce che si accende non è solo un effetto visivo: è il segno di una relazione, di un contatto che genera risposta.

L’opera “La Natura che risponde” è un invito a rallentare, ad ascoltare il verde, a riscoprire la meraviglia di una comunicazione silenziosa ma profonda. Toccare una pianta, in questo caso, significa toccare anche se stessi.

 

In occasione di FLOR, IED Torino presenta Piccolo manuale di flora selvatica, una mostra che raccoglie le opere degli studenti del secondo anno del Triennio in Illustrazione, coordinato da Sara Maragotto, realizzate nell’ambito del corso di Scrittura Creativa tenuto da Luisa Pellegrino ed Elisa Talentino.

Il progetto nasce dal desiderio di osservare e dare voce alle piante spontanee che popolano i boschi e gli angoli delle nostre città. Una flora tenace, discreta, che abita le crepe dell’asfalto e i margini dimenticati, offrendo una testimonianza silenziosa della capacità della natura di resistere, adattarsi e reinventarsi ogni giorno.

Le tavole sono il risultato di un percorso di osservazione e ricerca avviato al Vivaio Millefoglie di Ivrea, proseguito con una visita guidata a cura delle Magistre del club Amici Valchiusella e completato da un’esplorazione urbana. In laboratorio, le immagini hanno preso forma attraverso lo sguardo attento e sensibile degli studenti, che hanno saputo restituire, con il linguaggio dell’illustrazione, la bellezza minuta e la forza resiliente di queste presenze vegetali.

La mostra è un invito a rallentare lo sguardo, ad ascoltare il paesaggio che ci circonda, e a riscoprire – attraverso l’arte – la biodiversità che cresce accanto a noi, ogni giorno, in silenzio.

Le illustrazioni sono di Sofia Azuni, Luca Calabrese, Sofia Costanza, Clara Farinelli, Chiara Giamberardini, Alessia Lanzi, Dacia Mastrantuono, Mara Perelli, Chiara Robino, Beatrice Vaudagna e Anna Vucetti.

 

LA MOSTRA MERCATO

Cuore pulsante di FLOR Primavera, sarà, come sempre, la mostra mercato che ospiterà all’interno dei Giardini Reali circa 100 espositori tra vivaisti, Associazioni, artigiani e agricoltori

Ricca, come da tradizione, la schiera di vivaisti provenienti da tutta Italia, che esporranno il meglio delle proprie produzioni promettendo il solito spettacolo di fiori e piante in un tripudio di profumi e colori. Un tuffo nella Primavera tra rose, piante aromatiche e officinali, orchidee e agrumi passando per le affascinanti succulente. Ma anche piante carnivore, rampicanti e tropicali, da secco e da sole intenso, da ombra, bonsai, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Un insieme di proposte per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

 

Per una FLOR che cambia, si amplia e si rinnova anno dopo anno, la Natura prenderà altre forme e sarà rappresentata da un numero sempre maggiore di artigiani, con i loro prodotti antichi e moderni per l’arredo del giardino, ma anche con decorazioni naturali per abbellire gli spazi indoor e outdoor delle proprie case, di Associazioni che operano nel mondo del verde e di agricoltori con le loro tipicità enogastronomiche, oltre che spezie di ogni tipo, erbe medicinali e prodotti per la bellezza del corpo

 

Anche il mondo della moda si vestirà di Natura con “Verde Trama”, la mostra mercato di tessuti sostenibili e lavorazioni a basso impatto, dove natura e stile si intrecciano in modo armonioso: dalla scelta delle materie prime alle tecniche di produzione, ogni dettaglio racconta un modo più consapevole di vestire.

 

INFORMAZIONI

FLOR Primavera 2025 è ideato e organizzato da Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) grazie alla preziosa collaborazione dei Musei Reali di Torino. Ha ottenuto il patrocinio della Città di Torino.

Si svolge presso i Giardini dei Musei Reali, con ingresso da Piazzetta Reale 1, da venerdì 23 a domenica 25 maggio (orari: 9.30 – 19 tutti i giorni, ultimo ingresso ore 18).

 

Costi:

biglietto di ingresso giornaliero euro 8

biglietto ridotto (under 30 solo online) euro 6

Ingresso gratuito per bambini e ragazzi da 0 a 14 anni

Per i Soci A.Di.Pa. il costo del biglietto è di 5 euro (acquisto in loco).

Per i possessori di Abbonamento Musei, Royal Pass o Torino + Piemonte card è possibile acquistare il biglietto alla tariffa ridotta di 6 euro (acquisto in loco).

Con il biglietto dei Musei Reali, ingresso per FLOR ridotto a euro 6; possibilità di biglietto combinato Musei Reali+FLOR al costo di 16 euro (acquisto solo in loco presso la biglietteria del museo).