Leonardo in mostra fino al 21 luglio
La mostra Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, allestita nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda è stata prorogata fino a domenica 21 luglio.
Una settimana in più per ammirare il nucleo di disegni autografi di Leonardo da Vinci conservati alla Biblioteca Reale di Torino, comprendente tredici fogli acquistati dal re Carlo Alberto nel 1839, tra cui il celebre Autoritratto, oltre al Codice sul volo degli uccelli donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Per restituire il senso del lavoro di Leonardo, inoltre, la genesi dei disegni torinesi è indagata in relazione con analoghe esperienze di altri artisti, attraverso l’esposizione di maestri fiorentini quali Andrea del Verrocchio e Pollaiolo, lombardi come Bramante e Boltraffio, fino a Michelangelo e a Raffaello.
Costanzo Ferrero succede al Cavaliere Giulio Ometto
Castagnolese, 69 anni, sposato, due figlie e due nipoti, da vent’anni fedelissimo e fidatissimo “braccio destro” e consigliere economico-finanziario del Cavaliere Giulio Ometto, mancato il 18 giugno scorso, è Costanzo Ferrero il nuovo Presidente della Fondazione “Accorsi-Ometto” di via Po, a Torino. La nomina – informa una nota della stessa Fondazione – è arrivata dal Consiglio d’Amministrazione dell’ “Accorsi-Ometto”, di cui Ferrero era già membro effettivo, riunitasi martedì 9 luglio scorso per notificare le ultime volontà del Presidente Ometto. Volontà che vedono, per l’appunto, la designazione immediata a suo successore del ragioniere Costanzo Ferrero e del dottor Luca Mana, attuale responsabile delle collezioni museali, a direttore artistico, la cui effettiva elezione (insieme a quella del nuovo consiglio artistico) verrà però ratificata nella prossima seduta del 26 settembre. Il Cavaliere Ometto ha inoltre designato la stessa Fondazione come erede universale di tutti i suoi beni mobili ed immobili. In sede di consiglio, è stato riconfermato come Vice-Presidente il dottor Guido Appendino e sono stati nominati due nuovi consiglieri: il dottor Luigi Rigorini da sempre restauratore della Fondazione “Accorsi-Ometto” e il dottor Giancarlo Garau.
Costanzo Ferrero comincia la sua attività lavorativa nel 1971 presso l’allora Banco di Roma avviando una brillante carriera che lo porta a diventare capo filiale e successivamente capo della Private Banking di Torino. Dal 2004 al 2009, matura anche un’importante esperienza politico-amministrativa come sindaco di Castagnole Piemonte. Senza però lasciare i suoi impegni professionali in ambito bancario. Dal settembre 2006 passa, infatti, a Banca Fideuram, in qualità di Private Banker TOP– Gestione Grandi Patrimoni, dove lavora fino al 31 dicembre 2017, anno in cui va in pensione per dedicarsi prevalentemente alle attività della Fondazione “Accorsi-Ometto”. Nel 2008 partecipa al corso di International Wealth Management organizzato dell’Imperial College London – Tanaka Business School e nel 2010 al corso di Elementi di Wealth Advisory organizzato dalla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Dal 2006 è consigliere della Fondazione “Accorsi-Ometto” e dal 2014, in stretto contatto con il Presidente Ometto, si occupa della sezione finanziaria, del bilancio e della gestione del personale, partecipando in modo sempre più attivo alla vita della Fondazione e mettendo a disposizione le proprie competenze ed esperienze lavorative.
g. m.
Con il Club Silencio
Per una notte il Museo Egizio cambierà veste e nel suo splendido cortile verrà servito, mercoledì 10 luglio prossimo, un aperitivo con cocktail bar, accompagnato da un sottofondo musicale. Durante tuttala serata i partecipanti potranno scoprire i misteri della civiltà Egizia ammirando la galleria dei Re ed esplorando il primo piano del museo che ospita, tra gli altri reperti, la tomba di Kha, la galleria dei Sarcofagi e la sala dedicata al villaggio di Deir el Medina. Lo statuario è stato riallestito, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, dallo scenografo Dante Gabriele Ferretti in una veste rinnovata ed estremamente suggestiva.
La serata è organizzata con aperitivo a partire dalle 19.30 fino alle 20.45 al costo di 20 euro, con un drink incluso. A partire dalle 21.30 sarà possibile accedere alla serata al costo di 12 euro.
“Una notte al museo Egizio” è ideato e realizzato dal Club Silencio,che intende valorizzare e promuovere il patrimonio storico culturaledei musei e degli edifici storici italiani attraverso la promozione di eventi serali. Obiettivo di queste serate è proporre una nuova esperienza socio– culturale ai cittadini, dando la possibilità diusufruire di grandi realtà storiche in un contesto meno istituzionale,come è capitato in “Una notte a Palazzo Reale “, “Una notte al Mao”, “Solstizio d’estate a Villa della Regina”, “Una notte a palazzo Carignano“ ed “Una notte al castello di Rivoli“.
Mara Martellotta
Museo Egizio
Via Accademia delle Scienze 6, Torino
120 ragazzi a scuola di circo
Per coltivare un sogno: diventare artisti di circo contemporaneo
9, 10, 11 e 12 luglio 2019
presso la FLIC Scuola di Circo della Reale Società Ginnastica, Via Magenta 11, TORINO
Sono in arrivo a Torino oltre 120 ragazzi provenienti per il 65 dall’estero e da ben 27 diverse nazioni, per partecipare alle audizioni di accesso della FLIC Scuola di Circo, una delle scuole del settore più rinomate in Europa che nel 2018 ha ottenuto il miglior punteggio in assoluto da parte del Mibac tra i progetti di formazione circense..
Nella stagione in corso gli allievi iscritti ai corsi professionali della FLIC sono stati 81, con età comprese tra i 18 e i 31 anni e provenienti per il 65% dall’estero, da 22 diverse nazioni.
Si svolgono dal 9 al 12 luglio 2019 nella sede di via Magenta 11 a Torino le audizioni per il 18° anno del “Corso di Formazione per l’Artista di Circo Contemporaneo” della FLIC Scuola di Circo, progetto della Reale Società Ginnastica avviato nel 2002, che ad oggi prevede tre programmi formativi: Biennio, Terzo anno di ricerca Artistica e Mise à Niveau.
Un impegnativo provino di 4 giorni per provare ad accedere ad uno dei corsi di formazione più qualificati del settore e per coltivare un sogno che è diventato realtà per molti ex-allievi della FLIC.
Moduli sulle iscrizioni e maggiori informazioni sul percorso formativo sono reperibili in:
http://www.flicscuolacirco.it/formazione-professionale
Sono pervenute le candidature di oltre 120 ragazzi provenienti per il 65 dall’estero (39 italiani) e da ben 27 diverse nazioni: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Cile, Colombia, Corea Del Sud, Costa Rica, Finlandia, Francia, Germania, Guatemala, Inghilterra, Irlanda, Israele, Messico, Olanda, Perù, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Uruguay e Usa.
Nella stagione appena terminata, gli allievi iscritti ai corsi professionali sono stati 81, con età comprese tra i 18 e i 25 anni e provenienti per il 65% dall’estero, di cui più della metà da paesi extra-europei e, compresa l’Italia, da 22 diverse nazioni.
Dati che rappresentano un grande motivo di soddisfazione per l’intero staff della FLIC e che certificano ulteriormente l’importanza che il centro di formazione torinese ha assunto nel settore del circo contemporaneo in ambito mondiale, rappresentando spesso l’Italia nel mondo e ricevendo importanti riconoscimenti per la qualità della sua formazione e per lo stile proprio con il quale interpreta le ultime tendenze sullo sviluppo del nuovo circo.
Importanza e valenza che a livello nazionale vengono confermate nel 2018 dal miglior punteggio in assoluto ottenuto da parte del Mibac tra i progetti di formazione circense presentati per l’assegnazione del FUS e dalla selezione da parte della Regione Piemonte come luogo di residenza artistica per il bando “Artisti nei territori”.
Un altro indice della qualità del lavoro svolto nelle ultime stagioni è dato dal fatto che sempre più allievi del secondo anno vengono selezionati per proseguire la formazione in alcune delle migliori università internazionali di circo contemporaneo e danza: l’École de cirque de Québec in Canada, il CNAC – Centre national des arts du cirque di Châlons-en-Champagne, la Académie Fratellini di Parigi e Le Lido – centre des arts du cirque de Toulouse in Francia, la Doch – University of Dance and Circus di Stoccolma, l’ESAC – Ecole Supérieure des Arts du Cirque di Bruxelles, e la SEAD – Salzburg Experimental Academy of Dance.
De Chirico si presenta al Palagiustizia
Martedì 9 luglio alle 15.00 la GAM e la Corte d’Appello di Torino, con la partecipazione di Nuova Giustizia CRAL Piemonte, organizzano a Palazzo di Giustizia un incontro di presentazione della mostra GIORGIO DE CHIRICO. RITORNO AL FUTURO, in corso alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea fino al 25 agosto 2019.
La Fondazione Torino Musei e la Corte d’Appello proseguono la loro collaborazione “L’Arte protagonista al Palagiustizia” iniziata nel 2016 con la presentazione nell’Aula Casalbore della Corte d’Appello delle mostre di Palazzo Madama Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall’Ermitage, e a seguire la mostra Odissee. Diaspore, invasioni, immigrazioni, viaggi e Pellegrinaggi.
Nel 2018 sono state proposte le mostre Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68 e I Macchiaioli: arte italiana verso la modernità, allestite alla GAM. Tutti gli appuntamenti sono stati accolti con grande interesse e partecipazione di pubblico.
La mostra Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro sarà presentata da Lorenzo Canova e Riccardo Passoni, curatori della mostra. Organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, presenta un centinaio di opere provenienti da importanti musei, enti, fondazioni e collezioni private, in un dialogo tra la pittura neometafisica di Giorgio de Chirico e le generazioni di artisti che si sono ispirati alla sua opera.
Insieme al Presidente emerito della Corte d’Appello Arturo Soprano, che per primo ha fortemente sostenuto e promosso le iniziative a Palazzo di Giustizia, saranno presenti il Presidente della Corte d’Appello Edoardo Barelli Innocenti, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale alla Cultura, Turismo, Commercio Vittoria Poggio, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, il Presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario, il Segretario Generale Elisabetta Rattalino, il Presidente dell’Associazione MetaMorfosi Pietro Folena, il Direttore della GAM e co-curatore della mostra Riccardo Passoni e Lorenzo Canova, curatore della mostra.
L’incontro è aperto a Magistrati, avvocati, dipendenti degli Uffici Giudiziari e a tutto il pubblico interessato. Al termine della presentazione a tutti i partecipanti verrà consegnato un biglietto omaggio per visitare la mostra.
‘La Vie en Rose’ (http://www.torinoestate.it/vieenrose/) prosegue martedì 9 luglio, alle ore 21.30, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con l’esibizione ‘Protagoniste all’opera’ del soprano Erika Grimaldi e del mezzosoprano Na’Ama Goldman, con la pianista Jeong Un Kim.
Un bouquet di figure musicali femminili tratte, principalmente, dal repertorio dell’opera italiana, francese e russa dell’Ottocento, con arie e duetti tra i più amati e conosciuti. Saranno rappresentate eroine sotto diverse sfaccettature: frivole e curiose come Fiordiligi e Dorabella, seducenti e astute come Isabella e Dalila, pure e votate al sacrificio come Norma e Violetta, passionali e sfacciate come Carmen, fino alle donne pucciniane contraddittorie e sfuggevoli come Manon oppure dolci e innocenti come Mimì. Un ventaglio di ritratti di donna, dall’opera buffa al melodramma romantico e al verismo, dove i grandi musicisti sono riusciti a comprendere e a interpretare la ricchezza emotiva e psichica dell’universo femminile. Arie e duetti da opere di Mozart, Rossini, Bellini, Massenet, Verdi, Bizet, Offenbach, Puccini, Čajkovskij, Saint-Saëns e Delibes. Il concerto è a cura di Teatro Regio.
Tutti gli spettacoli della rassegna ‘La Vie en Rose’ sono realizzati dalla Fondazione per la Cultura Torino con la partnership di Intesa Sanpaolo e sono accessibili al costo di soli 5 euro.
I biglietti si possono acquistare all’Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8/F, all’Infopiemonte in via Garibaldi angolo piazza Castello e online sui siti www.torinoestate.it – www.vivaticket.it (il costo del servizio di acquisto è di € 1 per ciascun biglietto).
In principio furono gli Argonauti che veleggiavano nel Mar Egeo in cerca del Vello d’oro. Poi vennero gli Astronauti che nel secolo scorso raggiunsero la Luna, l’astro a lungo vagheggiato…
Il tema del viaggio, dal mito alla contemporaneità, è la rappresentazione simbolica e reale della conoscenza, dell’esperienza che arricchisce, della concreta possibilità di aprirsi alle esperienze che la vita propone. Il viaggio che non solo allarga la mente, come afferma Bruce Chatwin, ma al contempo le dà forma. In questa linea di pensiero nasce l’Artenauta, il viaggiatore dell’arte, la persona che per passione o professione attraversa il mondo dell’arte, per vivere un viaggio inteso come vita e conoscenza.
(Anna Pironti, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli)
La Summer School del Dipartimento Educazione ogni anno offre a bambini e ragazzi, con i campus settimanali, l’opportunità unica di trascorrere il tempo libero immersi nell’arte e nella bellezza, nello splendido contesto del Castello di Rivoli, fino alla ripresa dell’anno scolastico.
Nel 2019 le attività renderanno omaggio all’Anniversario dello sbarco del primo uomo sulla Luna e alle tante opere di artisti contemporanei – alcune presenti nella collezione Permanente del Museo, come il Concetto Spaziale di Lucio Fontana – ispirate al fascino dei corpi celesti, al grande mistero dell’Universo, all’immensità dello spazio siderale e al desiderio dell’uomo di scoprirlo e conquistarlo. Le ARTENAUTE del Dipartimento Educazione, prime Artenaute della storia, accompagneranno i ragazzi in un meraviglioso viaggio immaginario nello spazio, un percorso tra arte & scienza arricchito dalla nuova collaborazione con il Planetario di Infini.to.
Percorsi in Museo, racconti, workshop, momenti di gioco e di relax all’aria aperta e nei laboratori all’ombra del grande glicine che accompagna la storia del Castello da secoli.
Da lunedì 8 luglio la Summer school del Dipartimento Educazione al Castello di Rivoli si rinnova con uno speciale programma
9 Luglio 2019, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Evento speciale Sun & Moon
A cura di Infini.to Planetario di Torino nell’ambito della Summer school del Dipartimento Educazione
Torino Fashion Week, che successo!
La quarta edizione della settimana di sfilate sotto la Mole si chiude con le sfilate di Hussain Harba e di Orgvsm e le premiazioni dei numerosi partner
Con 11 sessioni di sfilate, oltre 70 stilisti emergenti che si sono alternati in passerella per presentare le proprie capsule collection e più di 5mila ospiti si è conclusa la quarta edizione della Torino Fashion Week, che ha portato sul palco dell’ex Borsa Valori delegazioni internazionali da Cina, Sudafrica e Medio Oriente, ma anche da Belgio, Olanda, Stati Uniti, Israele, Regno Unito e ovviamente da tutta l’Italia e Torino.
Protagonisti dell’ultimo défilé, il poliedrico artista e designer Hussain Harba, con la sua collezione di borse di lusso raffinate e grintose, ispirate all’universo femminile e indossate per l’occasione dalla showgirl Elena Barolo e dall’ex top model Bali Lawal, e il seducente street style di Orgvsm, che richiama disegni tribali, graffiti, rose stilizzate e maxi-scritte su felpe, retro zip jeans, giacche e crop-top. Proprio a questo innovativo brand creato dal giovane tatuatore torinese Edwin Basha è andato il Premio Torino Fashion Week 2019, consegnato dal team TMODA, che dal 2016 organizza la lunga settimana di sfilate sotto la Mole.
Vogue Talents ha riconosciuto una special mention a tre designer che sono Hussain Harba, Ashram e Alvada Creations e che avranno l’opportunità di essere intervistati dalla redazione di Vogue.it.
In una serata ricca di sorprese, i migliori fashion designer sono stati premiati dai partner che hanno sostenuto l’edizione 2019. Gli spettacolari copricapi ispirati al genio di Leonardo da Vinci di Giuseppe Fata, il fascino mediorientale delle creazioni di Chantique dal Brunei, le borse-gioiello customizzate di Hussain Harba, lo stile senza tempo degli abiti di Atelier Beaumont e le innovative borse tailor-made di Re-New Bags sono stati selezionati da Rinascente, che dal prossimo autunno darà la possibilità a questi brand di esporre le proprie collezioni nello store di Torino in via Lagrange.
E ancora, Banca di Cherasco ha premiato tre eccellenze del territorio piemontese: la magia degli abiti da sposa e da cerimonia della boutique torinese Adelyur Fashion, i gioielli unici – collane, orecchini, braccialetti e sets – in ceramica interamente realizzati a mano da Scialabà e l’Atelier Beaumont di Paola Benedetta Cerruti. L’avanguardia stilistica ha, invece, guidato la scelta di Lexus Torino Sud, che ha consegnato il proprio riconoscimento all’estro di Lorenzo Ferrarotto, una delle giovani promesse più interessanti della scena emergente, alla collezione prêt-à-porter che lega moda, architettura e design di Aurora Leopardi e alla perfetta combinazione di eleganza e praticità dei capi urban-style creati da Hao Weimin per il brand David Sylvia.
La moda modesta di Francesca Iman Cocconi di Luya Moda è stata infine premiata dall’Islamic Fashion & Design Council, mentre l’agenzia per lo sviluppo delle piccole imprese del Sudafrica SEDA (Small Enterprise Development Agency) ha conferito il proprio riconoscimento a Royal Wardrobe Designs, Tumalone e Carlos Fritz, che hanno presentato le proprie collezioni nelle sessioni di martedì.
«Ad ogni edizione è sempre più alta la qualità delle capsule collection degli stilisti che portiamo sul palco della Torino Fashion Week – commenta il fondatore e CEO Claudio Azzolini -. Il grande interesse del pubblico e degli operatori di settore è la conferma che questo evento, grazie alla collaborazione con enti locali e stranieri, sta diventando una vetrina mondiale per la moda emergente e per tutti quei talenti che sanno portare avanti con coraggio idee nuove, dirompenti e sperimentali».
Bilancio più che positivo anche per l’anima “business” della kermesse, Torino Fashion Match, realizzato grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network: agli oltre 630 incontri B2B, che si sono svolti a Palazzo della Luce, hanno partecipato 222 aziende da 30 Paesi del mondo. «Siamo molto soddisfatti – spiega Federica Leonetti, responsabile del Textile & Fashion Sector Group di Enterprise Europe Network -: abbiamo offerto a stilisti, aziende, società di e-commerce, università, rappresentanti della Commissione europea e buyer provenienti da Germania, Olanda e Norvegia la possibilità di partecipare a meeting di profilo internazionale in mattinata, di confrontarsi nel pomeriggio con workshop e case study e poi di partecipare alle sfilate serali. Sono stati tre giorni di attività intense che hanno portato a centinaia di contatti avviati, che speriamo si traducano in partnership durature».
La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di UGO GREGORETTI partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento.
Regista cine-televisivo e teatrale, uomo di spirito, ricercatore acuto e arguto Ugo Gregoretti diresse il Teatro Stabile di Torino dal 1985 al 1989 .
Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una dichiarazione d’intenti: portò in scena I figli di Iorio , versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87) Gregoretti diresse Il critico di Sheridan e affidò la parte del protagonista a Walter Chiari. Il grande comico entrò a far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne chiamato ad interpretare Re Ubù di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d monssù Travèt , che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti.
La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90.