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Adolescenti: aumento dei passaggi in Pronto soccorso e dei tentativi di suicidio. Il webinar di Città della Salute

12 dicembre 2020: webinar “PROGETTO UN PONTE TRA OSPEDALE E TERRITORIO valutazione e indici di efficacia del programma di reinserimento sociale adolescenti con psicopatologia complessa”

L’emergenza psichiatrica in preadolescenza e in adolescenza “è in esplosione”. Le linee Guida  della Società di Neuropsichiatria infantile per emergenza urgenza psichiatrica  riportano che  gli accessi in Pronto soccorso tra 10 e 17 anni sono aumentati di circa il 30% negli ultimi anni. Crescita dei ricoveri ordinari tra 12 e 17 anni dell’8% dal 2004. Le giornate di degenza sono aumentate in media di 47 giorni. Ciò testimonia un aggravamento del disagio adolescenziale.

Negli ultimi 10 anni la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Benedetto Vitiello) ha registrato che:

  • i ricoveri per Tentativi Suicidio (TS) sono passati da 7 nel 2009 a 35 nel 2020
  • nello stesso periodo (2009-2020), nel Day hospital psichiatrico, l’ideazione suicidaria è passata dal 10% all’80% dei pazienti in carico
  • nel 2014 è stata aperta all’interno del DH psichiatrico terapeutico una sezione per il post ricovero (nella logica della “stepped care”), in cui il 30-40% dei pazienti ha effettuato ricovero in NPI per un tentativo di suicidio.

Nell’ambito della emergenza-urgenza psichiatrica (10-17 anni) anche sul territorio dell’Asl Città di Torino (NPI SUD, diretta dal dottor Orazio Pirro) il trend è in vertiginoso aumento. Nel  periodo  2009 -2019  il ritiro sociale è aumentato di ben 28 volte, i disturbi depressivi di 26 volte, i disturbi bipolari di 12 volte, i disturbi della condotta alimentare di 9 volte e quelli della condotta di 1 volta e mezza.

Questi dati trovano una risonanza nella letteratura internazionale e nazionale: in USA il suicido in adolescenti  (15-19 anni) è aumentato da circa 13 su 100.000 maschi nel 2000, a 18 su 100.000 nel 2017. Nelle femmine, da 2,5 nel 2000 a 5,5 su 100.000 nel 2017. In Italia su dati fino al 2016, i numeri sono 1,71 nei maschi e 0,65 nelle femmine, sempre su 100.000 adolescenti.

L’impatto dei disturbi neuropsichici (burden of disease), secondo un articolo del 2016 (Jama Ped, 2016), per disturbi neuropsichici (DALY) sale progressivamente dall’11% (1-4 anni), al 24 (5-9), al 36 (10-14), al 40% in adolescenza.

La recente pandemia da Covid 19 ci ha proiettati in uno scenario nuovo con le misure di confinamento dentro casa ed il distanziamento sociale. Studi recenti, che si riferiscono a ricerche in continua espansione, esplorano gli effetti dell’isolamento forzato (lockdown), della quarantena e del distanziamento sociale. Una review recente (J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 2020;59(11):1218–1239.) dice che i bambini e gli adolescenti hanno probabilmente maggiori probabilità di sperimentare alti tassi di depressione e molto probabilmente ansia durante e dopo la fine dell’isolamento forzato. Questo può aumentare man mano che l’isolamento forzato continua. Dalla letteratura emerge inoltre un aumento della violenza domestica ed un maggior rischio di suicidi/tentativi di suicidio (JAMA August 18, 2020 Volume 324, Number 7; Gunnel D., 2020). I suddetti lavori raccomandano che i servizi clinici offrano un supporto preventivo ed un intervento precoce, dove possibile, ed essere preparati all’aumento dei problemi di salute mentale.

Antonella Anichini ed Orazio Pirro intervengono su questi temi e presentano il Progetto pilota “Un ponte tra ospedale e territorio”, che propone un programma integrato di cura che punta alla ripresa evolutiva degli adolescenti con psicopatologia complessa. Il progetto, avviato nel 2009 e sostenuto fin dall’inizio dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, è implementato da una partnership che vede la Neuropsichiatria universitaria dell’ospedale Infantile Regina Margherita, l’ASL Città di Torino, l’Associazione CasaOz, la Cooperativa Mirafiori Onlus, la Scuola in Ospedale (SIO) e l’Istruzione domiciliare (ID). Nel 2017 è stato stipulato il Protocollo d’intesa tra i partners fondatori, l’Ufficio scolastico regionale, l’UTS-NeS.

Un recente Protocollo d’intesa ha inoltre rafforzato la collaborazione con le reti artistiche cittadine (Museo Nazionale del Cinema di Torino).

Il lavoro di misurazione circa la valutazione e gli indici di efficacia (SROI) del programma di reinserimento sociale adolescenti con psicopatologia complessa sarà un tema importante dell’evento. Il Progetto Ponte, infatti, si rivela essere un forte moltiplicatore di risorse, a dimostrazione che l’effetto complessivo di una progettualità è molto più della mera somma delle singole attività.

Il Ponte sostiene e valorizza le “risorse” degli adolescenti (resilienza), offre l’opportunità di una casa ambiente (CasaOz) che funziona da area intermedia durante o dopo un ricovero in neuropsichiatria infantile. CasaOz promuove le relazioni e la socializzazione tra pari, consentendo ai ragazzi di fare esperienze nella propria età e di ritornare gradualmente alla normalità. I gruppi/laboratori a mediazione artistica (Cooperativa Mirafiori) e le attività didattiche (docenti Scuola ospedaliera) si svolgono “in rete” con gli interventi multidisciplinari istituzionali e facilitano il transito dall’azione espressiva alla funzione riflessiva.

Il modello del Ponte è di tipo integrato, caratterizzato dall’incontro tra culture professionali capaci di dialogare tra loro, si basa quindi sulla multidisciplinarietà e sull’interistituzionalità. Vede la centralità del gruppo come setting specifico per la riabilitazione della psicopatologia in adolescenza e come strumento di formazione degli operatori.

Ad oggi hanno beneficiato delle attività del Ponte oltre 200 adolescenti tra 14 e 20 anni.  Il bilancio è positivo: il 90% dei ragazzi seguiti grazie alle attività in rete è riuscito a diplomarsi, si è inserito in una rete solidale di coetanei, ha mantenuto una buona compliance alle cure, con netto abbassamento del rischio NEET.  Nel 7% dei casi è stato effettuato un intervento “a ponte” con i Servizi di salute mentale dell’adulto, anche attraverso attività di ri-orientamento, stage lavorativi e formativi. Nel tempo, il Ponte ha saputo espandere le sue reti e creare importanti spazi di dialogo tra Sanità e Scuola, in interazione con tutta la Comunità.

Nonostante l’emergenza sanitaria, il Progetto Ponte non si è fermato. La sfida posta dalla pandemia da Covid-19 ha portato a ripensare, reinventare e ricostruire un nuovo “Ponte sul Ponte”, attraverso la telemedicina, nuovi progetti artistici e gruppi sperimentali di supporto ai docenti nelle scuole. Con le parole dell’ultimo progetto “Insieme ri-usciamo!” si intende rilanciare un messaggio di speranza, con la convinzione che le sinergie generano nuove energie e consentono di affrontare meglio gli ostacoli attuali, mantenendo aperto ed efficace il percorso di cura dei ragazzi. Marco Canta e Luca Cordaro illustreranno le prospettive di sviluppo del progetto.

 

Tiziana Catenazzo affronterà il rapporto tra Scuola e Salute illustrando il Servizio di scuola in ospedale (SIO) ed istruzione domiciliare (ID). Con le nuove Linee di indirizzo del MIUR la Scuola in ospedale sostiene la costruzione di “un ponte” con le Scuole di appartenenza, restituisce un progetto di futuro, nella direzione di una ritrovata normalità.

Infine, il tema della valutazione sarà affrontato anche da Daniele Biondo che interverrà proponendo strumenti originali di valutazione per valutare in termini quantitativi e qualitativi l’impatto dei progetti rivolti ad adolescenti difficili. Questa esperienza decennale è racchiusa nel suo ultimo libro “Gruppo Evolutivo e Branco” (Biondo D., 2020, Franco Angeli). In questo libro Biondo presenta un inedito strumento: la “Griglia Gruppo-Branco”, che fornisce un sistema di valutazione lineare basato su precisi parametri valutativi per analizzare il funzionamento di un gruppo di adolescenti e valutarne il percorso evolutivo.

Per partecipare al webinar non è richiesta la preiscrizione.
È sufficiente collegarsi il 12 dicembre alle 9.30.

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Password d’accesso per tutti: 12dicembre.

 

Un Natale diverso: vino “d’artista” per aiutare MUS-e

Sarà sicuramente un Natale “diverso” per tutti noi; viviamo con il fiato sospeso in attesa di sapere se potremo riunirci con i nostri cari, passare qualche ora insieme in letizia, riabbracciare figli e nipoti…

Sarà un Natale “diverso” anche per le tradizionali spese per i regali: difficile programmare l’abituale shopping, fermarsi davanti alle vetrine illuminate, scegliere gli oggetti più adatti, eccetera.
Ecco l’occasione per abbinare il regalo a un’opera solidale usando comodamente Internet: la proposta di MUS-e p1.617 nuovi casier acquistare bottiglie di vino “griffate” dai bambini che fanno parte del progetto d’integrazione portato avanti dalla ONLUS a Torino.

IL PROGETTO MUS-E
“Dal 1999 Mus-e porta l’arte nelle scuole elementari: musica, danza, canto, arti visive, teatro, accompagnando per tre anni i bambini in un percorso gratuito di scoperta di sé e degli altri.
Mus-e crede che ogni bambino abbia il diritto di sperimentare il linguaggio artistico indipendentemente dal contesto sociale, dalla provenienza culturale e da ogni forma di disabilità, facilitando l’inclusione e l’integrazione, incoraggiando la creatività e la partecipazione.
Per Natale i bambini sono diventati artisti, cimentandosi nella creazione di etichette per bottiuglie di vino da utilizzare come strenna.”
Sono le dichiarazioni dell’avvocato Marco Rossi, Presidente della ONLUS che ha lanciato questa bella iniziativa che abbina, come suol dirsi, l’utile (la solidarietà) al dilettevole (un bel brindisi con i parenti e gli amici)

ETICHETTE ARTISTICHE PER VINI PRESTIGIOSI
Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Azienda Vinicola Garesio si può sostenere il progetto Mus-e regalando o regalandosi due vini selezionati e decorati con le “etichette d’artista” ricavate dai laboratori con i bambini.
Si tratta di un’edizione limitata, “targata Mus-e”, di due vini speciali.

Il rosso Nizza, da vitigno barbera DOCG, ha per simbolo un elefante a scacchi: solido, robusto, imperturbabile. Perfetto per un vino serio, importante, ma molto godibile.

Il bianco Resilio è un Sauvignon da Monferrato DOC Bianco, rappresentato da fiori coloratissimi e radiosi, che sopravvivono felicemente alle ingiurie della pioggia e raccontano con allegria cosa sia la resilienza e quindi il senso di un vino che porta questo nome così carico di speranza.

Dietro ogni etichetta c’è una classe Mus-e del quartiere Falchera, che ha realizzato i disegni in un grande lavoro collettivo e c’è l’attenzione di una delle aziende vinicole più importanti del territorio piemontese: Garesio, che ha i propri vigneti a Serralunga d’Alba (CN)
MODALITÀ DI ACQUISTO
Le bottiglie in limited edition possono essere ordinate scrivendo via mail a regali@mus-e.it.
L’ordine minimo è di 6 pezzi per scatola, componibile in maniera personalizzata, specificando quante bottiglie di uno dei due tipi di vini.
Il costo (comprensivo di donazione – per ogni bottiglia una parte del prezzo viene accreditato a MUS-e – ) è di 13,00€ per il bianco RESILIO e di 14,50€ per il rosso NIZZA DOC
Spese di spedizione al costo di 10€ per 6 bottiglie (ordine minimo).
Spedizione gratis da 12 bottiglie in poi.
Chi preferisse ritirare personalmente le confezioni può contattare la sede MUS-e, alla segreteria di Via Campana 7 a Torino.

Gianluigi De Marchi

info.torino@mus-e.it

Nuovo DPCM per un “Natale non Natale”

Se mi dovessero chiedere di riassumere il nuovo DPCM in una sola parola, CONTROSENSO sarebbe probabilmente la più quotata.

Davanti a noi c’è un’Italia che piano piano sembra riprendersi, che cambia colore poco per volta tanto da dichiarare che l’Abruzzo rimarrà l’unica regione rossa. Uno scenario più che positivo considerando gli avvenimenti degli ultimi mesi, eppure, Natale e le feste che lo accompagnano, sembrano essere un tabù nemmeno da nominare.

Ogni giorno mi confronto con tante persone, clienti, colleghi, commercianti e baristi, tutti uniti su un unico fronte: quando finisce tutta questa presa in giro?

– A Torino l’8 Dicembre ci si riunisce tutti in piazza San Carlo intorno all’albero illuminato (sicuramente distanziati di un metro…) e lo shopping Natalizio verrà incrementato dal piano Italia #caschlass che prevede un rimborso fino a 150€ per gli acquisti di Dicembre effettuati con  la carta di credito o bancomat.

– In zona gialla i centri commerciali possono riaprire il week end ed i ristoranti e bar riaprono per pranzo con chiusura alle 18.00.
– Le barriere fra comuni sono eliminate ed in linea generale si torna a respirare.

In tutto questo, PERÒ, Natale, Santo Stefano ed il primo dell’anno tutti  rigorosamente chiusi in casa. Possibilmente il più soli possibili.

Come se non si potesse diffondere il virus in provincia di Torino il 24 Dicembre, o il 27, o il 28.
O ancora meglio, come se non si potesse pranzare tutti insieme la mattina della Vigilia, anziché la sera. E perchè no, magari anche l’Immacolata e l’Epifania!

Come se cambiasse qualcosa ad avere quattro parenti tutti a Torino o averne due in un comune e due in un altro, sempre meno di dieci rimangono. Se un comune l’altro è un focolaio Covid, cosa cambia festeggiare a casa propria o altrove se viene rispettato il numero massimo di parenti a tavola?

Insomma caro Conte, è stato un anno difficile, pesante e logorante. Un anno tragico, fatto di perdite economiche ed umane. Credo che in fondo tutti ci meritassimo il Natale. Almeno senza barriere e con coprifuoco posticipato.

Giorgia Di Salvo

Chi era Marida Recchi, grande torinese scomparsa a 103 anni

Nella sua bella casa della Crocetta andavano a trovarla Gianni Agnelli, Bettino Craxi e Giulio Andreotti. Conosceva di persona Kennedy, Gheddafi e tanti altri personaggi della politica, dell’industria e della cultura mondiale

È morta ieri Marida Recchi, una vera signora dell’impresa e della filantropia: aveva 103 anni.  Era nata l’11 novembre 1917 proprio a Torino. Nel 1941, sposa Giuseppe Recchi, e inizia a seguire la vita dell’impresa Recchi, grande realtà delle costruzioni, nel suo sviluppo in Italia e all’estero, artefici e di importanti strade, centrali idroelettriche, opere portuali, edili e civili.

Ma Marida Recchi, definita dai giornali “regina senza corona”si è concentrata in particolare su una grande  attività benefica e assistenziale.

Non si è mai curata troppo delle vicende politiche torinesi, ma ha sempre amato la sua città mantenendo il classico profilo di riservatezza “sabaudo”. Amante dell’arte e generosa benefattrice è stata attiva fino agli ultimi giorni della sua vita.

Immacolata, si accende il presepe di piazza Carlo Felice

Per creare la magica atmosfera natalizia torinese, pur senza generare occasioni di assembramento in un periodo così delicato, oltre alle opere di Luci d’Artista che illuminano le strade e le piazze cittadine, dopo l’Albero di Natale e il Calendario dell’Avventomartedì 8 dicembre, il Presepe di Emanuele Luzzati e un fiabesco faggio pendulo saranno illuminati in piazza Carlo Felice.

PRESEPE DI EMANUELE LUZZATI – GIARDINI SAMBUY

8 dicembre 2020 – 6 gennaio 2021

Il suggestivo Presepio, ideato dall’illustre scenografo e ceramista ligure Emanuele Luzzati, che dal 1997 ‘accompagna’ i torinesi durante il periodo natalizio, quest’anno torna al suo luogo d’origine, nei giardini Sambuy.

Le sagome, dipinte su legno con inserti di stoffe legati alla tradizione natalizia cristiana, creano un gioco di figure illuminate che si rincorrono per un’opera dallo straordinario impatto scenico.

Il Presepio è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione Teatro Regio Torino.

ILLUMINAZIONE FAGGIO

Quest’anno, inoltre, grazie all’impegno di Iren e Amiat, accanto al Presepe un faro illuminerà il fiabesco faggio pendulo a lato e riflesso nella storica fontana all’entrata di via Roma.

Le feste saranno comunque all’insegna della solidarietà. Con l’iniziativa ‘Torino Natale Solidale’ la Città si pone infatti l’obiettivo di tutelare le persone e i nuclei in situazione di fragilità. Un’occasione per sensibilizzare alla solidarietà e all’aiuto reciproco.

È possibile contribuire a ‘Torino Natale Solidale’ effettuando un bonifico bancario a favore del Comune di Torino

IBAN IT69L0200801033000104431330

causale ‘Torino Solidale art. 66 dl 18/2020’.

Infowww.nataleatorino.it

#nataleatorino #torinosolidale #mettiamocilcuore

Ikea dona 1800 pasti e prodotti alimentari alle famiglie in difficoltà

Un progetto che, in occasione del Natale, ha coinvolto Banco Alimentare

Il 2020 è stato un anno senza precedenti e in un anno come questo il Natale può assumere un significato ancora più importante.

Il desiderio è che grazie a semplici gesti possa diventare un momento di vicinanza e condivisone anche con le persone più vulnerabili in questo momento. Così IKEA Italia ha deciso di coinvolgere tutti i suoi co-workers in un progetto di donazione di prodotti alimentari, con il supporto di numerose associazioni nazionali e locali.

A Torino i co-workers di IKEA hanno dedicato parte del loro orario di lavoro alla preparazione di  1.800  pasti caldi e 850 pacchi con prodotti alimentari natalizi che, grazie a Banco Alimentare, verranno distribuiti in città.

Banco Alimentare si occuperà della distribuzione dei pasti caldi e dei pacchi con i prodotti alimentari.

Salone del Libro: ecco i vincitori del premio “Nati per leggere”

Istituito nel 2009 dalla Regione Piemonte, il Premio è realizzato in collaborazione con la Città di Torino, il Salone Internazionale del Libro, la Fondazione Circolo dei lettori, il Coordinamento Nazionale Nati per Leggere e la rivista LiBeR. 

Ha ricevuto il patrocinio del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il patrocinio della sezione italiana IBBY (International Board on Books for Young People) e una medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana.

I VINCITORI DELLA XI EDIZIONE 
Per la sezione Nascere con i libri:

Attilio con Primo (Lapis, 2019)

Barbro Lindgren con Iiiiiiiii (LupoGuido, 2020)

Christine Schneider e Hervé Pinel con In punta di piedi (Orecchio Acerbo, 2019)

 

per la sezione Reti di libri – Progetto consolidato:

Regione Umbria

 

per la sezione Reti di libri – Progetto esordiente:

Agenzia di Tutela della Salute Brianza 

 

per la sezione Pasquale Causa:

il pediatra Annunziato Squillaci

 

Menzione speciale: Editoriale Scienza

 

www.natiperleggere.it

 

 

Gli autori Attilio, Barbro Lindgren, Christine Schneider e Hervé Pinel, la Regione Umbria, l’Agenzia di Tutela della Salute Brianza e il pediatra Annunziato Squillaci (Locri, Calabria) sono i vincitori dell’undicesima edizione del Premio nazionale Nati per Leggere, riconoscimento che sostiene i migliori libri, progetti di promozione alla lettura destinati ai più piccoli e alle più piccole nonché le più efficaci attività dei pediatri nel diffondere la lettura in famiglia.

 

I vincitori sono stati premiati domenica 6 dicembre alle ore 11.00 nell’ambito della rassegna Vita Nova del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

Sono stati scelti da una giuria presieduta da Marnie Campagnaro (docente di letteratura per l’infanzia presso l’Università di Padova) e formata da pedagogisti, bibliotecari, educatori, pediatri: per quasi un anno Katia Rossi, Nicoletta Bacco, Domenico Bartolini, Domenico Cappellucci, Stefania Lanari, Flavia Manente, Maria Mussi Bollini, Patrizia Musco, Debora Sanino e Giovanna Sciacca hanno messo a disposizione le loro competenze e hanno lavorato con dedizione a un’edizione del Premio inedita ma ricca di novità.

 

È stata una sfida, in un anno come il 2020, scegliere di non rinunciare ad un’iniziativa che di solito porta il Premio a condividere libri e storie in tantissime scuole e biblioteche, da sud a nord del Paese; la vittoria è aver coinvolto più di 1700 piccoli, nonostante le limitazioni.

Il risultato è frutto dell’impegno congiunto della rete bibliotecaria della Campania, di Monza, di Roma, dello SBAM (Sistema bibliotecario dell’Area metropolitana), del Sulcis e di Torino.

La “guerra” nella grande fotografia

“Autunno della Fotografia. Torino 2020”, terzo e ultimo appuntamento in diretta Facebook Mercoledì 9 dicembre, ore 18

Inizialmente utilizzata con scopi di propaganda, poi come immediato  racconto informativo sulla stampa illustrata e oggi sempre più al centro di Mostre e Premi di alta levatura internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, la cristallizzazione fotografica di eventi bellici ha rappresentato e, ai nostri giorni, continua più che mai  a rappresentare un patrimonio immaginario di forte spessore e presa  emotiva eccezionale sul vasto pubblico e su una vastissima scala di interessi. Spesso él’elemento primo ed essenziale per comprendere l’enormità di fatti storici per i quali la descrizione narrativa diventa quasi fattore secondario nella formulazione degli eventi.


Nasce di qui l’idea di dedicare
proprio al tema della “guerra” nella grande fotografia il terzo e ultimo incontro on line del progetto “Autunno della fotografia. Torino 2020”, messo in piedi da cinque fra le più prestigiose istituzioni museali subalpine (da CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia alla Fondazione Torino Musei insieme ai Musei Reali al Museo Ettore Fico e alla Venaria Reale) per approfondire i temi affrontati nelle mostre di ciascun museo, oggi chiuse al pubblico causa emergenza sanitaria. “Raccontare la guerra fra giornalismo e arte”, sarà dunque il tema su cui verrà incentrata la diretta Facebook – @CameraTorino – in programma per il prossimo mercoledì 9 dicembre, alle 18, e che vedrà protagoniste del dibattito (fra autori e curatori) le opere del fotografo romano Paolo Pellegrin, presente alla Venaria Reale con la personale “Paolo Pellegrin. Un’Antologia”, del milanese Paolo Ventura, ospitato con “Carousel”  a CAMERA e ovviamente delleggendario Robert Capa ricordato attraverso la mostra assolutamente particolare “Capa in color” nelle Sale Chiablese dei Musei Reali. A moderare l’incontro, Monica Poggi co-curatrice dell’intero progetto insieme a Walter Guadagnini (direttore di CAMERA) e a Giangavino Pazzola. Robert Capa (Budapest, 1913 – Thài Bin Vietnam, 1954) è stato senza dubbio uno dei più significativi esponenti della stagione eroica del fotogiornalismo anni Trenta e Quaranta. Sue sono alcune delle immagini più iconiche di questo periodo (basti pensare alla celeberrima foto del soldato americano e del contadino siciliano che gli indica la strada, scattata nel ’43 nella campagna ennese, fra Troina e Sperlinga, durante l’avanzata degli alleati in Sicilia), ma le opereesposte presso i Musei Reali – 150 scatti, per la maggior parte mai a oggi presentati in un’unica mostra e in cui è vivido il fermo immagine soprattutto sull’alta società del secondo dopoguerra, fotografie di moda e di set cinematografici compresi appartengono a una parte della sua produzione meno conosciuta, quella a colori, non sempre strettamente legata al campo di battaglia e forse, anche per questo, ancor più sorprendente e rivelatrice. Paolo Pellegrin, fotografo romano legato da circa vent’anni all’Agenzia Internazionale “Magnum Photos”,  e a cui la Reggia di Venaria dedica una grande antologica, racconta i teatri di guerra contemporanei attraverso le svariate possibilità offerte dal linguaggio fotografico. Proprio grazie all’uso di una prassi non rigidamente documentaria – spiegano i curatori del progetto – i suoi scatti riescono a trovare posto sia all’interno del sistema di informazione che in quello artistico, espandendo ulteriormente la capacità delle immagini di testimoniare gli eventi a cui assiste. La guerra è un elemento ricorrente anche nella ricerca artistica del fotografo milanese Paolo Ventura, inmostra a CAMERA.

 

Le sue raffigurazioni, però, pur nascendo da memorie famigliari o dal rinvenimento di reperti storici, prendono vita in un orizzonte in bilico frarealtà e finzione. Fra sogno e sconfinata fantasia. Qui la figura del soldato diventa il tramite attraverso cui indagare il concetto di identità, in una visione tragica e poetica allo stesso tempo di eventi di un passato di cui sentiamo ancora gli echi.

L’incontro sarà visibile, gratuitamente e in contemporanea, sui canali  Facebook di tutti i musei coinvolti nell’iniziativa.

g. m.

Nelle foto
– Robert Capa: “Un membro dell’equipaggio segnala a un’altra nave di un convoglio alleato che attraversa l’Atlantico”, 1942; Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
– Paolo Pellegrin: “Mosul, Iraq”, 2016; Photo Credit Paolo Pellegrin/Magnum Photos
– Paolo Ventura: “Ex voto”, 2017; Photo Credit Paolo Ventura

Al via il nuovo Salone del Libro online, a scuola, in libreria

“Vita Nova”: online da venerdì 4 a martedì 8 dicembre  e nelle librerie torinesi fino al 7 gennaio 2021. 22 lezioni con 26 autori e autrici italiani e internazionali, 34 librerie, 180 editori, oltre 700 titoli

 

Con, tra gli altri: Alberto Angela, Fernando Aramburu con Bruno Arpaia, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mario Calabresi, Eva Cantarella, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Silvia Federici, Giorgio Fontana, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Petros Markarīs, Susanna Mattiangeli, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi e un inedito Dialogo su Pavese con Carlo Ginzburg e Giulia Boringhieri

 

 

 

Venerdì 4 dicembre si apre Vita Nova, l’inedita iniziativa che il Salone del Libro ha organizzato, in una contingenza che continua a essere particolarmente difficile per il mondo del libro e della scuola, per dare un segnale forte, concreto, pratico di vicinanza, supporto e servizio alla filiera e alle scuole.

 

Vita Nova non è soltanto una rassegna culturale e letteraria, ma l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti in attesa di Vita Supernova, la XXXIII edizione del Salone nel 2021.

 

Vita Nova avrà due anime in una: sarà una grande occasione di incontro e confronto sui canali digitali del Salone, con 22 lezioni per “riconciliare gli opposti” a cura di grandi autori e autrici – e una programmazione pensata appositamente per le scuole – che saranno trasmesse da venerdì 4 a martedì 8 dicembre; ma sarà anche un percorso in 34 librerie torinesi, fino al 7 gennaio 2021. Le librerie, indipendenti e di catena, accoglieranno i 180 editori partecipanti, che avranno la possibilità di promuovere oltre 700 titoli in spazi dedicati allestiti ad hoc.

 

 

Alcune novità sul programma

Il titolo Vita Nova vuole essere un invito a riflettere sul presente e sul futuro, riconciliando gli opposti. Per questo il Salone ha invitato gli autori e le autrici coinvolti a riconciliare, nelle loro lezioni, concetti percepiti come contrapposti, con l’obiettivo di dimostrare che la realtà non è un elenco di contrari, ma di elementi che dobbiamo imparare a integrare tra loro.

 

Alberto Angela per riconciliare Antico-ModernoRichard Baldwin per riconciliare Uomo-MacchinaLetizia Battaglia per riconciliare Vita-MorteEva CantarellaHelena Janeczek e Petros Markarīs per riconciliare Stato-ComunitàRomeo Castellucci per riconciliare Inferno-ParadisoAndrea Colamedici e Maura Gancitano per riconciliare Maschi-FemmineSaverio Costanzo per riconciliare Interno-EsternoEmma Dante per riconciliare Famiglia-PartenogenesiDonatella Di Cesare per riconciliare Libertà-ResponsabilitàLuca Doninelli e Susanna Mattiangeli per riconciliare Realtà-FantasiaMathias Énard per riconciliare Oriente-OccidenteSilvia Federici per riconciliare Streghe-InquisitoriGiorgio Fontana per riconciliare Liberi-LegatiFumettibrutti per riconciliare Parola-ImmaginePaolo Giordano per riconciliare Cura-MalattiaRoberto Saviano per riconciliare Sud-NordVittorio Sgarbi per riconciliare Bello-BruttoManuel Vilas per riconciliare Emergenza-NormalitàSerena Vitale per riconciliare Scrittura-Traduzione; il Cardinale Matteo Zuppi per riconciliare Vecchi-Giovani.

 

Alle lezioni già annunciate si affiancano gli interventi di Mario Calabresi, per riconciliare Memoria-Oblio e Piergiorgio Odifreddi, per riconciliare Finito-Infinito.

Inoltre, il Salone del Libro è felice di chiudere il ciclo di Vita Nova con un evento d’eccezione: un Dialogo su Pavese con protagonista Carlo Ginzburg, insieme a Giulia Boringhieri. Il grande storico – figlio di Natalia e Leone Ginzburg, tra i più cari amici di Cesare Pavese – regala un ritratto inedito e intimo dell’autore. Inizialmente confezionato per il Premio Pavese 2020 e curato da Giulia Boringhieri, grazie alla collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese il video verrà trasmesso in anteprima come evento di chiusura di Vita Nova.

 

 

Vita Nova per la filiera del libro e per le scuole

In questo percorso di supporto alla filiera, ai librai e agli editori, il Salone dedica una importante iniziativa alla promozione della lettura nelle scuole, tra i giovani e i lettori del Salone. Grazie al sostegno della Regione Piemonte il Salone distribuirà 12 mila Buoni da Leggere del valore di 10 € spendibili nelle librerie torinesi aderenti dal 4 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021.

Si rinnova, poi, la collaborazione con l’AIB-Associazione Italiana Biblioteche. Protagonisti saranno i numerosi gruppi di lettura: nell’occasione di Vita Nova, alcuni rappresentanti rivolgeranno agli scrittori ospiti una domanda sul tema da loro trattato.

Oltre alle lezioni pensate ad hoc per studenti di tutte le età, in programma nella mattinata di venerdì 4 dicembre grazie alla collaborazione con la Fondazione Compagnia di San PaoloVita Nova arriverà nelle scuole con una serie di iniziative mirate, realizzate grazie al supporto di importanti partner del Salone, tra i quali il MIBACT Centro per il Libro e la Lettura, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte. Tra queste il primo modulo di Educare alla lettura, con sei appuntamenti online dal 3 al 16 dicembre (l’iniziativa ha già riscosso un grande interesse: sono pervenute oltre 3000 richieste di partecipazione da parte di insegnanti e bibliotecari), e Adotta un libro, con cui quattromila copie di un grande capolavoro della letteratura sarà distribuito gratuitamente alle classi quarte delle scuole superiori, grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte.

 

Momenti conclusivi di vari progetti del Salone e altre collaborazioni

Vita Nova sarà anche l’occasione per dare spazio a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre. Saranno ospitate anche due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, un video dell’Associazione Fiori di Ciliegio in ricordo di Mishima e un evento di Incipit Offresi.

 

 

Info pratiche

Tutte le lezioni saranno tradotte in LIS – Lingua dei Segni Italiana e tutti gli appuntamenti verranno trasmessi – gratuitamente – in live streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Salone.

Le Lezioni di Vita Nova e gli appuntamenti di Educare alla Lettura saranno disponibili anche on demand, a evento concluso, su SalTo+, la piattaforma digitale per la community del Salone. Contenuti speciali, approfondimenti, podcast e video on demand: uno spazio per lettrici e lettori, e per tutto il mondo delle professioni del libro, con materiali didattici e attività formative.

Poke House, nuova apertura a Torino

La società  annuncia il suo piano di espansione per diventare il più grande brand di poke in Europa

Entro l’anno 9 nuove aperture tra Torino, Roma, Milano, Lisbona, Madrid, Barcellona e Valencia

 

Poke House, il fast casual del poke californiano, continua a crescere non solo in Italia – con 3 prossime aperture tra Milano, Torino e Roma – ma si spinge oltre i confini nazionali e approda in Europa. Con già 12 insegne all’attivo nel Belpaese in meno di due anni, un team di 200 persone e un valore di fatturato di circa €12 milioni, Poke House punta a conquistare anche i food lover di Portogallo e Spagna divenendo il più grande brand di poke in Europa.

Punto di riferimento indiscusso del poke, partendo dai mercati più grandi dell’out of home

Poke House ha fatto il suo ingresso nel mercato portoghese attraverso l’acquisizione di una catena specializzata in poke con 4 locali già presenti a Lisbona e 3 in apertura entro la fine dell’anno. L’arrivo in Spagna invece coincide con l’inaugurazione – entro il 2020 – di 3 ristoranti nelle principali piazze iberiche Madrid, Barcellona e Valencia.

Fedele al suo format che gli ha garantito il successo in poco tempo in Italia, Poke House per l’ingresso nei mercati esteri prevede un’espansione attraverso una combinazione di food destinations: dalle vie più cool delle città, ai centri commerciali, passando per i kiosk all’aperto e fino alle dark kitchen con l’obiettivo di raggiungere ogni tipo di consumatore.

In un momento in cui il settore della ristorazione è messo a dura prova dall’impatto delle restrizioni del Covid-19, noi di Poke House abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e continuare a lavorare e crescere uniti dalla passione che condividiamo per il food e nei confronti della nostra community” – ha commentato Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House. – “Per il nostro progetto di espansione internazionale abbiamo deciso di fare le cose in grande, guardando ai mercati europei più importanti per la ristorazione out of home, come quello portoghese e spagnolo che insieme nel 2019 hanno valso una spesa di oltre €100 milioni. In Spagna, in particolare, la ristorazione rappresenta oltre il 51% dei consumi alimentari”.

 

Poke House: non una semplice catena di poke ma una vera food company

Poke House non è un ristorante nel senso più tradizionale del termine ma una vera e propria azienda food che, puntando allo sviluppo del format fast casual di qualità, si pone l’obiettivo di innovare il mondo della ristorazione in tutta Europa. Quello di Poke House è infatti un modello ibrido, tra retail e digitale, e strutturalmente incline alla sperimentazione di nuove forme di ristorazione come il food delivery e le dark kitchen, su cui ha puntato molto nell’ultimo periodo e che continuerà a sviluppare. A Madrid, infatti, si aprirà la prima dark kitchen, inaugurata lo scorso 6 novembre, dedicata esclusivamente alla preparazione delle iconiche poke bowl fruibili solo via delivery.

 

“Se la maggior parte dei brand della ristorazione italiana ha scoperto il valore del food delivery e del digital marketing durante l’emergenza, noi di Poke House – nati come start up nel 2018 – abbiamo adottato entrambi dal primo giorno. Fin dall’inizio, abbiamo infatti investito in diverse soluzioni digitali, integrandole in piena sinergia con i servizi nei locali. Al di là del food delivery, abbiamo sviluppato soluzioni che permettono una maggiore scelta su come e dove gustare le poke bowl, agevolando il cliente attraverso un percorso digitale che riduce i tempi di attesa e che si pone perfettamente in linea con tutte le disposizioni in materia di igiene e sicurezza” – ha commentato Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House.

 

Oltre all’elevata qualità e freschezza dei suoi poke – divenuti un vero e proprio food trend in tutte le città dove è presente – Poke House deve il suo successo a un modello di business che trova nella combinazione retail fisico e food delivery la sua formula perfetta. Il tutto guidato da una strategia di marketing e comunicazione digitale che rispecchia quei valori e spirito easy mood californiano da cui tutto ha avuto origine e che ha creato nel tempo una vera e propria community di poke lover.

“In un mondo sempre più mobile, social e multicanale, cambiano le esigenze e i comportamenti dei consumatori, mentre si creano nuove opportunità di interazione e relazione. Ed è proprio questa la chiave di volta, è il brand che deve intercettare in maniera personalizzata il cliente e non il contrario, alimentando un senso di appartenenza che parte sì da una buona proposta culinaria, ma va oltre creando un’esperienza unica e ogni volta inedita” – conclude Pichi.