Cosa succede in città- Pagina 310

“Plenilunium” apre la stagione di San Pietro in Vincoli con un’articolata serata dedicata alla Luna

SAN PIETRO IN VINCOLI ZONA TEATRO

Inizia la stagione E/STATE IN SVINCOLI! 2021:  venerdì 28 maggio “Plenilunium” apre la stagione con un’articolata serata dedicata alla Luna, nell’ambito della manifestazione Torino a Cielo Aperto.

Ma non solo: San Pietro in Vincoli ha fatto il percorso promesso lo scorso ottobre, grazie al bando di Fondazione Compagnia di San Paolo per il rilancio dell’ex cimitero e, a partire da questa  sera e per tutta l’estate, si potrà ammirare la nuova illuminazione di San Pietro in Vincoli e il lavoro sull’identità visiva.
 
Programma di venerdì 28 maggio, dalle 17,30 al coprifuoco
LA LUNA E LA SCIENZA
Spettacolo teatrale La favola di un’altra giovinezza con Eliana Cantone (Il Mutamento)
Concerto Live Elisa Fighera, viola ed Elisa Bosio, violino
Proiezioni La luna a San Pietro Omar Bovenzi
Canti a cappella Moon Night Tale LabPerm
Conferenza del prof. Attilio Ferrari Presidente di
Infini.To – Planetario di Torino

Proiezione del film Moon di Duncan Jones (2009, 97′) versione originale sottotitolata

Un charity shop e una vendita promozionale da non perdere

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Nel Regno Unito sono popolarissimi e a Londra sono una vera e propria istituzione. Si chiamano Charity shop, negozietti in cui si può trovare di tutto, dall’abbigliamento vintage all’arredamento per la casa.  Shop come negozio, charity come beneficenza dal momento che il ricavato delle vendite va a organizzazioni senza scopo di lucro.

A Torino, c’è ne uno bellissimo, quasi nascosto in Via Pacinotti 2/a, tra Via san Donato e Corso Regina Margherita. Non ci passi per caso, ma quando lo scopri non puoi fare a meno di tornarci.

 

CambiaMenti è il negozio che Maria Pecoraro e Michela Zappia, mamma e figlia, aprono nel 2007 dopo aver fondato l’associazione Kons. Ma facciamo un passo indietro perché questa è una bella storia da raccontare ed è tutta al femminile.

 

Michela come nasce l’idea della Onlus?

 

Per caso. Anni fa organizzavamo spettacoli ed eventi e una parte del ricavato andava sempre ad associazioni benefiche, a cause che ci stavano a cuore. Poi un giorno la mia dentista mi fa scoprire l’ambulatorio Bambi del Regina Margherita. L’ambulatorio opera in uno spazio davvero angusto e si occupa di visitare mamme e bambini per verificare se c’è stato un abuso familiare.

 

Un compito non facile.

 

Già, soprattutto perché per i bambini non deve sembrare una visita. Bisogna capire se c’è stata violenza e a quel punto allontanare mamma e figlio dall’ambiente familiare mentre si mette in moto la macchina giudiziaria. Così abbiamo iniziato raccogliendo fondi per acquistare un videocolposcopio.  Successivamente io e mia mamma volevamo aprire una casa famiglia, ma non ne eravamo in grado fino a che nel 2020 sulla nostra strada abbiamo trovato la comunità Murialdo.

 

Una comunità che ha una struttura in centro a Torino, giusto?

 

Esatto, con sei alloggi destinati all’ospitalità di mamma e bambino, anche se spesso le mamme ospiti hanno anche due o tre bambini. È un luogo bellissimo, gestito da donne, Oss, volontarie e ovviamente Melina, la responsabile.

 

Voi, la dentista, le operatrici. Donne che aiutano donne.

 

Si, in un ambiente con spazi condivisi come il salone e la cucina. Le ospiti della casa famiglia fanno un percorso che cerca di guidarle verso l’indipendenza una volta lasciata la struttura.

 

Non siamo ancora arrivate al Charity shop

 

Dopo aver saputo che la nostra Onlus Kons sosteneva la comunità Murialdo, molti amici hanno inziato a donarmi abiti per le ospiti e i loro bimbi. A un certo punto Melina, la responsabile mi dice che avevano troppa roba e non sapevano più dove metterla. Fu allora che mi è venuta l’idea del negozio. Potevo vendere tutto ciò che ci veniva donato, aiutare la comunità e l’ambulatorio Bambi e persino riciclare.

 

Un circolo virtuoso rappresentato dal negozio di Via Pacinotti 2/a.

Esatto. E oggi in negozio puoi trovare abiti, accessori, bigiotteria per adulti e bambini. C’è un’ampia selezione di giocattoli sia usati sia nuovi. Due volte all’anno la Quercetti ci dona i giocattoli, ma non è la sola a sostenerci. Sono molti i privati e le aziende coinvolte ma preferiscono non essere nominate.

 

In pieno stile sabaudo

 

E a me piace l’idea che chi viene qui trova l’abito vintage firmato o l’accessorio per arredare casa.

 

Continui a organizzare eventi?

 

Certo. Infatti oggi venerdì 28 Maggio e domani, sabato 29 svendiamo tutto a due euro.

 

Lo so, ho già adocchiato due anelli e non intendo lasciarmeli scappare.

 

Saremo aperti con orario continuato dalle 9.30 alle 19. Esporremo nel piazzale davanti all’ingresso e, come è successo in passato, sarà una piccola festa per chi ci passa a trovare.

 

Io lo dico sempre. Lo shopping fa bene a noi, al nostro stile, all’economia. Questo poi è totalmente privo di sensi di colpa. Anzi, abbiamo bisogno di contatti e di solidarietà, oggi più che mai. Io poi ho pure bisogno di un anello rosso da abbinare a una collana comprata di recente!

 

Lori Barozzino

“Supportiamo la vita”: il Rotary con i monitor transcutanei aiuta i bambini prematuri

Riuscire a salvare una vita che inizia con meno di 500 grammi di peso risulta già un grandissimo risultato. Migliorare la qualità della vita di questi bambini prematuri e delle loro famiglie è invece una necessità.

Il Rotary Club Torino Lagrange ha fatto propria questa esigenza e, con il supporto di altri Club, tra
cui il Rotary Lugano, il Rotary Torino Europea e il Rotary Campania-Napoli, è riuscito ad acquistare
2 Monitor Transcutanei, in grado di gestire le problematiche respiratorie dei bambini prematuri.
Le apparecchiature all’avanguardia, insieme alla necessaria formazione, sono state donate alla
Fondazione Crescere Insieme Onlus, che da anni opera sapientemente nel Reparto di
Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, un’eccellenza nazionale.
Questi Monitor Transcutanei riescono a rilevare in modo non invasivo l’ossigenazione del sangue,
permettendo in questo modo di sopperire tempestivamente a carenze respiratorie, anche piccole,
evitando in questo modo danni cerebrali permanenti.
“Contribuire alla salute dei bambini della nostra Comunità è per noi un impegno oltre che un
orgoglio – ha commentato Luigi Di Gioia, Presidente del Rotary Club Torino Lagrange. Abbiamo
pertanto ritenuto importante riuscire ad agire verso il miglioramento della qualità della vita dei
bambini nati prematuri e con problemi respiratori, in quanto questo di riflesso migliora la qualità
della vita delle loro intere famiglie.”
Hanno presenziato alla consegna delle forniture la testimonial del Progetto, Alena Seredova, da
sempre vicina alla Fondazione Crescere Insieme Onlus e Daniele Farina, Responsabile del Reparto
di Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino: “È per noi molto importante ricevere questo
supporto. Ogni anno nel nostro territorio nascono circa 4.000 bambini prematuri, di questi circa il
5% presenta problemi respiratori che, se non vengono trattati adeguatamente, possono creare
conseguenze per il resto della loro vita. Avere queste attrezzature aggiunge fiducia ad un reparto che
tutti i giorni affronta con passione e dedizione le sfide della vita”.

A Stupinigi rivivono i cicli pittorici con i corni da caccia dell’Unesco

Sabato 29 maggio le visite guidate di “Musica da vedere”: i quadri tornano a prendere vita

I cicli pittorici della Palazzina di Caccia di Stupinigi rivivono al suono dei corni d’Orléans dell’Equipaggio della Regia Venaria. E’ un modo inedito di visitare la residenza reale alle porte di Torino quello pensato dall’Accademia di Sant’Uberto e Ordine Mauriziano. Sabato 29 maggio alle 15,45 (e poi in replica sabato 19 giugno alla stessa ora) con “Musica da vedere” si ha l’opportunità di «ascoltare» i quadri che raccontano la caccia: la loro visione è accompagnata dal suono dei corni, arte musicale riconosciuta dall’Unesco nel dicembre scorso.

Un modo per conoscere il “paesaggio sonoro” di Stupinigi fino al fine del XVIII. L’idea alla base del progetto è che le residenze vengono, in genere, considerate «libri di pietra» che narrano la propria storia attraverso architetture e arti visive. Sono, tuttavia, anche testimonianza di una vita quotidiana fatta di persone e suoni che animavano anche gli spazi naturali intorno alla Palazzina, il bosco, ma anche le rotte di caccia settecentesche costruite dall’uomo che hanno nella residenza il loro fulcro. L’obiettivo è dunque quello di restituire, attraverso la musica del corno, uno spaccato di vita reale, che oggi esiste soltanto nei quadri. In particolare tornano vivide, quasi reali, agli occhi dei visitatori le immagini del ciclo delle cacce di Vittorio Amedeo Cignaroli della sala degli Scudieri di Stupinigi (1770-1777) a sottolineare la precisa corrispondenza tra la musica e la relativa rappresentazione del dipinto. Il percorso riguarderà tutta la Palazzina ed eccezionalmente anche le antiche scuderie di levante, sinora chiuse al pubblico, dove sono presenti interessanti sinopie che rappresentano i piqueurs dell’Equipaggio con i loro nomi e una scena di grande rilievo musicale a livello internazionale in relazione all’arte dei suonatori di corno da caccia.

Le residenze reali nascevano, occorre ricordarlo, per la pratica del principale tra i loisir di corte: la caccia reale al cervo, nella sua duplice funzione di manifesto politico del potere e di preparazione del principe alla più impegnativa arte della guerra. Ed è proprio a partire da questa dovuta contestualizzazione storica, che si comprende la centralità del suono del corno da caccia, lo strumento che serviva a comunicare a tutti gli attori coinvolti nella chasse royale (cani compresi) cosa succedesse nel folto della foresta. Per anni, le musiche dei suonatori di corno hanno scandito giornate e attività andando a tratteggiare un’identità “sonora” forte e definita, sia per la Venaria Reale sia per la Palazzina di Caccia Stupinigi. Un’identità riproposta dall’Equipaggio della Regia Venaria, formazione musicale dell’Accademia di Sant’Uberto, costituita nel 1996. Lo strumento impiegato è la trompe d’Orléans, corno circolare naturale, senza fori, tasti o pistoni, di agevole impiego anche a cavallo, per trasmettere le sequenze dell’azione venatoria nel folto della foresta. Ogni fanfara corrispondeva, infatti, a un preciso segnale (o alle caratteristiche dell’animale cacciato), informazioni che venivano comunicate a tutti i cacciatori a cavallo nel folto della foresta grazie ai corni. Occorre infine ricordare che per realizzare il complesso apparato della vènerie – caccia a cavallo al cervo con cani da seguita –  lavoravano quotidianamente un gran numero di persone. Tra i principali ricordiamo i piqueurs, custodi ed esperti nel comunicare con la muta di segugi e con l’equipaggio dei veneurs, i valletti a piedi e a cavallo, il capitano conservatore delle cacce, e sopra tutti, il Grande Cacciatore e Falconiere, “il piccolo grande di corte” che rispondeva direttamente al sovrano.

Utilità
La prenotazione è obbligatoria allo 011 6200634 entro le ore 17 del giorno precedente. La visita costa 5 euro (più 8 euro di ingresso al Museo). Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei 5 euro (biglietto d’ingresso al museo gratuito), dai 6 ai 18 over 65 anni 5 euro (più 5 euro l’ingresso ridotto).

Penny Market, nuova apertura a Pozzo Strada

Nel nuovo store sostenibilità e territorialità dei prodotti i punti di forza

Ha aperto a Torino, in via Sant’Antonino 58, nel quartiere Pozzo Strada, un nuovo spazio PENNY Market. Lo store, con una superficie di vendita di circa 480 mq e un parcheggio interrato, è situato in uno fra i quartieri più conosciuti ai Torinesi e si affaccia sul grande giardino comunale “Bambine e bambini vittime del Beslan”, che rappresenta un importante punto di riferimento e svago per gli abitanti della zona.

Con questa apertura PENNY Market consolida la sua presenza nell’area torinese con 5 negozi a Torino e altri 15 nella prima cintura dell’interland.

Oltra a un assortimento di circa 2000 prodotti tra dry e freschi, il nuovo negozio vanta una scelta selezionata anche nel settore non food. Nel nuovo PENNY Market la shopping experience è all’insegna dell’italianità e del territorio. Il consumatore trova un vasto assortimento di prodotti nazionali, per una spesa volta a valorizzare – con responsabilità – le eccellenze italiane e locali in ambito food e non.

La sostenibilità è tra i punti di forza del nuovo punto vendita, che utilizza l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico sul tetto. Inoltre il PENNY Market di Torino adotta tecnologie con basso impatto ambientale in grado di migliorare la percezione dell’ambiente. come ad esempio l’uso di corpi illuminanti a Led ad alta resa cromatica e bassi consumi, e banchi frigoriferi con chiusure vetrate in grado di abbattere i consumi e migliorare il comfort climatico lungo il percorso di acquisto.

Questi accorgimenti contribuiscono a risparmi annui fino a 60.000 KWh, traducibili in circa 11,2 tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate, con una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a circa 21 tonnellate.

 

PENNY MARKET
Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE, è uno dei gruppi commerciali leader sul mercato tedesco ed europeo nel settore della Grande Distribuzione Organizzata. L’insegna nasce nel 1994 e segna un momento di straordinario cambiamento nel mondo del discount italiano, dando inizio al rinnovo del settore grazie alla nuova formula “assortimento di qualità, marca e prezzi bassi”. A livello nazionale, è presente sul territorio italiano con 391 punti vendita distribuiti nelle principali regioni d’Italia ed è attualmente in forte crescita, con fatturato per metro quadro superiore alla media di categoria. A livello internazionale, è presente con successo anche in Austria, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania. Obiettivo principale del gruppo è la soddisfazione dei clienti, ai quali garantisce non solo un’ampia scelta di prodotti di qualità a prezzi concorrenziali, ma anche punti vendita accoglienti e confortevoli, per una spesa facile e veloce. Penny Market propone anche una linea di prodotti a marchio proprio.
Per ulteriori informazioni: www.pennymarket.it

A giugno torna il Torino Jazz Festival

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Dal 19 al 27 giugno 2021 si terrà la IX edizione del Torino Jazz Festival, un omaggio al jazz in tutte le sue declinazioni espressive.

Nel cartellone, che recupera in gran parte quello programmato per l’edizione 2020, poi rinviato a causa emergenza Covid 19, sono presenti grandi musicisti italiani e internazionali, artisti di ricerca e talenti piemontesi. I nove giorni di programmazione saranno, come sempre, ricchissimi di produzioni originali.

Il Festival nelle ultime edizioni ha conquistato, grazie alla sua attenzione al contemporaneo, una precisa identità nel panorama internazionale dei festival jazz. Diretta dai musicisti Giorgio Li Calzi e Diego Borotti, la rassegna jazz porterà grandi artisti a esibirsi, a prezzi popolari, sui palchi delle OGR, del Conservatorio Giuseppe Verdi e del Teatro Vittoria.

Il TJF – che propone in calendario grandi concerti di artisti nazionali e internazionali (i musicisti coinvolti saranno circa 150), Torino Jazz Meetings (dove si incontreranno gli operatori del settore), Jazz Talks e mostre fotografiche – è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il contributo di Fondazione Crt OGR Torino e A.N.Co.S., main partner Intesa Sanpaolo e Iren. Charity partner Fondazione Ricerca Molinette, media partner Rai CulturaRai 5Rai Radio 3 e La Stampa.

L’edizione 2021 cresce e dedica grande spazio all’aspetto formativo e ai giovani musicisti che studiano il jazz e ne praticano le forme espressive.

La rassegna sarà organizzata osservando le più scrupolose norme di sicurezza per il pubblico, gli artisti e il personale al lavoro.

Il programma del Festival, presenta: Gianluca Petrella Cosmic Renaissance (sabato 19 giugno ore 17.30 e ore 21, Conservatorio Giuseppe Verdi), Erios Junior Jazz Orchestra Feat. Joan Chamorro (domenica 20 giugno ore 15.00, Conservatorio Giuseppe Verdi, produzione Originale TJF), Luigi Martinale Quartet Guest Stefano ‘Cocco’ Cantini + Classwing Ensemble + Pino Ninfa (domenica 20 giugno ore 21.00, Conservatorio Giuseppe Verdi), Gianluigi Trovesi, Filarmonica Trt , Fabrizio Bosso ‘Berg Heim: una piccola Montagna Magica’ (lunedì 21 giugno ore 17.00 prova aperta e ore 21.00, OGR, coproduzione Filarmonica TRT e Torino Jazz Festival), Robert Henke ‘Cbm 8032 AV’ (martedì 22 giugno ore 21.00, OGR ), Uri Caine, Furio Di Castri, Andy Sheppard ‘Five Visions’  (mercoledì 23 giugno ore 17.30, Conservatorio Giuseppe Verdi, produzione originale TJF), Emanuele Cisi e Roberta Gambarini ‘No Eyes’ (mercoledì 23 giugno ore 21.00, OGR, produzione originale TJF), Biréli Lagrène & Charlier/Sourisse Multiquarium Big Band ‘Remember Jaco Pastorius’  (giovedì 24 giugno ore 17.30 e 21.00, OGR, prima italiana), Donny Mccaslin Quartet Guest Gail Ann Dorsey ‘Bowie’s Blackstar’(venerdì 25 giugno, ore 17.30 e ore 21.00, OGR, produzione originale TJF), Nate Wood ‘fOUR’ (sabato 26 giugno  ore 11.30 e ore 15.00, Teatro Vittoria, prima italiana), Arto Lindsay And Band (sabato 26 giugno ore 17.30, OGR, unica data italiana), Zig Zag Power Trio Ft. Vernon Reid, Will Calhoun, & Melvin Gibbs (sabato 26 giugno ore 21.00, OGR), Roberto Dani ‘Solo’ (domenica 27 giugno ore 11.30 e ore 16.00, Teatro Vittoria), Salif Keita ‘Un Autre Blanc’, opening Korabeat (domenica 27 giugno ore 17.30 e ore 21.00, OGR, unica data italiana).

 

Oltre ai concerti il pubblico potrà seguire i Jazz Talks ai quali interverranno il filosofo ed esperto di teoria dell’evoluzione Telmo Pievani (20 giugno); Robert Henke che dialogherà con l’artista e sound designer Giorgio Sancristoforo (21 giugno); il fotografo Guido Harari che converserà con Stefano Salis, giornalista del Sole 24 Ore (26 giugno); il musicologo Stefano Zenni che racconterà la figura di Charlie Parker (27 giugno).

Ad arricchire il Festival anche i Torino Jazz Meeting: due giorni di convegni in streaming sul jazz che coinvolgeranno gli ‘addetti ai lavori’, i soci dell’Associazione Nazionale I-Jazz e il network degli operatori  regionali coordinati da Piemonte Jazz.

 

‘Jazz è Ricerca’ è una mostra fotografica che espone nelle stazioni della metropolitana gli scatti di Massimo Forchino a sostegno della ricerca scientifica di Fondazione Ricerca Molinette. Le immagini scelte hanno l’obiettivo di esplorare il legame esistente tra i mondi solo apparentemente distanti della musica jazz e della ricerca scientifica.

Le sedi che ospiteranno il TJF 2021 sono: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia (via delle Rosine 18); Circolo dei lettori (via Bogino 9); Conservatorio Giuseppe Verdi (piazza Bodoni); OGR (corso Castelfidardo 22); Oratorio di San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5); Teatro Vittoria (via Antonio Gramsci 4).

Il collettivo The bounty killart ha realizzato due sculture per la campagna di comunicazione del Torino Jazz Festival. Così come nell’improvvisazione jazz l’esecutore sceglie un brano ed elabora variazioni melodiche o armoniche, il gruppo creativo The bounty killart decostruisce due sculture iconiche della storia dell’arte, il Discobolo di Mirone e la Paolina Borghese di Antonio Canova, e le ricompone donando loro nuove forme e significati. “Il processo di ricomposizione e le nuove narrazioni che si generano vogliono celebrare la storia e l’età dell’oro del jazz”.

In questa edizione il TJF si arricchisce di un teaser firmato Donato Sansone.

Ho cercato di catturare la dimensione notturna e metropolitana del jazz che amo molto inserendo alcuni tra i più autorevoli musicisti della scena contemporanea del jazz, senza tralasciare il richiamo alla città di Torino che ospita il festival – spiega l’artista -. Come sempre l’immagine è nulla senza l’atmosfera visionaria del suono e della musica realizzata in questo caso superbamente da Enrico Ascoli”.

Durante il Festival 2021, nello spazio espositivo di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia si potranno ammirare gli scatti di Lisette Model. Fra i tanti personaggi ritratti dall’artista sono esposti in mostra anche alcuni dei grandi nomi del Jazz come Bunk Johnson, Count Basie, Dizzy Gillespie, Bud Powell, Percy Heath, Chico Hamilton, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong. Seguendo questa suggestione, in occasione del Torino Jazz Festival, a CAMERA, dal 24 maggio, sarà possibile scaricare attraverso QR Code una playlist a tema Jazz selezionata dai direttori artistici del Torino Jazz Festival. Inoltre, il 26 giugno alle ore 16.00, CAMERA ospiterà l’incontro ‘Art Kane Harlem 1958’ in cui Guido Harari dialogherà con Stefano Salis, giornalista del Sole 24 Ore.

 

“Il Torino Jazz Festival approda alla nona edizione con l’ambizione di accompagnare con la musica il desiderio di ripartenza che tutti proviamo – dichiarano la Sindaca Chiara Appendino e l’Assessora alla Cultura Francesca Leon -. Nonostante i tempi complessi il Festival mantiene l’alto livello qualitativo che lo contraddistingue, ospitando artisti internazionali, ai quali si affiancano artisti e maestranze del panorama italiano della musica dal vivo, con l’intento di continuare l’azione di sostegno che la Città ha intrapreso sin dalla scorsa edizione. Sfogliando il programma si possono anche apprezzare conferenze tematiche di alto livello e concerti che vedono gli studenti esibirsi sui palchi più prestigiosi della rassegna. Il necessario rispetto delle misure di sicurezza e le difficoltà logistiche rendono questa edizione speciale: è evidente lo sforzo ideativo e organizzativo messo in campo per poter proporre il palinsesto ora sotto i nostri occhi. Un sentito ringraziamento va dunque a chi realizza il festival, i jazzisti sui palchi, i tecnici e la direzione artistica affidata a Diego Borotti e Giorgio Li Calzi. Questi mesi dominati dal Covid-19 hanno svelato quante siano le professionalità coinvolte nel mondo dell’arte e quale prezioso lavoro svolgono ‘dietro le quinte’. Un ultimo ringraziamento – terminano Appendino e Leon – va all’attore più importante, quello che si trova di fronte al palco, il pubblico che con il suo entusiasmo desidera voler tornare a frequentare i concerti e gli incontri dal vivo”.

Se giugno sarà simbolicamente il mese della ripresa generale del Paese e della nostra Città, sono felice del contributo di bellezza e socialità che il TJF potrà offrire – sottolinea Diego Borotti -. Sarà bello addentrarsi nella metropolitana tappezzata delle immagini fotografiche di Massimo Forchino con la collaborazione di Fondazione Ricerca Molinette, tornare al tempio laico delle OGR e negli altri teatri con la speranza di allargare, insieme, l’immaginario onirico che la musica fornisce alle nostre vite. I percorsi narrativi di TJF, come in un bel romanzo, sono stratificati e ci accompagneranno attraverso molti temi conduttori. Work in progress dei felici processi formativi messi in scena dalla sorprendente Erios Junior Jazz Orchestra, con l’età media più bassa d’Italia, con Joan Chamorro, il Re Mida della didattica jazz europea, la collaborazione di allievi e docenti dei corsi di musica elettronica, jazz e archi classici del Conservatorio di Torino nel progetto condotto da Uri Caine con Furio Di Castri e Andy Sheppard, la possibilità di assistere alla rifinitura del concerto della Filarmonica del Teatro Regio diretta da Stefano Montanari su progetto di Gianluigi Trovesi con ospite Fabrizio Bosso. Grandi organici come la fantastica e muscolare big band Multiquarium nell’omaggio di Biréli Lagrène a Jaco Pastorius o nel progetto di Luigi Martinale, Stefano Cantini e Classwing Ensemble dal sound magistralmente miscelato tra musica classica e jazz e commentato visivamente da Pino Ninfa. Il sound del jazz classico dell’incontro felicissimo di Emanuele Cisi e Roberta Gambarini per spostarsi alla conferenza ‘Harlem 1958’ di Guido Harari, sino al simposio su Charlie Parker di Stefano Zenni. L’altrove che passa dal concerto del gigante Salif Keita, dei Kora Beat, da Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella e porta alla conferenza di Telmo Pievani. Le categorie sono spesso pretesti per ordinare scaffali. Se ora scegliessimo un tema come ’multimedialità’ ecco che alcuni concerti già citati uscirebbero dalla categoria qui sopra per entrare in questa. Ciascuno proceda come preferisce andando a sfogliare casualmente o leggendo l’indice dettato dalle proprie inclinazioni; l’importante sarà incontrarci, corpo e anima, intorno al grande jazz di TJF 2021”.

“Il jazz è sempre stato sinonimo di terra di confine e libertà di espressione. E mai come oggi, anche la parte fortunata del pianeta, il nostro mondo occidentale, ha compreso l’importanza di poter varcare un confine per sentirsi liberi, una piccola cosa rispetto a chi fugge dalla disperazione per migliorare la propria condizione e quella dei propri figli – dichiara Giorgio Li Calzi –. Il jazz rappresenta nella musica quella libertà che nasce dall’imprevisto della vita, elemento destabilizzante che genera anticorpi e adattamento insieme alla speranza e alle condizioni di poter creare una nuova società e un nuovo linguaggio. Fondamentalmente i cicli della storia si ripetono, ma per fortuna i mutamenti creano nuove forme di vita. Quest’anno nonostante le mille difficoltà e regole che ci hanno imposto capienze, orari legati a coprifuoco, viaggi di artisti impossibilitati dalla pandemia, il festival si presenta in forma smagliante e più vario e multidisciplinare che mai. Intanto giovani artisti torinesi di fama internazionale comunicano l’immagine del Torino Jazz Festival, i Bounty Killart con le loro irriverenti sculture rappresentano la visualizzazione di un contenuto che è effettivamente un New Classic Jazz, un jazz che esplora nuovi percorsi contemporanei. E ancora il talento fuori da ogni confine di Donato Sansone che ha prodotto il teaser con le musiche di Enrico Ascoli che ha usato i campionamenti del sax di Diego Borotti e della tromba del sottoscritto. I caratteri di unicità come sempre sono una cifra del TJF: primi concerti italiani e europei, produzioni originali, 2 concerti di sola batteria di matrice artistica opposta, un grande filosofo evoluzionista che racconta il nostro cammino umano fatto di migrazioni, un guru della musica digitale che oltre a suonare spiega come creare nuovi linguaggi usando strumenti classici, e inoltre la nostra prima produzione originale internazionale, avendo chiesto ai musicisti di Blackstar di Bowie, di suonare con la mitica bassista che ha accompagnato per anni il Duca Bianco. Questo e molto altro. Vi aspettiamo al TJF 2021 – termina Li Calzi -, un festival contemporaneo fortemente ancorato al terreno e pensato per una collettività che ha voglia di conoscere tutto ciò che sta intorno a sé e tutto ciò che sta al di fuori di un semplice concerto”.

 

PROGRAMMA DAY BY DAY

Sabato 19 giugno

Ore 17.30 e ore 21.00 Conservatorio Giuseppe Verdi

GIANLUCA PETRELLA COSMIC RENAISSANCE

Domenica 20 giugno

Ore 15.00 Conservatorio Giuseppe Verdi

ERIOS JUNIOR JAZZ ORCHESTRA FEAT. JOAN CHAMORRO

Produzione originale TJF

 

Ore 21.00 Conservatorio Giuseppe Verdi

LUIGI MARTINALE QUARTET GUEST STEFANO ‘COCCO’ CANTINI+CLASSWING ENSEMBLE+PINO NINFA

Lunedì 21 giugno

Ore 17.00 (prova aperta) e ore 21.00 OGR

GIANLUIGI TROVESI FILARMONICA TRT FABRIZIO BOSSO ‘BERG HEIM: UNA PICCOLA MONTAGNA MAGICA’

Coproduzione Filarmonica TRT e TJF

Martedì 22 giugno

Ore 21.00 OGR

ROBERT HENKE ‘CBM 8032 AV’

Mercoledì 23 giugno

Ore 17.30 Conservatorio Giuseppe Verdi

URI CAINE FURIO DI CASTRI ANDY SHEPPARD ‘FIVE VISIONS’

Produzione originale TJF

 

Ore 21.00 OGR

EMANUELE CISI ROBERTA GAMBARINI ‘NO EYES’

Produzione originale TJF

Giovedì 24 giugno

Ore 17.30 e ore 21.00 OGR

BIRÉLI LAGRÈNE & CHARLIER SOURISSE MULTIQUARIUM BIG BAND

‘REMEMBER JACO PASTORIUS’

Prima Italiana

 

Venerdì 25 giugno

Ore 17.30 e ore 21.00 OGR

DONNY MCCASLIN QUARTET – GUEST GAIL ANN DORSEY ‘BOWIE’S BLACKSTAR’

Produzione originale TJF

 

Sabato 26 giugno

Ore 11.30 e ore 15.00 Teatro Vittoria

NATE WOOD ‘fOUR’

Prima italiana

Ore 17.30 OGR

ARTO LINDSAY AND BAND

Unica data italiana

 

Ore 21.00 OGR

ZIG ZAG POWER TRIO, FT. VERNON REID, WILL CALHOUN, & MELVIN GIBBS ARTO LINDSAY AND BAND

Domenica 27 giugno

Ore 11.30 e ore 16.00 – Teatro Vittoria

ROBERTO DANI ‘SOLO’

 

Ore 17.30 e ore 21.00 OGR

SALIF KEITA ‘UN AUTRE BLANC’ – OPENING KORABEAT

Unica data italiana

 

JAZZ TALKS

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

È possibile prenotare gli incontri su torinojazzfestival.it.

Quelli del 20 e 21 giugno a partire da giovedì 17 giugno ore 10. Quelli del 26 e 27 giugno a partire da giovedì 24 giugno ore 10. Tutti i jazz talks saranno registrati e messi a disposizione sul canale Youtube del festival www.youtube.com/user/torinojazzfestival

 

20 giugno

Ore 17.00 Oratorio di San Filippo Neri

L’umanità, una sinfonia di minoranze – Incontro con Telmo Pievani

I gruppi umani attraversano confini da sempre. Siamo migranti da due milioni di anni. Come migranti, siamo partiti sempre dall’Africa, a più riprese, per disseminarci nel mondo, forti delle nostre unicità: un’infanzia prolungata, il gioco, la sperimentazione, l’improvvisazione, la perfezione creativa, l’immaginazione, la socialità. Da una prima piccola popolazione di pionieri africani – dai quali tutti noi discendiamo– si è aperto un ventaglio straordinario di culture, di lingue, di storie, di meticciati. Linguaggi universali umani, come la musica e la scienza, in sempre nuove declinazioni. Affronta questi temi il filosofo ed esperto di teoria dell’evoluzione Telmo Pievani.

 

21 giugno

Ore 15.00 CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – Sala Gymnasium

Esplorare il futuro del passato. Lavorare oggi con tecnologie di ieri

Robert Henke dialoga con l’artista e sound designer Giorgio Sancristoforo.

Henke tiene corsi universitari e conferenze dove spiega la commistione tra intelligenza artificiale e composizione musicale, dove racconta la necessità estetica e filosofica di riportare in vita computer obsoleti. Ha detto in più occasioni: “i vecchi computer emanano un proprio groove”. Questa visione consente a Henke di tracciare un collegamento tra il suo modo di pensare la performance e il jazz: “queste tecnologie superate richiedono un notevole lavoro di interazione manuale del mixer con i computer collegati e in questo intervento si concretizza la magia del momento e ci ritroviamo in un terreno comune”.

26 giugno

Ore 16.00 – CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – Sala Gymnasium

Art Kane Harlem 1958

Guido Harari dialoga con Stefano Salis, giornalista del Sole 24 Ore.

Il libro ‘Art Kane. Harlem 1958’ (Wall Of Sound Editions) a cura di Jonathan Kane e Guido Harari, uscito per celebrare lo scatto di Kane ‘Harlem 1958’immortala 57 musicisti jazz, tutti presenti alle 10 di mattina tra la Quinta e Madison Avenue, ad Harlem. Il gruppo comprendeva, tra gli altri, Dizzy Gillespie, Thelonious Monk, Gerry Mulligan. Il volume, con prefazioni di Quincy Jones e Benny Golson, omaggia un periodo cruciale della storia americana e del jazz. Guido Harari ha fotografato tanti miti musicali. Ha detto Lou Reed: “sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e sentimento”. L’incontro trova la sua logica collocazione negli spazi di CAMERA Centro Italiano per la Fotografia, in contemporanea alla mostra dedicata a Lisette Model.

27 giugno

Ore 15.00 Circolo dei lettori

Yardbird Suite: viaggio nella musica di Charlie Parker

Incontro con Stefano Zenni.

A cento anni dalla morte, la figura di Charlie Parker (1920-1955) si staglia in tutta la sua tormentata e frenetica genialità. In una manciata di anni di carriera, insieme a musicisti come Dizzy Gillespie e Thelonious Monk, Parker ha cambiato la direzione del jazz, ne ha trasformato definitivamente il linguaggio, ha alzato l’asticella del virtuosismo strumentale e, soprattutto, ha imposto una nuova logica dell’improvvisazione. Considerato oggi un classico, Parker è ancora un artista irriducibile, di cui va recuperata l’ampiezza di vedute musicali, la potenza creativa, la tellurica varietà espressiva.

Stefano Zenni. Musicologo, docente. È stato direttore del TJF per 4 edizioni.

 

 

TORINO JAZZ MEETING 2021 – III EDIZIONE

Convegni sul jazz e concerti/vetrine del jazz piemontese

Torino Jazz Meetings nasce nel 2018 con l’obiettivo di sviluppare il network delle realtà che promuovono il jazz a livello regionale, nazionale e internazionale e come occasione di incontro-vetrina per le eccellenze del jazz piemontese. L’edizione 2021 è stata ideata tenendo conto della situazione emergenziale e delle misure di sicurezza vigenti. La partecipazione del pubblico avverrà in streaming sulle piattaforme indicate. Location incontri (solo per gli accreditati): Best Western Plus Executive Hotel and Suites – via Nizza, 28, Torino.

 

26 giugno

JAZZ IN ITALY dalle 14.30 alle 16.30

Apertura Assemblea nazionale di I-Jazz e forum: ‘Jazz in Italy’

L’Assemblea nazionale di I-Jazz, Associazione che raccoglie diversi tra i più conosciuti e seguiti festival jazz italiani, ospita, all’inizio dei lavori, un prezioso momento di confronto tra i soci, aperto al pubblico in streaming.

Si tratta di un incontro-dibattito tra le realtà che promuovono il jazz italiano, con l’obiettivo di consolidarlo e diffonderlo sempre più. Alle 16.30 termina la parte dei lavori in forma di convegno aperto al pubblico e l’Assemblea prosegue con i soli soci per le attività istituzionali. Convegno in streaming sulla piattaforma www.italiajazz.it

27 giugno

TORINO JAZZ FESTIVAL PIEMONTE ore 10.00

Il programma del Torino Jazz Festival Piemonte 2021.

Incontro divulgativo a cura del direttivo di Piemonte Jazz e degli operatori jazz locali coinvolti nella rassegna.

A seguire Torino Jazz Festival Piemonte: il network delle eccellenze territoriali. Convegno

Le realtà del jazz del Piemonte si sono aggregate creando un brand che costituisce uno tra i principali network italiani dedicati a questa musica. Il 2019 ha visto la nascita del Torino Jazz Festival Piemonte, frutto della collaborazione tra Piemonte Jazz, TJF e Fondazione Piemonte dal Vivo. Il Torino Jazz Meeting rappresenta un’occasione di presentazione dell’iniziativa, che quest’anno avrà luogo tra luglio e ottobre, e di dibattito tra gli operatori regionali del settore, aperti a un confronto con rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo della regione. I due appuntamenti sono in streaming sulla piattaforma di Piemonte jazz www.piemontejazz.it. Torino Jazz Meetings è un progetto del Consorzio Piemonte Jazz realizzato in collaborazione con il Torino Jazz Festival.

 

IL JAZZ È RICERCA

UN PROGETTO FOTOGRAFICO PER UNA BUONA CAUSA

Torino Jazz Festival Fondazione Ricerca Molinette presentano Jazz è Ricerca, una mostra fotografica a scopo benefico che si propone di esplorare il legame esistente tra i mondi solo apparentemente distanti della musica jazz e della ricerca scientifica. Il Torino Jazz Festival è un evento profondamente legato al tessuto urbano, così come lo è Fondazione Ricerca Molinette, impegnata da 20 anni nel sostegno alla ricerca medico – scientifica all’interno di Città della Salute. Jazz è Ricerca: i musicisti suonano con una continua tensione al cambiamento, proprio come fanno i ricercatori scientifici che, sperimentando senza sosta, si impegnano a trasferire i risultati ottenuti in laboratorio all’ambito clinico, per sviluppare nuove terapie contro le malattie del nostro tempo. Al torinese Massimo Forchino va il merito di aver pensato di far dialogare questi mondi. Attivo dagli anni Settanta come reporter per importanti quotidiani e riviste, fotografo di scena, autore di copertine per dischi, Forchino ha selezionato 7 immagini-simbolo del Torino Jazz Festival.

La Fondazione Ricerca Molinette ha accolto con grande piacere la possibilità di collaborare con il Torino Jazz Festival – dichiara il Presidente, Dott. Massimo Segre – Attraverso questo abbinamento originale porteremo la Ricerca nei luoghi torinesi della musica e all’interno della metropolitana, ribadendo ancora una volta l’importanza di sostenerla, per trovare nuove cure alle malattie del nostro tempo, grazie all’impegno dei gruppi di ricerca che operano nel più grande ospedale cittadino”.

Jazz è Ricerca’ espone nelle stazioni della metropolitana le fotografie di grandi jazzisti immortalati durante il festival. Gli scatti rappresentano il primo passo di un progetto dinamico, frutto di un lavoro in team, che il TJF segue anche online e durante i concerti. Il progetto fotografico contribuisce a sostenere Fondazione Ricerca Molinette sia promuovendo la campagna di devoluzione del 5 x 1000 della Onlus torinese sia rendendo disponibili, in cambio di donazioni per la Ricerca, le immagini di Massimo Forchino in diversi formati.

Fondazione Ricerca Molinette: Ente senza scopo di lucro, nato nel 2001 per sviluppare la ricerca scientifica all’interno dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria ‘Città della Salute e della Scienza’ di Torino. La Fondazione si impegna a sostenere in particolare la ricerca traslazionale, volta a trasferire in ambito clinico i risultati della ricerca di laboratorio, attraverso lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie. I progetti che la Fondazione predilige sono un ponte tra scienza e medicina, rispondono ad esigenze reali e mettono al centro il paziente e il suo benessere. La Fondazione sostiene anche l’Ospedale Molinette, nel quotidiano e durante le emergenze.

Come seguire e sostenere jazz è ricerca: la mostra sarà visibile dall’1 al 14 giugno nelle stazioni della metropolitana di Torino. Informazioni: www.torinojazzfestival.it | www.massimoforchino.com. Per sostenere il progetto e per maggiori informazioni sulla Fondazione Ricerca Molinette: www.fondazionericercamolinette.it

 

BIGLIETTERIA PUNTI VENDITA

C/O URBAN LAB: piazza Palazzo di Città 8/F – tel. 01101124777 tjftickets@comune.torino.it

Giorni e orari di apertura da mercoledì 26 maggio: lunedì/sabato 10.30/18.30 chiusa mercoledì 2 giugno aperta tutti i giorni da lunedì 14 a domenica 27 giugno

Informazioni e accesso disabili: tel. 01101124777 nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.

INTERNET: www.torinojazzfestival.it – www.vivaticket.it – Il costo del servizio di acquisto è pari al 12% del prezzo del biglietto, con un minimo di € 1.

OGR – Officine Grandi Riparazioni Posto unico numerato € 10,00

Arto Lindsay and Band e Zig Zag Power Trio: entrambi i concerti acquistati insieme € 16,00

Gianluigi Trovesi/Filarmonica TRT/Fabrizio Bosso: prova aperta € 3,00

All’ingresso saranno effettuati controlli di sicurezza

Conservatorio Giuseppe Verdi – Posto unico numerato sabato 19 e domenica 20 giugno € 5,00 mercoledì 23 giugno € 10,00

Teatro Vittoria Posto unico numerato € 5,00

Per i nati dal 2007 biglietti per tutti i concerti € 5,00

Se ancora disponibili i biglietti saranno posti in vendita 45 minuti prima dell’inizio dei concerti

Non è previsto servizio di guardaroba

 

 

Norme di sicurezza

  • l’assegnazione dei posti garantirà il necessario distanziamento
  • all’ingresso sarà misurata la temperatura e non sarà consentito l’accesso alle persone con temperatura superiore ai 37.4° C
  • tutti gli spettatori dovranno indossare la mascherina anche durante lo spettacolo (per i bambini valgono le norme di legge vigenti); non è ammessa la mascherina comunitaria
  • verrà assicurata regolare igienizzazione delle sedi di concerto

 

 

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Forestopia per una Torino più verde, colorata, felice

 RIFORESTAZIONE “DIFFUSA” 

Associazione Società Orticola del Piemonte, promotrice dell’iniziativa, vuole donare nuove aree verdi alla città coinvolgendo istituzioni, associazioni, scuole e privati cittadini. Lanciata la prima campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ideaginger, che punta a raggiungere la cifra iniziale di 5.000 euro e grazie a cui sono nate le prime proposte concrete

Invadere Torino di verde, facendo nascere un fiore dove adesso c’è l’asfalto, riforestando e ripopolando di natura le aree urbane. Un progetto ambizioso che nasce dal basso grazie all’impegno di Associazione Società Orticola del Piemonte, organizzatrice di eventi florovivaistici come Flor e Agriflor e diventata, negli anni, un movimento sociale e culturale a promozione del verde in città e dell’ambiente.

Attraverso il progetto Forestopia, si vogliono piantare i primi semi di questa rivoluzione “green” arricchendo le piazze, le vie e i giardini del capoluogo piemontese con piante, fiori e alberi in vaso e in terra. Piccoli e circoscritti interventi che, uniti insieme, possono trasformare in meglio Torino, donarle nuovi spazi profumati e colorati e renderla un modello virtuoso, replicabile in altre città e in altri contesti.

La prima fase del progetto, definita Foresta Diffusa, è già partita con una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ideagingerin collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo. L’obiettivo è raggiungere entro fine giugno la cifra iniziale di 5.000 euro, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni cittadine, le scuole ma anche i singoli cittadini appassionati e sensibili. I soggetti privati che contribuiranno concretamente, riceveranno un premio a seconda della cifra stanziata grazie alla collaborazione con lo studio di progettazione Solido Collettivo.

Anche se solo all’inizio, Forestopia ha già raccolto le prime proposte concrete che presto diventeranno realtà. A cominciare dall’Associazione di Via San Francesco da Paola, in centro, che ha aderito al progetto con l’obiettivo di creare delle zone verdi nella via. Così come le associazioni del quartiere Aurora per riqualificare Piazza Alimonda, arricchendola con nuove piante attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.

Un’altra iniziativa che sta prendendo forma è quella dei Lions Distretto 108Ia1-Dipartimento Ambiente che collaborerà con Forestopia con il coordinamento del Comune di Torino: l’obiettivo è sviluppare un progetto di piantumazione nelle scuole cittadine, sensibilizzando gli studenti sull’importanza del verde e coinvolgendoli attivamente nella creazione e successiva cura delle loro piccole foreste scolastiche.

In un secondo momento, quando questa prima fase di Foresta diffusa avrà preso piede, l’obiettivo di Forestopia sarà ancora più ambizioso: creare una vera e propria “Food Forest”, la prima foresta edibile della città. Un luogo accessibile a tutti dove coltivare e raccogliere fiori e frutti, organizzare incontri su orticoltura e alimentazione o, semplicemente, camminare nel verde per godersi momenti di pura libertà.

Il progetto Forestopia nasce dalla necessità, sempre più impellente, di rimettere la natura al centro della nostra vita. Secondo il botanico, accademico e saggista Stefano Mancuso, al Pianeta servono mille miliardi di alberi in più, mentre in Italia se ne possono piantare fino a sei miliardi. Gli alberi immagazzinano carbonio che aiutano a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, filtrano l’aria e riducono l’inquinamento acustico. Rendono più belle le città e forniscono habitat, cibo e protezione per molte piante e animali, contribuendo a mantenere e aumentare la biodiversità. Generano turismo, creano posti di lavoro e incoraggiano stili di vita attivi e sani. Prevengono le malattie e creano luoghi dove gli abitanti possono socializzare e riappropriarsi dei propri spazi.

 

“Forestopia” rappresenta, in una modalità più grande e diffusa, quello che già da anni stiamo facendo con Flor e Agriflor – Afferma Giustino Ballato, presidente di Associazione Società Orticola del Piemonte e tra gli ideatori di Forestopia – Inondare di verde Torino, creando un laboratorio per il futuro dello spazio urbano: alberi, arbusti e piante, infatti, hanno un valore che va molto oltre la funzione di decorazione. Portano beneficio alla salute fisica e mentale di tutti noi. Il progetto Forestopia vuole partire da piccoli interventi per contribuire a diffondere un cambiamento della città e far sperimentare ai cittadini un modo diverso di vivere lo spazio urbano. Sono micro – trasformazioni, che diventeranno un grande movimento, per città più felici”.

 

“La moda della vacanza”, storia e costume all’Unione industriale

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SETTIMANA CULTURALE DAL 24 al 29 maggio

Incontri di Primavera 2021

L’ultimo incontro, martedì 25 maggio ore 15.00, celebrerà il periodo dell’anno che da sempre mette d’accordo adulti e piccini, mariti e mogli, genitori e figli: il momento della vacanza. Lo si farà attraverso il libro di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi, “La moda della vacanza. Luoghi e storie 1860-1939” – Einaudi editore – a partire dal quale risulteranno spontanee riflessioni e accostamenti con due particolari e insoliti periodi di vacanza: l’estate passata e quella che deve ancora arrivare. A moderare l’incontro Damiano Cortese, docente di Economia Aziendale dell’ Università degli Studi di Torino.

Ci si chiederà come è cambiata nei secoli la concezione di vacanza, quali erano i protagonisti del trionfo del turismo tra Otto e Novecento attraverso l’architettura e la moda. E ancora, quali similitudini e quali differenze possono essere colte tra quel periodo e quello attuale.

Se in una crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo siamo stati capaci di rinunciare a molte delle nostre libertà, cercheremo di comprendere quali ricadute ci possono essere su un’economia in gran parte basata sul turismo come quella italiana e cosa potremo aspettarci dall’estate 2

A Palazzo Lascaris Lidia Maksymowicz, deportata da bambina ad Auschwitz

Lidia Maksymowicz è stata vittima del dottor Mengele, “l’angelo della morte”, che usava i bambini come cavie per le sue tragiche sperimentazioni.
Il racconto del documentario prende spunto da un suo recente viaggio sui luoghi di Giovanni Paolo II in valle d’Aosta a Introd, in cui viene invitata a raccontare la sua storia a studenti e insegnanti canavesani di Castellamonte, e da lì si sviluppa la sua testimonianza della deportazione e dei campi di sterminio alternando immagini girate in Polonia, a Cracovia e Oswiecim, nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, con quelle in Italia fra Introd, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e Castellamonte.
“Ad Auschwitz erano imprigionati circa 200 mila bambini, solo pochissimi sono in vita oggi – è il suo commosso ricordo – tutta la mia vita è stata segnata da questa esperienza. Sono grata al Piemonte che mi ha permesso di organizzare tutti gli incontri di questi giorni, nonostante la mia età continuo a raccontare la mia storia ai giovani di tutto il mondo che ho la fortuna di incontrare. Non possiamo dimenticare quello che è successo, chiedo a tutti di ricordare e fare in modo che quella tragedia non possa più ripetersi”.
“Ascoltare il racconto degli anni drammatici delle deportazioni e dei campi di sterminio direttamente da chi, come Lidia, li ha vissuti in prima persona e ne è testimonianza vivente, è un esperienza umana tra le più toccanti che ha il potere di trasformarci.
È un rinnovare e condividere con i sopravvissuti e con chi non ce l’ha fatta, quelle memorie e quel dolore, ma anche, dinanzi a queste sofferenze e atrocità, l’impegno a custodire questa memoria, a tramandarla ai più giovani, a portarla con sé nel proprio presente e nel progettare il proprio futuro sempre vigili e consapevoli che tutto ciò che hanno vissuto le vittime della Shoah non accada mai più e non venga mai dimenticato”, è la conclusione del presidente Stefano Allasia.fmalagnino

Un premio alle imprese

IR20, LUNEDI’ LA PREMIAZIONE DELLE IMPRESE

La cerimonia di consegna la sera del 24 maggio sarà trasmessa in diretta streaming dalla prestigiosa sede del Museo Egizio. L’assessore regionale all’Innovazione, Marnati: “Un premio a chi innova in Piemonte, un premio al Piemonte che innova”

Valorizzare il sistema regionale dell’innovazione e della ricerca, elementi fondamentali per lo sviluppo del Piemonte: questo l’obiettivo del Premio IR20, Piemonte Innovazione e Ricerca, istituito dalla Regione Piemonte, quest’anno alla sua prima edizione, che avrà il suo momento conclusivo nella serata di lunedì 24 maggio – inizio alle 20 – con la consegna dei premi ai vincitori nella prestigiosa sede del Museo Egizio.

A condurre la serata, che sarà trasmessa in diretta streaming sul sito regionale e sulla pagina Facebook della Regione (https://www.regione.piemonte.it/web/consegna-premi-ir20), sarà Marco Berry, attore e conduttore televisivo torinese.

Nel corso della serata verrà trasmesso un contributo video di Alberto Angela a colloquio con il direttore del Museo Egizio, Christian Greco.

Un premio fortemente voluto dall’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati, che fin dai primi giorni del suo insediamento ha visitato molte imprese del territorio. “Molti dei traguardi innovativi raggiunti dagli imprenditori piemontesi – spiega Marnati – erano per lo più sconosciuti ai nostri cittadini”. Per questo è nato il Premio IR20: “un premio che vuole celebrare il Piemonte che innova, un premio a chi innova in Piemonte. Vogliamo far conoscere a tutti i piemontesi, e non solo, i successi quotidiani del sistema dell’innovazione regionale, vogliamo promuovere le imprese che ogni giorno credono e investono nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, fattori che hanno un ruolo sempre più importante per la nostra ripresa economica”.

Due le sezioni del premio: green economy – per favorire sviluppo sostenibile e economie circolari – ed health economy – per promuovere soluzioni innovative in campo sanitario anche per far fronte all’emergenza pandemica. Tre le categorie di imprese: start up, imprese senior e partnership pubblico-privato.

97 le candidature pervenute ed esaminate da una qualificata giuria di esperti composta, tra gli altri, dai tre rettori di Politecnico, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale, personalità del mondo scientifico e della divulgazione scientifica come Mario Rasetti e Piero Bianucci; 19 i finalisti, tra i quali verranno individuati i vincitori delle singole categorie.

La lista dei finalisti e tutte le informazioni relative al premio sono consultabili sul sito istituzionale della Regione Piemonte all’indirizzo:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/fondo-europeo-sviluppo-regionale-fesr/24-maggio-alle-20-diretta-streaming-consegna-dei-premi-ir20

Sarà inoltre conferito un premio speciale al miglior progetto in assoluto.