Cosa succede in città- Pagina 302

La Biblioteca Nazionale celebra Dante

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Con un Convegno e una mostra la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino celebra il Sommo Poeta a Settecento anni dalla sua morte.

Martedì 21 settembre a partire dalle 10,30 verrà inaugurata la manifestazione “ Viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico “. Dante nella contemporaneità,fra poesia e arti grafiche, organizzata con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del fitto programma delle Celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante e patrocinata da numerosi partner nazionali e internazionali. Il primo dei due eventi di cui l’iniziativa si compone è il Convegno internazionale di studi “ Dante nella poesia del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio”. Il secondo è la mostra “ Tre artisti per Dante “. Sarà un’occasione per riflettere sulla fortuna, mai interrotta, di Dante nella letteratura e nelle arti. Il Convegno, che si svolgerà dal 21 al 25 settembre in modalità mista e che vedrà la partecipazione di oltre quaranta studiosi italiani e stranieri, si propone di indagare i molteplici riusi poetici novecenteschi e dell’inizio del nuovo millennio, della Commedia., soffermandosi su quegli autori che sono stati anche esegeti e hanno ribadito, attraverso questa doppia modalità di lettura, che il capolavoro dantesco si pone come un paradigma irrinunciabile per la comprensione della complessa tragicità del Novecento.
La mostra, che sarà inaugurata il 21 settembre e sarà gratuitamente visitabile fino al 10 ottobre 2021, propone un percorso tra le opere di tre artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione da Dante : Monica Beisner, che in 100 miniature illustra integralmente la Commedia, Domenico Ferrari, con le sue 34 acqueforti dedicate all’Inferno e Cesare Pianciola, che nei suoi 16 acquarelli riprende in chiave moderna l’incanto dei primi codici miniati del capolavoro dantesco.

Mauro Reverberi

Ultimi giorni: cento fotografi professionisti raccolti in mostra, intorno a Gianni Oliva

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“FOTOGRAFI A TORINO by Gianni Oliva/30”

Quasi cento i fotografi professionisti raccolti in mostra, intorno a Gianni Oliva, nell’Ipogeo dell’ “Accademia Albertina” di Torino

Da mercoledì 15 a martedì 21 settembre

E’ lui il “Photographicus Genius Loci”. Torinese, classe ’64, trentennale importante esperienza professionale alle spalle, inizi “seri” con Beniamino Antonello, legato all’“Armando Testa”, collaborazioni prestigiose in più campi (dai più  importanti marchi italiani alle più blasonate riviste internazionali) e grandissimo poeta del “ritratto” (“verità del momento”) carpito con singolare creatività fra genti e culture le più antiche e lontane del mondo, a Gianni Oliva l’idea della mostra, ospitata oggi all’“Accademia Albertina” di Torino, balenò per la testa già due anni fa, nel 2019. L’intento voleva essere quello di radunare intorno a sé la più ampia pattuglia di amici colleghi fotografi per festeggiare, proprio attraverso una grande collettiva – happening, affidata alle cure della vulcanica Tiziana Bonomo, fondatrice della benemerita “ArtPhotò” , i suoi trent’anni di gloriosa attività professionale. Una sorta di grande, suggestiva “rimpatriata” capace di “mettere in evidenza – scrive la Bonomo – come il mondo della fotografia, in una città come Torino e in una terra come il Piemonte, sia composto  da tanti professionisti che hanno tracciato un passato importante, che rappresentano un presente denso di attività e che alimentano il futuro con nuove assolutamente promettenti generazioni”.

Bell’idea. Accolta con entusiasmo, fin da subito. Ma annullata nel 2020 dal tragico incombere della pandemia. Deposti i bagagli, Oliva non ha però rinunciato all’idea. Anzi. Ha continuato ad ampliare il suo amicale tam – tam per ottenere, in vista di tempi migliori (fortunatamente, si spera, arrivati), un numero ancora maggiore di adesioni, con l’intenzione bella tosta  di non mollare e di concretizzare l’originaria idea di mostra atta a ricordare i suoi, oggi ormai più che trentennali, anni di attività. Ed eccoci qui. Con un’adesione che nel tempo ha raggiunto quota 97. Cifra importante. 97 fotografi professionisti, ognuno con una foto al seguito, ognuno con una storia personale e un percorso artistico altrettanto personale – regolare, canonico, accademico per alcuni; più bizzarro, sperimentale, trasgressivo  per altri – da mettere in bella mostra nell’Ipogeo della gloriosa “Accademia Albertina”. Location d’eccezione. E tantissime le opere  esposte. Dallo spaesato nitore dei “Ritratti distopici” di Gianni Oliva all’assordante amaro silenzio del minimale dittico “Gran Madre – Manichino” realizzato dallo spagnolo (oggi residente  a Torino) Pablo Balbontin Arenas, ispirato al profondo vuoto – di paesaggio e anime – creato dagli indimenticati giorni del lockdown, fino a “Gli occhi di Lucio Dalla” su cui la racconigese Nadia Gentile incentra un ritratto in bianco e nero di grande intensità e suggestione.

Sensazioni forti, pari a quelle percepite davanti a “I doni” di Tiziana e Gianni Baldizzone (compagni di vita e di lavoro) in quel gioco ottico di mani che trattengono e trasmettono, accolgono e  donano oggetti e saperi ereditati di generazione in generazione, in ogni luogo, in ogni tempo e latitudine. Nota sicuramente positiva della mostra è anche il coinvolgimento di alcune scuole torinesi con le immagini di alcuni studenti dell’“Accademia Albertina”, dell’“Albe Steiner”, del “Bodoni Paravia” e dello “IED – Istituto Europeo di Design”. Dice bene Tiziana Bonomo: “È una mostra che può apparire una improvvisata kermesse e lo è. È soprattutto una festa! Una kermesse che desidera in tutta semplicità ricordare il lavoro impegnativo di chi ha scelto di fare il fotografo per passione dell’architettura, della letteratura, delle persone, dei concetti, dell’arte, del mondo, dei viaggi, della filosofia, della vita, della bellezza, dell’industria, del cibo, del giornalismo, della natura e di tutto ciò che il nostro sguardo riesce a cogliere e a fermare per un istante”.

Gianni Milani

“FOTOGRAFI A TORINO by Gianni Oliva/30”

Ipogeo “Accademia Albertina”, via Accademia Albertina 8, Torino; tel. 011/889020 o www.artphotobonomo.it

Fino al 21 settembre

Orari: lun. mart. giov. ven. ore 15/19 – sab. e dom. ore 10/19

 

Nelle foto

–         Gianni Oliva: “Ritratti distopici”, Saluzzo – Montecarlo, 2020

–         Pablo Balbontin Arenas: “Silenzio Gran Madre – Manichino”, Torino, 2020

–         Nadia Gentile: “Gli occhi di Lucio Dalla”, 2009

–         Tiziana e Gianni Baldizzone: “I doni”, Myanmar, 2011

Torna il Festival delle migrazioni

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DAL 21 AL 26 SETTEMBRE 2021 A TORINO

 

Sei giorni per raccontare i diversi aspetti del fenomeno migratorio, dallo scrittore Farhad Bitani allo storico Marco Buttino, dalla giornalista Sabika Shah Povia alla cantautrice Awa, dal ricercatore Gabriele Proglio all’attore Shi Yang Shi.

Scheda stampa e foto: https://bit.ly/3zYNHdd

 

Dal 21 al 26 settembre 2021 torna a Torino per la sua terza edizione il Festival delle Migrazioni, sei giornate di eventi, tra incontri, spettacoli, proiezioni e workshop negli spazi di San Pietro in Vincoli, Scuola Holden, Polo del ‘900 e Ufficio Pastorale Migranti, scegliendo anche quest’anno come sue sedi principali Porta Palazzo e Borgo Dora, quartieri simbolo della multietnicità.

Il Festival delle Migrazioni è ideato e organizzato dalle compagnie A.C.T.I. Teatri Indipendenti, AlmaTeatro Tedacà.

Attraverso l’attenta costruzione di un programma quanto più possibile variegato e polifonico, all’interno del quale i veri protagonisti abbiano ampio spazio e voce per poter raccontare sé stessi e la loro storia, anche quest’anno il Festival delle Migrazioni si propone di fare un punto della situazione, partendo da ciò che accade oggi per indagare a fondo le problematiche legate al fenomeno migratorio o semplicemente per conoscerne meglio le varie sfaccettature.

Non mancano in programma i momenti dedicati all’attualità, con incontri sulla drammatica situazione degli sbarchi (sabato 25, ore 16, Scuola Holden; tra i relatori Luciano Scalettari, presidente ResQ People e la giornalista Sabika Shah Povia), sull’analisi sociopolitica delle cause e delle evoluzioni che hanno portato al conflitto in Afghanistan (domenica 26, ore 18, Scuola Holden; con l’autore Farhad Bitani, Claudio Bertolotti, direttore di START InSight e ricercatore ISPI, Mauro Berruto, già Ct della nazionale di pallavolo) e anche sulle condizioni di lavoro, delle modalità di paga e assunzione e di quale accoglienza ricevono nelle cittadine del Saluzzese con Guebrila Gamen, che porterà la sua testimonianza di bracciante a Saluzzo e Rosarno, lo storico Marco Buttino e il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni (domenica 26, ore 16, Scuola Holden).

L’ambiente è il protagonista dell’incontro Non siamo tutti sulla stessa barca (venerdì 24, ore 17, Scuola Holden), tratto dall’omonimo libro di Giorgio Brizio pubblicato da Slow Food Editore, che mette in rilievo lo stretto legame fra migrazioni e crisi climatica. Tra i relatori, Cecilia Strada e Alessandro Rocca di ResQ People e Ines Gobetti di Fridays for Future. Migrazioni, sovranità alimentare e decolonizzazione sono al centro dell’evento di mercoledì 22 alle ore 21,30 (Polo del ‘900) con la proiezione di Couscous: seeds of dignity e l’incontro con il regista Habib Ayeb in dialogo con Gabriele Proglio (Università del Gusto).

Spazio anche all’arte: sabato Awa, giovane cantautrice afrodiscendente, darà voce a culture, storie, identità e parole delle nuove generazioni in un talk in cui il pubblico potrà interagire attraverso la costruzione di una playlist musicale. Ogni giorno del festival, inoltre, sono previsti concerti e rappresentazioni teatrali, come Non abbiate paura, dedicato al trentennale dello sbarco della nave Vlora carica di migranti provenienti dall’Albania o Arle-Chino, traduttore – traditore di due padroni, in cui l’attore di origine cinese Shi Yang Shi narra la complessità di un’identità plurima in Italia.

Sabato 25 settembre torna la Cena delle cittadinanze, appuntamento segnante della manifestazione: una lunga tavolata imbandita nel cortile di San Pietro in Vincoli all’insegna della convivialità e delle cucine del mondo.

 

Appuntamenti gratuiti su prenotazione su www.festivaldellemigrazioni.it

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Il Festival delle Migrazioni, nato dall’esperienza de La foresta che cresce (progetto Migrarti / Mibact) è ideato e organizzato da Acti Teatri Indipendenti, AlmaTeatro e Tedacà. Le due precedenti edizioni si sono svolte a Torino nel 2018 e 2019 con un programma di appuntamenti di teatro, arte, letteratura, incontri e momenti di convivialità dedicati al tema delle migrazioni. 

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Il Festival delle Migrazioni è un invito collettivo a incontrarsi per riflettere sulle resistenze culturali, sulla convivenza, sul concetto di comunità e accoglienza, che vede in dialogo la popolazione italiana autoctona, le persone di diverse provenienze che da anni sono residenti qui, le seconde e terze generazioni, chi da poco è arrivato in Italia, i migranti, intesi come soggetti attivi del nostro territorio e non oggetti da studiare o raccontare. Allo stesso tempo il festival dedica spazi di approfondimento ai molteplici aspetti che riguardano le migrazioni anche da un punto di vista giornalistico o accademico, mettendo in dialogo docenti, giornalisti e addetti ai lavori.

 

Segui il festival su

Facebook: Festival delle migrazioni

Instagram: @festivaldellemigrazioni

www.festivaldellemigrazioni.it

 

Consumi o scegli? Gli incontri di Altromercato

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ALTROMERCATO INAUGURA IL CICLO DI INCONTRI “CONSUMI O SCEGLI?”, DEDICATI AL CONSUMO CONSAPEVOLE E ALLE SCELTE SOSTENIBILI, OSPITATI SULLA PIATTAFORMA “ATTIVIAMO ENERGIE POSITIVE”

Una serie di appuntamenti virtuali per raccontare come scegliere da che parte stare.

Il consumo consapevole, le scelte sostenibili, il lato oscuro del mercato e le alternative per renderlo migliore.

 Per condividere esperienze e strumenti del Commercio Equo e Solidale con chi ha voglia di cambiamento

 

 Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e la seconda al mondo, e “Attiviamo Energie Positive”, spazio digitale gratuito di co-progettazione, formazione e divulgazione dei temi dell’innovazione sociale, con un focus particolare su terzo settore e pratiche di economia ideato da Produzioni dal Basso, presentano un ciclo di incontri intitolato “Consumi o scegli?”.

Consumo consapevole, scelte sostenibili e Commercio Equo e Solidale come strumenti reali per un cambiamento concreto, per modificare il mercato e mettere al centro delle scelte le persone e l’ambiente, un percorso guidato dalla voce e dall’esperienza di chi da oltre 30 anni lavora quotidianamente in questa direzione.

Il ciclo si aprirà il 21 settembre alle 18 con un incontro intitolato “Consumi o scegli?”.

Su questa domanda si interrogheranno Paolo Iabichino, Direttore Creativo e Scrittore Pubblicitario e Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato. Un dialogo attorno al ruolo attivo del consumatore di oggi, sul potere delle scelte di acquisto che ognuno di noi possiede per influenzare i brand indirizzandoli verso scelte etiche e sugli stessi brand che decidono di agire e di prendere posizione. L’esempio della genesi della Campagna di Comunicazione integrata e l’azione di brand activism compiuta da Altromercato come case history.

La partecipazione agli incontri è facile e gratuita e non richiede alcuna registrazione. 

L’interazione con i relatori sarà possibile tramite chat.

RELATORI:

Paolo Iabichino, Direttore creativo, scrittore pubblicitario e co-fondatore dell’Osservatorio Civic Brands assieme a IPSOS 

LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/iabicus/ 

Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato e Coordinatore del Comitato Brand Identity Altromercato. Da quasi 30 anni è impegnato attivamente nel panorama del Commercio Equo e Solidale Italiano.

LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/alessandro-franceschini-equo/ 

Per maggiori informazioni sugli incontri: https://www.attiviamoenergiepositive.it/laboratori/altromercato/ 

ALTROMERCATO

Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È una Impresa Sociale formata da 94 Soci e 225 Botteghe, gestisce rapporti con oltre 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti. 

Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce. La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale Italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica On Earth. 

Le principali referenze sono presenti anche in 1500 punti vendita della grande distribuzione e 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale. 

Con Altromercato si alimenta un’economia sana, un circolo virtuoso – dal produttore al consumatore – che dura da trent’anni, uno stile di vita sostenibile per tutti. 

 

Piazza Carignano: “Black Shadows”, una delle tappe del più grande Festival itinerante sui diritti dei bambini rifugiati

TORINO ACCOGLIE “THE WALK – IL CAMMINO DELLA PICCOLA AMAL”, LA MARIONETTA GIGANTE SIMBOLO DI PACE E FRATELLANZA

Sabato 18 settembre Piazza Carignano ospiterà “Black Shadows”, una delle tappe italiane del più grande Festival itinerante mai realizzato in favore dei diritti dei bambini rifugiati

C’è anche Torino sulla strada di The Walk, il lungo cammino che la Piccola Amal, una marionetta alta tre metri e mezzo, che rappresenta una bambina siriana rifugiata di 9 anni e il cui nome in arabo significa Speranza, sta compiendo alla ricerca della propria madre in giro per l’Europa.

Un viaggio di oltre 4 mesi, per un totale di oltre 8.000 km, cominciato il 27 luglio a Gaziantep, al confine tra Siria e Turchia e destinato a concludersi a novembre a Manchester, nel Regno Unito, che rappresenta, a oggi, il più grande Festival itinerante mai realizzato in favore dei diritti dei bambini rifugiati.

Un itinerario ricco di spettacoli gratuiti, emozioni e momenti di riflessione per lanciare, tappa dopo tappa, un messaggio di fratellanza: la Piccola Amal, infatti, rappresenta 34 milioni di bambini rifugiati e sfollati, molti dei quali separati dalle loro famiglie. Il suo messaggio al mondo è “Non dimenticatevi di noi”.

Nel suo lungo vagabondare ricco di insidie e di incontri, che a inizio settembre l’ha portata in Italia, la piccola Amal passerà anche da Torino.

Sabato 18 settembre in Piazza Carignano dalle 20.30 alle 21.30 andrà infatti in scena “Black Shadows”la piccola Amal si ritrova in una piazza circondata da ombre inquietanti, spaventata cerca protezione e tenta la fuga. L’ombra di un cane scaccia via tutte le altre ombre. Si scopre essere un piccolo cagnolino che diventa suo amico e l’accompagnerà durante tutto il viaggio.

La presenza di Amal nel capoluogo piemontese è resa possibile dall’impegno e dalla sensibilità di numerose realtà torinesi: Film Commission Torino Piemonte, Città di Torino, il Teatro Stabile di Torino, Torino Danza, Festival Incanti e Controluce (il cui Festival Incanti, giunto alla XXVIII edizione, si svolgerà a Torino dall’1 al 7 ottobre) e Associazione Giuliano Accomazzi.

“Quando The Walk ha proposto a Incanti Rassegna Internazionale di Teatro di Figura e Controluce Teatro d’Ombre di collaborare insieme per l’arrivo della piccola Amal a Torino, ci è sembrato non solo in sintonia con i nostri cammini di compagnia e di festival, ma anche con il tema che Incanti ha deciso di raccontare per l’edizione 2021: il viaggio oltre, pensando a quei viaggi reali e metaforici  oltre i confini e le differenze – Racconta Alberto Jona, Direttore Artistico del Festival Incanti – “Siamo felici di essere riusciti nel nostro intento, anche grazie all’aiuto di moltissime realtà cittadine amiche, e non possiamo fare altro che dare il benvenuto alla piccola Amal nella nostra bella città”.

“Il dramma dei bimbi siriani fuggiti dalla guerra è stato conosciuto da sguardi, da parole, da ricordi vivi e dolorosi, da poesie malinconiche, da disegni. – Affermano Andrea Gallo Antonella Ara dell’Associazione Accomazzi – Per questo il passaggio di Amal dal capoluogo piemontese non poteva non vedere coinvolte associazioni e realtà che a vario titolo sono impegnate nell’accoglienza di famiglie siriane, nella loro integrazione, nella promozione di una cultura di pace. Insieme a queste associazioni abbiamo avviato un calendario di iniziative per rilanciare il messaggio di pace e giustizia di Amal, per richiamare il diritto dei bambini a non dover fuggire per sopravvivere. Nei prossimi mesi daremo il via a laboratori di pittura, spettacoli teatrali, mostre, conferenze, coinvolgendo anche le scuole in varie parti della città e della provincia, per sensibilizzare grandi e piccoli a cogliere attraverso suoni, colori, parole e gesti il senso dell’iniziativa e a farla propria perché ci saranno ancora tante Amal che chiedono aiuto e che vivono con fatica lontane dalla loro terra”.

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The Walk è prodotto dal regista tre volte candidato al premio Oscar Stephen Daldry, da Tracey Seaward, produttrice di The Constant Gardener e The Two Popes di Meirelles e War Horse di Spielberg,  dal pluripremiato regista teatrale e drammaturgo David Lan e da Good Chance, in associazione con la Handspring Puppet Company, creatori delle marionette di War Horse, con la direzione artistica di Amir Nizar Zuabi, The Walk_Il Cammino  conta oltre 250 partner e artisti coinvolti negli eventi che si terranno lungo il percorso tra Gaziantep e Manchester.

“Black Shadows” è un progetto a cura del Teatro Stabile di Torino, Torino Danza, festival Incanti e Controluce. Con il patrocinio del comune di Torino. In collaborazione con Film Commission Torino Piemonte

“Anche Torino cammina con Amal – La speranza come diritto” è una iniziativa della Ass. G. Accomazzi OdV, alla quale partecipano ACLI, ASAI, Cantabile, Linea d’Ombra, Centro Studi Sereno Regis, Circolo degli Artisti, Emergency, Progetto “per chi ama le sfide”, Fondazione Vera Nocentini, Gruppo Abele, Gr. Scout To 3, IAAP, I Retroscena, Operazione Colomba,

Date e dettagli sul link https://www.facebook.com/Anche-Torino-cammina-con-Amal-La-speranza-come-diritto-107100031638747.

150 anni di Frejus al Museo del Risorgimento

A Torino, presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano fino all’1 novembre 2021

“DI PIETRA E FERRO: 150 ANNI DEL TRAFORO DEL FREJUS”

Una mostra promossa da TELT in collaborazione con il Museo racconta lo scavo del primo traforo transalpino, a un secolo e mezzo dalla sua inaugurazione: storia, personaggi e innovazioni di una grande opera italo-francese ed europea.

 Il 17 settembre di 150 anni fa si inaugurava a Bardonecchia e Modane la prima galleria ferroviaria al mondo attraverso una catena montuosa; tre giorni di festeggiamenti celebrarono questo passaggio storico nei collegamenti europei.

TELT, promotore pubblico della Torino-Lione, e Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propongono un viaggio in quella storia: a Palazzo Carignano di Torino, sede del Museo e del Parlamento Subalpino che nel 1857 decretò l’opera, si apre la mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus”. Il percorso espositivo sarà inaugurato questa sera alle 18:00 dal presidente e dal Direttore del Museo, Mauro Caliendo  e Ferruccio Martinotti, e dal direttore generale di TELT, Mario Virano.

Il Traforo del Frejus – spiega Caliendovide la luce grazie all’insistenza tenace di Camillo Cavour, il primo ministro di Vittorio Emanuele II, nonostante critiche e contrarietà. Le sue parole io nutro ferma fiducia che voi coronerete la vostra opera con la più grande delle imprese moderne deliberando il perforamento del Moncenisio furono pronunciate in un appassionato discorso proprio qui a Palazzo Carignano nella Camera del Parlamento Subalpino, che è il cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra DI PIETRA E FERRO racconta dunque una storia che ci appartiene, una storia che porterà alla realizzazione di un’opera importantissima per lo sviluppo dell’Italia tra Ottocento e Novecento perché permise il collegamento con le grandi capitali d’Europa, il progresso nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nei commerci. Una mostra che su questi temi saprà certamente suscitare riflessioni anche oggi”.

Lo scavo del Frejus – aggiunge Viranoè una storia di visione europea, di innovazioni scientifico-tecnologiche pionieristiche, di lavoro che ha cambiato i destini dei territori interessati, proiettandoli in Europa già a fine Ottocento, lasciando importanti ricadute visibili ancora ai giorni nostri. Per questo, a 150 anni dalla sua realizzazione, e nell’Anno Europeo delle Ferrovie, abbiamo voluto condividere il racconto di quell’epopea. Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo, raccogliendone le testimonianze e mettendole a disposizione di appassionati, studiosi e grande pubblico. La mostra è un mix di messaggi e testimonianze del passato, miniera di informazioni d’interesse storico-ingegneristico di livello internazionale, fortemente attuali e proiettati nel futuro. Abbiamo voluto porre l’accento su alcuni elementi di questa storia come uno sguardo alle nostre radici per guardare avanti, convinti che le grandi sfide portino a grandi risultati. L’epopea del Frejus lo dimostra”.

Attraverso documenti originali dell’epoca, voci, immagini, ricostruzioni e personaggi, due percorsi paralleli  nel Corridoio della Camera Italiana raccontano quei 14 anni di lavori: da un lato l’infrastruttura, dalla proposta alla realizzazione, fino alle celebrazioni, inquadrata anche in un contesto di eventi internazionali; dall’altro, i protagonisti che furono “motori” dell’opera con le idee (i politici Cavour e Menabrea), le innovazioni scientifico-tecnologiche (gli ingegneri Sommeiller, Grandis, Grattoni), il lavoro (le società operaie, i lavoratori locali e immigrati).

L’esposizione riunisce documenti, tavole, foto e litografie provenienti dalla collezione storica di TELT e testimonianze originali provenienti dagli archivi del Museo: tutti questi materiali ricostruiscono i principali passaggi di quella che nel 1871 fu, insieme al taglio dell’istmo di Suez, una delle due grandi opere dell’Ottocento, il primo grande cantiere binazionale. Si alternano progetti e relative reazioni istituzionali, disegni della prima perforatrice meccanica usata per lo scavo, xilografie pubblicate sui media dell’epoca che raccontano l’avanzamento dei lavori, vedute dei paesaggi alpini di fine Ottocento, cronache delle feste per l’inaugurazione del 1871, fino al “Genio alato”, testimonianza voluta dalle società operaie di tutta Italia nel 1879 per celebrare il lavoro sul tunnel Bardonecchia-Modane.

La mostra vuole dare evidenza ad alcuni elementi sul Fréjus, realizzato negli stessi anni in cui si “costruiva” l’Italia: è l’opera che ha dato inizio alla storia delle grandi gallerie alpine ed è la prima grande strada per l’Europa; rappresentò una sfida enorme dal punto di vista ingegneristico (13 km completati in 14 anni) e finanziario; si iniziò scavando a mano i fori per le mine, si terminò con l’utilizzo delle perforatrici meccaniche.

Punto di partenza è una lapide commemorativa dei caduti sul lavoro durante lo scavo promossa da TELT, Genio Civile, Rete Ferroviaria Italiana e Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani per i 150 anni del traforo, svelata il 5 settembre alla presenza delle istituzioni europee in occasione del passaggio a Torino del Connecting Europe express.

La mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus”, in doppia lingua, italiano e francese, come il cantiere che racconta, è visitabile fino al 1° novembre 2021, con il biglietto di ingresso al Museo ed è gratuita per i possessori delle tessere Abbonamento Musei Piemonte e Torino Piemonte Card.

Media partner dell’iniziativa è Torino Storia.

 

Informazioni generali sulla mostra

Titolo: Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8 
Periodo18 settembre – 1 novembre 2021, mar-dom ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30), lunedì chiuso
Ingresso: biglietto unico mostra + museo 10 euro (previste le consuete riduzioni), gratis per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card

Tutte le informazioni su www.museorisorgimentotorino.it e www.telt-sas.com

Sofarm Festival, animali da palco

SABATO 18 E DOMENICA 19 SETTEMBRE 2021

In collaborazione con

GREENPEACE • FRIDAYS FOR FUTURE • GREENTO

Dopo 4 anni di attività, tra concerti indoor e festival open air, Sofa So Good torna ad animare lo spazio culturale del Bunker (TO) per festeggiare il superamento delle 100 esibizioni dal vivo, conseguito durante la stagione estiva 2021.

 

Nasce così SOFARM Festival: la manifestazione culturale organizzata in collaborazione con Greenpeace, Fridays For Future e GreenTO, per far sì che l’evento sia occasione di sensibilizzazione e crescita collettiva oltre che di svago.

 

Due imperdibili giornate di concerti all’insegna della migliore musica indipendente italiana – con artisti provenienti da Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia – arricchite da interventi e workshop legati al tema della sostenibilità ambientale.

 

 

PROGRAMMAZIONE

 

18/09/2021

COMETE • MANITOBA • NENO

ZOË – SANTOIANNI – IMA – RICHIEDO – ITTO

 

19/09/2021

SVEGLIAGINEVRA • EST-EGO’ • ROSITA • T VERNICE

PUGNI – QUARZO BLU – ROSSANA DE PACE – MICHAEL SORRISO – JUNIOR V Con la partecipazione di TI AMO DJ SET e BEATKOINZ

 

BUNKER

Via Niccolò Paganini 0/200, 10154, Torino (TO)

Apertura cancelli ore 16:00
Concerti dalle ore 17:00

INFO E BIGLIETTI

 

GIORNALIERO: €10,00 + prevendita

https://xceed.me/en/torino/event/sofarm-festival-animali-da-palco-bunker–92806/channel–bunker

 

ABBONAMENTO 2-DAYS (edizione limitata): €15,00 + prevendita

https://xceed.me/en/torino/event/sofarm-festival-animali-da-palco-bunker–92806/channel–bunker

 

GREEN PASS OBBLIGATORIO

Da venerdì 6 agosto 2021, secondo le disposizioni vigenti previste per tutti i luoghi di cultura italiani, per accedere agli eventi musicali in tutta Italia è obbligatorio esibire il Green Pass.

Maggiori info: https://www.dgc.gov.it/web/

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

https://www.facebook.com/sofasogoodtorino

https://www.instagram.com/sofasogood.torino/

https://t.me/sofasogoodtorino

I Karamamma sul palco di Hiroshima dopo 20 anni

A due decenni di distanza dall’ultimo concerto ufficiale dei Karamamma la band capitanata da Jaco torna sul palco di Hiroshima per una data unica ed irripetibile

KARAMAMMA
in concerto

SABATO 18 SETTEMBRE 2021

Hiroshima Sound Garden, Via Bossoli 83, Torino

apertura porte ore 19.30, inizio spettacolo ore 21.00, posto a sedere,

ingresso 13 euro oppure 15 euro con CD Karakiri originale del 2000 incluso + prevendita
prevendite disponibili su www.mailticket.it


Sono passati 20 anni esatti dall’ultimo concerto ufficiale dei Karamamma sul palco di Hiroshima, per quello che allora fu un vero e proprio addio alle scene. A due decenni di distanza, i KARAMAMMA, la band formata da Alberto “Jaco” Jacomuzzi alla voce, Stefano Caire (il principale autore del gruppo) al basso, Giovanni Caire alla chitarra, Max Acotto al sax, Carlo Bagini alle tastiere e Federico Ariano alla batteria, torna sul luogo del delitto la sera di Sabato 18 Settembre 2021 per una data unica ed irripetibile. Una insolita quanto inaspettata reunion per celebrare la propria storia e festeggiare insieme ad amici e sostenitori.

Un’occasione imperdibile per rivedere all’opera uno dei gruppi più rappresentativi della scena musicale torinese. Per tutti gli anni ’90 i Karamamma hanno incarnato un modello assolutamente originale e fuori dagli schemi rispetto al resto del panorama italiano, proponendo una miscela esplosiva di rock, funk, ska e rap; uno stile contraddistinto sempre dall’altissima qualità tecnica delle esecuzioni, che specialmente nella dimensione “live” trovava la sua massima espressione. Cifra imprescindibile dei Karamamma è rappresentata ovviamente dai testi, ironici e dissacranti, capaci di affrontare senza retorica anche le tematiche sociali più scottanti.

Il concerto ad Hiroshima riproporrà in scaletta i migliori brani del repertorio dei Karamamma, tratti dai due album ufficiali del gruppo, cioè “Siamo Tanti” (1994) e “Karakiri” (2000). Proprio quest’ultimo lavoro rappresenta il maggior rimpianto da parte della band. Pronto già nel ’98, doveva essere il disco della definitiva consacrazione, ma purtroppo la tragica scomparsa prematura del produttore Paolo “Feiez” Panigada ne bloccò l’uscita e innescò tutta una serie di eventi negativi che portarono infine allo scioglimento del gruppo. Entrambi i dischi dei Karamamma sono ora disponibili sulle principali piattaforme musicali (Spotify, iTunes, Apple Music). Il disco “Karakiri”, inoltre, verrà regalato a tutti quelli che acquisteranno il biglietto per il concerto in prevendita. Il ricavato del concerto verrà devoluto in beneficenza alla Onlus I BUFFONI DI CORTE.

 

Hiroshima Sound Garden è organizzata da Hiroshima Mon Amour, nell’ambito del progetto Torino a Cielo Aperto – Festival d’estate 2021, sostenuto e promosso da Città di Torino e Fondazione per la Cultura Torino – e realizzata anche grazie al sostegno di Iren e di Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso Space, SPazi di PArtecipazione al CEntro, il progetto triennale per il sostegno, la crescita ed il potenziamento dei presidi culturali e civici del territorio.

 

Al pubblico si ricorda che l’ingresso all’area spettacoli è regolato dalle misure previste dai protocolli anti-covid19.

 

Eataly Torino Lagrange compie 10 anni Offerte e sconti speciali per festeggiare il compleanno

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Eataly Torino Lagrange compie 10 anni: un traguardo importante che il punto vendita festeggia con i suoi clienti con offerte e sconti speciali per l’occasione.

Era il 2011 quando apriva le porte al pubblico il secondo Eataly a Torino, negli spazi di via Lagrange, nel cuore del centro storico della città. 1.000 mq2 piani e un ampio dehors che si affaccia sulla via pedonale: questo è Eataly Lagrange. Il Mercato propone una ricca selezione di prodotti di alta qualità tra gli scaffali e i banchi frigo. L’Enoteca ospita più di 1.000 etichette, tra vini rossi, bianchi, bollicine: protagoniste le eccellenze piemontesi e italiane, con attenzione anche alle grandi bottiglie internazionali. A tavola, menu in cui la cucina piemontese è protagonista: ingredienti sempre freschi e di stagione garantiscono un’esperienza enogastronomica perfetta, tra grandi classici come il vitello tonnato, la cruda de La Granda, gli agnolotti del Plin fatti a mano secondo la ricetta dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati, lo spaghetto Eataly, le proposte vegetariane e molto altro. Il dehors è aperto tutti i giorni dalla colazione alla cena, passando per la pausa pranzo e l’aperitivo. Senza dimenticare la Caffetteria, con il caffè Vergnano, eccellenza piemontese.

Dal 2011 ad oggi a Eataly Lagrange sono entrati più di 800 clienti ogni giorno, che hanno acquistato al Mercato e mangiato con gusto ai tavoli del Ristorante. I baristi hanno preparato oltre 300 caffè al giorno e gli chef hanno cucinato circa 70.000 piatti di Spaghetto Eataly ogni anno.

Per festeggiare questo importante compleanno, Eataly Lagrange dal 16 settembre e fino al 5 ottobre propone delle offerte imperdibili su moltissimi prodotti, con sconti che arrivano fino al 60%. Dalla tagliata superiore de La Granda, di razza Fassona Piemontese Presidio Slow Food, al Barolo Fontanafredda, ai Krumiri Rossi nell’iconica latta e poi la pasta IGP 100% grano italiano di Afeltra, il salame di Antica Ardenga, il Parmigiano Reggiano D.O.P 48 mesi di Latteria Moderna e molto altro. Per festeggiare, anche a tavola, con gli Alti Cibi di Eataly Lagrange.

Sognare ancora, una serata dedicata a Walter Bonatti

Canti, parole e musica per un mito del Novecento

WALTER BONATTI – SOGNARE ANCORA

Conservatorio di Torino – Piazza Bodoni

Sabato 2 ottobre 2021 – ore 21

 

​E’ questo il titolo dello spettacolo per voci recitanti, coro, soprano e pianoforte, che il Centro Nazionale Coralità del CAI ha ideato, nel decimo anniversario della scomparsa di Walter Bonatti, in collaborazione con CAI Nazionale, CAI Torino, Museo Nazionale della Montagna, ed il patrocinio del Comune di Torino.Inoltre, l’Associazione Alpini, sezione di Torino.

​Lo spettacolo, in prima rappresentazione, sarà riproposto nei prossimi mesi in altri luoghi “bonattiani”, a partire dallaValtellina.

​I testi e la regia sono firmati da Angelo Ponta, giornalista e biografo di Bonatti, al quale ha dedicato diversi libri e sulla cui figura ha co-curato due mostre, l’ultima delle quali, STATI DI GRAZIA, è tuttora in esposizione al Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino.

​Gli attori Patrizia Scianca e Cesare Rasini di Mortigliengo sono le voci recitanti, Carmelo Luca Sambataro il pianista, Marcella Tessarin la soprano e la direttrice del Coro Edelweiss del CAI Torino, che è stato, col suo presidente Tarcisio Condini, tra i promotori dell’iniziativa.

​Lo spettacolo, della durata di 90’, non si avvale di immagini. L’immersione progressiva nella vita e nel pensiero di Bonatti è affidata alla forza delle parole, alla profondità del canto corale, alle invenzioni del pianoforte e alla suggestione delle luci. Come scrive Angelo Ponta nella presentazione: «abbiamo scelto di raccontare una storia “infinita” come quella di Bonatti dando voce e suoni alle sue emozioni: alla sua esplorazione interiore, come la chiamò lui. Cerchiamo di raccontare la sua capacità di trovare se stesso fra le pieghe del mondo. Il nostro è quindi un percorso di lettura e di musica, per far riecheggiare quelle emozioni lasciando correre la fantasia. Perché la vita di Bonatti è avventura, ma anche introspezione e ascolto, capacità di ascoltare se stesso e il mondo, tra silenzi e urla, valanghe, ruggiti e uragani. Ascoltare e condividere: questo Walter ha fatto per tutta la vita. Nelle sue pagine ci ha accompagnato a respirare la sua stessa aria, a sentire quei suoni e quei silenzi nei quali si era immerso.»

Lontano dai ritmi martellanti di una ricostruzione documentaristica, lo spettacolo chiede allo spettatore di abbandonarsi a un lento coinvolgimento, fino a empatizzare con il Bonatti più intimo e condividere con lui non solo le sue avventure in montagna e attorno al mondo, ma anche le sue riflessioni e il bilancio di una vita.

L’emergenza Covid e le norme restrittive tuttora in atto richiedono purtroppo alcuni accorgimenti:

la capienza massima del Conservatorio è ridotta a 239 posti, con distanziamento tra le poltrone; l’ingresso in sala sarà consentito a partire dalle ore 20.15
verranno richiesti all’ingresso l’esibizione del green pass ed il controllo della temperatura
punti di pre-vendita (prezzo 15 € – per i soci CAI: 12 €):
o Segreteria CAI Torino – Via Barbaroux 1 (tel. 54.60.31)
o Ristorante Monte dei Cappuccini (tel. 011-66.00.302)
o Libreria della Montagna – Via Sacchi 26 bis (tel. 011-562.00.24)