Cosa succede in città- Pagina 3

“Avanti un altro!” cerca concorrenti a Torino

“Avanti un altro!” Il quiz televisivo condotto da Paolo Bonolis & Luca Laurenti

CASTING CONCORRENTI TORINO 20 E 21 MAGGIO 2025

Per partecipare al casting (solo maggiorenni) potete scegliere tra una di queste opzioni: inviare una email a avantiunaltro@sdl2005.it con i vostri dati anagrafici, il vostro recapito telefonico ed una fotografia (inclusa la seguente dichiarazione liberatoria: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016, così come da informativa Privacy presente sul sito www.sdl.tv). Compilare l’apposito form sul sito www.sdl.tv Lasciare un messaggio in segreteria telefonica allo 06 62 28 69 00

Il seggio del peccato, l’ultimo libro di Travaglini, il 6 maggio alla Feltrinelli di piazza CLN a Torino

Martedì 6 maggio, alle 18.00, presso la libreria Feltrinelli di piazza CLN a Torino verrà presentato Il seggio del peccato, l’ultimo libro di Marco Travaglini. Con l’autore dialogherà l’archeologa e consigliera regionale del Piemonte, Laura Pompeo. “Non erano anni facili da nessuna parte e il Canavese non faceva differenza”, scrive Travaglini in uno dei racconti che compongono il  libro. “Erano persino aumentate, e di molto, le rivalità tra gli abitanti dei vari paesi. Per uno di Foglizzo, paese dei mangia rane (ij cagaverd) era dura andar d’accordo con quelli di San Giusto Canavese, che chiamavano, poco amichevolmente, ij singher, gli zingari. E ij biàuta-gambe, i dondola-gambe, cioe i fannulloni di Rivarolo, ironizzavano – ricambiati con gli interessi – sui gavasson di Ozegna, simulando i colli ingrossati dalla tiroide. Un certo rispetto se l’erano guadagnati quelli di Rivara, ij strassapapé, gli straccia carte. Parevano, agli occhi di molti, persone ben fornite degli attributi giusti grazie a una lontana leggenda secondo la quale nel ‘500, durante la stesura di un atto notarile, un cittadino strappò un documento dalle mani del notaio e lo distrusse davanti a una piccola folla. L’avido notaio aveva la pessima, e per lui redditizia, abitudine di riportare cifre maggiorate in favore dei suoi conti, ingannando i poveri contadini, spesso analfabeti e incapaci a far di conto. Una storia, come tante altre, che veniva raccontata e tramandata da quelli di Favria, ij tajastrass, quelli che ti tagliavano i vestiti addosso, facendosi allegramente i fatti altrui”. Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne  è un viaggio in lungo e in largo per il Piemonte, dalle valli al confine con la Svizzera ai laghi, dal Canavese fino a Torino, un caleidoscopio di mondi, tradizioni, ricette e rivalità tra paesi, come ad esempio abbiamo letto nel brano sopra riportato. Un volume al tempo stesso delicato e profondo che ci rimanda a quel mondo piccolo ma non minore col quale l’autore ha sempre voluto convivere, assimilandone i problemi, le speranze, le gioie e i dolori, con particolare attenzione alla storia passata, a tempi meno facili ma più ricchi di semplicità, di saggezza antica, di umanità.

Il libro:
Titolo: Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne

Autore: Marco Travaglini

(€ 15,00 – pag. 144)

L’autore

Marco Travaglini, classe 1957, originario di Baveno, sul lago Maggiore, vive a Torino, dove ha lavorato al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte. Giornalista pubblicista dal 1982, ha scritto per i quotidiani L’UnitàLa Prealpina e Il Riformista. Collabora con il settimanale Eco Risveglio, la rivista Le Rive e numerosi periodici e pubblicazioni online di associazioni e testate giornalistiche. Autore di narrativa e saggistica, fa parte del GISM, il gruppo italiano scrittori di montagna. Dal 2005 al 2010 ha ricoperto la carica di consigliere regionale del Piemonte. Con Infinito edizioni ha pubblicato Bosnia, l’Europa di mezzo (2015). 

Per informazioni:
Infinito edizioni: 059/573079 – 
331/2182322

Torino mostra il suo “lato design” con sei itinerari turistici guidati a piedi

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Rivolti a turisti e cittadini per un totale di 33 tour

Dal 10 maggio al 21 novembre sei nuovi itinerari turistici tematici condurranno visitatori e appassionati alla scoperta dei quartieri storici e delle aree in trasformazione di Torino, mettendo in luce luoghi, oggetti, segni e storie che testimoniano la vocazione creativa della nostra città.
Nel 2014 Torino è stata designata Città Creativa UNESCO per il Design, riconoscimento che ha consacrato il ruolo del capoluogo subalpino come polo di eccellenza dell’innovazione e del design, a partire dall’industria automobilistica, ma anche di sostenibilità ambientale e innovazione sociale, sede di una ricchissima rete di realtà produttive, istituzioni di alta formazione e ricerca e professionisti impegnati sul fronte delle nuove tecnologie.
Al fine di valorizzare e promuovere tale patrimonio anche dal punto di vista turistico, la Città di TorinoTorino Urban Lab, il Circolo del Design, le Associazioni Federagit Confesercenti e G.I.A. Torino e Turismo Torino e Provincia hanno ideato sei percorsi guidati, a piedi, che raccontano il design come chiave di lettura della città con un linguaggio che si intreccia con l’architettura, l’arte, l’artigianato, l’innovazione e la rigenerazione urbana. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto “Torino. Dire Fare Vedere Design. Una città creativa UNESCO“, finanziato dal Ministero del Turismo attraverso l’avviso pubblico del 2022 per la valorizzazione dei comuni con siti UNESCO e delle città creative.
I nuovi itinerari turistici dedicati al design – dichiara l’assessore al Turismo della Città di Torino Domenico Carretta – permettono di leggere la città da angolazioni inedite, portando cittadini e visitatori a scoprire quartieri in trasformazione, luoghi simbolici e realtà virtuose legate alla creatività e alla sostenibilità. Un percorso coerente con il riconoscimento UNESCO che Torino detiene nel settore del design, che valorizza il patrimonio culturale della nostra città intrecciando storia, innovazione e identità locale“.
Questo progetto – aggiunge l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia – contribuisce a rendere più visibile e accessibile il patrimonio culturale legato al design come forma di espressione, produzione e rigenerazione urbana. I percorsi proposti mettono in dialogo spazi storici e contemporanei, architettura e artigianato, innovazione e sostenibilità, offrendo un’esperienza culturale diffusa e dinamica. È anche un invito a riconoscere il valore dei linguaggi del contemporaneo come strumenti per comprendere meglio la città e i suoi processi di cambiamento.”
Siamo certi – sottolinea Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia – che tali percorsi regaleranno ai visitatori un racconto inedito della nostra città; ringrazio le Associazioni di Categoria, GIA Piemonte e Federagit, per il loro prezioso supporto nella progettazione degli itinerari turistici e Urban Lab e il Circolo del Design per aver mappato i luoghi”.
Il primo percorso, “Barriera Di Milano Circolare“, conduce gli ospiti alla scoperta della storia industriale del quartiere operaio per eccellenza, tra art nouveau, recupero di fabbriche e studi di design, un viaggio affascinante di circa due ore nel cuore di uno dei quartieri operai più emblematici della città, dove le tracce del passato industriale si intrecciano con le espressioni più innovative del design contemporaneo. Lungo il percorso, si potranno scoprire esempi concreti di recupero architettonico e rigenerazione creativa, in un perfetto equilibrio tra memoria e futuro. La passeggiata con partenza da piazza Crispi – punto di accesso simbolico al quartiere, un tempo animato da officine, operai e grandi fabbriche e oggi al centro di una significativa trasformazione urbana – attraversa ex aree industriali oggi riconvertite in spazi culturali e laboratori artigianali, dove l’arte del riuso è protagonista. Stoffe, pellami, plastica, copertoni e teloni dismessi vengono trasformati in oggetti d’uso quotidiano e arredi dal design originale, dando vita a un’economia circolare che mette al centro l’ambiente e la creatività. La tappa finale è un affascinante complesso di magazzini industriali dei primi del Novecento, oggi cuore pulsante di creatività in cui il recupero dei materiali prende forma in prodotti originali e sostenibili, testimoni di una nuova sensibilità ambientale e sociale.
Il secondo, “Un Inferno Trasformato In Paradiso. Archeologia Industriale a Parco Dora”, è un tour nel cuore della Torino postindustriale, alla scoperta dell’ex area delle ferriere Fiat, oggi trasformata in uno dei parchi urbani più innovativi della città. Il Parco Dora sarà lo sfondo di un percorso che racconta la nascita di un nuovo quartiere, dove natura, architettura e memoria industriale si intrecciano in un equilibrio inedito. Dal punto di partenza alla Chiesa del Santo Volto, l’itinerario si snoda tra passerelle, tettoie industriali, ponti pedonali e spazi verdi, attraversando le aree Vitali, Valdocco e Michelin del Parco Dora. Tra le tappe: l’Environment Park, le Isole nel Parco, le Terrazze sul Parco e le storiche case Michelin – simboli di una città che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.
Il terzo, “Nel cuore di Torino: riflessi di Storia, sguardi sul Futuro“, con partenza dall’Ufficio del Turismo di Turismo Torino e Provincia (piazza Castello) si snoda tra design, storia e visioni contemporanee. Il percorso inizia dalla Galleria Subalpina, con la Libreria Luxemburg rinnovata, in equilibrio tra classicismo e interventi moderni. Poco distante, lo scenografico scalone barocco del Museo del Risorgimento cattura lo sguardo con luci e proporzioni teatrali. In Piazza Castello, si entra nell’atmosfera senza tempo di Baratti & Milano, caffè storico dal fascino liberty. Si prosegue poi da FRAV, concept store che incarna un’estetica urbana contemporanea. Il tour continua nel foyer del Teatro Regio, progettato da Carlo Mollino, dove forme curve e riflessi metallici disegnano uno spazio visionario, e si conclude in piazza Mollino, davanti al cantiere della Cavallerizza Reale, simbolo del dialogo tra passato e futuro.
I tre itinerari, della durata di circa due ore, hanno un costo di 7 euro; ridotto a 5 euro per over 65, ragazzi dai 12 ai 17 anni e possessori di Torino+Piemonte Card, Royal Pass o Abbonamento Musei; gratuito per bambini fino agli 11 anni.
Prenotazione su
Libraesva ESG ha rilevato un possibile tentativo di phishing da “http:turismotorino.org” http:turismotorino.org/tour-design
Sono in fase di definizione i restanti tre itinerari, che si svolgeranno a partire da domenica 20 luglio sino a venerdì 26 settembre. Durante la settimana del design, dal 17 al 26 ottobre, e nel mese di novembre, invece, si potrà scegliere tra i sei itinerari.

CALENDARIO
Maggio
Sabato 10 maggio ore 18 – Nel cuore di Torino: riflessi di Storia, sguardi sul Futuro
Domenica 18 maggio ore 10 – Un Inferno Trasformato In Paradiso. Archeologia Industriale a Parco Dora
Venerdì 23 maggio ore 16.30 – Barriera Di Milano Circolare
Sabato 31 maggio ore 18 – Nel cuore di Torino: riflessi di Storia, sguardi sul Futuro
Giugno
Domenica 8 giugno ore 10 – Un Inferno Trasformato In Paradiso. Archeologia Industriale a Parco Dora
Venerdì 13 giugno ore 16.30 – Barriera Di Milano Circolare
Sabato 21 giugno ore 18 – Un Inferno Trasformato In Paradiso. Archeologia Industriale a Parco Dora
Domenica 29 giugno ore 10 – Nel cuore di Torino: riflessi di Storia, sguardi sul Futuro
Luglio
Venerdì 4 luglio ore 16.30 – Barriera Di Milano Circolare
Sabato 12 luglio ore 18 – Nel cuore di Torino: riflessi di Storia, sguardi sul Futuro

Prima Persona Plurale. Il Festival della Vita Indipendente

Sarà “Open. Spazio aperto di diversità”, voluto da “Fondazione Time2”, ad ospitare a Torino il primo evento in Italia dedicato al tema

Da lunedì 5 a mercoledì 7 maggio

Rivolto alle buone pratiche atte a promuovere il cambiamento verso una società più aperta capace di riconoscere il “valore delle diversità” e la “centralità di ogni persona” (con o senza disabilità), l’evento – primo in Italia dedicato al tema – vuole inserirsi nelle celebrazioni dedicate alla “Giornata Europea della Vita Indipendente”, che ricorre appunto il prossimo lunedì 5 maggio, contribuendo a sottolineare l’importanza di questa giornata in un anno, il 2025, in cui in Italia è iniziata la sperimentazione della nuova “Legge Delega in materia di Disabilità”.

“Prima Persona Plurale” (significativo il titolo dato alla rassegna) si articolerà in tre giornate – da lunedì 5 a mercoledì 7 maggio – ideate e ospitate da “Open”, lo spazio aperto di “diversità” aperto due anni fa, in corso Stati Uniti, a Torino, da “Fondazione Time2”, “creatura” (2019) delle sorelle Antonella e Manuela Lavazza, dopo l’apertura di “Casa Mistral” a Oulx, in Valsusa. Tre giornate dal ricco programma fatto di varie attività mirate alla divulgazione, alla riflessione e a un creativo confronto incentrato sul principio di promozione dell’autodeterminazione e della piena partecipazione all’interno del sociale delle persone “con disabilità”.

Dice Antonella Lavazza, vicepresidente “Fondazione Time2”: “Nostro intento è quello di accompagnare le persone con disabilità e le loro famiglie nel passaggio all’età adulta, un momento fondamentale di crescita e autodeterminazione. Diventare adulti significa poter esercitare pienamente la propria cittadinanza: muoversi liberamente negli spazi pubblici, accedere al lavoro, scegliere dove e con chi vivere. ‘Prima Persona Plurale’ nasce proprio per offrire un’occasione di confronto su questi temi e per valorizzare il diritto alla ‘Vita Indipendente’”.

Il via, dunque, lunedì 5 maggio. Alle 18, ad aprire il Festival, sarà Jozef Gjura, attore albanese (Scutari, 1994), diplomatosi alla “Scuola Per Attori” del “Teatro Stabile” di Torino. Vari i film al suo attivo e fra i protagonisti della recentissima serie Tv de “Il Gattopardo”, Gjura racconterà la storia “plurale”  di Giampiero Griffo , casertano, direttore  della “Biblioteca Nazionale” di Napoli, membro del “Consiglio Mondiale Disabled People’s International” e sin dagli anni Settanta attivo nel campo della “difesa e tutela” dei diritti umani e civili dei cittadini con disabilità. A seguire ritroveremo lo stesso Giampiero Griffo in dialogo con Elisa Costantino , attivista disabile ed esperta di “Disability Studies”, in un incontro che esplora l’evoluzione della “Vita Indipendente”. I due analizzeranno le conquiste del passato, le sfide attuali e le prospettive future.

La rassegna ospiterà anche un momento dedicato a reali esperienze di “Vita Indipendente e attivismo”. Martedì 6 maggio, infatti, alle 18, si potranno ascoltare le testimonianze di Marta Migliosi (attivista per la “Vita Indipendente”), Simone Riflesso(“Data Thinker” e “attivista”), Marta Pulimeno (blogger, Autodifensore) e Valentina Perniciaro, attivista, autrice del romanzo “Ognuno ride a modo suo” (Rizzoli, 2021) e fondatrice della “Fondazione Tetrabondi”, che racconteranno le loro storie fatte di sfide e conquiste per promuovere diritti e inclusione.

E, infine, non si mancherà di parlare delle prospettive future. Mercoledì 7 maggio, sempre alle 18, sarà l’occasione di analizzare politiche, servizi e opportunità in un confronto su diritti, accessibilità e modelli di supporto inclusivi con: Jacopo Rosatelli , assessore a “Welfare, Diritti e Pari opportunità” della Città di Torino; Fabrizio Starace , direttore di Psichiatria presso l’ASL TO5; Alice Sodi , vicepresidente “Neuropeculiare APS”, Associazione di Promozione Sociale fondata e diretta da persone autistiche; Monique Jourdan , direttrice “CISS” Pinerolo; Andrea Faini , amministratore delegato di “Coop CVL” e Valeria Carletti , attivista del coordinamento del “Disability Pride”.

Il Festival ospiterà anche uno spazio dedicato ai “Laboratori”, “momenti di creatività, condivisione e advocacy aperti a tutti”. Grazie al Laboratorio Zanna Dura” , il 6 maggioalle 15,30, si realizzerà insieme una “fanzine”(rivista amatoriale) dedicata alla storia del “Movimento per la Vita Indipendente”, mentre mercoledì 7 maggio, alle 15,30, si potrà partecipare al Laboratorio di Uncinetto” dove la manualità diventa “strumento di espressione e affermazione collettiva”. Con l’aiuto di Patrizia Palillo , in arte “UNFILODIGIUSTINA”, “impareremo – spiegano i responsabili – a lavorare all’uncinetto accessori da indossare, mentre apriremo un dialogo su diritti, accessibilità e partecipazione”. Gli eventi di “Prima Persona Plurale” sono aperti a tutti, sono gratuiti e garantiscono la partecipazione di persone “con e senza disabilità”. Saranno inoltre sottotitolati dal vivo, disponibili in LIS e trasmessi in streaming. Per info: “Open”, corso Stati Uniti 62/b, Torino; tel. 011/786545 o www.fondazionetime2.it

g.m.

Nelle foto: Immagine guida della rassegna, Jozef Gjura, Manifesto di intenti “Open”

Granata in marcia per il futuro del Toro

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Questa mattina migliaia di tifosi granata si sono dati appuntamento al Bar Norman di piazza Solferino, dove nel 1906 nacque il Toro. Un raduno anche in polemica con la gestione del presidente Urbano Cairo, con l’auspicio di un futuro migliore per la squadra di calcio. Poi il corteo si sposterà verso Superga, per onorare gli Invincibili caduti nella tragedia aerea del 4 maggio 1949.

Foto Sergio Pacchiotti

Lettura delle Favole di La Fontaine alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 4 maggio, ore 15.45

 

 

Il Labirinto di Versailles fu un labirinto nei Giardini di Versailles con gruppi di fontane e sculture a rappresentare le favole di Esopo. André Le Nôtre (giardiniere anche per i Savoia) inizialmente aveva progettato nel 1665 un labirinto disadorno, ma nel 1669 Charles Perrault consigliò a Luigi XIV di includervi all’interno trentanove fontane a rappresentare le favole di Esopo. Il lavoro stimolò l’interesse del re e venne compiuto tra il 1672 ed il 1677. Getti d’acqua spuntavano dalle bocche degli animali per dare l’impressione agli stessi animali di essere parlanti. Inoltre, ogni fontana era accompagnata da un riassunto della favola. Una descrizione dettagliata del labirinto, delle favole e delle sculture viene fornita dallo stesso Perrault nel suo libro Labyrinte de Versailles, illustrato con incisioni di Sébastien Leclerc.

Da questa storia, prende spunto la visita di FAMU – Famiglie al Museo ispirata alla lettura delle fiabe e agli animali che accompagna tutta la famiglia in visita a Stupinigi, domenica 4 maggio. Nelle sale più ampie ed emblematiche verranno lette le fiabe di La Fontaine, in piena sintonia con gli apparati decorativi del percorso di visita.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Domenica 4 maggio 2025, ore 15.45

Lettura delle favole di La Fontaine

Durata: 1 ora e 15 minuti circa

Prezzo: 5 euro, oltre al costo del biglietto

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto; gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011 6200601

stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

La XIII edizione del Torino Fringe Festival parte da Le Roi Music Hall

La XIII edizione del Torino Fringe Festival prenderà avvio il 13 maggio nello storico tempio dello spettacolo torinese, Le Roi Music Hall, facendo proprio il motto di questo salotto del varietà e del burlesque “La vita è un varietà”.

La città si trasformerà in un palcoscenico diffuso, dove il passato incontra il presente, in un’esplosione di creatività, e questo motto è un omaggio alla grande tradizione italiana del varietà e del teatro di rivista, dei cabaret, dei café chantant e degli anni del Proibizionismo. Il Torino Fringe Festival si prolungherà dal 13 maggio fino all’1 giugno con più di 40 spettacoli, tra prosa, danza, musica e performance. Più di 15 eventi speciali, 6 prime assolute, nazionali e anteprime, più di 170 repliche che rendono omaggio all’arte del varietà, mescolandola con le nuove frontiere della drammaturgia contemporanea. Grande protagonista del mondo del varietà, che ne sarà anche il narratore, è Arturo Brachetti, maestro del trasformismo internazionale. Nell’appuntamento con Matthias Martelli, giovedì 15 maggio, al Polo del 900. Tra i protagonisti della kermesse Domiziano Pontone, autore di spettacoli sul cinema, Francesca Cola, artista che esplora i confini tra danza, performance e arti visive, Simone Simslongo, artista sonoro che opera tra musica elettronica, sound, design e installazioni, la Converticola degli ultramoderni, cabaret italiano per eccellenza, Alessandro Ciacci, Premio Alberto Sordi 2022, Igor Sibaldi, scrittore, studioso di teologia e storia delle religioni, Giorgia Mazzucato, attrice, autrice e regista, migliore artista internazionale al San Diego Fringe Festival, Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, Walter Leonardi, volto storico di “Terzo segreto di Satira”, Lucia Raffaella Mariani, Mauro Piombo, Flavio Albanese, la compagnia Enchiridion, che porta in scena testi di autori mai rappresentati, Teatro Strappato, la compagnia nomade di attori e artigiani che disegna e crea le maschere, Garu e Isaac, il “Duo padella, artisti di strada, giocolieri, clown e equilibristi.

I luoghi del festival saranno teatri e spazi similari, dai luoghi canonici a quelli Off, anticonvenzionali come lo Spazio Kairòs, OFFTOPIC, San Pietro in Vincoli, Teatro Astra, Cineteatro Baretti, Le Roi, tempio storico dello spettacolo torinese firmato da Carlo Mollino, il Polo del 900 e Heat Garden, impianto di accumulo e riserva calore del Gruppo Iren completamente immerso nel verde.

“Siamo felici di celebrare il XIII anniversario del Torino Fringe Festival con un’edizione che omaggio il teatro di varietà, intitolata ‘La vita è un varietà’ -spiega Cecilia Bozzolini, direttrice del Torino Fringe Festival – per tre settimane la città si anima di teatro e arti performative, e la  creatività prende forma nei luoghi più inattesi della città. Con questo tema abbiamo voluto abbracciare la varietà e la molteplicità dei linguaggi artistici per offrire una riflessione profonda sulla complessità del nostro presente. Il nostro varietà, con la sua capacità di mescolare leggerezza, ironia e visione è il punto di partenza per attraversare il contemporaneo con occhi nuovi, valorizzando la contaminazione  tra generi, formati e sensibilità. Ogni spettacolo è il tassello di un mosaico che racconta la vita in tutta la sua varietà, tra contraddizioni, poesia ed eccentricità. In un’epoca di cambiamento profondo per il mondo dello spettacolo dal vivo, il Fringe ribadisce la sua natura inclusiva e aperta alla sperimentazione. È un festival che parla a tutti e a tutte, che cerca di portare il teatro fuori dai teatri e la cultura dentro la quotidianità”.

La manifestazione si espande e costruisce nuove reti, come la collaborazione con il Napoli Fringe Festival, in occasione delle celebrazioni di Napoli 2005.

Mara Martellotta

I segreti della Gran Madre

Torino, bellezza, magia e mistero

Torino città magica per definizione, malinconica e misteriosa, cosa nasconde dietro le fitte nebbie che si alzano dal fiume? Spiriti e fantasmi si aggirano per le vie, complici della notte e del plenilunio, malvagi satanassi si occultano sotto terra, là dove il rumore degli scarichi fognari può celare i fracassi degli inferi. Cara Torino, città di millimetrici equilibri, se si presta attenzione, si può udire il doppio battito dei tuoi due cuori.

Articolo1: Torino geograficamente magica
Articolo2: Le mitiche origini di Augusta Taurinorum
Articolo3: I segreti della Gran Madre
Articolo4: La meridiana che non segna l’ora
Articolo5: Alla ricerca delle Grotte Alchemiche
Articolo6: Dove si trova ël Barabiciu?
Articolo7: Chi vi sarebbe piaciuto incontrare a Torino?
Articolo8: Gli enigmi di Gustavo Roll
Articolo9: Osservati da più dimensioni: spiriti e guardiani di soglia
Articolo10: Torino dei miracoli

Articolo 3: I segreti della Gran Madre

La città di Torino è tutta magica, ma ci sono dei punti più straordinari di altri, uno di questi è la chiesa della Gran Madre di Dio, o per i Torinesi, ël gasometro. La particolarità del luogo è già nel nome, è, infatti, una delle poche chiese in Italia intitolate alla Grande Madre. L’edificio, proprietà comunale della città, venne eretto per volontà dei Decurioni a scopo di rendere onore al re Vittorio Emanuele I di Savoia che il 20 maggio 1814 rientrò in Torino dal ponte della Gran Madre (la chiesa sarebbe stata edificata proprio per celebrare l’evento), fra ali di folla festante. Massimo D’Azeglio assistette all’evento in Piazza Castello. Il dominio francese era finito e tornavano gli antichi sovrani. Il passaggio del Piemonte all’impero francese aveva implicato una profonda trasformazione di Torino: il Codice napoleonico trasformò il sistema giuridico, abolì ogni distinzione e i privilegi che in precedenza avevano avvantaggiato la nobiltà, la nuova legislazione napoleonica legalizzò il divorzio, abolì la primogenitura, introdusse norme commerciali moderne, cancellò i dazi doganali. La spinta modernizzatrice avviata da Napoleone con il Codice civile fu di grande impatto e le nuove norme commerciali furono fatte rispettare dalla polizia napoleonica con un controllo sociale nella nostra città senza precedenti. Tuttavia il carattere autoritario delle riforme napoleoniche relegava i Torinesi a semplici esecutori passivi di ordini imposti dall’alto e accrebbe il malcontento di una economia in difficoltà. Quando poi terminò la dominazione francese non vi fu grande entusiasmo, né vi fu esultanza per l’arrivo degli Austriaci. L’8 maggio 1814 le truppe austriache guidate dal generale Ferdinand von Bubna-Littitz entrarono in città, e prontamente rientrò dal suo esilio in Sardegna il re Vittorio Emanuele I, il 20 maggio dello stesso anno. Il re subito volle un immediato ritorno al passato, ossia all’epoca precedente il 1789, abrogando tutte le leggi e le norme introdotte dai Francesi. Il nuovo regime eliminò d’un tratto il principio di uguaglianza davanti alla legge, il matrimonio civile e il divorzio, e reintrodusse il sistema patriarcale della famiglia, le restrizioni civili riservate a ebrei e valdesi e restituì alla Chiesa cattolica il suo ruolo centrale nella società. Il 20 maggio 1814 fu recitato un Te Deum nel Duomo di Torino per celebrare il ritorno del re, che si fermò a venerare la Sacra Sindone. L’autorità municipale festeggiò il ritorno dei Savoia costruendo una chiesa dedicata alla Vergine Maria nel punto in cui il re aveva attraversato il Po al suo rientro in città. A riprova di ciò sul timpano del pronao si legge l’epigrafe “ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS”, (“L’autorità e il popolo di Torino per l’arrivo del re”) coniata dal latinista Michele Provana del Sabbione.

La chiesa, di evidente stampo neoclassico, venne edificata nella piazza dell’antico borgo Po su progetto dell’architetto torinese Ferdinando Bonsignore; iniziato nel 1818, il Pantheon subalpino venne ultimato solo nel 1831, sotto re Carlo Alberto. L’edificio ubbidiva all’idea di una lunga fuga prospettica che doveva collegare la piazza centrale della città, Piazza Castello, alla collina. La chiesa è posta in posizione rialzata rispetto al livello stradale, e una lunga scalinata porta all’ingresso principale. Al termine della scalinata vi è un grande pronao esastilo costituito da sei colonne frontali dotate di capitelli corinzi. All’interno del pronao vi sono ai lati altre colonne, affiancate da tre pilastri addossati alle pareti. Eretta su un asse ovest-est, con ingresso a occidente e altare a oriente, essa presenta orientazioni astronomiche non casuali: a mezzogiorno del solstizio d’inverno, il sole illumina perfettamente il vertice del timpano visibile dalla scalinata d’ingresso. Il timpano, sul frontone, è scolpito con un bassorilievo in marmo risalente al 1827, eseguito da Francesco Somaini di Maroggia, (1795-1855) e raffigura la Vergine con il Bambino omaggiata dai Decurioni torinesi. Ai lati del portale d’ingresso sono visibili due nicchie, all’interno delle quali si trovano i santi San Marco Evangelista, a destra, e San Carlo Borromeo, a sinistra. Fanno parte dell’edificio due imponenti gruppi statuari, allegorie della Fede e della Religione, entrambi eseguiti dallo scultore carrarese Carlo Chelli nel 1828. Sulla sinistra si erge la Fede, rappresentata da una donna seduta, in posizione austera, con il viso serio, sulle ginocchia poggia un libro aperto che tiene con la mano destra, con l’altra, invece, innalza un calice verso il cielo. Spunta in basso alla sua destra un putto alato, che sembra rivolgersi a lei con la mano sinistra, mentre nella destra tiene stretto un bastone. Dall’altro lato si trova la Religione, raffigurata come una matrona imperturbabile e regale: stringe con la mano destra una croce latina e sta seduta mentre guarda fissa l’orizzonte, incurante del giovane che la sta invocando porgendole due tavole di pietra bianca. I capelli sono ricci, e sulla fronte, lasciata scoperta dal manto, vi è una sorta di copricapo, come una corona, su cui compare un simbolo: un triangolo dal quale si dipartono raggi. Spesso, con un occhio al centro del triangolo, il simbolismo è usato in ambito cristiano per indicare l’occhio trinitario di Dio, il cui sguardo si dirama in ogni direzione, ma anche in massoneria è un importante distintivo iniziatico. Perfettamente centrale, ai piedi della scalinata, è l’imponente statua di quasi dieci metri raffigurante Vittorio Emanuele I di Savoia. La torre campanaria, munita di orologio, venne costruita sui tetti dell’edificio che si trova a destra della chiesa nel 1830, in stile neobarocco.

Entrando nella chiesa ci si ritrova in un ampio spazio tondeggiante e sobrio, c’è un’unica navata a pianta circolare, l’altare maggiore, come già indicato, è posto a oriente, all’interno di un’abside semicircolare provvista di colonne in porfido rosso. Numerose sono le statue che qui si possono ammirare, ma su tutte spicca la figura marmorea della Gran Madre di Dio con Bambino, posta dietro l’altare maggiore, il cui misticismo è incrementato dalla presenza di raggi dorati che tutta la circondano. Nelle nicchie ai lati, in basso, vi sono alcune statue simboliche per la città e per i committenti della chiesa, cioè i Savoia. Oltre a San Giovanni Battista, il patrono della città, anch’egli con una grande croce nella mano sinistra, S. Maurizio, il santo prediletto dei Savoia, Beata Margherita di Savoia e il Beato Amedeo di Savoia. La cupola, considerata un capolavoro neoclassico piemontese, sovrasta l’edificio ed è costituita da cinque ordini di lacunari ottagonali di misura decrescente. La struttura è in calcestruzzo e termina con un oculo rotondo, da cui entra la luce, del diametro di circa tre metri. Sotto la chiesa si trova il sacrario dei Caduti della Grande Guerra, inaugurato il 25 ottobre 1932 alla presenza di Benito Mussolini. La bellezza architettonica dell’edificio nasconde dei segreti tra i suoi marmi. Secondo gli occultisti, la Gran Madre è un luogo di grande forza ancestrale, anche perché pare sorgere sulle fondamenta di un antico tempio dedicato alla dea Iside, divinità egizia legata alla fertilità, anche conosciuta con l’appellativo “Grande Madre”. Iside è l’archetipo della compagna devota, per sempre fedele a Osiride, simbolo della consapevolezza del potere femminile e del misticismo, il suo ventre veniva simboleggiato dalle campane, lo stesso simbolo di Sant’Agata. Si è detto che Torino è città magica e complessa, metà positiva e metà maligna, tutta giocata su delicati equilibri di opposti che sanno bilanciarsi, tra cui anche il binomio maschio-femmina. Questo aspetto è evidenziato anche dalla contrapposizione tra il Po e la Dora che, visti in chiave esoterica, rappresentano rispettivamente il Sole, componente maschile, e la Luna, componente femminile. I due fiumi, incrociandosi, generano uno sprigionamento di forte energia. Altri luoghi prettamente maschili sono il Valentino e il Borgo Medievale, che sorgono lungo il Po e sono anche simboli di forza; ad essi si contrappone la zona del cimitero monumentale, in prossimità della Dora, legata alla sfera notturna e femminile. L’importanza esoterica dell’edificio non termina qui, ci sono alcuni che sostengono ci sia un richiamo alle tradizioni celtiche con evidente allusione a un ordine taurino nascosto tra le parole della dedica: se leggiamo l’iscrizione a parole alterne resta infatti la dicitura: Ordo Taurinus. Ma il più grande mistero che in questa chiesa si cela è tutto contenuto nella statua della Fede. Secondo gli esoteristi, la donna scolpita in realtà sorreggerebbe non un calice qualunque ma il Santo Graal, la reliquia più ricercata della Cristianità, e con il suo sguardo indicherebbe il luogo preciso in cui esso è nascosto. Allora basta capire dove guarda la marmorea giovane -secondo alcuni la stessa Madonna – e il gioco è fatto! Sì, peccato che chi ha scolpito il viso si sia “dimenticato” di incidervi le pupille, così da rendere l’espressione della figura imperscrutabile, e il Graal introvabile. Se non per chi sa già dove si trovi.

Alessia Cagnotto

Note di Classica: Nikolay Lugansky, Hèlène Grimaud e il duo Altstaedt-Lonquich, le “stelle” di maggio

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Domenica 4 alle 16.30 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Francesco Nicolosi pianoforte e Stefano Valanzuolo voce narrante e testo,eseguiranno musiche di Thalberg, Liszt. Sempre al teatro Vittoria martedì 6 alle 20 (preceduto alle 19.30 dall’aperitivo), Simone Campa & Orchestra Terra Madre eseguiranno musiche di Campa, Mendoza y Cortès, Perez, Blanco, Mario-Nicolardi, Matamoros.

Grimaud indisposta
Per un improvvisa indisposizione della pianista Helènè Grimaud, il penultimo concerto di Lingotto
Musica di mercoledì 7 alle 20.30 all’ auditorium Agnelli, subirà una variazione. Alexander
Lonquich con la Camerata Salzburg sostituirà la Grimaud. Cambia anche il programma. Al posto
del primo concerto per pianoforte e orchestra di Brahms, verrà eseguito il quarto di Beethoven. Il
resto del programma è invariato.
Pier Luigi Fuggetta

 Sempre mercoledì 7 alle 20.30 al conservatorio, per l’Unione Musicale, il Quartetto Doric e il Quartetto Quiroga, eseguirà musiche di Haydn, Brahms, Mendelssohn. Giovedì 8 alle 20.30 e venerdì 9 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada, eseguirà musiche di Debussy, Respighi, Stravinskij. Sabato 10 alle 18 al teatro Vittoria, Iuki Serino violino, Martin Nobauer pianoforte (con invito all’ascolto di Antonio Valentino), eseguiranno musiche di Mozart, Schumann, Faurè. Mercoledì 14 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Clara-Jumi Kang al violino, eseguirà musiche di Bach, Weinberg e Ysaye. Giovedì 15 alle 20.30 e venerdì 16 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada e con Laura Verrecchia mezzosoprano, Dave Monaco tenore e Pablo Ruiz basso, eseguirà musiche di Stravinskij e Ravel. Sempre giovedì 15 alle 19.30 al teatro Regio, debutto di “Hamlet” di Ambroise Thomas . Opera in 5 atti. L’Orchestra del Regio sarà diretta da Jèrèmie Rhorer. Repliche fino a martedì 27. Martedì 20 alle 20.30 all’auditorium del Lingotto per Lingotto Musica, Les Musiciens du Louvre diretti da Marc Minkowski, eseguiranno musiche di Mozart. Mercoledì 21 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Nicolas Altstaedt violoncello e Alexander Lonquich pianoforte, eseguiranno musiche di Barber, Boulanger, Debussy, Faurè, Britten. Giovedì 29 alle 20.30 e venerdì 30 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Marta Gardolinska e con Marc Bouchkov violino, eseguirà musiche di Berio, Sibelius, Korsakov.

Pier Luigi Fuggetta

Storia d’amore senza tempo di Baby e Johnny : “Dirty Dancing” al teatro Colosseo

Un evento eccezionale per rivivere la storia d’amore senza tempo di Baby e Johnny, un modo unico per i fan di “Dirty Dancing” di celebrare il classico film che conoscono e adorano.

Ad oltre 35 anni dal lancio – nel 1987 – del film “Dirty Dancing”, Lionsgate, in collaborazione con GEA Live, lo riportano a teatro, su uno schermo cinematografico a grandezza naturale, con on stage una band e cantanti live. Vera protagonista la colonna sonora che ha definito e influenzato un’epoca, per una nuova ed emozionante esperienza in stile anni ‘80.

Dirty Dancing”, diretto da Emile Ardolino, scritto da Eleanor Bergstein, prodotto da Linda Gottlieb e interpretato da Patrick Swayze e Jennifer Grey nei loro ruoli più iconici, insieme a Jerry Orbach e Cynthia Rhodes, è a tutti gli effetti considerato tra i film più romantici della storia del cinema. La sua colonna sonora ha prodotto due album multi-platino e diversi singoli, tra cui il premio Oscar® per la migliore canzone originale “(I’ve Had) The Time of My Life“. Con un incasso di oltre 214 milioni di dollari al botteghino di tutto il mondo,Dirty Dancing” ha conquistato il cuore di diverse generazioni.

Ambientata nell’estate del 1963, la pellicola racconta la storia di Baby Houseman (Jennifer Grey) e della sua famiglia, in vacanza nello splendido resort delle Catskills, “Kellerman’s Mountain House”. Incuriosita dall’istruttore di ballo dello staff, Johnny Castle (Patrick Swayze) e dallo stile di vita molto diverso degli altri ragazzi presenti al villaggio, Baby si ritrova a imparare a ballare, divertendosi e innamorandosi, in un’estate che non dimenticherà mai: il migliore “tempo della sua vita”.

Il pubblico che assisterà allo spettacolo “Dirty Dancing in Concert” vivrà il film in un modo unico e indimenticabile. Una proiezione completa del film rimasterizzato in digitale verrà riprodotta mentre musicisti e cantanti, avvolti in meravigliosi costumi di scena, eseguiranno le canzoni dal vivo, in sincronia con il film.

Sarà impossibile non emozionarsi e alzarsi a ballare, trascinati dalle canzoni più iconiche, in una serata da trascorrere con le amiche o con chi si ama.

L’organizzazione raccomanda di rimanere per il bis, pieno di sorprese.

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