Ci scrive e ci invia questi scatti la nostra lettrice Alessandra Macario: Palazzo Barolo è una delle residenze nobiliari più affascinanti di Torino, un esempio raffinato dell’architettura barocca. Le sale affrescate e lo scalone maestoso narrano la storia della famiglia Falletti di Barolo, un intreccio di arte, musica e mecenatismo.
Per più di dieci anni The Password, il giornale degli studenti dell’Università degli Studi di Torino, ha raccontato le sfide della contemporaneità.
Grazie al contributo di decine di giovani volenterosi, che dal 2014 hanno lavorato incessantemente per garantire ai lettori un’informazione libera, seria e apartitica, la nostra testata rappresenta oggi uno dei progetti di giornalismo studentesco più seguiti d’Italia. Nipote storico e spirituale del torinesissimo Ateneo (1949-1968) — il periodico del Comitato studentesco universitario interfacoltà, che vanta, tra le sue penne, un giovane Umberto Eco e il futuro critico cinematografico Gianni Rondolino — il nostro progetto ha sempre cercato di onorare il passato studentesco engagé della “piccola Parigi” ai piedi delle Alpi. Perché è stato fondato The Password, dunque? Lasciamo rispondere, per affinità di sensibilità, il redattore di Ateneo Vincenzo Berruti, che presenta così, nel novembre del 1949, la nuova testata universitaria ai lettori: “Un nuovo giornale!! Ma non ve ne sono già tanti, troppi? […] Sì, di pubblicazioni ve ne sono tante e di ogni genere, però gli universitari torinesi non avevano ancora il loro giornale, un giornale che fosse veramente ed interamente loro, che parlasse dei loro problemi e che li tenesse più uniti ed affratellati”.
È esattamente questo il cuore del nostro progetto: dare vita a una palestra di idee, creare uno spazio di condivisione e confronto per una comunità studentesca consapevole, al fianco delle categorie sociali più precarie e troppo spesso dimenticate dalla classe politica. Usiamo le nostre tastiere come megafono, per dare voce a chi non ce l’ha. Attraverso i nostri contenuti, ribadiamo che l’istruzione è un diritto di tutti, che la scuola pubblica non va definanziata e che è dovere dello Stato abbattere tutte le forme di discriminazione geografica, sociale o economica che impediscono o rendono difficoltoso l’accesso ai servizi universitari. Certo, gli strumenti della comunicazione giornalistica sono cambiati profondamente dal Dopoguerra a oggi. La crisi del cartaceo non fa che aumentare di fronte alla diffusione e alla costante evoluzione del digitale, il quale ha aperto le porte, anche grazie all’invenzione dei social media, a nuovi format, che prima si credeva fossero riservati in modo esclusivo al mondo televisivo e radiofonico. Ogni generazione, si sa, è figlia del proprio tempo.
Per questo The Password ha colto, negli anni, tutte le opportunità che il progresso tecnologico ha offerto. La nostra redazione non solo gestisce un blog online, consultabile sul sito www.thepasswordunito.com, ma cura anche il podcast Oltre l’inchiostro, che ha ospitato artisti e studiosi del calibro di Isidoro Sofia, uno dei fotografi torinesi più noti e apprezzati del web, Valeria Verdolini, docente dell’Università Milano Bicocca, ed Eloisa Mora, professoressa associata presso la University of Toronto. Sui canali social di The Password, indicati sul nostro sito, i lettori troveranno post, vignette e contenuti di approfondimento su tematiche di attualità politica italiana e internazionale. Senza l’impegno quotidiano dei membri dei sette gruppi di lavoro che compongono la nostra associazione, nulla di tutto ciò sarebbe possibile. I nostri sforzi sono stati riconosciuti dagli enti e dalle realtà culturali che in questi anni hanno invitato la redazione a eventi, festival e mostre organizzate sul territorio, per accompagnare i giovani torinesi nella scoperta delle chicche del patrimonio artistico, culturale e storico del Piemonte. Quest’anno, The Password è stato media partner del Torino Underground Cinefest e delle associazioni Omnibus e MARKETERS’ Club Torino.
Ringraziando di cuore la redazione de Il Torinese per lo spazio a noi dedicato, ci auguriamo di avere incuriosito i giovani lettori di questo splendido quotidiano. The Password, il giornale che va oltre gli asterischi.
Micol Cottino
Caporedattrice di The Password
Impagabile la felicità dell’ infanzia ed adolescenza. Dicono che l’adolescenza inizi ai 10 anni ed addirittura finisca ai 18 con qualche ardito che la prolunga fino ai 24.
Ma per me dagli 8 ai 14 anni fu un momento magico. Ne ho ancora ricordo di totale felicità e spensieratezza. Le ultime classi delle elementari e tutte le medie. Totale libertà di muovermi per le strade e l’oratorio del quartiere. Sempre o quasi sempre in gruppo. Libertà allo stato puro. Libertà nel ” branco ” e libertà con il branco. Libertà che si moltiplicava un’ora dopo che era finita la scuola. Ai compiti per le vacanze ci si pensava a settembre. 2 o 3 giorni e il gioco era fatto. Ora sapere che il Parco Sempione e la piscina Sempione è diventata terra di nessuno, una cloaca a cielo aperto mi ha fatto male. Hanno ucciso parte di quel ricordo di libertà e perché no? Di speranza.
Dal 15 giugno al 31 di luglio sede costante delle vacanze prima della montagna o del mare di Rimini. Nel 1957 inizio lavori e inaugurazione di due vasche con il trampolino olimpionico. Che paura salirci sopra.
Ma si doveva dimostrare d’ essere grandi.
O si aspettava la fidanzatina che, almeno quel giorno non sarebbe arrivata. Anni dopo seppi che era uscita col suo vecchio fidanzato che, a suo giudizio, era un ex fidanzato. Faceva il marinaio sulla Vespucci e come si sa hanno una fidanzata in ogni porto. Ma si sa che anche questa è vita.
Come quel baruccio sulla parte destra con le canzoni di quell’estate sparate a palla ed il cornetto Algida a fine bagno.
E il bagno durava tutto il pomeriggio.
Poi costruirono le piscine per i più piccoli e ci portai Alice, la primogenita ricordando ciò che da adolescente avevo fatto.
Il campo di calcio dove nel 1973 a settembre venimmo a sapere del colpo di stato fascista in Cile e l’uccisione di Salvator Allende.
O nel parco nuovo dal 1975 con la Festa dell’Unità di Barriera di Milano. Roccaforte comunista in una Torino proiettata verso il futuro.
Dal 1961 con Italia 61 per i cent’ anni dell’Unità d’Italia. Avevamo il mondo in mano ed ora subire questo degrado è umiliante.
L’assessore allo Sport Mimmo Carretta è stato perentorio: ristrutturare costerebbe troppo. Abbattimento. Così un pezzo di storia della nostra città se ne va. Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo. E del resto Barriera di Milano si sta “liquefacendo”
L’ultima notizia è che un pezzo di tetto in piazza Crispi angolo corso Vercelli è caduto.
Nessun ferito o morto. Simbolo ed emblema di Barriera che non ce la fa.
Ed il mio ricordo che fa? Sta lì nel rammentare quando il Parco Sempione era la nostra Riviera. Raccontando ai figli che siamo stati felici. Ora c’è un presente che non accettiamo.
PATRIZIO TOSETTO
III edizione
5-25 maggio 2025
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![]() Il Festival del Verde, primo format di eventi diffusi e aperture straordinarie dedicato al verde urbano, torna nel 2025 coinvolgendo oltre 80 location tra Torino e l’area metropolitana. L’edizione di quest’anno, intitolata “Il futuro con le piante”, propone un racconto divulgativo e accessibile delle trasformazioni del verde pubblico, tra opere finanziate dal PNRR e nuovi piani regolatori per adattarsi al cambiamento climatico. Alla rete di comuni partecipanti si aggiungono Chieri e Rivoli, che si uniscono a Torino, Collegno, Cuneo, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese e Settimo Torinese. Promosso da FLOR, Orticola del Piemonte con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Festival 2025 gode anche del patrocinio dell’Università degli Studi di Torino. «Il Festival si conferma come il principale appuntamento con il verde urbano di Torino e area metropolitana – spiega Giustino Ballato, fondatore di FLOR e co-ideatore del Festival – Crescono i comuni che aderiscono al progetto così come l’interesse di realtà che operano in questo settore a diversi livelli, dai musei alle università fino alle grandi aziende private». «L’edizione di quest’anno – aggiunge Fabio Marzano co-ideatore del Festival – offre sia una nuova serie di aperture straordinarie e di percorsi nel verde finora inediti al pubblico sia l’opportunità di scoprire con occhi diversi parchi e giardini che conosciamo molto bene». «Il Festival del Verde rappresenta un’occasione preziosa per promuovere la cultura del verde urbano in tutte le sue declinazioni, attraverso un approccio divulgativo e accessibile a tutti – commenta Francesco Tresso, assessore al Verde della Città di Torino – Il ricco programma di appuntamenti curato dalla Città coinvolge tutti i quartieri, valorizzando il verde come elemento centrale della qualità urbana. Tra le proposte, segnalo in particolare le visite ai cantieri dei parchi Rignon, Tesoriera e Valentino — giardini storici oggetto di importanti interventi di riqualificazione finanziati dal PNRR — e l’apertura straordinaria del Vivaio Regio Parco, luogo solitamente non accessibile al pubblico e al centro di un progetto di valorizzazione e rifunzionalizzazione a forte valenza sociale». «Prendersi cura delle piante e dei fiori è molto importante perché, sebbene possano sembrare inanimate, in realtà hanno una loro modalità di esprimersi, di ascoltare, di respirare – dichiara Carlotta Salerno, assessora alle Politiche educative della Città di Torino – Ogni foglia, tronco e arbusto ha le sue caratteristiche e i suoi meccanismi e in questo quadro il Festival del Verde costituisce un’occasione unica per immergersi e farsi avvolgere dalla natura in tutte le sue sfaccettature. La Città ha quindi scelto con gioia di continuare a coinvolgere bambine e bambini nella manifestazione, anche e soprattutto per contribuire ad instaurare fin da subito un legame forte con tutto ciò che li circonda». Il Festival è supportato da un Comitato Scientifico composto da accademici e professionisti di rilievo provenienti da università e istituzioni locali, tra cui l’Università di Torino e il Politecnico di Torino, a garanzia della qualità e dell’approfondimento scientifico delle proposte. Il programma dell’edizione 2025 Rispetto alle prime due edizioni, Il Festival del Verde di Torino e area metropolitana passa da una a tre settimane con nuove collaborazioni a partire dal Salone del Libro OFF e Museo Lavazza. La terza edizione prende il via con il ‘Festival del Verde Edu’: la settimana dal 5 all’11 maggio, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche educative della Città di Torino, sarà interamente dedicata ad attività̀ laboratoriali ed eventi divulgativi per avvicinare i più piccoli al mondo del verde cittadino. Gli appuntamenti si svolgeranno sia all’interno di orti e giardini scolastici di Torino e dell’area metropolitana che negli spazi delle associazioni e dei musei civici, tra cui il Museo A come Ambiente, il Museo Regionale di Scienze Naturali, la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il Castello di Miradolo – Fondazione Cosso e il MAO – Museo di Arte Orientale. La settimana dedicata all’educazione termina il 10 maggio con una festa finale che si terrà nella Piazza Verde di Nuvola Lavazza, in collaborazione con il Museo Lavazza, dove saranno proposti laboratori e visite gratuiti. Dall’11 al 25 maggio il Festival del Verde, in collaborazione con l’Assessorato al Verde Pubblico della Città di Torino,offre una serie di visite guidate straordinarie ai cantieri di rigenerazione del verde in tre parchi storici cittadini: Valentino, Parco Rignon e Tesoriera mentre domenica 11 maggio sarà possibile partecipare a una visita guidata unica nel suo genere al Vivaio Regio Parco, un luogo chiuso al pubblico ma che custodisce la “memoria del verde” della città di Torino e oggi è al centro di un progetto di valorizzazione. Venerdì 16 maggio alle 15.30 alla Traversa Michelotti – sponda destra – ponte della Gran Madre sarà possibile riscoprire il legame profondo tra il verde e il blu di Torino con i ricercatori di Alpstream con i quali si osserveranno da vicino gli indicatori di qualità che ci raccontano la vita del fiume. Un viaggio inedito all’interno di 14 tra parchi e giardini della città è poi offerto da Torino Spazio Pubblico, un progetto di cittadinanza attiva promosso dalla Città di Torino a cui, dal 2013 a oggi, hanno aderito quasi 3.000 volontari per prendersi cura del verde urbano e non solo. Sarà possibile unirsi ai volontari del servizio in tutto il verde cittadino: dai giardini di Barriera di Milano e Mirafiori fino alla collina e al centro storico. Il 20 maggio ai Giardini Cavour, in collaborazione con la Circoscrizione 1 e con il progetto di Cittadinanza Attiva di via Calandra, per l’iniziativa itinerante Verde in movimento ci sarà un intervento sul “perché il verde in città” di Paola Bonfante, biologa vegetale, docente emerito dell’Università degli Studi di Torino e Accademica dei Lincei. Domenica 25 maggio, inoltre, in collaborazione con AFC Torino S.p.A. (Servizi cimiteriali della Città di Torino) sarà possibile partecipare a una visita guidata, tenuta da esperti dell’Università di Torino e dell’IPLA, al verde cimiteriale del Cimitero monumentale di Torino che ospita alberi secolari e una biodiversità vegetale ancora da scoprire. L’iniziativa rientra anche nella Week of Discovering European Cemeteries, la settimana dedicata alla scoperta dei cimiteri europei. Sempre in ambito di trasformazioni urbane, all’interno del Festival del Verde, sarà presentata un’anteprima del Piano del Verde e del Blu elaborato dalla Città di Settimo Torinese, uno strumento innovativo di gestione paesaggistica dell’ecosistema urbano. Dal 9 al 20 maggio il Festival organizza anche la rassegna “Pagine Verdi”, una serie di appuntamenti con libri e autori che parlano di piante e natura che saranno proposti anche per il palinsesto del Salone del Libro OFF. Presentazioni di libri, silent reading, book-nic nella natura saranno occasioni per scoprire racconti inediti sul verde urbano, alberi monumentali, piante acquatiche e del prezioso plancton. Tra gli autori presenti ci saranno Tiziano Fratus, Danilo Zagaria, Silvia Fogliato, Giorgia Bollati, Marta Ferrero, Carla Subrizi, Michele Cerruti. Pagine verdi può contare su una serie di location esclusive, tra le altre, come l’Accademia di Agricoltura di Torino, il PAV – Parco di arte vivente, The Heat Garden, la sede dell’Associazione marinai d’Italia sul Po e il vivaio di Torino Spazio Pubblico Laboratorio Verde. Alla rassegna partecipano anche le biblioteche civiche dei comuni di San Mauro Torinese e di Rivalta di Torino. Il Festival prosegue con un ampio calendario di talk, visite e laboratori all’insegna del verde. Confermata l’apertura straordinaria dell’Orto botanico dell’Università degli Studi di Torino che dal 20 al 23 maggio offre visite libere. Il pubblico avrà in particolare l’opportunità di provare l’esperienza del Forest Bathing sia al Parco Leopardi a Torino organizzato da Forestamente che nel suggestivo Parco di Villa Melano a Rivoli, organizzato dalla Città di Rivoli e Turismo Ovest che domenica 18 maggio propone anche una passeggiata sulla Collina Morenica, uno degli habitat naturalistici più prossimi alle aree urbane, con guida e degustazione in cascina. Partecipa per la prima volta al Festival del Verde anche il Parco Sonoro di Pecetto, un progetto di parco diffuso che nel week-end del 17-18 maggio offre un itinerario alla scoperta dei ciliegi e delle piante storiche di Pecetto. Un viaggio dove storia, botanica e musica si incontrano. Grazie a speciali cuffie immersive, al termine del percorso, i partecipanti potranno ascoltare una composizione sonora unica: il concerto dei ciliegi di Pecetto dal vivo. Agricoltura al centro anche a Pino Torinese che domenica 25 maggionella cornice verde di Valle Ceppi propone la manifestazione “Dalla Collina alla Tavola” con un’esposizione dei produttori agricoli del territorio e cena a base di prodotti locali. Inoltre, dopo i risultati ottenuti nell’edizione precedente, il Festival ripropone anche quest’anno il concorso di progettazione ampliandolo a “1 metro quadrato di giardino x 10” rivolto a progettisti, designer del verde e appassionati del mondo vegetale. L’obiettivo del concorso, coordinato dal Comune di San Mauro Torinese, è offrire nuovi spunti per la progettazione di aree verdi che, senza rinunciare all’estetica, siano resilienti e adattabili alle condizioni imposte dai cambiamenti climatici. I progetti vincitori saranno presentati il 9 maggio e verranno poi realizzati in forma permanente o temporanea nei comuni aderenti, a seconda delle volontà delle amministrazioni. Per tutta la durata del Festival, sotto i portici di via Po e di piazza Vittorio Veneto, si potrà inoltre ammirare Germogli, una street exposition di illustrazioni realizzate in collaborazione con IED Torino che esplorano come il linguaggio visivo possa interpretare e raccontare il verde, celebrandone l’evoluzione e l’adattamento, l’interazione e lo scambio. Le immagini esposte propongono una visione futuristica della natura e sono state create dagli studenti del corso triennale di Illustrazione nell’ambito di un workshop con l’artista Elisa Talentino.
VERDE SVELATO Tra gli appuntamenti più esclusivi dell’edizione 2025 ritornano i circuiti di Verde Svelato in programma durante i tre fine settimana del Festival. Un ciclo di aperture straordinarie di giardini e cortili privati nel centro della città e aree limitrofe che consente ai cittadini di scoprire la bellezza e la storia del verde “segreto” in città. Tra gli appuntamenti più affascinanti ci sono la visita gratuita al Vivaio Comunale (Str. alla Manifattura Tabacchi, 32), che riapre in occasione del Festival del Verde dopo un lungo periodo di chiusura, oltre a location private quali Casa Luzi, Casa Biscaretti e progetti innovativi come il Ranch urbano e la Casetta tra gli alberi. La programmazione di Verde Svelato prevede tre eventi differenziati: si parte con Torino (10-11 maggio), si prosegue con Cuneo (17-18 maggio) e infine si chiude con Moncalieri (25 maggio).
FLOR Chiude il Festival del Verde, come da tradizione, l’appuntamento con FLOR in programma dal 23 al 25 maggio presso i Giardini dei Musei Reali di Torino. Accanto alla mostra mercato con vivaisti, artigiani e agricoltori provenienti da tutta Italia, l’edizione 2025 di FLOR sarà arricchita da un’ampia e variegata proposta espositiva per raccontare il mondo dei fiori e delle piante attraverso l’arte e la creatività: dalla collezione “Citrus”, dedicata agli agrumi ripercorrendo il collezionismo di queste piante cominciato da Caterina de’ Medici, alla mostra “Erbario”, un manuale di flora selvatica urbana realizzato dagli studenti del 2° anno del corso di Illustrazione di IED Torino. E, ancora, la mostra “Perversioni Vegetali”, un’installazione in collaborazione con il Festival Posizioni per raccontare come si amano le piante, un vero e proprio inno ai valori della diversità. In occasione di FLOR, inoltre, Orticola del Piemonte contribuirà in modo concreto al restauro del gruppo scultoreo della Fontana dei Tritoni nel Giardino di Levante, splendida opera dello scultore Simone Martinez, posizionata al centro del bacino nel 1757. Inoltre, in base alla testimonianza storica della presenza di ninfee nella vasca sin dal tardo Ottocento, in collaborazione con il vivaio Piante d’Acqua, Orticola reinserirà nella fontana 18 varietà di antiche ninfee, ibridate dal celebre vivaio francese Latour-Marliac tra fine Ottocento e inizio Novecento, che Claude Monet acquistò per i giardini di Giverny e riprodusse nei suoi celeberrimi dipinti. Un modo per restituire alla comunità un piccolo tesoro e rendere ancora più affascinanti i Giardini Reali che ospiteranno la manifestazione. Foto edizione 2024 © Antonio Pio Roseti Tutta la programmazione del Festival del Verde è consultabile al sito www.festivalverde.it |
Caro direttore,
scrivo nella speranza di dare visibilità ad una vicenda, che ancora non è volta al termine in maniera drammatica ma che rischia di farlo molto presto. Sto parlando della bottega storica di Nadia, Crêperie del centro storico, situata in via Palatina, traversa di via Garibaldi, che probabilmente sarà costretta a chiudere. Appena mi sono trasferita a Torino da studentessa fuori sede, c’è stata proprio lei come prima persona che mi ha fatta sentire accolta in questa città metropolitana, dandomi nel suo accogliente negozio una fortissima sensazione di casa. Mi è bastato poco tempo per comprendere quanto si trattasse di un luogo simbolicamente e concretamente molto significativo, in quanto ritenuto un solido punto di riferimento da tantissimi torinesi e non, da decenni, che nelle loro merende d’infanzia, d’adolescenza, di età adulta, di celebrazione dopo gli esami o le promozioni a lavoro, di saluti prima delle vacanze, era sempre presente. Si tratta però anche della sede del consumo di assaggi prelibati per turisti fuggitivi, che rimangono sbalorditi dai quadri di Nadia (perché lei è anche un’artista!), dalla bontà delle sue creazioni e dall’assurda semplicità e vicinanza del potente contatto umano con una persona appena conosciuta in una bottega, ma che suscita sensazioni completamente diverse rispetto al punto vendita di una catena dove cambiano spessissimo i dipendenti e gli ambienti, i menù e tutte le caratteristiche sono standardizzate.
Ma soprattutto, oltre a capire quanto, ho capito come e perché il suo negozio fosse di tale importanza: si tratta di un polo umano e culturale, di un punto sicuro di ritrovo, di uno spazio quasi fuori dal tempo ma più presente di tantissimi altri contesti, c’è la lentezza di una persona che prepara le sue crêpes con una cura verso il cliente ormai quasi introvabile e l’esperienza, la manualità di una persona che dal 1988 come dipendente di sua sorella, e poi dal 1999 come unica gestrice e proprietaria, conosce le sue piastre, i suoi ingredienti, i suoi movimenti di polso, e le bocche che sfama e che ascolta. Dopo 35 anni di attività e di quotidianità in quelle quattro mura in un vicolo che rappresentano IL luogo per Nadia, però, questa storia invece che concludersi in bellezza e soddisfazione, rischia di venire sopraffatta dalla competitività delle grandi catene, dei negozi apri e chiudi e degli sfratti da parte di nuovi proprietari proprio di quelle stesse mura che hanno accolto Nadia, amici e turisti per così tanto tempo. Ad un anno e tre mesi dal raggiungimento della pensione infatti, Nadia, persona meravigliosa sempre pronta ad aiutare gli altri (ad esempio io ho trovato casa grazie al suo passaparola, pur conoscendomi a suo tempo a malapena) e che nella sua creatura, il negozio, ha sempre messo tutte le fatiche e l’affetto che possedeva, si trova a dover chiudere, probabilmente a fine aprile. Se questa chiusura, che lei vorrebbe evitare a tutti i costi, dovesse davvero e forzatamente avvenire, sarebbe una tragedia non soltanto a livello individuale e personale per Nadia e tutti i suoi più assidui e fidati clienti, ma anche e soprattutto in un’ottica più ampia, con uno sguardo d’insieme sulla situazione attuale, capace di cogliere la gravità sotto moltissimi aspetti, della progressiva scomparsa di negozi storici, tipici (ovviamente non con l’accezione della finta tipicità attualmente in voga nel turismo di massa) e a gestione familiare, e la conseguente e crescente perdita di qualità. Proprio per questo motivo mi trovo qui a scrivervi queste parole, perché penso sia razionalmente, che con tutto il cuore, che sia fondamentale tutelare realtà come questa, per tutelare un benessere più generale di tutti, che parte con molta semplicità dal poter fare una merenda o un pranzo in un posto come La Crêperie. Il mio messaggio ha dunque una forte speranza per dare visibilità e la meritata tutela a questo fenomeno e a questo negozio specifico, ma non solamente. Infatti, ciò a cui terrei, nel caso in cui questa vicenda dovesse inevitabilmente sfociare nella chiusura del negozio lì dov’è sempre stato, sarebbe la diffusione di un appello per far conoscere questa situazione a qualcuno che magari ha la volontà e la possibilità di sostenere Nadia, con una donazione, con l’apertura di un nuovo negozio nel quale lei potrebbe svelare a futuri gestori i suoi preziosi segreti in veste di dipendente, o anche semplicemente per una proposta di lavoro (non ci scordiamo che lei è un’artista in tutti i sensi e che quindi potrebbe anche insegnare a dipingere, oltre ad aver fatto crêpes e pasta fresca per un vita) che potrebbe aiutarla nell’arrivare con dignità alla pensione. Lei è davvero aperta a tutte le proposte, a questo punto. Vi ringrazio molto per l’attenzione e la (spero) cura, e sono sicura che anche Nadia vi sarebbe infinitamente grata nel caso riusciste a pubblicare qualcosa su di lei e la sua Crêperie.
Anna Forni
Verrà inaugurata lunedì 14 aprile nei locali dell’Urp del Consiglio regionale del Piemonte, in via Arsenale 14 G a Torino, alle 11.30 la mostra “Marionette da favola”, esposizione curata da Augusto Grilli e comprendente ben cinquanta tra marionette e burattini.
Augusto Grilli è stato il fondatore, nel 1978, a Torino, della compagnia Marionette Grilli.
La mostra, alla cui inaugurazione parteciperanno la Consigliera segretaria del Consiglio Regionale del Piemonte, Valentina Cera, e Augusto e Marco Grilli, della Fondazione Marionette Grilli, rimarrà aperta fino al 30 maggio con orario gratuito.
Orario dal lunedì al giovedì 9-12.30; 14-15,30. Venerdì 9-12.30.
Mara Martellotta


GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Martedì. Alle OGR suona il trio del sassofonista Jerry Weldon. Al teatro Concordia si esibisce Lucio Corsi.
Anteprima del Torino Jazz Festival con 4 appuntamenti: alla Bocciofila Rami Secchi suona il quartetto di Paolo Agrati, al Comala Pietro Paris quartet, al circolo Mossetto il trio Bellavia- Chiappetta-Deidda, allo Spazio 211 il trio High Fade. Al Capodoglio è di scena Dario Sansone.
Mercoledì. Al Fame Club si esibisce Caterina Cropelli. Al Vinile sono di scena i The Club. Al Capolinea 8 suona Feu Marinho & Federico Zaltron. Al teatro Concordia si esibiscono i Negrita. Per l’anteprima del TJF alla bocciofila Rami Secchi suona il quintetto di Claudio Bonadè. Al Comala la jam session mista Marmellata Jam (musicisti, poeti, disegnatori).
Giovedì. Al teatro Concordia si esibisce Eugenio in Via Di Gioia. Al Vinile sono di scena Tony Degruttola & Giulia Piccarelli. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Cristiano Godano. Allo Ziggy suona il trio Sommacal-Ardizzoni-Cignoli. Per l’anteprima del TJF al Magazzino sul Po è di scena il The New Maurizio Brunod Ensemble, al Folk Club suona Attilio Zanchi Quintet, al Blah Blah si esibisce Aleloi & The Toxic Jazz Factory. All’Off Topic è di scena Il Mago del Gelato.
Venerdì. Al Circolino suona Max Gallo con Pino Daniele Jazz. Al Peocio di Trofarello si esibisce la Neil Zaza Band. Al Capolinea 8 suonano gli Edna. Al Magazzino sul PO è di scena Stefano Pilia. Al Blah Blah si esibiscono i The Trip.
Sabato. Allo Ziggy suona la Disharmonic Orchestra + Miscreance. Alla Divina Commedia sono di scena i Number 9.
Domenica. Per l’anteprima del TJF suona il quartetto della sassofonista Melissa Aldana all’Double Tree by Hilton. Alla Divina Commedia si esibisce La Bbbanda.
Pier Luigi Fuggetta
A cura di: Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini, Associazione ItaliaIsraele di Torino, Centro Studi Nazionale Brigata Ebraica. Con la collaborazione di: Associazione Camis de Fonseca, FNISM – Federazione Nazionale Insegnanti, Consolato Polacco di Torino, Comunità ebraica di Torino
In mostra: dal 15 aprile al 4 maggio | Associazione Camis De Fonseca (Via
Pietro Micca, 15 scala A – 1 piano – Torino), tutti i giorni dalle ore 17:00 alle ore
20:00, chiusura domenica 20 e lunedì 21 aprile
Aperture speciali per visite scuole professori e associazioni scrivere a: info@fondazionecdf.it e lorenzo.cabulliese@fondazionesalvemini.com
Il 25 aprile 2025 si celebreranno gli ottant’anni dalla Liberazione. In occasione di un
anniversario tra i più significativi della storia del nostro Paese, la Fondazione di studi
storici Gaetano Salvemini, Associazione Italia-Israele di Torino, Centro Studi Nazionale
Brigata Ebraica, con la collaborazione di Associazione Camis de Fonseca, FNISM –
Federazione Nazionale Insegnanti, Consolato Polacco di Torino, Comunità ebraica di
Torino intendono fornire uno sguardo di approfondimento a una delle pagine meno
conosciute e più ripudiate della storia della Resistenza: il contributo della popolazione
ebraica nella lotta al nazifascismo.
Gli ebrei sono stati soggetti nel periodo della Seconda guerra mondiale a una
persecuzione e a uno sterminio sistematico senza precedenti, universalmente
riconosciuto, studiato e approfondito, entrato nei libri di storia dalle scuole elementari
ai corsi universitari. Ciò che invece per anni è stato spesso omesso e dimenticato è il
ruolo della Brigata Ebraica nella lotta di Resistenza e il suo valore nella Liberazione
dell’Italia dal nazifascismo.
Nel novembre 1944 sbarcò a Taranto, fra le truppe destinate alla VIII armata inglese,
una brigata di volontari composta da circa 5.000 uomini con un sorprendente vessillo.
Il vessillo era sconosciuto, ma su di esso vi era un simbolo che tutti avevano già visto:
la stella gialla a sei punte del popolo ebraico. I soldati erano tutti ebrei.
Molti dei volontari della Brigata Ebraica provenivano infatti dalla Palestina del Mandato
Britannico, l’antica Terra di Israele, altri dall’Europa, altri ancora dal Canada, Sud Africa
e Australia. Gli ebrei arruolati nell’esercito britannico in Palestina erano assai più
numerosi: circa 30.000, tuttavia, la Brigata Ebraica fu l’unica a combattere il
nazifascismo sotto una bandiera propria.
Il progetto prevede l’esposizione della mostra “La Brigata Ebraica e la Liberazione”
dal Centro Studi della Brigata Ebraica di Milano e una serie di eventi ad essa correlati
nelle date di apertura dell’esposizione. Inoltre, è prevista una formazione docenti
accreditata sul ruolo delle minoranze religiose nel processo di Liberazione: nello
specifico sugli ebrei e sui valdesi, con l’invito a tutti gli istituti scolastici e i docenti a
portare in visita le proprie classi all’installazione.
Attività:
– Formazione docenti: “Le minoranze religiose nella lotta di Liberazione”
14 aprile 2025 h 16:00 | Liceo Einstein | “I valdesi nella Resistenza” con Bruna
Peyrot
28 aprile 2025 h 16:00 | Polo del ‘900 | “Gli ebrei nella Resistenza” con Stefano
Scaletta
Al fine di fornire uno strumento didattico a tutto tondo, sarà inoltre prevista una
formazione docenti accreditata attraverso la FNISM per la durata di due incontri
da due ore ciascuno sul ruolo delle minoranze religiose nella Resistenza. Nello
specifico verrà approfondito il ruolo dei valdesi grazie al contributo della storica
Bruna Peyrot e quello degli ebrei e della Brigata Ebraica grazie al contributo dello
studioso Stefano Scaletta.
– Proiezione del film “In our own hands” (Soli nelle nostre mani), martedì 15
aprile ore 18:00 Presso l’associazione Camis De Fonseca (Via Pietro Micca, 15
scala A – 1 piano – Torino), durata di 1 ora e 20 minuti con sottotitoli in italiano; a
cura del Museo della Comunità ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner. La
storia nascosta della Brigata Ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale; regia
di Chuck Olin
– Presentazione libro “La Brigata ebraica tra guerra e salvataggio dei
sopravvissuti alla Shoah (1939-1947)” di Stefano Scaletta martedì 22 aprile ore
17:30 Presso l’associazione Camis De Fonseca (Via Pietro Micca, 15 scala A – 1
piano – Torino). Dialogheranno con l’autore: Davide Riccardo Romano, Silvio
Zamorani e Stefano Magni
– Proiezione del film “Freedom is not a gift from heaven” (La libertà non piove
dal cielo) venerdì 25 Aprile ore 18:00 Presso l’associazione Camis De Fonseca
(Via Pietro Micca, 15 scala A – 1 piano – Torino), durata 1 ora con sottotitoli in
italiano, con Simon Wiesenthal 1994; regia di Willy Lindwer
– Presentazione del libro di Ugo Rosenberg “Tutto iniziò da quel finestrino. La
storia di Kurt Rosenberg” (edizionicroce 2024), lunedì 28 Aprile ore 18:00
presso l’associazione Camis De Fonseca (Via Pietro Micca, 15 scala A – 1 piano –
Torino), dialoga con l’autore Ulrico Leiss de Leimburg, Console Onorario della
Repubblica di Polonia a Torino che mostrerà anche il breve documentario
storico “Dalla Polonia in Israele. I soldati ebrei dell’Armata di Anders”, prodotto
dal Consolato Polacco in Italia.
– Mostra “La Brigata Ebraica e la Liberazione”
La mostra prevede una serie di dodici pannelli esplicativi sul contributo degli
ebrei nella Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra e sulla storia
della Brigata Ebraica. A completare l’esposizione, due teche con materiale
originale e due manichini con riproduzione di divise.
La mostra sarà inaugurata martedì 15 aprile alle ore 13:00 sino alle ore
20:00 presso gli spazi dell’Associazione Camis De Fonseca, con aperitivo. E’
prevista un’anticipazione dell’inaugurazione riservata ai giornalisti alle ore
11:00 del medesimo giorno.
Interverranno: Marco Brunazzi (presidente Fondazione Salvemini), Laura Camis
De Fonseca (presidente Associazione Camis De Fonseca), Dario Disegni
(presidente Comunità Ebraica di Torino), Davide Riccardo Romano (direttore
Centro studi Brigata Ebraica), Stefano Scaletta (curatore della mostra), Marco
Carlo Zanetti (presidente Associazione Italia Israele di Torino).
È prevista una conferenza stampa di presentazione della mostra riservata ai
giornalisti alle ore 12:00 del medesimo giorno, con la presenza del
curatore Stefano Scaletta.
Domenica 13 aprile, ore 19
Primo successo maturo e consapevole di Puccini (Torino, Teatro Regio 1893), Manon Lescaut rilegge in chiave sentimentale e patetica un romanzo moralistico settecentesco dell’abate Prévost, Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut (1731). La vicenda scabrosa e tragica degli amori tra la giovane Manon e l’effervescente Des Grieux, che era già stata messa in musica da Daniel Aubert (1856) e Jules Massenet (1884), si accende di romanticismo e musicalità appassionata, plasticamente testimoniando il conflitto tra il vizio e la virtù in una favola dal sapore amaro ma dalla struggente malinconia.
INTERPRETI
Eugenia Braynova, soprano
Dario Prola, tenore
Paolo Grosa, pianoforte
Roberto Tagliani guida il concerto
PROGRAMMA
Tra voi, belle, brune e bionde (Des Grieux, cavatina)
Cortese damigella… Donna non vidi mai (Des Grieux, Manon, scena e aria)
Vedete? Io son fedele alla parola mia (Des Grieux, Manon, scena)
In quelle trine morbide (Manon, aria)
Tu, tu, amore? Sei tu, ah, mio immenso amore? (Manon, Des Grieux, scena e duetto)
Ah! Manon mi tradisce (Des Grieux)
Intermezzo (pianoforte)
Tutta su di me si posa… Le mie colpe travolgerà l’oblio (Manon, Des Grieux)
LIRICA E MUSICAL A CORTE
Per la rassegna domenicale nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, organizzata in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale e Fondazione Ordine Mauriziano, il Teatro Superga propone tre appuntamenti con concerti antologici della grande lirica per Lirica a Corte: Lucia di Lammermoor (9 marzo), Mefistofele (30 marzo), Manon Lescaut (13 aprile); e tre di teatro musicale per Musical a Corte: Tim Burton & Musical (17 novembre), Shakespeare in Musical (23 marzo), Opera in Musical (6 aprile). Tutti gli appuntamenti sono preceduti da un aperitivo di benvenuto incluso nel prezzo.
Info
Domenica 13 aprile 2025, ore 19
Lirica a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi – Nichelino (TO)
Manon Lescaut
Biglietto: prezzo 38,50 euro
011 6279789 biglietteria@teatrosuperga.it
IG + FB: teatrosuperga
Orari biglietteria: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19
I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18, online su Ticketone.it