Cosa succede in città- Pagina 288

Nuovo piano per l’ex comando dei vigili di via Morandi: welfare generativo a Mirafiori

Caro direttore, a giugno 2020 era stato annunciato un nuovo piano per il comando dei vigili urbani di via Morandi che sarebbe stato trasferito per aprire a nuove progettualità l’immobile al civico 10.

Nell’immobile, come confermato anche dal comandante Bezzon, era rimasto soltanto un piantone di un vigile urbano che forniva informazioni e raccoglieva le segnalazioni e la struttura era, di fatto, per buona parte inutilizzata mentre gli stessi servizi sono stati dislocati in strada comunale di Mirafiori.

Le reazioni immediatamente successive all’annuncio di questo intento erano state di preoccupazione da parte di alcuni abitanti della zona che temevano occupazioni abusive o il disuso di una struttura cittadina. A questo l’Amministrazione aveva da subito fornito rassicurazioni: non avremmo permesso occupazioni e avremmo trovato una soluzione per valorizzare lo stabile e, globalmente, l’intera zona.

In questi mesi abbiamo lavorato per ottenere un risultato specifico: ridare vita all’intero complesso e renderlo disponibile alla cittadinanza.

Si inserisce proprio in questo percorso la decisione di ATC, che il 22 luglio 2021 ha deliberato la richiesta alla Città di Torino per l’immobile di Via Morandi n° 10, al fine di attivare nuove progettualità specifiche sulla formazione al lavoro.

Sussidiarietà orizzontale e welfare generativo: queste le linee di indirizzo con cui ATC manifesta il proprio intento, nell’ambito delle linee guida tracciate dalla normativa regionale in materia, per favorire l’individuazione di immobili che non sono utilizzabili per i fini propri dell’edilizia sociale ma che possono essere adibiti per servizi sussidiari alla cittadinanza.
In particolare l’Agenzia, con l’attivazione delle varie progettualità nei quartieri di edilizia sociale, pone in essere tutte le attività sul welfare abitativo a favore dei residenti degli immobili di proprietà e/o in gestione ATC. L’attivazione di tali progettualità nasce inoltre dall’esigenza di operare una trasformazione dell’edilizia sociale in un servizio abitativo, cioè una casa integrata ad un insieme di servizi collegati (politiche sociali, sanitarie e dell’occupazione) che rispondano alle esigenze della persona e della famiglia.

La zona interessata è densa di alloggi di edilizia sociale attorno ai quali sperimentare nuove azioni finalizzate a:

– rafforzare la presenza sul territorio;

– offrire servizi sulla formazione al mondo del lavoro, dando la possibilità a coloro che risiedono negli alloggi ATC di avere una offerta formativa a condizioni favorevoli;

– favorire la nascita di attività sul territorio;

– migliorare lo stato manutentivo degli edifici pubblici e avviare momenti di aggregazione tra gli inquilini degli immobili di edilizia sociale.

È ormai chiaro da tempo come l’edilizia sociale debba considerare molteplici aspetti della vita delle persone, promuovendo un inserimento degli alloggi in contesti attivi, organizzati e partecipati.
La strada dello stabile che prima era comando dei vigili urbani va proprio in questa direzione.

Antonino Iaria

Assessore Urbanistica Città di Torino

Parco Dora, inaugurato il nuovo Skate Park sotto la tettoia dello strippaggio

E’ stato inaugurato ieri mattina il nuovo Skate Park di Parco Dora che sostituisce le attrezzature in legno posizionate sotto il capannone dello strippaggio rimosse lo scorso anno di questi tempi. Il deterioramento e lo stato di usura dovuti ad anni di utilizzo era infatti tale da non consentirne la riparazione, né un utilizzo in sicurezza.

Frequentata sia da pattinatori esperti come da bambini e ragazzi che si avvicinano a questo sport, l’area, al di sotto della tettoia che ne permette un utilizzo 365 giorni all’anno col bello e col brutto tempo, è molto conosciuta a livello cittadino.

Il nuovo impianto, di assoluta eccellenza, copre una superficie di 1.700 mq, ed è stato studiato per soddisfare le esigenze di ogni di livello di utenza: dagli skater più inesperti fino agli agonisti, con l’obiettivo di renderlo sempre più inclusivo e conferire alla nuova struttura anche una importante valenza dal punto di vista della socialità e dell’aggregazione.

Costituito da una rampa fissa di grandi dimensioni intorno al quale trovano posto una quindicina di elementi facilmente rimovibili nel momento in cui l’area dovrà accogliere grandi eventi e disposti in modo tale da consentire una progressione di difficoltà che accompagni l’evoluzione tecnica degli skaters, l’impianto è stato studiato per adattarsi nel miglior modo all’ambiente circostante.

Realizzati in metallo, gli elementi sono poi stati verniciati in arancione, nero o grigio per riprendere i colori di pilastri, tettoia e muri del capannone ove un tempo avveniva l’estrazione dei lingotti d’acciaio dallo stampo, producendo rumori che ora il passaggio delle rotelle degli skate sulla loro superficie potrà forse ricordare.

“Sono certa che questo nuovo Skate Park sarà sempre più un punto di riferimento per l’intera città dove appassionati di lunga data si mescoleranno ad altri che vorranno cimentarsi in una disciplina dalle evoluzioni spettacolari e divertenti – dichiara la Sindaca Chiara Appendino -. La pratica sportiva non è solo competizione, agonismo, allenamento, ma anche divertimento e aggregazione: credo che il nuovo impianto, altro tassello di una Torino che si rinnova, potrà essere utile a rafforzare il nostro tessuto sociale”.

“Con l’inaugurazione di questo nuovo Skate Park concludiamo felicemente un percorso che ci ha visti collaborare con le associazioni, e tra queste l’ Associazione Skateboarding Torino che ci aveva presentato alla Città uno studio di fattibilità per il nuovo impianto, che raccolgono i numerosi appassionati non solo cittadini – ricorda l’assessore Alberto Unia -. Un dialogo – conclude Unia – che ha consentito di realizzare una nuova area dotata di attrezzature sicure e capaci di soddisfare le esigenze degli utilizzatori, frutto un investimento in cui crediamo davvero tanto”.

Cipro, crocevia delle civiltà. Una mostra ai Musei reali

“Dalla spuma nacque una fanciulla che giunse a Cipro, circondata dalle acque. Lì approdò la dea, veneranda e bella, e attorno a lei cresceva l’erba, sotto i suoi piedi …”  così scriveva il poeta greco Esiodo nel VII secolo avanti Cristo per celebrare Afrodite e lo splendore dell’isola cipriota.

Anche Torino conserva le bellezze millenarie di Cipro nei suoi musei. Una prestigiosa istituzione lega in particolare la città alla leggendaria isola. La più importante collezione cipriota in Italia si trova proprio nel capoluogo piemontese, ai Musei Reali, che ospitano fino al 9 gennaio 2022, la mostra “Cipro, crocevia delle civiltà”, interamente dedicata all’isola mediterranea, mitica culla di Afrodite. Centinaia di vasi, ceramiche, anfore, sculture in terracotta, giare, coppe, vetri, metalli, alabastri, gioielli, epigrafi, sigilli, monete e altro ancora sono usciti dal Museo di Antichità, la sede naturale al fianco della Galleria Sabauda, per essere accolti, a pochi metri di distanza, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali insieme a numerosi oggetti e pezzi provenienti da importanti musei esteri. Un migliaio di reperti affollano le sale del Museo di Antichità grazie a numerose donazioni avvenute a partire da metà Ottocento sotto il console del Regno di Sardegna Marcello Cerruti e in seguito con gli scavi di Luigi Palma di Cesnola, di Rivarolo canavese e a quel tempo console americano a Cipro. Una raccolta straordinaria che per importanza scientifica è paragonabile alla collezione del Museo Egizio. Cipro è da sempre l’isola del desiderio di conquistatori, condottieri e invasori, contesa da micenei, egiziani, assiri, persiani, romani, bizantini, arabi e crociati. Divisa in due parti dal 1974 tra greco-ciprioti e turco-ciprioti, l’ex colonia britannica è ancora oggi al centro di interessi geo-politici internazionali dopo la scoperta di vasti giacimenti di gas nelle sue acque che fanno gola ai Paesi della regione e hanno innescato una pericolosa lotta in un Mediterraneo orientale sempre più tempestoso. In vetrina, nelle sale Chiablese, il fascino millenario di Cipro, ponte tra Oriente e Occidente, una delle isole più misteriose del Mediterraneo. Allestita in collaborazione con l’Ateneo di Torino la mostra è curata dal docente Luca Bombardieri e da Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Afrodite è la dea della bellezza e dell’amore che “nasce dalla schiuma del mare cipriota” e fin dall’antichità la sua isola è snodo di scambi commerciali e oggetto di conquiste. Prima con i Fenici, poi con l’egemonia di assiri, egizi, persiani e romani Cipro ha svolto un ruolo da protagonista nei contatti e nel commercio mediterraneo con il Levante così come fu un scalo essenziale per navi egizie, fenicie e greche tra Mediterraneo, Mar Rosso e Mar Nero. Sono sette le sezioni in cui si divide l’esposizione e un’attenzione particolare è dedicata alla donna come madre, sacerdotessa e dea raffigurata con statue, monili e dipinti della Galleria Sabauda. In rassegna oltre 600 reperti e tra i pezzi più significativi troviamo una testa di divinità o sacerdotessa di piccole dimensioni in terracotta risalente al 600 a.C., un unguentario a forma di dattero in vetro contenente una sostanza oleosa e una statua di Afrodite in trono del periodo cipro-arcaico in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna mentre dal Metropolitan Musem of Art di New York arriva una statua votiva in abito assiro, in calcare, datata 535 a.Cristo, per la prima volta esposta al pubblico. Altri oggetti di pregevole fattura provengono dal British Museum di Londra e dal Museo di Cipro a Nicosia. Un viaggio nella terra di Afrodite che va oltre la sua Dea e che si conclude con le scoperte di recenti missioni italiane sull’isola. Gli orari per visitare la mostra: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00. Il biglietto costa 15 euro.                                Filippo Re

Cerimonie, letture, canti e meditazione Intorno al simbolo della pace

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Venerdì 6 agosto 2021 – a partire dalle ore 21
 piazza Castello – fronte Palazzo Madama – Torino

Caro direttore,

  • Ricordiamo le vittime delle bombe atomiche
  • Ribadiamo il nostro NO alle armi nucleari
  • Chiediamo all’Italia di ratificare il trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio di quest’anno

A 76 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone, assistiamo ad un inquietante ritorno di interesse per le armi nucleari unito ad un’escalation dei conflitti tra potenze nucleari. Attualmente gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, la Russia, l’Inghilterra, India, Israele e Pakistan sono possessori “ufficiali” di armamenti nucleari. Questi ultimi tre paesi non hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare, che dovrebbe in teoria regolamentarne e limitarne lo sviluppo. Diversi altri paesi stanno compiendo tentativi di dotarsi di armi nucleari o si stanno dimostrando interessati.
In Italia sono custoditi diversi ordigni atomici, nelle varie basi Nato disseminate sul territorio.
Poiché l’esistenza stessa delle armi nucleari è universalmente riconosciuta come una terribile minaccia per la stessa sopravvivenza del genere umano, ICAN, l’organizzazione internazionale che ha promosso il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2017
La questione del riarmo nucleare si pone nel contesto di un aumento generalizzato della violenza come metodologia d’azione: la violenza è sempre più accettata come metodo di risoluzione dei conflitti, siano essi personali, sociali o politici, dalle relazioni tra i singoli al livello internazionale.
Continua, anche se lenta, la crescita delle spese militari nel mondo: il totale è di 1.740 miliardi di dollari. La sola Italia ha usato per spese militari 28.417 milioni di dollari nel 2017 .
Occorre invertire la rotta, chiediamo investimenti nei settori della salute, dell’educazione, del lavoro e dell’ambiente invece che in quello militare.
Per queste ragioni chiediamo al nostro governo di lavorare perché queste armi siano ripudiate e di attivarsi perché vengano ovunque abolite; in questo contesto chiediamo che l’Italia ratifichi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, in coerenza con l’art.11 della nostra Costituzione

per il coordinamento AGITE
Giorgio Mancuso

Il lungo week-end dei Musei Reali tra aperture straordinarie e visite speciali

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Dopo la riapertura dei Giardini Reali, tornati a essere patrimonio di torinesi e turisti, prosegue la ricca proposta di attività e di eventi ai Musei Reali: ecco tutte le iniziative per riscoprire la meraviglia dei grandi ambienti aulici e del vasto polmone verde nel cuore della città.

 

A partire da venerdì 6 agosto 2021, come disposto dal Decreto-Legge n. 105 del 23 luglio 2021, l’accesso ai percorsi di visita dei Musei Reali, alla mostra Cipro. Crocevia delle civiltà, alla Biblioteca Reale e ai depositi del Museo di Antichità sarà consentito solo con Certificazione verde Covid-19, oppure con attestato di vaccinazione di almeno una dose somministrata da minimo due settimane, con il risultato negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti o con il certificato di avvenuta guarigione da Covid-19 negli ultimi 6 mesi. Il personale preposto, oltre al Green Pass digitale o cartaceo, chiederà anche l’esibizione di un documento di identità. La certificazione non è richiesta per i bambini sotto i 12 anni e per i soggetti esentati con idonea certificazione medica. Il Green pass non è necessario per l’ingresso ai Giardini Reali e alla Corte d’Onore, salvo che in occasione di eventi in cui siano previsti accredito e prenotazione obbligatoria (concerti, serate musicali).

 

Venerdì 6 agosto, dalle 19.30 alle 23.30, sarà possibile visitare la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà alle ore 21 partecipare al quarto concerto della serie Torino. Crocevia di sonorità, Il Novecento delle percussioni, eseguito da Michel Chenuil (marimba) e Francesco Parodi (vibrafono) della Scuola di Strumenti a percussione di Riccardo Balbinutti. Realizzato con il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino, a cura della prof.ssa Valeria De Bernardi, ogni venerdì il ciclo di concerti conduce il pubblico attraverso un viaggio musicale dalle sonorità del Mediterraneo al jazz americano, sulle tracce di Palma di Cesnola, scopritore delle antichità cipriote e primo direttore del Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo della visita guidata serale alla mostra è di € 20 con concerto gratuito. In caso di maltempo, l’evento si svolgerà nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale. Dalle 20.40 ingresso libero al concerto fino a esaurimento dei posti disponibili secondo disposizioni di legge. Info e prenotazioniinfo.torino@coopculture.it.

 

Attività nei Giardini

Nella rigenerante atmosfera dei Giardini Reali, venerdì 6 agosto dalle 17 alle 19 si terrà il quinto appuntamento della rassegna Chiamata alle arti. Conversazioni in giardino sui piaceri della culturaL’iniziativa, promossa dall’Archivio di Stato di Torino e dai Musei Reali, vedrà dialogare in questa occasione Sebastian F. Schwarz, direttore artistico della Fondazione Teatro Regio, con il direttore dell’Archivio di Stato Stefano Benedetto. Ingresso libero senza prenotazione.

 

Visite speciali

Venerdì 6 agosto alle ore 17, sabato 7 agosto alle 10 e alle 17 e domenica 8 agosto alle 10 e alle 15, CoopCulture propone anche la visita alle Cucine, collocate negli ambienti sotterranei del Palazzo Reale, e all’Appartamento della Regina Elena, situato nell’ala nord costruita dal 1684 e completato alla fine del Seicento. In questo tour d’eccezione si potranno ammirare soffitti affrescati, stucchi, servizi di porcellane ma anche le sale di dispensa, le stanze dell’impiattamento e del lavaggio, il corridoio del pane, la sommelleria (ove si conservavano i vini) e le grandi ghiacciaie in un susseguirsi di ambienti fastosi o di servizio, ciascuno intriso di storia e fascino. Il costo dell’attività è di € 20, €13 ridotto. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 7 agosto alle ore 11 domenica 8 agosto alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 7 agosto alle ore 15.30 e domenica 8 agosto alle 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Le mostre in corso

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.museireali.beniculturali.it o su www.coopculture.it.

 

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nel Medagliere Reale è prorogato fino al 5 settembre il percorso Il Volto delle Donne. L’altra faccia della storia. Nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019 con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Si propone quindi di ritrovare e rinnovare nella memoria del pubblico l’immagine di una selezione di figure femminili, talora donne importanti nella storia antica e moderna, più spesso emblema di come la figura della donna, pur frequentemente esaltata e immortalata, sia stata molte volte un semplice simbolo ideale e immateriale che travalica la donna reale.

Il percorso è fruibile anche online sul sito dei Musei Reali: una visita virtuale per conoscere alcune figure femminili che hanno contribuito a fare la Storia www.museireali.beniculturali.it/events/volto-donne-altra-faccia-storia.

 

La Biblioteca Reale

La Biblioteca Reale è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13. Dal 9 al 21 agosto osserverà invece il seguente orario ridotto: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 14,30 e il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura.

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

(Alcuni tra) i bar più belli da non perdere a Torino

Muoversi tra i tanti locali di Torino spesso non è una passeggiata. Data la vasta scelta che potete trovare, è doveroso avere prima di tutto una guida dei bar più belli da non perdere a Torino.

Alcuni vantano una vasta scelta per la colazione, altri offrono innovativi snack per un break di mezza giornata, altri ancora suggestivi cocktail da godersi in compagnia.

Continua a leggere:

I bar più belli da non perdere a Torino

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città

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NASCE ‘TO SHAPE – TORINO URBAN ART DISTRICT’

LA CITTÀ PUNTA SULL’URBAN ART COME ESPRESSIONE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

‘To Shape – Torino Urban Art District’ è la ‘galleria a cielo aperto’ della Città di Torino che raccoglie l’eredità dei lavori di Murarte, Street Attitudes, Pareti ad Arte, Porte ad Arte, Picturin, Bart, TOward, SAM-Street Art Museum, MAU-Museo Arte Urbana, Spazio Portici-Percorsi Creativi e le azioni artistiche all’interno di Parco Dora.

È una visione nuova dell’arte che pone la street art, il muralismo e l’urban art al centro e la identifica come motore di sviluppo.

‘To Shape’ – progetto di Città di Torino / Torino Creativa, Fondazione Contrada Onlus e GAI – Giovani Artisti Italiani realizzato anche grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo – darà merito alle opere già esistenti (sedimentate sul territorio negli ultimi 20 anni) e sarà il punto di riferimento per gli interventi futuri. Un’azione di valorizzazione, con uno sguardo verso il domani, che riconosce la creatività giovanile come asse trainante di sviluppo economico al fine di sostenere il lavoro e le professioni creative. Uno spazio di innovazione imprescindibile anche all’interno del mondo dell’arte.

A sostegno di questa nuova prospettiva si inserisce anche la collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio che si occuperà di arte urbana con lo stesso impegno con cui si dedica alla conservazione dei monumenti e alla valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea.

Cuore di ‘To Shape’, progetto che si fonda sulla comunicazione, organizzazione e fruizione delle opere sia dal vivo, sia attraverso piattaforme digitali, è la cabina di regia che coinvolge soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo e all’incremento dell’arte pubblica e del tessuto sociale metropolitano. Ne fanno parte l’Ufficio Torino Creativa dell’Area Giovani e Pari Opportunità, la Fondazione Contrada Torino Onlus, il GAI (Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani), il curatore Roberto Mastroianni, la comunità artistica rappresentata dai collettivi e dai singoli creativi che hanno generato e che sostengono l’Urban Art, e istituzioni già invitate che devono aderire formalmente come il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino e l’Accademia Albertina delle Belle Arti

La nostra città possiede una ricchezza eccezionale, la creatività giovanile, che deve essere sostenuta dalle istituzioni – dichiara Marco Giusta, Assessore alle Politiche e Creatività Giovanile -. Questa cresce e si sviluppa attraversando i luoghi di trasformazione spesso lontano dal centro città e fuori dai classici canali di comunicazione e saperla coltivare, rispettandone l’identità e la modalità espressiva è uno degli obiettivi di una città che vuole scommettere sul futuro. Torino, oggi conosciuta come la città dell’arte povera e contemporanea, diventerà nei prossimi anni anche un punto di riferimento per la street art e il muralismo. La capacità delle e dei giovani di costruire nuovi percorsi artistici sarà vettore di sviluppo pari a quello dell’arte contemporanea. Una visione questa condivisa con la cabina di regia di To Shape che sceglie lo spazio pubblico come luogo di espressione’.

‘To Shape’ è quindi un cambio di passo e prospettiva: l’arte che si sviluppa nelle periferie – intese come luoghi del contemporaneo e della trasformazione – quella delle e dei giovani creativi, la street art, il muralismo e l’arte urbana potrà essere considerata come correnta fondamentala con valore culturale, artistico ed economico al pari – in prospettiva – di quello dell’arte contemporanea.

 

LE AZIONI IN CORSO:

La ‘cabina di regia’ cittadina, attiva da marzo 2021, ha già iniziato una serie di operazioni tra cui:

– il coordinamento, attraverso un comitato scientifico e curatoriale, di interventi futuri e di riscrittura del tessuto metropolitano in un’ottica di urban design che permetta una facile fruizione delle opere e una programmazione degli interventi in relazione alle aspettative dei cittadini, dell’Amministrazione e degli attori pubblici e privati del territorio;

– la pianificazione, all’interno delle procedure funzionali, delle informazioni da emanare verso l’esterno creando i presupposti per un archivio digitale di tutte le opere realizzate in Città, ancora presenti o scomparse;

– l’istituzione di una ‘galleria a cielo aperto’ permanente e temporanea, valorizzata attraverso l’individuazione di modalità razionali di censimento per avviare interventi di conservazione e restauro e con azioni e mostre temporanee a Parco Dora e nei portici e gallerie di Torino per alimentare l’interesse sulle modificazioni artistiche in corso.

 

AZIONI PIANIFICATE:

Il progetto, di durate biennale, ha visto slittare alcune azioni a causa della pandemia e delle restrizioni Covid-19. I lavori che hanno trovato spazio nel cronoprogramma e che sono già in fase di organizzazione sono:

– la creazione di centri studio e documentazione sul ‘muralismo urbano’, anche con funzione di Osservatorio Nazionale, che integrino il nascente archivio digitale con momenti di riflessione pubblica, produzione di cataloghi, pubblicazioni, workshop e conferenze;

– la realizzazione di corsi e opportunità di accoglienza per artisti nazionali e internazionali che, attraverso un sistema di residenze mirate, producano opere sul territorio;

– la pianificazione di tour tematici che permettano la fruizione delle opere murarie;

– l’ideazione di una rete di opere – illuminate ad hoc per facilitarne la percezione notturna – da inserire nei percorsi tematici ed eventualmente nel circuito invernale delle Luci d’Artista;

– la scrittura di documenti e regolamenti da usare come base e strumento per esportare, in altre città italiane, buone pratiche amministrative, esperienze tecnico-logistiche e conoscenze artistico-scientifiche da fornire a enti terzi.

 

“Ivan Theimer. Selva simbolica” All’ “Accorsi-Ometto” di Torino

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Realtà e mito si fondono nella grandiosità delle sculture dell’artista franco-ceco  Fino al 19 settembre

Assai sinteticamente (ma in modo decisamente riduttivo) per molti è l’“artista degli obelischi”. In Francia – dov’è emigrato nel 1968 dalla natia Olomouc, dopo l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia – per tanti è sempre lo “scultore di Mitterand”, in quanto proprio dall’allora (1989) Presidente della Repubblica francese gli fu commissionato il “Monumento dei diritti dell’uomo e dei cittadini”, situato nel Champ de Mars e i tre obelischi in bronzo per il Palazzo dell’Eliseo.
Solo alcune delle grandi opere monumentali, obelischi soprattutto, realizzate per numerose piazze d’Europa. Oggi Ivan Theimer vive fra Francia e Italia, fra Parigi e Pietrasanta, coltivando ancora una forte passione per i viaggi in luoghi remoti alla ricerca di paesaggi che ama fissare in deliziosi acquerelli, ben studiati nei giochi di luce e trasparenze di colore. A lui il Museo “Accorsi-Ometto” di Torino dedica oggi, e fino al 19 settembre, una personale, di quelle da non perdere. Una mostra, curata da Marco Meneguzzo, articolata in un’ottantina di opere (fra sculture, dipinti, grafica e disegni) che partono dal Cortile del Museo di via Po per accedere al secondo piano negli spazi espositivi interni della Galleria. Già ben esemplificativo, oltreché suggestivo, il titolo: “Selva simbolica”. E il perché ce l’abbiamo subito al primo impatto, davanti agli occhi, varcando la soglia del Cortile, in cui svettano (sempre in verticale, direzione-cielo) opere scultoree che rappresentano l’esatto emblema della sua vita e del suo lavoro come incontro continuo di due elementi: “uno minoritario, di rappresentazione della realtà e uno preponderante, di allegoria, metafora, mito, simbolo”. Ecco allora quell’antico Cortile diventare altro. Ci si aggira fra immagini di perfetta assoluta realtà, grandiose e monumentali, un “urlo” d’arte pura, trasformate in simboli strettamente legati al mito. Una selva, riflessa nello sviluppo plastico in verticale, con le sue tipologie ripetute. Ma “selva simbolica”. Dove una serie di obelischi in bronzo dipinto fa da cornice a un gruppo di bambini con copricapi orientaleggianti, con frutti e pesci tenuti fra le mani e poi tartarughe e stele su cui svetta l’imponente “Arione”, Arione di Metimna o di Lesbo, il citarista dell’antica Grecia prediletto da Periandro, tiranno di Corinto, tratto in salvo dalle acque del mare da un delfino che lo portò fino al santuario di Poseidone a Capo Tenaro. Mito e ancora mito. Allegorie che sfidano il reale. In un percorso stilistico di grande preziosità e raffinate cesellature che richiamano ad un manierismo toscano alla Benvenuto Cellini, ma anche al simbolismo e agli antichi classicismi, dalla civiltà egizia a quella greco-romana. Dal Cortile alla Galleria interna. Qui troviamo dipinti legati agli esordi dell’artista (allievo all’“Ecole des Beaux-Arts” di Parigi, dove riprende gli studi d’arte già conclusi in patria), minuziosi disegni su carta e i suoi “trous” o “buchi” dipinti dalla fine degli anni Sessanta e “scavati in un terreno metafisico – ricorda Marco Meneguzzo – in un luogo assolutamente non realistico, più vicino a un paesaggio surreale di Yves Tanguy che a un qualsiasi luogo reale”. Dopo la “Sala Tartaruga” dedicata a Ercole e al suo mito (bellissimo e anche forse un po’ ironico l’“Ercole con obelisco” colto in una posa sbilanciata di grande difficoltà con quel peso non indifferente da reggere anche per una montagna di muscoli come quelli attribuiti all’unico mortale riuscito a diventare dio, figlio di Giove e della regina Alcmena), il “Salone Cinese” vede la rappresentazione scenografica della “selva simbolica” con le opere concentrate al centro e svettanti sin quasi a toccare il soffitto, creando una sorta di foresta di obelischi. La sala attigua è infine occupata da altre opere dell’artista come i “d’après” di grandi pittori del passato e dal bozzetto del monumento per il bicentenario della “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”, eretto in Champ de Mars a Parigi. A concludere il percorso espositivo, troviamo i pilastri/lampade (mirabili opere di moderno design) e gli acquerelli di viaggio dedicati ai luoghi visitati dall’artista nell’arco della sua vita. Attenti. Poetici.Capaci di rendere appieno la volontà di fissare un’emozione nello spazio morbido di una pennellata e nel gioco, atteso anche per ore, del cambio di luci, atmosfere e colori.
Gianni Milani
“Ivan Theimer. Selva simbolica”
Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto”, via Po 55, Torino; tel. 011/837688 int. 3 o www.fondazioneaccorsiometto.it
Fino al 19 settembre
Orari: da mart. a ven. 10/18 – sab. dom. e festivi 10/19
Nelle foto
– “Tartaruga con tempio”, bronzo
– “Stele paesaggio vegetale II”, bronzo dipinto, 1981-1995
– “Arione”, bronzo, 2008

A Torino Airport si ricarica lo smartphone pedalando

Nuovo progetto nell’ambito di Torino Green Airport

– A Torino Airport si ricarica lo smartphone pedalando. Sono stati installati oggi nell’Area Imbarchi dell’Aeroporto di Torino i primi quattro esemplari di Pila Bike, progetto frutto della sinergia tra Torino Airport, Pradella Sistemi e Torino City Lab.

L’idea nasce dal bisogno di soddisfare un’esigenza molto diffusa in aeroporto, ovvero la necessità di ricaricare il proprio device, sia esso uno smartphone o pc durante il viaggio.

Il cuore del progetto è Pila, un ricaricatore universale per dispositivi USB opportunamente collegato alle eco-bike: tramite la pedalata è infatti possibile effettuare una ricarica rapida e dar vita ad una generazione ecologica di condivisione dell’energia. Il tutto comodamente nell’Area Imbarchi dell’Aeroporto, in attesa del proprio volo, con una piacevole veduta della pista.

Pila Bike dispone di 4 postazioni di ricarica, ancorate al pavimento e attivabili attraverso la pedalata: la struttura, che offre anche un piano d’appoggio e prese elettriche, è a disposizione dei passeggeri che vogliano semplicemente ricaricare il proprio device oppure fare un po’ di movimento in attesa del volo, accumulando l’energia prodotta e condividendola con gli altri passeggeri.

L’installazione di Pila Bike si inserisce nel progetto ‘Torino Green Airport’, che vede l’Aeroporto di Torino implementare sempre nuovi interventi in ottica sostenibile. Sotto questo cappello rientrano infatti tutte le iniziative orientate alla sostenibilità ambientale già implementate dall’Aeroporto in passato, in via di realizzazione nel presente, e pianificate per il futuro.

Si tratta di una scelta di posizionamento forte in merito alla sostenibilità ambientale, ritenuta imprescindibile per un’infrastruttura aeroportuale: questa strategia rappresenta un elemento qualificante per confermare l’impegno dell’Aeroporto di Torino, verso la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici. L’Aeroporto di Torino vuole infatti gestire l’infrastruttura e le operazioni aeroportuali in maniera efficiente dal punto di vista energetico, consumando sempre meno energia ed evitando lo spreco di risorse.

La possibilità di generare energia in maniera pulita, accumularla e condividerla con altri passeggeri, soddisfacendo al contempo un’esigenza concreta dei viaggiatori, rientra appieno nell’ambito delle iniziative di sostenibilità ambientale dell’Aeroporto e arricchisce la customer experience del passeggero.

Un nuovo ostello a Porta Nuova e una palestra al Ponchielli

Lungo lo scalo ferroviario di Porta Nuova, in via Sacchi e poco distante dall’incrocio con corso Sommellier, sorgerà una struttura ricettiva turistica, con il cambio d’uso (delibera approvata dal Consiglio comunale) dell’ex Foresteria dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato.

L’edificio, di quattro piani, costruito nel 1939, ha una Slp di 1.834,83 metri quadrati e lo spazio intorno ha generato processi di degrado urbano e sociale.

L’ostello, che avrà anche stanze singole, offrirà 192 posti letto Saranno realizzati interventi di adeguamento normativo (per la nuova destinazione) percorsi pedonali accessibili alle persone disabili e una scala di sicurezza antincendio.

Nell’area antistante il fabbricato (fino all’incrocio con corso Sommellier) si realizzerà una piazzetta con la modifica del marciapiede e della pista ciclabile.

Una seconda delibera è stata approvata dal Consiglio comunale, per un cambio di destinazione d’uso che, all’interno, del centro commerciale di via Ponchielli, permetterà di realizzare una palestra e prenderà il il posto del supermercato precedente. I locali occupati dal vecchio punto vendita sono inutilizzati da circa 2 anni e cominciano a manifestare segni di abbandono che si estende anche esternamente, quindi verificata la fattibilità di un’attività per il tempo libero e lo sport (palestra) che ha a Slp è di 1034,36 metri quadrati (un piano fuori terra).

La proposta progettuale si configura come un intervento di razionalizzazione del patrimonio edilizio, in quanto conserva l’immobile cambiando solo la destinazione