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Canile di Torino, in arrivo 3 milioni per un progetto di ampliamento

Tre milioni di euro per una nuova e più spaziosa dimora per gli amici a quattro zampe della città. Il canile municipale di Torino accoglie ogni anno circa 350 ingressi e attualmente ospita 170 cani e 80 gatti. Sul fronte delle adozioni, lo scorso anno sono state 143, mentre da inizio anno se ne contano già 53.

L’amministrazione comunale ha programmato un ampliamento della struttura, con un investimento sostanzioso. L’approvazione del progetto esecutivo è prevista in autunno, mentre l’apertura dei cantieri è fissata per il secondo trimestre del 2026, con termine dei lavori previsto entro il 2027.

Il piano preliminare — i dettagli verranno resi noti nei prossimi mesi — prevede la realizzazione di almeno tre nuovi padiglioni: uno sarà destinato a canile sanitario, con 16 box e aree dedicate alla degenza dei gatti, mentre un altro sarà un’estensione del canile rifugio, con ulteriori 12 box disponibili.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando: “Questo è un servizio di eccellenza che il Comune di Torino svolge da tanti anni, con un’attenzione molto importante al benessere degli animali ospitati. I lavori che abbiamo programmato serviranno ad ampliare la capienza e ad alleggerire il carico lasciando più spazio agli animali”.

Un aiuto alle micro e piccole imprese nei quartieri Aurora e Barriera

Micro e piccole imprese commerciali dei quartieri Barriera di Milano e Aurora potranno accedere a contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione, risparmio energetico e sostenibilità, grazie al bando PN Metro Plus – TO.1.1.3.1.a “Aiuti all’Economia di Prossimità” del Settore Commercio della Città di Torino. L’iniziativa, finanziata nell’ambito del programma PN Metro Plus Città Medie Sud 2021-2027, mira a rafforzare la competitività delle attività di vicinato, contrastare la desertificazione commerciale e promuovere la qualità urbana e la rivitalizzazione economica del territorio.

“Con questo bando – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – vogliamo dare un segnale concreto alle piccole realtà commerciali, che rappresentano un importante presidio territoriale e un punto di riferimento per la comunità, sostenendole in un percorso di innovazione e rinnovamento e rafforzando il loro ruolo nel tessuto economico e sociale dei quartieri. Crediamo che la crescita economica vada di pari passo con la qualità della vita urbana, per questo l’intervento sui negozi di vicinato si affianca alle azioni di rigenerazione degli spazi pubblici già avviate in queste aree della città”.

Nello specifico, la misura approvata sosterrà i progetti con caratteristiche di innovatività nei prodotti o servizi offerti, oppure nei processi impiegati, con l’obiettivo di generare valore economico e sociale per il territorio e la comunità. L’avviso intende favorire la crescita sostenibile delle attività di prossimità attraverso progetti di investimento che promuovano soluzioni orientate al risparmio energetico e alla mitigazione dell’impatto ambientale, oltre a interventi di innovazione gestionale e digitale. L’obiettivo è generare ricadute positive sulla qualità urbana e sulla rivitalizzazione del tessuto economico locale, incrementando l’offerta commerciale e prevenendo fenomeni di svuotamento delle aree interessate.

I contributi a fondo perduto copriranno fino a un massimo dell’80% dell’investimento effettuato, con un importo compreso tra 10mila e 30mila euro al netto dell’IVA. Vi potranno accedere le micro e piccole imprese già attive sul territorio dei due quartieri o le nuove imprese esercenti attività di vendita diretta al dettaglio e somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che si impegnino ad avviare un’unità locale nell’area entro la data di presentazione della rendicontazione.

Per partecipare, le imprese dovranno utilizzare la modulistica allegata al bando, disponibile sul sito del Comune alla pagina Appalti e Bandi, nella sezione Notiziario appalti – Avvisi. Le domande dovranno essere inoltrate esclusivamente via pec entro le ore 12 del 31 gennaio 2026. Per chiarimenti e informazioni è possibile scrivere all’indirizzo email economia.prossimita@comune.torino.it o contattare i numeri 011.01130245 e 011.01130879 dalle ore 9.30 alle 12.30.

Un tassello del progetto di rigenerazione urbana

I contributi previsti dal bando PN Metro Plus – TO.1.1.3.1.a “Aiuti all’economia di prossimità” si inseriscono nel più ampio progetto di rigenerazione urbana “Aurora Barriera”, presentato lo scorso 24 luglio e finanziato con 25.8 milioni di euro nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus. Il masterplan prevede interventi lungo corso Palermo e via Martorelli con nuovi spazi verdi, 400 alberi, piste ciclabili, illuminazione potenziata, recupero di locali e spazi dismessi, azioni partecipative con i residenti e iniziative dedicate a giovani e adolescenti, con l’obiettivo di restituire qualità, sicurezza e vitalità sociale ed economica a due quartieri simbolo della Torino che cambia.

cs Città di Torino

L’estate a Torino: giochi, allegria e servizi a misura di bambine e bambini

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In estate a Torino l’attenzione verso le famiglie e i più piccoli si traduce in un’offerta articolata e concreta di servizi dedicati ai bambini e alle bambine da 0 a 11 anni, pensata per accompagnarli durante tutto il periodo delle vacanze scolastiche.

Con un sistema integrato di nidi estivi, scuole dell’infanzia aperte e centri ricreativi, la Città di Torino conferma, attraverso le iniziative di Estate Ragazzi, Bimbi Estate e Nidi d’Estate, il proprio impegno nel garantire occasioni di svago, socializzazione e crescita educativa ai più piccoli, sostenendo concretamente il benessere delle famiglie sul territorio.

L’edizione 2025 di Estate Ragazzi, rivolta ai bambini e bambine dai 6 agli 11 anni, si è conclusa a fine luglio, registrando una partecipazione molto significativa: 4.091 partecipanti, di cui 445 con disabilità, che per sette settimane, a partire dal 9 giugno, hanno animato i 46 centri estivi distribuiti su tutto il territorio cittadino, dove hanno avuto la possibilità di partecipare a un ricco programma di attività sportive, laboratori artistici e scientifici, gite sul territorio, visite ai musei e momenti di contatto con la natura.

L’iniziativa, coordinata da ITER con il sostegno di importanti realtà come la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione Ufficio Pio, ha anche visto quest’anno una novità molto apprezzata: la collaborazione con AIESEC in PoliTO, che ha portato 45 giovani volontari internazionali a collaborare in dieci centri estivi. Questi giovani, provenienti da paesi come Serbia, Hong Kong, Messico, Turchia e Colombia, hanno arricchito il programma con attività in lingua inglese e laboratori culturali, offrendo così ai giovani un’esperienza di scambio interculturale e apertura verso il mondo.

Oltre a Estate Ragazzi, la Città ha proposto un ampio ventaglio di iniziative culturali e sportive, realizzate in collaborazione con partner locali come UISP e altre realtà del territorio. Ne rappresenta un esempio il palinsesto de La Bella Stagione 2025, progetto promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con il Consorzio Xké? ZeroTredici e l’Associazione Abbonamento Musei. Queste attività hanno contribuito a creare un’offerta educativa multidisciplinare, con giochi innovativi e momenti di socialità per bambini e famiglie.

La grande festa conclusiva, che si è svolta a luglio al Parco Rignon, tra giochi tradizionali e multiculturali, musica e momenti di socializzazione, ha così rappresentato il coronamento di un’estate dedicata al gioco, alla crescita e alla condivisione.

L’impegno verso l’inclusione di tutte le attività estive si è concretizzato anche con un’altra iniziativa, ovvero quella di una formazione specifica dedicata ai giovani operatori, attraverso un corso sulle tematiche della disabilità che, organizzato da ITER in collaborazione con diversi enti specializzati, ha coinvolto 37 partecipanti, dando loro l’opportunità di acquisire le prime competenze per un supporto qualificato e attento a tutti i bambini e bambine, oltre all’opportunità di poter svolgere un tirocinio di 40 ore direttamente sul campo.

Per i più piccoli, dagli 0 ai 3 anni, la proposta estiva della Città è rappresentata dall’iniziativa Nidi d’Estate, strutturata in quattro turni distribuiti tra luglio e agosto. Nel mese di luglio sono state attive 36 sedi di nidi estivi, tra gestione diretta e in appalto, mentre per agosto sono stati organizzati 4 nidi in appalto in diverse zone della città. Sono complessivamente 2.015 i bambini, per i quali proprio oggi è iniziato l’ultimo turno previsto per questa fascia d’età, che il 29 agosto chiuderà l’offerta estiva dedicata ai più piccoli per il 2025, assicurando alle famiglie un servizio fondamentale durante il periodo estivo.

Anche per i bambini dai 3 ai 6 anni è in corso un’iniziativa dedicata attraverso il programma Bimbi Estate, il servizio a disposizione di bambini e bambine delle scuole dell’infanzia comunali, statali e convenzionate. Nel mese di luglio sono state attive 30 sedi, mentre ad agosto le scuole aperte sono 4, con un totale di iscritti che supera i 3000. L’ultimo turno, appena iniziato, offre continuità educativa e momenti di gioco stimolanti in spazi sicuri, fino alla conclusione delle attività estive, anche qui prevista per il 29 agosto.

TORINO CLICK

Operazione di pulizia dai rifiuti sul fiume Po. Recuperati anche pesci siluro, specie invasiva

Nei giorni scorsi, i tecnici della Città metropolitana di Torino, affiancati dalle guardie ittiche volontarie dell’Unione Consigli di Valle dei pescatori, hanno partecipato, a supporto del Comune di Torino, a una significativa operazione di rimozione dei rifiuti lungo il Po.


Durante l’intervento, oltre a materiali vari, sono stati recuperati numerosi esemplari di pesce siluro, specie aliena ormai diffusa in tutta l’asta del fiume.

Il recupero dei pesci siluro da fiume Po – spiega il tecnico di Città metropolitana di Torino Paolo Lo Conte – rientra tra le azioni del progetto europeo Life Minnow di cui siamo partner, un progetto che si prefigge di tutelare alcune specie di piccoli pesci d’acqua dolce, la cui esistenza è in grande pericolo per una lunga serie di minacce, che vanno dal cambiamento climatico, alla competizione con specie esotiche, alle alterazioni degli habitat, alle trasformazioni morfologiche dei corsi d’acqua”.

L’iniziativa riguarda il tratto nord-occidentale del bacino del Po e si inserisce nel progetto europeo Life Minnow, coordinato dall’Università di Torino e realizzato con il contributo della Città Metropolitana di Torino, del Politecnico, di tre province piemontesi (Alessandria, Cuneo e Vercelli), dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, dell’Istituto Delta Ecologia Applicata e della Regione Piemonte.

I pesci siluro che recuperiamo dal fiume Po – continua Lo Conte – vengono destinati ad aziende che producono mangime per animali, realizzando così un’azione di economia circolare”.
Uno degli obiettivi del progetto è limitare la presenza di specie non autoctone, istituendo al contempo un sistema di smaltimento sostenibile. La conclusione delle attività è prevista per l’estate del 2027.

Episodi passati di proliferazione di alghe nel Po a Torino

Negli ultimi anni, il tratto cittadino del Po è stato più volte interessato da fioriture di piante acquatiche e alghe, spesso legate a condizioni climatiche estive e ridotte portate d’acqua.

  • 2017 – Millefoglio acquatico tropicale
    Nell’estate di quell’anno, nei pressi dei Murazzi comparve in gran quantità Myriophyllum aquaticum, una pianta esotica che si espande rapidamente anche da piccoli frammenti. I circoli remieri lamentarono difficoltà nella navigazione e accumulo di rifiuti tra i pontili. Le autorità ambientali scelsero un intervento mirato: rimozione manuale e gestione del flusso d’acqua dalla diga Michelotti per limitare la diffusione. L’uso di macchine taglia-alghe venne evitato proprio per non favorire la frammentazione della pianta.

  • 2022 – Vegetazione acquatica mista
    Una primavera eccezionalmente secca determinò la crescita anticipata di piante sommerse tra il Ponte Balbis e il Ponte Isabella. Tra queste era presente Elodea nuttallii, specie alloctona, ma la biomassa maggiore era composta da piante vascolari native. Pur avendo un ruolo ecologico positivo, la loro eccessiva diffusione ridusse l’ossigenazione dell’acqua e rese necessaria un’operazione di estirpazione di materiale vegetale morto o in decomposizione, con un investimento comunale di circa 40 mila euro.

  • 2025 – Ritorno dell’Elodea nuttallii
    Nella torrida estate di quest’anno, la ridotta portata e le temperature elevate hanno favorito un nuovo episodio di invasione vegetale, in particolare vicino alla chiesa della Gran Madre. La pianta ha formato densi tappeti verdi in superficie, trattenendo rifiuti galleggianti e alterando l’aspetto del fiume. Il Comune, in collaborazione con Amiat e Protezione Civile, ha organizzato interventi straordinari di raccolta e smaltimento.

Un impegno di lungo periodo

L’attuale operazione sul pesce siluro si affianca a una serie di azioni di tutela e manutenzione del Po torinese che negli ultimi anni hanno riguardato sia il controllo delle specie invasive animali sia la gestione della vegetazione acquatica. Le esperienze maturate nel 2017, nel 2022 e nel  2025 hanno mostrato come interventi tempestivi e mirati possano limitare i danni ecologici e preservare sia la qualità dell’acqua sia la fruibilità del fiume.

Dalla Città della Salute le Linee Guida mondiali per l’ipertensione arteriosa

Linee guida mondiali 2025: Torino protagonista

La Città della Salute e della Scienza di Torino ha curato la redazione delle Linee Guida mondiali 2025 per la diagnosi e la terapia personalizzata dell’ipertensione arteriosa. Il documento è stato elaborato sotto l’egida della Endocrine Society e coinvolge esperti internazionali.

L’ipertensione: un problema diffuso e pericoloso

L’ipertensione arteriosa interessa oltre un quarto della popolazione adulta — più di un milione di persone solo in Piemonte — e costituisce il principale fattore di rischio modificabile per ictus, infarto, insufficienza cardiaca e renale.
Non tutte le forme sono uguali: identificare precocemente le cause secondarie, come l’iperaldosteronismo primitivo, consente di adottare terapie mirate e di ridurre in modo significativo il rischio di complicanze cardiovascolari a lungo termine.

Il contributo di Torino e del professor Mulatero

Il professor Paolo Mulatero, del Centro universitario di Eccellenza Europeo per la Diagnosi e la Terapia dell’Ipertensione Arteriosa della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretto dal professor Franco Veglio), è stato l’unico rappresentante italiano e uno degli esperti europei coinvolti nella stesura delle nuove Linee Guida. Specialista di ipertensione e studioso dell’aldosterone, Mulatero ha contribuito alla definizione dei protocolli diagnostici e terapeutici, confermando il ruolo di eccellenza del centro torinese nella ricerca e nella cura delle patologie cardiovascolari.

L’iperaldosteronismo: una patologia spesso nascosta

L’iperaldosteronismo si verifica quando le ghiandole surrenali producono un eccesso di aldosterone, causando ritenzione di sodio, ipertensione resistente e riduzione del potassio. I pazienti affetti presentano un rischio cardiovascolare superiore rispetto a chi soffre di ipertensione essenziale, con danni a cuore, reni e vasi sanguigni e un aumento della mortalità cardiovascolare.
Questa condizione può interessare fino al 10% degli ipertesi (tra 60 e 100 mila persone in Piemonte), ma spesso non viene riconosciuta perché i sintomi sono simili a quelli dell’ipertensione comune, portando a trattamenti non adeguati.

Cosa raccomandano le nuove Linee guida

Il documento suggerisce di misurare in tutti i pazienti con pressione alta il rapporto aldosterone/renina, un test semplice e sensibile per individuare precocemente la patologia.
Se lo screening risulta positivo, viene raccomandato un trattamento specifico, farmacologico o chirurgico, personalizzato in base alle caratteristiche cliniche del paziente.
L’applicazione di queste indicazioni mira a migliorare il controllo pressorio e ridurre il numero di eventi cardiovascolari legati all’ipertensione.

Verso un approccio su misura

Passare dall’approccio “generico” a quello “su misura” significa identificare e trattare l’iperaldosteronismo primitivo per ottimizzare il controllo della pressione, diminuire il rischio di eventi cardiovascolari e migliorare la prognosi e la qualità di vita.

Le parole dell’esperto

“Queste Linee guida rappresentano un passo avanti fondamentale per ottimizzare la diagnosi precoce e offrire terapie sempre più personalizzate ai nostri pazienti ipertesi” dichiara il professor Paolo Mulatero.

Le biblioteche storiche di Torino, patrimonio dei cittadini

Il Salone del libro è  importante per Torino, ma anche per l’Italia tutta. L’affluenza e’sempre in aumento e questo vuol dire che leggere è una attività fondamentale a cui non si rinuncia, fortunatamente; attraverso i libri ci arricchiamo, sono uno strumento essenziale per la nostra crescita intellettuale,  morale e spirituale, ogni volume che leggiamo lascia una traccia, sempre.

Torino e’ nota anche per le sue diverse e straordinarie biblioteche e alcune, oltre che rappresentare luoghi di culto per il lettore e lo studioso, rivestono una grande importanza storica e monumentale.

Tra le molte esistenti eccone alcune molto importanti, simbolidella Torino dedita alla cultura e alla formazione.

Biblioteca Reale conserva circa 200.000 volumi, una ricchezza voluta da Carlo Alberto di Savoia-Carignano. La prestigiosa collezione di volumi e disegni importanti come i 13 autografi di Leonardo Da Vinci e il suo Codice del Volo degli uccelli. Nel 1942 venne inaugurata la nuova sede con importanti e preziosi arredi, dopo la Seconda Guerra Mondiale divento’ una biblioteca pubblica. Fanno parte del complesso museale anche il Palazzo reale, L’Armeria, la Cappella della Sindone, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità e i Giardini Reali.

Biblioteca Nazionale Universitaria

Fondata all’incirca nel 1723 per volontà di Vittorio Amedeo II di Savoia che realizzò l’accorpamento della raccolta del Comune, quella della Regia Università e i libri della corona, oggi e’ una biblioteca statale pertinente alla direzione del Ministero della Cultura. Nel 1957 comincio’ l’edificazione della sede attuale, in piazza Carlo Alberto, che terminò nel 1973 con il trasferimento del patrimonio dai locali di via Po, dove si sviluppò il grave incendio del 1904 che distrusse molte delle 4.500 unita’ presenti. Nella collezione attuale troviamo manoscritti in lingua ebraica, in greco, in latino, 1600 incunaboli che ci riportano agli albori della stampa e quindi alle meta’ del 1450, incisioni e disegni di inestimabile valore.

Archivio di Stato

Composto da 4 sezioni e’ risultato di una storia secolare che in origine era il Tesoro di carte dei Conti Savoia risalente al XII  secolo anche se  i primi atti che ne documentarono l’esistenza sono del XIV.

La biblioteca oggi e’ suddivisa in 3 settori: quella antica che custodisce volumi dal Medioevo al 1800, la nuova che contiene libri fino al 1930 circa e la corrente che arriva all’epoca attuale.

Sono conservati anche periodici, riviste scientifiche, dossier e studi culturali italiani e stranieri stampati dal 1593 fino ai giorni nostri.

Biblioteche Civiche Torinesi

Con 18 sedi in citta’ e punti di servizio in  2 ospedali e  3  carceri, le Biblioteche Civiche Torinesi rappresentano un patrimonio  condiviso di saperi e  un ponte tra culture e generazioni. Sono a disposizione oltre 500.000 libri, un tesoro di inestimabile di ricchezza culturale messo a disposizione dei cittadini. Spiccano tra le varie sedi edifici storici come Villa Amoretti, il Mausoleo della Bela Rosin o Andrea della Corte e altri piu’ moderni come il Dietrich Bonhoeffer, Natalia Ginzurg e poi il Bibliobus che sosta ogni giorno in diverse parti della citta’. Oltre alla consultazione e al prestito librario la biblioteca organizza eventi, corsi e laboratori dedicati alle varie fasce d’eta’ e diversi gruppi di lettura.

Centro Studi Piemontesi

La biblioteca  e’ nata nel 1969 in concomitanza con la fondazione del centro stesso che raccoglie volumi relativi alla cultura piemontese come la sua storia, la letteratura, il teatro, l’economia, l’arte, la civilta’.  La racconta e’ di circa 18.000 volumi moderni e 400 edizioni antiche, con un catalogo in costante aggiornamento anche in digitale su cui sono gia’ stati caricati 8.000 libri. E’ articolata in differenti fondi particolari legati ai maggiori  donatori come Mario Becchis o Renzo Gandolfo.

Centro Gobetti

Con una collezione, tra monografie e opuscoli, di 75.000 testi il centro e’ specializzato su alcune figure e correnti della cultura e della politica italiana del Novecento, sulla vicenda nazionale dall’Unità ai giorni nostri e sulla storia del pensiero politico contemporaneo. E’ un punto di riferimento per gli studiosi dell’antifascismo in chiave liberaldemocratica, per i cultori del pensiero di Piero Gobetti, Ada Prospero e Norberto Bobbio. Dal 1998 il centro e’ inserito nel Sistema Bibliotecario Nazionale e nel 2016 alcuni dei fondi librari sono stati trasferiti al Polo al ‘900 insieme a una parte della sua biblioteca generale.

Maria La Barbera