Cosa succede in città Archivi - Pagina 2 di 553 - Il Torinese

Cosa succede in città- Pagina 2

“Il Cortile delle Arti”, nel cuore di Torino, apre nuovamente le sue porte al pubblico

“Il Cortile delle Arti”, nel cuore di Torino, apre nuovamente le sue porte al pubblico, sabato 10 maggio 2025 per l’iniziativa “El Pugiöl – Spazio d’arte condiviso”; un luogo suggestivo in via Vanchiglia 16 a Torino con ben sette studi d’artista, una galleria d’arte e due laboratori artigianali. Negli anni ’20 in un proliferare di botteghe, nuove fabbriche e nascenti industrie si installa proprio lì la Fabbrica di Forniture per Ombrelli e Berretti della ditta di famiglia Ambrogio Merzagora/Mapelli, l’unica in Italia di questa tipologia di manifattura.

Il Merzagora, essendo lo zio materno di Giovanni Mapelli che a quel tempo aveva un negozio di cappelleria “esclusiva Borsalino” a Carmagnola, decide di offrire al nipote l’opportunità di collaborare nella sua fabbrica e non avendo figli lasciargliela in eredità, ma i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale distruggono l’edificio e decretano la fine della fabbrica. Negli anni ’50 iniziano poi i lavori di ricostruzione per trasformare questi spazi in abitazioni civili, e la pittrice Adelma Mapelli che nel 1974 affitta l’ex portineria dello stabile per far nascere il suo studio di pittura, si prodiga con tanta passione e tenacia nel trasformare queste in atelier d’arte. Così poco per volta riesce a far confluire nel cortile artisti torinesi e non solo che prendono possesso degli spazi per finalmente creare questo affascinante e curioso “scrigno” di cultura e talenti.

L’ideatrice del progetto Adelma Maspelli nel corso della giornata di sabato, dalle ore 16 alle 23, organizza un incontro aperto a tutti di pittura dal vivo con tecniche a confronto insieme ad altri artisti e nel suo atelier si potrà anche visitare la mostra – fotografica “Torino a colori” di Silvia Finetti. Julien Cachki presenta invece la performance “Frammenti di opere a Profusione” nel corso della quale verranno frammentate 5 opere di grandi dimensioni in orari casuali e inattesi.

Per ogni performance una tela verrà geometricamente frammentata in 36 pezzi uguali e per volontà dell’artista se ne vedranno davvero delle belle… Hangar studio presenta invece “Madre”, una mostra di Claudio Cravero che insieme a Giampiero Trivisano realizzerà ritratti fotografici al pubblico con un set predisposto all’interno del locale. Inoltre, sul “Pugiöl”, il cosiddetto “ballatoio”, verranno esposte 20 gigantografie di ritratti fotografici ironici dello stesso Cravero scattati ai commercianti di via Vanchiglia.

Lo studio di Francesco Di Lernia ospita i lavori degli allievi dell’atelier “Paesaggi”, mentre in quello di Paola Gandini si potranno ammirare le sue vetrofusioni oniriche ed in quello di Mary Rigo le opere del progetto “Consumo di Suolo”, lavori ad olio su tela nei quali sarà possibile osservare la percentuale di suolo consumato nelle diverse regioni italiane. Alla Galleria “Febo & Dafne” invece viene inaugurata la mostra collettiva di fotografia: “Verità nascoste” che proseguirà fino al 14 giugno. L’intrattenimento musicale nel corso di tutto l’evento è assicurato da Giacomo Cornelio alla voce e Francesco Partipilo al sax.

IGINO MACAGNO

Torinodanza Festival 2025 – Dance First, la prossima stagione: tante novità e prime nazionali

Dance First, questo è il titolo dell’edizione 2025 del Festival Torinodanza, rassegna diretta da Anna Cremonini, in programma dal 5 settembre al 5 ottobre prossimo con 32 rappresentazioni, tra cui un’anteprima mondiale, 7 prime nazionali, 6 coproduzioni, laboratori e masterclass con la partecipazione di 15 compagnie composte da artisti provenienti da 11 Paesi diversi. Forte della propria collocazione  all’interno della programmazione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Festival si conferma un interlocutore attivo bell’ambito della danza internazionale, registrando la molteplicità dei generi, sempre diversa, e forme, riflessioni e contenuti espressi dalla creazione contemporanea. Da quest’anno il Festival Torinodanza torna nella splendida cornice del Teatro Carignano, e mantiene la sua collaborazione con le Fonderie Limine di Moncalieri in tutti i suoi spazi e, per la prima volta, approda al Grattacielo Intesa Sanpaolo.

“Sono molto felice del rapporto virtuoso-spiega Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura del Comune di Torino – che si è creato tra le componenti che lavorano alla realizzazione del Festival. Tra questi, considerando sempre il rispetto dei ruoli, la giunta comunale, il Teatro Stabile di Torino, Torinodanza, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Moncalieri nella figura di Antonella Parigi e gli sponsor, tra cui la Fondazione Compagnia di San Paolo. La sfida che si pone quest’anno Torinodanza è quella di migliorare il già elevato standard di eccellenza raggiunto nelle passate edizioni”.

Sono tre i punti di forza su cui si basa la realizzazione di questo Festival. Il primo riguarda l’armonia creatasi all’interno delle componenti che vi collaborano, prendendo sempre come punto di riferimento sicuro la casa del Teatro Stabile di Torino, il secondo riguarda il rapporto tra la Lavanderia a Vapore e il Festival Torinodanza, una relazione ben collaudata nel corso degli anni e che si esprime attraverso una importante comunione di intenti, la terza si basa sulla capacità da parte di Torinodanza di creare reti internazionali che contribuiscono a migliorare l’immagine e i risultati.

“Torinodanza ha un progetto visionario – dichiara l’Assessora alla Cultura del Comune di Moncalieri Antonella Parigi – Le Fonderie Limone, da sempre casa di Torinodanza, continueranno comunque ad ospitare molti eventi e spettacoli di prosa del Teatro Stabile. La novità per Moncalieri sarà la riapertura del teatro Matteotti”.

Ad inaugurare l’edizione 2025 del Festival sarà il 5 settembre prossimo, alle 20.45, presso il Teatro Carignano, la creazione di “Delay The Sadness” di Sharon Eyal, che debutterà a Torino in anteprima mondiale. Si tratta di un’occasione particolare, in quanto frutto di un progetto articolato che giungerà al debutto dopo due residenze combinate. Tre settimane di prove presso Orsolina28 Art Foundation di Moncalvo, nell’astigiano, poi l’ingresso al Teatro Carignano, dove l’artista israeliana trapiantata in Francia concluderà l’allestimento della nuova creazione. Lo spettacolo debutterà in prima mondiale al prestigioso Festival Ruhr Triennale in Germania, partner di coproduzione. “Delay The Sadness” è un lavoro che invita all’introspezione e alla connessione, un’esplorazione di delicato equilibrio fra forza e vulnerabilità, una riflessione sui tanti modi in cui le persone navigano nel proprio mondo interiore ed esteriore. Eyal intende creare uno spazio per creare risonanza con le proprie esperienze. Il titolo si può ridurre a “rimandare la tristezza”. Alle Fonderie Limone, il 13 e 14 settembre, si terrà la prima nazionale dello spettacolo “À la carte” di Ioannis Mandafounis, artista greco con una lunga esperienza nella compagnia di William Forsythe. Punto di partenza dello spettacolo è l’incontro tra l’ensemble e il pubblico, come se collaborassero alla creazione di un menù improvvisato. Il quadro di riferimento è la metodologia compositiva dell’artista, che permette di creare una coreografia visiva sul palco. Lo stile indisciplinato, libero e rigoroso coinvolge pubblico e danzatori in un gioco di rimandi gioioso e folle. Quest’anno Torinodanza apre uno spazio alle danze urbane con la presentazione, per la prima volta in Italia di Témoin di Collectif FAIR-E, e di Saïdo Lehlowh, artista emerso alla fine degli anni Novanta sulla scena b-boing parigina, imponendo una visione tutta nuova della break dance. Témoin punta lo sguardo sulla società contemporanea, accattivante nella sua energia e seducente nella finezza dei suoi gesti. Lo spettacolo sarà in scena il 19 e 20 settembre. Un‘altra compagnia inedita per Torinodanza è Rambert, tra le piu note compagnie britanniche impegnata nel repertorio di (La)Horde, il più irriverente collettivo francese che con il suo libero linguaggio, anticonvenzionale e contemporaneo, ha saputo intercettare il pubblico dei più giovani. La serata è programmata alle Fonderie Limone il 27 e 28 settembre prossimi, presentata con il titolo “Bring your own”.

Ritorna quest’anno la Akram Khan Company con “Chotto Desh”, che attinge alla qualità unica di Akram Khan nel raccontare storie interculturali creando una avvincente narrazione dei sogni e dei ricordi di un ragazzo tra Gran Bretagna e Bangladesh. Mescolando Kathk e danza contemporanea, con una squisita miscela di testi parlati, animazioni oniriche, immagini e musiche appositamente composte, “Chotto Desh” è un’incantevole e toccante esperienza di teatro danza rivolta ai bambini e alle loro famiglie, presentato alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi. Christos Papadopoulos, artista greco di rara finezza e originalità, presenterà una versione rinnovata di un assolo interpretato da Georgios Kotsifakis dal titolo “Landless”. Lo spettacolo, in programma in prima nazionale alle Fonderie Limone il 23 e 24 settembre, esplora la capacità del corpo di rendersi architettura di sé stesso, facendosi territorio sconosciuto per costruire una nuova prospettiva sulle sue funzioni di base e di movimento. Ultima grande compagnia internazionale che chiude il Festival è Peeping Tom, ensemble che dal 2019 è sostenuto con convinzione da Torinodanza Festival. Il titolo della sua ultima creazione, a firma di Gabriela Carrizo, è  “Chroniques”, e sarà presentata alle Fonderie Limone dal 2 al 4 ottobre prossimo. Lo spettacolo mette in scena essere umani e non umani, soggetti sottoposte a leggi e fenomeni fisici diversi: una metamorfosi corporea in una dimensione abissale e poetica.

“Anche quest’anno – prosegue Anna Cremonini – entreremo nelle trame e nelle evoluzioni della danza italiana, consapevoli del dovere morale di una istituzione di interesse pubblico di sostenere e stimolare la creatività di artisti e artiste più o meno giovani. Contribuire a rafforzare il sistema significa rendere più solido che trasporti il presente verso un futuro che sappia mettere la coreografia italiana al centro della riflessione contemporanea”.

Il 10 settembre prossimo, al Grattacielo Intesa Sanpaolo, MM Contemporary Dance Company presenterà un trittico composto da tre pezzi a firma di tre coreografi diversi: “Short Stories”-Michele Merola esplorerà un paesaggio espressivo di brevi storie, accompagnando i danzatori con una colonna sonora che riunisce suggestive parti liriche per violino e voce soljsta;”Shrik” – Adriano Bolognino si ispira al titolo originale norvegese del celebre dipinto “L’Urlo” di Munch, opera che l’ha portato a indagare i temi della tragedia e dell’angoscia, infine Enrico Morelli affronta in “Weirdo” il senso di inadeguatezza, di diversità, sotto la lente di un giudizio. Tre generazioni a confronto per una serata intensa ed elegante.

Il 13 settembre prossimo, presso le Fonderie Limone, si esibirà al Festival il gruppo Yoy Performing Arts, tra i più rigorosi sofisticati della generazione emergente, composta da Emma Zani, Roberto Doveri e Timoteo Carbone. Fin dagli esordi ha fondato la propria poetica sulla fusione tra danza, musica a e arte visiva, alla ricerca di contaminazioni e nuove forme espressive. “Futuri” è un dittico composto da due duetti: “Ti ricordi il futuro”, tratto dall’opera dell’artista visivo Valerio Berruti, e “Solo sognar ci terrà svegli”, ispirato ai versi del poeta e artista di strada Ivan Tresoldi.

Il 14 settembre prossimo, sempre alle Fonderie Limone, debutta lo spettacolo della compagnia indipendente “Descendants”, composta da italiani afrodiscendenti, fondata e guidata da Carlos Kamizele, ballerino e coreografo congolese nato a Kinshsasa, arrivato in Italia a 7 anni. In questa nuova produzione è affiancato dalla ballerina Caroline de Almeyda, interprete nata ad Imola ma di radici brasiliane. Il loro balletto si intitola “Nyumbani – il mio corpo è la mia matria”; “Nyumbani” è una parola swahili che significa casa, ed evoca il senso di appartenenza o, al contrario lo smarrimento provocato dal mancato riconoscimento delle proprie radici.

Il 19 e 20 settembre, alle Fonderie Limone, debutta in prima nazionale con la sua compagnia CodedUomo Daniele Ninarello, di ispirazione jazz, dando vita a una composizione polifonica in cui ogni singolo performer è condizionato dalla dinamica del gruppo.

Sempre nella sala piccola delle Fonderie Limone, il 23 e 24 settembre approda per la prima volta a Torino Danza Sofia Nappi, giovane coreografa toscana formatasi tra la tradizione americana e l’attualità israeliana, considerata tra le più promettenti autrici del momento. La sua creazione, “Pupo”, esplora il Pinocchio di Collodi. Altra prima italiana è l’assolo di Michela Lucenti, coreografa, danzatrice e fondatrice della compagnia Balletto civile. Il suo spettacolo, presentato il 28 settembre alle Fonderie Limone è ispirato al mito di Giocasta, offrendo il nome al titolo e si propone di scandagliare i temi dell’ambizione e del potere attraverso il corpo, la voce e la musica, concepiti come strumenti capaci di restituire con potenza fisica e sensoriale il dramma antico di una madre e di una città. Si tratta di un’indagine su un delle figure più affascinanti e contraddittorie della tragedia greca, capace di esplorare la potente complessità femminile.

Dal 2 al 4 ottobre, alle Fonderie Limone, debutta “Abracadabra” di Francesca Pennini, in cui l’artista mette alla prova un corpo segnato, mutato,  Aiace di ritrovarsi in ciò che non è mai stato, creando un assolo che si rivela nell’invisibilità, una danza impossibile e ubiqua, una voce ventriloqua per rimettere insieme la donna tagliata a pezzetti. Torinodanza propone anche uno spazio di pratiche laboratoriali: atelier, masterclass per professionisti e amatori dal nome “Esperienze”, per fare del Festival un luogo vivo e vibrante che accanto a una prestigiosa vetrina di opere italiane e internazionali consente di approfondire le azioni e i gesti, l’intensità di relazioni che la danza può costruire.

Biglietti e abbonamenti in vendita sia in biglietteria sia online a partire dal 9 maggio

Biglietteria: teatro Carignano, piazza Carignano 6, Torino

Tel. 011 5169555 – orario: lunedì-sabato dalle 13 alle 19 / domenica dalle 14 alle 19

biglietteria@teatrostabiletorino.it

Mara Martellotta

“Cantando sotto la pioggia”, tra ieri e oggi, un successo autentico di musiche e canzoni, di danze e recitazione. Da non perdere

All’Alfieri, repliche sino a domenica 18 maggio

Uno spettacolo a teatro come un vecchio film, compresi righe e filamenti volanti sulla pellicola, il carattere un po’ démodé delle scritte: con tanto di titoli di testa a elencare cast, costumi e scenografie, musiche, regia e produzione, quanti fecero l’impresa e quant’altro ancora. Come ai vecchi tempi, tutto a scorrere oggi sulla quarta parete del palcoscenico dell’Alfieri, per la prima nazionale – una delle tante promesse, quella dei debutti importanti, che Fabrizio di Fiore sta mantenendo nel corso delle sue nuove stagioni teatrali torinesi – di “Cantando sotto la pioggia” (repliche sino al 18), in un mese di maggio che vede quasi il termine del calendario. Un omaggio dovuto, “un sogno che si avvera nei confronti di un testo a cui ho pensato da sempre, da quando ho iniziato a fare il mestiere che faccio”, ricordava ieri sera Luciano Cannito, regista, al termine dello spettacolo con applausi davvero trionfali da parte di un pubblico certo di aver incrociato una brillante serata; e poi la eccellente ricostruzione di un clima, che continua a vivere in un’epoca ben precisa ma che allo stesso tempo ha tutti i mezzi per irrobustirsi di vita propria – con tanto di citazioni, dall’orologio di Harold Lloyd di “Preferisco l’ascensore” alle gambe più belle (e costose) del mondo, quelle di una smagliante Cyd Charisse proprio in coppia con Kelly -, di musiche e canzoni, di coreografie catturate da quelle immagini, di pericolante recitazione e di torte in faccia, di dispetti e rivalse tra primedonne, di un divertimento insomma che riempie appieno le tre ore circa dello spettacolo. Se il titolo è una pietra miliare del teatro musicale, e lo è certamente con un ristretto gruppo di non ti stanchi mai, diceva ancora Cannito in un’intervista a La Stampa, ecco che il regista si fa apprezzare per quella rinuncia alle forzature, per quegli ammodernamenti evitati, per il “rispetto” di quel “sacro che c’è dentro” anche se niente vieta di togliere “un po’ di polvere che si è depositata nel tempo”, pronta a lasciare spazio a una più calcata e pungente ironia.

Con un bel ritmo, che potrà ancora crescere con l’avanzare delle repliche, lo spettacolo guarda gioiosamente al film del ’52 diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, quest’ultimo come ognuno sa nel ruolo anche del protagonista Don Lockwood, l’epoca della vicenda è il tramonto del cinema muto, quando immagini in bianco e nero rendevano attori anche approssimativi costretti a costruire facce di circostanza, a strabuzzare occhi fuor di misura, ad atteggiarsi in movenze a dir poco ridicole. Il teatro, quello era l’autentico mondo della recitazione, ma non era pane per tutti. Non per quelle attricette di poco conto che non avrebbero mai potuto prestare la loro voce stridula alle tavole di un palcoscenico, le riprese erano lì a salvarle senza che il pubblico, già allora ai bordi del red carpet, si ponesse tante domande. È quanto succede alla acclamata quanto vanesia, vanitosissima, Lina Lamont, che fa coppia con Don in mediocri film di cappa e spada: senonché quel mondo di non più sopportabile cartapesta, dopo disastrosi tentativi di adattamento, pare scoppiare quando il 6ottobre 1927 “Il cantante di jazz” con Al Jolson appare sugli schermi a inaugurare il cinema sonoro – una rivoluzione, come quella che a Hollywood fu dodici anni dopo con la risata della Garbo per “Ninotchka” – e quelle voci sgraziate avrebbero avuto vita breve. All’orizzonte di “Cantando” appare Kathy Selden, viso notato dal produttore che vede lontano, bella presenza e voce da sogno, semplicità e pochi grilli per la testa, che con l’aiuto di Don, nuovo compagno di lavoro e di vita, e dell’impareggiabile funambolico Cosmo penserà a smascherarla e a metterla in ridicolo, con buona pace di una improbabile carriera.

Legatissimo e mai un attimo che accusi sghembature o rallentamenti che siano lì a intaccarne il ritmo, smagliante, divertente, il vecchio libretto di Betty Comden e Adolph Green rispolverato a dovere secondo la promessa registica, le canzoni di Nacho Herb Brown e Arthur Freed (dal “Mago di Oz” giù giù sino a “Gigi” una delle più belle firme di Hollywood), qui con la traduzione di Cannito e di Laura Caligani, a tornare sempre piacevolmente in mente, le scene di Italo Grassi e soprattutto i costumi di Silvia Califano (un cognome che è una garanzia), che spazia con le sue invenzioni da “Sherazade” a Shakespeare per il festival veronese, dall’Aterballetto al “Lago dei cigni” per il Roma City Ballet Company, non ultimo il disegno luci curato da ValerioTiberi, ogni apporto rende “Cantando” un’occasione da non perdere. Metteteci ancora un corpo di ballo di quindici elementi, di quelli che si cercano e si trovano da chi ha parecchio fiuto alle spalle, che all’occorrenza canta e recita, metteteci degli attori in gran forma e avrete la sembianza esatta del successo o del successone. Senza se e senza ma. Lorenzo Grilli, cresciuto nel teatro di Proietti e nel cinema di Roberta Torre, è un valido Don che sfugge con padronanza alle incertezze del debutto e si irrobustisce, passo dopo passo, mattatore assoluto, davvero efficace, nel momento “in the rain” sotto scrosci non indifferenti d’acqua con voce e salti e zompi invidiabili sui lampioni di scena. Martina Stella e Flora Canto, su due diversissimi versanti, sono due belle attrici, che convincono, un ritrattino tutto sale e pepe di ocaggine agguerrita nel non voler cedere lo spazio che s’è guadagnato la prima, anche capace di mettere in secondo piano, con lodevole convinzione, una vera bellezza; grintosa “my fair lady” del palcoscenico la seconda, pienamente disponibile ad un percorso di tutto rispetto. Folletto della serata, autentico artista, versatile, pronto a mettere in scena per quanti non lo conoscono, autentica scoperta, e a ribadire per i molti altri una insolita bravura che ha preso forma negli anni, e nelle tante tappe, nella danza (tap, modern e acrobatica), nel musical e nelle arti circensi, Vittorio Schiavone, che passa attraverso il Teatro alla Scala e guarda a Michael Jackson: il suo Cosmo, per certi tratti, in coppia con il protagonista o negli assolo, ha tutta la magia dell’inafferrabile, del campione che non hai ancora incrociato, dell’uomo di palcoscenico abituato a sgusciare, a lanciare piccoli e grandi guizzi e a colpire a segno, del nome che per il futuro non potrà di certo sfuggirti e che dovrai essere tu a dover tenere d’occhio.

Elio Rabbione

Le immagini di “Cantando sotto la pioggia, regia di Luciano Cannito, sono di Valerio Polverari.

Piantine di rose solidali per la Festa della Mamma

In occasione della Festa della Mamma, il 10 e 11 maggio 2025, la città di Torino sarà teatro di un’iniziativa dal profondo valore umano e simbolico: la vendita solidale di piantine di rose, promossa dalla Fondazione Crescere Insieme ETS, a favore del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.

L’evento, che si svolgerà nelle principali piazze torinesi, sarà un’occasione per celebrare la maternità e, al tempo stesso, offrire un aiuto concreto ai neonati prematuri e alle loro famiglie, che ogni giorno affrontano sfide straordinarie.

Con un contributo minimo di 10 euro, sarà possibile ricevere una piantina di rosa solidale, un dono prezioso non solo per chi lo riceve, ma anche per chi, attraverso questo gesto, sceglie di sostenere la vita sin dai suoi primi battiti fragili.

Un gesto semplice che fa la differenza.

Ogni acquisto sarà devoluto alla Fondazione Crescere Insieme ETS, da anni impegnata nel:

  • miglioramento continuo delle cure rivolte ai bambini nati prematuri,

  • aggiornamento tecnologico delle attrezzature del reparto,

  • realizzazione di percorsi terapeutici sempre più personalizzati, in un ambiente accogliente, attento e competente.

Ogni rosa è simbolo di vita, di speranza, di rinascita.

Ogni acquisto rappresenta un passo in più verso un’assistenza neonatale d’eccellenza.

Una testimonial d’eccezione.

A sostenere l’iniziativa sarà la sensibilità e l’energia di Luciana Littizzetto, testimonial della campagna, da sempre vicina alle tematiche sociali e affettivamente legata alla realtà torinese.

Un’alleanza concreta per la solidarietà.

L’iniziativa sarà resa possibile anche grazie al prezioso contributo di ASCOM Torino, che ha sposato il progetto con convinzione, e al supporto logistico di CRAI, realtà che da sempre dimostra attenzione al territorio e al benessere della comunità.

Dove trovare le rose solidali.

I desk della Fondazione saranno presenti, durante le giornate del 10 e 11 maggio, in alcune delle Piazze e dei luoghi più frequentati e suggestivi di Torino.

I volontari della Fondazione accoglieranno cittadini e famiglie con il sorriso, per offrire una rosa che profuma di speranza.

Una Festa della Mamma diversa, più vera.

In un momento in cui la cura, la vicinanza e la solidarietà sono più importanti che mai, regalare una rosa solidale significa fare un gesto d’amore che va oltre, che si trasforma in futuro, in assistenza, in possibilità per tanti bambini nati prematuri.

Per conoscere tutte le piazze coinvolte, per preordinare la piantina di rose e ritirarla in anteprima il 9 maggio e per ulteriori informazioni:
🌐 www.fondazionecrescereinsieme.it

 

 

 

 

Andrea De Rosa, la folgorazione per il teatro grazie a Martone

RITRATTI TORINESI

Andrea De Rosa – direttore artistico Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro Astra

Andrea De Rosa, laureato in Filosofia all’Università degli Studi Federico II di Napoli, è regista  teatrale sia di prosa sia di opera lirica. Dal 2008 al 2011 è stato direttore del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Mercadante, ottenendo risultati considerevoli sia dal punto di vista economico gestionale sia artistico, a fianco di grandi nomi della scena teatrale italiana. Oggi ricopre il ruolo di direttore artistico di Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro Astra.

“La passione per il teatro è stata tardiva – spiega Andrea De Rosa- da studente di filosofia, poi laureato, non avevo esperienze di teatro e prediligevo il cinema. La folgorazione per il teatro avvenne il giorno in cui assistetti allo spettacolo di Mario Martone intitolato ‘Ritorno ad Alphaville’. Da quel giorno ho pensato ‘ Voglio farlo anche io!’”

“Dalla carriera universitaria che inizialmente avevo pensato ho virato con decisione verso il teatro – aggiunge Andrea De Rosa – Rappresentarono gli anni Novanta un periodo di grande vivacità per il teatro a Napoli, in cui mosse i primi passi anche il regista Paolo Sorrentino, ma per la mia carriera tutto si è concretizzato a Torino, dove debuttai alla regia di ‘Elettra’ di Hugo von Hofmannsthal presso la Cavallerizza Reale di Torino, nel dicembre 2004.

Da quel momento cominciò la mia carriera da regista che mi portò anche a ricoprire il ruolo di direttore artistico del Teatro Stabile di Napoli dal 2008 al 2011 e, successivamente, del TPE.

Fui responsabile della regia de ‘Idomeneo’ di Mozart al teatro Sociale di Trento e, quindi, di ‘Un ballo in maschera’ diretto da Riccardo Muti al Teatro Regio di Torino”.

“ La mia formazione teatrale deriva dal classico – aggiunge Andrea De Rosa – poiché penso che in quella cultura vi sia l’origine di tutto. Il teatro greco fondamentalmente indaga il rapporto tra gli esseri umani, interrogandosi sul motivo per cui accadano tragedie che minano l’umanità. Tra i miei spettacoli principali ricordo la ‘Fedra’, dal testo di Seneca e non da quello di Euripide, incentrato sulla passione e le sue ombre, sulla capacità insita nell’essere umano di commettere il crimine. La Fedra mi valse, tra l’altro, il Premio ANCT (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali).

Un altro tema a me caro è quello dell’identità, indagato in uno spettacolo cui sono rimasto molto affezionato, tratto dal romanzo ‘Orlando’ di Virginia Woolf, un testo anomalo e estremamente contemporaneo che vede il protagonista attraversare i secoli e cambiare insieme al mondo. Il mutamento risulta talmente evidente che, alla fine, da uomo si trasforma in una donna. Un tema contemporaneo che evidenzia quanto i concetti cambino nei secoli, valori o disvalori che necessitano di una storicizzazione nel tempo.

Il sacro è un’altra tematica a me cara poiché percepisco il teatro come un luogo finalizzato ad avvertire la sacralità. Nel mio Edipo indago proprio il sacro e il mistero attraverso il rapporto che il protagonista ha con gli oracoli e con Apollo”.

“Sono molto felice della scelta compiuta per tutto lo scorso triennio del TPE, un percorso incentrato sul concetto di Verità proprio perché il pubblico l’ha intercettato con entusiasmo, e avverto l’esigenza di approfondire dinamiche contemporanee che viviamo quotidianamente.

Mi auguro che il nuovo triennio che sta per cominciare possa confermare i successi ottenuti dal precedente e regalarci ancora maggiori soddisfazioni”.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

***

 

 

Una proiezione sulla Mole anticipa il “Santa Maradona Day”

 

Una proiezione sulla guglia della Mole Antonelliana ha dato inizio ai festeggiamenti del “Santa Maradona Day”, che si celebrerà il 9 maggio per omaggiare la pellicola di culto ambientata a Torino, rimasta nel cuore di tanti spettatori anche grazie alla straordinaria interpretazione del compianto Libero de Rienzo.

Venerdì 9 maggio il regista Marco Ponti, l’attore Stefano Accorsi e le attrici e gli attori del cast, insieme a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del film, saranno a Torino per una giornata speciale di solidarietà, ricordi e divertimento.

Per l’occasione verrà presentata un’edizione speciale della sceneggiatura originale del film, realizzata per la ricerca oncologica a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: un’edizione a tiratura limitata di soli 500 esemplari con numerosi contenuti inediti, dagli appunti di regia, a fotografie esclusive, moodboard, bozzetti di costumi e altri dettagli sulla lavorazione del film. Sarà un’occasione imperdibile per i fan del film e non solo, e per tutti coloro che vogliono sostenere la ricerca scientifica. Parte dei proventi derivanti dalla vendita del libro, infatti, sarà destinato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e alle attività di cura e ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

L’evento inizierà alle ore 18 alla Libreria Luxemburg, con la presentazione del volume e una sessione di autografi (ingresso libero fino a esaurimento posti). Alle ore 20 al Cinema Massimo, sala Cabiria, ci sarà la proiezione del film, nella versione restaurata dal Museo del Cinema nel 2023 (biglietti acquistabili on line o alla cassa del cinema). La proiezione sarà preceduta dall’asta (anche on-line) di alcuni oggetti del film, a cura di Sant’Agostino Aste, il cui ricavato sosterrà le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Ci sarà spazio anche per un omaggio gastronomico, con un gusto speciale di gelato – un mix di latte, cioccolato, caramello e panna montata servito nella “coppetta Santa Maradona” – che sarà in vendita per tutta l’estate nelle gelaterie Marchetti: il 50% dell’incasso sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

TORINO CLICK

Il rosso sarà il fil rouge della prossima stagione del Regio: si inaugurerà con la “Francesca da Rimini”

Il rosso sarà il fil rouge della prossima stagione del Teatro Regio, che si inaugurerà il 10 ottobre con la “Francesca da Rimini” di Riccardo Zandonai e grande fermento per il ritorno di Riccardo Muti e per “Caravaggio” di Roberto Bolle

La stagione del Teatro Regio 2025/2026 si ispira al colore rosso presente nel titolo, sinonimo di passione ed energia, e si inaugurerà il 10 ottobre prossimo con la “Francesca da Rimini” di Riccardo Zandonai. Il suo cartellone sarà composto da 74 repliche ed è in programma il ritorno di Roberto Bolle e di Riccardo Muti sul podio.

“Rosso fa riferimento al sangue – afferma il Sovrintendente del Regio Mathieu Jouvin – c’è passione ed energia nel sangue, oltre al lato negativo, perché quando la passione perde il controllo conduce alla violenza. Il sangue è allo stesso tempo il bene e il male”.

Il rosso è il colore simbolo del cartellone dell’anno a venire del Regio, che contempla 10 titoli, di cui 4 nuove produzioni. È rosso il sangue che sgorga dall’amore proibito tra Paolo e Francesca, nella “Francesca da Rimini”.

Riccardo Zandonai, compositore italiano vissuto tra l’Ottocento e il Novecento, scomparso nel 1924, la sua “Francesca da Rimini” è un’opera tratta dal libretto di Tito II Ricordi, dall’omonima tragedia di Gabriele D’Annunzio, la cui prima esecuzione avvenne proprio al Teatro Regio di Torino il 19 febbraio 1914.

Come Francesca è stata scelta l’uzbeka Barno Ismatullaeva, che al Regio è stata già interprete in “Butterfly”; come Paolo il Bello è stato scelto Roberto Alagna, lo spettacolo verrà presentato nel nuovo allestimento di Andrea Bernard. Sempre alla bacchetta del neodirettore musicale del Regio Andrea Battistoni è affidato il titolo di chiusura della stagione, la “Tosca” di Puccini, presentata in un nuovo spettacolare allestimento firmato dal regista Stefano Poda, che sarà in scena dal 12 al 21 giugno prossimi. A interpretare Floria Tosca sarà Chiara Isotton, che l’ha appena cantata con grande successo alla Scala di Milano.

“Questi due titoli, la ‘Francesca da Rimini’ e la ‘Tosca’ – dichiara Jouvin – illustrano la nostra linea artistica, che coincide con l’alternanza di titoli di grande fama ad altri più rari”.

I due attesissimi ospiti della prossima stagione saranno Roberto Bolle e Riccardo Muti, rispettivamente al Teatro Regio dal 27 al 29 novembre e dal 27 febbraio al 7 marzo prossimi. Bolle anticiperà la sua presenza al Regio rispetto alle sue precedenti esibizioni torinesi, che lo vedevano protagonista nelle festività di fine anno, e porterà sul palco del teatro torinese una creazione coreografica di Mauro Bigonzetti, dedicata a Caravaggio. Per la quarta volta in 5 anni, a dimostrazione di un rapporto consolidato, torna al Regio Riccardo Muti, dirigendo il “Macbeth” di Verdi nel nuovo allestimento della figlia Chiara Muti. A rappresentare i tradizionali balletti natalizi, nel mese di dicembre saranno chiamati il Balletto del Teatro Nazionale di Praga, che porterà in scena “Romeo e Giulietta” di Prokofev, e il Balletto del Teatro Nazionale di Riga, con “Il lago dei cigni”. Il mese di novembre accoglierà l’opera di Mozart “Il ratto del serraglio”, spettacolo allestito da Michel Fau, importato da Versailles, dove ci si trova di fronte a un palco decisamente più piccolo rispetto a quello del Regio. Dal 31 marzo al 12 aprile andrà in scena “Dialogues des Carmélites” di Francis Poulenc, mai rappresentato prima a Torino. Il cartellone sarà completato dall’opera ultima di Bellini, “I puritani”, in scena a maggio con la star internazionale John Osborn. Sono 75le replica in programma per la prossima stagione, che vedranno impegnati l’Orchestra e il Coro del Regio, quest’ultimo istruito da Ulisse Trabacchin, a cui si aggiunge il Coro delle Voci Bianche diretto da Claudio Fenoglio. Il Regio si conferma ancora per la prossima stagione un teatro aperto a tutti, sempre più accessibile grazie alle promozioni, che non consisteranno solo nell’Anteprima Giovani under 30 con il biglietto a 10 euro, ma ora, con l’istituzione della Regio Card under16, dà diritto all’acquisto di un biglietto a 10 euro e lo sconto del 10% per l’eventuale accompagnatore.

Mara Martellotta

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei


9 – 15 maggio
 2025

 

VENERDI 9 MAGGIO

 

Venerdì 9 maggio ore 18:30

MIZU

MAO – secondo appuntamento del public program della mostra Haori

Un’esplorazione delle possibilità del corpo e del violoncello

Dalle trame armoniche evanescenti alle ricche sfumature orchestrali, MIZU costruisce paesaggi sonori espansivi attraverso il suo inconfondibile approccio al violoncello. Il suo stile compositivo stratiforme, che combina suoni registrati del proprio strumento con manipolazioni elettroniche e produzione sperimentale, esplora la propria identità di donna trans e la propria identità musicale, da violoncellista formatasi alla Juilliard a compositrice e performer sperimentale.

Sul palco, il lavoro di MIZU prende nuova vita, interrogando e sfidando i confini tra concerto, teatro e arte performativa attraverso messe in scena elettrizzanti e catartiche.

Forest Scenes, il suo ultimo album, ha ricevuto elogi dalla critica e attenzione da testate come Pitchfork, Bandcamp Daily e PopMatters tra le altre.

Ingresso incluso nel biglietto di mostra.

In occasione delle performance la mostra Haori sarà aperta fino alle ore 18:30, orario di chiusura della biglietteria.

(comunicato stampa in allegato)

 

SABATO 10 MAGGIO

 

Sabato 10 maggio ore 15.30

CITTÀ DA IMMAGINARE

Palazzo Madama – attività famiglie

Partendo dalle Alpi e seguendo la dorsale appenninica, viaggiamo tra le immagini che raccontano l’Italia: città, monti e mari, isole e spiagge, le terme e gli sport.
Prendendo spunto dai manifesti pubblicitari esposti nella mostra VISITATE L’ITALIA! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950, le famiglie creeranno con la tecnica del collage una grande immagine di una località reale o di fantasia.
Costo 7€ a bambino. Biglietto di ingresso alla mostra per adulti accompagnatori.
Prenotazione obbligatoria: t. 011.4429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Sabato 10 maggio ore 16.30

ONE WAY Together

GAM – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezza. Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

 

VENTO TRA I CAPELLI

Le suggestioni musicali del Concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino dedicato alla Suite in si bemolle maggiore di R. Strauss e alla Serenata, detta Gran Partita, di W. Mozart hanno suggerito il tema vento tra i capelli, che non è solo una sensazione fisica, ma è simbolo di libertà, di trasformazione e di cambiamento. Molte delle opere presenti nelle Collezioni del rinnovato allestimento GAM rimandano a questa idea. Il  percorso inizia con l’opera Rajo Jack,  macchina da corsa di Salvatore Scarpitta, che sfreccia su un immaginario circuito, per proseguire con la visione delle  le giovani donne intente a chiacchierare serenamente, libere dalle incombenze del quotidiano e immerse nel paesaggio estivo, del quadro Aria di Carlo Levi, per giungere alle pennellate veloci e fuori dagli schemi dell’Informale, e concludere con la  scultura scapigliata  del compositore Beethoven, ritratto da Giuseppe Grandi, colto al piano nel momento dell’estro creativo, e  con la poetica figura solitaria in Purità di Domenico Gatti.

Visita guidata a pagamento. Costo: 7 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com – è possibile effettuare l’acquisto online https://www.arteintorino.com/

 

 

DOMENICA 11 MAGGIO

 

Domenica 11 maggio ore 10:30

L’ARMONIA DELLE FORME

GAM – Attività per famiglie con bambini dai 6 anni in su

In occasione della mostra Lasciatemi divertire!  la GAM propone un percorso che racconta il processo creativo di Fausto Melotti. Durante la visita si avrà modo di conoscere questo artista poliedrico che ha saputo unire molteplici interessi: la musica, la geometria e l’arte. I partecipanti saranno guidati nelle diverse sezioni della mostra indagando come attraverso l’uso di forme essenziali, linee delicate e la modulazione, Melotti sia riuscito a trasmettere l’equilibrio e l’armonia offrendo agli osservatori un’esperienza artistica che è al contempo visiva e sensoriale.

Negli spazi dell’Educational Area i partecipanti all’attività potranno creare personali sculture astratte giocando con la leggerezza, l’equilibrio, le forme naturali e il ritmo, utilizzando materiali semplici quali fili di metallo, stoffe e alluminio.

Tariffe: € 8 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: telefono 011 5211788

email prenotazioniftm@arteintorino.com
Prenotazione obbligatoria e pagamento online entro il venerdì 9 maggio alle ore 18.00

 

Domenica 11 maggio ore 15:00

APRITI MUSEO!

GAM – Attività per le famiglie in occasione dei Kid Pass Days

In occasione dei KID PASS DAYS la GAM accoglie le famiglie nelle proprie sale proponendo un’attività dedicata ai bambini. Il percorso di visita all’interno delle collezioni del museo permetterà di approfondire il lavoro che da anni il museo porta avanti nel campo dell’accessibilità e dell’apertura della cultura ad ogni individuo rivolgendosi a un pubblico il più ampio possibile, per età e abilità, con una particolare attenzione alle persone con difficoltà sensoriali. A questo scopo verranno utilizzate alcune delle schede multisensoriali finanziate dalla Fondazione CRT e realizzate come progetto nell’ambito del workshop itinerante “Operatori museali e disabilità” sostenuto e ideato con la Fondazione Paideia. Attraverso accorgimenti di natura multimediale e multisensoriale, questi supporti sono in grado di comunicare l’opera d’arte in modo semplice e inclusivo e diventeranno il punto di partenza per una visita che coinvolgerà i bambini in modo inusuale.

Durante l’attività pratica nelle sale dell’Educational Area i bambini saranno chiamati a realizzare lavori multisensoriali lasciandosi ispirare da quanto visto, un modo per ragionare sulle molteplici possibilità di fruizione delle opere d’arte.

Grazie alla collaborazione tra FTM e Biraghi, al termine dell’attività sarà offerta la merenda a tutti i partecipanti.

I materiali per le attività del Dipartimento Educazione GAM sono forniti da Fibracolor.

Costo bambini: Euro 8 (biglietto d’ingresso al museo gratuito)

Costo aggiuntivo: adulti accompagnatori biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

 


Visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre
 di Palazzo Madama, GAM e MAO
a cura di Cooperativa Sociale Mirafiori.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Orchestra Nazionale della Rai: i balletti russi di Diaghilev, con la direzione di Orozco-Estrada

L’8 e il 9 maggio prossimi a Torino, il 10 maggio a Ferrara, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino sarà interamente dedicato ai capolavori nati per i Ballets russes, la celebre compagnia di Danza creata nel 1907  da Sergei Diaghilev. Direttore principale Andrés  Orozco-Estrada.  La serata sarà trasmessa in diretta su Radio 3 RAI e replicata venerdì 9 maggio alle 20 e in live streaming  sul portale  di Rai Cultura, che la proporrà  anche giovedì 10 luglio in prima serata. Una ulteriore replica è prevista sabato 10 maggio al Teatro Comunale di Ferrara per il cartellone “Ferrara musica”. Dirige l’orchestra il maestro Andrès Orozco-Estrada.

In cartellone tre capolavori resi noti proprio dai danzatori di Diaghilev: “ Il Prelude à L’apres midi d’un faune” di Claude Debussy, “La boutique fantasque” di Ottorino Respighi e “Le sacre du printemps” di Igor Stravinskij.

“Questa musica prolunga l’emozione dei miei versi e ne fissa lo scenario con più passione ed efficacia di quanto non riuscirebbe a fare la pittura”. Con queste parole il famoso poeta francese Stéphane Mallarmé descrisse il capolavoro  di Claude Debussy “ Prelude à L’apres-midi d’un faune”, tratto dal suo omonimo poema, che apre il concerto.

La breve pagina Sinfonica, divenuta una pietra miliare dell’impressionismo musicale, fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre del 1894 alla Société Nationale di Parigi sotto la direzione di Gustave Doret. Nel 1912 il grande danzatore Vaslav Nijinskij, insieme  ai Ballets russes, creò su questa musica una coreografia che, attraverso i riferimenti alle pitture degli antichi vasi greci,  rivoluzionò letteralmente la storia della danza, facendola entrare prepotentemente in epoca moderna.

Dopo Debussy, Orozco- Estrada propone il balletto “La boutique fantasque”, “La bottega magica”, di Ottorino Respighi, tratto da quei ‘Péché de veillesse’ scritti da Rossini per le serate del suo salotto parigino, dopo essersi ritirato precocemente dalle scene. Anch’esso composto per i Ballets Russes di Sergej Djaghilev, è  ambientato in un negozio di giocattoli che, di notte, si animano e danzano in allegria. Il balletto, andato in scena per la prima volta all’Alhambra Theatre di Londra il 5 giugno 1919, coniuga mirabilmente il sorriso ammiccante di Rossini , che nei Péchés faceva il verso ai suoi contemporanei con la consumatissima abilità di colorista orchestrale di Respighi.

A chiudere la serata una delle più sconvolgenti pagine della storia della musica e della danza, “Le sacre de printemps”, ( La sagra della primavera) di Igor Stravinskij, che segnò per sempre il modo di sentire l’arte, cambiando definitivamente la nozione  del bello.

La sua prima messa in scena risale al 29 maggio 1913 al Théâtre du Champs Elysées di Parigi  e fu uno scandalo totale, poiché i ballerini non riuscivano a sentire l’orchestra a causa del tumulto del pubblico. L’impresario dei balletti russi Djaghilev dava ordine di spegnere e accendere le luci in sala per fermare il fracasso. La straordinaria portata innovativa della partitura di Stravinskij e della coreografia di Nijinskij avevano posto una pietra miliare nella letteratura musicale e coreutica del XX secolo.

I biglietti per i concerti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium RAI e online  sul sito dell’OSN Rai.

Informazioni 0118104653

biglietteria.osn@rai.it

Mara   Martellotta