CRONACA- Pagina 978

Il 2 Giugno a Bollengo con l’avvocato Segre

Festa della Repubblica nella canavesana Bollengo dove l’avvocato Bruno Segre ha ottenuto la cittadinanza onoraria.

Quasi 103 anni di vita è di storia per un combattente delle libertà, dell’antifascismo e della democrazia.

 

(Nella foto, al centro Segre, con i giornalisti Barbara Castellaro e Marco Travaglini)

Il giallo del cadavere carbonizzato nell’auto

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Gassino Torinese, in aperta campagna, i carabinieri hanno rinvenuto all’ interno di una utilitaria, data in precedenza alle fiamme, un cadavere carbonizzato, al momento non ancora identificato.

Sul posto si sono recati  i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Torino, per effettuare i rilievi tecnici con il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Ivrea (TO). Le cause dell’incendio sono in corso di accertamento da parte degli uomini dell’Arma.

Maltrattamenti e violenze contro la compagna e i genitori: due arresti

Controllo del territorio per contrastare le violenze domestiche

 

Torino, 3 giugno Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare le violenze domestiche, i carabinieri hanno arrestato due uomini.

A Ivrea, nell’hinterland torinese, i carabinieri della locale compagnia hanno arrestato un 32enne per maltrattamenti in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Al culmine di una lite in strada, l’uomo, visibilmente alticcio, ha picchiato la compagna di 36 anni. A dare l’allarme al 112 sono stati alcuni residenti della zona che in piena notte hanno sentito le urla di rabbia dell’uomo e di dolore della donna.  L’aggressore si è scagliato anche contro i militari dell’Arma e gli agenti del commissariato di Ivrea intervenuti sul posto. L’uomo è stato arrestato. La 36enne è stata trovata con diverse ecchimosi sul volto, il distaccamento del dente anteriore e un labbro sanguinante ed è stata accompagnata dal 118 all’ospedale di Ivrea.

 

A Leini, nell’hinterland torinese, è accaduto un altro episodio di violenza, dove i carabinieri hanno arrestato un ventottenne. L’uomo, con problemi di tossicodipendenza, dopo un violento litigio con i genitori ha picchiato il padre e gli ha procurato diverse escoriazioni al gomito e al polso sinistro.  La madre ha dato l’allarme al 112 e l’immediato intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. Il 28enne ha offeso e aggredito anche i militari dell’Arma prima di essere bloccato e arrestato per maltrattamenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

 

Segue una donna e la palpa sull’uscio di casa

Denunciato dagli agenti del Commissariato San Secondo

 

Mentre è al telefono, una donna fa ingresso nel portone del palazzo dove risiede nel quartiere Crocetta. La segue un uomo che non conosce che prende l’ascensore con lei. Mentre il mezzo sale, l’uomo inizia a farle gesti senza senso e quando la donna arriva al suo piano ed esce dall’ascensore lo sconosciuto prima la segue e poi le tocca il fondoschiena, quando oramai la vittima è in prossimità dell’uscio all’uscio di casa. Le urla della donna attirano l’attenzione del marito, alla vista del quale il reo si dà alla fuga.

Questi viene inseguito dal consorte della vittima che, nel frattempo, chiama anche la Polizia indicando la direzione di fuga dell’uomo, un italiano di 49 anni. Gli agenti del Commissariato San Secondo intervenuti intercettano l’uomo e, dopo un inseguimento nelle vie del quartiere, lo fermano in via Giovanni da Verazzano.

Per il reo, con precedenti di polizia a carico, scatta la denuncia per violenza sessuale.

Cliente con le idee poco chiare aggredisce il tassista

Denunciato dagli agenti del Commissariato San Secondo

 

Nel tardo pomeriggio di giovedì un soggetto, in completo stato di ubriachezza, prende un taxi in zona Porta Nuova, chiedendo al tassista di dirigersi presso l’hotel in cui soggiorna, di cui però, non è in grado di riferire l’indirizzo. Dopo pochi istanti, dichiara invece di dover raggiungere l’Allianz Stadium, salvo poi cambiare nuovamente idea durante il tragitto ed indicare lo Stadio Comunale come punto di arrivo. Giunto in corso Agnelli, il tassista invita il cliente, cittadino italiano di 50 anni, a scendere dal mezzo e saldare la corsa. L’uomo si rifiuta, dicendo di aver cambiato idea e di voler raggiungere un’altra destinazione non meglio specificata. Al diniego del tassista, il cinquantenne da in escandescenze e, scendendo dall’auto, lo colpisce con uno schiaffo al volto che lo atterra. Una volta rialzatosi, viene nuovamente aggredito con una serie di pugni fino a quando l’uomo non riesce ad allontanarsi, allertando il 112 NUE.

Gli agenti del commissariato San Secondo rintracciano il soggetto in piazzale Grande Torino, dove una pattuglia della Guardia di Finanza lo aveva fermato pochi istanti prima in quanto molesto con i passanti.

Il reo, con numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona, è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, lesioni, insolvenza fraudolenta e sanzionato per ubriachezza molesta.

Borseggiatori in centro città, due arresti

Una donna di 41 anni e un uomo di 35 sono stati arrestati in centro dagli agenti della Squadra Volante per tentato furto.

Un famiglia, in vacanza a Torino, si trova in piazza Carignano prima di andare a pranzo. A distanza la giovane figlia vede un uomo con le mani nello zaino a spalle del papà. Le sue grida attirano l’attenzione del genitore il quale subito prende lo zaino rendendosi conto che le cerniere sono aperte e urla di chiamare la Polizia. Una donna lì presente dice alla vittima di aver frainteso, di lasciar perdere che in realtà non è accaduto nulla: la donna prende dal braccio il borseggiatore e si allontanano. Padre e la figlia inseguono per le vie del centro la coppia che a un certo punto si separa prendendo strade diverse. Fuga inutile poiché l’uomo viene fermato in via Principe Amedeo angolo via Accademia Albertina dagli agenti della Squadra Volante intervenuti. La donna, invece, viene bloccata in via Po dagli agenti della Polizia Locale che avevano udito le urla dei diversi membri della famiglia.

 

Devoto poco “fedele” arrestato per furto

Lo trovano in ginocchio, ai piedi dell’altare, con le mani giunte in segno di preghiera. Non si tratta di devozione, ma di un tentativo di sottrarsi all’arresto della Volante.

Venerdì scorso un cittadino italiano di 25 anni entra in una chiesa in zona Pozzo Strada e si avvicina ad una cassetta dell’offertorio, posta sotto una delle statue. Dopo pochi istanti, estrae dalla propria borsa un fil di ferro ed inizia ad armeggiare il contenitore, senza accorgersi del sistema di video sorveglianza interno, da cui il custode nel frattempo lo sta osservando.

Allertato il 112 NUE, i poliziotti raggiungono l’edificio di culto, trovando al suo interno il reo che, alla loro vista, da’ immediatamente le spalle nel tentativo di celarsi.

Durante la perquisizione viene trovato lo stesso fil di ferro utilizzato poco prima, con del nastro biadesivo sistemato alle estremità ed una banconota da 10 euro incollata, provento del furto appena perpetrato. All’interno della borsa, vengono rinvenuti 3 nastri biadesivi, una pochette con 40 euro in monete ed oltre 300 euro nel portafoglio. Estesa la perquisizione al veicolo dell’uomo, vengono trovati altre 4 confezioni di biadesivo ed una bobina di fil di ferro.

Con precedenti di Polizia specifici ed un ordine di carcerazione da eseguire, emesso lo scorso marzo, il reo viene stato arrestato per furto aggravato.

In giro per il quartiere con documenti falsi e 11 mila euro in contanti

E’ accaduto in Barriera di Milano

 

Martedì pomeriggio, nel contesto di un controllo straordinario del territorio, gli agenti del Commissariato di zona stavano per procedere all’identificazione di un ragazzo, quando quest’ultimo, capite le intenzioni dei poliziotti, è fuggito a gambe levate. E’ accaduto in Via Malone e l’uomo si è diretto verso piazza Foroni dove è stato fermato. Lo straniero, un marocchino di 32 anni con precedenti di Polizia contro il patrimonio, gli stupefacenti, le persone, nonché un affidamento in prova ai servizi sociali terminato, è stato trovato in possesso di due documenti falsi, nello specifico una carta di identità e una patente di guida di nazionalità francese, e 11 mila euro in contanti suddivisi in 11 mazzette di denaro da mille euro ciascuna.

Gli accertamenti tecnici eseguiti dalla Polizia Scientifica sui documenti ne hanno confermato la falsità. Il trentaduenne ha raccontato di aver commissionato i documenti in Francia dietro pagamento di denaro. Lo straniero è stato arrestato per possesso e fabbricazione di documenti falsi e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

A suo carico sono stati sequestrati anche due telefoni cellulari.

Nell’ambito dello stesso controllo, gli operatori, grazie al supporto dell’Unità Cinofila, hanno sequestrato 16,5 grammi di hashish a carico di ignoti. Lo stupefacente era nascosto tra i cespugli di via Montanaro.

 

La lite in appartamento consente di scoprire la droga

I poliziotti arrestano ventitreenne per detenzione ai fini di spaccio

Sono intervenuti lo scorso giovedì sera presso un appartamento in via Massena dal quale venivano udite provenire le urla di un uomo ed una donna. Gli agenti del Comm.to Centro si sono recati velocemente sul luogo, potendo sentire anche loro, una volta entrati nello stabile, l’animato litigio in corso. Bussato al campanello, inizialmente nessuna apriva, ma dopo qualche minuto si è presentato alla porta un giovane di 23 anni in stato di ebbrezza; il giovane ha confermato di avere avuto poco prima un diverbio per futili motivi con la compagna, che confermava i fatti, e che entrambi avevano alzato la voce oltremodo. Improvvisamente, il giovane aveva un malore, pertanto veniva scorso dai poliziotti che lo adagiavano sul letto della sua camera. In tale circostanza, gli operatori notavano sul comodino un vasetto contenente numerose infiorescenze di marijuana. Il giovane, ripresosi, iniziava a innervosirsi avendo intuito che gli agenti avevano notato la cosa; in tali frangenti, al fine di evitare ulteriori controlli, il giovane si rivolgeva con fare minaccioso ai poliziotti, intimando loro di uscire di casa. Volontariamente, colpiva con dei calci un agente e sputava al loro indirizzo. Dopo averlo bloccato, i poliziotti procedevano alla perquisizione dell’alloggio, rinvenendo 10 piantine di marijuana, per un peso di 200 grammi, 3 buste di plastica contenenti oltre 300 grammi di marijuana, un barattolo contenente 5 grammi di cocaina, un altro con 2 grammi di hashish, una macchina per sottovuoto, materiale vario utile al confezionamento delle dosi, un block notes riportante diversi nominativi di acquirenti, 4 telefoni cellulari e la somma in contanti di 1465 €, probabile provento dell’attività illecita di spaccio.

Il ventitreenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, violenza, minaccia e resistenza P.U.

È morto il Duca d’Aosta

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

Alla vigilia della festa della Repubblica e’ mancato Amedeo di Savoia duca d’Aosta, erede di un grande personaggio, l’eroe dell’ Amba Alagi, Amedeo di Savoia che morì a Nairobi, prigioniero degli Inglesi durante la seconda guerra mondiale, che ebbe l’onore delle armi dai nemici dopo una impossibile resistenza senza armi e senza viveri in Africa orientale di cui fu viceré  Amedeo cercò di seguire le grandi tradizioni della sua Famiglia, a partire da Emanuele Filiberto , comandante dell’Invitta Terza Armata nella Grande Guerra, sepolto con centomila caduti al Sacrario di Redipuglia. Fece il servizio militare in Marina, giurando fedeltà alla Repubblica. Giovanissimo studente di liceo, nel 1964, partecipai a Sintra, in Portogallo, al suo matrimonio con Claudia di Francia, poi naufragato miseramente. Conservo nel mio archivio famigliare la fotografia con dedica del Duca insieme all’affascinante Claudia. Facevo la I Liceo classico ma mio nonno volle che ci ritrovassimo vicino al Re Umberto, zio dello sposo, che esprimeva la grande tradizione famigliare sabauda a cui la mia famiglia era indissolubilmente legata in pace e in guerra. Dopo la morte del Re Umberto II, ci furono maneggioni senza titoli di sorta che vollero “incoronare” Amedeo come capo della casa di Savoia ed erede al trono. Fu un’operazione squallidissima opera di un un preside pensionato che si illuse di essere arbitro niente meno dei destini di una dinastia millenaria. Mi rividi casualmente a cena con il Duca insieme al sedicente e compianto Conte Cremonte Pastotello. Mi accorsi che era in pessima compagnia, ma vidi lo stile del Duca, intatto nella sua eleganza aristocratica, nonostante tutto. Ritrovato in un ristorante torinese, lo salutai con effetto e devozione. Io voglio pensarlo oggi riappacificato con le beghe famigliari che suscitarono clamori anche mediatici inopportuni . Il capo della Casa Savoia e’ il legittimo erede Vittorio Emanuele  duca di Savoia e principe di Napoli.
La scomparsa del Duca metterà la mordacchia anche alle sedicenti consulte create dall’ ex preside e ai suoi scarsi e vecchi sostenitori che pretesero di decidere l’ereditarietà ’ di una discendenza storica così importante. La morte di Amedeo mi rattrista molto perché quel ramo d’ Aosta fu rappresentante di una grande pagina di storia d’Italia che quando lo accolsi a Palazzo Cisterna di Torino, dove vissero i suoi Avi , volli doverosamente ricordare .Tra non molto ricorderemo la morte dell’eroe della Grande Guerra morto a Torino nel 1931 di cui c’è un monumento imperituro in piazza Castello. Potremo ritrovarci in piazza Castello a ricordare tutto il ramo – che al di la’ delle strumentalizzazioni dinastiche operate da piccoli uomini – ha onorato la storia d’Italia,  al pari dei dimenticatissimi duchi di Genova, eliminati dalla toponomastica torinese da mano giacobina ed ignorante.