CRONACA- Pagina 978

La Regione e i tamponi alla polizia penitenziaria

In Piemonte, secondo i dati forniti dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, sono 42 i positivi al Covid su 4.263 detenuti ospitati nei 13 Istituti penitenziari piemontesi; 187 sono invece gli operatori penitenziari positivi. Partendo proprio dalla situazione piemontese, il consigliere Pd Domenico Rossi ha interrogato l’assessore alla sanità Luigi Icardi sulla necessità di includere la polizia penitenziaria nella Campagna di screening anti-covid.

“Nessuna dimenticanza o lacuna rispetto alla polizia penitenziaria”- spiega l’assessore che puntualizza come non ci sia alcuna delibera di giunta da modificare. La polizia penitenziaria, pur non essendo stata citata espressamente, è ovviamente contemplata tra le Forze dell’Ordine destinatarie degli screening regionali e quindi inclusa nella somministrazione dei tamponi a disposizione delle Asl piemontesi. L’attività di screening è stata avviata, anche per la polizia penitenziaria, la scorsa primavera. In totale sono 1.552 i tamponi rapidi messi a disposizione dei distretti penitenziari, per il personale e gli ospiti delle strutture penitenziarie piemontesi. Altra cosa sono invece i tamponi che la singola amministrazione penitenziaria può richiedere, a suo carico, cosi come ogni altra azienda piemontese, nell’ambito del piano prevenzione del personale dipendente”.

“Nonostante la richiesta delle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria che denunciano la decisione di escludere, nella delibera di giunta dello scorso 3 novembre, gli agenti dagli screening per le forze dell’ordine, la Giunta non intende modificare il documento – ha dichiarato il consigliere Pd Domenico Rossi – Secondo quanto risposto dall’assessore Icardi, gli agenti di polizia penitenziaria rientrano nella categoria “polizia”. Peccato che nell’elenco di specifica ci siano tutti i corpi tranne il loro e che nei fatti, in alcune carceri piemontesi, come quello di Torino, i tamponi non siano stati effettuati dall’Asl, ma l’amministrazione penitenziaria abbia dovuto provvedere in maniera autonoma. In altri territori, invece, le aziende sanitarie hanno provveduto. Ancora un caso di confusione nella gestione della pandemia Covid-19 che colpisce un ambito molto delicato”.

 

Poliziotto libero dal servizio ferma automobilista indisciplinato

Il conducente è stato denunciato e sanzionato

 

Nei giorni scorsi  all’incrocio tra largo Orbassano e corso Adriatico un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, a bordo della propria auto, vede una Fiat Punto sfrecciargli davanti nonostante la luce semaforica del veicolo segnasse il rosso. La vettura compie una serie di manovre pericolose nel traffico, tagliando la strada a diverse automobili ferme all’incrocio. Il poliziotto allertando la centrale operativa attraverso il 112 NUE e non perde di vista l’automobilista indisciplinato, che fermerà poco dopo in corso IV Novembre. L’operatore di Polizia e la pattuglia del commissariato San Secondo giunta sul posto controllano il conducente. Si tratta di un cittadino italiano di 44 anni con numerosi precedenti di polizia

Da accertamenti eseguiti sul quarantaquattrenne è emerso come questi fosse sprovvisto di patente di guida, essendogli stata ritirata nel giugno del 2017, mentre il veicolo su cui viaggiava risultava sottoposto a sequestro amministrativo dai primi di novembre in quanto trovato a circolare diverse volte durante l’estate senza copertura assicurativa. Inoltre, l’uomo è risultato colpito da un avviso orale, emesso ad agosto dal Questore di Torino, dove gli è stato imposto il divieto di possedere ed utilizzare qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmettente predisposto al fine di sottrarsi ad un eventuale controllo di Polizia, armi di modesta capacità offensiva o riproduzioni di esse, strumenti in libera vendita in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti, programmi informatici ed altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazione o messaggi.

Il quarantaquattrenne è stato denunciato per guida senza patente e sanzionato per violazione all’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile, per aver circolato con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, per violazione della segnaletica stradale e per l’uso, durante la marcia, di apparecchi radiotelefonici.

La mensa dei poveri di don Adriano chiede aiuto

TORINO, MENSA DEI POVERI OLTRE 300 PASTI GIORNALIERI
La richiesta di aiuto alla Città dello stimato sacerdote cottolenghino torinese Don Adriano Gennari per continuare con un prezioso servizio caritatevole al tempo del Covid-19.

“La seconda ondata del Covid-19 ha comportato lo sfondamento del tetto dei 300 pasti al giorno”. Lo afferma Don Adriano Gennari del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus, sacerdote cottolenghino fondatore a Torino della centrale ‘Mensa dei Poveri’ in via Belfiore 12.
“Come durante il primo lockdown, la chiusura di bar, ristoranti e mense aziendali e l’aumento dello smart working comportano la penuria di cibo sul territorio con cui provvedere giornalmente al sostentamento degli indigenti”, spiega il prelato.
“Ogni settimana distribuiamo circa anche 100 pacchi-famiglia, e la domenica circa 700-800 sacchetti-pasto, ben l’80% in più del periodo pre-Covid. Per portare avanti il nostro servizio caritatevole abbiamo bisogno di aiuto, di generi alimentari e di sostegno economico per fronteggiare gli ingenti costi mensili della mensa e dei nostri centri di ascolto in Corso Regina Margherita 190 e al Monastero di Casanova a Carmagnola, dato anche lo scemare di questue e offerte durante le Sante Messe per via della crisi economica in corso”, aggiunge Don Adriano.
“Chiunque volesse donare il proprio, generoso contributo, può telefonare o inviare un messaggio Whatsapp al 375 6188246, oppure scrivere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica info@cenacoloeucaristico.it”.

Tutela del made in italy: sequestrate 150 tonnellate di alimentari

La Guardia di Finanza di Torino ha concluso un’articolata operazione di servizio volta al contrasto delle frodi commerciali nel settore della importazione e distribuzione di generi alimentari, che ha consentito di sequestrare oltre  100.000 confezioni pre-imballate di ortaggi, funghi e olive, per un peso complessivo di 150 tonnellate, con indicazioni mendaci in relazione all’origine italiana.

Le indagini hanno tratto origine da alcuni sequestri di analoghi prodotti effettuati nei quartieri torinesi di San Salvario e Barriera Milano; i successivi accertamenti, svolti anche valorizzando le informazioni residenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno poi permesso di ricostruire la filiera illecita conducendo le “Fiamme Gialle” dapprima nella cintura torinese e, successivamente, in Puglia.

Spagna, Francia, Ungheria i paesi di coltivazione, lavorazione e confezionamento dei vari alimenti poi etichettati con la bandiera tricolore italiana, in violazione della legge che tutela il “Made in Italy”.

Tutti i prodotti cautelati erano destinati alla grande distribuzione organizzata e quindi ai consumatori finali.

Teatro delle operazioni sono stati l’entroterra torinese e la provincia di Foggia, ove i militari del Gruppo Pronto Impiego di Torino, unitamente a personale delle locali Articolazioni territoriali del Corpo, hanno dato esecuzione ai decreti di perquisizione e sequestro emessi dai magistrati del pool “Tutela del consumatore” istituito presso la Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo piemontese.

L’efficace attività esperita dai baschi verdi di Torino rientra nel quadro dell’azione di contrasto all’illegale immissione in commercio di prodotti del settore agroalimentare e ai correlati fenomeni distorsivi del mercato, svolta prioritariamente dalla Guardia di Finanza quale organo di polizia economico-finanziaria a tutela dei cittadini.

 

Dalla bicicletta prende di mira i cellulari di due donne

Arrestato dagli Agenti del Comm.to Barriera Milano

 

Nei giorni scorsi, dopo aver avvicinato alle spalle una donna che transitava in questa Via Bogino ed essersi impossessato del suo I-Phone, si è dato alla fuga in direzione  via Verdi a bordo della sua bicicletta.

Giunto in Via Pisa, angolo Via Bologna, dopo neanche mezz’ora ha messo a segno un secondo furto con strappo, ai danni di una giovane donna, impossessandosi del suo telefonino e  dandosi a precipitosa fuga anche questa volta.

Intercettato dagli Agenti del Commissariato di Barriera Milano in via Alessandria, l’uomo, irregolare sul territorio nazionale, con numerosi precedenti specifici,  è stato raggiunto e arrestato

dopo aver opposto strenua resistenza e aver tentato di disfarsi di una delle schede SIM. Entrambi i cellulari sono stati recuperati.

Rubano materiale elettronico destinato alla Dad

Arrestati per furto aggravato

 

Intorno alle 3 della scorsa notte, una Volante nota transitare una vettura a forte velocità in corso Vigevano. Il veicolo ed i suoi occupanti vengono controllati. Il conducente è un cittadino italiano di 25 anni mentre il passeggero un ventiseienne di origine marocchina. Sul sedile posteriore gli agenti scoprono diversi articoli di elettronica: 2 lettori cd, una tastiera ed un mouse per pc ed una cassa. All’interno del bracciolo del sedile viene rinvenuta una pinza mentre sul poggiapiedi del passeggero i poliziotti trovano una sacca contenente merendine, cioccolatini sfusi, una scatola di metallo con caramelle varie, alcune monete e due cacciaviti. Inoltre, nel portabagagli era stato nascosto un video proiettore. L’oggettistica era conservata negli imballaggi originali, su alcuni di questi era presente un’etichetta con riferimento della scuola di provenienza. A questo punto gli operatori intuiscono che si tratta di materiale trafugato da una scuola in zona Vanchiglietta. Una pattuglia della Squadra Volanti si porta presso il complesso scolastico. Da una prima verifica effettuata all’esterno dell’edificio gli operatori notano una sbarra di ferro della recinzione divelta ed una finestra aperta al pian terreno. Con l’ausilio di una collaboratrice scolastica, il personale di Polizia accede all’interno dell’istituto. Uffici ed aule erano state precedentemente messe a soqquadro, diverse porte risultano danneggiate, presentando segni di effrazioni e pedate.

I due soggetti, uno dei quali già indagato nei giorni scorsi per furto, sono stati arrestati per furto aggravato ed il materiale riconsegnato al Dirigente Scolastico.

Fa scorte di un farmaco dagli effetti oppiacei e tenta di rivenderlo

A Porta Palazzo, arrestato dal Commissariato Dora Vanchiglia

Mercoledì mattina, un cittadino italiano di 53 anni sta confabulando con una persona in Piazza della Repubblica. La scena non sfugge a una pattuglia del Comm.to di zona, che lo nota a un certo punto tirar fuori dalle tasche dei blister contenenti medicinali e cederli all’altro. Scatta subito una perquisizione: si tratta di un farmaco utilizzato nella cura dalla dipendenza di oppiacei la cui vendita è subordinata alla prescrizione con ricetta medica. Il cedente la sostanza risulta infatti in possesso della prevista prescrizione, peccato però che non ne faccia uso personale ma rivenda gli oppioidi a terzi per guadagnarci. L’uomo in auto aveva altri blister del farmaco, per un totale complessivo di 82 pastiglie sottoposte a sequestro. E’ stato arrestato  per detenzione e spaccio di sostanze stupefacente e sanzionato, insieme all’acquirente, per aver contravvenuto alle disposizioni anti-contagio da Covid-19.

Arsenio Lupin 2.0 si complimenta con i poliziotti per il lavoro svolto

Lui è un professionista del settore che vanta una carriera decennale alle sue spalle. Loro lavorano per contrastare l’operato di figure criminose.

Questa non è la prefazione del solito racconto a tinte noir, ma la cronaca di un intervento effettuato dagli agenti della Squadra Volante domenica sera.

Sono circa le 22 ed il custode di una struttura ricettiva in via San Domenico scorge un individuo aggirarsi all’interno del residence. E’ vestito di scuro, cela la propria figura nel buio della notte. Il custode lo segue attraverso l’impianto di videosorveglianza. Pochi secondi, e il soggetto forza la porta della reception per poi accedere al suo interno. L’occhio che lo seguiva da lontano allerta il 112 NUE. Una manciata di minuti e la pattuglia è sul posto. Raccolte le prime informazioni utili, gli agenti si avvicinano alla porta, ormai scardinata, della reception. L’attività del reo produce un suono inconfondibile: una cassetta metallica violata nel suo contenuto. Intuito quanto stesse accadendo, i poliziotti accedono all’interno del locale e trovano un uomo, cittadino italiano di 48 anni, intento a nascondere nella propria giacca diversi fogli di banconote, per un totale di oltre 500 euro, ed un telefono aziendale. Alla vista degli operatori, il quarantottenne non si scompone ma, sorpreso dall’operato dei colleghi, si congratula personalmente con loro.

L’uomo è stato arrestato per furto e sanzionato perché fuori dal proprio domicilio senza valido motivo.

Mangiano e bevono davanti al locale, attività sospesa

Il gestore è risultato essere irregolare sul territorio nazionale

 

Nella serata di venerdì gli agenti della divisione PAS della Questura, coadiuvati da personale del commissariato Dora Vanchiglia, hanno controllato un esercizio commerciale in corso Giulio Cesare. I poliziotti avevano visto poco prima diverse persone assembrate davanti alla porta d’ingresso, intente a consumare alimenti e bevande.

Al momento del controllo il locale era gestito da un uomo risultato essere sprovvisto di permesso di soggiorno, in quanto revocato dal Questore di Crotone nel giugno del 2017.

Il titolare dell’attività è stato denunciato per lavoro subordinato a tempo determinato ed indeterminato e sanzionato per le violazioni relative all’inosservanza delle disposizioni previste dal DPCM in vigore con contestuale sospensione immediata dell’attività per 5 giorni. Per le stesse violazioni, l’esercizio era già stato chiuso per 5 giorni ad inizio novembre. Elevate sanzioni amministrative anche ai clienti del locale.

In 400 al funerale online di Tina, storica testimone di Geova

Circa 400 presenti al funerale in videoconferenza di Tina Sponzilli, figura storica della congregazione dei Testimoni di Geova di Torino.

All’epoca del Battesimo Concetta Sponzilli, 82 anni

 In questi giorni di pandemia, in cui il numero dei contagi e dei decessi si è assestato in modo preoccupante, è rincuorante soffermarsi su persone che ci hanno lasciato con un’eredità positiva.

All’età di ottantadue anni si è spenta Concetta Sponzilli, conosciuta come Tina, figura storica della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova di Torino.

Tina si era battezzata nel giugno del 1960 a soli ventidue anni. Sessant’anni vissuti come Testimone a Torino, a cominciare da quando in città la comunità contava poco più di una cinquantina di membri. Tina l’ha vista centuplicare, fino agli attuali 6mila, quando alcuni giorni fa si è spenta. Temperamento vivace e determinato; appassionata studiosa delle Sacre Scritture, che citava con dimestichezza in animate conversazioni con religiosi, insegnanti e docenti universitari.

“Ci sono persone che si amano per ciò che sono o sono state; altre per ciò che rappresentano o hanno rappresentato. I primi sono coloro con i quali abbiamo avuto un rapporto affettivo o di stretta parentela. I secondi, che abbiamo conosciuto un po’ meno, ma che hanno lasciato intorno a sé un segno che rimarrà indelebile nel tempo”. È il commento di Fabio Meizenq, il cui nonno Piero fu il primo testimone di Geova a stabilire con Tina Sponzilli un contatto, nel 1958.

Alla cerimonia funebre, indetta dalla congregazione di appartenenza, erano collegati in streaming circa 400 persone, fra confratelli e conoscenti.

Testimoni di Geova in videoconferenza

La scelta di organizzare in Internet un funerale così affollato, che altrimenti non sarebbe stato consentito a causa dell’emergenza sanitaria, è stata apprezzata dai figli Marco, Daniele e Paola, i quali hanno della mamma un indimenticabile ricordo risalente al tempo in cui, fin da giovanissimi, li conduceva con sé nell’opera di diffusione del messaggio biblico. Nessun rimpianto, se non quello di avere perso un punto di riferimento; lo stesso per tutti quelli che hanno conosciuto Tina, stimata e, soprattutto, amata.