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Il Consiglio comunale condanna i disordini in corso Giulio Cesare

La sindaca Chiara Appendino aveva espresso la propria condanna dei fatti già ieri in serata attraverso i social network

Un gruppo di antagonisti hanno insultato e aggredito gli agenti di polizia intervenuti per arrestare un rapinatore che aveva strappato la catenina d’oro dal collo di un anziano

In  apertura della riunione odierna del Consiglio Comunale di Torino, il presidente della Sala Rossa, Francesco Sicari, a nome della Conferenza dei Capigruppo e di tutto il Consiglio comunale ha letto un messaggio con il quale si esprime “la più ferma condanna rispetto ai fatti di violenza che sono avvenuti nel primo pomeriggio di domenica 19 aprile, in corso Giulio Cesare. Nel difficile momento storico che tutti stiamo vivendo, ha affermato Sicari, è inaccettabile qualsiasi forma di violenza. Alla vittima della rapina e agli agenti di polizia rimasti feriti durante l’intervento, esprimo vicinanza a nome del Consiglio Comunale”.

 

Pensionata 87enne in auto contromano in tangenziale

Ha  87 anni la pensionata  residente ad Alpignano che è stata fermata dalla polizia stradale di Settimo mentre percorreva contromano la tangenziale nord di Torino

L’anziana era al volante di una Fiat Panda e  ha percorso nella direzione sbagliata il tratto compreso tra gli svincoli di Borgaro e Caselle. Oltre alla multa verrà richiesta in  prefettura  la conseguente revoca della patente. Ai poliziotti che l’hanno accompagnata a casa ha detto di essersi smarrita.

Lavava l’auto più volte al giorno lontano da casa, multato dalla GdF

Dal rivenditore di mascherine “fai da te”, all’azienda di costruzioni che continuava la sua attività nonostante i divieti, sino all’uomo sorpreso a lavare sempre la stessa auto più volte al giorno.

Oltre 1000 persone identificate, una sessantina quelle sanzionate per assembramento, circa 6.000 gli esercizi commerciali controllati.  È un primo bilancio dell’attività di controllo del territorio effettuata dalla Guardia di Finanza di Torino in tutta la Val di Susa da quando sono iniziate le restrizioni per fronteggiare l’emergenza “coronavirus”.

Oltre 50 i Finanzieri della Compagnia di Susa e della Tenenza di Bardonecchia impegnati giornalmente sulle principali arterie stradali, all’interno dei parchi cittadini e nei maggiori luoghi di aggregazione.

Come detto, c’è chi è stato sorpreso a lavare la stessa auto più volte al giorno ed in un autolavaggio distante chilometri dal comune di residenza, oppure l’azienda di costruzioni e forniture edili che, non curante della situazione emergenziale, continuava la propria attività a pieno regime.

C’è stato lo spazio anche per un’operazione della Tenenza di Bardonecchia che dopo una breve indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, ha scoperto come un commerciante torinese aveva allestito nella sua abitazione una mini-fabbrica, con tanto di macchina plastificatrice, dove confezionava e vendeva mascherine chirurgiche, cappellini in carta ad uso ospedaliero ed altro materiale utilizzato per il confezionamento dei dispositivi medici; il tutto in condizioni igienico sanitarie precarie visto come sono stati trovati gli ambienti e gli articoli sequestrati.

Il cinquantenne, acquistava grandi quantità di mascherine e altri dispositivi medici, su importanti piattaforme on line, curando personalmente il singolo confezionamento e la successiva vendita al dettaglio presso alcuni punti vendita di Bardonecchia, tra l’altro a prezzi offerti al consumatore finale decisamente superiori al mercato.

Peccato che il tutto avvenisse in pessime condizioni igienico sanitarie e che tutti gli articoli rinvenuti fossero privi di ogni forma di garanzia a tutela del cliente, vista l’assenza di qualsivoglia indicazione circa la loro natura e provenienza e con caratteristiche difformi da quelle previste dalla normativa.

Nel corso delle perquisizioni sono stati anche rinvenuti numerosi farmaci, parafarmaci e integratori alimentari di dubbia provenienza e dalla composizione sconosciuta per i quali sono in corso ulteriori approfondimenti da parte dei Finanzieri di Bardonecchia presso le competenti autorità del farmaco.

Due le persone denunciate alla Procura della Repubblica torinese e oltre un migliaio le mascherine sequestrate.

Con una foto fa arrestare ladro d’auto

Arrestato trentaquattrenne dominicano
E’ quasi l’una di notte ed un cittadino nota dal balcone della sua abitazione un individuo armeggiare accanto
alla portiera del proprio camper. L’uomo, trentaquattrenne della Repubblica Dominicana, sta tentando di
forzare la maniglia per potervi accedere all’interno. A questo punto il proprietario del veicolo scatta una foto
del malfattore intento nella sua azione criminosa e la invia alla Polizia di Stato attraverso l’app YouPol. La
sala operativa dirama la segnalazione ed una pattuglia della Squadra Volante giunge in via Madama Cristina
dove la vittima, nel frattempo scesa in strada, indica la direzione di fuga del trentaquattrenne. Poco distante
dal luogo dell’accaduto l’uomo viene arrestato per tentato furto. Con precedenti specifici di Polizia, il
dominicano era stato già denunciato nel pomeriggio per il medesimo reato.

Minacciata con un coltello riesce a mettersi in salvo

Ennesimo arresto per maltrattamenti

È martedì pomeriggio e da un appartamento in zona Mirafiori parte la telefonata disperata di una donna
che è stata appena minacciata con un coltello dal proprio uomo, cittadino nigeriano di 41 anni, alla presenza
dei figli piccoli. Con un gesto fulmineo la vittima era appena riuscita a strappare l’arma dalle mani del
marito, gettandola dalla finestra insieme ad un portacoltelli, e attendeva l’arrivo dei soccorsi chiusa in una
stanza. Nel frattempo l’uomo, temendo una possibile fuga della compagna, aveva chiuso a chiave la porta di
casa e si era rifugiato in un’altra stanza. Giunti sul posto, gli operatori della Squadra Volante, dopo diversi
tentativi, riescono a convincere il quarantunenne ad aprire la porta. Gli agenti raccolgono allora la
testimonianza della donna che racconta di un matrimonio fatto di violenti litigi, soprusi ed una gelosia folle.
La stessa gelosia che aveva portato il nigeriano, nel corso della mattinata, dapprima ad impossessarsi del
telefono cellulare della vittima minacciando di isolarla da chiunque, per poi sfociare in uno scontro feroce
dove il compagno, brandendo un coltello, le urla addosso tutto il suo odio promettendo di ucciderla. Il
quarantunenne è stato arrestato per maltrattamenti.

Il coronavirus uccide marito di una sindaca del Piemonte

Aveva tre figli e “ha lottato come un guerriero per 3 settimane, ma non ce l’ha fatta”

Così  Lazzarina Arzani, sindaco di Sale, nell’Alessandrino, ha annunciato la morte del marito, Rino Destro, di 64 anni, a causa del Covid-19.

Di professione faceva l’ agricoltore, era  arbitro di calcio e aveva  diretto partite di serie C. E’ morto nella clinica ‘Città di Alessandria’.

Barbiere al lavoro: multato con il cliente

A Pavone Canavese un barbiere è stato multato dai carabinieri

Per lui sanzione di 800 euro perché è stato trovato al lavoro nonostante le restrizioni anti Coronavirus. Anche  il cliente nel negozio è stato sanzionato per 400 euro. Il negozio è stato inoltre segnalato alla prefettura per eventuali provvedimenti di sospensione dell’attività commerciale.

Studenti senza tablet: li consegnano a casa i carabinieri

Per lo studio da casa e i collegamenti con la scuola, ci sono ancora studenti in difficoltà. Non hanno pc, tablet, cellulari per la didattica online

Così venerdì, i carabinieri della Stazione di Avigliana hanno consegnato 14 computer portatili ad altrettanti studenti dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri di Avigliana.
I Carabinieri, dopo aver saputo dal dirigente scolastico la necessità di dotare gli studenti di apparati informatici destinati alla frequenza delle lezioni in modalità  “e learning”, a causa della sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Covid 19, si sono offerti di recapitarli personalmente in modo da evitare gli spostamenti della popolazione sul territorio.  Un piccolo gesto di solidarietà alla cittadinanza. E ora anche questi ragazzi potranno proseguire come i compagni, il percorso scolastico.

Arrestato stalker maniaco a Porta Nuova

Fermato dagli agenti del Commissariato Centro

Già da qualche giorno la donna era vittima delle attenzioni e dei comportamenti molesti dell’uomo quando
portava i cani a passeggio, cosa che le aveva provocato uno stato d’ansia per la paura di trovarselo difronte
soprattutto di sera.
Anche giovedì mattina, mentre la vittima cammina sotto i portici nei pressi della Stazione Porta Nuova,
l’uomo si avvicina e dopo averla fissata, si tocca le parti intime. Proprio in quel momento passa di lì una
volante della Polizia di Stato, la donna richiama l’attenzione e gli agenti intervengono fermando l’uomo che
poi verrà arrestato per atti persecutori.
Dagli accertamenti emerge che l’uomo, un trentacinquenne, oltre ad avere a carico una denuncia per atti
osceni, nel marzo scorso era stato arrestato per atti persecutori commessi nei confronti di una esercente
della zona. A seguito dell’arresto, nei confronti dell’uomo, era stato emesso il divieto di avvicinamento alla
parte offesa, tra l’altro violato giovedì, quando è stato fermato, visto che si trovava a una distanza inferiore
da quella stabilita. Per tale violazione, il trentacinquenne è stato denunciato in stato di libertà.

Pronto Soccorso Ciriè: “malati Covid e non, visitati senza percorsi separati”

Nursing Up: ” Situazione potenzialmente esplosiva anche per il personale che è ridotto all’osso. Si apra subito un’inchiesta”

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che venga immediatamente aperta un’inchiesta da parte della Regione e dell’Unità di Crisi sulla situazione del Pronto Soccorso di Ciriè, dell’AslTo4, nel quale non vi sarebbe una separazione tra i malati Covid e coloro che accedono non Covid, creando così una enorme criticità dal punto di vista sanitario e della sicurezza.

Riceviamo e pubblichiamo /Come documentato oggi in un servizio del Tg2, andato in onda alle ore 13, il corridoio di accesso alle sale visita destinate ai malati Covid, poste al fondo della struttura di Pronto Soccorso di Ciriè, e l’accesso alle sale destiate alle persone che non sono infette, è lo stesso. In sostanza i pazienti potenzialmente infetti non accedono alle sale visita da un percorso separato e in sicurezza, ma condividono l’accesso con tutti gli altri pazienti. Si tratta di una situazione intollerabile e incomprensibile, ancora di più oggi che siamo a quasi un mese mezzo dall’inizio delle emergenze e certe regole e procedure base per la separazione dei casi infetti dovrebbero essere già state metabolizzate da tempo da chi dirige le strutture sanitarie pubbliche.

Ma le criticità che preoccupano molto a Ciriè non si fermano a questo. Da quanto ci risulta, a oggi ci sarebbero ben 11 operatori del Dea di Ciriè a casa in quarantena perché contagiati dal Covid. Nonostante una così grande carenza di personale, avvenuta loro malgrado e non vogliamo pensare sia a causa della perenne mancanza di protezioni, l’Azienda, che ovviamente è informata, non ha provveduto in alcun modo a sostituirli. Creando così un’enorme necessità di personale visto che i presenti sono allo stremo. Un comportamento inaccettabile.

Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri attacca: “L’apertura immediata di una inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade all’AslTo4 a Ciriè è il minimo per una situazione di tale insensata insicurezza. I percorsi dei sospetti malati Covid e non Covid devono essere separati. Ne va della salute dei pazienti e degli operatori. Mischiare i sospetti e gli infetti con le altre persone rischia di vanificare tutto il lavoro di contenimento e cura dell’emergenza coronavirus fatto in queste settimane. Non solo, si rischia anche di creare un bacino di contagio potenzialmente esplosivo. A ciò si aggiunge la drammatica carenza di personale al Dea di Ciriè, visto che il Covid ha già contagiato più di dieci operatori che ora si trovano a casa in quarantena, criticità della quale l’Azienda AslTo4, pur sapendo, pare non essersi ancora occupata.

Chiediamo allora una immediata inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade al pronto soccorso di Ciriè, con risultati rapidi e risolutivi. Se non avremo risposte immediate sulla situazione di questa struttura dell’AslTo4, siamo pronti a denunciare tali intollerabili violazione dei protocolli di sicurezza alle autorità competenti”.

 

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri