CRONACA- Pagina 936

Dimentica la droga sul taxi, arrestato

 Intorno alle 16 di lunedì, gli agenti del Commissariato Mirafiori notano un gruppo di cittadini stranieri che, guardinghi e con fare sospetto, dopo un breve scambio di battute, si dividono: due di loro rientrano nei cortili condominiali, il terzo prende un taxi, giunto nel frattempo. La pattuglia del commissariato seguequest’ultimo e, una volta fermato il taxi, il giovane, un cittadino marocchino di 35 anni, scappa per sottrarsi ai controlli.

La fuga però dura poco: i poliziotti lo fermano in via Onorato Vigliani. Oltre ad non avere documenti, il trentacinquenne nascondeva due panetti di hashish nel marsupio.

Le sorprese, però, non sono finite. Una volta portato l’arrestato in ufficio, gli agenti rintracciano il tassista per controllare l’abitacolo dell’auto, nel caso in cui il giovane avesse nascosto altra droga al suo interno, quando si era reso conto che la pattuglia della Polizia di Stato stava avvicinando.

In realtà i loro intenti vengono anticipati dal tassista stesso: giunto alla centrale di Porta Nuova, si accorge infatti che all’interno del vano porta oggetti del sedile posteriore, sono stati nascosti altri 8 panetti di hashish, e allerta la Polizia. Complessivamente, il cittadino marocchino stava trasportando un chilo di stupefacente, sequestrato poi dagli agenti del Commissariato Mirafiori.

Per il soggetto sono scattate le manette, oltre,ovviamente, alle previste sanzioni per l’emergenza COVID -19.

Ingegnere cade dal sesto piano: muore per montare una tenda

Avrebbe compiuto 72 anni domani, 25 aprile, l’ingegnere in pensione che è caduto dal terrazzo della sua abitazione, al sesto piano di corso Montevecchio, in zona Crocetta, morendo sul colpo. 

Dai primi accertamenti ieri pomeriggio  l’uomo stava allestendo  una tenda da sole,  è salito sulla scala e ha perso l’equilibrio. È precipitato su un’auto parcheggiata ed è morto sul colpo. La moglie che si trovava in casa ha avvisato i soccorsi ma non c’è stato più nulla da fare per salvarlo.

Presi i “nonni rapinatori”: assaltavano bancomat

I  Carabinieri di Torino eseguono misura cautelare nei confronti di 3 persone. Un consulente esterno era  esperto di esplosivi

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno eseguito una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo Criminalità Organizzata, Comune e Sicurezza Urbana nei confronti di tre individui, dei quali due ultrasessantenni già detenuti, ritenuti responsabili di concorso in furto aggravato e detenzione di materiale esplodente. Il risultato investigativo scaturisce da una attività d’indagine, condotta tra marzo e novembre 2019, nei confronti di un sodalizio dedito, in maniera seriale, ai furti in danno di istituti bancari e uffici postali, perpetrati mediante forzatura dell’ATM con l’impiego di ordigni esplosivi artigianali (cd “marmotte”) nelle province di Torino e Cuneo. Due dei destinatari del provvedimento giudiziario sono stati raggiunti in carcere dove si trovavano dal 14 novembre scorso poiché già arrestati in flagranza per un assalto al Postamat di Garessio (Cn) mentre il terzo, libero, è stato colpito da un provvedimento di obbligo di dimora. 5 in totale i furti contestati consumati a sportelli automatici di Poste Italiane e Istituti di Credito, 9 quelli delle autovetture impiegate per commettere gli assalti agli ATM. Fondamentale l’apporto tecnico di un “consulente”, esperto di armi ed esplosivi, dipendente di una armeria, il quale forniva sostanza esplodente da miscelare a quella già in possesso dei malfattori al fine di garantire la massima potenza deflagrante con piccole quantità di materiale. Le “marmotte” così confezionate venivano anche testate preliminarmente su vetri blindati di istituti di credito dismessi al fine di valutarne potenzialità ed efficacia dirompente. Nel corso delle indagini sequestrati chiodi a 4 punti, candelotti pirotecnici da svuotare per ricavarne polvere pirica, disturbatori di frequenze, bande chiodate, artifizi già pronti.

Rebecca ha vinto, sarà operata in Germania

La 14enne canavesana Rebecca ce l’ha fatta. La ragazzina di Forno Canavese, in attesa di un intervento chirurgico molto complesso che non può essere effettuato in Italia, verrà operata a Friburgo, dove sarà ricoverata il 4 maggio.

Il trasferimento in Germania era previsto nelle scorse settimane, ma era stato bloccato dall’emergenza sanitaria. La madre ha coinvolto nella battaglia governo, parlamentari e consiglieri regionali, riuscendo nell’intento. La notizia è stata data dalla stessa mamma, che ringrazia “tutti quelli che le hanno teso una mano in un  momento di sconforto e buio”. I

Sequestrate 130 dosi di cocaina e hashish

 Durante i controlli per verificare il rispetto delle misure anti coronavirus, contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché prevenire episodi delittuosi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato nelle ultime ventiquattro ore 5 persone, sequestrando 130 dosi di stupefacente, per complessivi 110 grammi tra cocaina e hashish.

Sono finiti in manette un 29enne di origini algerine, fermato in via Malone subito dopo aver venduto una dose di hashish a un cliente. In tasca nascondeva altri 10 grammi

Un romeno di 21 anni, è stato bloccato in piazzetta operaie della manifattura tabacchi in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti; per non farsi controllare ha aggredito con calci e spinte i carabinieri costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino in dotazione anche l’uomo è riuscito a rompere con una gomitata il vetro di una gazzella
In tasca nascondeva 10 grammi di hashish.

Un gabonese di 24 anni, nel quartiere pozzo strada, è stato fermato e nel giubbotto nascondeva 123 involucri pari a oltre 100 grammi di cocaina e 1000 euro in contanti.

Un italiano di 44 anni, insofferente da subito al controllo in corso Brunelleschi, con calci e gomitate ha infranto il finestrino posteriore di un’auto di servizio dei militari dell’Arma.

Un sorvegliato speciale 30enne , alla guida della sua autovettura priva di assicurazione, per sottrarsi al controllo è fuggito al controllo dei carabinieri e ha imboccato in contromano e a forte velocità numerose vie del quartiere San Salvario fino ad abbandonandola macchina in via Saluzzo per tentare invano di fuggire a piedi. I militari hanno fermato e arrestato l’uomo e vicino alla macchina hanno sequestrato due involucri termosaldati di cocaina.

Incendi, revocato lo stato di massima pericolosità

La Regione Piemonte revoca a partire dal giorno 24 aprile, lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio regionale, in considerazione delle condizioni meteorologiche attuali e previste, dal Centro funzionale Arpa Piemonte.

Si raccomanda sempre e comunque la massima attenzione e responsabilità, da parte dei cittadini piemontesi, nel non compiere azioni che possano innescare incendi e favorirne la propagazione.

Si ricorda in caso di avvistamento di incendio boschivo, di chiamare sempre il 112 fornendo informazioni il più possibile precise per contribuire in modo determinante a limitare i danni all’ambiente.

Anarchici in corteo ma la polizia li circonda

In  corso a Torino le operazioni della polizia per identificare una trentina di anarchici e antagonisti che si sono radunati in strada, senza autorizzazione, per  dare vita a un corteo in borgo  Aurora

Nel quartiere domenica scorsa si erano avute tensioni con le forze dell’ordine, aggredite per aver arrestato un rapinatore. I partecipanti saranno soggetti a una sanzione per la violazione delle disposizioni anti Coronavirus. Sul posto alcune  camionette della polizia hanno creato una barriera attorno ai manifestanti.

Mascherine in tessuto “made in Piemonte”? Per il Poli non sono adeguate

Le mascherine in tessuto prodotte in Piemonte dalla maggior parte delle aziende che hanno riconvertito la produzione non sarebbero adeguate per proteggere malati, medici e infermieri dal covid – 19

È quanto sostiene il Politecnico di Torino che osserva come le mascherine in questione non siano   certificate e dotate di un adeguato un filtraggio. I dispositivi più sicuri sono le mascherine chirurgiche, con un filtraggio del 95%. Queste, però, sono disponibili in quantità ridotta, mentre ne servirebbero milioni per poter soddisfare le necessità di tutta la popolazione piemontese in vista della Fase 2, quando si potrà tornare a lavorare e circolare, purché dotati di copertura di naso e bocca.

 

Rapinatore con machete e mascherina in Borgo Vittoria

Era  in coda al supermercato In’s di via Borgaro, come gli altri clienti. Ma all’improvviso ha preso un  machete dalla sporta della spesa e si è fatto consegnare i contanti  dalla cassiera.

Non gli è bastato. Soltanto poche ore dopo è andato in farmacia, in corso Potenza,  con tanto di mascherina chirurgica. Ha finto di essere invalido, munito di stampella e con il solito machete nello zaino. Qui ha rubato mille euro. L’uomo, 48 anni, con diversi precedenti penali , è stato rintracciato  dagli agenti del commissariato Madonna di Campagna grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza.

Quando il furto non vale l’impresa. Arrestato per 5 euro

Nella notte gli agenti del commissariato Centro hanno arrestato un cittadino italiano di 54 anni per furto aggravato.
L’uomo, con il volto travisato da una mascherina chirurgica, si era introdotto in un bar di via San Tommaso e
dopo aver messo a soqquadro il locale, è uscito dalla porta finestra con un contenitore di vetro al seguito. Al
passaggio degli operatori, il cinquantaquattrenne tenta la fuga. Bloccato pochi attimi dopo, viene
identificato e perquisito. Nella tasca destra dei jeans gli agenti trovano un cacciavite, utilizzato
verosimilmente per forzare le serrature dell’attività, mentre il fondo cassa asportato dal relativo registratore
conteneva appena 5 euro. Il reo, con precedenti specifici di Polizia, è stato arrestato per furto aggravato e
denunciato in quanto allontanatosi dal comune di residenza senza comprovato motivo.