CRONACA- Pagina 928

Nuove dosi di vaccino consegnate nel Torinese

Sabato 1° maggio il corriere di Poste Italiane, SDA, consegnerà presso  le Farmacia Ospedaliera di Rivoli le prime 1500 dosi del vaccino Johnson&Johnson, 17.400 dosi di AstraZeneca e 2400 dosi di vaccino Moderna.

A Cambiano saranno consegnate 800 dosi Johnson&Johnson, 9400 dosi di Astrazeneca  e 1300 dosi di vaccino Moderna. Ad  Ivrea saranno consegnate 1400 dosi Johnson&Johnson, 15.300 dosi di Astrazeneca e 2000 dosi del vaccino Moderna.

Sabato alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, prenderanno in carico i vaccini a Chiavari e proseguiranno il loro viaggio, per raggiungere la loro destinazione finale presso le strutture della provincia.

In totale il Corriere SDA in collaborazione con l’Esercito Italiano consegnerà in Italia 2.440.400 dosi di vaccini Johnson&Johnson, AstraZeneca e Moderna.

Anffas, in via Fiesole sei utenti e due operatori positivi al Covid

NELLA  RESIDENZA PER PERSONE CON DISABILITA’ .  D’ERRICO: “COSA STIAMO ASPETTANDO A VACCINARLI?”

Scatta l’allarme in una delle tre strutture gestite da Anffas Torino. Il presidente: “Rispettare subito le priorità dettate dall’agenda vaccinale”

Sei utenti e due operatori del centro residenziale per persone con disabilità di via Fiesole, gestito da Anffas Torino, sono risultati positivi al Covid-19 in base ai tamponi molecolari effettuati con urgenza tra ieri sera e questa mattina, in seguito alla febbre e al malessere manifestati da una ospite. I protocolli di sicurezza si sono attivati immediatamente, ma l’esito dei tamponi ha fatto scattare l’allarme anche per gli altri utenti (in tutto sono 12) e gli operatori che li assistono.

Allarme e rabbia, perché questo ennesimo dramma si poteva, anzi si doveva evitare. “Ma vi immaginate – tuona Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino – l’angoscia che stanno vivendo queste persone, le loro famiglie, tutti gli altri ospiti e anche noi operatori? Vi immaginate cosa vorrebbe dire per un ragazzo autistico o per una ragazza Down essere intubati in ospedale? E non voglio neanche pensare a esiti ancora più drammatici. Chiedo senza giri di parole a chi ha la responsabilità di rispondere, il presidente Cirio e l’assessore Icardi: vogliamo aspettare che la situazione peggiori ulteriormente per capire che vaccinare le persone con disabilità è una priorità assoluta? Anche più, con tutto il rispetto, degli studenti attesi dalla maturità?”

Il riferimento è all’ipotesi di vaccinare i 35mila studenti all’ultimo anno delle superiori avanzata dal presidente Alberto Cirio al governo, ieri a Roma durante l’incontro con il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid. “Sarei felicissimo se gli studenti potessero vaccinarsi – continua D’Errico – per sostenere la maturità in presenza, anche nelle nostre famiglie ci sono ragazzi e ragazze attesi da questo importante passaggio. Ma, ancora una volta, il problema è stabilire le priorità, perché c’è chi rischia di morire, senza vaccino. Genitori e figli che non si vedono da più di un anno, senza vaccino”.

“Anzi, dirò di più: si tratta di rispettare le priorità già dettate dall’agenda vaccinale – conclude Giancarlo D’Errico – dando la precedenza agli anziani e alle persone fragili. La Regione Piemonte, in ritardo e solo dopo le nostre pressanti sollecitazioni, aveva annunciato in pompa magna che da metà marzo sarebbero partite le vaccinazioni dei 6000 ospiti dei centri residenziali e diurni: ad oggi nelle tre strutture che noi gestiamo a Torino siamo fermi a zero. Neanche gli operatori sono vaccinati, perché non sono considerati sanitari. E già allora avevamo segnalato che sono da vaccinare con urgenza anche le migliaia di persone con disabilità che non vivono in struttura e i loro caregiver familiari: su questo aspetto continua un silenzio assordante. Chiedo ancora una volta: cosa stiamo aspettando?”

Con un chilo di droga all’interno di un sacchetto di patatine

49enne incensurato arrestato dalla Polizia di Stato

Il nascondiglio era perfetto ma il suo atteggiamento ha fatto insospettire gli agenti. L’uomo è stato fermato in modo casuale dagli agenti che lo hanno notato a bordo della sua auto percorrere via Oxilia direzione corso Vercelli dove è stato fermato per un controllo di Polizia. Qui con voce tremolante ha riferito agli agenti di avere la patente di guida all’interno del giubbotto posto sul sedile anteriore passeggero, ma per recuperarla è sceso dal veicolo. Ha preso la giacca e nel mentre ha fatto scivolare a terra un sacchetto di patatine che ha spinto con il piede sotto l’autovettura nel vano tentativo di nasconderlo. I poliziotti, convinti che stesse nascondendo qualcosa, hanno controllato il contenuto del sacchetto e in effetti quella bustina di patatine conteneva oltre 1 kg di sostanza stupefacente. Nello specifico c’erano 10 panetti di hashish e 3 sacchetti di marijuana. Gli agenti delle volanti con l’ausilio Unità Cinofila hanno perquisito anche il suo appartamento, dove hanno trovato altri 6 frammenti di hashish, 1 involucro di marijuana e 100 euro in contanti che hanno sequestrato insieme ai 70 euro rinvenuti sulla sua persona. L’uomo, un italiano di 49 anni incensurato, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Per mesi la spia. Dopo l’ennesimo pedinamento, l’arresto

Giovedì scorso gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia hanno arrestato un cittadino italiano di 66 anni, incensurato, per atti persecutori.

Oggetto delle sue attenzioni una giovane donna, inquilina di un appartamento il cui balcone affaccia sullo stesso cortile condominiale dell’uomo. Attraverso le imposte, il sessantaseienne, per mesi, spia la giovane ogni qual volta questa si trovi sul terrazzo o in camera da letto. Ben presto la vittima prende consapevolezza delle attenzioni a lei riservate e decide di intervenire, “disturbando” la visuale con l’installazione di tende nelle stanze interessate. Lo stratagemma messo in atto non muta l’atteggiamento dell’uomo, bensì lo ossessiona ulteriormente. In alcune occasioni questi, dopo averla vista prepararsi, era poi sceso rapidamente in strada e l’aveva seguita, cercando di approcciarla. Episodi che generano nella giovane uno stato d’ansia e paura, sentendosi costretta a lasciare la propria casa per qualche giorno, a cambiare tragitto per andare a lavoro e a farsi accompagnare nelle proprie commissioni.

Dopo l’ennesimo episodio, la denuncia al personale del commissariato Dora Vanchiglia. Gli agenti effettuano una serie di servizi di osservazione, volti ad appurare il comportamento dell’uomo.

Giovedì, l’arresto. La vittima, poco prima di uscire di casa, si reca sul balcone ma, a differenza delle altre volte, non trova nessuno affacciato. Pochi attimi ed un movimento involontario lo tradisce: il sessantaseienne è lì, dietro la porta finestra, che la sta spiando. La donna esce, dopo poco l’uomo si fa trovare in strada; l’ha anticipata nella speranza di farle credere che l’incontro sia casuale. Immediata la telefonata al 112 NUE. Alla vista dei poliziotti, il reo tenta di dileguarsi, senza successo.

Nel perquisire l’abitazione, gli agenti rinvengono diverso materiale informatico contenente anche fotografie della vittima sul proprio balcone.

I carabinieri sequestrano fucili e munizioni illegali

Torino. Controlli dei carabinieri, arrestate 6 persone e sequestrate 6 armi da fuoco e  munizioni

Torino, 31 marzo. Nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale nell’area nord dell’hinterland torinese, i carabinieri hanno arrestato 6 persone per detenzione di armi e rissa.
In particolare a Caselle Torinese i militari della compagnia di Venaria Reale hanno rinvenuto all’interno di un casolare quattro fucili, una carabina e 40 cartucce illegalmente detenuti. Fermati i proprietari dell’immobile, padre e figlio di 60 e 32 anni, che sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
A Leinì stessa sorte è toccata a un uomo di 80 anni, con precedenti penali, nella cui abitazione i carabinieri hanno trovato un fucile con matricola abrasa, 32 cartucce compatibili con l’arma e una daga piemontese.
Infine a Venaria Reale, le gazzelle dell’Arma sono intervenute nel piazzale di un condominio dove era stata segnalata una violenta rissa che ha visto coinvolti due uomini di Moncalieri (TO) e un geometra del luogo. La discussione, nata per un debito di diverse migliaia di euro che il professionista non avrebbe saldato, è ben presto degenerata tanto che è stata utilizzata una mazza da baseball ed anche un machete che fortunatamente non ha colpito alcuno dei partecipanti. Il pronto intervento dei carabinieri ha consentito di bloccare i tre uomini evitando che riportassero gravi conseguenze fisiche.
Tutte le armi sono state sequestrate e quelle da fuoco sono state inviate al Ris di Parma per verificarne l’utilizzo in episodi delittuosi.

Finge di non essere in casa e si nasconde nel vano del letto

Era destinataria di un Ordine di Carcerazione

Giovedì pomeriggio gli agenti del Commissariato San Donato dovevano notificarle un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, quando hanno citofonato alla porta del suo appartamento. A rispondere è stata un’amica la quale dichiarava ai poliziotti che la donna ricercata non era in casa; ma il comportamento vago e l’evidente stato di agitazione della ragazza hanno fatto insospettire gli operatori, che hanno proceduto ad un accurato controllo. In effetti la ricercata era in casa, si era nascosta all’interno del vano contenitore del letto.

La donna, un’italiana di 43 anni, a febbraio aveva tentato un furto in concorso con un’altra persona ai danni di un bar in via Antica di Rivoli. Nello specifico la quarantatreenne aveva fatto da palo mentre il complice aveva infranto con un tombino la vetrata del locale nel tentativo di asportare il registratore di cassa. I due, in quella circostanza, erano stati arrestati ed a seguito di convalida la donna era stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Qualche giorno fa, durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato San Donato hanno intercettato la donna in corso Vercelli. Erano passate le 23 e stava passeggiando in compagnia di un uomo, non solo incurante delle attuali disposizioni in materia di contenimento della pandemia ma anche evadendo dagli arresti domiciliari. Nel pomeriggio della stessa giornata non era stata trovata in casa durante un controllo di Polizia e anche due giorni prima non si era fatta trovare dagli agenti che dovevano accompagnarla in Tribunale per l’udienza. La donna è stata, pertanto, arrestata per evasione. La sua amica è stata denunciata per favoreggiamento personale

 

Invasione di struttura comunale, denunciato dalla Polizia municipale

 

Nel fine settimana agenti del Comando Territoriale II – Santa Rita, Mirafiori Nord, Mirafiori sud  della Polizia Municipale hanno effettuato un sopralluogo per verificare la veridicità di una segnalazione che denunciava la presenza di siringhe all’interno della recinzione di una struttura comunale ubicata in via Chevalley n°5, denominata “Arcipelago”, normalmente affidata in concessione dalla Circoscrizione 2 alle Associazioni culturali per utilizzi vari, tra cui la realizzazione di corsi di danza e teatro.

Da circa un anno, a causa della pandemia e delle restrizioni dettate dalle misure di contenimento del contagio, tutte le attività svolte abitualmente nella struttura sono state sospese, per cui l’immobile risulta chiuso e non utilizzato dallo scorso anno.

Durante l’ispezione i ‘civich’ hanno notato il cancello aperto e, all’interno della recinzione, hanno trovato un uomo che aveva arredato un angolo della struttura con mobili e altri oggetti per creare, a suo dire, un ‘parco giochi per i bambini’.

L’uomo, un quarantaseienne di nazionalità rumena, regolarmente residente in un appartamento nelle vicinanze della struttura comunale, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per invasione di edificio pubblico (art. 633 e 639 bis CP).

Sul posto sono intervenuti anche i Servizi Tecnici della Circoscrizione per la chiusura della cancellata, mentre l’uomo ha provveduto a traslocare gli arredi e tutti gli oggetti depositati.

Moncalieri sottoscrive il Manifesto della comunicazione non ostile

“Basta alla violenza e all’odio via social”


Dieci principi, uno stile di vita: Moncalieri ha aggiunto la sua firma alle 300 già presenti sotto il Manifesto della comunicazione non ostile. Un’iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza delle parole nei social network partita dall’associazione Parole O_Stili, a cui stanno aderendo centinaia di città in tutta Italia e diversi esponenti della politica nazionale. “L’intento è quello di fornire agli utenti dei social un’occasione per riflettere sullo stile con cui stanno sul web – spiega l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Laura Pompeo – responsabilizzandoli nella scelta delle parole che utilizzano, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali. L’invito alla correttezza e all’educazione è ovviamente contenuto nel manifesto è ovviamente allargato anche alla vita reale, non solo sul web”.

Anche Moncalieri ha dunque colto l’invito, “frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della rete. Diffonderemo sul nostro territorio il contenuto del manifesto. Il tutto va a inserirsi in un grande e articolato lavoro che realizziamo per le Pari Opportunità”.

Tra le altre cose, verrà fissata nei prossimi giorni una data per una diretta facebook sulla pagina della Biblioteca civica Arduino con Laura Pompeo e con i responsabili dell’associazione.

Al centro dello stile comunicativo proposto stanno questi dieci principi:

  1. Virtuale è reale: Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  2. Si è ciò che si comunica: Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  3. Le parole danno forma al pensiero: Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare: Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  5. Le parole sono un ponte: Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
  6. Le parole hanno conseguenze: So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  7. Condividere è una responsabilità: Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare: Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  9. Gli insulti non sono argomenti: Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  10. Anche il silenzio comunica: Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

La protesta degli ambulanti

Questa mattina a Torino si è tenuta  una nuova manifestazione degli ambulanti, con decine di furgoni e auto che si sono dati appuntamento in piazza Vittorio.

La partenza del corteo dall’Allianz Stadium e poi in corso Grosseto e corso Giulio Cesare.

I mercatali chiedono di riaprire il settore extra alimentare “ormai al collasso”.

(Foto archivio)

Comitato Dora Spina Tre: “Ex Paracchi, via l’amianto ma non basta”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata all’Assessore all’Urbanistica e al Presidente della Circoscrizione 4

 

Apprezziamo l’effettuazione della bonifica amianto dei tetti dell’edificio in via Pianezza angolo via Pessinetto, di fronte al comprensorio abitativo Paracchi di Spina 3. Un intervento, annunciato in questi giorni dal Comune e sollecitato da un decennio dai cittadini e anche dal nostro Comitato.

Ci chiediamo ancora perché questo lavoro indispensabile debba essere infine eseguito a spese della collettività (il Comune di Torino risulta essere ancora proprietario dell’edificio, seppur alla ricerca di acquirenti) e non dell’ex proprietà.

Per le potenzialità che l’edificio offre, continuiamo a pensare che l’ex Paracchi di via Pessinetto non sia solamente un problema di alienazione a fini bilanciali e che restino aperte alcune questioni:

– sono arrivate offerte di acquisto?- se sì. per quali scopi?

– si è tenuto conto dei “vincoli sociali” apposti in merito all’uso civico di alcuni locali?

Riprendiamo a questo proposito quanto scritto nella nostra lettera del gennaio 2019: :

“Ricordiamo che la stessa documentazione allegata al bando di vendita precisa, tra le vincolanti prescrizioni ministeriali (decreto 102/2015) che autorizzano l’alienazione dell’edificio, che “in considerazione della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d’uso, dovrà essere garantita, particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica fruizione del bene”. La nostra interpretazione di quanto sopra chiaramente descritto (lo si evince dall’utilizzo del termine “particolarmente” e non “esclusivamente”) continua ad essere che una parte dell’edificio, non solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a fini sociali di quartiere. Se ciò non si verificherà, la vendita dell’ex Paracchi, che peraltro risulterebbe avvenire a prezzi di saldo di fine stagione, rappresenterebbe un perdita per la collettività”.

In attesa di una vostra cortese risposta, chiediamo che i cittadini siano informati sull’evolversi della vicenda e che siano tutelate le legittime aspettative di un utilizzo  parzialmente civico di questo edificio. Questione che si pone anche per altri immobili dismessi in Spina 3, un quartiere dove è forte la necessità di luoghi di aggregazione culturale.

Cordiali saluti

COMITATO DORA SPINA TRE

comitatodoraspina3@tiscali.it

www.comitatodoraspina3.it