CRONACA- Pagina 915

Dal messaggio sul telefono all’aggressione: denunciato per lesioni

Vittima refertata con 7 giorni di prognosi

Nei giorni scorsi un cittadino chiama il 112 NUE. E’ agitato, non motiva la richiesta d’intervento ma si limita ad indicare la sua posizione.

La volante del commissariato Barriera Nizza raggiunge il luogo indicato, trovando un uomo con il volto insanguinato ad attenderli. Alla richiesta dei poliziotti di fornire una spiegazione sull’origine delle ferite, quest’ultimo nicchia, riferendo una serie di motivazioni poco convincenti. Nel frattempo personale sanitario giunge sul posto per medicarlo.

Trascorsi alcuni istanti, l’uomo decide di raccontare quanto avvenuto precedentemente a casa del proprio compagno.

Tutto nasce da un messaggio che quest’ultimo riceve da parte di un loro conoscente, un contatto che ingelosisce il fidanzato. Nell’esprimere le sue rimostranze, la vittima viene colpita da una serie di pugni in pieno volto.

Al termine dell’aggressione, l’uomo abbandona l’abitazione. Non pago di quanto appena accaduto, il compagno lo raggiunge in strada, minacciando di rovinarlo chiamando la Polizia. A questo punto sarà invece la vittima a prendere coraggio ed allertare il 112 NUE.

Gli agenti del commissariato raggiungono l’abitazione del reo, trentaduenne sudamericano, e dopo una serie di accertamenti, lo denunciano per lesioni.

In seguito all’aggressione, l’uomo è stato refertato con una prognosi di 7 giorni.

Torino: importuna i passanti in pieno orario di coprifuoco

E’ accaduto nei giorni scorsi in via Garibaldi

Ha più volte ignorato gli agenti del Commissariato Centro che lo hanno invitato ad indossare i dispositivi di sicurezza individuale e di far rientro a casa poiché si trovava in strada in pieno orario di coprifuoco. E’ accaduto sabato sera: l’uomo, un quarantaseienne italiano, in evidente stato di ebrezza, stava importunando i passanti tra via Garibaldi angolo via dei Mercanti. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto ed informato delle sanzioni in cui sarebbe incorso, l’uomo ha mantenuto un atteggiamento poco collaborativo, proferendo parole prive di senso. Gli agenti lo hanno sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta e per l’inosservanza delle norme atte al contenimento del rischio epidemiologico da Covid-19.

Ludopatia e ipersessualità per un farmaco. Pfizer risarcisce mezzo milione di euro

L’azienda farmaceutica Pfizer Italia è stata condannata a pagare mezzo milione di euro, tra danni morali ed economici, per gli effetti collaterali dovuti a un farmaco per la cura del Parkinson

Si tratta del Cabaser, che ha causato ludopatia e ipersessualità in un 60enne del centro Italia.

La decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha confermato la sentenza di primo grado, è stata resa nota dallo studio legale torinese Ambrosio & Commodo, che ha assistito l’uomo.

Ubriaco a Borgo Vittoria minaccia la barista e scavalca il bancone per bere birra

Arrestato un trentatreenne dagli agenti della Squadra Volante

 

Sono le 16 di giovedì in zona Borgo Vittoria quando un cittadino romeno di 33 anni entra in un bar. L’uomo, dopo aver preso una birra, si allontana dal locale. Dopo pochi istanti rientra, in forte stato di ubriachezza, pretendendo di ricevere altri alcolici. Al diniego della barista, inizia a dare in escandescenze, insultandola e battendo i pugni sul tavolo. Intuito che il suo atteggiamento intimidatorio non avrebbe comunque sortito alcun effetto, il romeno scavalca il bancone con l’intenzione di avventarsi sulla dipendente che, spaventata, scappa sul retro in cerca del telefono per chiedere aiuto. Indisturbato, l’aggressore si serve da bere. Una volta terminate le “consumazioni”, staziona sul marciapiede, aggredendo i passanti. Uno di questi allerta il 112 NUE.

La pattuglia della Volante giunta sul posto, trova il trentatreenne intento ad ascoltare musica ad alto volume da una cassa portatile. Invitato dagli operatori a spegnere l’apparecchio, questi si mostra da subito poco collaborativo, riferendo che se avessero voluto arrestarlo avrebbero avuto bisogno di almeno 8 volanti. Dopo ulteriori tentativi di tranquillizzarlo, l’uomo spegne la musica ed esibisce i documenti, pur continuando a provocare i poliziotti nel tentativo di ingaggiare una colluttazione. Una serie di insulti e minacce di morte contro gli agenti termineranno con l’arresto del romeno per estorsione e resistenza a P.U.

Inoltre è stato denunciato per oltraggio, minacce e sanzionato perché colto in stato di ubriachezza in luogo pubblico e senza indossare la mascherina.

 

Tenta di rubare alcune bici con un cavatappi

Arrestato trentasettenne già sottoposto al regime di libertà vigilata

 

Giovedì sera l’inquilina di uno stabile in zona San Donato sente dei rumori provenire dall’interno cortile. La donna si affaccia dalla propria finestra e nota la sagoma di un uomo intento ad armeggiare accanto allo stallo per biciclette. Intuito quanto stesse accadendo, questa allerta il 112 NUE.

La volante del commissariato San Donato giunta sul posto rintraccia il soggetto, un cittadino italiano di 37 anni, ancora impegnato nel tentativo di rubare alcune biciclette servendosi di un cavatappi, una sella ed un cavalletto precedentemente trafugati.

Il trentasettenne viene immediatamente riconosciuto dagli operatori in quanto sottoposto alla misura della libertà vigilata, in carico allo stesso commissariato.

Scattate le manette per tentato furto e danneggiamento, il reo è stato inoltre denunciato per porto di armi oggetti atti ad offendere e sanzionato per violazione delle normative anticovid.

Bagni chimici vicino ai parcheggi taxi

La mozione presentata nel Consiglio comunale odierno, impegna l’Amministrazione a far sì che i tassisti possano utilizzare i bagni chimici in uso del personale Gtt.

Quindi si dovrà concordare con la categoria dei tassisti i punti dove installare i servizi igienici, coinvolgendo anche altre categorie (come autotrasportatori). Infine si chiede che nel caso in cui la città torni in zona rossa, si installino i bagni chimici in prossimità dei parcheggi dei taxi.
Il documento (approvato dal Consiglio comunale (con 29 voti favorevoli/29 presenti) considera che siamo ancora in un periodo di pandemia in quanto che resta il coprifuoco serale/notturno che crea criticità allo svolgimento dell’attività lavorativa dei tassisti, categoria che sta continuando a garantire un servizio pubblico ai cittadini (trasporto verso luoghi di cura, consegna farmaci a domicilio). La mozione (prima firmataria Federica Scanderebech, Forza Italia) rileva, infine, che in alcune città italiane (Milano, Roma) l’installazione dei bagni chimici nei pressi dei parcheggi dei taxi, è stata attivata a partire da marzo 2020.

(tdn) – Ufficio stampa Consiglio comunale

Ai domiciliari non apre alla polizia: “pensavo fosse mia madre”

Trentaseienne denunciato

Sono da poco passate le 20 in un appartamento in zona Mirafiori, dove un cittadino italiano di 36 anni sta trascorrendo del tempo in compagnia di una donna. Improvvisamente suona il campanello. Il trentaseienne, preoccupato potesse trattarsi di una visita della madre, chiede alla compagna di raggiungere il balcone e nascondersi. Grande la sorpresa dell’uomo nell’aprire la porta, non trovandosi davanti il genitore, bensì la pattuglia del commissariato Mirafiori recatasi presso la sua abitazione per verificarne la presenza. L’uomo è infatti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Una volta dentro, gli operatori sentono dei rumori provenire dall’esterno. L’uomo spiega loro la presenza della donna e la necessità di “nasconderla” per timore che potesse incontrare la madre.

Controllando l’abitazione, i poliziotti notano due cavi, tagliati all’estremità, fuoriuscire dal contatore dell’energia elettrica. Insospettiti, interrompono l’alimentazione dell’elettricità in casa, appurando che le luci rimanevano comunque accese. Considerata l’anomalia, viene fatta intervenire una squadra di tecnici per il ripristino dell’impianto.

Il trentaseienne è stato denunciato per furto di energia elettrica.

Al primo arresto per spaccio ne seguono altri tre

Una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà

Quattro persone arrestate e una denunciata, questo è il risultato di un controllo di polizia effettuato per strada mercoledì sera dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nelle strade del quartiere.

Tutto ha avuto inizio quando, poco prima delle 21, percorrendo corso Vercelli, i poliziotti notano un cittadino straniero a bordo di una bicicletta che alla vista degli agenti accelera l’andatura. Una volta raggiunto, all’incrocio con corso Emilia, l’uomo, un ventitreenne senegalese, deglutisce ciò che ha in bocca. Nella sua disponibilità, i poliziotti trovano 420 euro. Con sé, inoltre, il giovane ha un telefono cellulare dal quale emerge una richiesta di acquisto di stupefacente.

Quando gli agenti vanno a casa dell’uomo per la perquisizione, nell’alloggio trovano 4 persone, due di queste vengono trovate in possesso di numerose dosi di cocaina. Altre dosi dello stesso stupefacente vengono recuperate sotto un materasso e sul mobile della tv. Complessivamente vengono recuperate una cinquantina di involucri contenenti stupefacente. Nell’alloggio, i poliziotti rinvengono e sequestrano 1400 euro e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Alla luce dei fatti, oltre al ventitreenne, sono stati arrestati, per la detenzione dello stupefacente, altri tre suoi connazionali, tutti sotto i 30 anni. La quarta persona presente in casa, per lo stesso reato, è stata denunciata in stato di libertà.

Scoperto con attrezzi per lo scasso

Stava percorrendo via Carlo Ignazio Giulio all’una e mezza di notte di mercoledì scorso, quando una pattuglia del personale del Commissariato Centro in servizio di Volante lo ha notato.

Gli agenti hanno fermato l’uomo per un controllo; questi si è dimostrato particolarmente insofferente ed agitato. E’ così scattata la perquisizione alla ricerca di armi, che ha avuto un esito positivo: l’uomo aveva infatti con sé una lama in metallo della lunghezza di circa 10 cm ed una tenaglia, sempre in metallo. Pertanto, per il cinquantatreenne, che ha precedenti specifici per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e  possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, nonché condanne per reati contro il patrimonio, è scattata sia la denuncia penale in merito al possesso dei due oggetti sequestrati, nonché la sanzione in quanto sorpreso sulla pubblica via, tra l’altro al di fuori del proprio comune di residenza, nella fascia oraria del coprifuoco.

I carabinieri sventano la truffa dei contratti telefonici e dei cellulari a nome di altri

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Torino, 4 maggio Alle prime ore dell’alba, nella provincia di Torino, oltre 40  carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del capoluogo piemontese su richiesta del Gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 italianiritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito

Altre 9 persone, tutte di nazionalità italiana, sono indagate a piede libero a vario titolo per aver fatto parte del sodalizio o per aver concorso nella commissione di singoli reati.

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Grugliasco (TO) tra settembre 2018 e novembre 2019, ha consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale al quale appartenevano, tra gli altri, due impiegati di un centro di telefonia di Torino i quali, utilizzando i documenti di identità e gli estremi delle carte di credito di ignare persone, acquistavano a nome delle suddette vittime sim card e telefoni cellulari di ingente valore. Lo schema della truffa era quello di attivare contratti di telefonia conpiani rateali che prevedono la consegna dei beni senza l’esborso immediato di denaro. Questo consentiva di rivendere i prodotti a terze persone, prevalentemente all’estero, prima che il reale intestatario della carta di credito usata potesse accorgersi dell’addebito.

Complessivamente sono stati documentati acquistati di 63 smartphone e 67 schede telefoniche con un danno patrimoniale di 55.000 euro per 5 titolari di negozi di telefonia nonché per gli inconsapevoli intestatari dei contratti telefonici.