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Torino, controlli ad Aurora: trovata droga e sanzionato minimarket

 

Mercoledì pomeriggio, agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, insieme ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” e ad unità cinofile della Polizia di Stato hanno effettuato un controllo straordinario nel quartiere Aurora. Inoltre, con l’ausilio di personale della Polizia Municipale e dell’ASL (controllo merce e condizioni sanitarie e S.PRE.S.A.L.) sono stati controllati alcuni esercizi pubblici della zona.

In particolare, in Lungo Dora Napoli venivano sottoposti a controllo un minimarket e alcune persone presenti all’esterno, due delle quali trovate in possesso di sostanza stupefacente per uso personale, motivo per il quale venivano sanzionati amministrativamente. Di fronte all’esercizio, lungo le sponde del fiume venivano rinvenuti e sequestrati a carico di ignoti un centinaio di grammi di hashish.

A seguito del controllo amministrativo, gli agenti della Polizia Municipale sanzionavano l’esercizio per oltre 1000 euro per la mancata esposizione dei prezzi. Personale dell’ASL, invece, riscontrava anomalie sanitarie per le quali emetteva diffida con sanzione di 2000 euro e l’obbligo di adeguamento entro 30 giorni. Ulteriori 2500 euro di sanzioni venivano emesse da personale dell’ASL – S.PRE.S.A.L. per la mancanza del certificato di sicurezza sul lavoro. Per tale violazione, l’attività imprenditoriale veniva sospesa e il locale chiuso al pubblico fino alla consegna della documentazione richiesta.

In un bar di corso Vercelli, invece, gli agenti della Polizia di Stato rinvenivano nel bagno del locale 60 grammi di sostanza stupefacente, poi sequestrata a carico di ignoti.

 

Incendio in cella, la protesta di un detenuto che tenta di salire sul tetto

Riceviamo dal Sappe e pubblichiamo

NOVARA, FUOCO E FIAMME IN CARCERE

Un pomeriggio da dimenticare, di fuoco e di rabbia. Ancora un grave fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, segnatamente nella struttura detentiva di Novara, che avrebbe avuto tragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale. La denuncia è di Mario Corvinovice segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ricostruisce quel che è avvenuto oggi: “Oggi un detenuto straniero, con evidenti problematiche di natura psichiatrica, che già si era reso protagonista di eventi critici in precedenti detenzioni in altre strutture regionali, ha dato in escandescenza, creando tutta una serie di criticità. Prima ha dato fuoco ad alcuni oggetti che aveva in cella, poi ha distrutto la finestra ed il tavolo a disposizione e poi ha tentato addirittura di salire sul tetto. Alcune unità di Polizia Penitenziaria sono prontamente intervenute per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo, fermandolo in tempo nel tentativo di salire sul tetto. Un episodio grave, che va contestualizzato in una realtà operativa assai precaria. Il carcere di Novara, per la presenza di detenuti di difficile gestione e per la grave carenza di organico, è una polveriera e merita la giusta attenzione da parte dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria”.

Per Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere: certo non indulti o amnistie. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”.

Impietosa la denuncia di Capece, che esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Novara: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia“.

Per l’eredità della madre uccide il fratello con una coltellata nell’occhio: 15 anni di carcere

15 anni di carcere per Carlo Pellegrini, 48enne ex avvocato di Torino reo confesso dell’omicidio del fratello Enrico. Sconterà la pena in una struttura protetta data  la sua pericolosità sociale. Nel giugno 2021 aveva ucciso con una serie di coltellate (quella mortale in un occhio) il fratello. Poi era fuggito ed era stato  rintracciato a casa della sorella a Rovereto. Il pm aveva chiesto 21 anni di carcere dopo che una perizia aveva stabilito la seminfermità mentale. La corte d’assise di Torino ha invece deciso 15 anni escludendo l’aggravante delle sevizie. Il movente  è l’eredità della madre, morta poco prima dell’omicidio.

A Torino in via Orvieto arriva un nuovo Superstore Conad

All’interno del punto vendita massima attenzione alla valorizzazione delle aziende locali e dei prodotti ortofrutticoli del Consorzio Ori del Piemonte

 

Novità per i cittadini di Torino: da domani il supermercato di Via Orvieto – angolo Via Verolengo diventa un Superstore Conad, entrando così nell’orbita dell’insegna. Il negozio, dopo un brevissimo periodo di chiusura, è stato ripensato nel layout e nell’offerta assortimentale per valorizzare al meglio la gamma di prodotti e servizi tipici del marchio Conad.

Il nuovo Superstore Conad garantirà una spesa completa, conveniente e di qualità, con la presenza di tutti i reparti, con grande enfasi sui freschi e freschissimi, fiore all’occhiello della Cooperativa; tra questi, i clienti potranno trovare i formaggi tipici della cultura lattiero-casearia piemontese, vera eccellenza locale. I clienti troveranno nel reparto ortofrutta, una vasta proposta di prodotti locali e attentamente selezionati, oltre ad una ricca offerta delle referenze di IV Gamma e di biologico confezionato; la macelleria che dispone di una sezione dedicata di pronti a cuocere per rispondere alle esigenze di una spesa veloce, comoda e ready to eat; la pescheria con banco assistito; la gastronomia con banco caldo e rosticceria con i prodotti tipici del territorio oltre alla sezione per la cottura polli; la panetteria con una produzione interna di pizze e focacce e la pasticceria con dolci e pasticcini freschi sfornati giornalmente dal laboratorio dello Spazio Conad di Venaria. Presente anche una cantina vini con le migliori etichette locali e un’area healthy, per rispondere alle nuove tendenze di consumo, con prodotti senza glutine e vegan, affiancati dalle linee biologiche e funzionali Verso Natura Conad, Alimentum e PiacerSi. Completano l’offerta una grande presenza delle linee Conad e Conad Percorso Qualità, la varietà di prodotti regionali italiani di eccellenza a marchio Sapori&Dintorni, e la linea Sapori&Idee dedicata a chi ha sempre voglia di sperimentare, anche a tavola, con nuove idee ed esperienze di gusto.

Nel punto vendita grande attenzione è rivolta alle aziende locali e ai prodotti ortofrutticoli del Consorzio Ori del Piemonte: prodotti certificati che garantiscono filiera corta e controllata in ogni fase e un risvolto sostenibile per le aziende del territorio. L’attenzione al localismo da parte di Conad Nord Ovest è infatti un progetto distintivo e identitario che mira al rispetto per la natura ed i suoi ritmi e alla valorizzazione del territorio nei quali i prodotti nascono e crescono.

“Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza a Torino con questo nuovo Superstore Conad, che mira a soddisfare tutte le esigenze di spesa della clientela e a diventare un punto di riferimento per il quartiere. – Dichiara Giuseppe Fornasiero, Direttore Rapporto Soci Piemonte e Val D’Aosta di Conad Nord Ovest – Nella nuova gestione abbiamo confermato tutti gli impegni occupazionali precedenti ed effettuato i lavori di ristrutturazione nel minor tempo possibile, al fine di ridurre al minimo i disagi alla clientela, grazie anche alla preziosa collaborazione degli addetti che hanno contribuito a riorganizzare il punto vendita. In questo nuovo supermercato, oltre ai prodotti a marchio Conad, sinonimo di qualità e convenienza, i clienti potranno trovare anche un grande assortimento di eccellenze del territorio. Sono presenti, infatti, numerose referenze delle aziende agricole del Consorzio Ori del Piemonte: una vera e propria garanzia che ci permette di esporre nei nostri negozi le eccellenze più preziose, quelle gemme che fanno grande la tavola del Piemonte.”

Il supermercato, situato in zona residenziale, va ad arricchire la presenza del gruppo Conad a Torino, presente, da domani con 29 punti di vendita, di cui 12 in città. Si sviluppa su una superficie di circa 2440 mq, conta 7 casse tradizionali, 6 casse self check-out, 3 torrette di “spesa al volo” e impiega 57 addetti. Il punto vendita, inoltre, dispone di un parcheggio con spazi esterni ed interni, accetta i buoni pasto e i buoni celiachia.

Il nuovo Superstore Conad è aperto con orario continuato dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle ore 20:00 e la domenica dalle 9:00 alle 20:00. Il numero di telefono per richiedere informazioni è lo 011/210499.

 

Il Giorno del Ricordo celebrato in Sala Rossa

Il Giorno del Ricordo, che commemora le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata all’indomani della Seconda guerra mondiale, è stato celebrato ieri in Sala Rossa. La cerimonia si è svolta alla presenza di autorità civili e militari, rappresentanti della comunità degli esuli e di una folta rappresentanza del Consiglio comunale.

Aprendo la cerimonia, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Domenico Garcea, ha definito quegli eventi quali una pagina tragica del “secolo breve”, ricordando come per molti anni fossero state rimosse o addirittura negate, per calcolo politico, le sofferenze subite dalle popolazioni di lingua italiana in fuga dal comunismo jugoslavo. Il vicario ha quindi sottolineato la necessità di impegnarsi affinché la verità dei fatti possa affermarsi al di là di ogni logica di parte, in un’Europa pacificata, in un mondo sempre più dialogante.

Ha quindi preso la parola l’assessore Maurizio Marrone, rappresentante della Regione Piemonte, ha ringraziato le comunità degli esuli per aver mantenuto viva la memoria di quei fatti durante un lungo silenzio, conservandone il ricordo che deve ora essere tramandato soprattutto ai giovani. Una popolazione inerme, ha affermato Marrone, ha dovuto sopportare le conseguenze delle tensioni geopolitiche nell’area e delle guerre, fino a convincersi di non avere più in futuro nella sua stessa terra e fuggire verso un’Italia a volte rivelatasi matrigna.

Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, ha ricordato la spirale di violenza innescata dal nazifascismo in quelle terre ricche di cultura e storia, nel quadro della seconda guerra mondiale, con la violenza di ritorno da parte del regime autocratico titino: le foibe però non possono essere considerate semplicemente una reazione ad altre violenze, perché tutte le violenze vanno condannate. Valle ha ricordato come occorra, se non una memoria condivisa, la capacità da parte di memorie diverse di riconoscersi reciprocamente e di rendere comprensibile il passato.

Toccante la testimonianza di Antonio Vatta, presidente del comitato torinese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che raccoglie molti esuli e loro discendenti. In fuga da Zara all’età di dieci anni, ha ripercorso il dramma degli esuli attraverso la propria esperienza personale, specchio di tante altre. Vatta ha ricordato come gli esuli non avessero nutrito odio verso gli slavi, ma avessero scelto di loro volontà di abbandonare la loro terra per poter restare italiani quali essi sono, per cui non accettano di essere arbitrariamente etichettati in modo diverso.

Enrico Miletto, docente dell’Università di Torino, ha inquadrato storicamente il periodo tra la fine della Prima guerra mondiale, con l’annessione all’Italia di quelle terre di confine, seguita dal fascismo con l’italianizzazione forzata delle minoranze slave e dal Secondo conflitto mondiale, che vide l’aggressione italo-tedesca ai danni della Jugoslavia. Miletto ha ricordato le violenze degli slavi del 1943-45, sottolineando come il numero delle vittime possa essere solo valutato con approssimazione, tra le cinquemila e le seimila (esponenti del regime fascisti, ma anche possidenti, carabinieri e antifascisti contrari all’annessione alla Jugoslavia), mentre l’esodo, proseguito con fasi alterne fino al 1956, ha riguardato 250mila persone, il 90% della comunità di lingua italiana, spinte dalle politiche coercitive dello stato jugoslavo. Ricordati anche dal relatore i fitti coni d’ombra su queste vicende, dovuti a ragioni di politica internazionale e interna, così come l’indifferenza e persino l’ostilità di una parte dell’opinione pubblica verso quei profughi.

Il sindaco Stefano Lo Russo ha concluso la cerimonia ricordando come oggi Slovenia e Croazia siano parte integrante dell’Unione Europea, evidenziando come il Giorno del Ricordo non sia un giorno del rancore, intendendo altresì fine a ogni rimozione di quelle tragiche vicende, figlie dei totalitarismi e dei nazionalismi che hanno devastato l’Europa e sono tutt’oggi presenti e pericolosi. Va respinta l’idea degli stati omogenei etnicamente, di muri e barriere tra le nazioni: la vita di una nazione democratica è infatti fondata sul sulla pluralità e sul reciproco riconoscimento di popoli, culture e civiltà, ha sottolineato Lo Russo, citando Jacques Delors che riteneva l’Europa quale federazione di minoranze, capace di garantire rispetto dei diritti individuali e collettivi di persone e popoli. Il sindaco ha quindi ricordato l’importanza dell’integrazione in Europa dell’Ucraina, obiettivo da perseguire con tutte le energie.

(foto archivio)

Una nuova area sportiva nel cuore verde di Rivalta

Sono iniziati i lavori del cantiere che a Pasta nel parco del Sangone realizzerà la
nuova area sportiva all’aperto e il collegamento tra il parcheggio e la pista
ciclabile che corre lungo il torrente. Ieri  tecnici e operai hanno
provveduto a tracciare e delimitare gli spazi dove nei prossimi giorni inizieranno gli
scavi per la preparazione del terreno.

Lungo i 300 metri del nuovo percorso ciclopedonale verranno installate le
attrezzature ginniche del circuito di palestra all’aperto “Urbanix” e troverà spazio
un’area dedicata allo “Street Workout”, una vera e propria “gabbia” con panca
per addominali, spalliera a pioli, barre e scala per lo svolgimento di tutti gli esercizi
fondamentali di questa nuova disciplina di allenamento.

Tra gli attrezzi che verranno invece posizionati nella palestra all’aperto, accanto ai
tradizionali ostacoli, slalom e arrampicate, verranno installate anche nuove
macchine come una spinning bike, una bici ellittica, un air walker, uno squat e un
power twister per favorire esercizi e allenamenti di braccia e gambe.

«Questo intervento – spiega l’assessore allo Sport della Città di Rivalta Nicola
Lentini – si inserisce in una politica di promozione dello sport libero e all’aria
aperta che, come capita ormai in tutte le città, sempre più incontra l’interesse e la
partecipazione dei rivaltesi».
Per le attrezzature sono stati scelti modelli regolabili, con la possibilità per gli utenti
di tarate pesi e sforzi in base alle necessità e al grado di preparazione di ciascuno,
dagli atleti ai semplici appassionati. Tutte le installazioni avranno ergonomia e
finiture di livello professionale, oltre a essere realizzate in materiali adatti a un
impiego all’aria aperta.

Particolare attenzione è stata riservata alle pavimentazioni degli spazi destinati
all’attività fisica, tutte realizzate in piastre antitrauma. I percorsi di accesso, pista
ciclopedonale compresa, saranno in materiale drenante e potranno essere

utilizzate in sicurezza anche da portatori di handicap e di disabilità.

Le attrezzature verranno consegnate nei primi giorni del mese di marzo. Con la
bella stagione l’intero percorso sarà così fruibile dai tanti rivaltesi che, oltre ad aver
partecipato attivamente alla progettazione, suggerendo installazioni e consigliando
migliorie, già da ora si sono detti disponibili a curare e controllare il funzionamento
dei macchinari.

«Il Parco del Sangone, con queste nuove attrezzature, si conferma come un luogo
di aggregazione e di socialità» dice il sindaco di Rivalta Sergio Muro. «In questi
anni abbiamo investito molte risorse per ampliare la fruizione e aumentare le
infrastrutture: attrezzi ginnici, gazebi, giochi per bambini e soprattutto tanti alberi
stanno trasformando in meglio la nostra risorsa verde».

L’intervento ha un costo complessivo di 47.000 € ed è stato cofinanziato grazie a
20.000 € di un bando di Regione Piemonte a cui la Città di Rivalta ha
partecipato nei mesi scorsi.

Missioni Don Bosco con i salesiani della Siria

Per affrontare anche il dramma del terremoto

 

Il paradosso degli aiuti internazionali diretti a un Paese
sottoposto a pesanti sanzioni e prostrato da una guerra ultradecennale

“Le sanzioni internazionali contro il governo siriano, in vigore dallo scoppio del conflitto 12 anni fa, limitano fortemente l’accesso e la circolazione delle risorse materiali e finanziarie del Paese”.

Sta qui il paradosso che i salesiani della Siria mettono in evidenza in questo momento drammatico dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria, mentre la solidarietà internazionale si è mobilitata ma non trova sempre la via per arrivare ai destinatari ultimi.

Padre Alejandro León, salesiano, missionario dal Venezuela e responsabile dell’ispettoria salesiana del Medio Oriente, si trovava sulla strada da Kafroun a Damasco quando ha avuto notizia del terremoto, e ha subito deviato per Aleppo. La sua comunità religiosa in questa città non conta vittime né danni significativi alle strutture. Nell’arco della giornata di lunedì ha così potuto dare accoglienza nell’oratorio a 450 persone che si erano improvvisamente trovate senza tetto.

L’affluenza degli aiuti umanitari è rallentata anche per la condizione di perifericità dei territori da soccorrere oltre che per lo stato di guerra in corso. Solo le organizzazioni già presenti sono in grado di attraversare le aree del conflitto armato e delle contese politiche. “Questo terremoto viene purtroppo a rimarcare una situazione di debolezza del Paese. La natura è un aggravante dei comportamenti scellerati dei signori della guerra” commenta don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco.

Questa situazione tuttavia fa emergere la capacità dei siriani di provvedere da sé, almeno in prima battuta, all’emergenza in corso. “È stata fatta una raccolta di beni tra la gente di Damasco per sostenere i connazionali ad Aleppo. La nostra casa ha raccolto i doni e, come di consueto, chi ha meno ha dato di più” sottolinea padre Alejandro: cibo, medicinali, vestiti, coperte… “Sono un segno che scalda il cuore e una fonte di speranza” commenta.

Anche dalla diaspora siriana stanno affluendo aiuti economici che, affidati a chi non si improvvisa soccorritore dell’ultima ora, potranno tradursi nell’acquisto dei beni di prima necessità per la nuova ondata di sfollati che si presenterà nei prossimi giorni.

I salesiani sono presenti nella capitale Damasco (4 confratelli) e ad Aleppo (5 confratelli); si sta decidendo sulla possibilità di utilizzare la casa di Kafroun (dove si svolgono i campi estivi del Movimento Giovanile Salesiano) ma lì si presenta la difficoltà di accesso trattandosi di un’area montagnosa (550 m slm), con strade non facilmente percorribili soprattutto alle condizioni meteorologiche attuali.

“Missioni Don Bosco ha relazioni continuative con i salesiani di Siria e segue da dentro, possiamo dire, l’evolversi della situazione. Siamo pronti a intervenire con gli aiuti che saranno richiesti” spiega don Antúnez. “Il nostro compito è adesso quello di accompagnare le famiglie a ricomporsi, a sopravvivere nel breve periodo in una condizione di mancanza di propri mezzi di sussistenza”. Le autorità, governative e non, intervengano subito secondo il loro mandato: “quando l’emozione internazionale inizierà a calare (lo stiamo vedendo per l’Ucraina) noi ci saremo per ripartire con i giovani e le loro famiglie”.

I missionari salesiani si sono adoperati per convertire allo scopo emergenziale la struttura organizzativa che ordinariamente si occupa dei progetti di sviluppo in Medio Oriente. Questa è diretta da un missionario italiano, il veneto don Pietro.

Sequestrate 800 confezioni di creme cosmetiche illegali dannose per la salute

Sono circa 800 le confezioni di creme cosmetiche, potenzialmente dannose per la salute, sequestrate nei giorni scorsi dal Comando di Porta Palazzo della Polizia Locale di Torino, unitamente alla Polizia Locale di Novara e Trecate, durante un’indagine relativa alla vendita abusiva di farmaci che ha portato all’esecuzione di diverse perquisizioni in varie località del Piemonte Orientale.

 

Si tratta di creme schiarenti per la pelle contenenti il principio attivo idrochinone, sostanza vietata nei prodotti cosmetici dal Regolamento n. 1223 del 2009 del Parlamento Europeo. L’idrochinone è una sostanza cancerogena, responsabile della formazione di alcuni tumori e dermatosi cutanee molto gravi, tanto che in Italia dal 2000 ne è vietato l’uso nei cosmetici per la pelle e dal 2005 anche nelle tinture per capelli, in ogni percentuale di concentrazione.

I prodotti posti sotto sequestro giudiziario, sono stati rinvenuti all’interno di un box condominiale adibito a magazzino, utilizzato da un commerciante di nazionalità nigeriana che si occupa di importare e vendere in Italia merce di vario tipo, proveniente principalmente dall’africa subsahariana. L’uomo è stato denunciato per detenzione e commercio di cosmetici che possono essere dannosi per la salute umana.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Nuovo Punto lettura della Casa del Quartiere ‘Più SpazioQuattro’

Venerdì 10 febbraio, alle ore 11, in via Saccarelli 18, si terrà la conferenza stampa per l’inaugurazione del nuovo Punto lettura della Casa del Quartiere ‘Più SpazioQuattro’, alla quale parteciperanno gli assessori della Città di Torino Rosanna Purchia (Cultura) e Jacopo Rosatelli (Politiche sociali) insieme ad Alberto Re e Sonia Gagliano, rispettivamente presidente e coordinatrice alla Cultura della Circoscrizione 4 e Cecilia Cognigni, dirigente del Servizio Biblioteche.

Per l’occasione Gabriele Vacis – regista teatrale, drammaturgo, autore televisivo e cinematografico – terrà un reading pubblico.

Un percorso iniziato nel 2020 con la firma della convenzione tra l’Associazione la Casa delle Rane ONLUS – il soggetto gestore di ‘Più SpazioQuattro’, la Casa del Quartiere San Donato – la Città di Torino con il Servizio Biblioteche e la Circoscrizione 4, che si realizza con la restituzione alla cittadinanza di uno spazio rigenerato, dedicato alla lettura e alla promozione artistica e culturale.

Il nuovo Punto lettura di ‘Più SpazioQuattro’ sarà aperto a partire dal primo marzo e permetterà di poter prendere in prestito il patrimonio documentario delle Biblioteche civiche torinesi, con l’ausilio del personale e dei volontari della Casa del Quartiere.

Verrà così restituita ai cittadini una parte dei volumi della Biblioteca civica che ha avuto sede in via Saccarelli fino al 2015, insieme al suo patrimonio di storie.

Innestare un punto lettura all’interno di un luogo dinamico, ad alta densità relazionale e fortemente radicato nel proprio territorio come ‘Più SpazioQuattro’, significa abbinare la promozione della cultura all’esperienza delle Case del quartiere, integrandola con quella delle Biblioteche civiche torinesi, per sperimentare nuove forme di animazione culturale di più ampio respiro.

Il nuovo Punto lettura è motivo di gioia e di orgoglio per la Circoscrizione 4 – dichiarano il Presidente Alberto Re e la Coordinatrice alla cultura Sonia Gagliano – sarà uno spazio di libri, di lettura, di cultura ma anche un nuovo spazio sociale e aggregativo, all’interno della preziosa risorsa che è la nostra Casa del Quartiere Più SpazioQuattro. Uno spazio del quartiere a disposizione della città’.

Il punto lettura:

– promuoverà iniziative cittadine di promozione della lettura rivolte a specifici target di pubblico e  progetti già esistenti come Leggermente, Nutrirsi di Cultura e Nati per Leggere Torino anche in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi;

– distribuirà per la prima volta alla comunità i libri delle Biblioteche civiche torinesi non più utilizzati, attraverso il circuito del prestito grazie all’iniziativa ‘Una Biblioteca grande come un Quartiere’, in collaborazione con la Banca del Tempo della Circoscrizione 4, che ad oggi vede già coinvolti in questa esperienza di bookcrossing diffuso 27 negozi di prossimità di San Donato;

– collaborerà con il progetto Book2Book dell’associazione Mogoa, un’applicazione che ha come obiettivo quello di creare una biblioteca di prossimità mettendo in connessione i cittadini e i centri culturali;

– ospiterà residenze artistiche di case editrici indipendenti e eventi che coniugano la lettura con le altre arti.

 

Programma:

Ore 11.00 –  conferenza stampa alla presenza di:

–      Rosanna Purchia – Assessora alla Cultura

–      Jacopo Rosatelli – Assessore alle Politiche Sociali

–      Alberto Re – Presidente Circoscrizione 4

–      Sonia Gagliano – Coordinatrice V Commissione della Circoscrizione 4

–      Cecilia Cognigni – Dirigente Servizio Biblioteche.

 

Reading a cura di Gabriele Vacis

 

Aperitivo di saluto

Ore 17.00 laboratorio di lettura e scrittura di filastrocche e storielle con Pino Pace a cura di Babelica, per bambini dai 7 anni in su.

Ore 19.00 aperitivo al Piano1

 

A seguire ‘4 chiacchiere con Enrico Remmert’: si parlerà dell’immaginario, del suono e dell’emozione della scrittura.

Filma ragazzina che si cambia nel camerino del negozio. Lei urla e arrivano i carabinieri

Un uomo di 41 anni, di Carignano è stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Moncalieri. Nei giorni scorsi  una ragazza di 16 anni lo ha sorpreso mentre la filmava con il cellulare nel camerino di un negozio di abbigliamento a Moncalieri, dove la minorenne stava provando dei vestiti. La giovane si è messa a urlare e i genitori con il personale del negozio hanno chiamato i carabinieri. I militari hanno sequestrato il cellulare dell’uomo e nella sua abitazione, hanno trovato altri due telefoni, un pc e 36 grammi di hashish.