CRONACA- Pagina 678

Inseguimento a Torino, un 15enne al volante

La polizia municipale di Torino ha inseguito un’auto rubata, una Fiat Punto, attraverso le vie di Barriera di Milano. Il conducente una volta sceso, è fuggito  a piedi. Quando gli agenti lo hanno fermato hanno scoperto che si trattava di  un ragazzino rom di 15 anni.

A dimora 90 mila pianticelle nelle aree incendiate

LE ZONE BOSCHIVE DEVASTATE DAGLI INCENDI DEL 2017 A MOMPANTERO E DEL 2021 A CASELETTE

È entrata nel vivo la realizzazione del programma di interventi di rimboschimento nelle aree dei Comuni di Mompantero e Caselette percorse dal fuoco nel corso dei devastanti incendi dell’ottobre 2017 (Mompantero) e del marzo 2021 (Caselette). Lo stato di avanzamento degli interventi, finanziati sulla Missione 2 del PNRR, è stato illustrato venerdì 17 marzo nel corso di una conferenza stampa nella Sala Giunta dell’Unione Montana Valle SusaErano presenti il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il responsabile della Direzione Sistemi naturali della Città metropolitana di Torino, il Presidente dell’Unione Montana e Sindaco di CaselettePacifico Banchieri, il Sindaco di MompanteroDavide Gastaldo.

L’obiettivo principale del progetto è di recuperare le aree danneggiate dagli incendi negli ultimi 5 anni, in parte già interessate da lavori selvicolturali di messa in sicurezza e asportazione delle piante morte, con interventi di ricostituzione attiva, che consistono nella messa a dimora di circa 90.000 pianticelle di specie arboree e arbustive adatte ai luoghi o nella eventuale semina, in modo da recuperare la naturalità, la biodiversità e i processi ecologici legati agli ecosistemi forestali danneggiati in modo irreversibile dall’incendio. Il progetto è inoltre finalizzato alla riduzione dei rischi idrogeologici. Il passaggio del fuoco ha interrotto in vaste aree la continuità della copertura arborea, per cui occorre ricostituire le connessioni perdute, ricreando condizioni ecologiche funzionali e strutturali complesse, aumentando la biodiversità e dando ospitalità al maggior numero possibile di esseri viventi.

LE AREE INTERESSATE

Mompantero l’area boscata percorsa dal fuoco nel 2017 si trova al confine con i territori dei Comuni di Venaus e Novalesa ad un’altitudine che varia dai 1200 metri ai 1750 di Punta Bosconero ed è percorsa dalla strada militare che conduce al Forte Pampalù. A Caselette la zona di intervento sul monte Musinè ha un clima xerotermico, ovvero con temperature più elevate rispetto alle aree circostanti, con una vegetazione costituita da boschi e praterie aride. Si tratta della più importante oasi xerotermica del Piemonte, con ricchissima fauna di invertebrati. L’area, ad un’altitudine tra i 420 e i 600 metri, è stata percorsa da un grande incendio nel marzo 2021.

LE ATTIVITÀ PREVISTE

Il progetto di rimboschimento ha previsto un’attività di preparazione dei terreni, con il decespugliamento della vegetazione erbacea, l’asportazione di porzioni di piante morte ancora presenti in loco, una lavorazione andante del terreno con attrezzi manuali su una superficie di circa 1metro quadrato per ogni piantina da mettere a dimora, con dissodamento del terreno per una profondità di almeno 20-30 centimetri. Al termine dei lavori preparatori le aree di messa a dimora si presentano come piazzole, ripulite dalla vegetazione spontanea e da residui di legno a terra, con il terreno spietrato e lavorato. Le pietre rimosse vengono risistemate intorno ad ogni singola piazzola, a formare una specie di cordolo, a partire dal lato di valle, in modo da creare piccole barriere allo scorrimento dell’acqua.

La messa a dimora delle piante viene effettuata durante il periodo di riposo vegetativo invernale, in modo da massimizzare le possibilità di attecchimento. Le buchette in cui vengono sistemate le piante devono avere profondità e larghezza adeguate ad ospitare comodamente l’intera zolla radicale o pane di terra. Una volta scavata la buca si lavora il terreno sul fondo, in modo da agevolare l’approfondimento delle radici nel terreno. Sul fondo della buchetta viene posizionato un idroritentore, ovvero una sostanza chimico-minerale a base di poliacrilamide, in grado di migliorare le caratteristiche del terreno, riducendo gli stress idrici delle piante e migliorandone l’attecchimento. Nelle zone difficilmente accessibili si valuta la semina di specie pioniere.

LE SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE MESSE A DIMORA

(cifre riferite al progetto iniziale presentato sulla Missione 2 del PNRR, poi incrementate)

Mompantero

Specie arboree                   Specie arbustive

Pinus sylvestris (12872 piantine)          Ligustrum vulgaris (3218 piantine)

Abies alba (6436)                   Crataegus monogyna (3218)

Acer pseudoplatanus/opalus 6436          Viburnum lantana 3218

Populus tremula 6436                Amelanchier ovalis 3218

Fraxinus excelsior 9654             Prunus mahaleb 3218

Betula alba 3218

Sorbus aria 3218

totale 48270 piantine              totale 16090 piantine

Caselette

Specie arboree                Specie arbustive

Quercus petraea (1710 piantine)           Ligustrum vulgaris (286 piantine)

Acer campestre (570)               Crataegus monogyna (286)

Betula alba (857)                 Viburnum lantana (286)

Sorbus aria (857)                Corylus avellana (286)

Prunus avium (286)              Prunus mahaleb (286)

Campagna BiciScuola con la scorta della Polizia Stradale

E’ arrivata mercoledì  a Orbassano (TO) verso le 16,00, partita da Rho (Mi) alle ore 11,45, la 104° Milano-Torino, gara ciclistica internazionale per professionisti, dopo aver percorso 192 km ed aver attraversato le provincie piemontesi di Novara, Vercelli e Torino.

Il servizio di scorta è stato curato dalla Polizia Stradale con personale del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia di Milano e del Compartimento Polizia Stradale per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Torino.

La Gara Ciclistica nel corso degli anni è diventata anche un importante momento divulgativo per una cultura della sicurezza stradale tra i più giovani partendo dalla sostenibilità energetica e rispetto per l’ambiente.

La manifestazione sportiva, infatti, come le altre classiche del ciclismo italiano, si inserisce in un progetto educativo denominato BiciScuola, sostenuto da RCS e dal Ministero dell’Istruzione, che vede impegnati tutto l’anno scolastico donne e uomini della Polizia Stradale, specificatamente formati nel settore della comunicazione ai più piccoli, in interventi didattici a cui i bimbi risultano particolarmente interessati.

Proprio nell’ambito del progetto viene richiesto ai ragazzi delle scuole di realizzare, al termine del percorso istruttivo, degli elaborati creativi sui diversi promossi dall’iniziativa con premiazione finale per quelli migliori.

L’arrivo della tappa di Orbassano è stata l’occasione per una simpatica cerimonia di premiazione che ha visto salire sul palco i ragazzi della quarta elementare della scuola Vittorino da Feltre di Rivoli (TO) che sono stati premiati con cappellini, magliette, un diploma per tutta la classe e con il peluche mascotte del giro d’Italia LUPO WOLFIE.

Per rafforzare la compagna educativa all’arrivo della gara è stato allestito anche uno stand di BiciScuola che i piccoli hanno potuto visitare e nel quale hanno incontrato nuovamente i poliziotti.

Il Collegio Einaudi a Biennale Democrazia

GLI STUDENTI SI INTERROGANO SU “LIBERTA’ E COMUNITA'”

 

Cosa significa essere liberi all’interno di una Comunità? Quando finisce la libertà individuale e comincia quella collettiva?

Temi su cui l’uomo si interroga da sempre e che torneranno al centro della discussione pubblica in occasione di “Libertà e Comunità”, l’incontro organizzato dalla Fondazione Collegio Universitario Einaudi di Torino all’interno della manifestazione Biennale Democrazia.

L’appuntamento è per giovedì 23 marzo a partire dalle ore 19 presso la Biblioteca Centrale del Collegio Einaudi (Via Maria Vittoria 39). L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti in sala.

Pensato come un dibattito aperto, “Libertà e Comunità” vedrà “affrontarsi” sul palco studenti universitari divisi in squadre e provenienti dalla comunità del Collegio Einaudi e dagli altri atenei cittadini.

Una sfida oratoria che non vuole decretare un vincitore ma dare impulso a una riflessione collettiva sui reali significati di libertà e comunità, termini troppo spesso sviliti e privati del loro reale significato nel corso della Storia e che anche oggi sembrano soffocati e incapaci di emergere.

Le menti giovani e fresche degli studenti universitari coinvolti proveranno a dare un loro contributo, quale momento conclusivo di un percorso di formazione organizzato nei mesi scorsi dal Collegio Einaudi e dedicato ad un particolare strumento di comunicazione: il dibattito pubblico.

Comunità in lutto per l’alpino-tifoso morto a soli 41 anni

Vasto cordoglio per la morte  di Stefano Tartaglino, a soli 41 anni, a Vercelli, per  una grave malattia che lo aveva colpito da tempo. Era componente dell’Associazione Alpini e molto noto  negli ambienti della tifoseria della Pro Vercelli. Lascia la moglie e una figlia. Oggi i funerali

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Porta Palazzo, nuovo look espositivo per le bancarelle dell’ortofrutta

Presto il bando

 

 

Porta Palazzo avrà le nuove bancarelle dell’ortofrutta. “In continuità col percorso intrapreso negli scorsi anni e rallentato dalla crisi economica, abbiamo approvato la sottoscrizione di una nuova convenzione tra la Città e il Comitato ‘Progetto Porta Palazzo – The Gate’ per permettere la realizzazione di un nuovo look espositivo”, spiega l’Assessore al Commercio Paolo Chiavarino.

Le vecchie strutture di vendita in legno e ferro, pesanti e usurate dal tempo, potranno così finalmente andare in pensione, sostituite con allestimenti di maggior decoro, più leggeri, sicuri e che, a fine mercato, ne consentano il ricovero all’interno dei Bastioni.

Per la sostituzione delle attrezzature il Comune di Torino, insieme alla Camera di commercio, aveva deciso di supportare i circa 160 operatori del settore ortofrutta offrendo loro la possibilità, attraverso la partecipazione a un bando, di usufruire di un incentivo finanziario a fondo perduto – pari all’80 per cento della spesa sostenuta e per un ammontare massimo di 2mila euro – per il rinnovo delle proprie bancarelle di vendita.

L’iniziativa aveva ricevuto l’apprezzamento degli operatori che vi avevano aderito in misura consistente – ben 73 le domande presentate – ma la crisi economica conseguente alla pandemia ha finito per incidere pesantemente su tempi di consegna e prezzo dei manufatti, più che raddoppiati, impedendo di fatto l’acquisto dei banchi espositivi a un prezzo adeguato,

Oggi il trend di rincari ha subito un’inversione di tendenza che ha indotto la Città, in accordo con la Camera di Commercio, a proseguire il rapporto di collaborazione con The Gate per la pubblicazione di un nuovo bando accessibile a tutti gli operatori: chi aveva già presentato la propria istanza potrà  confermarla con una comunicazione formale, mentre chi non l’aveva fatto potrà aderire ora inviando la propria domanda.

Corso Anpas per formatori autisti mezzi di soccorso

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte fra febbraio e marzo 2023 ha svolto un corso di guida in sicurezza mezzi di soccorso rivolto a volontari e dipendenti delle associazioni Anpas, finalizzato all’abilitazione di formatori di autisti Anpas.

Il corso, della durata di 30 ore divise in più sessioni teoriche e pratiche di guida, è stato tenuto dai formatori della Scuola guida “Luigi Vigna – Ilario Naretto” di Anpas Piemonte e Croce Verde Torino.

Al percorso di formazione hanno partecipato 22 discenti provenienti dalle seguenti associazioni: Croce Bianca Orbassano (To), Croce Giallo Azzurra di Torino (To), Croce Verde Bricherasio (To), Croce Verde None (To), Croce Verde Porte (To), Croce Verde Rivoli (To), Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (To), Croce Verde Torino (To), Croce Verde Verbania (Vco), Gruppo Volontari Soccorso Santhià (Vc), Servizio Radio Emergenza Grignasco (No), Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest (No), Croce Verde Bagnolo (Cn); ai quali si sono aggiunti altri quattro discenti di Anpas Comitato Regionale della Valle d’Aosta Federazione Volontari del Soccorso (Ao).

«Si tratta di un percorso formativo molto impegnativo e selettivo – spiega Massimiliano Manzini, direttore Scuola guida per conducenti mezzi di soccorso di Anpas Piemonte Croce Verde Torino – in quanto, oltre a buone capacità di comunicazione e relazione, è indispensabile avere un’ottima predisposizione a variare le abitudini di guida adottate e divenute ormai automatiche. La conduzione di un’ambulanza richiede attenzione, concentrazione e autocontrollo. Con il corso si intende aggiungere all’esperienza di ognuno, la conoscenza tecnica del veicolo che si utilizza e delle sue reali possibilità, insieme alle corrette tecniche di guida. Una guida fluida, il giusto utilizzo di acceleratore, sterzo e freno, può influire positivamente sugli occupanti del veicolo.

Il corso provvede a istruire i formatori autisti per l’abilitazione alla guida dei mezzi di soccorso delle Pubbliche Assistenze piemontesi, ai quali sarà chiesto di trasferire le nozioni acquisite al personale volontario e non delle proprie associazioni di appartenenza.

Questo corso cade nel decimo anno di attività della nostra Scuola guida mezzi di soccorso, in dieci anni abbiamo formato circa 1.600 autisti di tutte le associazioni Anpas del Piemonte e numerosi autisti delle associazioni di Anpas Comitato Regionale della Sardegna e di Anpas Comitato Regionale della Valle d’Aosta. Ringraziamo Gtt Gruppo Torinese Trasporti e Cnh Industrial Village di Torino per aver concesso gratuitamente i loro ampi spazi per la predisposizione dei circuiti di prova del corso di guida».

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.310 volontari (di cui 4.122 donne), 5.245 soci, 670 dipendenti, di cui 76 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 230 automezzi per il trasporto disabili, 264 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 570.082 servizi con una percorrenza complessiva di 18.784.626 chilometri.

Manutenzione straordinaria al Sacrario di Pian del Lot

Grazie alla cooperazione tra la Città di Torino, il CCR Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’ e l’Università degli Studi di Torino, dal 28 febbraio al 31 marzo cinque studentesse del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (settore manufatti lapidei e derivati, dipinti murali e superfici decorate dell’architettura), coordinate dal docente restauratore Francesco Brigadeci, partecipano al cantiere di manutenzione straordinaria del Sacrario di Pian del Lot in strada Revigliasco.

Realizzato sul luogo dell’eccidio del 2 aprile 1944, dove 27 giovani vennero fucilati dai nazisti per rappresaglia e gettati in una fossa comune, il Sacrario giungerà quest’anno nel modo migliore all’evento di commemorazione del 2 aprile (che sarà eccezionalmente celebrato il 3 aprile).

Il monumento è ormai circondato da una fitta vegetazione e presenta patine biologiche estese su tutta la superficie, compresa la grande lapide in granito sormontata dalla lastra con l’epigrafe commemorativa.

L’intervento ha lo scopo di rimuovere la patina verde e di effettuare una pulitura puntuale dei materiali lapidei e metallici di cui è composto. I piccoli frammenti instabili verranno consolidati e in corrispondenza dei giunti degli elementi lapidei saranno revisionate le stuccature per evitare infiltrazioni di acqua e depositi di materiale organico che potrebbero favorire nuovamente la crescita di vegetazione.

Quando quest’estate ho visitato il Sacrario con il Presidente della Circoscrizione 8 mi sono resa conto che mancava la segnaletica e serviva un intervento di manutenzione speciale, in supporto al grande lavoro svolto dall’ANPIdichiara l’assessora alla Cultura della Città, Rosanna Purchia -. Grazie alla mobilitazione dei nostri uffici e alla generosa disponibilità del Centro di Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’ e dell’Università di Torino, siamo riusciti a ottemperare al dovere di cura della memoria e delle sue tracce materiali, affinché siano davvero accessibili e in grado di guidare il nostro presente”.

Sicurezza negli ospedali di Torino Rafforzati i posti fissi di polizia

Come disposto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ai fini di rispondere alle istanze del personale sanitario e di rendere l’attività di prevenzione sempre più efficace, il Questore della provincia di Torino ha intensificato l’operatività dei posti fissi di Polizia presso gli ospedali cittadini.

La progressiva implementazione dell’attività dei  posti fissi ha avuto inizio  lunedì  6 marzo e riguarda le principali strutture ospedaliere che, oltre ad essere poli sanitari di rilievo, constano di Pronto Soccorso complessi, dove sono stati registrati la maggior parte degli episodi di aggressione al personale sanitario. Al riguardo, presso l’Azienda ospedaliera Universitaria “Città della Salute” (con posto fisso di Polizia presso l’ospedale “Molinette”) e l’Ospedale “Martini”, i presidii resteranno aperti dal lunedì al sabato, dalle 07 del mattino all’01.00 di notte fino al venerdì e soltanto per il sabato fino a mezzanotte; mentre, presso l’Ospedale “San Giovanni Bosco”, sempre dal lunedì al sabato con orario 08/20.

 Inoltre, presso l’ospedale “Maria Vittoria”, anch’esso dotato di un Pronto Soccorso con elevata affluenza di pazienti, è stato ripristinato il posto fisso di Polizia, prima esistente, con orario 8/20.

Per quanto riguarda l’azienda ospedaliera “Ordine Mauriziano”, il posto fisso di Polizia continuerà ad osservare l’orario 08/14, dal lunedì al sabato. Nelle ore pomeridiane e serali la sicurezza sarà garantita da personale in servizio di controllo del territorio.

Per tutti gli altri nosocomi, che presentano un’utenza minore di pazienti e che sono sprovvisti del Posto fisso di Polizia, pur se comunque presidiati dalla vigilanza privata, è stata prevista l’ulteriore intensificazione dell’attività di vigilanza da parte delle pattuglie dedicate al controllo del territorio.

“Salviamo la Pellerina”

Pubblichiamo l’intervento di Giorgio Zimbaro, a nome del “COMITATO SALVIAMO LA PELLERINA”, in II Commissione consiliare della Città di Torino, in seduta congiunta con la IV e la VI, in data 15.03.2023 (Sala Carpanini)

Siamo qui oggi perché crediamo nella buona fede degli amministratori…
Personalmente, non voglio pensare che ci siano interessi immobiliari dietro l’attuale mancata bonifica e il futuro recupero urbanistico dell’area ex Thyssen a scapito della Pellerina.
Tuttavia, voglio ricordare a questa commissione che la cementificazione insidia l’organizzazione del territorio, del paesaggio e degli ecosistemi in maniera irreversibile.
Rispetto al consumo di suolo, le uniche compensazioni idonee possono consistere nel recupero a verde di aree impermeabilizzate, già compromesse dall’urbanizzazione e dismesse o in fase di dismissione, aventi una superficie comparabile con quella delle quali si prevede la trasformazione. Poiché tale soluzione non sempre può essere applicata, risulta opportuno limitare allo stretto necessario ogni nuova occupazione di suolo che dovrà sempre avvenire solo dopo un’attenta valutazione dell’inesistenza di alternative che prevedano il riuso di preesistenti aree edificate dismesse o sottoutilizzate.
Qui le alternative ci sono e le conosciamo!
• Abbiamo dovuto distribuire NOI la Petizione che – a un mese dalla sua registrazione in Comune – non ha ancora iniziato l’iter burocratico e chissà quando si potrà parlarne con Voi
• E’ uno strumento di partecipazione democratica che non funziona, con grave pregiudizio della democrazia istituzionale
• Lunedì 6 marzo abbiamo presentato una proposta di delibera di iniziativa popolare per impedire la costruzione del nuovo Maria Vittoria e la conseguente cementificazione di parte del Parco della Pellerina. Chiediamo che la procedura non sia ritardata ulteriormente • In quella delibera proponiamo di costruire il Nuovo Maria Vittoria sull’area Thyssen, naturalmente da bonificare a spese della proprietà – come prescrive la legge.
• Sono passati 16 anni dal rogo della Thyssen e il Comune ha sempre rinviato la bonifica, da ultimo il 13 gennaio scorso, prorogando a fine giugno 2023 i termini per la presentazione del progetto di bonifica NON per l’avvio dei lavori di bonifica.
• La Regione, nel frattempo, ha bandito una gara per costruire sull’area Thyssen un impianto di produzione di idrogeno liquido, notoriamente molto infiammabile e – pur con tutte le misure di sicurezza possibili – sempre a rischio di incendio e esplosione. Vi chiediamo di impedirlo, e se proprio va fatto, di collocarlo assai lontano dall’abitato, in zona isolata.
Problemi idrogeologici non indifferenti e salvaguardia dell’abitat faunistico e floreale ci hanno indotto a chiedere l’apposizione del vincolo di notevole interesse pubblico e di totale inedificabilità dell’area suddetta.
In un contesto che vede carenza di medici, lunghi tempi di attesa per visite ed esami diagnostici, alle quali si danno risposte solo con servizi privati a pagamento, ora si trova la

scusa di realizzare con urgenza un ospedale, deturpando un’area, depauperando la Città di parte del più importante polmone verde.
Torino è una Città fortemente inquinata e prevenire le malattie è una priorità rispetto al curarle, quindi preveniamo, salvaguardando e migliorando l’ambiente naturale per poi, quando necessario, curare negli ospedali, che debbono essere, comunque, efficienti e non carenti di tutto, a cominciare dal personale medico.
Non possiamo pensare di lasciare ai giovani e alle future generazioni una Città tra le più inquinate d’Europa perché qualcuno vuol subito un ospedale. Rimandarne di qualche tempo la costruzione è una misura temporanea. Distruggere parte di un parco è una misura definitiva. Non possiamo accettare questa violenza ambientale. Ne va del futuro nostro, delle future generazioni e anche dei Vostri figli.
E a proposito di figli, ai quali tutti dovrebbero dare virtuosi esempi,
tutta questa vicenda mi ricorda la scena teatrale di un bambino viziato che fa i capricci per ottenere a tutti i costi un determinato gioco, e la sua giovane mamma che cerca di accontentarlo, nonostante sappia che quel gioco è pericoloso. Questa scena si dirime solo quando il nonno del bambino, sicuramente saggio, riesce a far comprendere a figlia e nipote che ci si può divertire senza creare pericoli, senza fare danni… con un altro gioco, simile e magari realizzato con materiale riciclato a salvaguardia dell’ambiente.
Lascio a Voi uditori assegnare i ruoli in questo per nulla edificante spettacolo teatrale.