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Ospedale alla Pellerina, seduta aperta in Regione

La costruzione del nuovo ospedale nella zona nord ovest dell’Asl Città di Torino è indispensabile: lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità aprendo la seduta aperta del Consiglio regionale che si è svolta ieri nell’Aula di Palazzo Lascaris.

Dagli studi effettuati, ha aggiunto l’assessore, risulta ottimale la dimensione di 511 posti letto su una superficie di 76,5 mila metri quadri su più piani, con un’occupazione di suolo di circa 20 mila metri quadri. Le aree individuate dal Comune sono sette: l’area giostre della Pellerina, la Vitali, il Comando dei Vigili del fuoco di corso Regina Margherita, la Regaldi, quella tra corso Regina Margherita e via Pietro Cossa, l’area Vallette e quella dell’ex macello di via Traves. Tra queste la prima è risultata la localizzazione migliore.

La parte edificata si limiterà all’attuale giostrai, preservando completamente la zona verde del parco.

È poi intervenuto l’assessore all’Urbanistica di Torino, che ha sottolineato come la scelta della Pellerina sia una scelta tecnica, basata su studi accurati. Non si tratta di un’area priva di criticità ma la Regione e il Comune, ciascuno per la propria parte, intendono farsene carico, a cominciare dalla compensazione delle aree di suolo occupate.

I presidenti delle Circoscrizioni 4, 5 e 6 hanno condiviso la necessità di una nuova struttura ospedaliera ma avrebbero preferito un maggiore coinvolgimento nella scelta della sua ubicazione.

Il direttore generale della Asl Città di Torino, Carlo Picco, ha auspicato che la struttura venga costruita in tempi rapidi, dal momento che da quasi settant’anni a Torino non si fa un nuovo ospedale. Il Maria Vittoria, ha aggiunto, è l’ospedale con il maggiore numero di passaggi in pronto soccorso di tutto il Piemonte, quasi 80 mila l’anno, ma è ormai del tutto obsoleto.

Anche il vicepresidente dell’Ordine medici di Torino Guido Regis e il coordinatore di Cittadinanza attiva – Tribunale del malato Mauro Bidoni hanno sottolineato la necessità di coinvolgere maggiormente la popolazione nei processi decisionali, mentre la segretaria generale della Cgil Torino Gabriella Semeraro, parlando a nome di Cgil, Cisl e Uil ha chiesto che l’impostazione della nuova struttura tenga conto della contrazione delle nascite e della tendenza all’invecchiamento della popolazione.

Chiara Rivetti della Segreteria regionale Anaao-Assomed ha quindi raccomandato che le scelte messe in atto da Giunta e Comune siano trasparenti, condivise e ponderate; il coordinatore nazionale di Migep Angelo Minghetti ha chiesto che si faccia chiarezza sul futuro di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia.

Piena adesione a quanto messo in atto da Giunta e Consiglio è stata espressa da Daniele Imperiale del Comitato Nuovo Ospedale Maria Vittoria-Amedeo di Savoia, mentre la vicepresidente di Italia nostra di Torino Maria Teresa Roli e il vicepresidente di Pro Natura Torino Emilio Soave, intervenuto anche a nome di Wwf e Legambiente, si sono detti contrari alla scelta di un’area libera in una città che necessita di aree verdi.

La capogruppo di M4o-Up ha lamentato la mancanza di condivisione della scelta con il territorio e ha aggiunto che la Pellerina non pare il sito più idoneo, perché esondabile.

Per il Pd si tratta di una decisione e di un investimento importante, dal momento che Torino ha drammaticamente bisogno di nuovi ospedali: si può discutere e ragionare tenendo insieme le esigenze urbanistiche e sanitarie oltre ai bisogni di salute della popolazione.

Per Ev non è in discussione la scelta di costruire un nuovo ospedale ma quella dell’area, che si teme possa non essere sufficiente e idonea. Bonificare l’area dell’ex Thyssen avrebbe potuto rappresentare l’occasione per restituire quegli spazi ai cittadini.

Il M5s ha denunciato che la scelta dell’area della Pellerina potrebbe comportare l’abbattimento di circa duecento alberi: le bonifiche in aree alternative richiedono tempo, ma non è un buon motivo per andare a impattare su aree verdi e terreni liberi.

Per i Moderati il sindaco di Torino e il presidente della Giunta avrebbero potuto chiedere una bonifica dell’area industriale della ex Thyssen a spese dei proprietari dell’azienda quale risarcimento alla città. È necessario procedere per assicurare all’ospedale le strutture e le tecnologie necessarie per il personale e per i pazienti.

Anche Luv ha lamentato il mancato confronto con le parti sociali. Pur comprendendo la necessità di agire in fretta e procedere nell’iter, si rende necessario che la Giunta sia chiara e certa sulle risorse.

Fdi ha sottolineato che i problemi legati alla localizzazione non devono far perdere di vista la notizia principale: la nascita di un nuovo ospedale. Comune e Regione sono giunti all’individuazione dell’area in seguito a studi tecnici e si auspica che, poiché l’iter è ancora lungo, per il futuro il Comune tenga in maggior considerazione gli enti ad esso collegati, a cominciare dalle Circoscrizioni.

Per la Lega, il presidente del Consiglio regionale ha sottolineato l’impegno degli operatori sanitari che lavorano in condizioni drammatiche, in strutture in continua manutenzione, inadeguate a un paese civile. Il nuovo ospedale deve essere fatto e oggi ci sono le condizioni. Non è vero, ha aggiunto, che la maggioranza è divisa e ha annunciato la presentazione di un atto di indirizzo per sostenere la realizzazione del nuovo ospedale: che sia fatto al meglio e velocemente, per arrivare presto alla posa della prima pietra.

Al termine l’assessore all’Ambiente ha assicurato che il nuovo ospedale interesserà esclusivamente l’area al momento presa in considerazione e non si espanderà; il percorso condiviso con il Comune, inoltre, è finalizzato a minimizzare gli impatti ambientali anche attraverso compensazioni. Proprio a questo scopo, ha concluso, si sta lavorando con il Politecnico di Torino alla definizione di linee guida alla progettazione ecocompatibili e sostenibili.

Comitato Salviamo la Pellerina: “Alla fiera dell’ipocrisia”

Oggi abbiamo assistito ad una dimostrazione di quanto la politica torinese e piemontese sia lontana dai cittadini e dalla difesa dell’ambiente. Partiti di governo e cosiddetti dell’opposizione, con rare eccezioni, presso la sala del Consiglio regionale del Piemonte si sono distinti per avvallare la scelta fatta fuori dalle aule consiliari, senza alcun dibattito pubblico preliminare, senza aver ascoltato i vari comitati dei cittadini, le varie associazioni degli ambientalisti, le stesse organizzazioni sindacali o i rappresentanti delle circoscrizioni.
In un’aula, per lo più deserta nella parte dei consiglieri di maggioranza, si è inscenata la farsa dell’illustrazione della scelta dell’area della Pellerina come migliore area individuata dai tecnici sia del Comune di Torino che da parte di quelli della Regione, così come esposto dall’assessore Icardi che, ovviamente, pochi minuti dopo l’esposizione sua e dell’assessore all’urbanistica della Città di Torino Mazzoleni, ha pensato bene di andarsene senza ascoltare il poco dibattito consentito. Scelta tecnica, ribadita più volte e non politica. Peccato che il Comune non ha neppure chiesto un parere preventivo alla propria divisione “Verde e Parchi”…
Criteri molto discutibili per la scelta dell’area dove individuare il nosocomio, con la premessa che l’individuazione non poteva prendere in considerazione aree da bonificare. Su questo punto diversi interventi hanno ribadito la necessità di bonificare l’area della Thyssen, ovviamente a spese di chi ha inquinato come previsto dalla legge, ma vista l’urgenza tutti hanno convenuto, sia dall’opposizione (con esclusione dei 5 stelle, del gruppo Misto Europa Verde e del gruppo misto Unione Popolare) che dagli esponenti della maggioranza che l’area della Pellerina non può essere cambiata, spostando la tematica sugli aspetti sanitari piuttosto che quelli ambientali.
Con giri di parole, con un linguaggio “politichese”, supportati da diversi interventi per lo più di sanitari e contrastato da pochi interventi riservati alle sole associazione ambientaliste riconosciute (10 minuti in tutto), senza concedere la possibilità di intervenire a chi rappresenta veramente, dal basso i cittadini ossia al Comitato Salviamo la Pellerina e agli altri comitati facenti parte di Resistenza Verde, si sono trovati d’accordo a realizzare il nuovo ospedale in un parco, nel più grande polmone verde della Città, in barba agli aspetti idrogeologici, di traffico, di mancate bonifiche e soprattutto in barba ai cittadini. Una vera e propria passerella che ha rappresentato una vera fiera dell’ipocrisia da parte di chi a parole difende l’ambiente ma nei fatti porta avanti logiche che con l’ambiente e il bene comune non hanno nulla a che fare.
Ribadiamo che è scandaloso che un gruppo spontaneo di cittadini, unitamente ad Associazioni torinesi che hanno subito condiviso la delicatezza del problema, che sollevano domande serie e tecnicamente argomentate e ben lungi dalla protesta meramente emotiva, vengano regolarmente osteggiati e con il rifiuto di prendere seriamente in carico tali domande proprio da coloro che in definitiva dovrebbero essere null’altro che i Rappresentanti dei primi. E’ il crollo della politica, con conseguente palesata assenza di democrazia sia per la mancanza di coinvolgimento iniziale dei veri rappresentanti dei cittadini, sia oggi per non aver neppure ascoltato le loro voci.
La loro arrogante mancanza di trasparenza e rispetto fanno pensar male, molto male…

Comitato Salviamo la Pellerina Coordinamento Resistenza Verde

Motociclista ferito a una gamba nello scontro con un’auto a San Salvario

Un incidente si è verificato in corso Dante a Torino, coinvolte una moto e una Fiat Tipo. Il conducente della moto  ha subito un infortunio alla gamba. Il 118 è intervenuto con il personale medico per fornire le cure e trasportare il motociclista in ospedale. La Polizia Locale è stata chiamata sul posto per indagare sulla dinamica dell’incidente e stabilire le eventuali responsabilità dei conducenti coinvolti.

 

Come va la tua pressione? Misurazione gratuita alle Molinette

Postazioni per la misurazione della pressione arteriosa nell’atrio dell’ospedale Molinette della Città della Salute e una conferenza sul tema nell’Aula Magna di Medicina Interna dell’ospedale Molinette
Mercoledì 17 maggio, in occasione della XIX Giornata Mondiale contro l’ipertensione e delle Settimane della Scienza, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino si svolgerà l’iniziativa “Come va la tua pressione? Fermati 5 minuti e scoprilo con noi. Misura e controlla la pressione”, promossa dal Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, in collaborazione con il Centro Eccellenza ESH – Medicina Interna 4 universitaria della Città della Salute – Centro Ipertensione Arteriosa (responsabile professor Franco Veglio) e con il patrocinio della SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa).
Dalle ore 9,30 alle ore 16,40, nell’atrio delle Molinette (ingresso corso Bramante 88), verranno posizionate alcune postazioni, dove i medici internisti del Centro Ipertensione Arteriosa effettueranno, per tutti coloro che lo desiderassero, la misurazione della pressione, affiancati da dietisti e dietologi, che forniranno consigli nutrizionali relativi all’ipertensione arteriosa.
Alle ore 18, nell’Aula di Medicina Interna (via Genova 3-14) si svolgerà la conferenza “Sotto centoventiottanta: alla ricerca della pressione perfetta”, con relatori il professor Franco Veglio ed il dottor Franco Rabbia.

Nell’alpeggio strage di animali: i carabinieri trovano decine di carcasse

In un alpeggio del Biellese, a Veglio, i carabinieri hanno trovato un cimitero di animali con una trentina di scheletri di ovicaprini, e le carcasse di un bovino e di un cane.

Gli animali sarebbero stati legati e lasciati morire senza cibo e acqua. Le indagini sono seguite dai carabinieri della stazione di Pray e del Nipaaf carabinieri forestali del gruppo di Biella. Gli accertamenti sono stati coordinati dalla Procura della Repubblica di Biella.

Elezioni: Ivrea al Centrosinistra, Orbassano al Centrodestra

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A Ivrea vince al primo turno il centro-sinistra con Matteo Chiantore, nuovo sindaco della città. La coalizione di centro-sinistra comprendeva anche il Movimento 5 Stelle e ha superato per qualche centinaio di voti il 50%. Sconfitto il sindaco uscente, Stefano Sertoli, sostenuto dal Terzo Polo, attorno al 30%, e il centro-destra di Andrea Cantoni con poco più del 15% dei voti. A Orbassano ha invece vinto il Centrodestra. Cinzia Bosso è stata confermata sindaca con oltre il 55 per cento, sconfitto Luca Di Salvo.

Regione e Università per gli specializzandi nei pronto soccorso

Azienda Zero come collettore delle istanze delle Aziende sanitarie regionali e delle Scuole di Medicina, aggiornamento dell’accordo tra Regione e Università e migliore comunicazione verso gli specializzandi per chiarire e favorire il più possibile i percorsi che consentono l’impiego degli specializzandi nei Pronto Soccorso, attraverso l’applicazione del decreto Calabria e gli incarichi libero professionali.

Sono gli impegni assunti ieri sera nel tavolo congiunto convocato dalla Regione, con Azienda Zero, le Università del Piemonte e le rappresentanze nazionali e regionali delle Società scientifiche dei medici dell’Emergenza Urgenza per superare gli eventuali equivoci interpretativi delle norme.

Insieme all’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi,  le parti hanno concordato sulla necessità di implementare il più possibile l’utilizzo degli specializzandi nei reparti di Emergenza, venendo incontro in modo significativo alle drammatiche necessità del momento, per consentire non soltanto di allentare la pressione sui medici urgentisti, ma anche di limitare il ricorso al personale esterno.

La medicina narrativa per ridurre la conflittualità in sanità

Inizia martedì 16 maggio anche a Torino l’innovativo progetto portato avanti da SIMeN con Regione Piemonte

 Inizia anche a Torino martedì 16 maggio, nella sede dell’Assessorato alla Sanità in corso Regina Margherita, la formazione in Medicina Narrativa per i professionisti della sanità piemontese, già avviata lunedì 15 maggio all’ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Questa iniziativa, di carattere laboratoriale, rappresenta una delle azioni  principali del primo progetto in Italia finalizzato a validare l’efficacia della Medicina Narrativa e a valutarne l’impatto nella pratica clinica, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione alla relazione tra operatore di cura e persona assistita.

Si chiama NAME ed è portata avanti dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) insieme alla Regione Piemonte e alla società di consulenza manageriale Apertamente, per sviluppare tra i dipendenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere la formazione sulla Medicina Narrativa che, è dimostrato, aiuta a ridurre il conflitto tra sanitari e pazienti.

L’Istituto di Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa sarà a fianco di SIMeN durante tutto il percorso con lo scopo di validare dal punto di vista scientifico i risultati intermedi e finali.

L’innovativo progetto, avviato da SIMeN attraverso il Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) della Regione Piemonte, si svilupperà in quattro città: oltre a Novara e Torino, anche  Alessandria e Cuneo.

In tutte queste realtà, da questo mese di maggio 2023 vengono allestiti altrettanti “laboratori narrativi” a cui è prevista la partecipazione di molti professionisti della sanità: una platea qualificata, multidisciplinare e motivata a raggiungere importanti obiettivi. Oltre allo sviluppo della formazione sulla Medicina Narrativa, verranno individuati e verificati specifici indicatori come la rivisitazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA), l’aderenza alle terapie da parte dei pazienti e, appunto, la riduzione del conflitto tra sanitari e pazienti.

Il processo attivato nella Regione Piemonte entra quindi nella sua fase operativa, dopo alcuni passaggi di carattere più logistico e organizzativo.

Intanto era stata formalizzata la partnership tra SIMeN e Regione Piemonte, tramite DAIRI, per sviluppare un progetto formativo accreditato ECM sulla Medicina Narrativa.

Un focus group che si è svolto lo scorso 16 febbraio nella sede dell’Assessorato alla Sanità a Torino, ha poi permesso di definire gli indicatori più adeguati e di mettere a punto una Cabina di regia composta dai referenti delle Aziende sanitarie.

Il 7 marzo, sempre in Assessorato, c’è stata la presentazione ufficiale delle attività, mentre a partire da questo mese di maggio 2023 e fino ad aprile 2024 sono previste 6 sessioni formative di tipo laboratoriale per tutti i sanitari che avranno aderito. In tal modo ogni operatore seguirà 24 ore di didattica.

Alla formazione prendono parte professionalità diverse: medici specialisti (neurologi, ematologi, oncologi, chirurghi generali etc), infermieri, farmacisti ospedalieri, personale delle Direzioni generali e sanitarie.

È prevista, successivamente, l’analisi degli indicatori individuati per misurare l’impatto della medicina narrativa nella formazione e nella pratica clinica. Una fase, quest’ultima che sarà condotta da SIMeN in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa.

“Siamo davvero grati alla Regione Piemonte – evidenziano la presidente nazionale SIMeN Stefania Polvani e il responsabile dei rapporti con le istituzioni SIMeN Giovanni Melani – per aver permesso, tramite il DAIRI, la realizzazione di questo progetto unico a livello nazionale. Grazie anche agli altri nostri partner: Scuola S. Anna di Pisa e Apertamente di Milano.

In base alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità con il termine di medicina narrativa si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo terapeutico-assistenziale. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso personalizzato (storia di cura).

Curare la malattia e curare la persona che vive l’esperienza della malattia sono due cose ben diverse. Il paradigma deve cambiare e la medicina narrativa nasce proprio dal riconoscimento di un’esigenza comune tra i professionisti della salute e le persone che si trovano ad affrontare un’esperienza di malattia.

Oggi è indispensabile conoscere e comprendere i caratteri essenziali di una pratica che concorre alla razionalizzazione delle risorse, anche economiche ma che, soprattutto, produce effetti importanti tra cui l’aumento della compliance delle terapie e la prevenzione e riduzione della conflittualità, che spesso in sanità è generata da problemi relazionali, comunicativi e di umanizzazione.

Con l’empatia e con le abilità di comunicazione, che possono essere insegnate da esperti e quindi apprese da tutti i sanitari, è possibile migliorare entrambe le parti della relazione.

Il progetto con Regione Piemonte permetterà, infatti, di agire in maniera positiva sia sul paziente (miglioramento degli esiti della relazione, gradimento dell’esperienza e dei servizi, minore conflittualità) che sull’operatore sanitario (gestione di situazioni di burn out, miglioramento della capacità di ascolto e di diagnosi, comunicazione e relazione)”.

Da sottolineare anche il contributo non condizionante al progetto delle aziende Sobi e Orion Pharma.

L’auspicio, sia di SIMeN che delle Istituzioni, è che il progetto NAME Piemonte diventi buona pratica di cura e di governance in sanità e che la metodologia narrativa possa essere davvero a servizio di tutti i cittadini piemontesi.

Una vita per la sua squadra di calcio: ultimo saluto al presidente

È morto Dino Ronchi, 87 anni, presidente nella prima metà degli anni ‘80, del Verbania Calcio dopo le retrocessioni che avevano fatto scendere la squadra dalla serie C alla Promozione. Fu presidente per 5 stagioni, dal 1981, la squadra si classificò al quarto, terzo e secondo posto. Il  Verbania e Ronchi furono legati fin dal 1959 quando egli era dirigente della Libertas Pallanza, una delle due società poi confluite nel Verbania.