CRONACA- Pagina 324

Due indagati per la tragedia ferroviaria: ipotesi di dolo

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La procura della repubblica  di Ivrea ha iscritto nel registro degli indagati due nominativi per il disastro ferroviario di Brandizzo che ha causato la morte dei 5 operai della ditta appaltatrice di Rfi. Uno degli indagati sarebbe un addetto di Rfi al cantiere dove lavoravano le vittime. Il secondo un capocantiere  collega delle cinque vittime, salvatosi per avere visto i fari del treno in arrivo. L’inchiesta per disastro ferroviario e omicidio plurimo colposo riguarda violazioni dei protocolli per il rilascio del nulla osta e delle autorizzazioni a svolgere manutenzioni sui binari ferroviari.

Minaccia i passanti con un bastone: per tre anni via dalla città

Si tratta di un ragazzo di 28 anni di origini nigeriane intercettato  da una Volante ad Asti mentre brandiva un bastone con cui minacciava i passanti.

Per tre anni non potrà tornare in città. Questa la durata della validità del foglio di via obbligatorio siglato dal Questore, nei confronti del giovane.

Dopo la strage di Brandizzo: morti sul lavoro, un quadro nazionale preoccupante

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PRIMI SETTE MESI 2023 ANCORA UN BILANCIO DRAMMATICO: 559 VITTIME CON UNA MEDIA DI 80 VITTIME AL MESE.  

 

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE, DA GENNAIO A LUGLIO 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

In zona rossa nei primi sette mesi del 2023 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 18,6 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Umbria, Abruzzo, Basilicata e Calabria. In zona arancione: Friuli Venezia Giulia, Puglia, Marche, Trentino Alto Adige, Campania, Sicilia e Veneto. In zona gialla: Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Sardegna, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. In zona bianca: Toscana e Molise.

( sul sito https://www.vegaengineering.com/osservatorio/ sono disponibili i grafici e i dati).

“Fatto il giro di boa del 2023, le proiezioni statistiche descrivono un panorama a dir poco sconfortante. Ed è avvilente constatare – per chi come noi si occupa da 14 anni di monitorare quotidianamente l’emergenza – come la situazione non accenni in alcun modo a migliorare. Anzi, come nel caso delle morti in occasione di lavoro, lo scenario diventa di mese in mese più critico con un incremento rispetto allo scorso anno del 4,4%”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, commenta così l’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti.

Elaborazioni preziose per chi opera di Sicurezza sul Lavoro perché mettono in luce ed evidenziano gli aspetti più gravi dell’emergenza. Specie quando parliamo di incidenza di mortalità tra i giovanissimi lavoratori. Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è ben superiore rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (15,7 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 9,5).

E anche i dati positivi devono essere interpretati. “Sebbene emerga una significativa diminuzione del 21,9% degli infortuni denunciati – spiega ancora Mauro Rossato – dobbiamo però sempre riportare alla memoria come nel 2022 fossero ancora molti gli infortuni denunciati connessi al Covid che oggi, invece, non compaiono quasi più nelle statistiche”.

Sempre sul fronte delle incidenze, quella minima viene rilevata tra i 25 e i 34 anni (pari a 9,5 infortuni per milione di occupati), mentre la più elevata nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (65,5), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (32).

Per quanto riguarda gli stranieri deceduti in occasione di lavoro, sono 79 su 430. E il rischio di morte sul lavoro si dimostra essere sempre superiore rispetto agli italiani. Gli stranieri, infatti, registrano 33,3 morti ogni milione di occupati, contro i 16,9 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO E DEGLI INFORTUNI IN ITALIA DA GENNAIO A LUGLIO 2023

MORTI. Sono 559 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 430 in occasione di lavoro (+4,4% rispetto a luglio 2022) e 129 in itinere (-17,8% rispetto a luglio 2022). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (74). Seguono: Veneto (40), Lazio (36), Campania e Piemonte (33), Emilia Romagna (31), Puglia (29), Sicilia (26), Toscana (21), Abruzzo (16), Marche (14), Umbria e Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (12), Trentino Alto Adige e Liguria (11), Sardegna (10), Basilicata (5) e Valle d’Aosta e Molise (1). (Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).

Nei primi sette mesi del 2023 è sempre il settore Trasporti e Magazzinaggio a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 61. Ed è seguito dalle Costruzioni (58), dalle Attività Manifatturiere (51) e dal Commercio (32).

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (154 su un totale di 430).

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a luglio 2023 sono 25, mentre 14 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 79, mentre sono 24 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.

Il mercoledì è il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi sette mesi dell’anno (20,5%).

INFORTUNI. Le denunce di infortunio sono in diminuzione del 21,9% rispetto a fine luglio 2022. Erano, infatti, 441.451 a fine luglio 2022. Nel 2023 sono scese a 344.897. E il decremento risulta essere sempre maggiormente rilevante, come del resto nei mesi precedenti, nel settore della Sanità; lo scorso anno a fine luglio le denunce erano 60.602, mentre a fine luglio 2023 sono diventate 16.389 (-73%). Altra conferma, questa, della “quasi” totale “estinzione” degli infortuni connessi al Covid dalle statistiche.

Anche dopo i primi sette mesi del 2023, il più elevato numero di denunce arriva dalle Attività Manifatturiere (42.807). Seguono: Costruzioni (18.727), Trasporto e Magazzinaggio (17.905), Commercio (17.303) e Sanità (16.389).

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane da gennaio a luglio 2023 sono state 121.095, quelle dei colleghi uomini 223.802.

Sempre allarmante il dato relativo alle denunce degli infortuni dei giovanissimi. Fino ai 14 anni si rilevano 30.845 denunce (circa il 9% del totale).

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO E AMBIENTE VEGA ENGINEERING DI MESTRE PER FOTOGRAFARE IL LIVELLO DI SICUREZZA DEI LAVORATORI.

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Treno investe operai, Assoutenti: un minuto di silenzio su tutti i treni

Subito verifiche a tappeto su protocollo e sistemi di sicurezza che regolano circolazione ferroviaria

 

Incidente agghiacciante, magistratura accerti responsabilità a tutti i livelli

 

Un incidente agghiacciante che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi e che impone di fare immediatamente luce sulla falla nel livello di sicurezza del trasporto ferroviario italiano che è uno con gli standard più elevati al mondo. Lo afferma Assoutenti, commentando la tragedia avvenuta a Brandizzo.

“I binari italiani eccezionalmente si tingono di rosso, portando nuovamente alla ribalta il tema della sicurezza ferroviaria su cui in questi anni si è investito molto – spiega il presidente Furio Truzzi – Nell’esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari delle vittime, chiediamo ai pendolari di tutta Italia e ai viaggiatori che alle ore 12 saranno nelle stazioni o sui treni di osservare un minuto di silenzio, e a Ferrovie dello Stato di diffondere questo appello con i suoi canali di comunicazione”.

”Chiediamo inoltre alle autorità competenti di disporre al più presto una verifica straordinaria sul fatto accaduto e su tutti i sistemi di sicurezza che regolano la circolazione ferroviaria in Italia, al fine di individuare la falla che ha reso possibile la strage e di verificare e garantire standard adeguati e intervenire con immediatezza laddove si riscontrino carenze o situazioni di criticità. La magistratura e l’Agenzia di sicurezza ferroviaria devono ora accertare le responsabilità ad ogni livello del grave incidente sulla linea Torino-Milano, e dare risposte certe agli utenti e al personale viaggiante che ogni giorno utilizzano il servizio ferroviario e ai lavoratori coinvolti in interventi di manutenzione” – conclude Truzzi.

Ascom sulla sospensione delle rotte Ryanair su Torino

 

MAGGIOR COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI PER CONSOLIDARE LE DESTINAZIONI TURISTIC

«La notizia della sospensione invernale di otto rotte su Caselle da parte di Ryanair – dichiara la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – ha sorpreso la filiera turistica locale, che teme una flessione degli arrivi a Torino e in Piemonte. L’annuncio di tre nuove rotte su Torino è comunque positivo, ed è altrettanto positivo che i collegamenti sospesi saranno ripresi in primavera».

«Insistiamo – sottolinea la presidente Coppa – sulla necessità di certezza dei collegamenti aerei per realizzare una promozione del territorio efficiente. Ascom Confcommercio Torino e provincia auspica in futuro una collaborazione ancora più fitta tra Ryanair e le istituzioni pubbliche e private che si occupano di turismo al fine consolidare le destinazioni turistiche di Torino e del Piemonte. È importante ricordare che sono anche gli imprenditori legati al settore turistico a richiedere una maggiore continuità per potersi meglio orientare nei pacchetti turistici e nell’accoglienza. Indispensabile quindi il rapporto tra pubblico e privato per rendere il nostro territorio sempre più appetibile».

Tragedia di Brandizzo: esposto Codacons per strage, disastro ferroviario e omicidio

 

ACQUISIRE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SU COMUNICAZIONI TRA RESPONSABILI CIRCOLAZIONE TRENI IN PIEMONTE E SOSPENDERE ADDETTI DAL SERVIZIO

 

 

Sul grave incidente ferroviario di Brandizzo il Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Ivrea in cui si chiede di indagare per i possibili reati di strage, disastro ferroviario e omicidio plurimo doloso con dolo eventuale, e annuncia la propria costituzione di parte offesa nell’indagine aperta dalla magistratura.

Chiediamo alla Procura di indagare a fondo sulle cause e sulle responsabilità della tragedia, partendo dal sequestro di tutta la documentazione relativa alle comunicazioni tra gli addetti alla circolazione dei treni in Piemonte avvenute nella giornata di ieri – spiega il Codacons – L’incidente potrebbe infatti configurare le gravi fattispecie penali di strage, disastro ferroviario e omicidio plurimo doloso con dolo eventuale, ed è necessario appurare se vi siano stati errori o negligenze da parte degli addetti alla circolazione ferroviaria, soggetti che vanno sospesi con effetto immediato dal servizio.

Codacons

Linea 4: da Derna a Falchera prosegue il servizio con bus navetta

Sul ponte Ferdinando di Savoia sullo Stura, in corso Giulio Cesare, è in vigore il divieto di transito per i veicoli con massa superiore alle 30 tonnellate. Il provvedimento si è reso necessario in attesa di realizzare il consolidamento dell’infrastruttura.

I tram della linea 4, che superano le 60 tonnellate a pieno carico, non possono pertanto transitare su quel tratto di corso Giulio Cesare.

Per garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico, da Piazza Derna al capolinea Falchera la linea 4, dal 1° settembre, continuerà ad essere servita in entrambe le direzioni con autobus sostitutivi.

I bus navetta, autosnodati da 18 metri, garantiranno il collegamento in questo tratto con una frequenza di 8 minuti in ora di punta. Il resto del percorso sarà regolarmente gestito con tram.

Fermate di interscambio:

  • in direzione Drosso, fermata 80 – “Derna Sud” in corso Giulio Cesare 203
  • in direzione Falchera, fermata 79 – “Derna Sud” in corso Giulio Cesare/piazza Derna

La Regione Piemonte proclama il lutto regionale il giorno dei funerali delle vittime di Brandizzo

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La Regione Piemonte proclama una giornata di lutto regionale dopo il grave incidente ferroviario della notte scorsa a Brandizzo, nel quale hanno perso la vita cinque operai mentre erano al lavoro.
Con questa decisione la Regione desidera esprimere il cordoglio e la vicinanza del Piemonte alle famiglie delle vittime e alle loro comunità.
La giornata si svolgerà in concomitanza con i funerali delle vittime. Saranno esposte le bandiere a mezz’asta e la cittadinanza sarà invitata a osservare un minuto di silenzio.

Cirio e Lo Russo a Brandizzo dopo la strage ferroviaria

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è a Brandizzo, insieme al Sindaco Paolo Bodoni e al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio:
“In questo momento di dolore terribile ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari.
Quello che è avvenuto questa notte è una tragedia enorme, che lascia davvero sgomenti e si aggiunge al dolorosissimo elenco di incidenti in cui persone che stavano semplicemente svolgendo il loro compito hanno perso la vita.
Un elenco terribile, fatto di nomi e volti di persone che non sono tornate dal loro posto di lavoro, che continua a crescere e che dobbiamo fare di tutto per arrestare”.

Il macchinista non sapeva dei lavori e gli operai non sapevano del passaggio del treno

Gli operai travolti e uccisi non sapevano del passaggio del treno: così riportano alcuni media che citano le parole dei sopravvissuti, ricoverati all’ospedale di Chivasso. Così come il macchinista del convoglio avrebbe detto che nessuno lo aveva avvertito dei lavori. Saranno le indagini ad appurare le responsabilità che hanno causato la strage ferroviaria di Brandizzo.