CRONACA- Pagina 24

Al MeBo Experience un confronto a tutto campo tra imprese ed istituzioni

Filiere produttive ed Made In sono sempre più il binomio indissolubile per la competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano di cui le Piccole e Medie Imprese piemontesi sono protagoniste a livello globale. In questo quadro emerge sempre di più la necessità di aumentare il grado di coordinamento lungo le filiere, conferendo ai fornitori più strategici (e strutturati) il compito di farsi gestori di subsistemi, supportando le realtà più piccole nel raggiungere livelli di evoluzione organizzativa e finanziaria necessari alla sopravvivenza dell’intera filiera. Solo così si possono promuovere concretamente innovazione e sviluppo sostenibile, affrontare sfide complesse come quelle dettate dal cambiamento climatico, dalla rivoluzione digitale, dall’evoluzione dei mercati, dalle esigenze di sicurezza e di coesione sociale.

In questo quadro, tessile e agroalimentare piemontesi rappresentano una vera e propria avanguardia e sono state al centro dell’analisi svolta nel corso del convegno ‘Filiere, Made in e PMI: sinergie per un ecosistema strategico’ organizzato da Piccola Industria Confindustria e Piccola Industria di Confindustria Piemonte, in collaborazione con l’Unione Industriale Biellese, presso il MeBo Experience – Museo Menabrea Botalla di Biella.

In un momento di grandi sfide per il nostro tessuto industriale come quello attuale, è fondamentale puntare sul rafforzamento delle filiere produttive e sul valore del Made in Italy. Dobbiamo proteggere le nostre eccellenze, investire in innovazione e sostenibilità, e garantire alle imprese un ambiente favorevole alla crescita, con meno burocrazia e più accesso ai finanziamenti. Solo con uno sforzo collettivo potremo trasformare le difficoltà in opportunità e costruire un futuro solido per l’industria piemontese” ha detto in apertura lavori Alberto Biraghi, Presidente Piccola Industria di Confindustria Piemonte,

Paolo Barberis Canonico, Presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Il made in Italy è un patrimonio soprattutto culturale, che genera conseguenze economiche: è un brand riconosciuto in tutto il mondo che rappresenta le capacità uniche del “saper fare” italiano in svariati settori. In questo senso, sarebbe forse opportuno affiancare al concetto di ‘made in Italy’ anche quello di ‘made by Italians’ perché sono le persone che fanno la differenza, a partire dagli imprenditori.  L’industria, infatti, è il cuore pulsante del Made in Italy e la forza della nostra filiera produttiva è la sinergia tra competenze, territori e passione. Una filiera che, nei diversi settori, va sostenuta, rafforzata e valorizzata per superare i limiti dimensionali della maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale, a beneficio di un sistema più solido e competitivo”.

È stata poi la volta dei saluti introduttivi di Vincenzo Zezza, Direttore della Casa del Made in Italy Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del Mimit, l’evento rientra infatti nelle iniziative promosse dal Ministero delle Imprese e del Made In e legate alla Giornata nazionale del Made in Italy. Successivamente ha preso la parola Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria, con un intervento sull’evoluzione delle filiere, analizzandone le prospettive future. Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il focus sulla collaborazione tra le Imprese all’interno delle Filiere, con l’approfondimento su due settori strategici per il territorio piemontese: l’Agroindustria e il Tessile. Per l’Agroalimentare sono intervenuti Giorgio Baldini ed Ercole Cigognini, entrambi della Direzione commerciale di Esselunga, Andrea Bonino, Vicepresidente di Piccola Industria Confindustria Piemonte, Marco Brugo Ceriotti, Presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, e Franco Thedy, Amministratore di Birra Menabrea.  Per il settore tessile sono intervenuti Marco Bardelle, Co-fondatore di Magnolab, Marco Bortolini, Vicepresidente per lo Sviluppo delle Filiere Industriali dell’Unione Industriale Biellese, Franco Ferraris, Responsabile Tessile del Gruppo Ermenegildo Zegna e Ettore Piacenza, Direttore Generale della divisione tessitura di Fratelli Piacenza.

Ha poi preso a parola Elena Chiorino, Vicepresidente della Regione Piemonte, che nel suo intervento ha sottolineato come “le istituzioni abbiano il dovere di essere al fianco delle imprese e delle filiere strategiche del nostro territorio, accompagnandole in un percorso di crescita e consolidamento che valorizzi il Made in Italy e le straordinarie competenze delle nostre Pmi, dei nostri imprenditori e lavoratori. Il Piemonte, con eccellenze come il tessile e l’agroalimentare, dimostra come tradizione e innovazione possano coniugarsi in un modello vincente, capace di affrontare le sfide della doppia transizione digitale ed ecologica. La politica regionale ha un obiettivo chiarissimo: supportare la capacità imprenditoriale. Tessile ed agroalimentare sono settori strategici di traino per la nostra regione, ma anche per l’Italia. Dalla formazione alla semplificazione, da finanziamenti che superino il ‘bando-centrismo’ al welfare aziendale: siamo in campo e sappiamo cosa dobbiamo fare per tradurre la volontà in azione”.

A chiudere i lavori Mirko Bragagnolo, Vicepresidente per le Filiere di Piccola Industria Confindustria, che ha messo l’accento sulla necessità che “le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa. Negli anni – ha spiegato il vicepresidente – abbiamo visto più volte intere filiere andare in crisi a causa di una sola impresa debole lungo la catena, per questo è quanto mai necessario che i capo-filiera mettano in campo iniziative a 360° per rendere le proprie filiere più resilienti, affidabili, efficienti. E devono svolgere un ruolo sempre più trainante per le PMI, condividendo benefici, sfruttando sinergie, cooperando in maniera sempre più integrata. Le sfide che ci aspettano nel futuro non sono semplici, ma se remiamo tutti dalla stessa parte ce la faremo. A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica che abbia una programmazione almeno triennale e metta al centro pochi temi, ma essenziali: dall’energia alla demografia, dalla produttività alla semplificazione”.

 

Parla con Me: Comunicazione digitale tra Slide, strategia e sostenibilità

📅 Giovedì 17 aprile 2025

🕕 Dalle 18:00 alle 19:00

 

Un nuovo appuntamento di Parla Con Me® ci aspetta giovedì 17 aprile, in diretta dalle ore 18:00, per parlare di comunicazione digitale, branding e contenuti visivi che lasciano il segno.

Un confronto energico e creativo su come si costruisce oggi un’identità di marca solida, riconoscibile e coerente attraverso tono di voce, storytelling e design.

 

🎤 Interverranno:
🔹 Simona Fiorentini – Marketing & Sales Manager presso Fiorentini Alimentari S.p.A.
🔹 Elena Bobbola – Co-Founder Slide Queen
🔹 Marie Louise Denti – Co-Founder Slide Queen

💬 I temi che verranno trattati durante la puntata sono:
1️) Slide che fanno branding: non semplici presentazioni, ma strumenti strategici per raccontare un’identità aziendale forte e riconoscibile.

 

2) Voce, stile, coerenza: come Fiorentini ha costruito un tono distintivo che parla alle persone e rende il brand immediatamente identificabile, su ogni canale.

 

3️) Maisy, una nuova voce per il brand: perché nasce una mascotte e quale ruolo può avere nella costruzione della relazione con il pubblico.

 

4️) Contenuti che lasciano il segno: quando la comunicazione non è solo creativa, ma capace di rafforzare posizionamento, valore percepito e relazione con il pubblico.

 

Una diretta da non perdere, pensata per chi lavora nel marketing e nella comunicazione ma anche per chi vuole capire come raccontare il proprio brand in modo autentico, efficace e contemporaneo.

 

📍 In diretta su:
• LinkedIn Top Voice Simona Riccio
• Facebook (Simona Riccio)
• YouTube → urly.it/3144rz

Fiori e messaggi per Nicola Di Carlo, l’autista caduto nel Po

A poco più di due settimane dall’incidente costato la vita a Nicola Di Carlo, 64 anni, conducente di un autobus turistico della Di Carlo Tours, il luogo della tragedia continua ad attirare passanti, colleghi e cittadini. Sul marciapiede dei Murazzi, accanto al punto in cui il mezzo è precipitato nel fiume, sono comparsi mazzi di fiori e biglietti di cordoglio. Tra tutti, spicca un mazzo firmato dai “colleghi GTT”, in segno di omaggio a un lavoratore deceduto mentre era in servizio.

L’incidente risale al pomeriggio di due settimane fa, quando l’autobus — vuoto, diretto a recuperare una scolaresca milanese di passaggio a Torino — ha effettuato una manovra in retromarcia nei pressi del lungo Po, vicino ai semafori di Ponte Vittorio. Secondo le prime ricostruzioni, il mezzo ha urtato la banchina e si è ribaltato nel fiume. Nicola Di Carlo era solo a bordo ed è deceduto. Tre persone che si trovavano nelle vicinanze sono rimaste ferite e sono state trasportate al CTO.

Il mezzo è stato recuperato intorno alle 22 dello stesso giorno e posto sotto sequestro. Le operazioni di messa in sicurezza della zona hanno richiesto l’intervento prolungato dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. È stato inoltre sospeso il recupero di un motorino travolto dal bus nella caduta.

La dinamica dell’incidente resta ancora oggetto di indagine. Tra le ipotesi, si è parlato di un malore improvviso — un infarto o un aneurisma — che potrebbe aver colto il conducente durante la manovra. Tuttavia, gli esiti definitivi degli esami medici non sono ancora stati resi pubblici, lasciando aperti interrogativi su cosa abbia realmente causato la perdita di controllo del mezzo.

Nel frattempo, sul luogo dell’accaduto si è sviluppato un punto spontaneo di memoria. I fiori e i messaggi lasciati lungo il marciapiede testimoniano un cordoglio che non si è ancora spento. Frasi brevi, silenziose, firmate da sconosciuti o da chi, come i colleghi autisti, si è sentito direttamente toccato dalla vicenda.

La zona rimane sotto osservazione per motivi di sicurezza, mentre proseguono gli accertamenti delle autorità.

Lori Barozzino

E’ a Pianezza la stalla dei record in Piemonte

L’azienda dei fratelli Rovei conquista il primato nella produzione di latte con robot di mungitura

 

«Papà ci ha insegnato a guardare avanti, il segreto sta nell’esperienza e nell’innovazione»

 

E’ il primo allevamento in Piemonte, e il terzo in Italia, per produzione media di latte con robot di mungitura: 145,08 quintali di latte all’anno, come media annuale della stalla, con 494 chilogrammi di proteine.

Un risultato straordinario che la Società agricola “La primula” della famiglia Rovei di Pianezza ha festeggiato ieri pomeriggio con un pranzo in cascina dedicato a chi ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo, come segno di gratitudine per la dedizione all’azienda.

La classifica, redatta annualmente dall’Associazione regionale allevatori del Piemonte, si riferisce all’annata 2023, un primato confermato nel 2024, anche se in questo caso non ancora ufficializzato, in attesa della compilazione della graduatoria nazionale.

“La primula” è un’azienda con 250 vacche frisone Holstein, 120 delle quali in lattazione, con una media di produzione di 140 quintali di latte per capo. Coltiva 200 giornate di terreno, metà a prato e metà a mais e loietto. Vi lavorano le famiglie dei fratelli Silvano e Claudio Rovei, più tre dipendenti, uno in campagna e due nel caseificio.

«Diciotto anni fa – racconta Silvano Rovei -, la produzione media della nostra stalla era di 62 quintali di latte all’anno per vacca, adesso è più che raddoppiata. Papà è stato bravo a lasciarci provare, per lui non è mai valso dire che “si è sempre fatto così, andiamo avanti così”. Era un uomo lungimirante, aperto alle innovazioni, ci ha insegnato a guardare avanti e noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio, affrontando le difficoltà e reinvestendo continuamente nell’azienda».

Secondo i fratelli Rovei, il segreto del successo della loro azienda è figlio di un insieme di fattori: «La bacchetta magica non esiste – spiega Silvano Rovei -, non basta affidarsi al robot. Certamente la tecnologia nella stalla fornisce un aiuto importante, perché consente di monitorare i parametri vitali degli animali, ma questi dati vanno interpretati con l’esperienza. L’occhio dell’allevatore vale più dell’Intelligenza Artificiale, perché coglie lo “stato d’animo” dell’animale, con cui si stabilisce un rapporto unico e incodificabile. Garantire il benessere dell’animale è il primo traguardo».

Continua Silvano Rovei: «Fuori dalla stalla, bisogna imparare a produrre foraggi di qualità, l’alimentazione delle vacche va dosata in base alle loro specifiche necessità, caso per caso. Poi c’è la costruzione genetica dell’allevamento, anche qui si tratta di scelte da affinare nel tempo, generazione dopo generazione, nell’ambito del management complessivo della stalla».

Insieme a collaboratori e amici, a complimentarsi per il record de “La primula” è intervenuto anche il presidente provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto: «I risultati ottenuti da questa azienda – ha detto Rossotto -, sono un orgoglio per la zootecnia torinese e piemontese. La professionalità e la passione per il lavoro, pagano sempre. L’agricoltura dimostra di saper fare al meglio la propria parte, nulla viene per caso, il ruolo del produttore deve essere riconosciuto al centro dello sviluppo agricolo».

 

 

Schianto tra auto e moto: in ospedale entrambi i conducenti

In uno scontro tra una vettura e una moto avvenuto a Vigone la donna alla guida  dell’auto è stata portata all’ospedale di Pinerolo. Invece il motoclicista è stato ricoverato in codice rosso al  Cto di Torino con frattura di femore e polso.

Extinction Rebellion, “c’è posta per la Regione”

Questa  mattina gli attivisti  di Extinction Rebellion, si legge in una nota dell’organizzazione ambientalista “sono andati a consegnare centinaia di lettere davanti alla sede dell’ufficio relazioni con il pubblico in via dell’Arcivescovado a Torino. Insieme alle lettere sono affissi i moduli di lamentela in formato A1.”

“Le politiche climatiche  portate dalla Regione Piemonte si concentrano su azioni di adattamento e interventi di messa in sicurezza di emergenza senza nessuna strategia a lungo termine secondo il movimento”.

”Dopo le azioni di dicembre, davanti al consiglio regionale, e di gennaio davanti al palazzo della Regione, Extinction Rebellion continua a chiedere che la politica regionale si mobiliti per prevenire gli eventi climatici estremi e che comunichi in modo chiaro e tempestivo tutto ciò che la crisi climatica comporta.” conclude Extinction Rebellion.

“Cash flow”, la GdF scopre frode fiscale da 11 milioni

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L’attività, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano Torino, ha tratto origine da una verifica fiscale nel corso della quale, oltre alla ricostruzione del reale volume d’affari della ditta piemontese che aveva evaso, in 4 anni, più di 2,8 milioni di euro tra imposte dirette e imposta sul valore aggiunto, è stato acclarato l’ottenimento illecito di un finanziamento pubblico di 25.000 euro garantito dal Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, utilizzato per finalità diverse rispetto a quelle per le quali era stato richiesto e concesso.

Leggi l’articolo su Canavesano e dintorni:

‘Cash Flow’, la guardia di finanza di Torino scopre l’occultamento di 11 milioni al fisco

Rapine nei negozi di Mirafiori, un arresto

Il 31 marzo , nel corso della serata, a Torino, in zona Borgo Dora, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Mirafiori hanno arrestato un quarantenne torinese ritenuto responsabile di rapine a mano armata effettuate a metà marzo a danno di esercizi commerciali della città. All’interessato, individuato e bloccato dai militari dell’Arma dopo un’indagine lampo, è stato notificato ed applicato un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torino a seguito del quale è stato tradotto in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno”, in quanto gravemente indiziato dei reati di “rapina aggravata e tentata rapina”.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti, avrebbe commesso quantomeno due rapine – il 18 marzo u.s. ad un esercizio commerciale di via Buenos Aires e tre giorni dopo ad una farmacia nei pressi di Piazza Omero – ma ne avrebbe tentato una terza, ad una rosticceria nella stessa zona.
In tutte le circostanze contestate, l’interessato si sarebbe presentato dalle vittime armato di pistola. I riscontri investigativi hanno permesso di identificarlo compiutamente: in particolare, nel corso delle perquisizioni, gli investigatori dell’Arma hanno recuperato e sequestrato i capi di abbigliamento, calzature ed il casco, perfettamente compatibili con quelli indossati dal rapinatore e immortalati dalle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali interessati.
A seguito dell’attività, il G.I.P. del Tribunale di Torino ha disposto il mantenimento dello stato di carcerazione del presunto rapinatore.

Falsi carabinieri tentano di derubare anziana: arrestati

I carabinieri hanno notato un’auto sospetta e l’hanno pedinata sotto un’abitazione di Biella. I due a bordo sono stati bloccati proprio mentre uno di loro stava per entrare nella casa  di un’anziana di 74 anni, che aveva appena raccolto denaro e i gioielli che aveva in casa, per oltre 10mila euro. La signora  era stata convinta di consegnare il tutto ai carabinieri (in realtà truffatori) , per evitare l’arresto del figlio: le avevano fatto credere che aveva investito una donna.
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