CRONACA- Pagina 24

A 900 anni dalla scomparsa di Bonifacio del Vasto

A CLAVESANA ANNIVERSARIO DALLA DIPARTITA DEL MARCHESE DI SAVONA

Domenica 19 ottobre 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato a Clavesana (CN) una commemorazione del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, nel 900° anniversario dalla sua dipartita.

Hanno concesso il patrocinio all’evento il Consiglio Regionale del Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Clavesana e l’IRCS.
Alle ore 11 Don Antonio Calandri ha celebrato la S. Messa nella Chiesa Parrocchiale della Madonna della Neve, durante la quale si è pregato per la Regina Elena e per il Marchese di Savona Bonifacio del Vasto.
Successivamente i gruppi storici hanno sfilato fino al Municipio Nuovo, partendo dal seicentesco Santuario della Madonna della Neve.

I numerosi partecipanti si sono quindi trasferiti nella frazione Capoluogo, dove i gruppi storici, partendo dalla Torre di Guardia, hanno sfilato fino all’antico Palazzo Comunale, risalente al XVIII secolo, che ospita il Museo storico-etnografico e di tradizione, allestito nel 2000 dall’Associazione di Volontariato Culturale “Marchesato dei Clavesana”.
Qui, nel grande salone, dove sono presenti gli stemmi di tutti i Comuni che fecero parte del Marchesato di Clavesana, si è tenuta una solenne cerimonia aperta dal discorso del Sindaco Bruno Terreno.
Hanno quindi preso la parola i rappresentanti dei seguenti Comuni: Flavio Borgna, Sindaco di Cerretto Langhe (CN); Fabio Mottinelli, Sindaco di Ceva (CN); Sergio Bruno, Sindaco di Erli (SV); Giovanna Sandri, Vice Sindaco di Roddi (CN); Silvia Molino, Assessore alla Cultura di Castelvecchio di Rocca Barbena (SV) e Christian Rocco, Consigliere Comunale di Novello (CN), tutti con la fascia tricolore.
Il Sindaco Bruno Terreno ha in seguito letto il messaggio inviato dal Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto:
“Egregio Signor Sindaco,
desidero ringraziarLa per l’invito a partecipare alla cerimonia in memoria del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, e desidero esprimere la mia gratitudine all’Associazione Internazionale Regina Elena Odv per l’organizzazione di questa iniziativa, che rende omaggio alla storia e alle radici del suo territorio. Bonifacio del Vasto fu una figura di rilievo, tra la Liguria occidentale e il Piemonte, tanto che la sua azione, e quella dei suoi discendenti, contribuì a rafforzare relazioni e comunità che lasciarono un segno profondo nello sviluppo di quelle terre, che si estendevano in un’area compresa tra Albenga, Savona, l’entroterra cuneese e le Langhe meridionali, includendo anche porzioni dell’alta Val Tanaro e delle valli montane tra Ceva e Ormea. Celebrazioni come questa ricordano quanto sia prezioso il patrimonio storico e umano del nostro Paese. Ogni borgo custodisce vicende e testimonianze che raccontano la capacità delle comunità di mantenere vivo il ricordo e di riconoscersi nei valori che le uniscono. La sfilata dei gruppi storici è parte integrante di questo spirito: restituisce voce e forma al passato, coinvolge i cittadini e le nuove generazioni, e rafforza il legame tra storia e identità. E’ un modo concreto per trasmettere memoria e appartenenza, partecipazione e orgoglio.  Commemorare oggi Bonifacio del Vasto e il Marchesato di Clavesana, che per lungo tempo rappresentò un riferimento per numerosi comuni in una realtà vitale e operosa, significa riaffermare la continuità della nostra storia e la consapevolezza di ciò che essa rappresenta: le proprie origini, le tradizioni del Borgo dove siamo cresciuti e i valori in cui ci riconosciamo. Purtroppo, a causa di impegni istituzionali già programmati, non potrò essere presente, ma desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento a Lei, Sindaco Terreno, all’Amministrazione Comunale, al Dott. Carnino, Vice Segretario Amministrativo Nazionale dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa commemorazione. Rivolgo infine un saluto ai comuni del “Marchesato di Clavesana”, alla famiglia dei Marchesi di Clavesana, e a tutti i cittadini presenti: custodi di una storia che continua a vivere, con orgoglio, nel cuore del Piemonte, una terra a cui devo molto e a cui mi sento profondamente legato”.
Lo scrivente, dopo aver letto il messaggio inviato da Natalina Cha, Sindaco di Cervo (IM), ha fatto scoprire la figura del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto e i suoi discendenti i Marchesi di Clavesana.
Nato a Savona nel 1055 dall’unione tra il Marchese Ottone III e Berta di Torino, Bonifacio

non utilizzò mai il cognome del Vasto, citato per la prima volta in due diplomi dell’Imperatore dei Romani Federico Barbarossa del 1162 e che farebbe riferimento ad un territorio tra i fiumi Orba e Tanaro, al confine tra Piemonte e Liguria, che era stato devastato dai Saraceni. Dopo la morte della zia materna Adelaide di Torino, vedova di Oddone di Savoia, Bonifacio occupò le Contee di Alba, Asti, Albenga, Auriate e Bredulo.

Sposò in seconde nozze Agnese di Vermandois, il cui padre era Ugo I Conte di Vermandois, figlio del Re di Francia Enrico I. Dalla loro unione nacquero otto figli, i quali nel 1142, diciassette anni dopo la morte del padre, si divisero i possedimenti: Manfredo fu il capostipite dei Marchesi di Saluzzo; Berengario, figlio di Guglielmo, diede origine ai Marchesi di Busca; Anselmo fu il capostipite dei Marchesi di Ceva; Ugo ereditò Clavesana, mentre Enrico ereditò i territori di Savona, Noli, Finale Ligure, Cairo Montenotte e alcuni castelli e borghi minori, tra i quali Altare, Calizzano e Sassello. Alla morte del fratello Bonifacio il Minore, Vescovo e Marchese di Cortemilia, ereditò anche il Marchesato di Cortemilia, con castelli e ville delle Langhe, tra i quali Novello. La stirpe di Enrico prese il cognome Del Carretto dal poema “Il cavaliere del carretto”, scritto dal francese Chrétien de Troyes. Ugo di Clavesana morì senza figli e quindi i suoi possedimenti vennero ereditati dal nipote Bonifacio, figlio di suo fratello Anselmo, che fu quindi il capostipite dei Marchesi di Clavesana. Guglielmo, un altro figlio del sopraccitato Anselmo, fu invece il capostipite dei Marchesi di Ceva.
Il Marchesato di Clavesana comprendeva in Piemonte oltre alla capitale anche Farigliano, Mombarcaro, Dogliani e Saliceto e al di là delle Alpi la Marca d’Albenga, che si estendeva da Finale Ligure fino a Bussana e dalle sorgenti dell’Arroscia fino al mare. I Clavesana fecero edificare numerosi manieri tra i quali quello di Castelvecchio di Rocca Barbena nell’XI secolo, quelli di Andora, Cervo, Rezzo e Stellanello nel XII secolo e quello di Zuccarello tra il XII e il XIII secolo. Il Marchesato di Clavesana cessò di esistere nel 1387 con la morte del Marchese Manuele II, ma i suoi discendenti mantennero il feudo di Rezzo, che rimase di proprietà della famiglia fino al 1744. Clavesana passò invece a Nicolino Saluzzo-Dogliani, il cui ultimo discendente, Bongiovanni, si spense nel 1603. La sua vedova Anna di Ceva si risposò con Ottavio Asinari di Bernezzo, il cui figlio di primo letto Carlo fu il capostipite della terza linea dei Marchesi di Clavesana, tutt’oggi esistente.
Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha conferito uno speciale attestato di benemerenza al Comune di Clavesana, alla Cantina Clavesana S.C.A. e all’Associazione “Langhe, Calanchi e Marchesato”.
Il Comune di Clavesana ha donato all’Associazione Internazionale Regina Elena Odv una targa commemorativa, consegnata da Federica Usàla, Reginetta dell’Uva 2025.

La delegazione del Sodalizio intitolato ad Elena del Montenegro è stata guidata dal Vice Segretario Amministrativo Nazionale, accompagnato dai Delegati Nazionali Alfio Torrisi, con il labaro nazionale e Carmen Cadar, dal Fiduciario di Chivasso Silvano Borca con la consorte e da soci.
La giornata è stata impreziosita dalla presenza del gruppo storico di Clavesana, ricostituito dopo 20 anni e dalle seguenti compagnie di rievocatori:
“Gruppi Medievali della Città di Ventimiglia Sestiere Burgu e Compagnia dei Balestrieri”;

“La Gente di Nichilinum del medioevo”, impersonata dal Gruppo Storico Conte Occelli di Nichelino; “Antico Castello dei Parpaglia” di Candiolo e “I Signori di Rivalba” di Castelnuovo Don Bosco.
Tra i presenti: Marco Giachello, Vice Sindaco di Farigliano, con la fascia tricolore; Mattia Clerico, Assessore di Bastia Mondovì, con la fascia tricolore; la Protezione Civile di Clavesana; Anna Bracco, Presidente dell’Associazione di valorizzazione “Langhe, Calanchi e Marchesato” e Giovanni Bracco, Presidente della “Cantina Clavesana”.

ANDREA CARNINO

Quarant’anni di Aiviter, l’Associazione vittime terrorismo

“Quella di Aiviter è una storia di coraggio civile. È la storia di chi ha purtroppo subito le ferite del piombo vivo sulla propria carne e ne porta ancora oggi le cicatrici nel cuore e nell’animo; ma è anche la storia di chi ha saputo trasformare quel dolore in testimonianza, la ferita in impegno, la memoria in un servizio alla verità e alla democrazia”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, ha aperto il convegno dedicato ai 40 anni di Aiviter, l’Associazione italiana vittime del terrorismo, svoltosi a Palazzo Lascaris.

“Torino – ha aggiunto Nicco – fu tra le città più colpite dagli anni di piombo. Qui, come in pochi altri luoghi d’Italia, si concentrò la violenza del terrorismo politico, che spezzò vite innocenti, seminò paura e mise a dura prova i fondamenti stessi dello Stato democratico. Anche oggi, pur in un contesto diverso, avvertiamo nuovamente segnali preoccupanti: un clima di odio diffuso, alimentato da parole divisive, da toni aggressivi, da azioni di intimidazione o minacce più o meno velate, che avvelenano il dibattito pubblico e minano il rispetto reciproco.  La lezione di Aiviter è quanto mai attuale: non possiamo permettere che il linguaggio dell’odio torni a insinuarsi nella società, né che la violenza, anche solo verbale o simbolica, diventi una forma accettata di espressione.”
I lavori sono stati coordinati dal presidente di Aiviter Roberto Della Rocca, che ha ricordato come a Torino “il 20 marzo del 1985 Maurizio Puddu (promotore), Giovanni Berardi, Adele Andreis vedova Casalegno, Antonio Cocozzello, Severa Marone vedova Croce, Leone Ferrero, Mario Deorsola, Dante Notaristefano, Sergio Palmieri e Giovanni Picco, tutti feriti in fatti terroristici o parenti di vittime, fondarono l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell’Eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato”.
È quindi stato trasmesso il documentario sugli anni di piombo a Torino firmato da Stefano Caselli, figlio del magistrato Giancarlo, che non ha potuto partecipare al convegno ma il cui intervento è stato letto dalla moglie Laura Romeo.
I lavori proseguono nel pomeriggio.

Ufficio Stampa CRP

A cento anni torna a camminare grazie all’équipe dell’ortopedia ASL TO5

La storia di Emilia

Una caduta accidentale in casa e una corsa al Pronto Soccorso di Moncalieri: inizia così, il 16 ottobre
2025, l’avventura della signora Emilia, cento candeline spente nel 2024.
L’incidente domestico ha purtroppo comportato la frattura del femore destro, una delle lesioni più
frequenti ma anche più impegnative in età avanzata.
Grazie al tempestivo intervento delle équipe dei reparti di Ortopedia e di Anestesia e Rianimazione
e delle sale operatorie, Emilia è stata operata il giorno successivo presso la sede di Moncalieri dei
Presidi Riuniti dell’ASL TO5 mediante chiodo endomidollare. L’intervento si è concluso con successo
e il decorso postoperatorio è regolare. Oggi la paziente sta affrontando con energia e determinazione
la fase di riabilitazione, seguita a domicilio dal personale sanitario dell’ASL TO5.
“La storia della signora Emilia dimostra come, anche a un’età così avanzata, sia possibile affrontare
un intervento ortopedico importante e tornare a muoversi con autonomia,” spiega il dottor Luigi
Conforti, direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Aziendale “È il frutto di
un lavoro di squadra, dove competenza clinica, esperienza e attenzione umana si uniscono per
garantire la miglior qualità di vita possibile ai nostri pazienti.”
Con la sua serenità e il suo spirito positivo, Emilia è diventata un piccolo esempio di resilienza per
medici e operatori.
“Ringrazio di cuore tutti i dottori, gli infermieri e i fisioterapisti che mi hanno aiutata,” racconta la
signora Emilia.
Una storia di coraggio e fiducia reciproca, che ricorda quanto la collaborazione tra pazienti e
professionisti possa trasformare un momento difficile in un nuovo inizio.

Mettere in sicurezza l’incrocio tra circonvallazione di Bibiana e via Fenile

Mettere in sicurezza l’incrocio tra la circonvallazione di Bibiana sulla Provinciale 157 e via Fenile: ne hanno parlato lunedì 20 ottobre il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e il primo cittadino di BibianaFabio Rossetto, nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”. La circonvallazione realizzata con i fondi delle opere connesse alle Olimpiadi del 2006 presenta alcune intersezioni potenzialmente critiche, in considerazione del consistente numero di strade comunali che incrocia. La costruzione di una rotatoria, peraltro prevista nel Piano Regolatore di Bibiana, sarebbe risolutiva, ma il Comune è disponibile anche a prendere in considerazione soluzioni meno impattanti.

Gli uffici tecnici della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana hanno evidenziato che gli attraversamenti a raso della variante dovrebbero essere impediti portando, per quanto possibile, tutte le strade comunali verso le intersezioni a rotatoria. L’asse principale di collegamento con il centro di Bibiana, già in fase di progettazione e realizzazione della variante della Provinciale 157, è stato individuato nella Provinciale 151Via Fenile nel tratto interno è già stata regolamentata dal Comune a senso unico verso l’abitato, proprio al fine di limitare gli attraversamenti della variante.

Un altro tema trattato nell’incontro è la messa in sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che dalla pista ciclabile Bricherasio-Barge, procedendo sulla viabilità secondaria verso il centro di Bibiana, attraversano la Provinciale 157 in corrispondenza delle intersezioni con la viabilità comunale. Per entrambe le problematiche Comune e Città metropolitana studieranno un miglioramento della segnaletica di preavviso delle intersezioni, ma anche la possibilità di ridurre il numero delle intersezioni stesse. Infine il Sindaco Rossetto ha segnalato la necessità di ripavimentare alcuni tratti della Provinciale 156 nel centro abitato.

Torna a Torino il mercato di Coldiretti “Campagna Amica”

Domenica 26 ottobre prossimo apre a Torino il mercato di Campagna Amica di corso Marconi. A partire dalle ore 9 e fino alle 14, i cittadini saranno accolti in un clima di festa con assaggi e intrattenimenti per famiglie.

“Abbiamo scelto di aprire un mercato contadino nel cuore di San Salvario – spiega il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – per ampliare le zone della città servite dai mercati dei produttori agricoli. Qui non esisteva un mercato di Campagna Amica eppure stiamo parlando di uno dei quartieri più vivaci di Torino dove esiste da tempo una forte attenzione per il consumo consapevole, per la salute alimentare, per qualità dell’alimentazione, per i prodotti a Km Zero e per l’innovazione delle proposte gastronomiche. Inoltre, con la storica presenza del Dipartimento di architettura e dei Dipartimenti scientifici, San Salvario è un quartiere molto frequentato dalle giovani generazioni attente ai valori di Campagna Amica, che chiedono un cibo salutare e rispettoso del lavoro contadino e dell’ambiente”.
Il mercato si svolge ogni quarta domenica del mese nel viale pedonale di corso Marconi compreso tra via Madama Cristina e corso Massimo D’Azeglio, con orario, appunto, dalle 9 alle 14.

“L’inaugurazione di un nuovo mercato contadino è sempre una notizia che accogliamo con favore, poiché rappresenta un valore aggiunto per la nostra comunità. L’apertura del mercato di Campagna Amica a San Salvario, in programma ogni quarta domenica del mese, va proprio in questa direzione. La nostra Città vanta già il primato di essere una delle metropoli italiane con la più alta concentrazione di mercati rionali ed il maggiore numero di mercati dedicati agli agricoltori di Campagna Amica. Come Amministrazione comunale, siamo impegnati nella creazione e riqualificazione di queste aree perchè rappresentano per noi luoghi essenziali, non solo pilastri del commercio di prossimità, ma veri e propri centri nevralgici della vita sociale e della tradizione cittadina”.
“L’arrivo del mercato di Campagna Amica – osserva il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano – arricchisce il quartiere di San Salvario di un nuovo spazio di vendita di prodotti contadini che, ne sono sicuro, implementerà il panorama delle offerte commerciali di qualità in un luogo, corso Marconi, restituito alla socialità, all’aggregazione e perché no, all’uso quotidiano dello spazio pubblico anche sotto l’aspetto del commercio e la collaborazione della città con le vicine campagne”.

“I mercati dei produttori di Campagna Amica sono organizzati in modo da offrire tutti i prodotti tipici di una spesa alimentare – ricorda il direttore di Coldiretti Torino, Carlo Loffreda – Saranno presenti quaranta aziende agricole provenienti dal Torinese e da altre zone del Piemonte in grado di coprire tutte le esigenze alimentari: orticoltori, frutticoltori, aziende di allevatori di bovini e caprini che praticano la caseificazione diretta, agrimacellerie e agrisalumerie, apicoltori, panificatori, viticoltori, l’allevatore di trote, i fiorai, i trasformatori di conserve e confetture, l’olivicoltore ligure e gli agrumi dei produttori calabresi. Si tratta di un’offerta di cibi freschissimi che rispetta tutte le esigenze alimentari e tutte le scelte in fatto di cibo”.
La vendita diretta permette un’offerta di prodotti freschi a giusta maturazione: è l’azienda agricola a decidere quando raccogliere o confezionare l’alimento per metterlo direttamente in vendita. Non si tratta di prodotti che hanno trascorso giorni in viaggio e nei centri di stoccaggio prima di essere messi in vendita.
L’intera cifra pagata dal consumatore va direttamente all’agricoltore senza subire le storture delle intermediazioni e senza che l’agricoltore debba subire l’imposizione di prezzi sottocosto prendere o lasciare.
“La vendita diretta – conclude Mecca Cici – mette d’accordo produttori e consumatori perché l’agricoltore ottiene un giusto compenso per il suo lavoro mentre il consumatore può verificare direttamente la qualità e la provenienza del prodotto ricevendo anche i consigli giusti in cucina. Tra l’altro molti produttori di Campagna Amica offrono anche la possibilità di visitare le proprie aziende. Un valore in più per i consumatori”.

Mara Martellotta

Il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin all’Open Innovation Summit

Venerdì 24 ottobre e la mattinata di sabato 25 ottobre, a Torino, si tiene l’Open Innovation Summit 2025, in presenza presso le OGR Torino, in corso Castelfidardo, oppure in diretta streaming. Nel corso dell’evento, realizzato da Il Sole24Ore e Zest, interverranno tra gli altri il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, Valentino Valentini (Viceministro delle imprese e del Made in Italy), Fabio Pamolli (Presidente dell’Istituto Italiano dell’intelligenza artificiale), il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente della Camera di Commercio di Torino Massimiliano Cipolletta e il Presidente della Fondazione Compagnia di Sanpaolo Marco Gilli. La prima giornata si aprirà alle ore 15, con interventi di Marco Gay, Presidente Esecutivo Zest, Fabio Tamburini, direttore del Sole24Ore, Federico Silvestri, ad del Gruppo 24 Ore, Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio e Sviluppo e delle attività produttive della Regione Piemonte e Stefano Lo Russo, sindaco di Torino.
Seguirà l’intervento di Valentino Valentini. Il tema della governance, dell’AI, alla ricerca di un equilibrio tra regolamentazione e competitività che consenta di bilanciare sicurezza e innovazione, sarà discusso attorno a una tavola rotonda a cui interverranno Massimo Dal Checco, Presidente Anitec-Assinform, Fabio Florio, Innovation Center Leader Cisco, Mario Nobile, Direttore generale AgID, Noa Segre, Partner Zest Innovation, e Emilio Tucci, Vice Capo Divisione programmazione, investimenti e coordinamento Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Il focus successivo riguarderà l’utilizzo dell’AI nella digitalizzazione dei servizi pubblici, e le sfide connesse all’ottimizzazione dei processi decisionali e al perseguimento di una maggiore efficienza amministrativa. Dopo l’introduzione a cura di Lucia Piro, Head of Sales Nord Ovest TIM, diventata TIM Enterprise, si confronteranno su questo argomento il Prorettore del Politecnico di Torino Elena Maria Baralis, Ivan Cazzol, Partner Growth Lead Zest Innovation, Massimiliano Cipolletta e Chiara Foglietta, Assessore alla Transizione ecologica e digitale del Comune di Torino.
A seguire si discuterà sulle modalità con cui l’AI potenzia l’Open Innovation, tra co-creazione AI-drive, piattaforme collaborative intelligenti e design thinking aumentato.
Il pomeriggio di lavori si chiuderà con un dibattito sull’impatto dell’AI sulla competitività tra efficienza, autonomia e responsabilità. Le conclusioni della prima giornata saranno affidate a Marco Gay.

Sabato 25 ottobre i lavori si apriranno alle ore 10 con l’intervento dell’ad di Zest Luigi Capello, che sarà seguito dall’intervista al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’Italia Gilberto Pichetto Fratin, centrata su un tema di grande rilevanza, ossia la sfida energetica dell’AI. La prima tavola rotonda della giornata, dedicata al ruolo della tecnologia nell’imprenditorialità diffusa, sarà introdotta da Luca Dal Fabbro, Presidente Iren. Il tema successivo sarà quello delle Startup AI: si concentrerà l’attenzione su modelli e risorse per la nuova generazione di innovatori. I lavori della mattinata proseguiranno con due focus dedicati da un lato ai cambiamenti nel mercato del venture capitale quando si parla di AI, dall’altro all’impatto che l’AI ha sulle decisioni prese all’interno dei mercati finanziari.
Dei cambiamenti nel mercato finanziario nell’era degli algoritmi decisionali si discuterà nell’ultima tavola rotonda in programma, introdotta da Regina Corradini D’Arienzo, AD e direttore generale Simest, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Di Bari, della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, e Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di Sanpaolo. A chiudere l’Open Innovation Summit 2025 sarà Marco Gay.
Main partner dell’evento sono TIM e Enel. Official partner sono Simest, Intesa e Yes4to.

Mara Martellotta

Metro, due ore di blocco

Metropolitana ferma questa mattina dalle 7 alle 9. Sono intervenuti i vigili del fuoco  per liberare  i passeggeri rimasti chiusi nei vagoni. La causa sarebbe un guasto nel tratto tra le fermate Principi d’Acaja e XVIII Dicembre verso  Bengasi.

Cattolici Sì Tav: “Fate presto”

Un gruppo di Cattolici SITAV ha visitato il cantiere di Chiomonte portando la Lettera  di “FATE PRESTO” indirizzata al Governo alla TELT e alle aziende private che costruiranno il Tunnel del futuro e del rilancio economico dal lato Italia. Dal 2008 al 2033-34 anni previsto per la entrata in funzione della linea che collegherà la Pianura Padana al mercato europeo passeranno 25-26 anni il doppio impiegato per  la costruzione del Tunnel del Frejus nel 1800 . I ritardi causati dai NoTav, dai governi con i cinque stelle e da altre incertezze . La lentezza costa un aumento dei costi di alcuni miliardi e il ritardo nella ricaduta sulla Val di Susa e sul Paese dei tanti benefici economici, lavorativi e ambientali . Il treno infatti e’ il mezzo di trasporto meno inquinante . Sin da ora sono previsti oltre venti collegamenti giornalieri per i passeggeri e una cinquantina di collegamenti giornalieri per le merci . I riferimento dei cattolici SITAV sono la Dottrina sociale della Chiesa  e Paolo VI quando parla della importanza dello sviluppo. Per un Paese con una crescita dello 0,5% e con tanta disoccupazione un’opera come la TAV porterà più lavoro e benessere. La lettera è firmata da Mino GIACHINO , Mauro Carmagnola (DC) e Paolo GrecoLucchina (UDC)
Mino GIACHINO
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LA LETTERA
FATE PRESTO perché i ritardi nel costruire la TAV ci costano tantissimo.   

 
Lettera aperta dei CATTOLICI SITAV a Coloro che debbono costruirla.
Caro Ministro, Caro Direttore della TELT, Cari responsabili aziende appaltatrici della TAV.
Il ritardo nella costruzione dell’opera più importante per un futuro di lavoro e green del nostro Paese sta diventando molto grande. Così i No Tav sconfitti politicamente sia dalla nostra grande Piazza del 10 Novembre 2018 ,sia dal voto del Senato del 7.8.2019 ritornano a parlare della opacità delle grandi opere , lo stesso argomento che usarono i comunisti contro la Metropolitana di Torino nel 1975. Non c’è nessuna opacità.
A Torino di TAV ne parliamo dagli anni 80, in Europa dagli anni  90 quando si capì che occorreva collegare il più grande mercato economico mondiale e popoli con una Storia e una Cultura importante con una rete di trasporti moderna che spostasse gradualmente il trasporto merci e passeggeri dalla strada alla rotaia, quindi l’opera infrastrutturale più importante per ridurre l’inquinamento .  Le infrastrutture come ci hanno insegnato prima i romani e poi il nostro più grande Statista, Cavour, portano lavoro, benessere,crescita culturale e …relazioni. Torino, la Val di Susa, l ‘Italia , da anni hanno una crescita economica molto bassa che rimane in positivo  solo grazie al saldo attivo tra le nostre esportazioni e le importazioni, così è’ aumentata la povertà . Trasporti e collegamenti più efficienti secondo il Piano Nazionale della Logistica approvato dalla Consulta dei Trasporti nel 2011 potrebbero fare aumentare il nostro PIL di 1 o 2 punti. Una maggiore crescita che ridurrebbe il Debito Pubblico e il suo alto costo che riduce le spese per la Scuola, la Sanità e Pensioni. La TAV spostando il trasporto dalla strada alla rotaia ridurrebbe inquinamento e congestione del traffico e la incidentalità stradale. I ritardi dei lavori hanno già causato l’aumento notevole dei costi di costruzione di alcuni miliardi che pagheranno tutti gli italiani dai SiTav ai NoTav, salvo i ragazzi di Askatasuna. I ritardi hanno causato il calo della economia a partire dalla  Bassa Valle, di Torino e hanno prodotto il calo del PIL procapite che hanno impoverito ampie fasce di popolazione.
I ritardi sono stati certamente causati dai due Governi Conte sia quello gialloverde che quello giallorosso. I ritardi sono stati causati dagli attacchi al cantiere ma sono stati determinati anche da incertezze e lentezze di chi doveva realizzare l’opera .
Senza sviluppo non ci sarà lavoro per chi oggi non lo ha e per le giovani generazioni.
Noi Cattolici SITAV ,alla luce della dottrina sociale della Chiesa , delle parole attualissime di Paolo VI sul ruolo fondamentale della politica , siamo qui al Cantiere simbolo della TAV a riconfermare la grande adesione popolare all’opera che si manifestò in piazza Castelli il 10 Novembre del 2018 e a ricordare che il voto del Senato della Repubblica che il 7 agosto 2019 respinse a grande maggioranza la mozione NoTav, e’ lì a dimostrare che l’interesse nazionale , rappresentato dal Parlamento , vuole la costruzione della TAV. I ritardi nella costruzione della TAV e del Terzo Valico hanno penalizzato la logistica piemontese ma ora che la Nuova Diga al porto di Genova è il Terzo Valico sembra più vicino il ritardo nella TAV penalizza i trasporti,  l’ambiente ma soprattutto la economia torinese e piemontese.
Fate presto ve lo diciamo a nome di tanti che aspettano l’avvio dei lavori da parte Italian e dei tanti giovani studenti cui il Paese deve offrire occasioni di lavoro qui. In questi trent’anni di bassa crescita sono aumentate le diseguaglianze sociali , mentre negli anni del Boom economico grazie alla azione dei governi DC le classi popolari migliorarono nettamente la loro condizione di vita.Per quanto ci riguarda daremo tutto il supporto politico ai lavori della TAV e agli altri investimenti infrastrutturali come il Terzo Valico, la Nuova Diga a Genova e la Linea 2 della Metropolitana torinese.
No alla decrescita infelice.
Buon lavoro
Mino GIACHINO, Mauro Carmagnola e Paolo Greco-Lucchina
Chiomonte, 23 Ottobre 2025


Alluvione aprile: dalla Regione altri 5 milioni a sostegno dei Comuni 

La Regione Piemonte conferma l’impegno preso fin dalle prime ore dell’emergenza alluvionale che si è verificata tra il 15 e il 17 aprile 2025. Dopo aver utilizzato tempestivamente i 35,55 milioni di euro stanziati dal Governo con il riconoscimento dello stato di emergenza, la Regione sblocca ora i 5 milioni di euro di proprie risorse per incrementare il budget complessivo e finanziare ulteriori interventi urgenti, confermando ancora una volta il sostegno ai Comuni e alle comunità locali maggiormente colpiti.

Questa scelta concreta e programmata dimostra la volontà della Regione di andare oltre la gestione dell’emergenza immediata, puntando a rafforzare la sicurezza del territorio e a ridurre la vulnerabilità delle aree più esposte al rischio idrogeologico. I 5 milioni erano stati infatti annunciati ad aprile a integrazione delle risorse nazionali e oggi sono destinati a coprire i costi di 42 interventi specifici, già eseguiti dai Comuni in somma urgenza o in corso di completamento, accuratamente individuati e ripartiti tra Province, Comuni e altri enti territoriali, con l’obiettivo di garantire opere di ripristino, prevenzione e mitigazione del rischio.

Nel complesso quindi, al momento, sono oltre 40,5 i milioni stanziati per il ripristino e la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione di aprile, a cui si aggiungeranno quelle che il Dipartimento nazionale di Protezione civile nazionale metterà a disposizione nelle prossime settimane per gli interventi di priorità 2.

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolinea che «la Regione ha mantenuto gli impegni e garantisce un ulteriore supporto concreto. Questo stanziamento aggiuntivo rappresenta un tassello fondamentale per rafforzare la sicurezza dei territori, valorizzando l’impegno tempestivo dimostrato dai Comuni nell’affrontare l’emergenza».
Anche l’assessore alla Protezione Civile, Marco Gabusi, evidenzia l’importanza di questo ulteriore contributo. «Il nostro obiettivo – afferma – è stato sin dall’inizio quello di sostenere chi ha agito con rapidità e responsabilità nei momenti più difficili».

Dettaglio degli stanziamenti.

Alla Provincia di Alessandria è assegnato un intervento su Strada provinciale nel Comune di Novi Ligure per un importo di 400.000 euro.

Per i Comuni della provincia di Asti sono previsti due interventi, Asti e Berzano San Pietro per 123.300 euro, mentre la Provincia di Asti realizzerà due interventi nei comuni di Monastero Bormida e Olmo Gentile, per 285.000 euro.

Al Comune di Benna nel Biellese è assegnato un intervento per 60.000 euro, e alla Provincia di Biella un intervento nel comune di Graglia per 290.000 euro.

Ai Comuni della provincia di Cuneo sono attribuite risorse per quattro interventi, Castino, Cortemilia, Monasterolo Casotto e Trezzo Tinella per circa 86.000 euro, mentre alla Provincia di Cuneo sono stati assegnati circa 311.000 euro per tre interventi sulle strade provinciali a Cortemilia, Guarene e Pocapaglia.

La Città Metropolitana di Torino realizzerà due interventi per oltre 400.000 euro nei comuni di Ala di Stura e Condove. Ai Comuni del territorio torinese sono destinati 18 interventi: Barbania, Brosso Carema, Casalborgone, Castelnuovo Nigra, Cintano, Fenestrelle, Ingria, Lessolo, Lombardore, Nomaglio, Parella, Ronco Canavese, Val di Chy e Vidraccio per un totale di oltre 1.600.000 euro.

Nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola sono finanziati quattro interventi per 210.000 euro che verranno realizzati nei comuni di: Beura-Cardezza, Domodossola, Montescheno e Varzo.

L’Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) attuerà un intervento per circa 500.000 euro nel comune di Arborio nel Vercellese, mentre alla Provincia di Vercelli sono stati assegnati 411.000 euro per un intervento nel comune di Casanova Elvo. Infine, in quest’area la Regione Piemonte realizzerà direttamente un intervento sul Canale Poetto per 120.000 euro nel Comune di Trino.

Sgominato traffico internazionale. Sequestrate 2 tonnellate di droga

Una  presunta organizzazione criminale dedita al traffico di droga con base a Torino Mirafiori e ramificazioni in Lombardia, Toscana, Campania e Lazio e’ stata sgominata dalla polizia di Stato.   L’operazione “Comics” coordinata  dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha portato all’arresto di sette persone e al sequestro  di più di  due tonnellate di stupefacenti. Le misure cautelari emesse riguardano tre marocchini e due italiani accusati di traffico di cocaina, marijuana e hashish. Due sono  in carcere e tre ai domiciliari. L’indagine, guidata dalla squadra mobile con il Servizio centrale operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga, ha scoperto un traffico di  spedizioni internazionali apparentemente legali dalla Spagna e veicoli modificati con doppi fondi per il trasporto della droga in Italia.