La difesa ha avanzato la tesi secondo cui l’uso del giudizio immediato sarebbe illegittimo, poichè esisterebbero solo indizi: così si eluderebbe l’udienza preliminare. La corte non ha accolto la richiesta
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, la società Ltf e il Sap, sindacato di polizia, sono stati ammessi come parte civile nel processo che vede imputati i quattro giovani attivisti No Tav , accusati di attentato terroristico. Oggi, nell’aula bunker del carcere delle Vallette, la difesa ha avanzato la tesi secondo cui l’uso del giudizio immediato sarebbe illegittimo, poichè esisterebbero solo indizi e in tal modo si eluderebbe l’udienza preliminare. La corte non ha accolto la richiesta e ha rigettato anche le eccezioni di incostituzionalità del processo presentate dai difensori, giudicandole “manifestamente infondate”.
I responsabili del Sap, intanto, considerano di portata “storica” l’accoglimento del proprio sindacato in qualità di parte civile nel processo. “Un risultato importantissimo – hanno dichiarato all’Ansa – che ci rafforza nel convincimento e nella necessità di proseguire la nostra battaglia per l’affermazione del principio di legalità. Presto annunceremo altre iniziative importanti, proprio legate a Torino e alla Val di Susa”. Fuori dall’aula bunker hanno manifestato alcune decine di attivisti contrari alla tav.
E’ stata nel frattempo rinviata al prossimo 9 giugno l’udienza del processo allo scrittore Erri De Luca che in una intervista aveva sollecitato i manifestanti No Tav a smantellare le barriere di difesa al cantiere dell’alta velocità di Chiomonte.
(foto: il Torinese)