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I capitani del 141° corso di Stato Maggiore in visita al grattacielo di Piano

Accolti da Maurizio Montagnese, Chief Innovation Officer di Intesa Sanpaolo, gli oltre duecento militari in servizio presso Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito hanno avuto l’opportunità di osservare da vicino un edificio ed una realtà operativa all’avanguardia 
grattacielo esercito 2grattacielo esercito

 

Gli ufficiali frequentatori del 141° corso di Stato Maggiore hanno visitato oggi il Centro Direzionale di Intesa Sanpaolo, dove ha sede l’Innovation Center del gruppo bancario. Accolti da Maurizio Montagnese, Chief Innovation Officer di Intesa Sanpaolo, gli oltre duecento militari in servizio presso Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito hanno avuto l’opportunità di osservare da vicino un edificio ed una realtà operativa all’avanguardia sotto molteplici punti di vista. Progettato da Renzo Piano nel 2007 ed inaugurato il 10 aprile del 2015, il grattacielo con i suoi 38 piani e 167,25 metri d’elevazione è il terzo edificio più alto di Torino e, nella sua categoria, più ecologico in Europa.

 

L’Innovation Center di Intesa Sanpaolo ricerca e analizza le soluzioni innovative presenti sul mercato nazionale e internazionale, al fine di identificare opportunità di sviluppo per il Gruppo e per la clientela, sia in ambito bancario sia non bancario. L’Innovation Center opera inoltre a stretto contatto con università e centri di ricerca scientifica costituendo il fulcro delle iniziative di innovazione del gruppo bancario. La visita si colloca in seno ad un ambizioso programma formativo, il cui scopo è offrire ai futuri dirigenti militari gli strumenti necessari ad operare efficacemente nell’ambito degli Stati Maggiori dei Comandi nazionali e multinazionali a livello Brigata.grattacielo sanpaolo2 Fra i 214 capitani frequentatori vi sono 18 donne e un ufficiale di nazionalità brasiliana. Appartenenti a tutte le Armi e Corpi dell’Esercito, gli ufficiali provengono dalle diverse aree di impiego della forza armata e possiedono una rilevante esperienza professionale maturata in Italia e all’estero. Afghanistan, Libano, Balcani e Iraq sono i teatri operativi più conosciuti ai quali si affiancano realtà geografiche meno consuete quali Ciad, Uganda, Mali, Antartide, Gibuti, Libia e Pakistan ove alcuni di loro hanno prestato servizio in veste di osservatori militari, comandanti di unità o specialisti.

Incendio a "Mucca pazza", evacuato palazzo per cortina di fumo

viotti torre grattacieloLa situazione è sotto controllo e non ci sono feriti

 

I vigili del fuoco hanno fatto evacuare un palazzo del centro di Torino, in via Viotti, a causa di un incendio divampato nel ristorante ‘Muccapazza’, che si trova al piano terra dello stabile Le fiamme si sono sviluppate  dal forno. Ora sono state debellate  e la situazione è sotto controllo, e non ci sono feriti, ma una cortina di fumo denso ha invaso l’edificio che dovrà essere aerato.

 

(Foto: il Torinese)

Uomo sgozzato trovato in pozza di sangue

carabinieri xxEra un pregiudicato. Anni fa venne processato  e poi assolto, anche per i suoi presunti legami con le Brigate Rosse

 

Il corpo senza vita di  Pierpaolo Pomatto, un pregiudicato di 64 anni, è stato scoperto in una pozza di sangue nella frazione di Vesignano, di Rivarolo Canavese. Sul posto i carabinieri di Ivrea e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Torino. Il cadavere presenta una profonda ferita da arma da taglio sul collo. Nei pressi sono state trovate alcune banconote di cui si sta cercando la provenienza. Pomatto aveva sul suo conto  precedenti per truffa, estorsione e furto. Anni fa venne processato  e poi assolto, anche per i suoi presunti legami con le Brigate Rosse.

Morta al Cto anziana ustionata per avere acceso stufa con alcol

cto 21I vigili del fuoco  l’avevano portata fuori dall’alloggio andato in fiamme ed erano riusciti a salvare il gatto e il cane

 

Non ce l’ha fatta ed è morta nel reparto grandi ustionati del Cto  Giovanna Ceroni, la 81enne che venerdì  è rimasta ustionata in casa in frazione Muriaglio di Castellamonte. Le ustioni erano sul 75% del corpo: aveva alimentato la stufa con l’alcol. I vigili del fuoco l’avevano portata fuori dall’alloggio andato in fiamme ed erano riusciti a salvare il gatto e il cane, che era stato rianimato grazie a una  bombola dell’ossigeno.

 

(Foto: il Torinese)

Riforme costituzionali, siamo in dirittura d'arrivo. Ma…

montecitorio 2LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi

La Ganga

 

La maggioranza di centrosinistra ha di fronte due strade. Scegliere di puntare sui contenuti delle riforme, spiegando che sono una condizione necessaria per modernizzare le istituzioni. Oppure l‘alternativa è quella di politicizzare al massimo il referendum, trasformandolo in un plebiscito sul governo Renzi

 

Ormai siamo in dirittura d’arrivo per le riforme costituzionali.  Mercoledì l’ultimo voto al Senato, entro la primavera il voto conclusivo alla Camera.L’esito sembra scontato. La riforma passerà, ma senza la maggioranza necessaria per evitare il referendum confermativo, previsto dalla Costituzione per le modifiche non largamente condivise. 

 

  Una decina di anni fa il centrodestra era arrivato allo stesso punto e si era arenato proprio nel passaggio finale, perdendo il referendum. Non so se a orientare il voto degli italiani allora sia stato un giudizio negativo sulle riforme introdotte, ovvero se abbia prevalso un giudizio politico complessivo sul governo Berlusconi.

 

  Oggi ci apprestiamo ad un nuovo referendum, probabilmente in autunno, che dovrà confermare le innovazioni introdotte nella Carta Costituzionale. La maggioranza di centrosinistra ha di fronte due strade.   Scegliere di puntare sui contenuti delle riforme, spiegando che sono una condizione necessaria per modernizzare le istituzioni.  Nell’interesse di tutti i cittadini, senza distinzioni di orientamento politico. In questo caso l’impostazione della campagna referendaria dovrebbe essere rivolta a sollecitare il voto positivo di tutti i cittadini “di buona volontà”, al di là della contrapposizione maggioranza-opposizione.

 

   L’alternativa invece è quella di politicizzare al massimo il referendum, trasformandolo in un plebiscito sul governo Renzi.  Il nostro Presidente del Consiglio sembra abbia l’intenzione di imboccare questa seconda strada. Da consumato giocatore d’azzardo Renzi sa che gli italiani oggi tendono ad approvare quel che si fa, purché si faccia qualcosa e quindi pensa di puntare alla roulette referendaria sapendo già dove si fermerà la pallina.  Un plebiscito a favore cancellerebbe un vizio d’origine del suo governo, quello di essere nato senza alcun esplicito consenso degli elettori, e che il voto europeo dell’anno scorso aveva solo parzialmente sanato.

 

  Ma questa strategia, fatta di affermazioni nette (“Se perdo me ne vado”), presenta anche qualche rischio.  Non so se sia saggio eccitare gli animi dei tanti oppositori, visibili e invisibili, trasformando il referendum in un’occasione per far nascere una sorta di comitato di liberazione nazionale da Renzi, contrapposto al suo Partito della Nazione.  Occorre ricordare che, nel suo momento migliore il PD ha raccolto meno del 41% e che il residuo 59%, divisissimo su tutto, potrebbe proprio compattarsi in questa occasione. Chi puntava su questa strategia di sfondamento era il generale De Gaulle, a cui andò bene qualche volta, ma alla fine ci rimise le penne.

 

   Aggiungo infine che il plebiscito dovrà fare i conti anche con l’affluenza al voto, da cui si ricaverà il reale valore politico del risultato. Si potrebbe vincere senza vincere davvero, come il re dell’Epiro.

Pericolosità sociale e libertà personale

garante mellanoCARCERE SBARREAll’iniziativa, promossa dall’Ufficio del garante regionale dei detenuti, è intervenuto Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova ed esperto in materia penitenziaria, e rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Sanità, del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria (Prap) del Piemonte e della Valle d’Aosta e della Magistratura di sorveglianza

“Pericolosi socialmente? Il controllo della pericolosità sociale e la tutela della libertà personale” è il titolo del convegno che si è svolto venerdì 15 gennaio nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris.

 

All’iniziativa, promossa dall’Ufficio del garante regionale dei detenuti, è intervenuto Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale all’Università di Genova ed esperto in materia penitenziaria, e rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Sanità, del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria (Prap) del Piemonte e della Valle d’Aosta e della Magistratura di sorveglianza.

 

“Nel lungo guado del superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari e dell’approdo alle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), tra diffide del Governo e il rischio di commissariamento delle Regioni inadempienti – ha dichiarato il garante regionale Bruno Mellano in apertura – è quanto mai attuale una riflessione pubblica su un argomento così delicato, nella prospettiva di un concreto potenziamento dei servizi territoriali. Dopo la condivisione delle denunce sul sistema arcaico degli Ospedali psichiatrici giudiziari, si è aperta la sfida per un nuovo approccio alla questione”.

 

Dopo aver ripercorso il graduale passaggio dai manicomi giudiziari, interessati solo alla difesa sociale della collettività, alle Rems che – nelle intenzioni del legislatore – dovrebbero mirare a curare e a contenere la pericolosità dei detenuti Pelissero ha sottolineato che l’Italia si trova davanti a uno scenario ancora in divenire e non esente da criticità, dovute soprattutto al fatto che non viene messa in atto una riflessione sul sistema sanzionatorio.

 

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SUK IN LUNGO DORA NAPOLI, FDI-AN: "BORGO AURORA IN BALIA DEL DEGRADO"

suk dora 2suk dora1RICHIESTE COMUNICAZIONI DEL SINDACO IN CONSIGLIO

 

I consiglieri di FdI- An tornano all’attacco contro gli abusivi del “suk” in Borgo Aurora. << Siamo andati a verificare le segnalazioni della pagina fb “Tutto quello che  il Comune non vede” e ci siamo trovati di fronte ad una scena incredibile”, dicono.I rappresentanti del movimento politico parlano di “centinaia di venditori abusivi hanno colonizzato Lungo Dora Napoli dal Ponte  Mosca a Ponte Carpanini, con i loro tappeti per rivendere merce clamorosamente rubata o contraffatta.  Il suk è rinato a Borgo Aurora, nonostante le mille promesse di  riqualificazione mai mantenute dal centrosinistra! e le segnalazioni che da anni arrivano dai cittadini >> Patrizia Alessi, Capogruppo FDI-AN in Circoscrizione 7, Maurizio Marrone, Capogruppo in Comune  Augusta Montaruli, Dirigente Nazionale FDI-AN annunciano che chiederanno ” le comunicazioni urgenti del Sindaco Fassino nel Consiglio  Comunale di lunedì per sapere come mai non abbiamo visto traccia della Polizia  Municipale per tutta la mattina nonostante la nostra segnalazione immediata al  Comandante Gregnanini>>. << Sono anni che presento Interpellanze sulla situazione di illegalità di  quest’area nel Consiglio della Circoscrizione 7…..ma sembrano tutti ciechi e sordi!>> conclude Alessi.

Dopo una mattina al freddo Iren ripara il guasto

teleriscal L’inconveniente si è verificato in una stazione di ripompaggio della rete di teleriscaldamento

 

L’Iren ha riparato dopo ore di lavoro il guasto al teleriscaldamento che, nella mattina, ha lasciato al freddo migliaia di famiglie torinesi. Le case riavranno il riscaldamento entro sera, quando la rete sarà tornata a temperatura normale. L’inconveniente si è verificato in una stazione di ripompaggio della rete di teleriscaldamento e ha colpito  i quartieri Mirafiori , corso Unità d’Italia e anche i comuni di Nichelino e Moncalieri. I tecnici hanno operato in modo tale da non  creare disagio anche alle utenze non coinvolte dal guasto.

Due piemontesi morti per esplosione dopo fuga di gas

vigili fuoco soccorsiLa casa si è letteralmente sbriciolata

 

Due le vittime piemontesi tra le cinque persone morte nel crollo di una palazzina dopo una fuga di gas nella frazione Bezzo nel Comune di Arnasco, nel Savonese. Si tratta di Giovanni Ciliberti, 55 anni, nato a Novi Ligure, ed  Edoardo Niemen, 71 anni, di Vigone, nel Torinese. La casa si è letteralmente  sbriciolata, gli ambienti erano saturi di gas.

Morano contro il "sistema Pd": "Insieme per i torinesi. Cambiare si può"

morano alberto“cambiare Torino si può, ma è una sfida che deve partire dal basso. Ed è illusorio pensare che sia un’alternativa accettabile un politico di professione a fine carriera, peraltro sostanzialmente complementare alla casta di governo. Io vorrei contribuire a dare voce ai Torinesi moderati e non di sinistra, con una vera proposta di governo, non incline a compromessi o disponibile ed interessata ad accordi di sottopotere”

 

Il clima elettorale si sta scaldando e, mentre la sinistra e i grillini hanno già individuato i loro candidati alla carica di sindaco, sul fronte opposto è giunto il momento di assumere delle decisioni. Alberto Morano, il notaio che vuole proporre ai torinesi la sua idea “di fare qualcosa di concreto per la città”, e “tornare a parlare di sviluppo, ad investire nell’industria, nel manifatturiero e nel terziario, se si vuole riuscire a creare lavoro” si rivolge al “suo” centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali.

 

“Mi rivolgo all’area politica e culturale a cui io mi sento vicino, – spiega durante la conferenza stampa svoltasi oggi al Golden Palace, promossa dalla sua associazione ‘Progetto Torino 2026’ – alternativa al sistema di potere del PD che, in 33 anni di ininterrotto dominio, ha fruttato a Torino il primato di capitale italiana del debito a carico dei cittadini, i primi posti in fatto di criminalità di strada furti, rapine, disoccupazione e sfratti delle famiglie in povertà”.

 

L’appello ai partiti del centrodestra (area che non se la sta passando molto bene, ultimamente, a sotto la Mole come altrove) punta a individuare un accordo per offrire una alternativa ai Torinesi, “ma i partiti devono avere la capacità di capire e valorizzare la spinta al cambiamento che arriva dalla società. Metto a disposizione – aggiunge – la mia esperienza e la mia professionalità, in uno spirito di leale collaborazione e nel massimo rispetto del ruolo e del possibile apporto dei partiti”.

 

Morano lancia anche un monito: se il centrodestra continua a non scegliere “il malcontento potrebbe rifugiarsi nelle visioni oniriche, populiste e scarsamente ancorate alla realtà del Movimento 5 Stelle”. In sostanza, “cambiare Torino si può, ma è una sfida che deve partire dal basso. Ed è illusorio pensare che sia un’alternativa accettabile un politico di professione a fine carriera, peraltro sostanzialmente complementare alla casta di governo. Io vorrei contribuire a dare voce ai Torinesi moderati e non di sinistra, con una vera proposta di governo, non incline a compromessi o disponibile ed interessata ad accordi di sottopotere, con la determinazione ad affrontare di petto e smantellare il sistema di potere del PD che soffoca Torino”. 

 

Auspicio conclusivo: “Tutti i partiti e i movimenti che condividono questi obiettivi, nel centrodestra e oltre il centrodestra, devono lavorare insieme e in fretta per offrire un’alternativa per Torino: io sono qui a testimoniare che una sintesi tra politica e società civile è possibile”.

 

Il messaggio è stato inviato, si attende una (veloce) risposta.

 

Simona Pili Stella