Un nuovo incidente sul lavoro. Un operaio è morto a Savigliano (Cuneo), nell’ex complesso industriale “Origlia”, dove si sta effettuando una riconversione dello stabilimento. Si tratta di un uomo di 44 anni residente a San Biagio di Centallo. La morte è sopraggiunta per forte trauma da schiacciamento. E’ il terzo incidente mortale sul lavoro avvenuto negli ultimi due mesi in provincia di Cuneo. Nel mese di marzo un operaio perse la vita in una cava di Robilante; pochi giorni dopo morì per una caduta un muratore nel Monregalese.
Un morto e tre feriti nell’ incidente stradale avvenuto ieri nell’Alessandrino sull’autostrada A26 Genova-Gravellona, in direzione nord, nei pressi di Rocca Grimalda. La vittima è un diciannovenne residente nel Tortonese, che avrebbe perso il controllo della Kia Picanto di cui era alla guida ed è stato sbalzato dall’abitacolo, mentre il veicolo si è ribaltato. Tre persone viaggiavano nell’auto, di 15, 17 e 19 anni, e sono state trasferite in codice giallo all’ospedale di Alessandria.
(foto archivio)
Lite tra vicini a colpi di accetta e motosega
Al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria, i Carabinieri della Stazione di Balzola hanno denunciato in stato di libertà per minaccia aggravata, danneggiamento e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere: un 61enne, una 20enne, e due 31enni. A vario titolo, tutte e quattro le persone coinvolte, si fronteggiavano sulla pubblica via, durante un diverbio per futili motivi tra vicini, danneggiando inizialmente la cassetta postale di proprietà di una 51enne balzolese, poi coinvolta nel diverbio. Nel corso della lite, un trentunenne. minacciava con un tubo in metallo il sessantunenne., che a sua volta si era armato di un’accetta. Nel tentativo di dividere i due litiganti, la ventenne. veniva colpita alla mano destra, venendo poi visitata all’Ospedale di Casale M.to (AL) con una prognosi di 7 giorni. Al termine della prima parte della lite e come conseguenza, l’altro trentunenne prendeva una motosega di sua proprietà, si recava in strada e minacciava le persone coinvolte nel diverbio.
Donna sospesa nel vuoto, la polizia la salva
Quando gli agenti del Commissariato Ivrea e Banchette sono arrivati sul posto, dopo essere stati allertati per un tentativo di suicidio, hanno visto una donna che penzolava nel vuoto dal quarto piano dello stabile.
La donna, poco prima, dopo aver scavalcato il parapetto per lasciarsi cadere nel vuoto, era rimasta incastrata con l’avambraccio alla ringhiera. I due poliziotti, avendo riscontrato che il braccio era fratturato e che l’ancoraggio creatosi non avrebbe potuto reggere a lungo, non potendo raggiungere l’alloggio della donna, sono andati uno al piano inferiore e l’altro nello stabile attiguo. Quest’ultimo, dopo aver scavalcato la ringhiera, ha afferrato la donna, accompagnandola verso il basso, dove l’altro poliziotto, dal balcone del piano inferiore, l’ha presa e messa in sicurezza, nonostante i tentativi della signora di divincolarsi durante tutte le fasi del salvataggio. La donna è stata poi trasportata in ospedale.
Troppi pregiudicati tra i clienti, chiuso il bar
Il Questore di Torino ha sospeso per 15 giorni la validità della licenza per la somministrazione di cibi e bevande dell’esercizio commerciale di via Gorizia con l’immediata chiusura al pubblico del locale per prevenire il ritrovo di persone potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.
In un controllo effettuato nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato “San Secondo” hanno riscontrato la presenza nel bar di diverse persone con precedenti di polizia a carico. Già nei precedenti controlli, effettuati tra ottobre dello scorso anno e marzo 2019, gli agenti del Commissariato “San Secondo” avevano riscontrato più volte riscontrato una situazione simile a quella accertatala nei giorni scorsi.
Considerato che il locale è frequentato da persone pregiudicate e che ciò rappresenti un pericolo per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica tale da arrecare pregiudizio al normale svolgimento della vita collettiva, il Questore ha emesso il provvedimento di chiusura per l’esercizio.
Evidentemente se oggi Vittorio De Sica fosse ancora al mondo e dovesse girare un film, ‘Ladri di biciclette’ lo ambienterebbe a Saluzzo. Da qualche tempo, ormai, la città è toccata in modo forte da una serie di furti ripetuti di due ruote. E i carabinieri sono impegnati, a tutto tondo, a contrastare quello che è un fenomeno criminoso a tutti gli effetti.
Questa volta è toccato ad un altro gruppo di giovanissimi ragazzi, tutti minorenni, i quali con grande disinvoltura e, probabilmente, con una radicata convinzione di impunità, in pieno centro cittadino, si sono impossessati di una bicicletta lasciata dal proprietario nei pressi di un esercizio pubblico.
Sono bastati pochi istanti per tagliare catena e lucchetto che la tenevano vincolata ad un palo ed allontanarsi dal luogo. Ma questo non è bastato ai tre minorenni, perché uno di loro, salito al primo piano di uno stabile commerciale del centro città, ha sollevato di peso il velocipede e, senza alcuna remora, lo ha scaraventato giù dal balcone. Solo per un soffio l’episodio non si è trasformato in tragedia, visto che quel luogo è frequentato da molte persone, poiché vi sono diverse attività, tra cui anche una ludoteca e un negozio per bambini.
Tutte le fasi di questo cinico “gioco” sono state riprese da alcune telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito ai Carabinieri di dare immediatamente un volto e un nome ai responsabili di un fatto che, per le sue modalità esecutive e la potenzialità lesiva, ha suscitato allarme e sdegno nei cittadini che vi hanno assistito.
I tre giovanissimi dovranno rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino dei reati di concorso in furto e danneggiamento aggravati, nonché getto pericoloso di cose.
La bicicletta, rinvenuta gravemente danneggiata da alcuni passanti, è stata successivamente restituita al legittimo proprietario.
Massimo Iaretti
La moglie si è lamentata con il marito che, a suo dire, passava troppo tempo su internet ed è stata picchiata. L’episodio è avvenuto a Madonna di Campagna. Lui, un italiano di 59 anni, è stato arrestato dalla polizia. Gli agenti della squadra volante sono entrati nell’appartamento e lo hanno trovato comodamente disteso sul divano, la donna piangeva e aveva delle ferite a un labbro. La coppia viveva di nuovo insieme da quasi due anni dopo una precedente separazione. La moglie ha detto alla polizia che l’uomo si comportava con violenza fisica e psicologica anche durante il periodo di fidanzamento.
Venerdì pomeriggio stavano effettuando un servizio di perlustrazione dell’area adiacente il ponte Mosca, Lungo Dora Agrigento/via Borgo Dora/Lungo Dora Napoli/corso Vercelli, quando gli agenti motomontati dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno notato uno scambio tra un cittadino straniero con berretto da baseball ed alcuni ragazzini ed un altro connazionale al quale si erano avvicinate varie persone mettendosi quasi in fila per l’acquisto di una dose. I poliziotti della Squadra Volante sono immediatamente intervenuti riuscendo a fermare i due pusher. Uno dei due, il 21enne del Mali, lanciava diversi involucri nelle acque del fiume e veniva trovato in possesso di 95 euro in banconote accartocciate, l’altro, un maliano di 19 anni, invece veniva trovato in possesso di 300 euro e 2 sacchettini in cellofan contenenti diverse dosi di marijuana. Il primo veniva denunciato per detenzione di sostanza stupefacente mentre il secondo veniva arrestato per lo stesso titolo di reato.
(foto archivio)

Carabinieri in sorvolo su Belmonte
Il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Torino, in collaborazione con il primo Nucleo elicotteri carabinieri di Volpiano ha eseguito un sorvolo del Sacro Monte di Belmonte (nella città metropolitana di Torino) colpito il 25 marzo scorso da un vasto incendio. Il Santuario di Belmonte è uno dei nove sacri monti e percorsi devozionali di Piemonte e Lombardia che nel 2003 sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Le riprese aeree dei carabinieri sono state eseguite in supporto all’attività di valutazione dei danni che l’Ente di gestione dei Sacri Monti e la Soprintendenza di Torino stanno effettuando in questi giorni. Le immagini consentono di rilevare che le fiamme non hanno raggiunto il Santuario e, pur distruggendo enormi porzioni di area boschiva, non hanno danneggiato i piloni votivi e le 13 cappelle, realizzate tra il XVI ed il XVII secolo dai migliori artisti della tradizione tardo rinascimentale e barocca piemontese e lombarda che costituiscono il percorso religioso della Via Crucis.
Massimo Iaretti