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Roberta Rudà prima Presidente donna dell’Associazione Italiana di Neuro – Oncologia

La dottoressa Roberta Rudà, che fa parte della Neuro-Oncologia Clinica dell’ospedale Molinette ed è la Responsabile del Gruppo Interdisciplinare Cure Neuro-Oncologico della Città della Salute e della Scienza che della Rete Oncologica piemontese, è stata eletta al recente Congresso Nazionale di Trento quale nuova Presidente dell’Associazione Italiana di Neuro-Oncologia per il prossimo quadriennio. Si tratta della prima donna a distanza di 20 anni dalla nascita dell’Associazione. Questo è un grande riconoscimento dell’attività di tutto il Gruppo. La dottoressa Rudà è una neurologa ed ha coordinato una Task Force Europea che ha redatto le Linee Guida sui Tumori Ependimali (nell’ambito dell’EURACAN), pubblicate sulla prestigiosa rivista scientifica americana Neuro-Oncology, che è la principale nel settore.

Il caso Finpiemonte: che cosa non torna?

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Siamo sbigottiti al limite dell incredulità dopo le “rivelazioni” del Governatore piemontese in consiglio regionale su FinPiemonte e il suo ex presidente Fabrizio Gatti. Che qualcosa nella finanziaria regionale non andasse era palese con il cambio al suo vertice. Quando arriva Il dott. Ambrosini di fatto è considerato un commissario che tenta di rimettere a posto i conti. Ma da quello che abbiamo capito c’è dell’altro. Non ci sarebbe solo eventuale “malagestione”. Scelte imprenditoriali sbagliate,  sarebbero spariti dei soldi per coprire dei buchi di società “sospette”. Ovviamente il condizionale è d’obbligo. Ma Sergio Chiamparino é persona che sa dosare le parole e le pondera. In quelle parole l’amarezza d’ essersi fidato della persona sbagliata. Eppure Fabrizio Gatti era noto per essere un manager pubblico capace ed accorto anche lui nel ponderare scelte ed azioni.  Qualcosa non torna per come sono avvenuti i fatti.Gatti ha sempre ricoperto incarichi con successo. É stato consigliere comunale a Torino. Insomma conosce regole del gioco politico ed amministrativo. FinPiemonte è uno dei gioielli di famiglia. Nel cda ritorna come vicepresidente chiaramente indicato dal Pd. Maggioranza di centrodestra.  Deve le sue fortune alle dimissioni del presidente Massimo Feria. diventando prima di fatto e poi formalmente presidente, poi prontamente riconfermato da Chiamparino. Ma per Gatti FinPiemonte non è l’unica attività lavorativa.Ha incarichi fiduciari ed amministrativi in società controllate da privati nel sistema autostradale del Piemonte e della Valle d Aosta. Viene riconfermato, implicito il giudizio positivo. In FinPiemonte non essendo amministratore unico deve rendicontare al cda e ai soci. Investimenti  e operazioni finanziarie sono scelte del cda ed il controllo dei sindaci. Dunque qualcosa non ha funzionato se si parla di in ammanco di 11 milioni di euro. Difficile credere che Gatti abbia fatto – se ha fatto –  tutto da solo. Difficile non ipotizzate un atto di responsabilità civile sull’attività verso tutti gli amministratori. Ovviamente siamo tutti garantisti. Aspettiamo cosa farà la magistratura.La Regione  è socia di FinPiemonte e ci sono altri soci che debbono decidere se con la conduzione Gatti hanno avuto un diretto danno. E devono deciderlo subito. Ho assistito 10 anni fa allo scorporo di FinPiemonte con FinPiemonte partecipate, costola operativa delle politiche industriali. E, ad esempio, l’operazione sulla palestra di Collegno non mi pare negli scopi della società. Insomma, uno strappo alla regole societarie, qualcosa che è maturato nel tempo e non “farina” del solo Gatti?

Caso Eternit, una doccia fredda

Per tutti coloro che da anni combattono la lotta all’amianto l’intervento del

procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Delia Cardia, davanti

alla Prima sezione penale (la stessa che aveva azzerato il processo Etenit

Uno) è stata, mercoledì mattina,  una vera e propria doccia fredda. L’alto

magistrato ha chiesto che vengano dichiarati inammissibili il ricorso per

Cassazione del procuratore della Repubblica di Torino e del procuratore

generale presso la Corte d’Appello di Torino contro la decisione del

Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino, Federica

Bompieri, che nel procedimento Eternit bis nei confronti del

multimilionario svizzero Stephan Schmidheiny, aveva praticamente

frazionato il processo per le morti da esposizione all’amianto dell’Eternit in

quattro tronconi, suddividendoli tra i tribunali di Torino (per le morti di

Cavagnolo), Vercelli (per quelle di Casale Monferrato), Napoli (per quelle

di Bagnoli) e Reggio Emilia (per quelle di Rubiera), derubricando il capo di

imputazione, a carico dell’imputato da omicidio volontario (come era stato

ipotizzato inizialmente dall’allora procuratore Raffaele Guariniello) in

omicidio colposo. Va ricordato, a proposito, che Schmidheiny, era già stato

condannato in primo e secondo grado per il reato di disastro ambientale e

poi assolto per prescrizione il 19 novembre 2014, e successivamente aveva

ricevuto la nuova contestazione dalla procura di Torino per la morte di 258

persone, ex lavoratori e semplici cittadini, “rei” soltanto di essere venuti a

contatto con la fibra d’amianto, deceduti tra il 1989 ed il 2014. In

conseguenza di questa impostazione, che faceva seguito alla pausa di un

anno perché il magistrato torinese aveva trasmesso gli atti alla Corte

Costituzionale per l’accertamento o meno di una presunta illegittimità, per

molti casi era intervenuta la sentenza di prescrizione, impugnata dal

procuratore della Repubblica e dal procuratore generale presso la Corte

d’Appello di Torino, unitamente alla derubricazione del reato in omicidio

colposo rispetto a quella in omicidio volontario. Quest’ultima era stata

predisposta dal procuratore Colace, già stretto collaboratore di Guariniello.

In Cassazione, il procuratore generale Cardia, ha richiesto (e questa è una

posizione che, anche se non vincola il Supremo Collegio tuttavia può avere

un peso notevole sull’esito) la non ammissibilità sostenendo l’erronea

redazione tecnica dei ricorsi. L’avvocato casalese Marco Gatti, che

difendeva come parte civile il Comune di Casale (presente a Roma con il

sindaco Titti Palazzetti) ha nella sua arringa riportato, con forte pathos, il

ricordo della strage compiuta dall’esposizione all’amianto a Casale,

sottolineando di aver visto morire amici e conoscenti. Ezio Bonanni,

presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nonché legale di parte

civile nel procedimento, ha insistito perché i ricorsi dei pubblici ministeri

vengano accolti, perché “hanno centrato l’argomento ed in particolare i

profili di illegittimità della sentenza del Gup di Torino”, il tutto perché

riprenda il processo con l’imputazione di omicidio volontario.

Massimo Iaretti

Detenuto in permesso premio evade dalle Vallette

Era in permesso premio di due giorni, il detenuto croato di 32 anni che  non è rientrato nel carcere di Torino Lorusso e Cutugno dove avrebbe terminato a gennaio una condanna per rapina. L’evasione è stata resa nota solo oggi, ma  risale allo scorso 4 dicembre, dall’Osapp, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria. “Non si può assistere inermi dinanzi al fenomeno delle carceri ‘colabrodo’ in cui l’unica occasione certa è quella di darsi alla fuga”, dice all’Ansa  il segretario generale Osapp, Leo Beneduci.

Proselitismo web per aspiranti terroristi: condannato a sei anni

Sei anni di carcere, questa la condanna per Mouner El Aoual, conosciuto come  ‘Mido’, il marocchino di 29 anni che venne  arrestato lo scorso aprile nel corso dell’inchiesta contro il terrorismo. Era ospite di una famiglia italiana,  estranea agli episodi contestati, ed  è accusato di avere svolto proselitismo via internet a favore dell’Isis. I carabinieri del Ros hanno condotto le indagini con il coordinamento del pm Enrico Arnaldi di Balme.

Uomo muore assiderato in un campo

A Chivasso, in via Mezzano, in un campo, un passante ha trovato il corpo senza vita di uomo. Sul cadavere non sono presenti  segni esterni di violenza né lesioni. L’uomo forse è morto per assideramento.Portava  un braccialetto sanitario al polso.  I carabinieri della compagnia di Chivasso stanno svolgendo le indagini.

Sciopero trasporti, ecco gli orari

Nella giornata di mercoledì 13 dicembre 2017 è previsto uno sciopero, della durata di 24 ore, proclamato rispettivamente dalle OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e dalle OO.SS. Faisa-Cisal e Fast- Confsal

 

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito. Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sull’operatività dei Centri di Servizi al Cliente e sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

 

 

IL SERVIZIO SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio urbano e suburbano della Città di Torino: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Metropolitana: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Autolinee extraurbane: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
  • sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

 

Ciclo di Incontri sulla Sicurezza Stradale

La Circoscrizione 2 in collaborazione con il Corpo della Polizia Municipale organizza da giovedì 14 dicembre a giovedì 10 maggio del 2018, un ciclo di incontri sulla sicurezza stradale. 

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Giovedì 14 dicembre 2017 ore 18.00 –presso la Sala Consiglio in Strada Comunale di Mirafiori, 7
Alcol e Guida:
– Come l’alcol incide sulla conduzione dei veicoli
 – Quale comportamento deve adottare l’utente della strada durante un controllo? 
– Cosa si rischia in caso di guida in stato di ebrezza?
– In cosa si incorre in caso di incidente stradale?

Giovedì 11 gennaio 2018 ore 18.00 – presso Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano, 200
Comunicare al volante:
– Utilizzo del cellulare durante la guida

– Dispositivi consentiti
– Comportamenti sanzionati

Giovedì 8 febbraio 2018 ore 18.00 – presso la Sala Consiglio in Strada Comunale di Mirafiori, 7
Viaggiare Allacciati:
– Utilizzo delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini

– Esenzioni dall’utilizzo
– Comportamenti sanzionati

Giovedì 15 marzo 2018 ore 18.00 – presso Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano, 200
La sicurezza del Veicolo:
– Quali dispositivi controllare e tenere in efficienza prima di mettersi alla guida di un veicolo
– Pneumatici
– Comportamenti sanzionati

Giovedì 12 aprile 2018 ore 18.00 – presso la Sala Consiglio in Strada Comunale di Mirafiori, 7
Velocità Eccessiva e Velocità Pericolosa:
– Che cosa s’intende per velocità eccessiva e per velocità non commisurata
– Limiti di velocità
– Comportamenti sanzionati

Giovedì 10 maggio 2018 ore 18.00 – Sala I Centomila – C.so Orbassano, 192/A
La Città in Bicicletta:
– La conduzione della bicicletta in sicurezza e secondo le norme del codice della strada

– Comportamenti sanzionati

Tutti gli incontri sono gratuiti, ingresso libero

UN CONVEGNO SULL’EDUCAZIONE FINANZIARIA PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI

Ne parlano l’Avvocato Patrizia Polliotto insieme a un pool di esperti legali e professionisti finanziari e contabili. L’educazione finanziaria per privati e consumatori è uno dei temi consumeristici di maggiore interesse e presa mediatica del momento.

Di titoli subordinati e di bitcoin, dei casi di cronaca più recenti, e della nuova normativa antiriciclaggio e della tutela della privacy ne discuteranno Patrizia Polliotto (nella foto) civilista del Foro di Torino e Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Comitato Regionale del Piemonte, Caterina Biafora, avvocato penalista del Foro di Torino e neo consigliera del Comitato per le pari opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino, Maria Cristina Bruno, dottore commercialista e revisore dei conti già Vice-presidente nazionale del Centro di Diritto Penale Tributario, Andrea Coppo Garofalo, avvocato civilista del Foro di Torino ed Enrico Tagliatti, consulente finanziario, il giorno 14 dicembre 2017 alle ore 15.00, presso la Sala Convegni della Sede UNC – Delegazione di Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14. Introduce la tavola rotonda Maurizio Scandurra, giornalista e press agent esperto in tematiche consumeristiche, modera l’incontro l’Avvocato Samuele Perassi del Foro di Torino.  Obiettivo dell’incontro è diffondere e infondere nel cittadino-consumatore una maggiore consapevolezza quando si appresta ad investire il suo patrimonio senza rischiare di “cadere in trappola”, soprattutto, oggi che siamo nell’era digitale.

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Per l’iscrizione all’evento (che consente anche ai partecipanti di ottenere i crediti formativi previsti per legge) si chiede di inviare una mail all’indirizzo uncpiemonte@gmail.com o contattare la  sede al numero 0115611800.

 

Caso Finpiemonte: Chiamparino interviene in Consiglio regionale

La diffusione della notizia che sui conti di Finpiemonte, la finanziaria della Regione, si sarebbero verificati degli ammanchi ammontanti a diversi milioni di euro ha portato il presidente Sergio Chiamparino a puntualizzare che “non appena il presidente di FinPiemonte, Stefano Ambrosini, ha messo al corrente il sottoscritto, il vicepresidente Aldo Reschigna e l’assessore competente Giuseppina De Santis su alcune gravissime anomalie emerse in seguito a controlli contabili di routine, abbiamo, in piena intesa con lo stesso presidente Ambrosini, immediatamente sporto denuncia presso l’autorità giudiziaria, fornendo tutta la documentazione disponibile. Su esplicita richiesta della Procura non ne abbiamo dato pubblica informazione al fine di evitare qualsiasi intralcio alle indagini”.

Chiamparino ha quindi commentato che “si tratta di fatti che, ove accertati, sono molto gravi”, ha ribadito “interesse alla piena collaborazione con l’autorità giudiziaria” ed ha annunciato che confida “che si arrivi al più presto a fare chiarezza e ad accertare tutte le responsabilità”.

Stefano Ambrosini ha dal canto suo voluto precisare che Finpiemonte è parte lesa, che si tratta di bonifici per quasi 6 milioni effettuati fra giugno 2016 e febbraio 2017 a soggetti terzi privi di apparente giustificazione e di un investimento di 45 milioni di euro per tipologia e rischiosità difforme rispetto alle linee della società, e che “i fatti di questa incresciosa vicenda non interferiscono in alcun modo con l’operatività della società, che prosegue nella più assoluta normalità, non hanno alcuna ricaduta sulle autorizzazioni di cui è titolare, nessuno di questi importi è idoneo a portare sotto la soglia di legge il patrimonio di vigilanza”. “Immediatamente dopo la scoperta dell’accaduto – ha aggiunto – Finpiemonte ha depositato atto di denuncia/querela presso la competente Procura della Repubblica e presso la Procura della Corte dei Conti, ed ha avviato tutte le altre iniziative volte al recupero delle somme e al risarcimento dei danni subiti”.

Il presidente Chiamparino è ritornato sull’argomento nel pomeriggio con un intervento in Consiglio regionale, dove ha dichiarato che “l’ammanco non è tale da compromettere le soglie di legge del cosiddetto patrimonio di vigilanza, per cui la operatività di Finpiemonte è pienamente garantita. Avendo fatto noi denuncia, siamo ovviamente non solo disponibili ma anche interessati a che venga fatta chiarezza al più presto. La situazione che abbiamo scoperto denota quantomeno elementi di trascuratezza, se non di più. Ciò che è emerso è che, a fronte della reiterata richiesta di Finpiemonte di avere la restituzione di un fondo di 50 milioni gestito presso una banca svizzera, e dopo una lettera ultimativa con toni di diffida, la risposta della banca è stata che le somme erano solo parzialmente disponibili in quanto investite in operazioni a elevato rischio, che avevano al momento una perdita di 5 milioni. Qui c’è una prima trasgressione delle politiche del minimo rischio con cui Finpiemonte ha mandato di gestire. Ma dopo un incontro di Ambrosini con i vertici della banca svizzera è emerso un altro fatto di inaudita gravità: compaiono tre bonifici, rispettivamente di un milione e mezzo, due milioni e altri due milioni, a favore di società che non figurano fra quelle con cui Finpiemonte abbia rapporti o che siano beneficiarie delle sue politiche. L’operatività di questi bonifici viene data non con la firma del direttore finanziario della società, ma con la firma del presidente. Sulla base di un ammanco di circa sei milioni per bonifici, e per la violazione delle indicazioni sulla gestione patrimoniale – ha concluso Chiamparino – abbiamo ritenuto di fare querela penale presso la Procura della Repubblica, che in corso di indagini ci ha invitati al massimo riserbo, ragione per cui non abbiamo informato gli altri colleghi di Giunta, il Consiglio regionale e l’opinione pubblica”.

 

Gianni Gennaro – www.regione.piemonte.it