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I nostri figli ci insegnano a sperare

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Via Carlo Alberto. In pieno centro della nostra città. Sono le nove e trenta, spende il sole e i rumori, se ci sono, sono soffusi. Un leggero venticello ti fa rappacificare con il mondo. Per un momento, sia ben chiaro, ma è un bel momento. Un uomo elegantemente vestito parla al telefonino. Il tono non è alto e il passo deciso fa pensare ad un appuntamento successivo. Capisco che parla in inglese. Non capisco cosa sta dicendo. Sembrerebbe che parli d’affari. Didascalico. Il suo perfetto inglese mi fa ricordare il mio essere “capra” e fin dai tempi delle medie mia madre mi mandava a ripetizione. Ed io stupidamente adolescenziale vedevo solo le beltà dell’insegnante. E poi quando sono diventato padre per ben due volte ho rotto le palle perché studiassero bene l’ inglese. Ora Alice fa l’avvocato ed è in procinto di partire per la Romania: tre mesi di lavoro. I capi la mandano per ” carriera “. Mi racconta come e perché. Difficile ma appagante. Soprattutto le lezioni con tutor inglese, un avvocato che le dà lezioni d inglese sui termini da usare in campo legale Che ci fa a Torino un avvocato inglese? Ma papà che chiedi? Lui è a Londra ma esiste Skype. Ogni giorno un’ ora. Ammetto, mi sento vecchio. Bello? Sicuramente. Adesso è divertente anche per le domande che lui mi fa sulla situazione politica italiana. Sai pa’, non ci capisce granché e non ci capisco molto anche io. Sorrido: non siete gli unici. Una città e una nazione in declino. Ma non diamoci per vinti e “continuiamo a lottare”.
L’importante è imparare bene l’inglese. Poi mi sposto a Porta Susa. Oggi è venerdì ed è tempo di raggiungere Biella mia seconda “patria”. E qui mi muovo tra il degrado della vecchia Porta Susa e la nuova ed avveniristica stazione. Oramai siamo di casa . Sara ha deciso di studiare a Roma. Fa la pendolare. Purtroppo il suo inglese era zoppicante. In contatto con facoltà britanniche ha optato per una soluzione ” indigena “. Positivi i primi voti degli esami. Ritorna raggiante dalla capitale. Mi mancate ma non tornerei indietro e sono contenta della scelta fatta. Ma io sono il solito rompiscatole: e il tuo inglese? Lo studio e sto recuperando il tempo perso al liceo. Anche l’università organizza sempre ed annualmente dei corsi.  E spero di non fermarmi solo a Roma. Globalizzazione del sapere. E il viaggio in treno è conciliante tra pensieri, riflessioni e ricordi. Sono io il primo ad essere felice per le figlie che ho. Sono contento di essere il rompiballe che serve per spronare nello studiare anche l’ inglese. Ripenso alla sartina di mia madre che 50 anni fa mi sollecitava agli studi. Lei non c’è tanto riuscita. Ma ha posto le basi perché le mie figlie ci riuscissero. Difficile essere ottimisti. Difficile non essere preoccupati. Ma fin tanto che  “si prende un treno” e i nostri figli studiano e magari studiano ” le lingue straniere” qualche ragionevole speranza per questo nostro mondo c’è ancora. Anche in questi momenti di totale confusione e dunque di non comprensione sperare è un atto d’obbligo per noi e per i nostri figli. È un regalo che ci fanno.

Piazza Italia inaugurata nel giorno della Festa della Repubblica

A Volpiano questa mattina si è svolta l’inaugurazione di piazza Italia, con la presenza di autorità, associazioni e cittadini, la musica della Filarmonica Volpianese ad accompagnare la cerimonia e una nutrita rappresentanza della sezione locale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, in vista del concerto di questa sera (ore 21) della Fanfara “R. Lavezzari” e del raduno provinciale di domani, con partenza proprio da piazza Italia; al taglio del nastro, accanto al sindaco Emanuele De Zuanne e al vicensindaco con delega ai Lavori Pubblici Andrea Cisotto, il presidente del Consiglio comunale dei ragazziLorenzo Brunello.


Nel suo intervento, il sindaco De Zuanne ha ringraziato le persone che hanno lavorato alla realizzazione di piazza Italia perché «nessuno fa niente da solo», ricordando l’iter seguito: «Piazza Italia era inserita in un Pec già dieci anni fa ma per sette anni non abbiamo potuto iniziare i lavori per i vincoli finanziari stabiliti dalle leggi nazionali; quando è stato disposto lo sblocco delle risorse siamo partiti e in 22 mesi abbiamo completato l’opera, rispettando i tempi previsti dalle norme». «Abbiamo scelto il 2 giugno per l’inaugurazione – ha detto De Zuanne – perché è la Festa della Repubblica ed è una giornata di riflessione sulla nostra Costituzione, scritta da persone che avevano vissuto cinque anni di guerra e venti di dittatura e perciò avevano un sentire comune e un profondo rispetto per il concetto di obbedienza alle leggi.  Oggi, invece, viviamo in un’epoca di relativismo culturale che rende più difficile governare perché da una parte ci sono le norme, dall’altra chi non è d’accordo e pensa di non doverle rispettare perché ritiene la propria opinione al di sopra della legge».Piazza Italia è destinata ad ospitare il mercato settimanale attualmente in piazza Madonna delle Grazie (la data verrà comunicata nei prossimi giorni). «Lo spostamento del mercato – ha sottolineato il sindaco De Zuanne – consente di aumentare la disponibilità di parcheggi e migliorare i servizi sia per gli ambulanti, grazie alle colonnine di acqua e luce, che per gli utenti, con i carrelli della spesa e l’istituzione della navetta; inoltre nei giorni di mercato resterà aperto un ufficio di polizia municipale per il disbrigo delle pratiche». In piazza Italia è già presente la sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri, a cui si aggiungeranno il museo mineralogico e uno sportello riservato alle associazioni di categoria.

3 giugno, un anno dopo. Cerimonia in piazza San Carlo

Domenica 3 giugno, alle 11,30  in piazza San Carlo, alla presenza dei familiari, della sindaca e delle autorità si terrà una cerimonia in ricordo di Erika Pioletti, la donna di 38 anni che morì a seguito  degli incidenti accaduti durante la proiezione della finale di Champions League dello scorso anno. Sarà presente il Gonfalone della Città e, in memoria della vittima saranno deposte composizioni floreali. (Foto: il Torinese)

Il pessimismo di Barriera emerge dalle chiacchiere al bar

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Il solito bar di via Bologna con la proverbiale gentilezza della titolare Antonella. Quattro chiacchiere con amici di Barriera, per parlare un po’ di tutto. Da buoni italiani tuttologi, dallo sport alla politica.
Realizzando una dimensione rarefatta come in quella canzone di De Andrè: quattro pensionati mezzo avvelenati li troverai là con il tempo che fa estate inverno a tracannare vino e stramaledire donne e governo. Pensionati non siamo ancora e ci accontentiamo di un caffè.Vorremmo diventare pensionati, ma tanto contenti di come le cose vanno non siamo. Questa volta mi limito a fare domande. Ascoltare mi sembra proficuo. Allora, questo giro d’Italia? ‘Sti italiani non vincono mai. Com’è possibile? Tommaso risponde subito e deciso:fabbricavamo anche le bici più belle del mondo.Poi… anche qui la globalizzazione ha colpito.Polverizzando tutto. E poi una volta si “correva per fame”.Ora si corre solo se si è ben pagati.Con bassa propensione al sacrificio. Patrizio, ne capisci di bici? No. Ho il ricordo di 50 anni fa quando correva per la Pezzani, un ex gregario che come molti in quell’epoca si “riciclava” meccanico di bici” . L’ officina in via Palestrina angolo corso Vercelli. Raccontava che al suo primo contratto da professionista dopo la guerra aveva preteso ed ottenuto, quando gareggiava, un pollo al giorno – cotto – da mangiare dopo la gara. E la Barriera è sempre così. Tanti ricordi e tanti ricordi.
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Enzo Granato alza lo sguardo dal giornale e scuotendo la testa: oramai in Barriera mi sembra tutto fuori controllo. Gli dico: non ti pare di esagerare?Enzo è un fiume in piena. Non ho mai avuto paura di essere rapinato. Ieri tornando dal mercato ho nascosto bene cellulare e portafoglio. Era solo mezzogiorno e questa volta  sì che ho avuto paura di essere rapinato. Incalza. Pensa solo al condominio dove abito. Un marocchino mi ha rincorso con un martello.
Rubava corrente in cantina al palazzo. Faceva abusivamente il fabbro. Neppure l’ intervento dei carabinieri lo ha indotto a miti consigli. Al pian terreno da diversi anni dei cinesi non pagano le spese condominiali. Sono falliti. Morale: 9000 euro di morosità. All’ultimo piano una famiglia ha ristrutturato l’appartamento occupando le parti comuni arredandole a suo piacimento. I danni che ha provocato al mio alloggio dovrebbero essere pagatì dall’ assicurazione condominiale. Tralascio il problema della spazzatura e dello spaccio. Per non parlare delle quotidiane piccole rapine.Assisto facendo domande su domande. Ma il tono delle risposte non cambia. Qui in Barriera non si campa bene. La politica locale? Latita e pensa o fa finta di pensare a ciò che succede su scala nazionale. Non si vedono soluzioni. Il pessimismo regna sovrano.

Panna regalata e multa. Come è andata?

Giornali e siti online hanno parlato della storia dei cinquecento euro di multa per  soli 50 centesimi ai danni del gelataio di Torino che sarebbe finito nel mirino della Guardia di finanza per aver regalato un bicchierino di panna.  Ma forse non è andata proprio così all’artigiano Christian Ciacci, secondo quanto spiegano le Fiamme gialle. La Guardia di Finanza infatti precisa che nella gelateria di corso Belgio durante un controllo ha accertato che due clienti non erano in grado di esibire lo scontrino di  4,50 euro per due gelati, di cui uno con la panna. Così il gelataio avrebbe esibito uno scontrino di 4 euro, relativo però a un’altra vendita, come riportato anche  nell’orario di emissione.

Vent’anni di “Ragazzi in Aula”

Sarà l’Aula della Camera, presso il Museo del Risorgimento di Palazzo Carignano a Torino, luogo dal forte significato storico e simbolico per il ruolo che ebbe nel processo di formazione dell’Unità nazionale, a ospitare venerdì 1° giugno dalle 9.30 la seduta conclusiva di Ragazzi in Aula, il progetto didattico di open government realizzato dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.


Nell’anno del settantesimo anniversario della Costituzione italiana, l’iniziativa festeggia la sua ventesima edizione e conferma il valore didattico nel far conoscere ai ragazzi e alle ragazze delle scuole superiori piemontesi la realtà del Consiglio regionale e i processi decisionali che lo caratterizzano.

Si tratta infatti di una seduta speciale dell’Assemblea legislativa in cui le studentesse e gli studenti vestono i panni dei consiglieri, in una sorta di istruttivo gioco di ruolo che vede coinvolti i giovani nella discussione e votazione finale dei progetti di legge da loro ideati e proposti.

All’incontro, che sarà aperto dal presidente del Consiglio regionale, parteciperà anche il presidente Luciano Violante.

Il progetto ha visto aderire quest’anno circa 200 studenti di 10 istituti scolastici in rappresentanza di 5 province (Alessandria, Cuneo, Torino, Verbania e Vercelli) e sono state presentate 30 proposte di legge. La commissione esaminatrice ne ha selezionate 4 i cui contenuti saranno svelati il 1° giugno insieme con le relative classi vincitrici.

In nove anni tre incendi nell’impianto trattamento plastica Amiat

Tanta plastica accumulata e ben tre incendi dal 2009 al 2018 nell’impianto per la selezione degli imballaggi in plastica e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, situato a Collegno. Questa la testimonianza di Fabrizio Bernardel il responsabile impianti Amiat, sentito stamane in seduta congiunta in Consiglio regionale – tra le Commissioni Ambiente e Legalità – per l’indagine conoscitiva sugli incendi ai magazzini di impianto di trattamento rifiuti differenziati. Era presente l’Assessore all’Ambiente. A sommarsi agli episodi, la forte contrazione della domanda di importazione di plastica, largamente assorbita fino a poco tempo fa dalla Cina. Ecco il perché della  forte accumulazione di materiale plastico che a breve determinerà la chiusura di diverse discariche dislocate sul territorio regionale.I commissari, nei loro interventi, hanno sottolineato la necessità di ricorrere alla filiera di riciclo del materiale plastico, che potrebbe vedere il coinvolgimento diretto dei consorzi.La Quinta è proseguita in seduta ordinaria per un’informativa dell’Esecutivo su una prima attuazione della legge regionale numero 1/2018 sulla gestione integrata dei rifiuti. 

DB www.cr.piemonte.it

Artista circense di 20 anni muore affogato nel torrente

Drammatica fine per Artur Cacciolari, un ragazzo ventenne artista di circo che ha cercato  di attraversare su una fune la cascata di un corso d’acqua. Era con alcuni amici che stavano girando per lui  un video per un concorso quando è precipitato nel torrente ad Almese ed è morto. Il corpo del giovane è stato recuperato dai vigili del fuoco, mentre uno  degli amici, in stato di shock, anche lui caduto in acqua, è stato trasferito in elisoccorso all’ospedale di Rivoli.

 

RICOSTRUZIONE TOTALE DEL PENE CON UN LEMBO DI AVAMBRACCIO

E’ stato ricostruito totalmente il pene con un lembo dell’avambraccio sinistro ad un paziente a cui era stato amputato per un tumore, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. L uomo di 40 anni, é un padre di famiglia ed é felicemente sposato da circa 15 anni. Conduce una vita normale, in una città del nord Italia. Un giorno come tanti si accorge della presenza di una piccola neoformazione sul glande, a cui tuttavia non dà molta importanza. Trascorrono i mesi e la lesione diventa sempre più grande, motivo per cui, spinto dalla sua compagna, combatte la timidezza e si reca in visita dall’urologo locale.    Alla visita urologica la lesione risulta sospetta per un tumore infiltrante del pene. Il paziente viene quindi sottoposto ad una biopsia, che conferma la drammatica notizia: si tratta di un tumore avanzato del pene.

Il signor x viene per necessità sottoposto ad un intervento altamente demolitivo, che consiste nell’asportazione della quasi totalità del pene e dei linfonodi inguinali. Il trattamento, in considerazione della grande aggressività del tumore, viene completato con un ciclo di chemioterapia.

A 5 anni di distanza, il signor x è considerato guarito dal tumore, ma alla giovane età di 45 anni si ritrova senza il pene. La sua vita sociale é gravemente compromessa da questa situazione, tanto che sviluppa un quadro di depressione.

Decide quindi di mettersi alla ricerca di un centro italiano che possa dare una risposta a questo problema, ricostruendo il genitale amputato. Gli viene indicata quale Centro di riferimento la Clinica Urologica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Paolo Gontero).

Il paziente, dopo attenta valutazione multidisciplinare, viene sottoposto ad un delicatissimo intervento di ricostruzione totale del pene con un lembo microrchirugico prelevato da avambraccio sinistro. Il complesso intervento, della durata di circa 8 ore, viene eseguito dalla équipe ricostruttiva genitale del professor Paolo Gontero (Marco Falcone e Massimiliano Timpano) e dal microchirurgo (Davide Ciclamini)

“A distanza di 2 mesi dall’intervento possiamo dichiararci soddisfatti per la riuscita dell’intervento che ha restituito al paziente la sua mascolinità” ha dichiarato Gontero, “ora siamo in attesa, tra alcuni mesi, di impiantare una protesi idraulica del pene che restituirà al paziente la possibilità di avere nuovamente una vita sessuale attiva”. Il tumore del pene é un evento raro, ma che può causare delle menomazioni pesantissime nei pazienti, soprattutto quelli colpiti in giovane età. Il trattamento deve essere dunque integrato, finalizzato in primis a guarire il tumore, ma con l’obiettivo non meno importante di ricostruire in un secondo tempo le mutilazioni genitali derivate dai necessari trattamenti demolitivi.

Questo è solo uno dei temi che verrà affrontato nel corso del Meeting internazionale di Chirurgia genitale, ricostruttiva e robotica, che l’équipe andrologica (Carlo Ceruti, Luigi Rolle, Omid Sedigh, Massimiliano Timpano, Marco Falcone) dell’Urologia universitaria dell’opsdeale Molinette (diretta dal prof. Gontero) organizzerà il 31 maggio e l’1 giugno, presso l’Aula Magna dell’ospedale Molinette (corso Bramante 88). Esperti di fama mondiale interverranno con l’esecuzione di interventi in diretta di ricostruzione di complesse anomalie dei genitali e dell’uretra. Tutti gli interventi saranno in diretta su streaming.

Una sessione speciale sarà poi dedicata al tumore del testicolo, patologia che colpisce 10 uomini su 100.000 (in prevalenza giovani) e le cui possibilità di cura, oggi eccellenti, risiedono soprattutto nella presenza di un efficace lavoro di gruppo tra urologi, oncologi e radioterapisti operanti in centri ad elevata specializzazione e dotati di moderne tecnologie, quali il robot da Vinci, che ha recentemente dimostrato, in casi selezionati, di ridurre l’invasività di alcuni interventi.

 

L’addio ad Anna Tripodi, la signora del teatro

La Fondazione Piemonte dal Vivo apprende la notizia della scomparsa di Anna Tripodi, Presidente dell’ente dal 2 maggio 2016. Il consiglio di amministrazione, i sindaci, il direttore e la struttura tutta si uniscono al cordoglio della famiglia e del mondo del teatro che ha riconosciuto in lei la competenza e l’inesauribile tenacia che ha profuso fino all’ultimo. Anna Tripodi ha saputo rappresentare l’ente con passione e professionalità, su scenari locali, nazionali e internazionali, garantendo sempre l’alto profilo che la Fondazione è riuscita a raggiungere in questi ultimi anni. Si unisce al cordoglio Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte.

La Fondazione Piemonte dal Vivo

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