Ha raggirato un’anziana, per dieci anni, chiedendole soldi per un presunto figlio malato. E’ riuscita a sottrarle in tutto 150mila euro. La truffatrice è una 37enne di origine macedone. Abita a Carignano, ed è stata denunciata dai carabinieri di Villafranca Piemonte. La truffa ebbe inizio nel 2007, con la richiesta di aiuto a una pensionata di 80 anni. La truffatrice disse di essere rimasta vedova e di avere il figlio malato. Pochi giorni fa l’anziana è stata derubata di 6mila euro che aveva nella borsa da consegnare alla truffatrice. I carabinieri le hanno chiesto perché avesse con sé tanti soldi e così hanno scoperto la vicenda. Si pensa che la 37enne abbia truffato altre persone.
Punto-bimbi in Circoscrizione 4
Da oggi la Regione Piemonte è sempre più “Family Friendly” con la nascita di uno spazio così chiamato di accoglienza, nutrimento ed igiene per il bambino, allestito presso la Circoscrizione 4 in via Carrera 81. Questa iniziativa è stata possibile grazie al contributo del Consiglio Regionale del Piemonte e nasce dalla sua volontà di creare luoghi riservati e protetti, in spazi pubblici nei vari Comuni piemontesi, dedicati all’allattamento, nutrimento ed igiene del neonato e spazi gioco per i bambini più grandicelli. Oltre al contributo del Consiglio regionale, sono stati anche presenti quelli da parte del Consiglio delle Elette e della Consulta Femminile, in collaborazione con il coordinamento nazionale Vivere Onlus. Si tratta di una iniziativa rivolta alla sensibilizzazione delle istituzioni nei confronti delle esigenze della famiglia nel senso più ampio del termine, perché nelle grandi città come nei piccoli centri si possano moltiplicare i luoghi “a misura di bambino “, facilitando la mobilità e la possibilità di fruire pienamente dei servizi presenti sul territorio. Si vuole arrivare all’apertura di trenta punti “Family Friendly” in Piemonte entro l’anno, individuati dai Comuni quali sedi istituzionali, ludoteche e biblioteche. Il nuovo punto Family Friendly sarà chiuso dal 23 luglio al 8 agosto prossimi. Si trova nella Circoscrizione 4 presso la delegazione anagrafica, in via Carrera 81. Orari: lun-giov: 8.30-14.30; ven: 8.30-13.45.
Mara Martellotta
Sei arresti per video con abusi di minori
Sei gli arresti per video pedopornografici, compresi filmati di abusi su neonati, che sono stati sequestrati dalla polizia postale di Torino. Sono inoltre 16 le denunce in tutta Italia nell’ambito dell’inchiesta scaturita dall’analisi di alcune stanze web virtuali in cui i partecipanti si scambiavano materiale video. Le indagini sono ancora in corso per definire meglio i compiti dei partecipanti e per verificare se siano anche stati consumati rapporti sessuali con minori.
In arrivo i nuovi treni
Per migliorare i disagi ferroviari, spesso segnalati dai pendolari, sono in arrivo 21 nuovi treni per un servizio più affidabile e puntuale. E’ quanto emerge dalla risposta dall’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, attraverso una nota letta dall’assessora Monica Cerutti, durante il question time, in risposta all’interrogazione del consigliere Andrea Fluttero (FI) sui frequenti disservizi della rete ferroviaria. Nel contratto ponte siglato con Trenitalia – ha dichiarato Balocco – è infatti stato previsto l’acquisto di 15 nuovi treni (i POP prodotti dall’Alstom), mentre altri 6 treni saranno acquistati con fondi Fsc di competenza regionale. Ulteriori significativi rinnovi del materiale rotabile nei prossimi 15 anni avverranno tramite gli affidamenti del Servizio ferroviario metropolitano con la procedura del confronto competitivo e del sistema dei regionali veloci, portando alla sostituzione di oltre il 50% della flotta attualmente circolante (circa 240 treni). Oltre ai treni POP, verranno acquistati treni ad alta capacità ROCK, prodotti dall’Hitachi Ansaldo Breda a Pistoia, quindi completamente creati in Italia come quelli realizzati da Alstom. Entro fine anno saranno concluse le procedure di affidamento con la stipula dei contratti 10+5, nella convinzione che le condizioni di servizio saranno migliori rispetto a quelle che si sarebbero potute ottenere con una semplice rinegoziazione del contratto con Trenitalia. Una delle accuse mosse dal consigliere Fluttero nell’interrogazione è che “rispetto ad altre Regioni che hanno optato per la negoziazione di un nuovo contratto con Trenitalia, il Piemonte, a discapito degli utenti, perderà tempo nell’approvvigionamento dei treni. La negoziazione di un nuovo contratto con Trenitalia avrebbe permesso un miglioramento del servizio in tempi contenuti con importanti investimenti in nuovi convogli, peraltro prodotti sul territorio nazionale”. A fronte dell’ultima lettera di protesta dei pendolari, in questo caso della linea Torino-Milano, Fluttero ha quindi giudicato “penalizzante la scelta della Regione di prevedere l’affidamento del servizio ferroviario metropolitano e regionale secondo procedure di confronto competitivo con modalità e tempi lunghi di definizione, che danneggiano i numerosi passeggeri pendolari, i quali lamentano lo stato di degrado dei vagoni ferroviari e i continui ritardi delle corse”. Il consigliere ha inoltre sottolineato la vetustà del parco treni della rete ferroviaria regionale (quasi 120 convogli) che solo per circa un quinto possono essere considerati recenti, con un’età non superiore ai 15 anni, mentre i restanti quattro quinti hanno oltre 40 anni. Alle regioni che hanno scelto di negoziare il nuovo contratto di servizio Trenitalia ha inoltre garantito nuovi treni di produzione italiana, attingendo a un proprio accordo per la fornitura da Alstom (stabilimento di Savigliano) e da Hitachi Ansaldo Breda (Pistoia)”.
Sulle strade della Sardegna è morta una ragazza torinese e ci sono altri due feriti a causa di un grave incidente avvenuto all’alba a Sanluri. Non si conoscono ancora la dinamica della tragedia e le generalità della vittima e dei feriti. La giovane e gli altri due, informa l’agenzia Ansa, viaggiavano su una Fiat Cinquecento finita fuori strada e ribaltatasi Per la ragazza di Torino non c’è stato nulla da fare, uno dei due feriti, entrambi trasferiti all’ospedale, è grave.
Aveva chiamato il vicino di casa in cantina, e nel frattempo aveva anche tagliato i fili del contatore della luce. Poi lo ha aggredito con un coltello da cucina. Un uomo di 59 anni è stato arrestato dalla polizia per lesioni aggravate. Gli agenti lo hanno sorpreso nella sua abitazione di Rivoli, dove aveva pulito pavimento e coltello dalle tracce di sangue. Il fatto è accaduto nella notte in un condominio di via Tevere, si ritiene per futili dissapori di vicinato. La moglie dell’uomo aggredito, spaventata dalle urla del marito ha dato l’allarme. Il ferito è stato medicato in ospedale,per ferite da taglio a un polso e a una mano.
Un kit per donne in fuga dalla violenza
Una borsa con alcuni oggetti “di prima necessità” contenenti biancheria intima, asciugamani, pantofole, prodotti per l’igiene personale, destinati alle donne che hanno denunciato di aver subito violenze e per le quali sarebbe troppo pericoloso il ritorno a casa
Si tratta dell’iniziativa presentata a Palazzo Lascaris il 25 giugno e promossa dal Soroptimist International – Club di Torino con il patrocinio della Consulta femminile del Consiglio regionale. Il kit, destinato alla dotazione delle stanze di ascolto protetto del progetto “Una stanza tutta per sé” già realizzate dal Club di Torino del Soroptimist International d’Italia anche con il sostegno della Consulta femminile, viene consegnato nel 2018 in via sperimentale al Nucleo di prossimità della Polizia municipale di Torino, situato in via Bologna 74. I kit saranno custoditi nella “stanza” allestita presso la loro sede e gli addetti potranno consegnarli al momento dell’accompagnamento della donna nella struttura di accoglienza, sia essa temporanea o definitiva.
“Denunciare una violenza è un atto coraggioso che deve assolutamente essere sostenuto il più possibile. Offrire alle vittime un luogo protetto, in cui rifugiarsi per iniziare un percorso verso la libertà e il riscatto credo sia un momento importante. Sono ancora troppo poche le donne che denunciano le violenze subite, appena il 10% circa, e per questo è necessario creare le situazioni più idonee a spingere alla denuncia e parallelamente lavorare per creare una “cultura” della dignità, del rispetto, della condanna alla violenza di genere, perché la violenza è un fatto trasversale, che non conosce età né ceto sociale, e che va combattuta a partire dal piano culturale”, ha dichiarato Angela Motta, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte delegata alla Consulta femminile.
È intervenuta anche l’assessora alle Pari opportunità, Monica Cerutti, che ha sottolineato l’importanza di un progetto che si integra attivamente con quanto già esiste, dai centri antiviolenza alle case rifugio, e che testimonia il lavoro comune svolto dalle istituzioni con la società civile affinché si riesca ad arrivare capillarmente a chi ha bisogno di questi servizi.
“Tra le criticità rilevate dal monitoraggio di “Piemonte in rete contro la violenza” è emersa la necessità di un kit di prima emergenza da consegnare alle donne vittime di violenza quando si presentano alle Forze dell’ordine per denunciare l’aggressore”, ha affermato Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile regionale. “Si tratta di poche, ma utili cose, con cui Soroptimist Club International insieme con la Consulta femminile regionale, ha voluto far sentire alle donne la vicinanza di chi, in qualche modo, pensa a loro, limitatamente, se ne prende un po’ cura e vuole incoraggiarle a denunciare e a non sentirsi sole. In via sperimentale i primi kit vengono forniti all’ufficio di prossimità della Polizia municipale di Torino, ma crediamo, dopo la verifica del test, di fornirne altri negli “snodi” della rete a cui pensiamo che le donne possano far riferimento per comunicare i propri disagi familiari”.
Il kit rappresenta la prosecuzione di un percorso che, come ha ricordato Angiola Maria Moschetti presidente Soroptimist International – Club di Torino, fu avviato alla fine del 2013 quando, raccogliendo le osservazioni del Comando dei Carabinieri di Torino quanto a carenza di luoghi idonei alla denuncia per le vittime di violenza, il Soroptimist decise di avviare il progetto “Una stanza tutta per sé” sostenuto anche dalla Consulta femminile regionale. Sono così state realizzate le prime “stanze tutte per sé”, ambienti accoglienti e discreti in grado di accogliere le vittime nel delicato momento della denuncia degli atti di violenza subiti e all’interno dei quali lavora personale delle Forze dell’ordine con una formazione specifica per assistere chi fa denuncia e per valutare il grado di rischio che la vittima sta correndo. È poi seguita una seconda parte del progetto con “Una stanza tutta per sé…subito”, che ha visto collaborare anche l’associazione “Donne nel turismo” per l’accoglienza temporanea delle vittime di violenza presso una struttura ricettiva per due notti, in caso sia accertata la necessità di una sicura e provvisoria accoglienza d’emergenza, in attesa di una sistemazione definitiva con la presa in carico da parte dei Servizi sociali o del Tribunale.
Nel reparto della Polizia di prossimità esiste una specializzazione in merito alla tutela delle fasce “deboli” della popolazione, dai minori agli anziani, alle donne vittime di violenza, come ha ricordato Giovanni Acerbo, dirigente del servizio reparti specialistici della Polizia municipale, segnalando come nel 2017 su 81 casi di maltrattamenti denunciati al nucleo di Torino 50 sia stati per violenza di genere.
Nuovo sciopero Gtt
Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno proclamato un nuovo sciopero dei mezzi Gtt di 24 ore per lunedì 16 luglio. La protesta è stata decisa per la mancata convocazione da parte della Città di Torino. Le organizzazioni sindacali sono preoccupate per i 260 licenziamenti “previsti per abbassare il costo del lavoro senza garanzie sulla ricapitalizzazione dell’azienda, prevista nel piano industriale a carico del Comune di Torino, per le esternalizzazione del servizio di trasporto ad aziende private, per lo smantellamento del settore tecnico” e ritengono “insopportabile l’atteggiamento della sindaca per l’assoluta indolenza politica verso i lavoratori del Gtt, relativamente anche alla totale mancanza di dialogo e confronto tra le parti”.
Un ordine del giorno presentato dalla Consigliera Chiara Foglietta, sottoscritto anche da consiglieri del Movimento 5 stelle, dei Moderati, di Lista civica per Torino e di Torino in Comune, relativo alla tutela dei lavoratori Federal Express e Tnt, è stato approvato dal Consiglio comunale con 29 voti favorevoli.
Il colosso americano ha acquistato quasi due anni fa Tnt per fondere forze e capacità, ma nonostante utili e ricavi molto importanti, ha detto Foglietta, è stato varato un piano di ridimensionamento aziendale e di appalti esterni delle attività che prevedrebbe sul territorio nazionale ma anche metropolitano e cittadino, il licenziamento di 315 lavoratori di FedEx e 46 di Tnt, oltre a 23 trasferimenti in FedEx e 92 in Tnt. La Consigliera aveva chiesto e ottenuto il 21 giugno scorso a tale proposito l’audizione in Commissione lavoro (presidente Andrea Russi) di maestranze e sindacati delle aziende. L’atto impegna la Sindaca e la Giunta “a farsi parte attiva per scongiurare i licenziamenti e i trasferimenti con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio,” e a convocare i vertici aziendali “per ottenere maggiori tutele e garanzie per i lavoratori”. Il provvedimento ha accolto e integrato un emendamento di Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), che impegna l’Amministrazione a presentare ai tavoli con i vertici aziendali proposte incentivanti mirate a creare opportunità di insediamento.Va in questa direzione l’intervento del Consigliere Andrea Russi che ha ricordato la possibilità di ottenere il riconoscimento di zone franche in grado di incentivare gli insediamenti, come pure l’intervento di Damiano Carretto, centrato sulla valorizzazione delle numerose aree industriali dismesse nella Città.
Droni di San Giovanni, ecco il video
Pienone di torinesi e turisti – oltre 30 mila – per lo spettacolo dei droni, ieri sera, nel cielo di Torino, per la prima volta al posto dei fuochi d’artificio di San Giovanni, il santo patrono della città. Sono stati oltre 30 mila i torinesi accorsi in centro per lo show luminoso sopra piazza Castello. I varchi d’accesso alle 22 sono stati chiusi perché la piazza aveva raggiunto la capienza consentita dalle rigide norme di sicurezza. Il video sulla pagina Facebook : il Torinese